Recensione The Last of Us Part II Remastered su PC: Analisi Tecnica del Porting

The Last of Us Part II sbarca finalmente su PC, dopo aver conquistato milioni di giocatori prima su PlayStation 4 e successivamente nella versione Remastered per PS5. Naughty Dog, in collaborazione con Nixxes Software e Iron Galaxy, ci consegna un porting che promette di elevare ulteriormente l’esperienza di uno dei titoli più acclamati degli ultimi anni.

Dopo il mezzo passo falso fatto con il porting di Marvel’s Spider-Man 2, arrivato però dopo straordinari porting come Ghost of TsushimaGod of War Ragnarok e Horizon Forbidden West, Nixxes aveva sicuramente qualcosa da recuperare. Nella nostra analisi abbiamo avuto modo di testare il gioco su tre diverse configurazioni che si collocano in tre molto diverse fasce di prezzo e possiamo anticiparvelo, il risultato è straordinario, anche per la fascia entry level.


Versione testata: PC (Steam)


L’Eredità di un Capolavoro

Prima di addentrarci nelle specifiche tecniche, è doveroso ricordare la portata di questa opera. Come abbiamo già evidenziato nella nostra recensione della versione PS5 Remastered, The Last of Us Part II rappresenta un classico contemporaneo, capace di colpire nell’animo con una narrazione potente e viscerale. Il viaggio di Ellie e dei comprimari attraverso una Seattle post-apocalittica rimane una delle esperienze più intense che il medium videoludico abbia mai offerto.

La versione PC mantiene intatta l’esperienza base, arricchita da tutti i contenuti della versione Remastered per PS5, tra cui la modalità Roguelite No Return (con nuovi contenuti esclusivi), i livelli perduti, la modalità Guitar Free Play e i commenti degli sviluppatori. A questo si aggiungono numerose ottimizzazioni e feature pensate specificamente per l’ecosistema PC.

Specifiche Tecniche e Requisiti

Prima di ogni valutazione, è fondamentale analizzare i requisiti di sistema ufficiali forniti da Naughty Dog:

RequisitiMinimiConsigliati
Sistema OperativoWindows 10/11 64-bit (versione 1909 o superiore)Windows 10/11 64-bit (versione 1909 o superiore)
ProcessoreIntel Core i3-8100, AMD Ryzen 3 1300XIntel Core i5-8600, AMD Ryzen 5 3600
Memoria RAM16 GB16 GB
Scheda VideoNVIDIA GeForce GTX 1650, AMD Radeon RX 5500XTNVIDIA GeForce RTX 3060, AMD Radeon RX 5700
Spazio di archiviazione150 GB150 GB
Note AggiuntiveSSD obbligatorioSSD obbligatorio

Come possiamo notare, i requisiti minimi risultano accessibili anche a configurazioni di fascia medio-bassa, mentre quelli consigliati puntano a una build di fascia media. Particolare interessante è la richiesta obbligatoria di un SSD, evidenziando come il gioco faccia un uso intensivo dello streaming degli asset.

È importante notare come questi requisiti siano decisamente più elevati rispetto al primo capitolo, ma coerenti con la complessità tecnica di The Last of Us Part II, già impressionante sulla precedente generazione di console.

Le Nostre Configurazioni di Test

Per valutare in modo completo la scalabilità e le performance del titolo, abbiamo utilizzato tre configurazioni rappresentative di diverse fasce di mercato:

Configurazione High-end:

ComponenteModello
ProcessoreAMD Ryzen 9 9800X3D
Scheda MadreASUS Prime X870-P
RAM64GB DDR5 6000MHz
SSDSamsung 990 PRO 2TB
GPUNVIDIA GeForce RTX 5090 Gainward Phantom
Risoluzione4K (3840×2160)
ImpostazioniUltra (Max+, DLAA attivo, RT Max+)
Performance120 fps medi

Configurazione Mid-range:

ComponenteModello
ProcessoreIntel Core i5-12600K
Scheda MadreMSI PRO Z690-A DDR4
RAM32GB DDR4 3200MHz
SSDSamsung 990 PRO 2TB
GPUNVIDIA GeForce RTX 4070 Super
Risoluzione4K (3840×2160)
ImpostazioniMax, DLSS Qualità
Performance80 fps medi (variabili tra 40 e 90)

