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Rise of the Tomb Raider, le cutscenes gireranno a 900p?

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Riduzione di risoluzione per migliorare le prestazioni?

Secondo quanto riportato in un breve articolo su Gamersyde, pare che Rise of the Tomb Raider avrà una risoluzione a 1080p per quanto riguarda il gameplay, ma le scene di intermezzo gireranno solamente a 900p. Finora, Microsoft e Crystal Dynamics non hanno smentito nulla, quindi è tutto da prendere con le pinze e attendere chiarimenti in merito.

Ricordiamo che il gioco uscirà in esclusiva temporale su Xbox One il prossimo 13 Novembre.

Call of Duty: Black Ops III, sarà presente anche un gioco arcade nascosto

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Il sequel di Dead Ops.

Se la modalità Zombi di Black Ops III non sarà abbastanza per voi, sappiate che sarà presente Dead Ops II: Cyber’s Revengening, il sequel del gioco arcade nascosto visto nel primo capitolo di Black Ops.

Nel video di seguito potete vedere come si presenterà l’arcade in questione e dove trovarlo. Ricordiamo che Call of Duty: Black Ops III debutterà ufficialmente il 6 Novembre.

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Cortana, Microsoft dà il via ai test su iOS

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L’assistente personale di Microsoft sbarca su dispositivi Apple.

Ad inizio 2015, Microsoft aveva annunciato che avrebbe portato Cortana su tutti i sistemi operativi degli smartphone più conosciuti. L’assistente personale ha già fatto il suo debutto su Android con la prima beta a Luglio e ora tocca ad iOS, dove stanno arrivando nuove applicazioni realizzate appositamente per testare Cortana.

Microsoft sta cercando un numero limitato di utenti che vogliono prestarsi per i test, ma attualmente questa opportunità è disponibile solamente negli Stati Uniti e in Cina. Nei prossimi mesi, comunque, la beta verrà espansa anche in altri territori, tra cui molto probabilmente l’Europa.

Ovviamente, Cortana su iOS non avrà (ancora) tutte le funzionalità presenti nella controparte ufficiale su Windows Phone: ad esempio, il comando vocale “Hey Cortana” non sarà ancora supportato. Anche se il test è limitato solo a Stati Uniti e Cina, noi lasciamo comunque il link alla pagina dove fare richiesta: Cortana beta testing on iOS.

Guitar Hero Live, 70 nuove canzoni entro la fine dell’anno

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Scaldate le vostre dita.

Activision ha annunciato che su Guitar Hero TV, il servizio di musica in streaming implementato nel nuovo Guitar Hero Live, arriveranno altri 70 brani entro fine 2015 in aggiunta agli oltre 200 presenti al lancio del gioco. I nuovi brani vedranno artisti come System of a Down, Iggy Pop, Judas Priest e molti altri.

Per coloro che ancora non lo sanno, ogni canzone sarà completa di video musicale o, in certi casi, un concerto live, che vanno a sostituire i personaggi di gioco sullo sfondo ed offrono sicuramente un tocco più serio alla serie. 

Venerdì, inoltre, arriverà sempre su Guitar Hero TV uno show premium dei Black Veil Prides che vanterà filmati tratti dal loro concerto in DVD “Alive and Burning”.

Guitar Hero Live, 70 nuove canzoni entro la fine dell'anno

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Scaldate le vostre dita.

Activision ha annunciato che su Guitar Hero TV, il servizio di musica in streaming implementato nel nuovo Guitar Hero Live, arriveranno altri 70 brani entro fine 2015 in aggiunta agli oltre 200 presenti al lancio del gioco. I nuovi brani vedranno artisti come System of a Down, Iggy Pop, Judas Priest e molti altri.

Per coloro che ancora non lo sanno, ogni canzone sarà completa di video musicale o, in certi casi, un concerto live, che vanno a sostituire i personaggi di gioco sullo sfondo ed offrono sicuramente un tocco più serio alla serie. 

Venerdì, inoltre, arriverà sempre su Guitar Hero TV uno show premium dei Black Veil Prides che vanterà filmati tratti dal loro concerto in DVD “Alive and Burning”.

Fallout 4, Bethesda ci mostra come nasce la colonna sonora

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Ecco come nasce la OST di Fallout 4 .

Un videogioco, così come un film, ha nel comparto sonoro uno degli aspetti più rilevanti. Non a caso quasi tutti i siti specialistici, compreso il nostro, dedicano spazio e tempo all’approfondimento del comparto tecnico di un titolo (noi di 4news.it addirittura un voto specifico). La musica è infatti un complemento indispensabile per veicolare emozioni, paura, gioia, suspense. Bethesda (basta guardare i voti che abbiamo dato alle sue ultime produzioni) ha da sempre dedicato a questo aspetto particolare attenzione e dedizione e di certo l’impegno profuso con la colonna sonora di Fallout 4 realizzata da Inon Zur, con la partecipazione di star del calibro di Lynda Carter, non poteva essere da meno. Nello speciale, che trovate linkato nel comunicato di seguito, potrete trovare un approfondimento sul percorso creativo che porta alla creazione di una collonna sonora di un titolo immenso come Fallout. Perciò buona lettura, anzi, buon ascolto.

 

BETHESDA

La musica di Fallout 4: come creare la perfetta atmosfera

La musica gioca un ruolo chiave nella serie Fallout. Perché? La musica permette alle persone di esprimersi. La musica contribuisce all’atmosfera di un’esperienza. La musica cattura lo spirito del tempo. In breve, la musica è un indicatore per il giocatore. Gli ricorda il quando e il dove.

Elementi molto importanti quando si esplora la Zona Contaminata, poiché Fallout 4 è un’esperienza carica di nostalgia, sia dei titoli precedenti sia di un mondo passato. Come quando vedi una vecchia auto o un computer gigantesco, ti attraversa una sensazione di meraviglia legata a ciò hanno rappresentato. In questi momenti, la musica riesce ad accendere una scintilla.
A volte si tratta di una nostalgia felice, ma sullo sfondo di una devastazione post-apocalittica può essere connotata da grande malinconia. In altri casi è una canzone triste sull’amore perduto, che può aiutare i giocatori a riflettere su ciò che hanno perso e, forse, su quello che sarebbe potuto diventare. In altri momenti ancora, la melodia è più scanzonata e popolare, perfetta per quando (nelle parole del video qui sotto) siete “pronti a spaccare il %#$@ a qualche $%*#%*”.

Ecco perché in Fallout 4 la musica è varia e coinvolgente, offrendo il triplo delle melodie presenti in Fallout 3. I brani, accuratamente selezionati, sono stati fondamentali nella creazione dell’identità di Fallout, con il quarto episodio contenente un’esperienza musicale che accompagna il gioco più ambizioso di Bethesda Game Studios.

Potete trovare uno splendido approfondimento su Bethesda.net a questo indirizzo

Driveclub, annunciati Ebr Expansion e All Stars Tour Pack

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Tante novità ed aggiornamenti.

Evolution Studios ha annunciato che il nuovo aggiornamento di Driveclub arriverà il 17 novembre e introdurrà le tanto attese lobby private, oltre a una serie di interessanti aggiunte e migliorie. Nello stesso giorno faranno il loro debutto anche due nuovi add-on, ovvero EBR Expansion e l’All Stars Tour Pack, entrambi gratuiti.

