Recensione Mass Effect 3

La terza avventura del capitano Shepard.

Versione testata PC, Playstation 3, Xbox 360.

“Nella stretta morsa delle circostanze

Non mi sono tirato indietro né ho gridato

Sotto i colpi avversi della sorte

Il mio capo sanguina, ma non si china.”

William Ernest Henley

Il terzo capitolo di una delle serie più amate del panorama videoludico è finalmente disponibile. Mass Effect 3 ha invaso le case di milioni di giocatori pronti a impersonare di nuovo il Cpt. Shepard e a vivere una delle esperienze più intense e spettacolari realizzate da BioWare.

Saranno riusciti gli sviluppatori a sfornare un capolavoro ?

Continuate a leggere per scoprirlo.

2186 C.E. Il ritorno dei ‘Reapers’

2186 C.E. i Razziatori, dopo 50.000 anni, sono pronti ad azzerare l’Universo conosciuto, il primo bersaglio è il pianeta Terra. Le organizzazioni politiche interplanetarie sono inermi, la politica interstellare e la paura del diverso hanno fatto sì che la pace tra le diverse specie che popolano le galassie sia solo un pallido miraggio tra gli spazi siderali. Le popolazioni egemoni, Asari, Turian, Salarian, utilizzano il centro di comando dell’intero Universo, il Consiglio della Cittadella, solo per imporre, tra giochi di potere ed egoismo personale, il proprio volere a tutte le altre razze che popolano i sistemi.

Tra le specie “inferiori” oltre ai Quarian, ai Krogan, agli Elcor ed ai Batarian, ci sono gli Umani, i quali, seppur hanno conquistato un seggio in Consiglio a seguito dei noti avvenimenti narrati in Mass Effect e Mass Effect 2 (in precedenza potevano contare su di una rappresentanza stabile in qualità di membri associati), vengono visti con sospetto e diffidenza nonostante abbiano contribuito, in modo determinante, al salvataggio della Cittadella e del Consiglio stesso.

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Protagonista indiscusso delle vicende interplanetarie è John Shepard, Comandante del nucleo speciale militare – N7 – dell’Alleanza dei Sistemi (organizzazione politico-militare a guida terrestre) e primo spettro umano della storia galattica. Shepard è il veterano di sempre, ha combattuto contro i Geth, contro i Collettori e contro l’organizzazione terroristica Cerberus, la stessa che era riuscita, grazie al progetto Lazarus, a riportarlo in vita durante le battute iniziali di Mass Effect 2. A tre anni di distanza dal primo indimenticabile Mass Effect, e miliardi di anni luce di navigazione interstellare, Shepard non può fare a meno di affrontare l’unico vero grande nemico rimasto: i Razziatori, esseri senzienti che vivono ai margini esterni dell’universo per 50 mila anni, periodo oltre il quale, ciclicamente, invadono i pianeti abitati per distruggerli. L’ultimo ciclo si è concluso con l’annichilimento dei Prothean, alieni tecnologicamente avanzati, i quali avevano cercato disperatamente di sopravvivere con l’utilizzo di ogni scoperta scientifica e creazione bellica, senza riuscirvi.

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Oggi, la tecnologia Prothean e le informazioni relative a quell’antica civiltà, sono l’unico modo per tenere testa, pur con scarsissime possibilità di successo, alla straordinaria minaccia rappresentata dai Razziatori. Shepard ed il suo equipaggio, tra vecchie conferme e novità dell’ultim’ora, dovranno, a bordo della favolosa aeronave spaziale Normandy SR-2, creare una vera alleanza galattica fatta di salde relazioni tra popoli e di un unico grande esercito in grado di ricacciare nell’abisso profondo dell’oscurità gli invasori “calamariformi”, i quali tentano, ancora una volta, dopo i Prothean e chissà quante altre civiltà nel corso di milioni di anni, di spedire nell’oblìo del nulla ogni forma di vita esistente.