Configurazione Entry-level:

ComponenteModello
ProcessoreAMD Ryzen 9 7900X
Scheda MadreGigabyte B650 AORUS Elite AX
RAM32GB DDR5 6000MHz
SSDSamsung 990 PRO 2TB
GPUNVIDIA GeForce GTX 1080 Ti
RisoluzioneUltrawide 2K (3440×1440)
ImpostazioniMedio-Alto, FSR 3.1 attivo
Performance60 fps medi

Analisi delle Performance e Scalabilità

Una delle principali preoccupazioni quando si parla di porting da console a PC è la qualità dell’ottimizzazione. Possiamo affermare con convinzione che Naughty Dog, insieme ai team di Nixxes Software e Iron Galaxy, ha svolto un lavoro eccellente in questo senso.

Con la nostra configurazione high-end, il gioco mantiene stabilmente i 120 fps in 4K con tutte le impostazioni al massimo e DLAA attivo. È importante sottolineare che abbiamo scelto intenzionalmente di utilizzare DLAA anziché DLSS per valutare le performance native senza upscaling. La fluidità è eccezionale e non abbiamo riscontrato stuttering o cali significativi anche nelle sequenze più concitate o negli ambienti più complessi. Il tutto è condito da riflessi Ray Tracing maxati, che in ogni caso non hanno rappresentato il benchè minimo problema per la nostra 5090 e sebbene questo possa sembrare scontato, in realtà abbiamo visto come giochi non ottimizzati rappresentano un serio problema anche per schedeonestamente overpowered come la 5090 e la stessa 4090.

La configurazione di fascia media mostra la vera natura scalabile del motore grafico. Con risoluzione 4K, preset ultra e DLSS in modalità Qualità, il gioco si attesta sugli 80 fps di media (1% lows), con oscillazioni tra i 40 e i 90 fps a seconda delle situazioni. Questa variabilità nelle performance è più evidente in alcune aree di Seattle particolarmente dense di vegetazione o durante scontri con numerosi nemici. Tuttavia, grazie al supporto per DLSS 3 l’esperienza rimane fluida e reattiva.

Sorprendentemente, anche la configurazione entry-level offre un’esperienza più che dignitosa. Su un display ultrawide 3440×1440, con impostazioni medio-alte e FSR 3.1 attivo, il gioco mantiene una media di 60 fps con piccoli cali a 50 in aree più dense di elementi a schermo. Questo ci ha fatto pensare di poter utilizzare anche un preset più alto, come Max, ma purtroppo il frame rate è calato bruscamente a circa 40 fps con presenza di stuttering decisamente fastidioso. In ogni caso, considerando che la GTX 1080 Ti è una GPU ormai datata (sebbene fosse un top di gamma della sua generazione), questo risultato è decisamente impressionante e testimonia l’ottimo lavoro di ottimizzazione.

Problemi e Criticità

Nonostante l’eccellente qualità generale del porting, abbiamo riscontrato alcune criticità che è doveroso segnalare. In primis il gioco soprattutto nella configurazione intermedia, che presenta un processore più vetusto rispetto alle altre due configurazioni, presenta Oscillazioni di frame rate talvolta significative in determinate aree. Questo può risultare fastidioso durante le sequenze più concitate. Caricamento texture: Occasionalmente, specialmente durante rapidi spostamenti in aree ampie, si possono notare brevi ritardi nel caricamento delle texture ad alta risoluzione, anche su SSD performanti.

Utilizzo memoria e Utilizzo CPU: Il gioco ha un appetito vorace per la RAM, e i 16GB indicati nei requisiti minimi rappresentano davvero il minimo indispensabile mentre per quanto riguarda l’Utilizzo CPU come abbiamo già detto su processori piuttosto datati potrebbe portare a qualche calo di frame. In questo senso, forse, un’ulteriore ottimizzazione multi-thread con futuri aggiornamenti potrebbe migliorare la situazione.

È importante sottolineare che nessuno di questi problemi compromette significativamente l’esperienza complessiva, e molti potrebbero essere risolti con patch post-lancio.

