Il numero degli amanti dei videogame è enorme ed è in continua crescita in tutto il mondo e sempre più spesso in tanti giovani ci chiedono come fare a trasformare la propria passione in un lavoro.
Il mondo dei videogame consente infatti tanti possibili sbocchi professionali: pensate a chi ne scrive in maniera professionale (come noi della redazione), a chi testa giochi non ancora commercializzati per scovarne bug e criticità, (qui il nostro articolo su “Come diventare game tester”) oppure a chi gioca in maniera agonistica come pro player (date un’occhia al nostro articolo “Esport, da una semplice passione ad un vero e proprio lavoro”).
Ci sono poi tanti giovani che, pur amando l’aspetto ludico, sono più interessati al processo creativo, quello che porta al prodotto finale. E non è un segreto che molti giovani sognino di diventare programmatore per riuscire a dare il proprio contributo all’interno di una grande azienda operante nel mondo videoludico.
Per farlo prima di tutto occorre creare le proprie basi di programmazione, ed è quindi necessario formarsi tramite uno dei tanti corsi specifici presenti sul mercato. Tra questi ci sono senz’altro quelli di Aulab, una PMI italiana impegnata nella creazione di percorsi didattici di alto livello per chi ambisce a diventare un professionista del coding. Tra l’altro le percentuali di job placement sono davvero molto elevate e rendono quindi merito al lavoro svolto dall’azienda.
Alla creazione della magia che accompagna i titoli più amati dai gamer c’è l’impegno di figure professionali variegate, tra le quali troviamo quelle del web developer e del web designer. Profili sui quali spesso di fa confusione, ma che di fatto hanno compiti distinti. Andiamo a vedere quali sono le differenze principali.
Cosa fa il game designer?
Si tratta della figura che si occupa dell’idea generale sulla quale si baserà lo sviluppo del gioco. Dalla sua immaginazione e dalla sua mente nascono le coordinate che indirizzeranno tutto il team di professionisti con compiti specifici, impegnati per la realizzazione dell’esperienza videoludica.
Il game designer sviluppa aspetti relativi all’interfaccia, al gameplay, alle regole del gioco, ai personaggi, ai dialoghi e tanto altro ancora. Si tratta quindi di uno sforzo creativo a tutto tondo che punta a creare un titolo di successo godibile con una spiccata originalità e una giocabilità superiore alla media.
Una volta passate in rassegna centinaia di idee, si restringe il campo per creare un disegno concettuale da sviluppare con gli altri colleghi del team di lavoro. Per farlo occorre avere una conoscenza approfondita dell’industria dei videogame, che comprenda sia gli aspetti tecnici, ma anche quelli relativi alle mode del momento e alle esigenze dei gamer.
Cosa fa il game developer?
Il game developer è un vero professionista della programmazione che sia avvale degli strumenti tecnologici dedicati al coding per realizzare quello che il game designer ha pensato. Una volta messe nero su bianco le caratteristiche dei molteplici aspetti relativi al gioco, il team di sviluppatori di divide il lavoro dando priorità ai moduli di gioco e passando via via agli altri aspetti. Una volta che si è arrivati a un prototipo si andranno a raccogliere dei feedback per migliorare il prodotto finale, rendendolo quanto più aderente alle aspettative.
Si passa dalla scelta o creazione di un motore grafico in grado di garantire un’esperienza di gioco fluida e di supportare tutte le feature che caratterizzano il prodotto, dalle grafiche alle animazioni, dai suoni alla personalizzazione. E negli ultimi anni si è andati sempre più verso una settorializzazione della mansioni in base alle piattaforme che andranno ad ospitare il gioco stesso. I giochi per PC e console vanno ancora di moda ma la rincorsa di quelli per Android e iOS è frenetica ed è destinata al sorpasso in tempi brevi.
Importante è anche la fase di debugging, che permette di correggere le imperfezioni che inficiano, anche solo in parte, la perfetta resa del gioco. In questa fase è necessaria un’elevata padronanza degli strumenti tecnici unita a capacità di problem solving e di analisi critica dei problemi che vengono alla luce.