Dopo due anni dall’ultimo titolo del filone principale, Game Freak e The Pokemon Company tornano sul mercato in pompa magna tra applausi e critiche con i loro due nuovi titoli: Pokemon Spada e Scudo!
Versione testata: Nintendo Switch
Immaginatevi una persona a voi cara, che non vedete da tanti anni, la quale – all’improvviso – torna a suonare al vostro citofono. Stupefatti, aprite la porta e la accogliete, offrendole il vostro tempo e la vostra accoglienza. Parlando, vi accorgete che non è più la stessa che conoscevate anni prima, ma ne è una nuova, diversa, ma comunque interessante. Questa persona, per me, è stata l’ottava generazione Pokemon, tornata dirompente dritta nel mio cuore e nei miei sentimenti, scacciando come un fiume in piena i ricordi riguardo i simpaticissimi mostriciattoli tascabili per far spazio a nuove, mirabolanti emozioni. Perché Pokemon Spada e Scudo non sono solamente nuovi titoli in un franchise pluri-ventennale già affermato. No, sono di più: sono l’infanzia di una persona che torna alla ribalta, con la consapevolezza di offrire un’esperienza molto più tosta rispetto a quanto potesse fare nel passato.
In questa nuova avventura, ci troveremo a vestire i panni di un ragazzo che – insieme al suo migliore amico – parte all’avventura per catturare quanti più mostriciattoli possibili e diventare il campione della Lega Pokemon. Ciò che rende diverso il tutto non è il fine, ormai identico di titolo in titolo, quanto il mezzo. In Pokemon Spada e Scudo, infatti, la strada per ascendere a maestro della regione è molto più impervia e articolata di quanto mai lo è stata in passato, rinfrescando un comparto ormai risultato nel tempo stantio. Solo per la temerarietà di Game Freak di assumere e farsi carico di decisioni importanti e difficili fa avere ai due titoli molto più appeal di quanto mai ne hanno avuto le recenti generazioni. Per questo motivo, voglio iniziare direttamente con la valutazione del titolo.
Una nuova avventura.
Come stavo raccontando poc’anzi, in Pokemon Spada e Scudo impersoneremo un bambino che, dalle campagne di Galar, insieme al suo migliore amico nonché rivale, partirà all’avventura per diventare campione della Lega Pokemon battendo tutte quante le palestre. Già dai primi passi si comprende come, nonostante un incipit ormai esasperato ed estremizzato al suo limite, in Pokemon Spada e Scudo sia diverso scegliere il proprio starter e mettersi in marcia. Verremo quasi subito in possesso delle Desiostelle, materiale che permetterà ai Pokemon di Dynamaxare o Gigantamaxare, e scopriremo come tutta la regione di Galar, e – di conseguenza – la storia, ruoti intorno a questi strani fenomeni che, in determinati punti, permettono ai Pokemon di ingigantirsi e diventare più potenti.
Senza dire troppo, attorno a questo fenomeno ruota un evento catastrofico avvenuto millenni prima, e sul quale il leggendario di copertina ha ricoperto un ruolo fondamentale nel vincerlo e rimettere il mondo a posto. Il team Yell per buona parte del gioco ricoprirà un ruolo molto distante e marginale, salvo poi scoprire la verità e tutte le macchinazioni che cela dietro di sé. Nonostante ciò, sia il team che il suo capo sono ben caratterizzati e – alla fine – non si potrà non entrare in empatia con quel personaggio tanto strano quanto soprendente.
Inoltre, anche gli altri personaggi che compariranno di frequente nella storia – dalla simpatica Sonia al frenetico Hop, passando per il machiavellico presidente Rose e il dirompente campione Rose – sono ben caratterizzati e mai si avrà con loro quel senso di troppo, di esagerato e di messo lì per sbaglio. Le loro interazioni si contano sì con il misurino, ma saranno sempre ben posizionate nello svolgimento della trama e arricchiranno sempre di un qualcosa la nostra esperienza nel gioco.
Riforme sociali.
In Pokemon Spada e Scudo, la sfida di palestre e Lega Pokemon è un evento televisivo seguito in mondovisione. Per questo motivo, ogni sfida sarà caratterizzata da una prova variabile e infine dal combattimento all’interno di uno stadio, come se fosse un incontro di tennis o comunque di qualche sport molto seguito.
