Recensione Chronology

Back and forth in time per salvare il mondo!

Versione testata PC.

Un gioco frutto della perseveranza e dalla passione di chi lo ha creato. Questo è Chronology.

Il titolo di Osao Games, infatti, a Gennaio rischiava di finire nel dimenticatoio, abbandonato nel limbo videoludico dopo che lo studio al lavoro da circa un anno sul titolo, Progressive Media, aveva dovuto chiudere i battenti. Ma così non è stato e, grazie ad un piccolo numero di sviluppatori danesi che si sono resi indipendenti, siamo riusciti a mettere le mani su questo piccolo platformer, che tanto ci ha intrigato fin dalle prime immagini, con quell’atmosfera magica che trasudava da ogni screen, colmo dello stile inconfondibile del maestro Miyazaki cui il team si è ispirato senza riserve.

Domani sarà così il giorno della verità, con il gioco disponibile su Steam al prezzo di 9,99$, mentre oggi spetta a noi dire la nostra su questo lavoro: i ragazzi di Osao Games saranno riusciti con la loro passione a darci un platform degno della fiducia dei giocatori di tutto il mondo?

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Un inventore, un monaco e…una lumaca!

La Verve: una  straordinaria tecnologia che non può essere controllata, frutto della fusione tra la conoscenza scientifica della Metropoli, che sfrutta il Vapore dando energia a tutto ciò che la circorda, con le misteriosi arti dell’alchimia, che hanno dato vita a qualcosa che nemmeno il suo stesso creatore ha il coraggio di sviluppare ulteriormente. Qualcosa che avrebbe potuto cambiare e rivoluzionare il mondo, così come distruggerlo.. e, purtroppo, è stata proprio questa seconda possibilità a prevalere.

Ci svegliamo allora sotto una pioggia battente, in uno scenario scuro dai contorni post-apocalittici, nei panni di un vecchio inventore, co-creatore della Verve insieme al monaco suo Maestro, che ha perso gran parte dei suoi ricordi: cos’è successo? Come è potuto accadere che tale catastrofe accadesse sotto i nostri occhi? In cerca di risposte partiamo in questa nostra avventura, che in un paio di ore di gioco ci farà fare la conoscenza di una Lumaca decisamente fuori del comune e ci metterà davanti al grande tema del progresso, con semplicità, simpatia e, forse, un pizzico di fretta eccessiva.

Perché è proprio questo il problema principale di Chronology: con pochi personaggi particolari e ben caratterizzati, una sottile ironia ed una trama accattivante, gli Osao Games sono riusciti a creare un titolo in grado di tenerci saldamente incollati al monitor. Ma l’esperienza dura veramente poco e gli otto capitoli del titolo scorrono velocemente di fronte a noi, portandoci al capolinea della storia in poco più di novanta minuti. Si arriva al climax, il momento cruciale della narrazione, in un battito di ciglia, ma quando questo accade siamo già arrivati alla fine e non ci restano che poche battute di gioco: la “battaglia” finale ci terrà impegnati per non più di 5 minuti. Poi solo i titoli di coda, brevi anch’essi per un team composto da sole 14 persone.

“Oh, ma tu ci senti?”

Il talento di questi “ragazzi” però è indiscutibile, visto che sono stati in grado di fare un buonissimo lavoro sia a livello di game design che di ottimizzazione, nonostante le tante difficoltà.

Il concept di gioco si basa, come il titolo suggerisce, sulla manipolazione del tempo, ma in un modo tutto particolare e tipicamente nordico: ci troviamo infatti a controllare due personaggi alternativamente, l’inventore, appunto, e la Lumaca. Il primo potrà cambiare lo scenario di gioco facendolo andare avanti e indietro nel tempo, a prima e dopo la catastrofe, per permetterci ci sfruttare elementi del paesaggio o macchine presenti solo in una delle due epoche; la seconda, invece, ha l’abilità di fermarne il flusso, permettendoci di proseguire nelle sezioni in cui una determinata mossa causerebbe conseguenze che ci impedirebbero il cammino.