EBR Expansion

La prima espansione di Driveclub Bikes include sei nuovi eventi, due veicoli (Erik Buell Racing 1190RX e Erik Buell Racing 1190SX) e tre trofei aggiuntivi.

All Stars Tour Pack

Questo contenuto extra include sei eventi e tre trofei, inoltre, guadagnando tutte le stesse dell’All Stars Tour i giocatori sbloccheranno una livrea aggiuntiva.

Infine, Evolution Studios ha rivelato che da oggi e fino a Natale verranno pubblicati nuovi contenuti a cadenza settimanale per Driveclub e Driveclub Bikes, tra cui circuiti Sprint, auto e moto inedite e tour. L’update 1.24 è già disponibile per i download mentre i pacchetti EBR Expansion e All Stars Tour Pack verranno pubblicati il 17 novembre.

Le mod di Fallout 4 dovranno essere gratuite

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Non si ripete l’errore di Skyrim.

Secondo quanto riportato dall’utente del forum NeoGAF “Gossi”, i termini della licenza di Fallout 4 stabiliscono che qualsiasi mod riguardante il gioco dovrà essere distribuita esclusivamente in forma gratuita.
L’utente ha anche pubblicato uno screenshot del documento, sottolineando la parte interessante. A quanto pare, dopo quanto accaduto con le mod a pagamento di The Elder Scrolls V: Skyrim, in seguito rimosse, Bethesda non ha intenzione di ripetere lo stesso errore.
Ricordiamo che l’attesa per l’uscita di Fallout 4 sta per scadere, il gioco sarà disponibile a partire dal prossimo martedì 10 novembre, su PlayStation 4, Xbox One e PC.

Recensione Warhammer: End Times – Vermintide

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Vermintide 2

Arrivano i figli del Ratto Cornuto

Versione testata PC.

E così ha inizio:

“Il tempo dei mortali sta giungendo al termine, e il regno del Caos si avvicina. Gli Dei Oscuri si sono alla fine uniti dietro un obiettivo comune, quello di scatenare la propria follia sul mondo come mai accaduto in precedenza. […] E così, mentre la luna del Caos, Morrslieb, risplende piena nel cielo, echi di grida stridule risuonano nei tunnel sotto le città imperiali, da dove sbuca una gigantesca orda di Skaven. L’evento si verifica dapprima nella città di Ubersreik, con una massa squittente che consuma tutto sul proprio cammino e trasforma rapidamente il luogo in un ossario, sepolto sotto la malefica ombra del dio dei ratti”.

Ubersriek, ormai fatiscente città dell’Impero, sta per cadere sotto i colpi di orde di famelici Skaven. Non rimane che un manipolo di eroi a rivendicarne il possesso, in una frenetica lotta per la conquista della libertà.
Games Workshop, dopo Mordheim: City of the Damned e Blood Bowl, riusciti tentativi di trasposizione digitale di alcuni suoi famosi marchi di giochi di miniature, deve aver ormai compreso che quella dei videogames potrebbe continuare ad essere una strada fruttuosa sulla quale incamminarsi. Così, spalleggiata dai ragazzi dello studio di sviluppo svedese Fatshark, ha deciso di presentare al pubblico Warhammer: End Times – Vermintide, il quale rappresenta a tutti gli effetti  la ripresa di un classico che non invecchia, Left 4 Dead nello specifico, riproposto, però, nelle vesti del fantasy cupo e gotico tipico del franchise di Warhammer.

Colpi non andati a segno

Nei mesi scorsi, quando ci siamo ritrovati a discutere del titolo in seguito alla prima prova effettuata durante la Gamescom, avevamo già manifestato ben più di una perplessità riguardo la sua effettiva originalità e il fattore longevità.
Dubbi che sono stati risolti solo in parte dopo la prova definitiva.
Warhammer: End Times – Vermintide, in effetti, se non fosse per l’atmosfera tipica del marchio, ricreata alla perfezione grazie ad una ambientazione, quella di Ubersreik per l’appunto, labirintica e claustrofobica con le sue numerose strade e vicoli resi ancora più suggestivi da un sapiente gioco di luci ed ombre, e per la veste fantasy che ne modifica, senza, però, portare ad alcuno stravolgimento sostanziale, alcune meccaniche, darebbe proprio l’impressione di essere un semplice clone dello storico Left 4 Dead.
Quale in effetti è alla fine.
Sostanzialmente ci verrà chiesto di scegliere uno tra gli eroi disponibili, tutti rappresentanti classi iconiche del mondo di Warhammer, e di gettarci nella mischia per affrontare insieme ad altri giocatori una lotta senza quartiere contro gli imprevedibili assalti degli Skaven, il tutto per un totale di 13 missioni.Ogni eroe sarà dotato di un attacco in mischia e di uno a distanza, differenti a seconda della classe selezionata, ma gli elementi RPG inseriti, che l’ambientazione permetterebbe di sfruttare in maniera davvero approfondita visto l’enorme background della serie, sono solo di superficie.

Chiaro il titolo, non si presenta come un RPG, e sarebbe sbagliato considerarlo strettamente da questo punto di vista visto che la categoria di appartenenza è un’altra. Alcuni elementi tipici dei giochi di ruolo saranno presenti, come ad esempio i punti esperienza accumulabili, i quali consentiranno, però, di accedere solo ad ulteriori categorie di armi e non di sviluppare il proprio personaggio in maniera differente, visto che, al momento sono assenti del tutto abilità da apprendere per definire più specificamente il proprio stile di gioco. Del tutto ignorata anche l’introduzione di eventuali  armature che avrebbe potuto incrementare notevolmente le scelte dei giocatori, mentre lo stesso sistema di looting ci è sembrato prepotentemente affidato al caso visto che le armi e gli oggetti ottenibili saranno casuali sia durante le missioni sia durante il mini-gioco, rappresentato da un tiro di dadi, a cui avremo la possibilità di partecipare a fine scenario per ottenere ulteriori ricompense. Alla stessa logica, se di questo si può effettivamente parlare, risponde anche il corrispondente sistema di crafting, che in un gioco del genere potrebbe davvero fungere da sprone ad un incremento costante dell’esperienza di gioco, ma che dato il carattere tutto casuale dei risultati ottenuti fondendo 5 oggetti tra quelli in vostro possesso quando vi troverete in taverna in cerca di altre missioni, potrebbe risultare frustrante per alcuni a lungo termine.
Nel complesso la prospettiva che si presenta ci sembra più quella del farming ad oltranza piuttosto che quella di una scelta oculata la possibilità di adottare una tattica di gioco piuttosto che un’altra.

