UFO Robot Goldrake è un nome che fa ancora battere forte il cuore dei più grandicelli, ma è probabile che dica poco o nulla alle nuove generazioni. E proprio per dare un contesto ai nostri lettori più giovani, permetteteci questo piccolo excursus storico.
UFO Robot Goldrake, noto in Italia anche come Atlas UFO Robot, è un anime televisivo di genere mecha prodotto dalla Toei Animation dal 1975 al 1977 e basato sull’omonimo manga di Gō Nagai.
L’anime ebbe un successo strepitoso, tanto che le versioni italiane delle sigle furono fra i singoli più venduti del 1978. E non solo, UFO Robot Goldrake segnò quella generazione di ragazzini nonostante la fruizione dell’opera, con il senno di poi, fu a dir poco problematica.
Pur essendo la terza parte di una trilogia insieme a Mazinga Z e Il Grande Mazinga, in Italia la serie fu trasmessa prima delle altre due. Nelle edizioni nostrane la continuità fra le tre storie si è completamente persa, anche per l’alterazione dei nomi originali che, ad esempio, impedisce di cogliere l’unicità del personaggio di Koji Kabuto, rimasto tale nell’adattamento del Grande Mazinga, ma chiamato Ryo in Mazinga Z, ed Alcor in UFO Robot Goldrake.
Potremmo aprire una parentesi per parlare delle difficoltà, in quegli anni, di riproporre produzioni estere (generalmente giapponesi), sia come tematiche che come continuità. Ma non è il luogo adatto. Ad ogni modo tale discorso era dovuto per far percepire al meglio l’impatto di UFO Robot Goldrake nella pop culture italiana degli anni 70 e 80, pur con tutte le difficoltà di cui sopra.
Detto ciò, dunque, UFO Robot Goldrake: Il banchetto dei lupi ha reso giustizia a questo fenomeno di culto? Sì, perché sul piano puramente “emozionale”, omaggiale, i ragazzi di EndRoad hanno svolto un lavoro ottimo. Il problema, non di poco conto, è che come videogioco vero e proprio, lo stesso presta il fianco a numerose critiche. Per sapere tutti i dettagli, non vi resta che continuare la lettura!
UFO Robot Goldrake: Il banchetto dei lupi è disponibile sugli store digitali dallo scorso 14 novembre 2023 per PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC. La versione PlayStation 4, invece, sarà disponibile, contestualmente a tutte le versioni fisiche, dal prossimo 30 novembre 2023. È altresì prevista una versione per Nintendo Switch nel corso del 2024.
Versione testata: PlayStation 5
Nostalgia portami via
Vega ha tradito il re ed ha distrutto il pianeta Fleed. Al principe Duke Fleed non resta che risvegliare il gigantesco robot Goldrake e fuggire, per cercare la salvezza altrove. Accolto ed adottato dal Dottor Procton, ora vive nel ranch Betulla Bianca con il proprietario, il buffo cowboy Rigel, e sua figlia Venusia. Con l’invasione della Terra da parte di Vega ormai imminente, il principe, che ora si fa chiamare Actarus, si prepara a difendere il pianeta a bordo di Goldrake. Con l’aiuto di Alcor, Actarus dovrà respingere i continui attacchi di Vega e sconfiggere i Discomostro, temibili robot inviati per distruggerlo.
Lo stile visivo utilizzato, la colonna sonora e soprattutto il doppiaggio in italiano che ha cercato di ricreare in maniera quanto più fedele possibile le sonorità e la raffinatezza aulica dell’originale sono il vero punto forte della produzione, la discriminante che farà sorvolare i fan storici di Goldrake su tutte le criticità videoludiche dell’opera. L’atmosfera del cartone originale è stata riproposta talmente bene che chiudendo gli occhi potrete ritornare con la mente a quei pomeriggi spensierati passati davanti la TV.
