Madden NFL 25 è l’ultima iterazione sportiva targata EA dell’iconico franchise dedicata al football americano. Si tratta del secondo gioco con lo stesso nome, infatti nel 2013, fu rilasciata una edizione per celebrare i 25 anni della serie Madden (primo gioco NFL del franchise ad arrivare per PlayStation 4 ed Xbox One, e aveva come star di copertina, la leggenda dei Minnesota Vikings, Adrian Peterson). Tornando a “tempi decisamente più recenti”, grandi passi in avanti sono stati fatti in ben 11 anni, ed il nuovo Madden NFL 25, disponibile dal 13 agosto per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X/S, Xbox One, Microsoft Windows, a nostro giudizio, rappresenta (almeno in termini di gameplay) il migliore e il più autentico dei titoli dello sport inventato il 15 maggio 1874 a Cambridge (Massachusetts) negli Stati Uniti d’America.
Versione testata: PlayStation 5
BOOM … Baby!
Madden è un gioco particolare, abbastanza lontano dai canoni nostrani ed è decisamente più complesso di tanti altri titoli relativi agli sport statunitensi, come ad esempio NHL (che il nostro Danilo ha provato lo scorso anno), che seppur trattasi di hockey sul ghiaccio, è sicuramente più alla portata; o ancora, MLB, il baseball è lievemente più noto e praticato anche in Italia, che salvo alcune regole un po’ complesse da digerire, può essere agevolmente giocato (se volete farlo al meglio, MLB The Show 24, è sicuramente il titolo da acquistare). Detto questo, Madden NFL 25, non diverte – se non raramente – ma risulta essere estremamente funzionale in tutte le sue parti. Touchdown, field goal (stavolta eseguibili a mezzo della barra/misuratore orizzontale), intercettazioni: tutti gli elementi chiave del football sono presenti e funzionano (e come se funzionano), ma difficilmente vi faranno saltare dal divano, nonostante l’aggiunta di celebrazioni specifiche per i giocatori e intere unità difensive che si uniscono per festeggiare un pick six.
Tutto è molto tecnico e richiede ragionamento, con partite che durano in media circa un’oretta. E se il ritmo compassato del football non vi va assolutamente giù, è meglio lasciar perdere sin dall’inizio. Ci sono innumerevoli modifiche (proprio come l’anno scorso, solo i possessori di console di generazione attuale e i giocatori PC possono ottenere i benefici dei nuovi sistemi), e molte di queste le abbiamo apprezzate (e non poco). A partire dall’engine (quel mix incredibile Frostbite/tecnologia SAPIEN), del quale vi abbiamo già parlato nella nostra recensione di Madden 24 e che è stato ulteriormente rifinito (utilizzando svariati elementi del recente EA Sports College Football 25 dedicato al football americano universitario) e grazie (e soprattutto) all’introduzione del nuovo sistema di placcaggio dinamico (Boom Tech) che fa sì che i takedown 1 contro 1 sembrino meno programmati, con un maggiore senso della fisica, molto similmente a quanto accade in una partita reale.
Con questo nuovo sistema, i giocatori cadranno in molti modi diversi. Inoltre, il modo in cui un giocatore viene placcato, lo slancio di un placcaggio, l’angolazione di un placcaggio e così via determineranno la reazione (sia in attacco che in difesa) del portatore di palla una volta avvenuto il contatto. Ovviamente il giocatore (reale) deve valutare cosa è meglio fare. Ad esempio, un portatore di palla sta scattando, quando un giocatore difensivo si sta avvicinando a lui e sta tentando di eseguire un placcaggio per fermarlo, il portatore è propenso a prepararsi immediatamente all’impatto ma il giocatore (sempre quello reale) ha ancora il controllo totale, come? Attraverso l’analogico destro (ricostruito praticamente da zero), che gli permette di eseguire mosse evasive come uno stiff arm, un juke, una finta o semplicemente di cambiare repentinamente direzione o ancora di eseguire una rotazione.