Vermintide 2

Quel po’ di sale in zucca 

Fulcro del gameplay, ormai si sarà capito, sarà il menare fendenti a destra e a manca alternando le varie tipologie di attacco e facendo attenzione agli assalti delle orde di Skaven, resi ancora più minacciosi, non solo dall’ambiente cittadino, come già detto, ottimamente reso, ma  anche dalla variazione casuale tra alcune tipologie di attaccanti e dai respawn point che nella maggior parte dei casi cambieranno di posizione in maniera random, sottolineando ancora di più quel senso di smarrimento contro un’offensiva violenta ed imprevedibile da parte dei temibili ratti.
Tutto questo, se da un lato porterà sicuramente ad un condizione di inferiorità numerica nella maggioranza dei casi, dalla quale sarà possibile uscire soltanto attraverso un’abile collaborazione tra i membri del team anche attraverso l’utilizzo di medikit ed eventuali pozioni curative, dall’altro non sarà supportato da un I.A nemica capace davvero di mettere in difficoltà i giocatori più scaltri.
In effetti la reattività avversaria alle nostre azioni non sarà proprio tra le migliori, consentendoci spesso di poter decimare le file di ratti minori anche dalla sola distanza senza alcuna ripercussione. In definitiva, una buona azione coordinata tra i membri del gruppo, potrà portare alla riuscita di una missione davvero con il minimo sforzo, tranne che nei livelli di difficoltà più elevati, dove l’aggressività di nemici come il Gutter Runner  e il Rat Ogre si farà davvero sentire. Sempre riferendoci a Left 4 Dead, del quale, Warhammer: End Times – Vermintide sembra a questo punto volersi porre come il successore, se prendiamo in considerazione alcuni dei malefici ratti non potremo fare a meno di notare come alcuni di questi ultimi, specie quelli più grossi, non rappresentino altro che reskin spiccicate di alcuni tra i più famosi nemici del celebre sparatutto a tema zombie. Quello che è mancato, dunque, anche in questo caso, è l’aggiunta di un tocco davvero originale che ponesse il prodotto al di sopra di un certo standard qualitativo piuttosto che farlo sembrare un semplice tributo in salsa fantasy al suo predecessore.

Non è tutto divertente, quel che sanguina

Intendiamoci Warhammer: End Times – Vermintide è sicuramente, come il suo predecessore, uno sparatutto davvero frenetico e divertente. L’unico problema del titolo sviluppato dai ragazzi di Fatshark è quello di sembrare un prodotto riuscito a metà. Probabilmente gli sviluppatori si sono un po’ cullati sugli allori vista l’importante licenza, con annesso universo narrativo, concessa loro ed hanno deciso di non osare e di non spingersi oltre rispetto a quanto già fatto da Left 4 Dead. Il risultato finale ne ha sicuramente risentito anche tecnicamente visto che il comprato grafico non è esente da glitch o errori e gli ambienti in generale, anche se ben resi quanto ad atmosfera, rischiano alla lunga di risultare troppo ripetitivi. Gli effetti legati al combattimento vero e proprio poi, anche se aggiungono quel tocco splatter altamente suggestivo per un titolo simile, non riescono a ricreare in pieno quella sensazione di combattimento all’arma bianca, dando spesso l’impressione di una brutalità che viene a mancare o comunque non pienamente espressa.

In definitiva Warhammer: End Times – Vermintide è un titolo che ci sentiamo caldamente di consigliare solo agli amanti del vecchio Left 4 Dead o ai fan sfegatati dell’universo di Warhammer mai sazi delle novità ad esso legate. Peccato per gli altri, i quali potrebbero rimanere davvero delusi, da un gioco che alla lunga sembra destinato a dover perdere attrattiva.
E, soprattutto, peccato per l’occasione mancata dai ragazzi di Fatshark, viste le premesse, avrebbero potuto, con qualche sforzo in più, conquistarsi una fetta di utenza molto più ampia.

Commento finale

Da fan dell’universo di Warhammer mi sarei aspettato qualcosa in più sinceramente. Il titolo è divertente e si lascia giocare specie se in compagnia di amici, ma la resa finale alla lunga tende a stancare. Peccato davvero perché credo che il prodotto avesse tutte le carte in regola per rivolgersi ad un pubblico più ampio. Io ci ho giocato volentieri, ma, in definitiva, non credo possa essere così per tutti.

Pro Contro
– L’atmosfera tipica di Warhammer c’è tutta.
– La longevità è abbastanza elevata
– Frenetico e divertente come Left 4 Dead…
– … ma troppo uguale a Left 4 Dead
– Fascino da RPG solo di superficie
– I.A. dei nemici davvero poco reattiva.
Voto Globale: 72

Call of Duty: Black Ops III, disponibile il live-action trailer ufficiale

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Pronti a scendere sul campo di battaglia?

Ad ormai pochi giorni dal lancio ufficiale di Call of Duty: Black Ops III su PC, PlayStation 4 ed Xbox One, previsto per il 6 di Novembre, Activision ha deciso di lanciare un nuovo, inedito, trailer dedicato al titolo; questa volta, però, senza nessuna scena proveniente dal titolo.

Il trailer, infatti, è un live-action e vanta attori reali del calibro di Michael B. Jordan, Cara Delevingne e Marshawn Lynch. Piuttosto che raccontarvelo, guardatelo con i vostri stessi occhi:

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Rainbow Six: Siege, svelati i requisiti di spazio su Xbox One

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Tutto pronto per l’arrivo del nuovo sparatutto a squadre di Ubisoft.

La pagina dedicata a Rainbow Six: Siege sull’Xbox Store si aggiorna ed include adesso i requisiti, in termini di spazio, per la versione Xbox One del titolo che andrà ad occupare, stando a quanto scritto sulla pagina stessa, circa 17Gb di spazio all’interno della console.

Vi ricordiamo che il titolo non vanterà una campagna in giocatore singolo e sarà interamente incentrato sul multigiocatore e, più specificatamente, sulla sua componente competitiva che metterà a dura prova il gioco di squadra. Rainbow Six: Siege sarà disponibile su PC, PlayStation 4 ed Xbox One a partire dal 1 Dicembre 2015.

Kingdom Hearts 3, nuove informazioni disponibili da questa notte

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Un nuovo trailer? Una data d’uscita?

Square Enix svelerà nuovi dettagli su Kingdom Hearts III in occasione della Kingdom Hearts D23 Expo che si terrà questa notte in Giappone. Stando alle informazioni diffuse, non sono disponibili streaming della conferenza che avrà luogo alle 04:00 del 3 Novembre 2015 al Kingdom Hearts Premium Theatre, ci toccherà dunque attendere che qualcuno ci dia informazioni in merito prima di poter avere la certezza dei contenuti che saranno trattati durante la stessa e che spaziano da una possibile rivelazione della data d’uscita ad un trailer gameplay o chissà cos’altro ancora…

4News vi regala 10 euro di Sconto per Fallout 4 e Just Cause 3

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[Aggiornamento] 4News offre a tutti i suoi utenti una fantastica occasione di risparmio su due dei giochi più attesi: Fallout 4 e Just Cause 3.

Siete pronti a tornare nella zona contaminata? O preferite un viaggio sulla soleggiata Isola di Medici? 4News vi offre una fantastica occasione per risparmiare ben 10 euro sul preordine Amazon di Fallout 4 o Just Cause 3.

Regolamento
Per vincere i 10 euro di sconto vi basterà cliccare mi piace sulla pagina Facebook di 4News.it e condividere il post dell’offerta (impostazioni privacy PUBBLICO) o taggare i vostri amici. I primi 70 fortunati vinceranno un codice sconto di 10 euro per preordinare Just Cause 3 o Fallout 4 per la piattaforma di gioco preferita sul sito di Amazon.it. I codici sono validi fino al 9 Novembre per Fallout 4 e fino al 1 Dicembre per Just Cause 3.

Una volta condiviso il post, inviateci un messaggio con il vostro nome e indirizzo mail e riceverete via mail il codice. Allora che aspettate? Correte a partecipare! 

Aggiornamento del 4 Novembre 2015, Ore 18:55:

Ringraziamo tutti i nostri utenti per la partecipazione e annunciamo che i codici sconto di Fallout 4 sono ufficialmente terminati, mentre il contest andrà ancora avanti per distribuire i restanti codici di Just Cause 3.

