Recensione Berserk and the Band of the Hawk

Guts è pronto a fare strage dei nemici.

Versione testata PC.

Destino di nicchia, quello di Berserk, franchise multimediale basato sul manga omonimo scritto e illustrato da Kentarō Miura. Non una nicchia di superficialità, tuttavia, bensì quella che spetta ad opere di valore seriamente apprezzate da una ristretta cerchia di intenditori: complici la violenza, la drammaticità, e il sangue che scorrono tra le pagine del manga, che non ne fanno un’opera adatta a tutti. Lo stesso, come vedremo, vale per il videogioco appena arrivato: Berserker and The Band of the Hawk, che sposa decentemente il genere musou.

Come è già accaduto negli gli ultimi anni per altri titoli, e possiamo citare il successo con cui Bandai Namco ha portato in occidente capolavori come Dragon Ball, Naruto e One Piece anche su console, è il turno di Berserk a farla da padrone su home console e PC (noi abbiamo testato la cruenta versione PC). Il successo del brand è leggermente inferiore ai compagni più “solari”, ma non trascurabile: la popolarità del manga ha portato alla realizzazione, nel 1997, di una prima serie televisiva anime, di una trilogia di film tra il 2012 e il 2013, il cui progetto si intitola Berserk – L’epoca d’oro, oltre a diversi videogiochi, il più recente dei quali tuttavia risale a diciotto anni fa.

Ma quello che stringete tra le mani, a prescindere, è tra tutti il più riuscito: fedele e divertente, legato al lavoro di Miura, vi permette di conoscere un mondo che non avete mai visto, o di immergervi in un universo che avete già imparato ad amare. E adesso vi spieghiamo perché.

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Un lungo e fedele viaggio

Le vicende di Berserk si incentrano su Guts, un guerriero maledetto costretto a vagare senza sosta per sopravvivere e trovare vendetta. La storia, inizialmente horror ma via via arricchita di elementi del genere fantasy, esplora gli anfratti più profondi della natura umana: tra le tematiche principali vi sono l’illusorietà del libero arbitrio, l’oscuro e necessario potere della violenza, il destino dell’uomo, l’istinto di conservazione, l’onnipresenza del male. Tanto l’anime quanto il manga sono noti per la loro grande violenza grafica, in grado di spingersi persino a ritrarre la violenza sessuale. Una produzione, quindi, non adatta a tutte le età e a tutti gli stomaci.

Come da tradizione per i musou su licenza, la modalità Storia di Berserk and the Band of the Hawk ripercorre proprio le gesta di Guts e degli altri componenti dell’Armata dei Falchi attraverso una corposa serie di missioni concatenate tra loro. Ogni quest ripropone fedelmente gli eventi del manga, partendo dagli albori della cosiddetta Epoca d’Oro, quando Guts era capitano della squadra d’assalto della compagnia, fino all’epico scontro con Ganisha, il colossale sovrano dell’Impero Kushan. Una porzione di storia davvero molto vasta e inaspettata in grado di far felice soprattutto i fedelissimi del manga/anime, ma anche i nuovi arrivati, perché consente di godere dell’avventura nel suo intero percorso attualmente noto, dall’inizio alla fine, senza salti o brusche sterzate di sorta. Un ottimo aperitivo (o un ripasso, se volete) in attesa che il manga ufficiale faccia il suo corso, che sappiamo bene essere lentissimo.

Musou, Storia… e un’eclissi

Berserk and the Band of The Hawk è un musou: questo significa che o amate il genere, o sarete presto sommersi dalla noia, le vie di mezzo sono abbastanza rare e dipendono dalla bontà della realizzazione del titolo, che in questo caso tende comunque verso l’alto. Ad ogni modo, vi ritroverete missione dopo missione e capitolo dopo capitolo a massacrare centinaia di soldati alla volta (e mostri di ogni genere) con i poteri di Guts, sbloccando potenziamenti, attivando modalità di eliminazione bonus (“frenzy mode”) e sbloccando nuovi pezzi di equipaggiamento o personalizzazioni per i personaggi giocabili. Questi ultimi non sono moltissimi, sebbene gli sviluppatori avrebbero potuto attingere da diversi archi narrativi interessanti, e ciò farà storcere il naso alla maggior parte dei fan: ma è pur vero che a parte questo dettaglio, e qualche piccolo scivolamento sul lato tecnico (peralto rari su PC) Berserk and the Band of The Hawk ha davvero poco da farsi perdonare.