Fedeltà Visiva e Miglioramenti Grafici

The Last of Us Part II era già un miracolo tecnico su PS4, capace di spingere l’hardware della console Sony ai suoi limiti. Su PC, il titolo raggiunge nuove vette di fedeltà visiva, grazie a un’implementazione impeccabile delle tecnologie grafiche moderne.

Le texture ad altissima risoluzione valorizzano ogni superficie, dalla pelle dei personaggi (con dettagli microscopici come pori, piccole imperfezioni e cicatrici) all’ambiente circostante. Particolarmente impressionante è la resa della vegetazione che invade Seattle, con ogni foglia e filo d’erba modellati individualmente.

Il sistema di illuminazione, già eccezionale su console, beneficia ulteriormente dell’hardware PC di fascia alta. L’illuminazione volumetrica, particolarmente evidente in scene con nebbia o polvere in sospensione, crea atmosfere incredibilmente realistiche. Le ombre proiettate sono nitide e precise, con una transizione morbida tra aree illuminate e in ombra.

La distanza di visualizzazione è stata significativamente aumentata rispetto alle versioni console, permettendo di apprezzare il paesaggio urbano di Seattle anche in lontananza, senza evidenti pop-in di elementi scenici.

Tra le opzioni grafiche personalizzabili troviamo:

  • Qualità delle texture
  • Qualità volumetrica
  • Qualità delle ombre
  • Ambient Occlusion
  • Qualità dei riflessi
  • Distanza LOD (Level of Detail)
  • Anti-aliasing (FXAA, TAA, DLAA)
  • Upscaling (DLSS 3, FSR 3.1, FSR 4)

Particolarmente notevole è il supporto per monitor ultrawide, con risoluzioni 21:9, 32:9 e persino configurazioni triple-monitor 48:9. A differenza di altri porting dove il supporto ultrawide è spesso implementato in modo approssimativo, qui è perfettamente integrato, con UI e cutscene correttamente adattate al formato panoramico.

Un aspetto incredibilmente migliorato rispetto al primo (disastroso) porting è stato quello del caricamento degli sharing. In molti ricorderanno i meme circolati dopo il lancio di Part I, beh ora possiamo dirvi che i minuti passati ad aspettarne il caricamento sono solo un brutto ricordo. Il caricamento degli shader avviene in appena 30-35 secondi sia con la configurazione high end che con quella entry level.

Tecnologie di Upscaling e Frame Generation

Un aspetto fondamentale di questo porting è il supporto completo per le più recenti tecnologie di upscaling e frame generation. The Last of Us Part II Remastered su PC supporta:

  • NVIDIA DLSS 3 Super Resolution: Per le GPU RTX Serie 20, 30 e 40
  • NVIDIA Frame Generation: Per le GPU RTX Serie 40
  • AMD FSR 3.1: Compatibile con praticamente tutte le GPU moderne
  • AMD FSR 4: L’ultima iterazione della tecnologia AMD
  • Intel XeSS: Supporto per le GPU Arc

Questo approccio inclusivo permette a praticamente qualsiasi configurazione di beneficiare di qualche forma di upscaling, migliorando significativamente le performance senza compromettere drasticamente la qualità visiva.

Nei nostri test, DLSS 3 con Frame Generation ha offerto i risultati migliori in termini di rapporto qualità/performance, seguito da FSR 3.1. Particolarmente impressionante è stato vedere come anche GPU più datate come la GTX 1080 Ti possano beneficiare dell’implementazione di FSR, rendendo il gioco accessibile anche a configurazioni meno recenti.

Controlli e Interfaccia su PC

Naughty Dog ha implementato un sistema di controllo estremamente personalizzabile per la versione PC. Il supporto per mouse e tastiera è eccellente, con la possibilità di rimappare completamente i comandi e di impostare bindings primari e secondari.

Particolarmente interessante è la modalità adattiva, che permette di combinare input da tastiera e controller, offrendo un’esperienza ibrida che può risultare vantaggiosa in alcune situazioni di gioco.

