Annunciato con somma sorpresa ai The Game Awards del Dicembre 2021, Warhammer 40,000: Space Marine 2 si avvicina a grandi passi alla propria data di uscita non senza un pizzico di nostalgia. Sono infatti passati quasi tredici anni dalla precedente avventura del capitano Titus su PC, Xbox 360 e PlayStation 3. Un gap temporale che non ha di certo fermato la prolifica IP di Games Workshop, che continua a cadenza regolare a proporsi sul mercato con titoli assai eterogenei.
Anche solo limitandoci a pochissime citazioni degli ultimi anni, possiamo ricordarvi il divertente boomer shooter Boltgun, l’FPS cooperativo Darktide (decisamente migliorato nella release Xbox Series come vi abbiamo raccontato nella recensione del buon Riccardo), l’irriverente platform run’n’gun Shootas, Blood and Teef (qui la nostra recensione della versione Switch) nonché il tristemente mediocre Necromunda: Hired Gun. Un vero e proprio monumento alla costanza per il wargame nato nel 1987, che prosegue imperterrito nel tentativo di sfondare sul mercato videoludico con risultati tuttavia spesso contraddittori.
In questa prospettiva, il ritorno di Space Marine è stato salutato dai fan con accesa speranza alla luce delle possibilità degli hardware di attuale generazione. Tecnologie moderne virtualmente in grado di realizzare l’originario sogno di Relic Entertainment, un action TPS in grado di onorare l’immaginario delle battaglie su larga scala contro gli implacabili Tiranidi. Ma sarà riuscita Saber Interactive, sotto egida Focus Entertainment, a realizzare tale ambiziosa aspirazione?
Warhammer 40,000: Space Marine 2 sarà disponibile dal 9 Settembre per PC (via Steam), Xbox Series e PlayStation 5.
Versione testata: PlayStation 5
No rest for the corrupted
42° Millennio. Una guerra infinita imperversa nell’universo, mentre la scienza e l’empirismo hanno lasciato il posto, nella società umana, alla superstizione ed alle più fervidi credenze religiose. In una nuova età oscura che ricorda in fin troppe cose il Medioevo, un’invasione di Tiranidi coplisce il pianeta Kadaku, luogo posto a salvaguardia del misterioso progetto Aurora. Demetrian Titus, membro del corpo speciale dei Deathwatch, riesce nell’impresa di rallentare lo sciame, riportando ferite mortali. Recuperato dagli Ultramarine, viene resuscitato come un Primaris e gli viene concessa una nuova occasione di redimere i propri peccati per servire l’Imperium.
La storia di Space Marine 2 è ambientata circa due secoli dopo quella narrata nel primo capitolo della serie. Uno spazio temporale sufficientemente vasto per permettere a tutti di godere della produzione anche senza aver giocato il titolo del 2011. Una storia fatta di intrighi e azioni campali, battaglie su larga scala e torbidi segreti che potrebbero portare la notte eterna all’umanità. A ben guardare, si tratta di un plot piuttosto semplice, senza una particolare attenzione alla caratterizzazione dei personaggi o al pathos degli eventi. Gran parte del proprio fascino, infatti, passa inesorabilmente dal fornire un seducente spaccato dell’universo di Warhammer 40,000. La ricca lore viene omaggiata con dovizia di particolari ed attenzioni, circostanza che farà la gioia dei fan del brand. Viceversa, se non sapete bene cosa sia il corpo dei Blackshield o la funzione dei Magus, beh, potrebbe sembrarvi tutto abbastanza criptico ed assai meno allettante.
Fin dai primi istanti è chiaro che buona parte dello sforzo del team di sviluppo si è riversato nella presentazione del titolo. Sciami infiniti di avversari, effettistica straripante, dettagli luccicanti delle armature, fragore delle armi da fuoco, musiche che accompagnano drammaticamente gli sforzi disperati dei Marine. L’attenzione nell’esaltare, anche da un punto di vista grafico e sonoro, l’IP di Games Workshop è palpabile. Su PlayStation 5 sono disponibili due modalità grafiche distinte. Space Marine 2 gira a 4K e 30 fps in modalità Qualità, mentre la modalità Performance opta per i 60 fps ad una risoluzione di 1080p. Un’alternativa oramai diventata consuetudine in questa generazione, anche se stavolta nessuna delle due ci ha pienamente soddisfatto.
