Dark Souls III, I Signori dei Tizzoni (Ludleth, Lothric e finale)

I Troni dei Sovrani.

“I miei piedi sono qui saldamente ancorati, poiché io sono un Signore e questo è il mio Trono” – Ludleth.

I cinque Troni dei Signori dei Tizzoni sono il simbolo del loro enorme potere e, soprattutto, della loro eterna sofferenza. Per quanto onorevole sia il sacrificio, la Via di vincolare il Fuoco non lo è affatto. Come detto nella prima parte dell’articolo (che potete trovare QUI), la Fiamma consuma l’anima del Sovrano, brucia il suo corpo e distrugge qualsiasi tipo di personalità, rendendo il Signore dei Tizzoni un guscio vuoto privo di qualunque memoria e volontà. I Signori sembrano quasi aggrapparsi all’ultimo, tronivero intento avuto prima di immolarsi; i Guardiani dell’Abisso continuano ad attaccare qualunque cosa abbia un minimo di contagio derivato, appunto, dall’Abisso stesso, arrivando persino a massacrarsi l’un l’altro, sentendo reciprocamente l’oscurità interiore; Aldrich continua a perseguire tutto quello che nella sua vita ha sempre fatto: inghiottire ogni cosa, accumulando sempre più potere. Yhorm rimane seduto sul suo trono nella Capitale Profanata mantenendo la carica di Monarca, privo però di qualunque ricordo, non riconoscendo nemmeno il suo fedele amico, attaccandolo senza esitazione. Tali sono i Signori dei Tizzoni, esseri onorevoli ed allo stesso tempo vacui, nient’altro che l’ombra di ciò che un tempo furono. I loro Troni rappresentano l’oscuro quadro della loro Maledizione.

“Se i Signori si rifiutano di tornare ai loro Troni, che lo facciano come Tizzoni” – descrizione: Tizzoni di un Signore.

Quando la Fiamma sta per spegnersi, i Signori si risvegliano tornando ai loro luoghi di proveninza, impedendoci di accedere ove è conservata la Prima Fiamma e vincolarla. Sta a noi riportarli ai loro troni, in un modo o nell’altro, anche se questo significa ridurli in poco più che cenere, calpestando il loro onore e dissacrandone i corpi. Per ottenere l’accesso alla Prima Fiamma, non abbiamo bisogno necessariamente dei Signori intesi come esseri ma delle loro Fiamme (anime), ricorrendo a mezzi estremi per far “ricordare” il loro dovere. Non importa cosa abbiano fatto in vita, cosa siano diventati, quante azioni malvagie o caritatevoli abbiano compiuto: un Signore ha il compito di rimanere sul Trono qualunque cosa succeda, così come è nostro dovere vincolare la Fiamma per un “bene superiore”.

Ludleth, l’Esiliato

Al contrario degli altri Signori dei Tizzoni, Ludleth di Courland rimase sul suo Trono. Si potrebbe dire che la sua ultima volontà fosse quella di vincolare il fuoco consapevolmente, accettando qualunque tipo di conseguenza sulla sua pelle e sulla sua essenza. Ripete più volte di essere un Signore dei Tizzoni, e come tale deve agire ed essere: seduto sul suo trono aspettando il momento in cui noi riporteremo tutti i Signori dei Tizzoni ai loro Troni, donandoci l’inestimabile Fiamma di sua spontanea volontà, coscienzioso del suo dovere. 

Prima di divenire un Signore dei Tizzoni, Ludleth era uno studente della trasposizione dell’anima, arte proibita originaria di Courland utilizzata per trasformare un’anima in un’arma dotata di grandi poteri, direttamente proporzionali alla grandezza dell’anima utilizzata. Ludleth era quindi un maestro di quest’arte prima vincolarsi, e probabilmente venne esiliato proprio per il suo enorme potenziale e per la minaccia che derivava da questo talento.

Ludleth of Courland.0Una volta che noi troveremo gli occhi della Prima Guardiana del Fuoco nelle Tombe Dimenticate, lui ci spiegherà cosa effettivamente siano, facendoci intuire di averli trovati anche lui prima di noi ed avvertendoci della loro pericolosità. Questi occhi, infatti, sono appartenuti alla Prima Guardiana del Fuoco, che dopo essersi legata alle fiamme riuscì ad intravedere oltre lo spegnimento della Prima Fiamma, percependo l’oscurità oltre essa. Questo portò alla rimozione di questi occhi dal cranio della Guardiana, causando la cecità di tutte le altre Guardiane del Fuoco che la succedettero, per evitare loro di assistere ad una tale visione di disperazione, suggerendoci che la Prima Fiamma stessa potrebbe essere direttamente collegata al buio ed alla neutralità da cui ha avuto origine.

