Recensione: Pirates of the Burning Sea

Arrembaggi, tesori e pirati nei Caraibi del 1720

Il Gioco

Il panorama dei MMORPG oggi offre molte valide alternative, ma la Flying Labs prova il colpo con questo gioco online alternativo uscito da poche settimane nei negozi, un gioco dove pirati, bucanieri, commercianti e gendarmi vi porteranno indietro di quasi 300 anni, quando le rotte commerciali dei Caraibi non erano poi così sicure e un carico di oro spagnolo faceva gola a molti…

Pirates of the Burning Sea, come tutti i MMORPG (Multi Massive Online Role Playing Game) che si rispettino, inizia con la creazione del proprio personaggio. Si può scegliere tra 4 nazioni e 4 classi di personaggi: le nazioni sono Spagna, Francia, Inghilterra e i Pirati, le prime tre diciamo sono molto simili mentre i Pirati hanno uno stile di gioco differente. Le 4 classi sono: Ufficiale di Marina, Marinaio, Commerciante e Pirata. Ovviamente solo i personaggi della fazione dei Pirati possono giocare la classe dei Pirati ed è la loro unica scelta. Se decidete di giocare come una delle 3 nazioni invece potrete scegliere fra le rimanenti 3 classi. I pirati comunque sono gli unici che nel gioco possono catturare le navi da soli, gli Ufficiali di Marina sono specializzati nelle battaglie navali con artiglieria mentre i Marinai sono specializzati a combattere a bordo delle navi stesse. I commercianti invece non sono molto bravi a combattere ma sono molto avvantaggiati ovviamente in campo economico e sopperiscono alla mancanza di abilità combattive con navi più costose, migliori abiti e una notevole varietà di oggetti consumabili.
Dopo aver scelto la vostra nazione e la vostra classe, dovrete scegliere i tratti fisici del vostro alterego. Purtoppo gli equipaggiamenti nel gioco non cambieranno il vostro aspetto esteriore, potrete solo aggiungere accessori come ad esempio un pappagallo sulla spalla nel caso siate un pirata, ovvio che se non vi piace il vostro guardaroba potrete sempre comprare altri vestiti da un sarto in qualche grande città.

Pirates of the Burning Sea è ambientato nei Caraibi nell’anno 1720, ma ci sono comunque nel gioco elementi di fantasia. Dopo la creazione del personaggio verrete catapultati subito su una nave nel pieno di un combattimento. Il tutorial vi insegnerà subito a cavarvela con la vostra spada, a gestire i combattimenti nave contro nave e ad affondare qualche nave nemica con i possenti cannoni della vostra; alla fine del tutorial attraccherete in un porto della vostra nazione e Da lì potrete cominciare la vostra avventura: gli NPC (not playable characters) che vi daranno le quest avranno un punto esclamativo verde sulla testa, o un punto interrogativo verde per quest già completate, come ad esempio il tutorial accennato prima.


Giocabilità

Inizierete il gioco al livello 1 ovviamente, e potrete guadagnare esperienza in molti modi: facendo quest, uccidendo nemici e migliorando la vostra tecnica di spada o combattendo e affondando navi nemiche. All’inizio la cosa migliore è fare molte quest nella zona di partenza e spostarsi poi a poco a poco nei porti circostanti della nazione. In ogni molo infatti troverete il timoniere di un vascello che vi porterà o in mare aperto o nelle zone dove si svolgono le quest che avete preso in precedenza quindi la maggior parte del tempo dovrete prendere le quest nel porto, correre dal timoniere al molo, fare le quest e poi tornare indietro a prendere la vostra ricompensa o altre quest. Se vi doveste perdere potrete sempre usare la vostra comoda mappa con il tasto I che vi segnalerà anche il luogo dove devono essere svolte le quest.

C’è una notevole varietà nella tipologia di queste ultime: alcune sono basate sui combattimenti corpo a corpo, altre sono a bordo di navi; a volte vi sarà richiesto di dover affondare il nemico, altre volte dovrete catturare le navi nemiche cercando di non danneggiarle. Non mancheranno missioni più “silenziose” dove dovrete soltanto raggiungere certi posti e poi darvela a gambe oppure impedire che un nemico scappi da una zona, altresì vi potrebbe capitare anche di dover eludere posti di guardia in modi abbastanza fantasiosi. Ogni tanto dei personaggi controllati dal computer si uniranno a voi e vi daranno una mano nella fasi più concitate anche se c’è da dire che la maggior parte delle quest potrete farle tranquillamente da soli; viceversa se avete un gruppo di amici potrete decidere di affrontare la quest in gruppo ma ovviamente il livello di difficoltà della stessa crescerà per adattarsi al numero di persone nel party.