Al di là di un framerate non sempre impeccabile, abbiamo faticato a sposare una modalità grafica piuttosto che l’altra. Qualità ci ha garantito un impatto visivo molto superiore, quasi imprescindibile in un titolo di caratura epica come questo. Tuttavia i suoi 30 fps a tratti mortificano le sequenze d’azione più concitate. Viceversa Performance fornisce una maggiore fluidità ma compromette vistosamente l’esperienza visiva. Paradossalmente, più abbiam giocato Space Marine 2 più l’opzione Qualità ci è sembrata preferibile… anche viste le incertezze del gameplay.
Tu non puoi passare!
Da un punto di vista strettamente ludico, Space Marine 2 ci cala all’interno di operazioni militari di chiaro svantaggio numerico, in cui pochissimi Marine si oppongono ad implacabili orde aliene.
La campagna del titolo è fondamentalmente un susseguirsi di missioni dislocate su pianeti diversi, in cui portare a termini obiettivi specifici tentando di riportare a casa la pelle. Sia estremamente chiaro: se da Space Marine 2 vi aspettate un glorioso level design o una varietà encomiabile, ricalibrate le vostre aspettative. In questo senso, il titolo di Saber Interactive è strutturalmente quasi identico al titolo del 2011, caratterizzato anche a suo tempo per una sostanziale linearità, marginalmente addolcita dal piacere di provare nuovi upgrade o armi. Una scelta praticamente obbligata per rendere il titolo fruibile anche in multiplayer cooperativo, con soluzioni che ci hanno ricordato Suicide Squad Kill the Justice League, anche se attuate in maniera meno convincente rispetto al controverso titolo Rocksteady (qui la nostra recensione).
Non che questo significhi che il titolo non sappia divertire. Anzi, a conti fatti non esiste altro videogioco ambientato nell’universo di Warhammer 40,000 che sappia trasmettere il piacere e l’adrenalina di una difesa disperata contro orde infinite di Tiranidi spietati, in attesa di salvarsi per il rotto della cuffia. Tuttavia bisogna fare i conti con la sua linearità ed anche con alcune scelte di gameplay che ci hanno lasciato un pò di amaro in bocca.
Space Marine 2 segue infatti le orme del predecessore, ulteriormente mescolando combattimenti melee e fasi da TPS. Lo fa attingendo, dichiaratamente, ai primi della classe ma principalmente alle due serie che condividono lo stesso acronimo: Gears of War e God of War. Il problema è che, nel farlo, qualcosa è andato storto.
Le fasi shooter mancano infatti della piacevolezza e del giusto feedback dei colpi (anche su PS5, dove il Dualsense è sfruttato con i grilletti resistivi), risultando poco incisive. Viceversa, il melee è talmente lento da essere frustrante, anche a fronte dell’introduzione di alcuni concept presi da action moderni. Ecco dunque parry da eseguire contro i nemici più potenti, colpi imparabili da schivare, guardie da spezzare con i giusti attacchi, hard lock on e finisher. Sulla carta tutto bellissimo ma Saber Interactive ha probabilmente sottovalutato il totale caos che ne deriva in un titolo come questo. Al di là della galvanizzante sensazione di delirio da battaglia campale, il problema è proprio il poco fluido passaggio da shooting a melee.
Immaginate di fronteggiare un’orda variegata composta da numerosi avversari insulsi accompagnati da pochi Tiranidi più potenti. Finché sono a distanza no problem, potete falciarli con le vostre bocche da fuoco. Tuttavia quando saranno vicini inizieranno i problemi. Se vi focalizzerete sui piccoli con gli attacchi melee in crowd control, prenderete legnate sulle gengive dai parenti più grossi, perdendo in malo modo il tempismo per schivate e parry nei loro riguardi. Se invece penserete ai più grandi, gli insulsi vi tartasseranno ai fianchi decimando la vostra vita.