Recensione Wasteland 2: Director’s Cut

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Sopravvissuti allo sbaraglio.

Versione testata PlayStation 4.

Originariamente lanciato su PC nel corso dello scorso anno, Wasteland 2 è il sequel dell’originale Wasteland lanciato nel lontano 1988 e definito “padre spirituale” della serie Fallout, con cui condivide non solo l’ambientazione post-apocalittica, ma buona parte delle meccaniche di gioco, relative soprattutto ai primi due capitoli della serie targata prima Black Isle Studios e poi Bethesda Softworks.

Il titolo vede nuovamente la luce quest’anno per merito di una ricca riedizione che prende il nome di Director’s Cut e che vanta, oltre ad una serie di nuovi contenuti, anche un rifacimento grafico e, per le prima volta nella serie, l’apparizione su console e, più specificatamente, su PlayStation 4 ed Xbox One.

Il titolo viene offerto sia in versione fisica che digitale allo speciale prezzo di €39,99 ed offre un quantitativo di ore di gioco che spazia dalle 50 alle 80 ore di gioco, senza considerare l’ampia rigiocabilità del titolo che vi permetterà di rivivere l’avventura come se fosse la prima volta.

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Agli ordini!

Sotto il comando del Colonnello Vargas, gestiremo un gruppo di 4 sopravvissuti da noi precedentemente creati; una volta dato il via all’avventura, infatti, verremo catapultati in una schermata di creazione del personaggio e daremo vita ai nostri sopravvissuti decidendone non solo nome ed attributi ma anche background e storia che, per i meno ferrati del genere, potrà essere facilmente evitato scegliendo tra le “storie” già esistenti; inoltre, esclusivamene per la versione Director’s Cut del titolo, sarà poi possibile scegliere anche perk e manie che attribuiranno al nostro personaggio, rispettivamente, bonus e malus, decretandone una maggiore o minore utilità in determinate situazioni.

La narrativa gioca all’interno del titolo un ruolo importantissimo e ci guiderà durante la nostra intera avventura, approfondendo retro-scena e quant’altro per merito delle interessanti conversazioni e delle linee di testo aggiuntive proposte dalla Director’s Cut di Wasteland 2. Anche la trama stessa del titolo potrebbe, a tratti, risultare scontata per poi rivelarsi ben più profonda ed articolata di quanto potessimo mai immaginare.

La caratterizzazione dei personaggi è gestita a dovere e ci permetterà di immergerci ulteriormente nel mondo di gioco proposto da inXile Entertainment, donandoci la sensazione di trovarci di fronte a dei veri e propri essere umani, e non personaggi non giocabili/non giocanti gestiti da un’intelligenza artificiale.

Battaglie, esplorazione

Come già anticipato nel paragrafo precedente, il gioco ci permetterà di gestire un team di 4 personaggi, che comanderemo sia durante le fasi esplorative sia durante i combattimenti che avverranno per merito di un ben ingegnato combat system a turni che richiama, a tratti, il già conosciutissimo sistema proposto dai più vecchi capitoli di Fallout, compresa la possibilità di effettuare degli attacchi mirati a delle ben distinte parti del corpo del nemico in questione, funzionalità introdotta, ancora una volta, dalla Director’s Cut del titolo.

Per quanto concerne la fase esplorativa, il gioco ci metterà subito a disposizione un ampio ventaglio di possibilità tra cui scegliere ma che affronteremo a nostro rischio e pericolo; si corre infatti il rischio di incappare in un branco di nemici ben al di sopra delle nostre capacità, che sarà ben felice di festeggiare con un banchetto a base della nostra carne la nostra stessa sconfitta. Sarà dunque nostro dovere capire dove avventurarci e quand’è li caso di affrontare, o meno, una battaglia che potrebbe dimostrarsi ben più che impegnativa.

Il ruolo svolto dagli NPC è piuttosto banale, infatti oltre che gestire le poche attività che ci verranno messe a disposizione, saranno in grado di permetterci di affrontare missioni secondarie, utili al potenziamento della nostra squadra ed all’ottenimento di utili oggetti, oltre che all’approfondimento della già piuttosto intricata trama.

Per quanto concerne la trasposizione su console (si tratta, dopotutto, della versione dai noi provata), fa piacere vedere le soluzioni adottate per la gestione dei menù di gioco e dell’inventario, semplificati ed accessibili anche ai neofiti del genere.

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Un nuovo motore

Un altro dei tanti cambiamenti apportati a Wasteland 2 per merito della Director’s Cut è relativo al motore grafico utilizzato dal titolo, prima Unity 4.5, adesso Unity 5.0. Il cambio si è dimostrato valido e necessario, soprattutto dal punto di vista dell’illuminazione che vanta adesso un rifacimento totale e dona all’ambiente di gioco un nuovo look ed una maggiore realisticità, laddove il resto del comparto grafico non funge di certo da benchmark grafico per la console di casa Sony.

Dal punto di vista sonoro, nel bene o nel male, non ci sono particolarità che spiccano, garantendo dunque un piacevole ascolto a tutti i videogiocatori ma non riuscendo a sorprendere, comunque, le orecchie più raffinate.

Commento finale

Wasteland 2: Director’s Cut si dimostra ancora una volta un validissimo Gioco di Ruolo Tattico con ambientazione post-apocalittica. Degnamente denominato come “Padre Spirituale” della serie Fallout, il secondo capitolo della serie si rinnova ulterioremente per merito di questa ricca riedizione che oltre a vantare un nuovo motore grafico, corredato da un nuovo sistema d’illuminazione, vanta inoltre un nuovo set di funzioni che rendono ancora più ampio e profondo il già collaudato sistema di gioco proposto. Amanti del genere o meno, le semplificazioni proposte su console renderanno semplice la vita anche ai neofiti del genere, che potrebbero così scoprire qualcosa di diverso dai soliti giochi sportivi o d’azione: un Gioco di Ruolo che ci mette realmente nei panni di un gruppo di sopravvissuti, che ci narra una fantastica storia e che ci immerge in un ambientazione che solo un’artista è capace di creare.

Pro Contro 
– Costo allettante in rapporto alle ore di gioco proposte
– Semplice nell’interfaccia per la versione console…
– Meccaniche di gioco e narrativa coinvolgenti
– … ma comunque piuttosto complicato nella sua controparte PC
– Assenza del doppiaggio in lingua italiana
  Voto Globale: 80 
 
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Recensione Wasteland 2: Director's Cut

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Sopravvissuti allo sbaraglio.

Versione testata PlayStation 4.

Originariamente lanciato su PC nel corso dello scorso anno, Wasteland 2 è il sequel dell’originale Wasteland lanciato nel lontano 1988 e definito “padre spirituale” della serie Fallout, con cui condivide non solo l’ambientazione post-apocalittica, ma buona parte delle meccaniche di gioco, relative soprattutto ai primi due capitoli della serie targata prima Black Isle Studios e poi Bethesda Softworks.

Il titolo vede nuovamente la luce quest’anno per merito di una ricca riedizione che prende il nome di Director’s Cut e che vanta, oltre ad una serie di nuovi contenuti, anche un rifacimento grafico e, per le prima volta nella serie, l’apparizione su console e, più specificatamente, su PlayStation 4 ed Xbox One.