Per chi preferisce utilizzare un controller, il gioco supporta nativamente il DualSense di PS5, incluso il feedback aptico e i grilletti adattivi (tramite connessione cablata). Sono supportati anche i controller Xbox e di terze parti.

L’interfaccia utente è stata sapientemente adattata all’ecosistema PC, con menu facili da navigare sia con mouse che con controller, e numerose opzioni specifiche per la piattaforma.

Audio e Immersione

L’esperienza audio di The Last of Us Part II su PC è altrettanto impressionante quanto la componente visiva. Il gioco supporta l’audio 3D per cuffie e sistemi surround, offrendo un livello di immersione straordinario.

I suoni ambientali di Seattle sono riprodotti con una precisione impressionante: dalla pioggia che batte sui tetti e sulle foglie, al sibilo del vento tra gli edifici abbandonati. Particolarmente notevole è il design sonoro durante le sequenze stealth, dove la localizzazione audio dei nemici diventa cruciale per la sopravvivenza.

La versione PC supporta inoltre configurazioni audio avanzate, con la possibilità di personalizzare i livelli per dialoghi, effetti e musica, oltre a diverse opzioni per l’accessibilità audio.

Nuovi Contenuti per No Return

La modalità Roguelite No Return, introdotta con la versione Remastered per PS5, rappresenta una delle aggiunte più significative per coloro che hanno giocato l’originale versione PS4 e atteso pazientemente di poter giocare la remastered di Part II su PC. Questa modalità Roguelite permette ai giocatori di affrontare percorsi casuali di combattimento all’interno di aree emblematiche del gioco, con la morte permanente come unica certezza: il che significa che si perderanno equipaggiamenti risorse, checkpoint.

I giocatori possono scegliere tra una rosa di personaggi giocabili (inclusi i nuovi Bill e Marlene esclusivi della versione PC), ognuno con stili di gioco e abilità uniche. Le sfide si suddividono in quattro categorie: Assalto, Conquista, Resistenza e Caccia, ambientate in scenari familiari ma con modificatori casuali che alterano le regole del combattimento.

La versione PC arricchisce l’esperienza anche con quattro nuove mappe (Overlook, School, Streets e Nest) che ampliano ulteriormente la varietà delle sfide. Tra un combattimento e l’altro, i giocatori possono visitare un rifugio per rifornirsi e scegliere la battaglia successiva, in un loop di gameplay che premia la sperimentazione tattica e l’adattabilità. Con classifiche globali e sfide giornaliere, Senza Ritorno offre un’incredibile rigiocabilità che esalta le già eccellenti meccaniche di combattimento del gioco base

Integrazione con PlayStation Network

Un aspetto che suscita sempre molta discussione quando si tratta di porting di giochi PS su PC è l’integrazione PlayStation Network. Come già accaduto in passato, Sony ha finalmente compreso che si tratta di un qualcosa non gradito a tutti, e perciò ben venga la possibilità di scegliere di non connettersi al PlayStation Network. Gli utenti che invece lo desiderano, possono accedere con il proprio account PSN per sincronizzare i trofei e sbloccare contenuti bonus, tra cui una nuova skin per Ellie ispirata a “Intergalactic: The Heretic Prophet”, il nuovo gioco in sviluppo presso Naughty Dog.

Questa integrazione, sebbene opzionale, rappresenta un ulteriore passo verso l’ecosistema condiviso che Sony sta costruendo tra PS5 e PC, seguendo l’esempio di altri titoli first-party come God of War e Spider-Man.

Confronto con la Versione PS5 Remastered

Impossibile poi non fare riferimento alla versione rimasterizzata per PS5. Chi ha giocato infatti il titolo sulla console di Sony, ora si starà chiedendo, vale la pena rigiocarlo su PC? Beh questo dipende. Se, la guardate dal punto di vista del fan della serie, la risposta non può essere che “Si!, certo!”. Ma onestamente, nonostante i tanti miglioramenti, la scalabilità, e il frame rate sbloccato, a meno che non si abbia una configurazione che vi permette di giocare in 4k ad un frame rate superiore ai 60fps, le visuali di gioco a distanza normale, sono praticamente indistinguibili, testimoniando l’eccellente lavoro svolto da Naughty Dog nel mantenere la coerenza visiva tra le piattaforme.

