Recensione Observer: System Redux

Al termine del 2020, vi abbiamo già parlato di Observer: System Redux nella sua versione PlayStation 5. Ora, torniamo a farlo per quanto riguarda la versione PS4 di questo interessante titolo polacco, ricco di tensione e fantasia.

Versione testata: PlayStation4 Pro

L’Osservatore

Sotto il punto di vista narrativo, questa versione di Observer: System Redux non presenta alcuna novità rispetto alle precedenti.

Ci troviamo nei panni di Daniel Lazarski, interpretato da Rutger Hauer, al quale è stata inserita una dedica durante l’avvio del gioco. Lazarski è un Osservatore, un detective dotato di impianti tecnologici che gli permettono di analizzare facilmente la scena di un delitto e di eseguire interrogatori attraverso collegamenti neurali.

Dopo aver ricevuto la chiamata di Adam, suo figlio, Lazarski si reca in un complesso abitativo dal quale è partita la chiamata. Qui, si imbatte in un cruento omicidio e inizia ad investigare per capire dov’è finito Adam. Nel frattempo, però, il complesso è isolato a causa di misure di quarantena. Esse scattano per una presunta diffusione della nanofagia, una malattia che colpisce coloro che hanno deciso di modificare il proprio corpo con gli impianti.

In questa Polonia del 2084 dai toni cyberpunk che richiamano gli immaginari di William Gibson e Blade Runner, Lazarski si trova confinato in questo complesso, impossibilitato nel chiedere aiuto e con un pericoloso assassino in circolazione.

Tra sequenze di interrogatorio dal forte impatto psicologico ed esplorazioni in cui la tensione è dominante, l’Osservatore dovrà fare affidamento sulle sue doti da detective e sulle informazioni che riceverà dagli inquilini per venire a capo di questo mistero.


Il male dietro l’angolo

Non essendo autorizzato a trasportare armi, Lazarski deve fare affidamento esclusivamente sulla sua capacità di indagine e seguire le tracce che lo condurranno verso l’assassino. Il tutto serve a semplificare il gameplay e mettere il giocatore in un perpetuo stato di angoscia e impotenza.

Il gameplay, tuttavia, risente degli stessi problemi della versione PS5 ma senza il plus del DualSense. I comandi sono macchinosi e, sebbene il feeling di aprire una porta potendola spalancare con un colpo solo o aprire lentamente sia piacevole, l’esperienza di gioco ne risente. Anche quando analizziamo le tracce biologiche (L1) o quelle cibernetiche (R1), gli oggetti non risultano sempre evidenti da selezionare. In alcuni casi estremi, si sovrappongono tra loro diventando difficili da analizzare.

Le sequenze neurali legate agli interrogatori risultano volutamente contorte e solitamente sono le sezioni di gioco più belle visivamente. Alcuni degli enigmi, tuttavia, risultano poco immediati da capire e la totale assenza di indicazioni ci porta a vagare tra svariate stanze più volte, fino a quando non si nota il piccolo dettaglio che ci indirizza sul sentiero giusto.

Una piccola attività che abbiamo trovato molto interessante è, infine, quella dei minigiochi ispirati ai giochi arcade dei vecchi cabinati. Con una serie di livelli che si sbloccano dai computer che ci troviamo a violare mentre cerchiamo informazioni, questi giochi contribuiscono ad aumentare la longevità del titolo tra rompicapo sempre più articolati.


Instabilità

Rispetto alla versione originale pubblicata da Bloober Team nel 2017, Observer: System Redux presenta, anche su PS4, alcuni miglioramenti alla stabilità e a un frame rate che ha fatto spesso storcere il naso.

Se andiamo nel menu delle opzioni, infatti, possiamo trovare una sezione dedicata al video. Qui è possibile attivare o disattivare due parametri: aberrazione cromatica e frame rate. Quando queste sono entrambe attive, il titolo presenta molti problemi anche su PlayStation4 Pro. Se disattivate, soprattutto le impostazioni relative al blocco del frame rate, la situazione migliora sensibilmente.

Purtroppo, i lag non sono totalmente eliminati e la stabilità vacilla soprattutto nelle sezioni degli interrogatori in cui sono presenti svariati oggetti che si muovono a schermo. Tuttavia, l’esperienza di gioco non viene compromessa da questa instabilità che spesso risulta accettabile e poco fastidiosa.

Sconsigliamo però di tenere attivi entrambi i settaggi, in quanto le prestazioni ne risentono parecchio e il gioco diventa quasi inutilizzabile. Purtroppo, i miglioramenti nel comparto grafico hanno contribuito ad appesantire ulteriormente un comparto tecnico che già in passato ha vacillato parecchio.


Commento finale

Observer: System Redux è un horror psicologico basato sull’immaginario cyberpunk e distopico. La storia è coinvolgente, anche se con qualche incertezza e qualche mancanza di troppo. Molto convincente è anche il mondo di gioco creato da Bloober Team, una versione futuristica della Polonia in cui quasi tutti i cittadini sono dotati di impianti cibernetici che hanno causato un’epidemia chiamata nanofagia. Quello che invece lascia perplessi è il comparto tecnico che non brillava già nella versione PS5 testata qualche mese fa e continua a non convincere del tutto anche su PS4. I controlli ridotti all’osso e con pochissime possibilità di azione entrano in conflitto con la bellezza visiva di questo titolo. Lo stesso vale per le prestazioni che, nel caso in cui si decida di tenere sbloccato il frame rate, diventano piuttosto disastrose. Ottima invece l’idea di inserire la possibilità di limitare i frame, grazie alla quale il titolo acquista maggiore stabilità e viene afflitto da rarissimi cali di frame solo nelle situazioni più concitate.

8.0

Ancora qualche problema di troppo


Redux è un horror psicologico basato sull’immaginario cyberpunk e distopico. La storia è coinvolgente, anche se con qualche incertezza e qualche mancanza di troppo. Molto convincente è anche il mondo di gioco creato da Bloober Team, una versione futuristica della Polonia in cui quasi tutti i cittadini sono dotati di impianti cibernetici che hanno causato un’epidemia chiamata nanofagia. Quello che invece lascia perplessi è il comparto tecnico che non brillava già nella versione PS5 testata qualche mese fa e continua a non convincere del tutto anche su PS4. I controlli ridotti all’osso e con pochissime possibilità di azione entrano in conflitto con la bellezza visiva di questo titolo. Lo stesso vale per le prestazioni che, nel caso in cui si decida di tenere sbloccato il frame rate, diventano piuttosto disastrose. Ottima invece l’idea di inserire la possibilità di limitare i frame, grazie alla quale il titolo acquista maggiore stabilità e viene afflitto da rarissimi cali di frame solo nelle situazioni più concitate.

PRO

    - Storia coinvolgente
    - Mondo di gioco e atmosfera eccellenti
    - Possibilità di regolare il frame rate

CONTRO

    - Qualche lag di troppo
    - Comandi rivedibili

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