Questo è solo un piccolo esempio di come funzioni il Boom Tech, rendendolo, senza dubbio, il sistema di placcaggio più autentico mai vistosi nella storia del franchise. Insieme al nuovo sistema di placcaggio, il reloaded hit stick, incoraggia i giocatori a porre molta più enfasi su tempismo, dimensioni, slancio, angolo di velocità di avvicinamento, valutazioni dei giocatori. Con il nuovo sistema aumenta la difficoltà in quanto tutto si basa sulle precipue abilità del giocatore. Quasi dimenticavamo, ora è possibile scegliere specifiche coperture come Cover 2, Cover 3 e così per la difesa invece di scegliere soltanto tra allineamenti base e uomo, regolare la profondità relativa ai percorsi dei ricevitori (incrementando da una o cinque yard), spostare entrambi i lati della linea in modo indipendente, provare prese con una mano.
Dovrete usare perfettamente le funzionalità menzionate per ottenere risultati positivi e godervi il titolo. Detto questo, avanzare pian pianino, “mangiando” yard, eseguire un lancio laterale che quest’anno ci sembrano tarati decisamente meglio e più semplici da eseguire, il tutto aiutandovi con tiri in profondità verso il pilone più lontano, è (a patto di amare la lentezza del gameplay), incredibilmente appagante (meno se si commette un errore grossolano). Così come è incredibile quando si riesce a “sgusciare” durante la corsa (magari eseguendo uno steamroller o una delle 900 nuove giocate inserite quest’anno) e superare il giocatore che sta tentando il placcaggio.
Madden NFL 25 presenta oltre 1000 nuove animazioni di gioco che permettono di vivere un’esperienza ancora più autentica rispetto al gioco dell’anno scorso. Le animazioni blink-and-miss-’em che mostrano i giocatori che apportano determinate modifiche pre-game sono uno dei più grandi tocchi di sempre della serie. In teoria potreste leggere le intenzioni individuali semplicemente attenzionando queste animazioni, il che è un dettaglio a dir poco sbalorditivo.
In termini contenutistici la storia non è cambiata
Sfortunatamente, i contenuti di Madden NFL 25 non sono molto diversi da quelli della passata iterazione (diciamolo chiaramente, sono gli stessi). La maggior parte dei miglioramenti è stata apportata alla modalità Franchise, che ora presenta oltre 70 nuovi scenari ed una presentazione del draft rinnovata con Roger Goodell che annuncia ogni selezione. Dopo la scelta, il gioco fornisce dettagli sulla vera classifica del draft e retroscena e analisi sulla scelta. Lo scouting, tuttavia, rimane invariato rispetto all’anno scorso. Da segnalare che le sequenze di scouting e di drafting sono estremamente lente. Per quanto riguarda le altre modalità, c’è l’immancabile Ultimate Team e quella Superstar (che presenta nuove trame e momenti iniziali almeno un po’ più coinvolgenti). Tutte hanno ricevuto una nuova mano di vernice in termini di presentazione, il che non guasta mai!
Grafica e tecnica
La grafica di Madden NFL 25, già piuttosto realistica negli anni passati, è migliorata ulteriormente. Ora il gioco include l’erba in 3D, un upgrade al sistema di illuminazione, di ombre e di tutti gli elementi di contorno. Anche gli effetti audio sono stati rivisti. Sono stati implementati i rumori della folla, i cori, le reazioni (sia di giocatori che degli allenatori) e suoni sul campo e a bordo campo. In termini squisitamente tecnici, non abbiamo riscontrato praticamente alcun bug o glitch grafico (strano ma vero). I menu legnosetti e lenti dello scorso anno, sono ora molto più puliti: le opzioni sono grandi, chiaramente leggibili e facili da capire (a patto di conoscere l’inglese visto che non è ancora una volta localizzato in italiano). Con il duo di commentatori Brandon Gaudin e Charlies Davis che stava diventando stantio, EA ha sapientemente deciso di aggiungere non uno ma due coppie di commentatori. Mike Tirico e Greg Olsen da una parte, Kate Scott e Brock Huard dall’altra (quest’ultimi ci hanno convinti di più).
Commento finale
Madden NFL 25 ci è piaciuto. L’azione in campo è la migliore che si sia mai vista in un gioco di football americano, grazie al nuovo Boom Tech e alle aggiunte derivanti da EA Sports College Football 25, che lo rendono un gioco migliore rispetto a Madden NFL 24. Ottime le nuove animazioni, il sistema di illuminazione, di ombre e di tutti gli elementi di contorno. E se ve lo state chiedendo, anche i menu ostici e lenti dell’anno scorso sono stati rivisti (grazie EA). Peccato invece per le modalità, praticamente rimaste invariate, ma non si può avere tutto, no?