Anche la Lega è completamente diversa: infatti, non ci saranno più i Superquattro, bensì una nuova sfida eliminatoria dove a ogni vittoria si passa allo step successivo, sino ad arrivare alla finale con il Campione, il quale accede di diritto a questo scontro per merito. Come se fossero i mondiali di calcio, insomma, con la sfida delle palestre come qualificazioni e la fase finale della Lega rappresentata dai gironi e fasi play-off.
Un dinamico modo di combattere.
Parlando di Pokemon tutti riusciamo a capire a cosa ci si riferisce: combattimenti a turni, tanti tipi con debolezze e forze, strumenti e strategie. Ebbene, questo Pokemon non è diverso, ed è il principale motivo per il quale non voglio soffermarmi troppo sul combat system in sé e per sé. Al contrario, ci sta molto da dire sulle innovazioni apportate in tema di combattimento. Innanzitutto, ogni Pokemon gode di sue specifiche animazioni, e le mosse colpiranno ad altezze diverse in base alla statura dell’avversario. Inoltre, alcuni Pokemon, tra i quali gli starter, godono di mosse specifiche, le quali hanno delle animazioni a dir poco stupende, ed è bellissimo vederle all’opera e godere di tanta potenza.
Tuttavia, la novità principale è costituita dal fenomeno Dynamax. Grazie a questo, infatti, sarà possibile ingigantire un Pokemon per tre turni – con conseguente aumento di tutte le statistiche – e far lui apprendere un moveset completamente unico dotato di mosse infallibili. Durante il gioco, comunque, sarà possibile solamente utilizzarlo nelle palestre e in determinati momenti, in quanto è palesemente una feature pensata per il competitivo online.
Anche le nuove combinazioni di tipi nei nuovi Pokemon e nelle forme regionali sono ben ingegnate, creando di fatto Pokemon unici con il quale creare team superlativi. Dunque, il taglio del Pokedex che tanti aveva impaurito alla fine della fiera nemmeno si sente troppo, facendo affogare – come sempre – nell’acqua stantia le sterili polemiche che hanno accompagnato il titolo prima del suo lancio. Anche le squadre possono essere velocemente modificate: infatti, dal box – accessibile dal menù e non più dai centri Pokemon – è possibile accedere a un’interfaccia che permetterà di creare team veloci per cambiarli velocemente senza dover ogni volta stare a cercare il Pokemon giusto.
Una Galar molto connessa.
Game Freak, senza dubbio, con l’aggiunta di un’ampia area overworld quale le Terre Selvagge, sta facendo capire la sua intenzione: virare verso una connettività sempre presente. Non fraintendiamoci. Anche in questo titolo è possibile accedere in qualsiasi posto allo scambio in link, magico e alle lotte online, ma solo in quella zona è possibile vedere gli sprite di altri giocatori vagare per la mappa e partecipare ai raid con gli stessi. Il nostro allenatore è completamente personalizzabile, potendo scegliere e acquistare per lui nei vari negozi abbigliamenti e accessori, rendendoci unici.
Anche i raid sono una bellissima introduzione, con la possibilità di partecipare insieme ad altri tre amici a una battaglia contro un Pokemon Dynamaxato o Gigantamaxato. Ogni combattimento ha una difficoltà variabile da una a cinque stelle. Ogni stella sancisce il numero di IV perfette del Pokemon affrontato. Inoltre, più alte sono le stelle, più è alta la probabilità che il Pokemon sia in forma Gigantamax e non Dynamax e più alta è la probabilità che il Pokemon possegga una Abilità speciale e non classica. Oltre al mostro, al termine del raid si otterranno sicuro Dischi Tecnici che – solitamente – insegnano mosse utili ai fini del lato competitivo, oggetti di valore da rivendere al mercante e caramelle per velocizzare l’allenamento dei propri Pokemon.
Altra menzione d’onore è da fare per il breeding, fortemente migliorato e velocizzato. Di fatto, Game Freak sta spingendo sull’acceleratore per rendere il competitivo Pokemon più semplice e accessibile ai più. Non voglio dire che anche i meno capaci possano accederci, perché la scelta di moveset, team e abilità spetta ancora unicamente all’allenatore; tuttavia, la parte di far accoppiare Pokemon e ottenere figli con IV e natura giuste è stata fortemente ridotta all’ossa, velocizzata per un risultato rapido e comodo nel giro di pochi minuti.
Le Terre Selvagge.
