Recensione METAL GEAR SOLID: MASTER COLLECTION Vol. 1, un “archivio” da avere assolutamente

METAL GEAR SOLID: MASTER COLLECTION Vol. 1 riunisce – in un unico pacchetto – gli inizi della serie ideata (oltre un trentennio fa) dal genio indiscusso, Hideo Kojima. Una serie che ha letteralmente cambiato l’intrattenimento videoludico; a partire dalla narrazione di stampo cinematografico, passando per la “bizzarra” cronologia e i memorabili personaggi, le tematiche ancora attuali tutt’ora (come sociologia, ingegneria genetica, intelligenza artificiale, meme, esistenzialismo, censura, complotti, informazione, e chi più ne ha più ne metta) fino ad arrivare all’intenso (ed incredibile) gameplay action/stealth. Ad oggi, l’opera del producer giapponese (attualmente a lavoro sul sequel di Death Stranding), ha venduto oltre 60 milioni di copie a livello globale con un guadagno per Konami stimato in circa un miliardo di dollari.

Il Volume 1 – che sarà disponibile dal 24 ottobre 2023 – include i titoli originali di Metal Gear e Metal Gear 2: Solid Snake, Metal Gear Solid (insieme a VR Missions/Special Missions che fungono da campi di addestramento) e le versioni HD Collection di Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty e Metal Gear Solid 3: Snake Eater (quest’ultimo riceverà un vero e proprio remake). Ogni titolo include un esclusivo Screenplay Book digitale e un Master Book che permettono di approfondire tutti i maggiori dettagli della storia e degli incornici personaggi della saga. Inoltre, fra i contenuti bonus, troviamo le due versioni regionali “non canoniche” di Metal Gear, la versione originale di Snake’s Revenge, la prima e la seconda delle Digital Graphic Novels in formato video e una colonna sonora digitale (che include tre tracce bonus: The Best is Yet to Come (Master Collection ver.), Can’t Say Goodbye to Yesterday (Master Collection ver.) e Snake Eater (Master Collection ver.).

Insomma, si tratta di un pack decisamente corposo che permette sia ai fan storici e sia alle nuove generazioni di vivere le gesta di uno dei personaggi migliori di sempre: Solid Snake.

Prima di proseguire, qui la lista dei titoli inclusi nel Vol.1:

  • Metal Gear
  • Metal Gear 2: Solid Snake
  • Metal Gear Solid (Incluso VR Missions/Special Missions)
  • Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty (HD Collection version)
  • Metal Gear Solid 3: Snake Eater (HD Collection version)
  • Metal Gear (NES/FC version)
  • Snake’s Revenge

Metal Gear Solid Master Collection Vol. 1 è disponibile per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e Steam


Versione testata: PlayStation 5


Cronistoria (ci proviamo) in breve

Metal Gear Solid 3: Snake Eater, che – pur essendo stato pubblicato nel 2004 – cronologicamente è il primo gioco della serie (ambientato nel 1964, 31 anni prima degli eventi dell’originale Metal Gear), introduce Naked Snake (o più semplicemente Snake), un agente che lavora per l’unità fittizia Force Operation X (FOX) della CIA durante la Guerra Fredda. Il gioco si concentra sull’ascesa di Snake (da apprendista “alle prime armi” a soldato leggendario), nonché sulla caduta del suo mentore, The Boss. Dopo che The Boss ha disertato in Unione Sovietica, Snake viene inviato in Russia per ucciderla e porre fine alla minaccia rappresentata da Yevgeny Borisovitch Volgin (conosciuto ad ovest con il nome di Thunderbolt/Saetta), colonnello del GRU (Direzione generale per le informazioni militari), con l’intenzione di rovesciare il governo sovietico. L’eroismo di Snake durante il gioco gli varrà alla fine il soprannome di “Big Boss“. 