Quando salite di un livello guadagnate un punto abilità che potrete usare per migliorare appunto le vostre abilità da bucaniere con le armi bianche, o per controllare meglio le vostre navi o anche per alzare le vostre abilità economiche in caso siate un Commerciante. Ma non si vive di sola esperienza, ecco quindi che con ogni quest guadagnerete anche denaro sotto forma di pesanti dobloni d’oro. Imparare le abilità del vostro personaggio non vi costerà nulla, perciò tutti i vostri dobloni li potrete usare per comprare navi più grandi e veloci, o un equipaggiamento migliore o accessori per la vostra nave come vele migliori o cannoni con una maggiore gittata. Una delle cose migliori di Pirates of the Burning Sea è appunto l’economia in cui il ruolo più importante lo hanno i giocatori, ad esempio le navi vendute dagli NPC in gioco sono decenti si, ma quelle che costruiranno i giocatori saranno migliori e quindi ci sarà una richiesta di legno,metalli e materie prime per costruirle, magari scambiando queste ultime con altre fino a creare una fitta rete di scambi commerciali tra giocatori stessi.

Gli scambi commerciali tra giocatori avvengono nelle Auction House ossia le case d’asta. Ogni città portuale ne ha una: la mappa è divisa in diverse regioni e quando visitate una casa d’asta, potrete vedere i prezzi e le merci offerte in tutte le case d’asta di quella stessa regione, confrontando così i prezzi nelle varie città. La cosa nuova rispetto agli altri MMORPG in circolazione è che in Pirates of the Burning Sea, ogni merce ha un proprio peso e quindi è impossibile semplicemente mandarla per posta ad un’altro giocatore, ma deve essere trasportata per nave da un porto all’altro, questo vuol dire che spesso si possono fare soldi facili anche solo comprando una materia prima a poco prezzo in un porto e magari rivenderla in un altro a un prezzo maggiore ovviamente.
Ma spesso le materie migliori non si trovano sulle navi nemiche bensì sono prodotte dagli altri giocatori: per cominciare a produrre c’è infatti un comodo tutorial economico proprio dove comincerete la vostra avventura, imparerete così a costruire il vostro magazzino personale e le vostre strutture di produzione e avrete informazioni utilissime sui mercati delle altre nazioni, vi conviene farlo il prima possibile perchè già a bassi livelli riceverete ottime ricompense. Ad esempio a livello 4 riceverete un contratto per una piccola nave, e se non vorrete usarla potrete tranquillamente rivenderla in cambio di qualche doblone d’oro.
La maggior parte dei porti hanno delle risorse naturali nei dintorni come foreste di abeti o pini o depositi minerari, potrete costruire quindi una miniera di estrazione ad esempio per cominciare a produrre lingotti di ferro o di metalli utili alla costruzione di navi o di armi.

Ovviamente più salirete di livello e più troverete navi ed equipaggiamenti migliori. Non ci sono dungeons o raid come in World of Warcraft ma esiste il PvP (player versus player). Se aprite la mappa ad esempio noterete che tutti i porti sparsi per i Caraibi appartengono a diverse nazioni, ciascuna segnalata con un colore diverso. Inizialmente la distribuzione dei porti rispecchia la vera appartenenza storica ma in ogni server di gioco, il dominio di ogni porto può essere conquistato da qualsiasi nazione. Per conquistarlo dovrete inizialmente affondare tutte le navi NPC che quella nazione ha piazzato in quel determinato porto, o anche in maniera alternativa fornendo armi e viveri ai ribelli in quella zona. Una volta fatto ciò, l’intera zona diventerà PvP (sarà segnata da un grosso cerchio color rosso) e potrete combattere contro gli altri giocatori, siano essi pirati o soldati delle altre nazioni. Dopo qualche giorno ci sarà una specie di duello finale, una battaglia che vedrà schierati 25 giocatori della stessa fazione contro altri 25 e il vincitore prenderà di diritto il porto.Il PvP è sempre consensuale quindi non sarete mai costretti ad entrare in queste zone, ma fate attenzione a dove decidete di chiudere il gioco, potreste staccare in un porto della vostra fazione e dopo 2 giorni ritrovarvi nel cuore di una città nemica circondato da giocatori ostili pronti a farvi la pelle!
Non ve la sentite di combattere sulla terra ferma? Nessun problema, le navi in Pirate of the Burning Sea sono affondabili e questo implica battaglie navali coinvolgenti in cui sfoderare manovre navali, cercare di avere sempre il vento a favore e sparare con file di cannoni, ma ricordatevi sempre che se affonderete perderete irrimediabilmente il vostro carico di merci e vi ritroverete nel porto della vostra nazione più vicino.Perciò occhio alle navi pirata!