Nei panni di Shepard tra action ed rpg

Fatto cenno alla storia narrata in Mass Effect, questa breve chiacchierata sul tanto atteso titolo BioWare, prodotto da EA, non può certamente ambire a donare una visione d’insieme di un’opera omnia che ha in sé elementi dell’epica antica, della cinematrografia moderna e dell’arte complessivamente intesa. Né, tanto meno, queste poche righe possono limitarsi a soddisfare l’intento di fornire un giudizio volto ad un ordinario “consiglio per l’acquisto”, tanto piu’ se si considera che prima ancora che il sottoscritto riuscisse a posare gli occhi sullo sfavillante universo ritratto in Mass Effect 3, almeno due milioni di copie erano state preordinate ed almeno altrettante sono state acquistate nel solo tempo necessario alla stesura dell’articolo.

Tuttavia, nulla sarebbe cambiato, se avessimo avuto l’opportunità di recensire il titolo con largo anticipo, Mass Effect 3 era un gioco destinato al successo a prescindere da ogni altra considerazione. Stando così le cose, è facile intuire che non è possibile valutare il terzo capitolo di ME utilizzando gli strumenti del recensore “ordinario” volto alla ponderazione dei singoli aspetti (gameplay, grafica, tecnica, audio), i quali, spesso solo alla fine, se valutati complessivamente, riescono a donare la misura di qualcosa in più rispetto alla somma delle singole qualità; per Mass Effect 3 la prospettiva risulta invertita, l’analisi parte necessariamente dalla straordinaria cifra complessiva degli elementi, di questa beneficiano le singole parti che lo compongono e finiscono con la sublimazione del tutto nell’opera d’arte.

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Mass Effect 3 è un caleidoscopio di emozioni e colori intriso di storia moderna, dal Ciclo della Fondazione di Asimov, a Star Trek, a Guerre Stellari di George Lucas, per finire con i manga d’autore e le pellicole apocalittiche. Non mancano neppure i riferimenti ai classici del mondo antico da Omero a Virgilio con uno sguardo insistente allo stoicismo imperante dell’età ellenistica ed al panteismo eraclitiano. Il plot narrativo, degno delle migliori “epic space opera”, si incarica di trasmettere allo spettatore-videogiocatore le sensazioni avvertite dal protagonista riuscendo a catalizzare l’attenzione man mano che la storia segue il suo corso; gli effetti sonori, le trovate grafiche, gli spazi sconfinati, il senso di vuoto assoluto ed il desiderio di vendetta fanno il resto.

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L’esperienza di gioco, non molto differente dai precedenti capitoli, è rappresentata dal collaudato stile action rpg, dove la parte relativa allo “sparatutto” è ben coordinata con quella relativa allo sviluppo del personaggio, alla caratterizzazione dello stesso, alle scelte effettuate durante i dialoghi (scelte che influenzeranno inevitabilmente la storia). Il nostro ruolo, nei panni del Comandante Shepard è stato magistralmente sintetizzato dalla stessa BioWare la quale ha reso noto che (in Mass Effect 3 ndr…): “La Terra sta bruciando. Una terribile razza di macchine provenienti dallo spazio ignoto ha iniziato la distruzione della razza umana. Nei panni del Comandante Shepard, marine dell’Alleanza, la tua unica speranza è quella di radunare tutte le civiltà della galassia e lanciare l’assalto finale per riconquistare la Terra”.

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All’inizio del gioco dovremo effettuare alcune scelte di partenza volte alla costruzione di un sub-strato di storia personale al nostro Shepard, prima di tutto ciò dovremo inevitabilmente scegliere la modalità di gioco da intraprendere ( action, storia oppure storia con azioni), è chiaro che solo quest’ultima è riconducibile all’action rpg e rappresenta la modalità completa di Mass Effect 3. Da segnalare in questo senso che, oltre alle modalità single player, è stata aggiunta la modalità multiplayer, modalità che permette di divertirsi in compagnia di amici online, senza per questo, come accaduto per altri titoli, togliere spazio o interesse alla modalità originale.

In pochi passi si sceglierà se caricare i salvataggi dei precedenti capitoli di Mass Effect dai quali poter importare lo sviluppo della storia e del personaggio (anche se qui si segnalano alcuni bug sofferti dagli utenti) oppure se optare per una nuova partita con la scelta delle “coordinate di base” dove verrà selezionato il passato di Shepard ed il lutto da portare (personalmente ho scelto di far vivere Ashley  Williams –  non chiedetemi il perché), poi tutte le manfrine relative alla classe (le solite) e l’aspetto fisico.