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Dopo aver completato la modalità storia si renderà disponibile la modalità Eclissi Infinita (che di certo farà accendere ai più una lampadina): essa impone il superamento di cento piani attraverso una serie di missioni dalla difficoltà sempre crescente, in maniera del tutto sconnessa da quanto narrato nella Storia, sulla scia del randomize completo. Nell’Eclissi Infinita, i progressi effettuati dal giocatore vengono salvati ogni 25 piani: di conseguenza, l’abbandono o un’eventuale sconfitta costringono l’utente a ricominciare l’impresa dal principio. Ogni cinque livelli è possibile tornare al campo base per rifornire o modificare l’equipaggiamento, tuttavia l’energia del personaggio controllato non si ricaricherà automaticamente. Durante la discesa potremo infatti curarci solo attraverso gli oggetti lasciati cadere dai nemici sconfitti o comunque sfruttando le scorte equipaggiate. Si tratta pur sempre di una modalità aggiuntiva, la cui presenza non dispiace a nessuno, e premierà i guerrieri più temerari con oggetti e materiali rari, costumi e trasformazioni per Zodd, Griffith e Guts, e aggiungerà un ultimo combattente al roster del gioco di cui non vi sveliamo per correttezza l’identità. Degne di menzione sono inoltre le meccaniche di crafting presenti nel pacchetto. Da ultimo, oltre a guadagnare bonus alle statistiche ad ogni level up, i personaggi sono in grado di equipaggiare fino a tre accessori, i quali migliorano a loro volta un massimo di quattro parametri diversi.

Sangue e frames

Tra le note positive del nuovo capitolo di Berserk su PC e console casalinghe vanno sicuramente citate la stabilità del framerate, cementata su Personal Computer ma anche migliorata rispetto alla media degli ultimi musou classici apparsi sull’ammiraglia Sony. La stabilità risulta quindi lodevole anche sul modello base di PS4, e la qualità di alcuni dei filmati di intermezzo realizzati con il motore del gioco, complice anche un ottimo doppiaggio in lingua originale, contribuiscono a creare pathos e a richiamare le atmosfere del manga.

Da segnalare anche l’inclusione di numerose scene tratte direttamente dai due lungometraggi visti al cinema qualche anno fa. Questa scelta può avere un duplice effetto, a seconda di come la si guardi: da un lato sono splendidamente realizzate, e immergono il giocatore nell’universo di gioco, dall’altro si potrebbe obiettare che il team di sviluppo avrebbe potuto affidare allo studio responsabile la realizzazione di filmati inediti, che avrebbero impreziosito l’opera e mandato in sollucchero i fan. Ma anche così, non ci sembra sia proprio il caso di lamentarsi.

Commento finale

Berserk and The Band of The Hawk è, dopo diciotto lunghi anni, il gioco che tutti i fan dell’opera di Miura aspettavano. Fedele in tutto e per tutto alle altre controparti multimediali, il titolo è perfettamente accessibile anche al resto dei giocatori che non ne abbiano mai sentito parlare, ma possiedano riflessi pronti (la difficoltà non sarà vostra amica, soprattutto inizialmente). E che, naturalmente, sappiano gestire sulla lunga distanza la ripetitività di tutti i musou.

Pro Contro 
– Fedelissimo al manga
– Crudele, violento, sanguinario… insomma, Berserk!
– Interessante la Modalità Eclissi
– Alla lunga ripetitivo
– Pochi personaggi giocabili
– Difficoltà da ribilanciare
  Voto Globale: 80 
 
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