Non si può dubitare del fatto che Atlus, con Persona 5, ha svoltato. Sia chiaro: anche prima dell’avvento dei Ladri Fantasma, la software house aveva sfornato autentici capolavori del genere JRPG. Tuttavia, tanto i Persona quanto gli Shin Megami Tensei, erano rimasti perlopiù conoscenze di una ristretta nicchia di intenditori. Joker e compagni tuttavia sono riusciti a scardinare le resistenze del grande pubblico, entrando nei cuori di vecchi e nuovi fan. Un successo acclarato non solo da incassi strepitosi, ma anche da una risposta critica che lo ha unanimamente definito come uno dei migliori giochi di ruolo della propria generazione (e non solo). Dal canto suo, Atlus non si è fatta pregare, sfruttando l’occasione di una maggiore visibilità non solo per lanciare altri progetti ma anche per sperimentare nuove formule ludiche.
Proprio Persona 5 ha fornito solide basi per divagazioni anche piuttosto lontane dai classici JRPG. Dopo un episodio rhythm game (Dancing in Starlight) ed un intrigante reinterpretazione del genere musou (Strikers), stavolta è il turno della strategia. Persona 5 Tactica tenta infatti di unire il mondo di questi amatissimi personaggi con un gameplay che strizza l’occhio non solo al classico XCOM ma anche a Mario + Rabbids Sparks of Hope. Si tratta di un connubio vincente o stavolta gli sviluppatori sono inciampati nel loro azzardo?
Persona 5 Tactica è disponibile dal 17 Novembre per PC (via Steam), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series e Nintendo Switch. Il titolo è altresì presente sull’Xbox Game Pass.
Versione testata: PlayStation 5
Vive la révolution
L’inizio della nuova avventura dei Ladri Fantasma ha avvio in uno dei luoghi divenuti simbolo della serie, il Cafè LeBlanc. Neanche il tempo di apprendere dal notiziario della scomparsa del favorito alla carica di primo ministro del Giappone, che un improvviso terremoto li catapulta misteriosamente in quello che sembra essere il Metaverso. L’incontro con la despota Marie e la caduta sotto incantesimo della maggior parte degli eroi, costringerà Joker e Mona ad allearsi con Erina, leader dei ribelli che puntano a rovesciare il corrotto regime della regnante.
Il pretesto narrativo alla base di questo spin-off poggia le sue basi sul ritorno delle tematiche della serie principale, in cui la lotta alla corruzione (sia materiale, sia morale) è stato un caposaldo. Tactica tuttavia decide di fare qualcosa di diverso, alterando il focus per passare dai personaggi che abbiamo imparato ad amare, verso le new entry del cast (di cui non vi parliamo, anche se potreste aver intuito tra le righe di chi stiamo parlando). Sullo sfondo, l’oppressione che dipinge una società mai così tristemente contemporanea come quella in cui viviamo oggi.
Qualcuno potrebbe lamentare una introduzione piuttosto forzata, così come considerare l’intera vicenda come una mera appendice alle strade già percorse con il capostipite, di ben più ampio respiro ed ambizione. Osservazioni legittime, ma che rischiano di oscurare quanto di buono si cela nella sceneggiatura di Tactica, tanto convincente quanto matura. Ah, nota bene: anche questo capitolo non segue gli eventi di Persona 5 Royal, andando a confermare ancora una volta la canonicità degli eventi di Persona 5 e Strikers.
Ciò che salta poi immediatamente all’occhio è la nuova direzione artistica intrapresa da Atlus. Tactica abbraccia infatti uno stile squisitamente chibi, in cui le proporzioni diventano cartoonesche secondo le indicazioni (e le finalità ludiche) consigliate dell’artista Hanako Oribe. Il risultato finale potrebbe non soddisfare ogni palato, ma possiamo rasserenarvi: la cura tanto degli artwork (anche nei menù) quanto dei dialoghi è minuziosa, tale da non far guardare con rimpianto ai capitoli precedenti. Tuttavia attenzione: non aspettatevi un altrettanto ispirato design nelle ambientazioni. Purtroppo su questo versante non ci sono tanti appigli: i Palazzi di Persona 5 sono di tutt’altra pasta.
Fortunatamente, Tactica prosegue la tradizione di grandi accompagnamenti musicali. La colonna sonora composta da Shoji Meguro viene qui riarrangiata ed arricchita da Toshiki Konishi, per un risultato decisamente soddisfacente. Impossibile poi obiettare qualcosa al doppiaggio (che ripresenta le stesse voci sentite in passato) così come la traduzione di testi e menù in italiano, oramai diventata una piacevole costante delle produzioni Atlus.
Al piano ci penserò io e in questo modo diventerà ottimo
In premessa, abbiamo riflettuto su come il successo di Persona 5 abbia permesso ad Atlus di divertirsi sperimentando coi generi. Dopo aver percorso con risultati soddisfacenti il mondo dei rhythm games ed aver regalato una piccola sorpresa con la rilettura dei musou, stavolta l’obiettivo è un universo completamente diverso. Quello per anni dominato da Firaxis Games e che ha visto ottime chiavi di lettura dagli improbabili interpreti combinati da Ubisoft e Nintendo.