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Effettuate queste scelte, saremo pronti a lanciarci nell’avventura: Shepard, ormai degradato, a seguito degli eventi narrati in uno dei tanti (l’ultimo per la verità) DLC pubblicati da EA per far soldi per espandere il gioco, assiste all’invasione improvvisa della Terra da parte dei Razziatori. Questi mostri sensienti a forma di calamaro gigante radono al suolo interi edifici con una velocità disarmante, Shepard, in compagnia dell’Ammiraglio Anderson e pochi altri soldati, riesce a mettersi in salvo da una delle zone maggiormente colpite, quando, nella fuga, incontra un bambino che però non riesce a salvare.

Questo avvenimento lo segnerà per tutto il resto del suo viaggio, facendo vivere a Shepard intermezzi da incubo colmi di tristezza ed inquietudine, purtuttavia il Comandante della Normandy SR-2, reintegrato sul campo nel proprio grado dall’Ammiragio Anderson, riesce a raggiungere la sua nave astrale ed a recarsi presso la Cittadella, capitale politica dell’universo e novella Trantor (Capitale dell’Impero Galattico nel Ciclo della Fondazione di Asimov ndr), al fine di chiedere l’aiuto del Consiglio e mettere in guardia le altre specie dal pericolo imminente.

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L’ambasciatore Udina, da rappresentante stabile presso l’ambasciata umana, è diventato membro del Consiglio (anche se ancora considerato membro inferiore), egli cerca di aiutare Shepard, ma gli altri consiglieri non vogliono mettere a disposizione le proprie risorse belliche per aiutare la Terra e lasciare così indifesi i propri mondi d’origine. A Shepard quindi, per fronteggiare la minaccia dei Razziatori, non resta che mettere insieme un’armata degna di questo nome in modo da convincere anche i rappresentanti degli Asari, dei Turian e dei Salarian che la guerra, e l’esercito unitario, rappresentano l’unico metodo per sconfiggere i Razziatori. Per far ciò, il Comandante della Normady SR-2, dovrà prima di tutto ristabilire l’ordine e la pace nell’Universo mettendo un punto fermo sulle diverse dispute di diritto interplanetario sorte nel corso dei secoli, successivamente dovrà recuperare le forze speciali smarrite e farsi seguire da quelle più recalcitranti, infine arrestare i piani dell’organizzazione terroristica umana Cerberus e quindi sferrare il grande attacco ai danni del nemico ultimo. Grande ruolo avranno le gesta compiute da Shepard e dalla sua squadra, la combinazione dei personaggi, le armi utilizzate negli scontri, i poteri speciali sviluppati ed impiegati, le risposte date durante i dialoghi (le cui modalità rinnegato ed eroe acquisite durante il gioco permetteranno lo sblocco di risposte prima non disponibili).

Sufficientemente appaganti e non troppo noiose risultano le esplorazioni dei pianeti inabitati da parte della Normandy SR-2 come pure l’espediente della presenza costante dei Razziatori allertati dalle continue ricerche della nostra astronave riesce a rendere questa parte del gioco un tantino più avvincente rispetto ai precedenti episodi. L’elemento di forza del tutto però restano i dettagli. Qualcuno ha avuto modo di affermare che “il diavolo si nasconde nei dettagli” e Mass Effect 3 incarna a pieno questa espressione. BioWare ha saputo rendere completa l’opera sotto molteplici punti di vista, ciascun personaggio ha una propria storia personale, Shepard cammina per strada e dispensa consigli, risolve questioni, come solo un vero leader potrebbe fare.

Il viaggio nello spazio

L’esperienza di gioco è stata migliorata, resta la wheel-bar e la possibilità di mettere in pausa il gioco per l’attivazione dei poteri (bionici e sensoriali), ma l’intelligenza artificiale dei nemici è stata implementata tanto da renderli furbi e in grado di darci del filo da torcere. Il tempo libero ed il rapporto con la squadra conferiscono al titolo un’aura di realtà fuori dal comune. I filtri particellari, i pulviscoli, gli effetti riflessivi fanno il resto.