Il primo gioco Metal Gear bidimensionale per MSX 2 (per poi approdare successivamente su Nintendo Entertainment System, MS-DOS e Commodore 64) segue Solid Snake, soldato (ancora novizio) dell’unità operativa speciale FOXHOUND. Viene inviato dal suo superiore – Big Boss – alla fortezza in Sud Africa (mission code: Operazione Intrusione N313) conosciuta come Outer Heaven, con l’obiettivo di trovare il membro scomparso della squadra Gray Fox (catturato e rinchiuso) e distruggere l’arma definitiva conosciuta come Metal Gear. Tuttavia, dopo che Snake ha inaspettatamente completato i suoi obiettivi, Big Boss si rivela essere il leader di Outer Heaven, che ha creato come luogo in cui i soldati possano combattere liberi da qualsiasi ideologia imposta dai propri governi. Combatte contro Snake e viene “ucciso”. Tuttavia, si scopre che in realtà si trattava della “controfigura” di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain (ultimo capitolo canonico della saga). In Metal Gear 2: Solid Snake il vero Big Boss ha fondato una nuova nazione militare, Zanzibar Land, e lui e Snake si affrontano di nuovo, con Snake che ottiene la vittoria e apparentemente uccide definitivamente Big Boss.

Metal Gear Solid (ambientato agli inizi del 21° secolo in una realtà alternativa in cui la Guerra Fredda è ancora in corso e nello specifico nel 2005) ri-elabora la trama dei giochi precedenti e rivela che Solid Snake è un clone genetico di Big Boss, creato come parte di un progetto governativo segreto. Viene introdotto un antagonista di nome Liquid Snake, il fratello gemello di Snake che prende il controllo della FOXHOUND – dopo il ritiro di Snake – e nello specifico di un impianto di smaltimento di armi nucleari in Alaska (Shadow Moses) e requisisce un’arma, il REX, la piattaforma Metal Gear di prossima generazione in fase di test. Minaccia di lanciare la testata del REX a meno che il governo non consegni i resti di Big Boss. Solid Snake distrugge il Metal Gear REX e uccide tutti i membri rinnegati di FOXHOUND, ad eccezione di Revolver Ocelot.

«Dopo che sei stato sul campo di battaglia, dopo che hai provato la tensione e l’esaltazione dello scontro, la guerra diventa parte di te. […] Io non ho fatto altro che darti un luogo dove combattere. Ti ho donato una ragione per vivere.»

Un terzo fratello “Snake” noto come Solidus Snake si rivela essere il Presidente degli Stati Uniti d’America alla fine di Metal Gear Solid e funge – al contempo – da principale antagonista di Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty. Durante il suo periodo come presidente, Solidus venne a conoscenza di una cabala segreta conosciuta come “The Patriots” (con cui il buon Snake avrà di nuovo a che fare in Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots del 2008) che stava manipolando il corso della storia. Al termine del suo mandato di presidente, Solidus prende il controllo della struttura offshore “Big Shell“, che viene utilizzata per sviluppare l’Arsenal Gear, una fortezza sottomarina mobile progettata per ospitare e proteggere una rete IA creata per influenzare lo sviluppo umano monitorando, limitando e manomettendo le comunicazioni Internet al fine di promuovere gli obiettivi dei Patriots. 

Il gioco è ambientato quattro anni dopo la morte di Liquid in Metal Gear Solid e mette il giocatore nei panni di Raiden, chiamato a fermare Solidus e i suoi, che si scopre essere il suo ex comandante quando era un bambino soldato. Raiden unisce le forze proprio con Snake scoprendo (suo malgrado) che entrambi sono stati manipolati da Revolver Ocelot, che ha lavorato proprio per i Patriots. Alla fine del gioco, Ocelot sembra essere “posseduto” da Liquid Snake mentre le nanomacchine del braccio di Liquid (che Ocelot ha preso per sostituire il suo arto dopo che Gray Fox lo ha reciso in Metal Gear Solid) si fanno strada nel cervello e nei pensieri di Ocelot … trasformandolo nell’iconico villain di Solid Snake: Liquid!