Purtroppo, questo viaggio nella macchina del tempo durerà un pomeriggio soltanto. UFO Robot Goldrake: Il banchetto dei lupi non offre molti contenuti, anzi. Riuscirete ad assistere ai titoli di coda dopo 3/4 ore di gioco. E le attività collaterali consistono solo nella noiosa raccolta di materiali e collezionabili che non aggiungono praticamente nulla all’esperienza. Vista l’accezione di tributo dell’opera, avremmo preferito che questi fossero collegati ad una sezione “enciclopedia”, che purtroppo è totalmente assente.
Nonostante tale mancanza, EndRoad, anche grazie a quella nostalgia canaglia di cui cantavano Al Bano e Romina, ha raggiunto il suo obiettivo. UFO Robot Goldrake: Il banchetto dei lupi è una vera e propria lettera d’amore al robottone creato da Gō Nagai. E di riflesso ai suoi attempati fan, principale target del prodotto.
Mille armi tu hai non arrenderti mai
UFO Robot Goldrake: Il banchetto dei lupi pad alla mano si presenta come un ibrido che unisce sezioni da action in terza persona, le principali, e altre shoot ’em up, declinate in due varianti.
Potremo controllare Goldrake in assetto Spacer in sezioni più moderne, con la visuale dietro la nostra “navicella” e il TFO di Alcor, questa volta con visuale dall’alto come nei prodotti arcade di un passato ormai remoto. Pur rappresentando un piacevole diversivo, si tratta di sezioni blande e per niente appaganti, anzi quasi soporifere.
Nonostante il gioco sia facilissimo anche nelle sezioni da action in terza persona, queste fortunatamente sono piuttosto divertenti, pur con una varietà situazionale appena sufficiente. Pensate che non abbiamo mai visto la schermata di game over. Avremmo davvero gradito un selettore di difficoltà, anche per compensare, in parte, la carenza di contenuti.
Utilizzeremo il potente Goldrake in livelli completamente open map in cui dover svolgere una serie di 5/6 missioni, strutturate a mo’ di fetch quest (missioni di scorta, raggiungi il punto X ed elimina tutti i nemici, raggiungi punto X, Y e Z per eliminare tutte le installazioni nemiche, etc.) e in cui volendo potremo raccogliere collezionabili. Dopo aver completato tutte le missioni passeremo ad una sezione lineare che ci condurrà al boss del livello, sicuramente l’elemento ludico riuscito meglio.
Sfortunatamente, e inspiegabilmente, il comparto tecnico non riesce a supportare il gameplay. Nelle sezioni open il framerate non riesce a raggiungere i 60 fps preventivati, donando all’azione una sensazione di frammentarietà quasi onnipresente. E la cosa è ancora più evidente quando si passa “al corridoio” e successiva boss fight, in cui vengono raggiunti finalmente i 60 fotogrammi al secondo.
Ma la cosa che più ci ha rammaricato sapete qual è? Che nonostante una varietà situazionale povera, nonostante i problemi legati al comparto tecnico che hanno ripercussioni sul gameplay, nonostante una mancanza totale di features Quality of Life (pensate che perfino potenziare Goldrake risulta macchinoso), distruggere i robot di Vega è comunque molto divertente.
Controllare Goldrake, con tutte (ripetiamo, TUTTE) le sue armi e le sue mosse, è un’esperienza davvero gasante. Anche grazie al fatto che ogni volta che le utilizzeremo, sentiremo Actarus gridare il loro nome esattamente come nel cartone animato.
Commento finale
Con un piccolo sforzo in più, produttivo ed economico, UFO Robot Goldrake: Il banchetto dei lupi avrebbe potuto ambire a vette più alte. In questo stato è un gioco discreto consigliato solo ai fan del robottone creato da Gō Nagai, che lo ameranno nonostante la povertà di contenuti. Agli immuni alla nostalgia consigliamo di volgere il loro sguardo altrove.