Omno è l’ennesima dimostrazione che l’enorme oceano rappresentato dal panorama indie va costantemente tenuto sotto controllo perché riesce, occasionalmente, a sfornare delle piccole perle assolutamente da non perdere. Alcune delle quali, oltretutto, disponibili su Xbox Game Pass.
Versione testata: PC
One-man game
Omno è un’esperienza di gioco che nasce dall’impegno di un unico sviluppatore (con la collaborazione di un compositore per la colonna sonora) e costituisce la fulgida rappresentazione di come un lavoro quasi amatoriale, nato unicamente dalla volontà di tradurre in un’esperienza visiva e interattiva le suggestioni artistiche dell’autore, si possa trasformare nel vero e proprio lavoro della vita.
Un’opera prima non solo evocativa, ma anche fortemente coinvolgente per il giocatore, che viene trascinato visivamente e spiritualmente alla scoperta di un mondo fantastico e graficamente accattivante (seppur dipinto in modo minimalista). Qui il senso di scoperta si accompagna ad una forte stimolazione di corde emotive, toccate dal fascino e varietà delle ambientazioni e dalle note delle vibrante colonna sonora firmata da Benedict Nichols (autore di altre colonne sonore evocative come The Falconeer e Before We Leave)
Alla ricerca della Luce
Omno ci mette nei panni di un omino muto, con abiti dal tocco vagamente monastico ed equipaggiato unicamente di un bastone. Senza dire o scambiare una parola, il protagonista si ritroverà ad esplorare un vasto e fantastico mondo, splendidamente disegnato e dettagliato attraverso una nutrita collezione di ambienti e climi diversificati (dal deserto alla foresta, passando per la tundra ghiacciata).
In ciascuno degli ambienti (livelli di gioco) esplorati, il protagonista si imbatterà in una varietà di creature bizzarre, spesso dall’aspetto tenero e in nessun caso violente, con le quali interagirà a sua volta in maniera puramente non distruttiva: al solo scopo di ricavare da loro delle piccole sfere di “luce”, con le quali caricare il suo bastone. Ed è proprio la Luce il silenzioso ed incontrastato protagonista della “vicenda” del gioco, qualunque essa sia.
Il protagonista sta infatti ripercorrendo le orme di un antico viaggio: un cammino che qualcuno ha percorso prima di lui, lasciando stralci di un “diario” che possono essere recuperati in giro per i livelli (e la cui ricerca e ritrovamento rientra nel completamento di una sezione al 100%). Tali pagine rappresentano l’unica forma di narrazione in un percorso altrimenti muto, totalmente privo di dialoghi e di doppiaggio. La comprensione del contesto da parte del giocatore è affidata tutta a questi scritti e alle potentissime suggestioni visive e sonore, secondo un protocollo che nei videogiochi indipendenti si vede spesso: la narrazione indiretta.
Uno stratagemma che tiene alta l’attenzione del giocatore, spingendolo a cogliere ogni minimo dettaglio gestuale o visivo per assorbire e interiorizzare gli elementi narrativi e che al tempo stesso rende più incisivo l’aspetto grafico e quello sonoro, a discapito della parte scritta o “parlata”. Inoltre, la volontà di ricercare tutti gli scritti per acquisire più informazioni è un ulteriore incentivo a completare il gioco al 100%.
Acquisendo la Luce dalle creature che popolano gli ambienti e caricando il suo bastone, il protagonista avrà l’opportunità di attivare diversi elementi dello scenario, allo scopo di raggiungere e raccogliere dei “glifi”, sfere luminose che consentono di attivare il portale che conduce al livello successivo. Questa ricerca richiede un platforming la cui difficoltà va via via aumentando e la risoluzione di alcuni, ben studiati, enigmi ambientali. Ogni livello contiene, inoltre, degli elementi “facoltativi” da raggiungere e sbloccare, che ne consentono il completamento al 100%.
Importanti “riferimenti videoludici” per un viaggio assolutamente coinvolgente
Quello che rende Omno un’esperienza affascinante è l’estremo valore artistico ed emozionale della produzione nel suo complesso. Gli ambienti, seppur realizzati con il minimalismo grafico che si addice ad una produzione realizzata dalle forze di un unico sviluppatore, sembrano usciti da un libro animato e sono popolati da creature il cui design bizzarro fa venire voglia di scoprirle tutte; cosa che viene ulteriormente incoraggiata dalla presenza di un “database” che consente di catalogarle, con tanto di brevi descrizioni in stile No Man’s Sky.
La solitaria e “muta” esperienza del protagonista, che si ritrova ad attraversare deserti, pianure, foreste e lande ghiacciate senza dire una parola e comunicando con il giocatore solo attraverso la gestualità, ricorda le suggestioni di Journey; mentre la validissima colonna sonora sottolinea i vari passaggi con un tocco splendidamente emotivo e vibrante che richiama Ori and the Blind Forest.