Gameplay

MGS

Metal Gear del 1998 è il primo gioco action/stealth mainstream moderno che letteralmente lancia il giocatore nell’azione nuda e cruda, privo di armamenti (da reperire direttamente sul campo di battaglia), in una missione (top secret non ufficiale) attraverso una struttura di armi nucleari evitando – ove possibile – di essere rilevato dai nemici. La particolarità del prodotto, sta nel fatto che quando Snake si sposta nel campo visivo di un nemico, attiva una “modalità di allerta” che mette in azione la/e guardia/e. Il giocatore deve quindi nascondersi fino all’inizio della “modalità evasione“; quando il contatore raggiunge lo zero, il gioco torna alla “modalità infiltrazione“, dove i nemici non sono più sospetti. Il radar non può essere utilizzato in modalità allerta o evasione. Oltre al gameplay furtivo, ci sono diverse sezioni caratterizzate da scontri a fuoco tra il giocatore e i nemici.

Per non essere scoperto, il giocatore può eseguire tecniche che sfruttano le abilità di Snake e l’ambiente circostante, come strisciare sotto e dentro gli oggetti (come i cunicoli), usare scatole come copertura, abbassarsi o nascondersi (attaccandosi ai muri) e fare rumore per distrarre i nemici. Un radar sullo schermo (Soliton) fornisce al giocatore la posizione dei nemici vicini e il loro campo visivo. Snake può anche utilizzare oggetti e gadget, come occhiali ad infrarossi e un travestimento (già menzionato poco fa) da scatola di cartone. L’enfasi sulla furtività promuove una forma di gioco meno cruenta, poiché i combattimenti contro grandi gruppi di nemici spesso provocano la morte del protagonista. L’opzione migliore? Quando possibile p meglio evitare i cattivi sgattaiolando al momento giusto.

L’altra grande peculiarità – frutto del genio di Kojima – sta nella tipologia di boss e boss fight. Ognuno di essi ha determinate abilità e punti deboli che devono essere sfruttati per sconfiggerli. Come non citare Psycho Mantis che in questa Master Collection mantiene le sue peculiarità, “emulando” quanto riusciva a fare con la sua mente nella versione originale. Nello specifico, il giocatore può ricreare dei salvataggi di vecchi titoli Konami, anche se non sono disponibili sulla piattaforma su cui sta giocando la Master Collection. In questo modo Mantis può leggere e menzionare quegli specifici dati, mantenendo pressoché intatta la sua iconicità e dando al giocatore di vivere (o di rivivere) uno scontro epico.

Nonostante si tratti di un gioco 3D, la prospettiva principale è dall’alto e non è dissimile dai giochi 2D di Metal Gear. Tuttavia, l’angolazione della telecamera cambia in determinate situazioni, permettendo anche di ottenere una visuale in prima persona quando il super soldato striscia in spazi stretti o quando equipaggia determinati oggetti come il binocolo o il fucile di precisione. Il giocatore può utilizzare la citata visuale in prima persona rimanendo fermo per guardarsi intorno e capire la prossima “mossa” da fare”. Il tutto è impreziosito da ottimi filmati cinematografici (ancora oggi belli a vedersi) e dall’iconico codec che permette di ottenere utili informazioni, accedere ai controlli e alle strategie di gioco e di salvare il gioco quando lo si desidera. Si tratta anche dell’unico capitolo completamente doppiato in italiano (scelta non consigliabile in quanto davvero bruttino a sentirsi).

MGS2: Sons of Liberty

Metal Gear 2: Solid Snake ha ulteriormente sviluppato il gameplay stealth del suo predecessore ed è considerato uno dei migliori giochi a 8 bit (oltre ad essere il primo gioco postmoderno) di tutti i tempi. Nello specifico – la modalità di mira in prima persona – consente ai giocatori di mirare a punti specifici negli scenari di gioco (luci, vetri, tubi di vapore), espandendo notevolmente le opzioni tattiche; le guardie possono essere accecate dal vapore, distratte in vari modi o colpite nei punti deboli. E’ possibile camminare lentamente, riducendo al minimo i suoni dei passi, di appendersi alle passerelle per poi scivolare e avvicinarsi furtivamente alle spalle delle guardie (ottenendo anche oggetti e munizioni) e nascondersi negli armadietti. La visuale in prima persona di Metal Gear Solid permette ai giocatori di guardare dalla copertura e di sparare – grazie anche al comodo mirino laser – dalla stessa. Inoltre in Metal Gear Solid 2, le guardie nemiche presentano un’intelligenza artificiale più avanzata (tanto da essere stata considerata per molti anni una delle migliori nei giochi), il che permette loro addirittura di lavorare in squadre. Chiamano via radio la squadra d’assalto non appena vedono il giocatore, quindi tentano di stanarlo e limitargli la fuga evitando – al contempo – gli attacchi del giocatore. Spesso le squadre d’assalto portano giubbotti antiproiettile e scudi antisommossa, il che le rende una minaccia maggiore. Anche se il giocatore scappa in un nascondiglio, una squadra entrerà per controllare l’area, il che da al gioco un tono decisamente più realistico.