Commento finale

The Last of Us Part II Remastered su PC rappresenta uno dei migliori porting da console che abbiamo visto negli ultimi anni. Naughty Dog, Nixxes Software e Iron Galaxy hanno creato una conversione che non solo mantiene intatto il DNA visivo e narrativo dell’originale, ma lo esalta attraverso le potenzialità dell’hardware PC.

L’ottimizzazione è generalmente eccellente, con una scalabilità che permette di godere dell’esperienza su configurazioni di diverse fasce. Le nuove tecnologie implementate, come DLSS 3 e FSR 3.1, ampliano ulteriormente la platea di potenziali giocatori.

I piccoli problemi riscontrati non intaccano minimamente la qualità complessiva di un’opera che, anche su PC, si conferma come uno dei più grandi capolavori videoludici degli ultimi anni. L’aggiunta di nuovi contenuti per la modalità No Return, disponibili dal day one, rappresenta inoltre un valore aggiunto significativo sia per i neofiti che per chi ha già vissuto l’avventura su PlayStation.

Se siete possessori di PC e non avete ancora vissuto l’intensa esperienza di The Last of Us Part II, questa versione Remastered rappresenta indubbiamente il modo migliore per farlo. Se invece avete già completato il gioco su console, la versione PC offre sufficienti migliorie tecniche e nuovi contenuti da giustificare un ritorno a Seattle.

In definitiva, The Last of Us Part II Remastered per PC si conferma come un punto di riferimento per i porting da console, alzando l’asticella qualitativa per tutte le future conversioni.

Il gioco è disponibile su Steam ed Epic Games Store al prezzo di 49,99 euro

9.0

The Last of Us Part II Remastered su PC


The Last of Us Part II Remastered su PC rappresenta uno dei migliori porting da console che abbiamo visto negli ultimi anni. Naughty Dog, Nixxes Software e Iron Galaxy hanno creato una conversione che non solo mantiene intatto il DNA visivo e narrativo dell'originale, ma lo esalta attraverso le potenzialità dell'hardware PC. L'ottimizzazione è generalmente eccellente, con una scalabilità che permette di godere dell'esperienza su configurazioni di diverse fasce. Le nuove tecnologie implementate, come DLSS 3 e FSR 3.1, ampliano ulteriormente la platea di potenziali giocatori. I piccoli problemi riscontrati non intaccano minimamente la qualità complessiva di un'opera che, anche su PC, si conferma come uno dei più grandi capolavori videoludici degli ultimi anni. L'aggiunta di nuovi contenuti per la modalità No Return, disponibili dal day one, rappresenta inoltre un valore aggiunto significativo sia per i neofiti che per chi ha già vissuto l'avventura su PlayStation. Se siete possessori di PC e non avete ancora vissuto l'intensa esperienza di The Last of Us Part II, questa versione Remastered rappresenta indubbiamente il modo migliore per farlo. Se invece avete già completato il gioco su console, la versione PC offre sufficienti migliorie tecniche e nuovi contenuti da giustificare un ritorno a Seattle. In definitiva, The Last of Us Part II Remastered per PC si conferma come un punto di riferimento per i porting da console, alzando l'asticella qualitativa per tutte le future conversioni.

PRO

Ottimizzazione eccellente su diverse configurazioni hardware | Supporto completo per tecnologie moderne (DLSS, FSR, XeSS) | Nuovi contenuti per la modalità No Return | Controlli completamente personalizzabili e supporto nativo per monitor ultrawide e multi-monitor

CONTRO

Alcune oscillazioni di frame rate nelle configurazioni mid-range | Occasionali ritardi nel caricamento delle texture | Utilizzo memoria e CPU talvolta elevato | Richiede obbligatoriamente un SSD

4News.it è una fonte di OpenCritic.com, il più grande aggregatore internazionale di review dedicato al mondo dei videogames.

Ultimi Articoli

Articoli correlati

Per la tua pubblicità su questo sito



EADV s.r.l.
Via Luigi Capuana, 11
95030 Tremestieri Etneo (CT) - Italy

www.eadv.itinfo@eadv.it • Linkhouse
Tel: +39.0952830326