Speciale Final Fantasy VII

FFVII: ieri, oggi, domani.

Alla fine del 1997 sbarcò per la prima volta in Europa Final Fantasy VII, titolo Square Soft di una serie allora poco conosciuta che fino a quel momento era stata distribuita principalmente in Giappone. All’epoca nessuno si sarebbe aspettato il successo che il gioco ebbe, tanto da raggiungere le 11 milioni di copie vendute e diventare un vero e proprio system seller per PlayStation. Dal ’97 ad oggi sono state pubblicate diverse riedizioni del famoso titolo, sia con nuovi contenuti sia edizioni upscalate in HD per le più recenti piattaforme di gioco, fino ad arrivare persino ad un applicazione per dispositivi iOS. All’E3 di Los Angeles di questo 2015, Square Enix ha sorpreso tutti gli appassionati lanciando il primo trailer di Final Fantasy VII: Remake, che ha portato hype e stupore tra i fan. Dopo mesi di speculazioni, al PlayStation Experience di San Francisco lo sviluppatore nipponico ha poi finalmente mostrato anche il gameplay dell’attesissimo remake.

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Sviluppo e gameplay

Il titolo iniziale fu progettato inizialmente per Super Nintendo, poi indirizzato a Nintendo 64, tuttavia, le cartucce delle console Nintendo disponevano di uno spazio dati alquanto limitato rispetto alla mole del gioco prevista, allora Square decise di pubblicare il titolo per PlayStation che disponeva di periferiche molto più potenti. Final Fantasy VII è stato il primo capitolo della serie realizzato interamente in computer grafica 3D, il che impiegò un team di quasi 120 tra artisti, sviluppatori e game designer nell’arco di due anni circa nel progetto videoludico più costoso mai visto fino ad allora (quasi 45 milioni). Come i titoli precendenti FFVII presentava tre tipi diversi di schermata di gioco: mappa del mondo (chiamata Overworld), mappe dei luoghi accessibili e schermata di battaglia. Per quanto riguarda la schermata di battaglia a livello grafico, per la prima volta nella serie, vennero utilizzati dei modelli con poligoni completamente renderizzati per rendere molto più realistito il combattimento. Il combat sistem utilizzato fu l’Active Battle Time (ABT), che in breve consisteva nell’attendere il rimpimento di una barra dell’energia per poter impartire ordini ai personaggi, inolte, in battaglia, a differenza dei titoli precedenti dove era possiblile utilizzare fino a cinque personaggi, in FFVII il numero di personaggi utilizzabili fissi divenne tre. Altra profonda innovanzione nel titolo stava nell’utilizzo della Materia come sistema di sviluppo e crescita dei personaggi, permettendo cosi di personalizzare ogni singolo detteglio del combat set del gruppo, il che modificò sensiblimente l’approccio ad ogni quest o boss, dato che ogni personaggio si differenziava dagli altri per le abilità assegnategli dal giocatore stesso e non di default.

Cenni di storyline

Fin dai primissimi dialoghi fra i personaggi viene centrato il problema principale che fungerà da filo conduttore per tutta la durata dell’avventura: il Pianeta Gaia sta morendo. La corporazione Shinra, con sede a Midgar, ha progettato e costruito potenti reattori in grado di aspirare l’energia vitale del pianeta, i Lifestream, e catalizzarne il potenziale per adempiere alle necessità energetiche della città, tuttavia, quando i giacimenti di Energia Mako iniziano a scarseggiare, una vecchia leggenda pare attirare l’attenzione del magnate: da qualche parte esiste la ‘Terra Promessa’, una landa ridente e rigogliosa, traboccante di Energia Mako. Così, tra il progetto ‘Neo Midgar’ ed il ritorno di Sephiroth, guerriero leggendario misteriosamente scomparso anni prima, e antagonista principale, un gruppo di ribelli si fa largo fra i sobborghi di Midgar. Si tratta dell’Avalanche, capitanata dal muscoloso e poco ortodosso Barret Wallace, che cercherà di fermare i folli piani della Corporazione, grazie anche al protagonista Cloud Strife, un guerriero dal passato quasi completamente dimenticato, ed apparentemente un ex membro dei Soldier, il gruppo bellico d’élite della Shinra. Cercando di destreggiarsi fra il gruppo imperscrutabile dei Turks ed i folli esperimenti dello scienziato pazzo Hojo, i nostri apprenderanno del ritorno di una minaccia vecchia 2000 anni che potrebbe essere letale quanto il progetto ‘Neo Midgar’, e solo facendo luce su un misterioso clan apparentemente estinto ed altrettanto ‘antico’ chiamato Cetra, potranno fare in modo di impedire l’inevitabile. Forse.

ff7 remake screen

Remake

Yoshinori Kitase e Tetsuya Nomura hanno rilasciato recentemente diverse indiscrezioni, svelando alcune tra le novità dell’attesissimo remake, su tutte spicca che il titolo sarà pubblicato con una formula episodica. Non si sa ancora la modalità di pubblicazione degli episodi, ma ognuno di essi, a detta degli sviluppatori, approfondirà determinate meccaniche di gioco. Per ciò che concerne la storia e il mondo di gioco: la lore del titolo non verrà assolutamente modificata ma segurà il filo conduttore della storyline base con alcuni accorgimenti e la memorabile Midgar verrà espansa, ciò permetterà al giocatore di esplorare zone prima inaccessibili, così facendo si potrà anche approfondire la storia di diversi personaggi secondari e non. Il gameplay del nuovo titolo di casa Square, come visto dalle prima immagini, ha preso una piega decisamente action rispetto al suo predecessore, ma Kitase stesso,durante un intervista, rassicura i nostalgici dei classici JRPG che il gioco non è completamente basato sull’action ma è certamente presente molta più real-time rispetto a prima e che, continua, manterrà di certo la componente strategica che hanno sempre avuto i titoli della serie Final Fantasy. Il motore grafico utilizzato su FFVII Remake da Square è l’ Unreal Engine 4 sviluppato dalla Epic Games, che è uno dei tanti ottimi motori grafici in circolazioni e che spinge al massimo le pontezialità della console su cui gira: dalle prime impressioni sembra proprio che la casa sviluppatrce nipponica abbia puntato sul ‘cavallo giusto’.

Le aspettative su questo gioco sono veramente alte tra la community, e c’è veramente poco da mettere a paragone a livello puramente tecnico tra il gioco di partenza e l’annunciato remake, dato che sono due titoli agli antipodi: uno nato agli albori dell’era dei videogame e l’altro nato in un periodo florido di innovazioni nel campo. Ma nonostante ciò, sono legati tra di loro a doppio nodo da un’immensa storyline senza tempo, che sempre è stata e sarà il loro vero punto di forza.

 



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