Sebbene a livello di story telling è fra le migliori iterazioni della serie, il cambio di protagonista ha suscitato un po’ di scetticismo generale. Inoltre, a giudizio di chi vi scrive, le boss fight sono meno “epiche” rispetto al capitolo del 1998 e a quello successivo del 2004.

MGS3: Snake Eater

Il gameplay di Snake Eater – invece – è alla base, molto simile a quello dei giochi precedenti della serie Metal Gear Solid (soprattutto del secondo capitolo) ma include tutta una serie di migliorie incredibili. Snake deve muoversi senza essere scoperto attraverso un ambiente naturale ostile e pieno di nemici. Sebbene Snake abbia a disposizione un nutrito arsenale, l’enfasi è sempre sulla furtività e sull’evitare scontri diretti con i nemici. Molti oggetti e gadget possono essere trovati lungo il percorso, inclusi rilevatori di movimento per rintracciare i soldati ostili e la caratteristica scatola di cartone, sotto la quale Snake può nascondersi per evitare di essere visto. Fra le maggiori evoluzioni in termini di gameplay, c’è quella del camuffamento (ci torneremo a breve); un nuovo sistema di combattimento corpo a corpo chiamato “combattimento ravvicinato” o “CQC”, un indicatore di resistenza e un sistema (rivisto) di cura.

Metal Gear Solid 3 Remake

Gran parte del gioco è ambientato all’aperto in una foresta dell’Unione Sovietica, e richiede al giocatore di sfruttare al massimo le sue peculiarità per progredire. Particolare enfasi è posta sul mimetismo e sull’utilizzo dell’ambiente (ad esempio, arrampicarsi sugli alberi, nascondersi nei tronchi vuoti o nell’erba alta) per evitare di essere avvistati dal nemico. Il radar avanzato è stato rimosso a favore di un semplice rilevatore di movimento e di un sistema sonar più adatto all’ambientazione (e al contesto storico) del gioco. Un valore percentuale chiamato “indice di mimetizzazione” misura l’esposizione di Snake, su una scala da valori negativi (altamente visibile e che attira l’attenzione) fino al 100% (completamente invisibile al nemico).

In termini di combat system, il CQC permette a Snake di afferrare gli avversari ed eseguire una serie di azioni, come soffocare il nemico, gettarlo violentemente a terra, tagliargli la gola oppure interrogandolo sotto la minaccia di un coltello per ottenere preziose informazioni. Il contesto, la pressione applicata al pulsante e il movimento della levetta analogica determinano l’azione eseguita.

Mentre i giochi precedenti utilizzavano solo una semplice barra della vita, Snake Eater tiene traccia delle ferite su tutto il corpo. Ad esempio, una caduta importante potrebbe fratturare la gamba di Snake o procurargli tagli profondi o ancora – se morso da un serpente – avvelenarlo, rallentandolo finché la frattura/ferita/stato di avvelenamento non viene adeguatamente trattata con una stecca, una benda, un emostatico, una sutura, un antidoto. Se queste ferite non vengono curate come si deve, Snake non sarà in grado di recuperare completamente la sua salute e il suo vigore per un po’ di tempo.