Queste abilità saranno la chiave della componente puzzle-platform del titolo, dandoci la possibilità non solo di attraversare gli scenari di gioco, ma anche di interagire concretamente con essi. Il livello di sfida degli enigmi non è elevato, ma l’assenza di qualsiasi tutorial, se non per spiegare le meccaniche di base di controllo del tempo, rende importante riuscire a cogliere ogni minimo indizio, anche nei dialoghi tra i nostri protagonisti. Peccato per una certa linearità di fondo, che non ci darà mai alcun motivo per tornare sui nostri passi vista l’assenza di un qualsiasi tipo di collezionabile o elemento nascosto. Poco incisive anche le fasi puramente platform, a causa di un sistema di checkpoint molto permissivo e all’assenza di un sistema di “vite” o di punteggio. Elementi questi che concentrano l’attenzione in maniera decisiva sui puzzle ambientali che incontreremo ad ogni passo, ma che allo stesso tempo tolgono ogni possibiltà alla rigiocabilità del titolo: una volta capito come andare avanti, non avrete nessun motivo per riaffrontare un determinato capitolo.

L’animo ha il suo peso.

O meglio, non avrete motivi se non rimarrete abbagliati dallo stile dei paesaggi in 2 dimensioni che faranno da sfondo a questa breve avventura e che ci hanno stregati. Creature e macchine, persino i personaggi, sono un continuo tributo ad alcuni dei più grandi capolavori d’animazione di Hayao Miyazaki, come, ad esempio, il Castello Errante di Howl. Così, mentre i cinema rendono omaggio al Maestro con la proiezione proprio in questi giorni della Principessa Mononoke, sul nostro PC ci sembrava di avere a che fare con un titolo disegnato da lui o comunque frutto di una stretta collabozione con lo Studio Ghibli.

Ogni scenario è curato nei minimi dettagli, ogni colore e ogni suono adeguati alle sensazioni che la situazione deve suscitare. La colonna sonora ci accompagna in questo viaggio con coerenza ed il doppiaggio inglese dei dialoghi è efficace. Non lasciano a desiderare nemmeno i sottotitoli in italiano, che traducono discretamente tutti i passaggi del gioco.

Non abbiamo notato bug di rilievo, eccetto alcuni momenti in cui lumaca e inventore si sono incastrati per pochi secondi impedendoci i movimenti. Nessun problema anche a livello hardware, visto che il titolo è indulgente e non pretende requisiti di sistema stratosferici: pur non avendo a disposizione una vera macchina da gaming al momento della prova, Chronology non ha mostrato alcun tipo di rallentamento.

requisiti chronology

Commento finale

Chronology ci ha stupiti: non ci aspettavamo che dopo tutte le disavventure dei mesi passati avremmo potuto avere a disposizione un gioco così curato e con tanti spunti positivi. Se sul lato narrativo abbiamo una storia interessante che si esaurisce veramente troppo in fretta, sotto il profilo artistico e del gameplay sono prese
nti tanti elementi che non passano inosservati. Su tutti spicca ovviamente lo stile grafico, vero fiore all’occhiello della produzione, insieme ad alcune scelte di game design che meritano l’attenzione di qualsiasi giocatore amante del genere.

Un titolo sicuramente consigliato per avvicinarsi ad un prodotto diverso dal solito, ma dal quale non si devono pretendere decine di ore di intrattenimento.

Pro Contro 
– Pochi personaggi ma ben caratterizzati
– Enigmi ambientali ben congeniati e mai frustranti
– L’ispirazione artistica è evidente e bellissima
– Trama che si esaurisce in un battito di ciglia
– Componente platform poco incisiva
– Rigiocabilità inesistente
  Voto Globale: 75 
 
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