Recensione Raam’s Shadow, DLC di Gears of War 3

c_Raam1L’ombra di Raam!

Versione testata Xbox 360.

Finalmente è disponibile su Xbox Live il DLC Raam’s Shadow, che va ad ampliare l’esperienza single-player del gioco Gears of War 3, esclusiva per console Xbox 360 sviluppato da Epic Games.

E’ valsa la pena aspettare tanto?

Continuate a leggere e lo scoprirete.

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L’ombra di Raam oscura le nostre console

Raam’s Shadow è, in ordine temporale, il terzo DLC disponibile per Gears OF War 3. I primi due contenuti aggiuntivi andavano ad ampliare la componente multiplayer del titolo in questione, aggiungendo nuove mappe per gli scontri online, mentre questa terza espansione va ad ampliare l’esperienza single-player aggiungendo un capitolo composto da 5 atti.

Questo “nuovo” capitolo si pone cronologicamente prima degli eventi narrati nel primo Gears of War, narrando le vicende della squadra Zeta, che ha l’oneroso compito di evacuare la città di Ilima, poco giorni dopo il terribile E-Day, ovvero quando le locuste hanno deciso di emergere e porre sotto assedio l’umanità di Sera. Impersonando i COG comanderemo Michael Barrick, roccioso marine dall’aspetto burbero, che non si separa mai dal suo fido sigaro; verremo affiancati da volti noti, come il luogotenente Minh Young Kim (da Gears of War 1), Tai Kaliso (Gears of War 2) e l’altra new entry femminile, Alicia Valera.

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Salvate il salvabile

Appena avviato il DLC verremo catapultati ad Ilima City, quattro ore prima che la terribile “tempesta di Kryll” si abbatta sulla città, ponendo fine ad ogni forma di vita. Compito della squadra Zeta è quello di adoperarsi per evacuare i civili rimasti e portarli in salvo prima della terribile catastrofe annunciata. Sin dalle prime battute di gioco, si capisce subito che il nostro non sarà un compito facile, infatti come inizio dovremo affrontare un terribile Corpser che divorerà un intero APC con a bordo alcuni superstiti e alcuni soldati della coalizione. Inutili saranno i nostri tentativi di abbaterlo con le armi convenzionali, e qui farà la sua comparsa il Martello dell’Alba, in una versione inedita.

A differenza dell’utilizzo solito, dove noi inquadravamo il bersaglio da terra, in questa versione ci collegheremo al centro di comando e comanderemo direttamente il satellite con una visuale dall’alto, e dovremo selezionare i bersagli da incenerire.

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Terminata questa missione di salvataggio, proseguiremo nella ricerca di altri superstiti da portare in salvo con noi, nel contempo forniremo supporto alle squadre alleate che incontreremo sul nostro cammino. Le ambientazioni di gioco che incontreremo per la nostra strada vanno da città splendide, non ancora violentate dalla furia della battaglia che incombe, per poi volgere in modo inesorabile verso la catastrofe finale; palazzi che crollano, edifici distrutti, cadaveri disseminati in angusti corridori e la devastazione procurata dal Martello dell’Alba lasceranno il segno sulla città una volta fiorente e maestosa.

Buoni e cattivi

Ad un certo punto della storia, vestiremo i panni del terribile Generale Raam, intento a comandare un manipolo di locuste d’elite per far avanzare la conquista della città. Vestendo i panni dei cattivi sarà nostro compito quello di posizionare dei Seeder che andranno ad oscurare il cielo di Ilima per poi scatenare la Kryllstorm. Comandare Raam è qualcosa di particolarmente esaltante, un senso di onnipotenza pervade il giocatore.

Nonostante la sua lentezza e l’impossibilità di sfruttare le coperture come i soldati umani, Raam dispone di uno scudo formato dai terribili Kryll, che possono essere indirizzati verso i malcapitati COG e fatti a pezzi in men che non si dica, ma lasciandoci temporaneamente scoperti agli attacchi, oppure potremo caricare i nostri avversari con la nostra spada od utilizzarla nel metodo più classico, portando temibili fendenti mortali sui malcapitati; l’esecuzione personale del Generale Raam è poi qualcosa di davvero truculento e spettacolare, provare per credere.

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L’alternarsi tra Cog e Locuste da modo di vivere la stessa storia da due angolazioni diverse: da una parte la razza umana che lotta contro un’estinzione che pare ormai inevitabie, dall’altro le locuste, inarrestabili e disposte a tutto pur di annientare la forma di vita dominante.

Una cartolina dal passato

Come detto pocanzi, il level design offerto al giocatore è in grado di sbalordire, sia per le strutture architettoniche proposte, sia per come queste vadano allo sfascio nel prosieguo dell’avventura. Una direzione artistica e tecnica di prim’ordine giova ulteriormente alla fruibilità di questo contenuto aggiuntivo, proponendo ambienti sempre diversi tra loro, tra ampi spazi aperti ed angusti corridoi. Inoltre la varietà paesaggistica è notevole, quindi difficilmente vi annoierete a causa di attacchi di “de ja vù”.

Il gameplay è quello classico e collaudato della serie, fatto di scontri a fuoco mozzafiato, coperture, tattiche di aggiramento e utilizzo oculato delle varie armi trovate sul campo di gioco. Anche in questo capitolo, come accadeva nel primo Gears, ci troveremo a dover chiudere le buche delle locuste, per impedire una fuoriuscita di nemici maggiore basterà una granata ben piazzata.

La caratterizzazione dei vari personaggi controllabili è ottima dal punto di vista estetico, un po’ meno dal punto di vista narrativo, in quanto il background dei vari personaggi non sarà reso noto. Anche per quanto riguarda le locuste, non ci è dato sapere nessuna informazione aggiuntiva sul perchè la regina Myrrah abbia deciso di invadere Sera o sul passato di Raam, un vero peccato da questo punto di vista.

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Graficamente non possiamo che lodare il lavoro svolto dagli sviluppatori, in quanto tuttò ciò che vedremo in questo DLC è totalmente in linea con l’ottimo comparto tecnico sfoggiato in Gears of War 3. Il sonoro è ottimo sotto il punto di vista degli effetti e delle musiche, drammatiche e in sintonia con gli avvenimenti catastrofici cui sono legate, sottotono invece il doppiaggio dei COG, fatta eccezione per Mihn, ma è davvero troppo poco. La longevità si attesta sulle 3 – 4 ore di gioco, a livello Normale, quindi aggiungete qualcosa se fate conto di finirlo alle difficoltà più elevate.

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