Oltre alle caratteristiche sopra menzionate, vi è anche la necessità di fare affidamento sulla flora e sulla fauna autoctone per sopravvivere (funghi, frutti, animali di vario genere fra cui topi e serpenti). Ciò si manifesta in un indicatore di resistenza che si esaurisce costantemente durante il gioco. Il mancato ripristino dell’indicatore mangiando ha effetti dannosi sul gameplay, come la diminuzione della capacità di Snake di mirare con la sua arma e l’essere rilevato dal nemico a causa dei forti brontolii del suo stomaco. Il cibo può essere conservato nello zaino fino al momento del bisogno. Tuttavia, alcuni tipi di cibo marciscono nel tempo e il consumo di cibi avariati può ripercuotersi negativamente sullo stomaco di Snake, causando un esaurimento più rapido della barra della resistenza.

La colonna sonora di Snake Eater – composta da Harry Gregson-Williams e Norihiko Hibino – è, senza assolutamente togliere nulla agli altri capitoli della serie, fra le migliori di sempre. La traccia di apertura del gioco, “Snake Eater“, interpretata da Cynthia Harrell, oppure “Don’t Be Afraid” di Rika Muranaka, mettono letteralmente i brividi.

Ad impreziosire l’esperienza già di per se davvero immersiva, ci sono gli scontri con i boss a dir poco fantastici. The Sorrow, The End, The Pain, fino ad arrivare a The Boss … sono ancora oggi personaggi impressi nella mente di chi ha giocato al terzo capitolo e se non lo avete mai fatto, vi garantiamo – senza andare oltre – che resteranno impressi anche a voi.

Tecnica e grafica

MGS 1 – sebbene sia il più “stagionato” dei tre – ha un framerate bloccato a 30 fps non soltanto su PlayStation 5 ma su tutte le piattaforme. La risoluzione è a 1080p (quindi nessun ​​supporto al 4K) su tutte le console (eccetto Nintendo Switch, dove in modalità portatile, è bloccata a 720p). L’aspect ratio è di 4:3 e non full screen; Konami ha però ben pensato di dare l’opportunità all’utente di poter scegliere di spostare l’area del display (centro, sinistra o destra) e di inserire dei wallpaper (scegliendo fra i sette disponibili). Per quanto riguarda invece Sons of Liberty e Snake Eater (port della HD Collection di Blu Point pubblicata nel 2012 su PlayStation 3, Xbox 360 e PlayStation Vita), la risoluzione è identica a quella del primo capitolo mentre il framerate è (fortunatamente) a 60 fps. L’aspect ratio è di 16:9. Alla luce dei progressi in ambito videoludico e considerando che si tratta di titoli piuttosto vecchi, (Metal Gear Solid è stato pubblicato nel lontano 1998 mentre Sons of Liberty nel 2001 e Snake Eater nel 2004), si poteva sicuramente fare qualcosina in più soprattutto in termini di risoluzione.

Passando all’aspetto squisitamente grafico, trattandosi di porting e non di rimasterizzazioni o remake, non potevamo certamente aspettarci miracoli. Metal Gear Solid è caratterizzato da una certa spigolosità, sia per quanto riguarda gli scenari di gioco e sia (e soprattutto) relativamente ai modelli poligonali dei personaggi (vi garantiamo che su uno schermo OLED 4K, è davvero difficile giocare senza stancarsi gli occhi). C’è però da dire che si tratta – considerando che è praticamente la prima volta che MGS riceve un lavoro di “restyling” (non considerando la versione “odi et amo” pubblicata su GameCube nel 2004: Twin Snakes), di un buon port. Per quanto riguarda gli altri due capitoli, avendo già ricevuto un trattamento di “lucidatura” poco più di dieci anni fa da Blu Point, reggono (soprattutto MGS3) ancora bene all’inesorabile trascorrere dell’età. In particolar modo, il fogliame, l’erba e gli alberi di Snake Eater, così come altri elementi, acqua e modelli poligonali, offrono un colpo d’occhio tutt’ora ancora eccezionale.

In ultimo ma non meno importante, abbiamo davvero apprezzato il lavoro svolto sui menu di gioco, belli, colorati, accattivanti e facili da navigare.