Dopo aver appreso questa verità, Ludleth vincolò la Prima Fiamma che lo rese come lo possiamo vedere al nostro arrivo all’Altare del Vincolo, ovvero un Signore dei Tizzoni. Ludleth potrebbe essere uno dei pochi Signori ad aver ravvivato la Fiamma consapevolmente, senza che la sua “decisione” venisse forzata da pericoli che minacciassero il mondo del ciclo di cui lui faceva parte. Pochi altri divennero Signori dei Tizzoni per il “semplice” spegnimento della fiamma, altri come il non morto prescelto che interpretiamo nel primo capitolo della serie o il “prossimo Monarca” sempre impersonificato da noi in Dark Souls II.

Doveroso precisare un’ulteriore teoria: Ludleth potrebbe essere rimasto sul suo Trono poiché privo delle gambe e questo gli avrebbe impedito di fuggire come gli altri Signori. Il fatto stesso che continui a ripetere frasi riguardo al dovere di un Sovrano potrebbe far pensare che oltre a voler convincere noi di questa oscura verità, lui voglia innanzitutto convincere sé stesso della sua attuale situazione, quasi sopraffatto dallo sconforto e dalla rassegnazione. 

Lothric, il Re Sacro

Non nego di aver avuto più di un problema a comprendere la storia di questi due principi, in quanto più leggevo descrizioni riguardanti loro e meno li capivo. Se avessi continuato a ragionare in quel modo, ora come ora avreste avuto tra le mani un articolo veramente poco veritiero ed obbiettivo (pur basandosi su teorie personali). Nel momento più buio, ho potuto contare sulla GRANDE assistenza del vero Sabaku no Maiku (proprio lui), che come al solito ha dimostrato di essere un profondo conoscitore della lore di Dark Souls, narrandomi la realtà dei fatti e salvandomi dall’oscura ignoranza e dal fraintendimento. Dopo questo breve incipit quindi, possiamo finalmente addentrarci nella storia dei due principi.

Mastro Sabaku grazie… davvero.

Re sacro Lothric, ultima speranza della sua stirpe, recita la frase dietro al suo Trono. Trono posto al centro e sopra gli altri non a caso, quasi per sottolineare la sua vera importanza in questo mondo contorto e simboleggiare il suo titanico potere. Ogni cosa presente in Dark Souls III ci porta a ragionare sulla grandezza di questo Signore: partendo dal nome del regno, condiviso dallo stesso principe, il reame di Lothric stesso è posto al centro di questo collasso di mondi passati. Tutto chiaramente molto glorioso ed onorevole, ma non veritiero: il Principe Lothric, infatti, è gracile e maledetto. Presumo che vi stiate chiedendo il perchè di tutta questa importanza, ma aspettate, non vi ho ancora detto la parte più importante: Lothric, nonostante il suo Trono, la sua importanza nel regno e la sua fama, NON è un Signore dei Tizzoni.

lothricLa famiglia reale del castello di Lothric venne indottrinata dal Cercatore di Re, Frampt (l’angelo) il Serpente Primordiale, medesimo essere che suggerì al non morto prescelto la via di vincolare la Fiamma nel primo capitolo. Da sempre cerca nuovi sacrifici da offrire alla Prima Fiamma, spingendolo a scalare la gerarchia reale del regno in cerca di una “vittima sacrificale” e diventando il diretto consigliere del Re Oceiros, padre di Lothric e precedente monarca del regno. Questo portò Oceiros e Frampt a compiere terribili esperimenti sull’ancella della Regina, Gertrude: lei infatti potrebbe essere una delle figlie di Gwynevere (si ringrazia Sabaku), figlia di Lord Gwyn, il Primo signore dei Tizzoni. Proprio per questo collegamento di sangue vennero effettuati esperimenti su di lei, dilaniandola completamente al fine di rendere il Principe Lothric il Vincolo Supremo in grado di superare tutti i precedenti. Questa “trasposizione” portò Lothric a soffrire di una gravissima maledizione che si ripercosse anche sul suo gemello Lorian, amato fratello del Principe, rendendolo storpio e muto a causa del profondo legame tra i due. 

Lothric, disgustato da questi mezzi senza ritegno e pietà, si rifiutò di diventare un (o IL) Signore dei Tizzoni, fuggendo dal castello assieme a suo fratello Lorian in attesa lo spegnimento della Fiamma. Forse è proprio questo ad aver causato il collasso di cicli, il rifiuto di Lothric, o il limite della Fiamma anche nell’essere vincolata. O forse entrambe le ipotesi. Sta quindi a noi far di Lothric un vero Signore dei Tizzoni, affrontando i Principi Gemelli in un sanguinoso scontro che ridurrà Lothric in Tizzoni, portando il finale del tutto opposto all’idea dello stesso Signore; ma in fin dei conti non stiamo facendo altro che il “gioco degli Dei“.