Il titolo viene offerto sia in versione fisica che digitale allo speciale prezzo di €39,99 ed offre un quantitativo di ore di gioco che spazia dalle 50 alle 80 ore di gioco, senza considerare l’ampia rigiocabilità del titolo che vi permetterà di rivivere l’avventura come se fosse la prima volta.

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Agli ordini!

Sotto il comando del Colonnello Vargas, gestiremo un gruppo di 4 sopravvissuti da noi precedentemente creati; una volta dato il via all’avventura, infatti, verremo catapultati in una schermata di creazione del personaggio e daremo vita ai nostri sopravvissuti decidendone non solo nome ed attributi ma anche background e storia che, per i meno ferrati del genere, potrà essere facilmente evitato scegliendo tra le “storie” già esistenti; inoltre, esclusivamene per la versione Director’s Cut del titolo, sarà poi possibile scegliere anche perk e manie che attribuiranno al nostro personaggio, rispettivamente, bonus e malus, decretandone una maggiore o minore utilità in determinate situazioni.

La narrativa gioca all’interno del titolo un ruolo importantissimo e ci guiderà durante la nostra intera avventura, approfondendo retro-scena e quant’altro per merito delle interessanti conversazioni e delle linee di testo aggiuntive proposte dalla Director’s Cut di Wasteland 2. Anche la trama stessa del titolo potrebbe, a tratti, risultare scontata per poi rivelarsi ben più profonda ed articolata di quanto potessimo mai immaginare.

La caratterizzazione dei personaggi è gestita a dovere e ci permetterà di immergerci ulteriormente nel mondo di gioco proposto da inXile Entertainment, donandoci la sensazione di trovarci di fronte a dei veri e propri essere umani, e non personaggi non giocabili/non giocanti gestiti da un’intelligenza artificiale.

Battaglie, esplorazione

Come già anticipato nel paragrafo precedente, il gioco ci permetterà di gestire un team di 4 personaggi, che comanderemo sia durante le fasi esplorative sia durante i combattimenti che avverranno per merito di un ben ingegnato combat system a turni che richiama, a tratti, il già conosciutissimo sistema proposto dai più vecchi capitoli di Fallout, compresa la possibilità di effettuare degli attacchi mirati a delle ben distinte parti del corpo del nemico in questione, funzionalità introdotta, ancora una volta, dalla Director’s Cut del titolo.

Per quanto concerne la fase esplorativa, il gioco ci metterà subito a disposizione un ampio ventaglio di possibilità tra cui scegliere ma che affronteremo a nostro rischio e pericolo; si corre infatti il rischio di incappare in un branco di nemici ben al di sopra delle nostre capacità, che sarà ben felice di festeggiare con un banchetto a base della nostra carne la nostra stessa sconfitta. Sarà dunque nostro dovere capire dove avventurarci e quand’è li caso di affrontare, o meno, una battaglia che potrebbe dimostrarsi ben più che impegnativa.

Il ruolo svolto dagli NPC è piuttosto banale, infatti oltre che gestire le poche attività che ci verranno messe a disposizione, saranno in grado di permetterci di affrontare missioni secondarie, utili al potenziamento della nostra squadra ed all’ottenimento di utili oggetti, oltre che all’approfondimento della già piuttosto intricata trama.

Per quanto concerne la trasposizione su console (si tratta, dopotutto, della versione dai noi provata), fa piacere vedere le soluzioni adottate per la gestione dei menù di gioco e dell’inventario, semplificati ed accessibili anche ai neofiti del genere.

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Un nuovo motore

Un altro dei tanti cambiamenti apportati a Wasteland 2 per merito della Director’s Cut è relativo al motore grafico utilizzato dal titolo, prima Unity 4.5, adesso Unity 5.0. Il cambio si è dimostrato valido e necessario, soprattutto dal punto di vista dell’illuminazione che vanta adesso un rifacimento totale e dona all’ambiente di gioco un nuovo look ed una maggiore realisticità, laddove il resto del comparto grafico non funge di certo da benchmark grafico per la console di casa Sony.

Dal punto di vista sonoro, nel bene o nel male, non ci sono particolarità che spiccano, garantendo dunque un piacevole ascolto a tutti i videogiocatori ma non riuscendo a sorprendere, comunque, le orecchie più raffinate.

Commento finale

Wasteland 2: Director’s Cut si dimostra ancora una volta un validissimo Gioco di Ruolo Tattico con ambientazione post-apocalittica. Degnamente denominato come “Padre Spirituale” della serie Fallout, il secondo capitolo della serie si rinnova ulterioremente per merito di questa ricca riedizione che oltre a vantare un nuovo motore grafico, corredato da un nuovo sistema d’illuminazione, vanta inoltre un nuovo set di funzioni che rendono ancora più ampio e profondo il già collaudato sistema di gioco proposto. Amanti del genere o meno, le semplificazioni proposte su console renderanno semplice la vita anche ai neofiti del genere, che potrebbero così scoprire qualcosa di diverso dai soliti giochi sportivi o d’azione: un Gioco di Ruolo che ci mette realmente nei panni di un gruppo di sopravvissuti, che ci narra una fantastica storia e che ci immerge in un ambientazione che solo un’artista è capace di creare.

Pro Contro 
– Costo allettante in rapporto alle ore di gioco proposte
– Semplice nell’interfaccia per la versione console…
– Meccaniche di gioco e narrativa coinvolgenti
– … ma comunque piuttosto complicato nella sua controparte PC
– Assenza del doppiaggio in lingua italiana
  Voto Globale: 80 
 
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PlayStation Plus, ecco i titoli di Novembre 2015

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Soddisfatti o no ecco la nuova line-up di PlayStation Plus.

Nei giorni passati, sul proprio blog ufficiale, Sony ha reso pubblica la lista dei nuovi titoli gratuiti disponibili con PlayStation Plus per il mese di Novembre. Spiccano particolarmente Mass Effect 2 (PlayStation 3), The Walking Dead Season 2 (PlayStation 4) e Beyond Good and Evil (PlayStation 3). Un sicuro aumento di qualità rispetto ai mesi passati, anche se nel mese di Ottobre la ricca offerta per le console PlayStation ci ha davvero lasciati soddisfatti. Vi ricordiamo che avete tempo fino al 4 di Novembre per recuperare i titoli PlayStation Plus di Ottobre, che verranno poi sostituiti con quelli di Novembre.

A seguire l’intera lista di novità per PlayStation Plus a Novembre:

verranno introdotti –

The Walking Dead Season 2 (PS4)
Magicka 2 (PS4)
Dragon Fin Soup (PS4, PS Vita, PS3)
Mass Effect 2 (PS3)
Beyond Good and Evil (PS3)
inviZimals (PS Vita)

verranno rimossi –

Broken Age (PS4, PS Vita)
Super Meat Boy (PS4, PS Vita)
Unmechanical Extended (PS4, PS3)
Kickbeat (PS Vita, PS3)
Kung Fu Rabbit (PS Vita, PS3)
Chariot (PS3)

Star Wars, tutti i luoghi che un amante della serie non può perdersi

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Ecco dove sentire la “Forza”

Gli appassionati di film di fantascienza staranno sicuramente aspettando con ansia l’uscita del nuovo espisodio di Guerre Stellari. Il prossimo 16 dicembre sarà infatti possibile vedere nelle sale cinematografiche italiane Star Wars: Il risveglio della Forza, primo film della nuova trilogia sequel della saga creata nel 1977 da George Lucas. In questo episodio i milioni di fan sparsi in tutto il mondo potranno finalmente ritrovare Harrison Ford, Carrie Fisher e Mark Hamill a bordo del Millennium Falcon e Peter Mayhew nei panni dello wookie Chewbacca.