Pirates of the Burning Sea è un gioco diviso in tre parti: una con contenuto PvE (Player versus Environment) dove si possono fare quest e crescere di livello, una parte Pvp dedita ai combattimenti in mare e sulla terraferma e una parte commerciale che vi permette di creare navi ed equippagiamenti per le due parti precedenti.Il gioco è abbastanza diverso dagli altri MMORPG e offre parecchie innovazioni: i combattimenti navali tra tutti e un’ottimo sistema di economia, molto simile a quello di EVE Online,senza però le lunghe e noiose “macrate” a cui siamo abituati nella maggior parte dei giochi online; il mercato inoltre è molto dinamico e reagisce bene all’effetto domanda-richiesta dei prodotti creati dai giocatori.


Grafica e Sonoro

Pirates of the Burning Sea ha un’ottimo comparto visivo: usa infatti una varietà di palette molto colorata che conferisce una piacevole diversità ai modelli dei personaggi. L’oceano stesso ha un bell’effetto di riflesso con numerose sfumature di blu che riescono a dare un vero senso di profondità acquatica e un’effetto onda davvero molto convincente; navigando all’alba e al tramonto potrete godervi suggestivi panorami e man mano che vi avventurerete in mare aperto la costa e le montagne sfumeranno gradualmente svanendo all’orizzonte con un ottimo effetto blur.
Gli interni degli edifici e gli ambienti esterni sono nella norma e riescono a dare un senso di pulizia sia come poligoni che come luci e ombre anche se non aspettatevi di spremere le vostre schede grafiche con questo gioco; i requisiti tecnici infatti sono nella norma e da una parte questo è anche meglio. Ci sono anche alcune chicche: il giocatore durante le battaglie navali può zoomare sulla propria nave e osservare la ciurma che lavora e si dà da fare, virate e il timoniere virerà davvero mentre i marinai sistemeranno le vele e caricheranno i cannoni in vista di attacchi nemici, davvero un dettaglio simpatico che dà più coinvolgimento all’azione.
Ci sono però anche alcuni difetti: alcune caratteristiche sono state sviluppate male o appena abbozzate: se cercate un determinato personaggio nel gioco con il comando /who vi dirà soltanto il nome e la zona in cui si trova, non menzionando però la classe e il livello;e la chat del gioco non ha sorprendentemente nessun filtro, facendo risultare difficile magari leggere una determinata cosa che ci interessa nel mare di altre conversazioni. L’interfaccia di gioco inoltre non è modificabile e non si può ridimensionare,quindi ad alte risoluzioni appare davvero piccol

Gli effetti sonori in Pirates of the Burning Sea sono abbastanza convincenti ma non eccelsi, diventano più intensi man mano che la camera si avvicina alla sorgente del suono,sia esso un cannone che spara o un pirata ubriaco che canta, il problema è dato dal numero limitato di effetti sonori: provate a navigare per un quarto d’ora con la camera zoomata sulla vostra nave e sentirete per 15 minuti soltanto lo sciacquio delle onde sullo scafo, inoltre tutti i cannoni nel gioco usano lo stesso boato,cosa non molto realistica, lo stesso dicasi per il rumore delle spade durante i combattimenti. La musica invece è abbastanza varia, in qualche modo serve anche a rendere più “vivi” i porti che visiterete con simpatiche canzoni da taverna o temi coinvolgenti durante le battaglie più concitate.


Considerazioni Finali

Pirates of the Burning Sea cerca di essere differente, di distinguersi dalla massa, e in un mercato dominato da World of Warcraft è una scelta coraggiosa. Per una volta non ci troviamo di fronte il solito titolo fantasy con mostri e draghi da uccidere ma un pò di sana storia unita a un pizzico di fantasia piratesca che non guasta mai.
I combattimenti non si concentrano sul pigiare i soliti tre tasti e il sistema di economia è semplicemente geniale e strutturato ottimamente. I giocatori maturi e con pazienza troveranno un ottimo gioco con cui divertirsi e come ogni MMORPG è e sarà soggetto a continui miglioramenti, perciò vedremo se il tempo sarà dalla parte di questo gioco.

Rispondi

Ultimi Articoli