Lo stesso Trono, il nome condiviso con il regno e l’affetto dato dai familiari non erano altro che sotterfugi di Frampt e Oceiros al fine di indurre Lothric a compiere il Sacrificio definitivo. Lothric, però, ha sempre visto più in là del suo naso, anche ad un passo dalla morte, mettendoci di fronte alla realtà di essere solo delle marionette.

“Creatura di cenere, ricorda le mie parole: la maledizione non ti ha abbandonato… – Lothric.

Con l’ottenimento dell’ultimo Tizzone, le Fiamme dei Cinque Signori dei Tizzoni si riuniscono in noi, permettendoci di entrare nel luogo dove ha avuto origine tutto: la Fornace della Prima Fiamma. Ogni cosa avrà una fine… Benvenuti alla fine dei tempi.

“Che cosa cerchi realmente? Luce, Oscurità, o qualcosa di completamente diverso?” – Aldia, Dark Souls II.

La fine del viaggio

Infine siamo giunti qui, affrontando creature di ogni genere, maestose e mostruose, onorevoli e vigliacche, divinità e demoni, varcando la porta che conduce alla Prima Fiamma. La Fornace della Prima Fiamma, origine di ogni concetto di divisone e contrasto: luce ed oscurità, vita e morte, bene e male; la vera fonte di creazione.

A vegliare su questo luogo sacro troviamo l’essere supremo più potente e importante di tutti gli altri: l’Anima dei Tizzoni, manifestazione fisica dell’essenza stessa della sofferenza sopportata da TUTTI i Signori dei Tizzoni nel corso delle ere trascorse. Se esiste un vero Dio nella cosmologia di tutti i capitoli della serie, è questa divinità. Si tratta, letteralmente, della fusione di tutti i poteri dei Signori dei Tizzoni in un’unica, epocale entità, allo scopo di proteggere la Fiamma da esseri non meritevoli di mostrarsi al suo cospetto. Tuttavia, anche noi abbiamo ottenuto un potere che va oltre quello di una divinità, avendo fatto nostre le Fiamme dei cinque Signori dei Tizzoni.

soul of cinderL’Anima dei Tizzoni si dimostra essere realmente questa irriducibile fusione, riuscendo a poter utilizzare attacchi di qualunque genere: da colpi di spada pesante, lancia e scimitarra fino a lanciare incantesimi, miracoli e piromanzie di ogni genere, modellando ogni volta la propria arma leggendaria, tale Lama del Vincolo del Fuoco, spada a spirale estratta dalla Prima Fiamma. Quando l’anima dei Tizzoni pare quasi cadere dopo uno scontro mortale, ci mostra la sua vera forza, facendo appello ai poteri di Gwyn, il Primo Signore dei Tizzoni, componenti dello stesso Dio. Come fece il primo Lord in passato, anche questo supremo guerriero è pronto a qualsiasi cosa pur di fermarci, credendoci una minaccia per la Fiamma, o forse testando il nostro valore. Dopo uno scontro leggendario, l’Anima dei Tizzoni cadrà ai nostri piedi sconfitta, ma si tratta realmente di una vittoria? 

Per quel che ne sappiamo, qualunque decisione prenderemo perderemo in ogni caso: vincolando la Prima Fiamma diventeremo un Signore dei Tizzoni, allo scopo di mantenere l’equilibrio in un mondo al suo limite; lasciare che la Fiamma si spenga significa riportare il mondo al suo stato neutrale, senza più alcuna disparità, senza più alcuna gioia o dolore, solo vuoto. Vi è inoltre una terza via: detronizzare la Prima Fiamma e diventare il nuovo fulcro del mondo, proclamandosi Signore Oscuro. La scelta del futuro spetta a noi, ed è il minimo che ci può essere concesso dopo il nostro sacrificio. Fate la vostra scelta, per il futuro che ritenete il migliore per tutti.

Con questa seconda parte, quindi, siamo arrivati alla conclusione dello speciale sui Signori dei Tizzoni. Non posso fare altro che ringraziarvi per aver letto le mie parole in merito alla storia di questo mondo, narrata in modo silenzioso e sottile, ma presente in ogni momento trascorso e ad ogni passo intrapreso sul suolo di Lothric. Nel caso voleste saperne di più su Dark Souls III, di seguito vi lascio i link della nostra recensione, della guida ai trofei/obiettivi e dei consigli per i novizi:

Dark Souls III – Recensione

Dark Souls III – Guida trofei/obiettivi

Dark Souls III – Consigli per i novizi

Un ultimo ringraziamento a tutti voi che siete arrivati fin qui e, in particolare, al grande Sabaku no Maiku, che molto gentilmente ha risposto ad alcuni miei dubbi sulla intricatissima lore del gioco permettendomi di scrivere un articolo completo in ogni sua parte!

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