I paesaggi, certamente riciclati dai precedenti Mass Effect e già portati allo stremo dell’attuale generazione di console, testimoniano un ulteriore passo avanti, l’unico possibile, nella direzione dell’ampiezza dei livelli e nella cura delle atmosfere. Il codex, le descrizione dei pianeti e degli accadimenti, riempiono di dettagli l’intera avventura tanto da porre in condizione il giocatore di effettuare una scelta di interessi e priorità in ordine alle informazioni da percepire, proprio come avviene nella vita reale. Descrizioni come quella relativa al pianeta Sanctum dove è dato leggere ” Sanctum è la prova del vecchio detto spaziale ‘solo perchè si chiama pianeta-giardino non significa che andarci equiavale a un pic-nic’ ” , danno la dimensione dell’immenso lavoro svolto dal team e dello stile unico impiegato. I brevi intermezzi che vedono Shepard intento a rincorrere il bambino morto sulla Terra grondano di una incolmabile disperazione che trasuda dagli alberi, dalle piante, dalla nebbia che si dirada dalla terra arida, in un effetto incubo-allucinante degno dei migliori film o dei migliori giochi survival horror (Silent Hill, Alan Wake, in parte Heavy Rain). Certo, le scelte narrative, dal punto di vista grafico, costituiscono un bagaglio di esperienza per la serie Mass Effect, ma BioWare non ha lesinato sul perfezionamento e sugli accorgimenti, mentre l’Unreal Engine è stato sfruttato fino all’osso.

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Particolare attenzione merita la questione dei numerosi difetti grafici di cui è affetto Mass Effect (almeno, si spera, fino al rilascio di futuri aggiornamenti), i glitch sono disseminati un pò ovunque, di tanto in tanto si ci trova, in special modo nella versione PS3, di fronte a cali di frame rate soprattutto durante gli scontri a fuoco, mentre nella versione Xbox 360, che pure sembra meno afflitta da problemi grafici, si registra un importante bug nella missione di recupero degli studenti all’Accademia Grimsom, dove addirittura la console entra in freeze (in queste ore sembra ci siano delle notizie in merito ad un aggiornamento).

Per il resto ci sono improvvise sparizioni di personaggi a schermo durante i dialoghi, ritardi nell’apparizione o limitatissimi effetti di scarso sincrono nei dialoghi, ma tutto sommato, la straordinaria superiorità degli elementi positivi non permette di oscurare il lavoro complessivamente svolto in Mass Effect 3, nè d’altra parte si ritiene, come la stampa estera continua a ripetere, che con un ritardo di soli due o tre mesi BioWare sarebbe certamente riuscita a sfornare un prodotto “perfetto”.

Il comparto audio non riveste un ruolo di primo piano in ME3; tutti gli effetti sonori sono esattamente come dovrebbero essere, le armi, le esplosioni, le voci dei personaggi, tutte rispettano i canoni della migliore tecnica videoludica, ma di eccellenza non si può parlare, l’unica rarità è rappresentata dal locale disco dance della Cittadella, il “Purgatory”. In questo locale della movida galattica, tralasciando il gusto architettonico e cromatico che pure testimoniano un interesse maniacale per i particolari, l’effetto audio è impressionante, assolutamente realistico è l’effetto audio in crescendo all’atto di varcare le porte di accesso al Purgatory, divini risultano i bassi e quell’effetto distorsivo della percezione uditiva che si avverte all’uscita dei locali notturni.

Il doppiaggio italiano, che in tanti continuano a deprecare, non soffre di limitazioni particolari, la profondità dei toni assunti e la puntualità delle espressioni, lasciando impregiudicata la compresibile preferenza per il doppiaggio originale, offre comunque al videogiocatore la possibilità di godere della storia a pieno. Il main theme, composto da Clint Mansell (Requiem for a dream, The Wrestler, Black Swan) nonostante non possa essere considerato un capolavoro assoluto, traduce fedelmente in musica il sentimento di evidente impotenza e sconcerto che assale “l’uomo solo”, l’uomo posto di fronte ad un destino molto più grande di lui.

