Chi vi scrive è un grande fan dei primi due capitoli di No More Heroes. Il primo è un pasticcio, in particolar modo per quanto riguarda il mondo di gioco, fin troppo sterile e asettico mentre il secondo, presenta un level design sicuramente migliorato, rappresentando di fatto ciò che sarebbe dovuto essere il primo No More Heroes. Entrambi erano giochi interessanti, divertenti in combattimento e con uno stile assolutamente trasudato e originale.
Quando Travis Strikes Again, il prossimo gioco della serie No More Heroes è stato annunciato per Switch, ero incredulo. Ho deliberatamente rinunciato a scoprire i dettagli sul gioco, dato che la data di lancio era davvero lontana. La Gamescom è stata la mia prima possibilità di toccarlo con mano. La prova è avvenuta in una delle hall più affollate della Koelnmesse, in uno stanzino della Ukie booth che sostanzialmente trasmetteva ignoranza, in vero stile No More Heroes.
La premessa di gioco è molto semplice. Diversi anni dopo No More Heroes 2: Desperate Struggle, Travis sta vivendo uno dei periodi migliori della sua vita in una roulotte nel sud americano, insieme al suo gatto domestico Jeane. L’aria aperta, la libertà assoluta e molti videogiochi…cosa potrebbe volere di più un assassino otaku? Questo fino a quando Bad Man, il padre di uno degli avversari passati di Travis, Bad Girl, non fa la sua comparsa.
Durante la battaglia che segue, le cose vanno terribilmente male e i due vengono risucchiati in Death Drive Mk II, una console di gioco leggendaria. Ora Travis e Badman devono mettere da parte le loro divergenze, unirsi e combattere facendosi strada attraverso sette mondi di gioco differenti, battendo sette diversi boss che stanno cercando di ucciderli. Il mondo di gioco in mostra alla Gamescom si chiamava Electric Thunder Tiger, completamente giocabile con alcuni eventi che richiamavano il passato della serie.
La demo permetteva di giocare nei panni di Travis o di Bad Man, anche in cooperativa. Ho scelto Travis e mi sono ritrovato subito in un corridoio pieno zeppo di neon. La telecamera è stata notevolmente ridotta rispetto ai giochi precedenti, abbracciando una visuale isometrica.
Il sistema di combattimento sembrava semplificato e meno focalizzato su mosse cinematografiche dall’aspetto accattivante, l’azione è sembrata meno intensa, e nel complesso ho trovato molto meno emozionante impegnarsi nel combattimento per uccidere i nemici che ci bloccavano la strada rispetto ai giochi precedenti.
Un altro aspetto del gioco che lo ha reso meno espressivo e ambizioso è stata l’assenza di doppiaggio per la maggior parte della conversazione in-game, sostituita da testo e un’immagine statica di Travis. Il problema della telecamera ingrandita ha influenzato anche il ritmo dell’incontro con il boss della demo. La distanza maggiore ha tolto a questi personaggi il fascino che avevano e mostravano da vicino in battaglia.
Commento finale
Travis Strikes Again non è chiaramente destinato a essere un sequel a tutti gli effetti, è ovvio perché non si chiama No More Heroes 3. Forse col tempo riuscirò a ridurre le mie aspettative e pensare che sia qualcosa di nuovo e diverso, ma ad ora non riesco a non pensare che effettivamente manchi qualcosa; Sembra No More Heroes, ma senza le caratteristiche distintive che ho letteralmente adorato nei primi due giochi. Ricordiamo che il gioco sarà disponibile il 17 ottobre prossimo su PlayStation 4, Switch e PC!