Nel mondo dei videogames, come nella cinematografia e nella letteratura, inscenare il pianeta terra dopo la sua fine, nonché l’umanità alle prese con una drammatica sopravvivenza, attira, e sempre attirerà. Non si è mai sazi, un po’ perché il genere fonde dramma e suspense, un po’ probabilmente perché, come quando nei decenni passati si immaginava il glorioso futuro del genere umano attraverso l’esplorazione di nuove galassie spaziali, oggi la visione del destino dell’umanità si è drasticamente imbruttita ed esasperata. Ad infoltire il roster delle opere post apocalittiche arriva sui nostri PC Sheltered 2.
Versione testata: PC
Secondo capito di una saga uscita per la prima volta nell’estate 2015, la quale riscosse discreto successo, nonostante la concomitanza con titoli concorrenti, ben più quotati, come Fallout 4 di Bethesda. Sviluppato a quattro mani da Unicube e Team 17, quest’ultimi già ampiamente conosciuti alla platea di gamer per aver prodotto titoli del calibro di Overcoocked 2 o Worms Rumble (qui la nostra recensione dei mitici vermetti).
Vi siete persi il primo Sheltered, o avreste il desiderio di mettere mano ad una sorta di The Sims in salsa fantascientifica post apocalittica? Non vi resta altro che seguire la nostra recensione!
Press Build PC
- Asus Tuf X570- Plus Gaming
- Ryzen 5800X
- Zotac 3080 Trinity Oc Version
- Nvme 2.0
- Ballistix 3600mhz , DDR4, 16GB
- Tv Oled LG C9
Il mondo è finito vent’anni fa
Con questo incipit, tutt’altro che originale, ma pur sempre d’effetto, inizia la nostra avventura in Sheltered 2. Come detto, il mondo ha cessato di esistere per come lo conoscevamo, i pochi sopravvissuti si sono sparpagliati, agglomerandosi in piccole fazioni, imponendo la sopravvivenza personale al di sopra di ogni altro aspetto. Il primo passaggio propedeutico a questi fini sarà quello di creare un leader, il quale, coadiuvato dalla presenza di altri due personaggi, sempre impostati da noi nell’editor iniziale, dovrà gestire l’accampamento che andremo a creare.
Saremo chiamati a scegliere l’aspetto, ma soprattutto statistiche e tratti, come in ogni buon Rpg che si rispetti, dovremo capire in cosa eccellere una volta fuori (o dentro, ndr) dal nostro bunker. Avremo la possibilità di impostare il nostro leader, come soggetto carismatico, piuttosto che amante del combattimento, sia melee che ranged, o persino esperto nel crafting.
Inoltre avremo dei punti da spendere in tratti, la scelta sarà vastissima, quasi disorientante: la cosa interessante è che potremo incrementare il nostro quantitativo di punti acquisendo tratti con dei malus, al fine di poter spendere poi l’ammontare finale per skill più potenti.
Perfezionata la creazione della nostra improbabile combriccola di sopravvissuti, piomberemo a bomba nel tutorial (assolutamente consigliato), attraverso il quale apprenderemo tutti i rudimenti iniziali, che in un gestionale, solitamente sono molti, specifici per tutte le singole attività e con un complesso livello di profondità.
Dichiarare guerra ad una fazione, piuttosto che stringerci preziosi rapporti commerciali, attraverso i quali scambiare le varie risorse, gestire il bunker, alimentandone costantemente le indispensabili necessità, o ancora tenere sott’occhio gli aspetti psicologici dei nostri affiliati, sarà un impresa non di poco conto, e conoscere le meccaniche del gioco ,sin dalle prime fasi, sarà fondamentale.
Dentro al bunker…
Prima ancora di gettarci all’esplorazione, la vita sottoterra, rintanati nel nostro bunker antiatomico sarà al limite dell’ansiogeno e ricca di cose da fare: innanzitutto dovremo fare in modo di raccogliere più acqua possibile durante le piogge (quelle non tossiche), iniziando nel frattempo la costruzione vera e propria delle varie stanze e relativo arredamento funzionale. Dalle brandine, alle docce, passando per dispense, armadi per i medicinali e molto altro ancora.
L’abitabilità sarà uno degli aspetti fondamentali all’interno dell’insediamento, per cui temperatura, illuminazione, quantità di ossigeno erogato e pulizia saranno fattori da tenere monitorati costantemente. Il mondo fuori è quanto di più inospitale, e creare un ambiente vivibile, accogliente e funzionale sarà alla base del vostro successo.
Man mano che i personaggi si dedicheranno a queste prime vitali mansioni, potrete notare a sinistra del loro avatar una serie di icone rappresentati il livello delle prime necessità, come mangiare, bere, dormire, lavarsi ed utilizzare la toilette.
Nel frattempo inizieranno a fermentare le prime relazioni personali, indotte da una convivenza forzata, ma importanti per tenere il morale della truppa sempre alto. Ma la vita, all’interno del bunker, inizierà a farvi venire il fiato corto, crescendo esponenzialmente l’esigenza di uscire all’avventura, alla ricerca di materie prime da riciclare, carburante per alimentare la base, armi, cibo e quanto possa essere utile alla sopravvivenza.
Dopo poche ore di gioco, sarà vostra esigenza, tramite l’apposito hub, preparare la prima spedizione esplorativa, tenendo però presente che almeno un membro dovrà rimanere alla base, in quanto altrimenti rimarrebbe incustodita, tuttavia considerando che man mano altri superstiti faranno richiesta di unirsi alla vostra fazione, citofonandovi come nulla fosse.