Le tracce sono talmente toccanti e ben realizzate da accrescere il senso di stupore e meraviglia già dettato visivamente dalla scoperta di questo mondo e portano, occasionalmente, persino a punte di commozione. Nella componente interattiva e di progressione, invece, il gioco si rifà ad elementi di The Last Tinker: City of Colors, in quanto ogni livello presenta elementi “dormienti” che il protagonista è chiamato a risvegliare, attraverso la Luce, per poter proseguire.
Un gameplay impegnativo ma non frustrante
La sfida proposta dai livelli di Omno è rappresentata soprattutto da platforming, esplorazione e risoluzione di enigmi di difficoltà e complessità crescente. Nel corso dei livelli il protagonista si arricchisce di abilità come la “spinta a mezz’aria”, che gli consente di saltare molto più lontano; o della possibilità di “scivolare” sul terreno, usando il bastone come se fosse uno skateboard.
L’aggiunta di queste abilità consente al giocatore di cimentarsi in sfide più complesse per raggiungere i tre glifi previsti da ciascun livello e sbloccare gli altri elementi che determinano il completamento dello stesso. Inoltre, l’accresciuto numero di interazioni possibili rende più complessi anche gli enigmi che sarà necessario risolvere per progredire nei livelli più avanzati.
Totalmente assente, invece, qualunque forma di combattimento o di interazione “ostile” con gli abitanti del luogo: a quanto pare, non è necessario. La “morte” del protagonista (con conseguente respawn in un punto molto vicino a quello del precedente fallimento) è dettata soprattutto dalle cadute o da elementi ambientali ostili come l’acqua.
In alcuni punti la non perfetta accuratezza del sistema di controllo (specialmente nell’utilizzo di una o due abilità specifiche) e una telecamera non sempre al meglio nella sua gestione possono indurre una leggera frustrazione, anche a causa dell’elevato grado di precisione nelle manovre richiesto da alcuni passaggi. Si tratta, comunque, di situazioni occasionali che non minano l’esperienza di gioco e il divertimento generale portato dalla stessa.
Inoltre, l’utente è fortemente (e silenziosamente) stimolato a non abbandonare un livello prima di averlo completato al 100%: se non altro per il senso di curiosità indotto dal fatto di scoprire – e catalogare – tutte le creature presenti, risolvere tutti gli enigmi e attivare tutte le strutture. Ci si ritroverà a desiderare di padroneggiare in ogni dettaglio la conoscenza di tutti gli evocativi ambienti di gioco.
Un’esperienza breve ed intensa
Omno è un’esperienza relativamente breve. Se si punta solo a finire il gioco, l’attraversamento di tutti i suoi livelli può richiedere tra le 4 e le 5 ore. Questo tempo si prolunga a circa 8 ore se ci si propone invece (come è molto probabile) di esplorare a fondo i livelli, sbloccarli completamente e risolvere tutti gli enigmi e le situazioni proposte. Le ore passate sul gioco, comunque, coinvolgeranno il giocatore in un’esperienza fiabesca, mentalmente “partecipata” ma anche incredibilmente rilassante (c’è chi trova addirittura che veder giocato il gioco e ascoltarne le melodie concili il sonno!), il tutto all’insegna di armonia, serenità, ma anche di una leggera malinconia. Lo si può quindi considerare un tempo ben speso.
E non va assolutamente trascurata la presenza del gioco su Xbox Game Pass: con conseguente possibilità, per gli abbonati al servizio, di gustarselo gratis fin dal Day One.
Commento Finale
Omno costituisce un’eccellente prova d’esordio per lo sviluppatore singolo Jonas Manke, che vi ha infuso dentro tutto il suo estro artistico: realizzando un mondo vivace, interessante da esplorare ed un’esperienza comunicativamente efficace anche se totalmente priva di dialoghi o di parlato. Omno riesce a coinvolgere il giocatore sia dal punto di vista visivo che dell’interazione. Trasportandolo in ambienti graficamente sbalorditivi (anche se minimalisti), capaci di toccare corde emotive abbastanza vibranti, grazie pure al concorso di un’ottima colonna sonora; ma anche impegnandolo in enigmi e sezioni di platforming dalla struttura generale semplice, che però occasionalmente possono richiedere applicazione ed impegno (oltre a una discreta dose di pazienza).
Il quadro generale è decisamente piacevole e fa sperare, se non proprio in un seguito diretto, almeno di poter vedere presto altre opere di questo talentuoso sviluppatore.
Omno è disponibile dal 29 luglio 2021 per PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC. Facendo anche parte del programma Xbox Game Pass, gli abbonati possono scaricarlo gratuitamente.