Introduzione tanto attesa, le Terre Selvagge sono un toccasana e una ventata di freschezza all’interno del franchise. In queste, oltre a poter catturare Pokemon esclusivi di queste zone, sarà possibile partecipare ai raid, battaglie furibonde contro Pokemon dynamaxati che termineranno con la cattura dell’avversario, la fuga, o il 10 KO consecutivo per un membro della nostra squadra. Non solo, all’interno della stessa è presenta una pensione Pokemon (nel titolo ce ne son due), con la quale sarà possibile breedare e ottenere i nostri mostri preferiti.
Nell’esplorazione, altra importante novità, sarà possibile piantare una tenda e campeggiare con il proprio team. All’interno di questa modalità, sarà possibile cucinare con i propri Pokemon e giocarci per aumentare amicizia, affetto e per far guadagnare loro una discreta esperienza.
Giocandolo, la sensazione è che queste terre, acerbe ancora per quanto riguarda grafica e contenuti, stiano aprendo la possibilità a una svolta completamente MMO del titolo, o comunque online-based. Se così dev’essere, non si può che non apprezzare la scelta, in quanto il franchise resterà sempre disponibile per i più fedeli e nostalgici e aperto ai nuovi che nell’online cercano un’esperienza unica e imprescindibile.
Un mondo a colori con una melodia da urlo.
Pokemon Spada e Scudo introducono una nuova regione che presenta una geografia molto diversificata, da deserti soleggiati si passa rapidamente a piane innevate, che in confronto il divario Dorne/Altopiano pare lontano un continente. A nessuno ovviamente interessa della fedeltà geografica dei luoghi, men che meno a me. Pertanto, è bello poter ammirare tutti i tipi possibili di paesaggi in un’unica regione. Dalle vivaci campagne del Sud alle gelide piane del nord est, passando per il desertico ovest e lo stupendo bosco brillabirinto.
Nonostante i percorsi siano solamente 10 e abbastanza lineari, la loro peculiarità geografica farà sì che ogni stradina rimanga impressa nel cuore e, indelebile, mai se ne vada. Inoltre, non preoccupatevi: i tempi del “too much water” sono finiti. Il mare ci sta, ma nella giusta misura! La OST, inoltre, ha delle melodie veramente uniche ad accompagnare la propria avventura, che rimangono impresse nella mente: dalla tranquillità dei percorsi alle frenesie delle battaglie, ogni singola nota rimane impressa nel cervello.
Lato tecnico: peccato.
Nota dolente, il reparto tecnico del titolo non fa impazzire. Non brilla e mai spicca il volo. Le Terre Selvagge hanno cali troppo evidenti di frame, la batteria in modalità portable non regge e in generale la grafica del gioco quando si è in modalità docked non convince. Il pop-up di oggetti, Pokemon e persone, inoltre, è molto fastidioso, non facendo capire bene al giocatore dove andare senza imbattersi in combattimenti non voluti.
Nessuno guarda la grafica in un Pokemon, nonostante nel 2019 alcune tecnologie sono obbligatoriamente da migliorare, considerando soprattutto la concorrenza degli altri rivali all’interno della console ibrida targata Nintendo. Nei combattimenti e nei percorsi, invece, il frame rate è stabilissimo, rendendo tutto completamente fluido e mai nauseante. Anzi, nelle battaglie, i particellari sono ben disposti, e non possono che far piacere all’occhio dei giocatori che comunque a certe piccolezze ci prestano attenzione.
Ci sta da confermare comunque che, a parte queste leggere magagne, la giocabilità del titolo non viene mai minimamente compromessa e, anzi, è uno dei punti di forza di questa generazione.
Conclusione.
Pokemon Spada e Scudo sono due titoli con la T maiuscola, capace di cedere il passo al presente ricordandosi il passato. Offrono al giocatore un’esperienza unica, bella, con una trama ormai adulta per gli standard della serie e capace di emozionare per ore dopo il completamento del gioco stesso.
Questa generazione è fatta per tutti, per i vecchi nostalgici e per i nuovi appassionati, per i competitivi e per i casual. Insomma, fatevi un favore, giocatela!
- - Trama ben curata
- - OST spettacolare
- - Innovazioni per il lato competitivo
- - Connettività amplificata
- - Connubio tra presente, passato e futuro
- - Lato tecnico altalenante
- - Animazioni non sempre perfette
- - Implementazioni della connettività ancora acerbe