Persona 5 Tactica introduce dunque un sistema di combattimenti di stampo strategico, che richiede di muovere nella mappe (con classica griglia a scacchiera) fino a tre personaggi tra coperture ed attacchi premeditati. Ciascun membro del vostro team è diversificato per caratteristiche offensive e difensive, tanto attive quanto passive (che si estendono all’intera squadra), in modo da spingervi a scegliere correttamente la giusta risposta ad ogni problema. Ma il cuore ludico degli scontri, al di là delle innumerevoli variabili ponderate dal team di sviluppo, è legato espressamente al posizionamento in campo.
Similmente ad XCOM, ma principalmente come in Mario + Rabbids, il gameplay richiede di calcolare ogni mossa e spostamento onde evitare di lasciare senza coperture o ripari un membro del team. Colpire una vulnerabilità implica non solo infliggere un danno, ma altresì guadagnare un turno extra grazie al sistema Ancora 1. Il risultato è una formula ludica in cui pianificare attentamente il momento giusto per muoversi ed attaccare, in modo da incatenare turni extra e chiudere la missione nel minor tempo possibile.
Un gameplay di questo tipo ha permesso agli sviluppatori di non limitarsi a fornire obiettivi sempre uguali, puntando invece su una diversificazione opportuna. Ne sono un esempio anche le missioni secondarie, che assurgono a veri e propri puzzle ambientali in cui concatenare azioni Ancora 1 diventa condicio sine qua non per la vittoria.
Meritano una citazione altre tipologie di attacchi che rendono le manovre offensive particolarmente dinamiche. Da un lato gli Attacchi Concatenati, che puntano a far precipitare un avversario da una posizione sopraelevata verso un alleato ad un livello inferiore, per innescare un “palleggiamento” automatico. Dall’altro lato troviamo invece la Tripla Minaccia, un formidabile attacco di gruppo che può essere sferrato dopo aver circondato un nemico atterrato con tutti e tre i membri del party.
Novità di Tactica è inoltre la possibilità concessa a ciascun Ladro Fantasma di poter cambiare la propria Ombra. Infatti, è possibile affiancare alla Persona principale un’altra in modo da creare interessanti mix di skill attive e passive. Un elemento di forte interesse che, assieme alle abilità uniche e ai triplici rami di abilità per ciascun personaggio, permette una varietà decisamente intrigante.
Per essere il primo test nel mondo degli strategici, Tactica si comporta più che bene tra nozioni basilari ed idee interessanti coerenti con l’IP. Ma non tutto ci ha convinto.
Easy on me
Ci sentiamo di consigliare Persona 5 Tactica a tutti i fan della serie e a tutti coloro vogliono avvicinarsi al mondo degli strategici. Tuttavia, dobbiamo altresì fare delle necessarie puntualizzazioni.
Gli sviluppatori di P-Studio hanno ottenuto un ottimo risultato pur nella loro inesperienza, che tuttavia riemerge in alcune sbavature anche evidenti. Nonostante le idee e le possibilità concesse dal gameplay, non possiamo dire di non essere delusi dalla scarsa varietà di avversari. Anche le già citate missioni secondarie sono esigue e si limitano ad essere brevi parentesi, ben lontane da quello che ci si poteva aspettare. Proprio in questi casi, ci è sembrato che il team di sviluppo volesse proporre più sfide trial & error che vere e proprie quest articolate. Con inevitabili e svariati game over. Una cosa leggermente frustante, soprattutto se si pensa ad un altro aspetto.
Persona 5 Tactica è infatti uno titolo decisamente accomodante con i giocatori. In virtù delle meccaniche presenti e delle situazioni da affrontare, non possiamo affermare che sia stato sviluppato per gli esperti della strategia. Il risultato è dunque un eccellente prodotto da consigliare ai novizi, ma un’esperienza forse fin troppo pacata per chi mastica pane e permadeath.
Un altro elemento che occorre evidenziare è relativo all’impostazione generale. La struttura a missioni abbracciata da Tactica ha ridotto largamente le possibilità esplorative, limitandole. L’avanzamento stesso della trama si è ridotto ad interminabili schermate fisse in stile visual novel. Non è un problema in sé e per sé, badate bene. Tuttavia, vista la tendenza dei dialoghi ad essere fin troppo prolissi, parte del pubblico potrebbe soffrire il vistoso cambio di ritmo. Soprattutto alla luce delle circa trenta ore necessarie per completare la storia principale.
Commento finale
Persona 5 Tactica è l’ennesimo esperimento Atlus, che gioca nuovamente con alcuni dei propri personaggi più amati per buttarsi stavolta nel mondo degli strategici. Il risultato finale è ancora una volta un’ottimo titolo, capace di mescolare sapientemente paradigmi del genere al twist classico della serie. Tematiche mature, una direzione artistica attenta ed un gameplay divertente sono i biglietti da visita della produzione, che deve fare i conti con una curva della difficoltà fin troppo amichevole per gli appassionati dei tattici, dialoghi forse troppo prolissi ed una esplorazione decurtata. Nonostante dunque l’inesperienza, P-Studio riesce nel colpo grosso: i Ladri Fantasma vincono ancora.