Recensione Grand Theft Auto V


Difficile?

Il gioco è più duro rispetto al passato. Dire difficile è come dire “tutto e niente”. L’approccio alle nuove meccaniche avverrà con gradualità, e a nostro parere la struttura delle missioni, secondarie e principali, non risulta apportare stress eccessivo. Dobbiamo fare chiarezza però.I ragazzi di Rockstar hanno monitorato con attenzione i progressi dei giocatori in GTA IV, con l’inaugurazione del Social Club e registrazione delle statistiche. Su 100 giocatori in media risulta che soltanto 40 di essi sia arrivata a fine trama. Quello che è avvenuto è stato un ristrutturare il gameplay.

Le missioni saranno numerose, varie e divertenti. Rispetto al passato si può salvare la partita sia nei rifugi che per strada con il salvataggio rapido tramite smartphone; per le missioni, sono stati inseriti dei checkpoint per evitare il dover ripetere tutto da capo generando così sessioni frustranti. Detto questo, non significa che alla Rambo ci si potrà gettare contro una schiera di nemici in maniera impavida, senza morire dopo 2 secondi netti, infatti conta molto dove i nemici ci colpiranno. Prendendo un’auto della polizia ad esempio, questa infastidita ha subito sparato contro le portiere, poi beccandoci alla testa e facendo apparire la scritta “Massacrato”. Importante quindi è la scelta delle armi; l’indossare i vari tipi di giubbetti antiproiettile e sfruttare i sistemi di copertura e sparare al momento giusto. Tirando le somme, rispetto a quanto accadeva in GTA IV siamo dinanzi un gameplay meditativo, immediato, per nulla facile ma neanche difficile. La difficoltà di gioco è molto equilibrata e a fine trama ci arriveremo persistendo senza affanni da richiamo per l’infarto. Teniamo bene a sottolineare che lo sfoltire e ridefinire il gameplay non significa averlo aperto ai giocatori meno esperti e troppo esigenti, anzi, stiamo parlando di un GTA, quindi un gioco complesso e longevo.


GTA_V

 

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