Ed è proprio per tutti gli amanti di Guerre Stellari che il portale di viaggi GoEuro, in collaborazione con GetYourGuide, ha realizzato una classifica dei luoghi dove sono stati girati i precedenti episodi e nei quali è possibile percepire con più intensità la “Forza”. Al primo posto di questa speciale graduatoria c’è Legoland. Nei parchi divertimento disseminati in tutto il mondo gli esperti della Lego hanno infatti riprodotto molti scenari, offrendo così l’opportunità anche alle nuove generazioni di avvicinarsi alla saga.

Tra le tantissime location presenti in classifica è possibile trovare anche alcune località italiane come la magnifica Villa del Balbaniello sul lago di Como (dove sono state girate diverse scene e in particolare quella del matrimonio di Anakin e Amidala) e la splendida Reggia di Caserta (all’interno della quale sono state invece effettuate le riprese del palazzo reale di Naboo).starwar1

Grazie ai “suggerimenti” di alcuni esperti di Star Wars, GoEuro ha inoltre provato a ipotizzare alcuni dei possibili luoghi in cui è stato girato il nuovo episodio Il risveglio della Forza. Nell’elenco troviamo la suggestiva Hang En Cave, una caverna situata nel mezzo del selvaggio Parco Nazionale di Phong Nha in Vietnam, che sarebbe stata usata come set e secondo alcuni comparirebbe persino nel trailer ufficiale del film, e il sito naturalistico di Puzzlewood nel Gloucestershire (Regno Unito), che farebbe da scenario per un pub gestito dal personaggio Lupita Nyong’o su un nuovo pianeta. Secondo alcuni esperti, il deserto di Abu Dhabi potrebbe inoltre essere la nuova scenografia del celebre pianeta Tatooine.

Recensione Assassin’s Creed Syndicate

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ACS Screen Evie Stealth wm E3 150615 730pmPT 1434414235

Chi controlla Londra, controlla il mondo

Versione testata PlayStation 4

Esistono periodi storici che si prestano più degli altri a rappresentazioni letterarie, cinematografiche e videoludiche: i fasti e la caduta dell’impero romano, la Francia rivoluzionaria, la grande epopea dell’impero britannico, che sotto la guida della regina Vittoria conobbe il massimo grado di sviluppo economico, militare e culturale.           
Ubisoft pare aver compreso da tempo che la storia può essere un ottimo alleato nello sviluppo di un contesto narrativo efficace ed avvincente e con questo ultimo capitolo di Assassin’s Creed ci trasporta nella Londra di metà ‘800, vero centro del mondo e capitale dell’impero probabilmente più potente che la storia abbia conosciuto.     

Nei quasi settanta anni di regno della regina Vittoria, che non a caso, visto il potere e l’influenza della sovrana, presero il nome di Età Vittoriana, la potenza egemonica britannica pareva incontrastata non soltanto sui mari, dove la marina di sua maestà dettava legge, ma anche nelle arti, nella cultura, nelle scienze con personaggi del calibro di Millais, Darwin, Dickens, Marx, Bell ad affollare i salotti letterari e scientifici del tempo. Eppure gli anni d’oro del regno furono anche un periodo di grandi contraddizioni nei quali, a fronte di un progresso economico e tecnologico inarrestabile, lo sfruttamento del lavoro minorile nelle grandi fabbriche “moderne”, l’espandersi di grandi fasce di povertà e l’enorme diffusione della prostituzione, faceva da contraltare imbarazzante alla gloria della corona.

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Su questo fecondo periodo storico, come dicevamo, si innesta la trama di Assassin’s Creed Syndicate che, se si accettano i limiti intrinseci della produzione, che di certo non ha il pregio nè dell’apprfondimento nè dell’accuratezza nella ricostruzione storica, si rivela probabilmente una delle più interessanti dell’intero franchise.

Un nuovo e potente frutto dell’Eden è stato scoperto a Londra, dove, grazie all’inerzia del Consiglio degli Assassini, i Templari hanno installato il centro nevralgico delle loro macchinazioni. Controllando la politica, l’economia e persino la malavita, in pochissimo tempo Londra è caduta ai loro piedi e “Chi controlla Londra, controlla il mondo”.
Sfidando gli ordini del consiglio, per questo motivo Jacob Frye e sua sorella gemella Evie, giovani figli d’arte di un importante Assassino, si recano a Londra per provare a contrastare la crescente egemonia dei templari che, grazie al potente Starrick e al suo braccio armato, i Blighters, soggioga la città da fin troppo tempo. Come tutti i fratelli, anche i due gemelli Frye si troveranno più di una volta in disaccordo sia sul cosa significhi essere un Assassino, sia sul vero obiettivo del loro soggiorno a Londra ed i battibecchi, anche spiritosi, che ne deriveranno sono uno degli aspetti più riusciti dell’intero tessuto narrativo, riuscendo a caratterizzare i personaggi in maniera perfetta.

Gemelli diversi

Il dualismo offerto dalla presenza di due protagonisti principali è evidente anche nel gameplay, dove l’approccio alle missioni cambia profondamente a seconda che si controlli il personaggio femminile di Evie o quello irruento di Jacob. Nelle singole missioni sarà il gioco a scegliere per voi con quale personaggio dovrete rapportarvi, ma nel free mode avrete la possibilità di passare da un personaggio all’altro preferendo un approccio più stealth, tipico della saga, o più diretto. La differenza c’è e si vede: con Evie infatti vi troverete più spesso ad affrontare i nemici dalla distanza, utilizzando i ben noti coltelli da lancio o il bastone da passeggio che nasconde al suo interno una lama, mentre con Jacob potrete dare libero sfogo alla vostra irruenza con tirapugni, pugnali kukri dalla lama curva e scazzottate mortali. Le movenze di Jacob sono più lente rispetto a quelle della sorella e i suoi colpi più potenti, con sequenze finali davvero brutali. Evie è più veloce ma avrete bisogno di qualche colpo in più per mandare a tappeto gli avversari, inoltre la sua salute è più limitata, quindi niente risse da strada, nelle quali sembra invece trovarsi a suo agio Jacob.

Una delle introduzioni più interessanti di questo nuovo capitolo è rappresentata dalla possibilità di creare la vostra gang di strada, i Rooks, reclutando feccia in ogni angolo della città. Londra è stata suddivisa in 7 grandi quartieri: La City – Westminter – The Strand – Thames – Lambeth – Southwork e Whitechapel, a loro volta suddivisi in aree più piccole controllate da gang rivali. Completando specifiche missioni avrete la possibilità, una volta eliminato il capo della banda che controlla una determinata area, di portare sotto la vostra influenza quella porzione di mappa e aumentare il numero di membri della vostra gang. Con la vostra scorta personale, richiamabile con la pressione di un tasto, avrete poi la possibilità di tirarvi fuori dai guai quando le cose si mettono davvero male o lanciarvi in furibonde guerre di strada. Sotto questo profilo, la gestione delle aree di influenza è migliorata molto rispetto al predecessore Unity.  Ma il passo in avanti più netto compiuto da Syndicate è nella gestione e precisione dei controlli. Il combat system è ora più fluido e semplificato indicandovi con esattezza quale pulsante premere per contrattaccare, rompere la difesa o terminare il nemico nella maniera più brutale possibile. Anche il sistema di scalata ora sembra più preciso rispetto a quello di Unity, sebbene si avverta comunque una certa forzatura nella direzione da prendere durante l’arrampicata.