Son cose alle quali si può rimediare in coop dividendosi il lavoro, certamente, ma quando una meccanica non funziona bene in senso assoluto e diventa accettabile solo con l’intervento umano, beh… probabilmente è un segnale che poteva essere implementata meglio. A nostro avviso forse era meglio lasciar perdere l’ibridazione con meccaniche di combattimento moderne (pensate perlopiù per scontri 1 vs 1) e realizzare un hack & slash vecchio stile… oppure gestire diversamente l’enemy placement. Insomma, le alternative c’erano. Proprio a tal riguardo, l’opzione grafica più utile ci è sembrata paraddosalmente Qualità, che permette di gestire con più ordine l’azione a schermo, complice anche la macchinosità degli elementi ludici. Al contrario, Prestazioni ha esaltato ancor di più la confusione e l’imprecisione generale.
Nel nome dell’Omnissiah
Dal punto di vista contenutistico, Space Marine 2 spinge moltissimo sulle modalità cooperative e competitive.
Oltre alla possibilità di affrontare la campagna con un massimo di tre giocatori, molto interessanti si sono rivelate le Operazioni. Si tratta di missioni parallele agli eventi della storia principale che il giocatore potrà affrontare da solo o in cooperativa. Sarà possibile lanciarsi in questi nuovi campi di battaglia, tendenzialmente più impegnativi della modalità principale, con una delle sei classi disponibili, differenti per layout e playstile. Accanto alla classe jolly per ogni occasione, troverete infatti l’immancabile cecchino, il propromente marine pesante e diverse interessanti alternative. Completare le Operazioni, oltre a dare un quadro più ampio della storia raccontata, garantirà accesso a nuovi potenziamenti, armi devastanti, personalizzazioni estetiche e molto altro.
Torna inoltre l’amatissima modalità Guerra eterna, direttamente dal primo Space Marine. Si tratta di una modalità multiplayer competitiva in cui si daranno battaglia due schieramenti opposti di sei giocatori. Teatro delle schermaglie sarà una di tre classiche modalità: un deathmatch a squadre, il controllo di temporanee aree specifiche e la cattura di zone.
In questo senso, è chiara e precisa la volontà, da parte degli sviluppatori, di tenere in debita considerazione la community. Ogni sbloccabile ottenuto in Operazioni sarà condiviso in Guerra eterna. Inoltre, tutte le future aggiunte di gameplay saranno gratuite per tutti i giocatori, mentre i contenuti a pagamento (disponibili anche tramite Season Pass) riguarderanno unicamente le personalizzazione estetiche. Un plauso inoltre al supporto cross-plaftorm fin dal D1 per campagna edOperazioni, che permetterà a giocatori PC e console di cooperare da subito. Discorso parzialmente diverso per Guerra eterna, che vedrà la separazione tra utenti PC da un lato e utenti console dall’altro (con unificazione della platea PS5 ed Xbox Series).
Commento finale
Warhammer 40,000: Space Marine 2 è, di fatto, uno dei migliori titoli legati alla longeva IP di Games Workshop. Un action TPS godibile tanto in single player quanto in multiplayer, per provare l’ebrezza di affrontare sciami infiniti di Tiranidi nei panni di un coriaceo Ultramarine. Ciononostante, Saber Interactive inciampa in una svista da manuale: nel tentare di mescolare in un unico titolo elementi shooter e melee, il risultato finale finisce per essere né carne né pesce. Il gameplay che ne deriva risulta fin troppo caotico e confusionario, ben lontano delle potenzialità che in taluni frangenti il titolo lascia intravedere. Per i fan di Warhammer rappresenta una produzione imperdibile, che merita anche mezzo punto extra rispetto a quello che abbiamo assegnato. Per tutti gli altri, siate ben consapevoli dei suoi limiti e vi divertirete.