…fuori all’avventura!
Contestualmente a quanto detto fin ora, i membri della fazione dovranno necessariamente abbandonare il proprio nido sotterraneo, alla ricerca di risorse vitali. Per prima cosa sarà bene vedere la distanza del lungo che decideremo di esplorare e fornire i nostri compagni di razioni di cibo e medicinali, si sa, qualora qualcosa andasse storto.
Di volta in volta andranno equipaggiati sempre meglio, con armi, giubbotti anti proiettile, capienti borse al fine di stoccare una maggior quantità di risorse, e persino fornendoli di mezzi per velocizzare gli spostamenti. Durante i vari viaggi, saranno frequenti incontri con altri sopravvissuti, con i quali potremo giungere a miti accordi, altresì combattendoli fino alla morte.
Una volta sconfitti gli altri sventurati imbattutisi nel nostro cammino, acquisiremo dei punti di esperienza e avremo accesso al loro inventario, potendolo deliberatamente saccheggiare come fosse il più prezioso dei bottini.
Questo però, è solo l’antipasto riguardo gli incontri possibili al di fuori del proprio covo: muovendo qualche passo oltre le terre di nostro possesso, ci imbatteremo prima o poi in altri cumuli di ferraglia ed immondizia, recintati grezzamente con del filo spinato arrugginito, all’interno dei quali troveremo i membri delle altre fazioni di sopravvissuti.
Le altre fazioni in gioco potranno essere nostri pericolosi nemici, o preziosi alleati, in base a come gestiremo i primi contatti con loro, a quanto vorremo essere diplomatici piuttosto che rissosi e guerrafondai. Ad ogni modo compongono il lato strategico di Sheltered 2, anche se probabilmente inferiore rispetto all’aspetto gestionale: il combattimento basato a turni, è piuttosto scarno, nonostante si possa scegliere tra attacchi ravvicinati, a distanza e all’utilizzo di altre skill. Ad ogni modo conferisce ulteriore profondità al titolo, garantendo quel minimo di componente action che non guasta mai.
Troppa carne al fuoco?
Se da una parte la presenza di molti aspetti di gioco, come la componente survival, quella gestionale, il combattimento tattico a turni, il comparto psicologico ed umorale dei personaggi, arricchisce il gioco donandogli varietà e longevità, trovandosi a gestire a tutto tondo i vari aspetti della vita da sopravvissuto alla fine del mondo, dall’altra, se la realizzazione di tutti questi aspetti non è conseguita in maniera pertinente e certosina, si rischia di allungare il brodo, senza ulteriori risultati.
Nessun aspetto di Sheltered 2 è fatto male a nostro avviso, però potrebbero essere da rivedere l’equilibrio nella gestione di alcune risorse, come piuttosto il combattimento a turni risulti del tutto grossolano e poco raffinato rispetto ad alcune famose produzioni che ne fanno il proprio perno inossidabile.
Interessante invece al fine indirizzarci sempre nel fare qualcosa di specifico, il sistema di faction goal, ovvero nient’altro che achievement, dei più disparati, che una volta conseguiti garantiranno l’upgrade di parecchie skill riferite alla gestione del bunker e non solo. Non essendoci quest vere e proprie, questa implementazione fornirà uno spunto ulteriore quando saremo a corto di idee.
Non male anche la presenza di un ricchissimo e dettagliato glossario. Attraverso quest’ultimo potremo acquisire informazioni importantissime, dai tipi di patologie che potrebbero affliggere i nostri coinquilini, a come gestire il combattimento e veramente molto altro ancora.
Tecnicamente parlando
Sappiate sin da subito che il gioco non sarà, per lo meno inizialmente, localizzato in italiano, per cui chi avesse uno scarso rapporto con le altre lingue potrebbe trovarsi in difficoltà, considerando l’ingente mole di informazioni da leggere ed apprendere. All’atto pratico però, per quanto riguarda la nostra esperienza, non abbiamo riscontrato grandi difficoltà di apprendimento o comprensione, i testi raramente usano tecnicismi linguistici o termini di difficile traduzione.
La build utilizzata per la recensione è di fascia piuttosto alta, unito al fatto che Sheltered 2 non sia un gioco molto esoso ed avido di potenza computazione, ha fatto si che abbiamo potuto giocarlo con i dettagli grafici maxati, in 4K mantenendo una media di 100 Fps. Non abbiamo rilevato drop di frame, crash (nonostante la press release,ndr), e bug di alcun genere, solo qualche imperfezione nel click del mouse di tanto in tanto e altro di poco conto.
Nessuna menzione particolare per audio e colonna sonora, composta per lo più da temi di intrattenimento durante la concentrata gestione del nostro bunker, piuttosto che da temi veramente incalzanti e degni di impreziosire melodicamente le scene più importanti.
Commento Finale
Sheltered 2 al pari del suo antenato permane un buon titolo, una valida e divertente alternativa all’interno del sempre ricco calderone dei post apocalittici. Riesce a svecchiarsi, non solo graficamente parlando, introducendo diverse novità, non tutte però inquadrate ed implementate a dovere ed in profondità. Titolo che unisce la componente gestionale, a quella survival, impreziosita da un sistema di combattimenti a turni, statistiche e tratti dei personaggi. Il sistema di fazioni ed i goal garantiscono un bel boost alla longevità del titolo, rendendolo in definitiva un acquisto a colpo sicuro, per tutti gli amanti del genere.
Per rimanere aggiornati su tutte le ultime novità del mondo gaming e non solo, unitevi alla nostra community Facebook e Telegram per discuterne con noi!