Se questi miglioramenti sarebbero già sufficienti, tre novità introdotte con Assassin’s Creed Syndicate sono potenzialmente in grado di rivoluzionare l’intero gameplay della serie in futuro. ACS Screen Evie Stealth wm E3 150615 730pmPT 1434414235

Il rampino è forse uno degli elementi su cui si sono concentrate le perplessità della gran parte dei fan sin dal primo annuncio. Il timore era che uno strumento del genere potesse rendere del tutto inutile l’arrampicata acrobatica e snaturare uno dei pilastri fondanti del franchise, trasformando l’assassino di turno in un Batman ante litteram. Nella realtà dei fatti, invece, il rampino si rivela uno strumento estremamente interessante, in grado di ampliare enormemente le possibilità di approccio all’assassinio e di garantirvi una via di fuga sicura e veloce da zone troppo pericolose per essere affrontate da soli.
Il rampino tornerà utile anche negli spostamenti in quanto vi permetterà, saltando di tetto in tetto, di attraversare strade troppo larghe per i vostri salti, già al limite dell’umano, creando delle comode zip line. Una volta sbloccato insomma vi renderete conto di non poterne fare più a meno.

Anche la modalità stealth è stata decisamente migliorata con l’introduzione del cerchio del pericolo: un anello che avvolge il nostro assassino indicherà il luogo di provenienza della possibile minaccia e il grado di pericolosità, cambiando colore da bianco a giallo. Questa introduzione si rivela incredibilmente utile soprattutto quando non si è in grado di controllare con precisione l’area perchè ad esempio ci si trova nascosti dietro delle casse o in un anfratto.

Infine la terza grande novità del gameplay è rappresentata dalla presenza dei veicoli. Per la prima volta nella saga infatti i nostri assassini avranno la possibilità di prendere il controllo delle carrozze di cui Londra, nell’età dell’oro della rivoluzione industriale, doveva essere piena. Il sistema di guida è piuttosto efficace con i trigger posteriori per accelerazione e frenata, un tasto, (X su PS4) per un “boost di accelerazione” e una combinazione di tasti per effettuare gli speronamenti. Quest’ultima importante novità è francametne quella che ci è piaciuta di più. Molte missioni, infatti, ruotano proprio intorno all’utilizzo delle carrozze ed in alcuni frangenti in cui ci veniva richiesto di distruggere o seminare le carrozze avversarie, ci è sembrato di rivedere, in maniera più limitata ovviamente, le folli guerre tra vetture in Mad Max. Il gioco si preoccupa costantemente di fare in modo che possiate apprezzare tutte le novità introdotte del gameplay. In una missione, ad esempio, l’allora sergente della polizia Abberline, noto alle cronache per le sue indagini su Jack lo Squartatore, ci chiederà di rapire e portare vivi in commissariato i capi di alcune bande. Dovremo quindi infiltrarci nelle zone di influenza della banda avversaria, mantenendo un profilo più basso possibile, e evitando ogni possibile minaccia indicata dall’anello del pericolo, avvicinarci al bersaglio e costringerlo a muoversi in una certa direzione, infine rapirlo (altra novità di questo capitolo) caricandolo su una carrozza rubata lì vicino.ACS SC 76 Reviews CartHighjack ALT Proposal watermark 1445447239

Non mancano, come di consueto, le abilità e i potenziamenti per i due protagonisti e per la vostra banda – sbloccabili raccogliendo materiale e denaro di gioco – e soprattutto i nuovi gadget che potrete ottenere dai numerosi NPC tra cui quelli di Alexander Graham Bell, tra questi la micidiale Bomba Elettrica. La raccolta dei materiali richiesti in alcuni casi potrebbe però rivelarsi più complicata del solito, stante l’assoluta aleatorietà del drop fornito dalle casse sparse in giro per la mappa e dai rifornimenti provenienti dai bambini di Londra che ad un certo punto della trama si uniranno alle fila dei vostri alleati.

Fumo di Londra

Dal punto di vista tecnico Ubisoft ha fatto tesoro delle enormi critiche che le sono piovute addosso con Unity, un gioco dalle grandissime potenzialità ma probabilmente arrivato troppo presto sul mercato, senza la dovuta fase di rifinitura e debugging.
Sebbene il dettaglio grafico non raggiunga le vette del suo predecessore, Assassin’s Creed: Syndicate è un gioco molto bello da vedere ed in grado di restituire scorci meravigliosi di una Londra Vittoriana dominata dalle guglie e dall’opulenza di Westminster e dalle ciminiere delle fabbriche-prigione in cui si scontra progresso e miseria umana.
A fronte di una riduzione del dettaglio grafico e della riduzione del numero degli NPC, Syndicate guadagna in stabilità e fluidità. La versione PS4 infatti gira a 900p e a 30fps fissi in pressochè ogni circostanza e, nonostante le strade di Londra risultino decisamente meno affollate rispetto a quelle di Parigi, la città grazie alla presenza delle carrozze non appare completamente deserta.          
A prevalere comunque in questo secondo capitolo sono soprattutto gli spazi esterni, mentre gli interni sono limitati soltanto ad alcune missioni e ad alcuni edifici storici come il palazzo di Westminster.
Scompare il multiplayer che aveva rappresentato una delle principali novità di Unity e questo un po’ ci dispiace poichè lo ritenevamo una delle innovazioni con maggiori potenzialità del precedente capitolo, ma possiamo comprendere che la volontà di Ubisoft di lanciare un nuovo episodio della serie ogni anno si scontri con la possibilità di implementazione di nuove modalità che per loro natura richiedono tempi piuttosto lunghi di beta testing.

Come in ogni Assassin’s creed non mancano bug e glitch: personaggi che scompaiono durante le cutscenes, assassini che affogano in un metro d’acqua e così via, tuttavia la sensazione è che si tratti di fenomeni limitati e comunque non così gravi da influenzare il gameplay come accaduto in Unity. Perfetto invece il comparto sonoro, con arrangiamenti orchestrali sempre adatti alla situazione e al periodo storico di riferimento e il doppiaggio in italiano che anche questa volta risulta tra i migliori mai ascoltati in una ip tripla A.         

ACS SC 71 Reviews Workshop watermarked 1445447238

Commento finale

La strada intrapresa da Ubisoft con Asssassin’s Creed Syndicate è quella giusta. Pur non snaturando alcuni elementi caratteristici del franchise, le innovazioni introdotte e il modo con cui le stesse sono state sfruttate nel gameplay, rendono il titolo decisamente divertente e godibile. La varietà di approccio alle singole missioni garantita dall’introduzione dell’anello della minaccia e del rampino ha, paradossalmente per la prima volta in una serie che ha per protagonisti degli assassini, la possibilità di rendere Assassin’s Creed un vero e proprio stealth game. Anche dal punto di vista tecnico inoltre, nonostante qualche sacrificio nel dettaglio grafico sull’altare della stabilità, Syndicate è un deciso passo in avanti rispetto ad Unity. Se siete amanti della serie, quindi, sicuramente non avrete alcun rimpianto con questo ultimo capitolo, se invece siete ancora dubbiosi sulla bontà del franchise, questa potrebbe essere l’occasione giusta per ricredervi.