Nota a margine per la inedita funzionalità dedicata a Kinect in esclusiva in versione Xbox 360. Il sensore di movimento viene qui sfruttato solo per la parte audio. Dopo una breve prova e taratura del timbro vocale, si possono impartire comandi che di norma vengono attivati dal pad, come posizionarsi a difesa del personaggio, utilizzare un particolare potere, e così via, lasciando quelli principali nelle vostre mani. Sebbene si noti un certo cambiamento, l’approccio con Kinect è consigliato se userete ruoli più tattici e meno votati all’azione, in quanto ci vuole una certa concentrazione che viene a diminuire nelle fasi concitate.

Commento finale

Mass Effect 3 è senza mezzi termini un capolavoro assoluto, un’esperienza di vita piuttosto che un’esperienza ludica. Dopo decine di ore di gioco il sentimento prevalente è la preoccupazione di terminare l’avventura troppo in fretta e di non compiere tutte le missioni sencondarie, una sensazione che ben pochi titoli riescono a trasmettere. In un mercato dove allo stesso prezzo di Mass Effect, si possono acquistare titoli che promettono tutt’al più sei o sette ore di gioco, oltretutto monotone e banali, il titolo BioWare è una perla di rara bellezza e come tale deve essere custodito, una vera espressione di arte videoludica.

N.B. Il perfect score non può essere raggiunto a causa di alcuni difetti, ma vi è da fare comunque una considerazione in ordine ai vari punteggi “10” sentenziati da autorevolissime testate online, il sistema di votazione su base 10 non permette differenziazioni specifiche e sicuramente ME3 è da considerare molto più vicino ad un voto 10 che ad un voto 9. Il nostro sistema di voto su base 100 invece permette una gradazione, e, la nostra filosofia – ossia la ricerca perenne del gioco perfetto – impone cautela nell’affidare il perfect score, pertanto, nonostante ci trovassimo di fronte ad uno dei migliori titoli mai apparsi su console (per altro si contano sulle dita di una mano negli ultimi venti anni), non possiamo che affidare a Mass Effect 3 un giudizio, in termini numerici, di prossimità alla perfezione, con la consapevolezza che allo stato emozionale tale perfezione è stata abbondantemente superata.

Una piccola nota in coda merita una questione non del tutto marginale nell’apprezzamento complessivo del titolo. E’ ormai di pubblico dominio che in contemporanea alla commercializzazione di Mass Effect 3 sia stato reso disponibile il primo DLC “From Ashes” il quale contine oltre a personaggi non presenti in Mass Effect 3, alcuni contenuti in grado di completare la storia principale e meglio definirla. La scelta di separare questi contenuti dal disco originario è stata accolta negativamente da moltissimi utenti, quasi la maggioranza, i quali l’hanno per lo più percepita come una scelta volta unicamente all’arricchimento della compagnia. EA, rispondendo alle critiche ha cercato di fornire dei chiarimenti, prima riferendosi alla necessità di pubblicare espansioni in contemporanea del lancio prima che il gioco venga riposto nel dimenticatoio, successivamente facendo presente che il DLC “From Ashes” è stato reso gratuito nella versione Deluxe di Mass Effect 3 e pertanto era necessario fare una distinzione tra le diverse edizioni di gioco. A parere di chi scrive la scelta è assolutamente infelice soprattutto nelle tempistiche e per quanto riguarda le giustificazioni offerte agli utenti, e pertanto, onde fugare ogni dubbio, ben potrebbe EA, visto anche il successo planetario riscosso da Mass Effect 3, rendere disponibile a tutti gli utenti il DLC “From Ashes” per poi compensare gli acquirenti della versione Deluxe con una copia gratuita del secondo DLC in programma.

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Giocabilità 99
Grafica 92
Sonoro 88
Longevità 99
Globale 97

Pro

– Trama

– Cura dei particolari e delle informazioni

– Longevità

– Bilanciamento tra aspetto action, rpg e storia

– La fine della storia

Contro

– E’ finita la storia

– Qualche difetto grafico e cali di frame-rate

– La modalità multiplayer è allo stato embrionale

Il titolo è disponibile nei negozi italiani dal 9 Marzo 2012 su piattaforma PC, Playstation 3 e Xbox 360 con supporto Kinect.



PRO


CONTRO

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