Commento finale

La METAL GEAR SOLID: MASTER COLLECTION Vol. 1, è una edizione che a nostro giudizio vale assolutamente la pena di avere. Include, in un corposo pacchetto, gli inizi della leggendaria saga creata da Hideo Kojima e pubblicata da Konami, permettendo, sia ai fan storici e sia alle nuove generazioni, di vivere le gesta di uno dei personaggi migliori di sempre: Solid Snake. La narrazione di stampo cinematografico, passando per la “cervellotica” cronologia e i memorabili personaggi, le tematiche ancora attuali tutt’ora (come sociologia, ingegneria genetica, intelligenza artificiale, meme, esistenzialismo, censura, complotti, informazione, e chi più ne ha più ne metta), sono solo alcuni degli elementi geniali (e straordinari) di MGS (difficilmente rinvenibili in produzioni moderne). Il gameplay – sebbene inizi a sentire il peso dell’età – resta validissimo ancora oggi. In termini puramente grafici, sebbene manchi completamente il supporto 4K, Sons of Liberty e Snake Eater – anche a 1080p – sono belli a vedersi e si difendono (grazie anche al lavoro di restyling del 2012 di Blu Point), ancora piuttosto bene; per quanto riguarda invece MGS, dispiace per i 30 fps (a 60 poteva arrivarci senza grossi problemi), mentre graficamente, bè – l’età si sente eccome – tanta tanta spigolosità, piattezza e texture che ormai – sebbene c’è da dire (non considerando la versione Twin Snakes pubblicata su Nintendo GameCube) che si tratta di un buon port – rendono complicato vivere adeguatamente l’esperienza su TV e schermi moderni. Detto questo, non vediamo l’ora di mettere le mani non soltanto sul Vol. 2 che dovrebbe arrivare nel corso del 2024 ma soprattutto sul remake di MGS3 (Delta)!

8.5

METAL GEAR SOLID: MASTER COLLECTION Vol. 1


La METAL GEAR SOLID: MASTER COLLECTION Vol. 1, è una edizione che a nostro giudizio vale assolutamente la pena di avere. Include, in un corposo pacchetto, gli inizi della leggendaria saga creata da Hideo Kojima e pubblicata da Konami, permettendo, sia ai fan storici e sia alle nuove generazioni, di vivere le gesta di uno dei personaggi migliori di sempre: Solid Snake. La narrazione di stampo cinematografico, passando per la "cervellotica" cronologia e i memorabili personaggi, le tematiche ancora attuali tutt'ora (come sociologia, ingegneria genetica, intelligenza artificiale, meme, esistenzialismo, censura, complotti, informazione, e chi più ne ha più ne metta), sono solo alcuni degli elementi geniali (e straordinari) di MGS (difficilmente rinvenibili in produzioni moderne). Il gameplay - sebbene inizi a sentire il peso dell'età - resta validissimo ancora oggi. In termini puramente grafici, sebbene manchi completamente il supporto 4K, Sons of Liberty e Snake Eater - anche a 1080p - sono belli a vedersi e si difendono (grazie anche al lavoro di restyling del 2012 di Blu Point), ancora piuttosto bene; per quanto riguarda invece MGS, dispiace per i 30 fps (a 60 poteva arrivarci senza grossi problemi), mentre graficamente, bè - l'età si sente eccome - tanta tanta spigolosità, piattezza e texture che ormai - sebbene c'è da dire (non considerando la versione Twin Snakes pubblicata su Nintendo GameCube) che si tratta di un buon port - rendono complicato vivere adeguatamente l'esperienza su TV e schermi moderni. Detto questo, non vediamo l'ora di mettere le mani non soltanto sul Vol. 2 che dovrebbe arrivare nel corso del 2024 ma soprattutto sul remake di MGS3 (Delta)!

PRO

In un unico corposo pacchetto gli inizi di una saga leggendaria | Gameplay (sebbene a tratti un po' legnosetto) ancora incredibile | Menu davvero ben fatti | MGS2 e MGS3 sono invecchiati bene ... |

CONTRO

... MGS sente il peso dell'età | Nessun supporto al 4K |
Riccardo Amalfitano
Riccardo Amalfitano
Videogiocatore sin dalla "tenera" età, amante anche di manga, cinema e serie TV. Ho dimenticato qualcosa? Sicuramente!

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