Pro Contro 
– Innovazioni al gameplay divertenti
– Ottima caratterizzazione dei personaggi
– Buon comparto tecnico…
– …con qualche sacrificio
– Sulla trama si sarebbe potuto osare di più
  Voto Globale: 89
 
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Recensione Assassin's Creed Syndicate

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Chi controlla Londra, controlla il mondo

Versione testata PlayStation 4

Esistono periodi storici che si prestano più degli altri a rappresentazioni letterarie, cinematografiche e videoludiche: i fasti e la caduta dell’impero romano, la Francia rivoluzionaria, la grande epopea dell’impero britannico, che sotto la guida della regina Vittoria conobbe il massimo grado di sviluppo economico, militare e culturale.           
Ubisoft pare aver compreso da tempo che la storia può essere un ottimo alleato nello sviluppo di un contesto narrativo efficace ed avvincente e con questo ultimo capitolo di Assassin’s Creed ci trasporta nella Londra di metà ‘800, vero centro del mondo e capitale dell’impero probabilmente più potente che la storia abbia conosciuto.     

Nei quasi settanta anni di regno della regina Vittoria, che non a caso, visto il potere e l’influenza della sovrana, presero il nome di Età Vittoriana, la potenza egemonica britannica pareva incontrastata non soltanto sui mari, dove la marina di sua maestà dettava legge, ma anche nelle arti, nella cultura, nelle scienze con personaggi del calibro di Millais, Darwin, Dickens, Marx, Bell ad affollare i salotti letterari e scientifici del tempo. Eppure gli anni d’oro del regno furono anche un periodo di grandi contraddizioni nei quali, a fronte di un progresso economico e tecnologico inarrestabile, lo sfruttamento del lavoro minorile nelle grandi fabbriche “moderne”, l’espandersi di grandi fasce di povertà e l’enorme diffusione della prostituzione, faceva da contraltare imbarazzante alla gloria della corona.

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Su questo fecondo periodo storico, come dicevamo, si innesta la trama di Assassin’s Creed Syndicate che, se si accettano i limiti intrinseci della produzione, che di certo non ha il pregio nè dell’apprfondimento nè dell’accuratezza nella ricostruzione storica, si rivela probabilmente una delle più interessanti dell’intero franchise.

Un nuovo e potente frutto dell’Eden è stato scoperto a Londra, dove, grazie all’inerzia del Consiglio degli Assassini, i Templari hanno installato il centro nevralgico delle loro macchinazioni. Controllando la politica, l’economia e persino la malavita, in pochissimo tempo Londra è caduta ai loro piedi e “Chi controlla Londra, controlla il mondo”.
Sfidando gli ordini del consiglio, per questo motivo Jacob Frye e sua sorella gemella Evie, giovani figli d’arte di un importante Assassino, si recano a Londra per provare a contrastare la crescente egemonia dei templari che, grazie al potente Starrick e al suo braccio armato, i Blighters, soggioga la città da fin troppo tempo. Come tutti i fratelli, anche i due gemelli Frye si troveranno più di una volta in disaccordo sia sul cosa significhi essere un Assassino, sia sul vero obiettivo del loro soggiorno a Londra ed i battibecchi, anche spiritosi, che ne deriveranno sono uno degli aspetti più riusciti dell’intero tessuto narrativo, riuscendo a caratterizzare i personaggi in maniera perfetta.

Gemelli diversi

Il dualismo offerto dalla presenza di due protagonisti principali è evidente anche nel gameplay, dove l’approccio alle missioni cambia profondamente a seconda che si controlli il personaggio femminile di Evie o quello irruento di Jacob. Nelle singole missioni sarà il gioco a scegliere per voi con quale personaggio dovrete rapportarvi, ma nel free mode avrete la possibilità di passare da un personaggio all’altro preferendo un approccio più stealth, tipico della saga, o più diretto. La differenza c’è e si vede: con Evie infatti vi troverete più spesso ad affrontare i nemici dalla distanza, utilizzando i ben noti coltelli da lancio o il bastone da passeggio che nasconde al suo interno una lama, mentre con Jacob potrete dare libero sfogo alla vostra irruenza con tirapugni, pugnali kukri dalla lama curva e scazzottate mortali. Le movenze di Jacob sono più lente rispetto a quelle della sorella e i suoi colpi più potenti, con sequenze finali davvero brutali. Evie è più veloce ma avrete bisogno di qualche colpo in più per mandare a tappeto gli avversari, inoltre la sua salute è più limitata, quindi niente risse da strada, nelle quali sembra invece trovarsi a suo agio Jacob.

Una delle introduzioni più interessanti di questo nuovo capitolo è rappresentata dalla possibilità di creare la vostra gang di strada, i Rooks, reclutando feccia in ogni angolo della città. Londra è stata suddivisa in 7 grandi quartieri: La City – Westminter – The Strand – Thames – Lambeth – Southwork e Whitechapel, a loro volta suddivisi in aree più piccole controllate da gang rivali. Completando specifiche missioni avrete la possibilità, una volta eliminato il capo della banda che controlla una determinata area, di portare sotto la vostra influenza quella porzione di mappa e aumentare il numero di membri della vostra gang. Con la vostra scorta personale, richiamabile con la pressione di un tasto, avrete poi la possibilità di tirarvi fuori dai guai quando le cose si mettono davvero male o lanciarvi in furibonde guerre di strada. Sotto questo profilo, la gestione delle aree di influenza è migliorata molto rispetto al predecessore Unity.  Ma il passo in avanti più netto compiuto da Syndicate è nella gestione e precisione dei controlli. Il combat system è ora più fluido e semplificato indicandovi con esattezza quale pulsante premere per contrattaccare, rompere la difesa o terminare il nemico nella maniera più brutale possibile. Anche il sistema di scalata ora sembra più preciso rispetto a quello di Unity, sebbene si avverta comunque una certa forzatura nella direzione da prendere durante l’arrampicata.

Se questi miglioramenti sarebbero già sufficienti, tre novità introdotte con Assassin’s Creed Syndicate sono potenzialmente in grado di rivoluzionare l’intero gameplay della serie in futuro. ACS Screen Evie Stealth wm E3 150615 730pmPT 1434414235

Il rampino è forse uno degli elementi su cui si sono concentrate le perplessità della gran parte dei fan sin dal primo annuncio. Il timore era che uno strumento del genere potesse rendere del tutto inutile l’arrampicata acrobatica e snaturare uno dei pilastri fondanti del franchise, trasformando l’assassino di turno in un Batman ante litteram. Nella realtà dei fatti, invece, il rampino si rivela uno strumento estremamente interessante, in grado di ampliare enormemente le possibilità di approccio all’assassinio e di garantirvi una via di fuga sicura e veloce da zone troppo pericolose per essere affrontate da soli.
Il rampino tornerà utile anche negli spostamenti in quanto vi permetterà, saltando di tetto in tetto, di attraversare strade troppo larghe per i vostri salti, già al limite dell’umano, creando delle comode zip line. Una volta sbloccato insomma vi renderete conto di non poterne fare più a meno.

Anche la modalità stealth è stata decisamente migliorata con l’introduzione del cerchio del pericolo: un anello che avvolge il nostro assassino indicherà il luogo di provenienza della possibile minaccia e il grado di pericolosità, cambiando c
olore da bianco a giallo. Questa introduzione si rivela incredibilmente utile soprattutto quando non si è in grado di controllare con precisione l’area perchè ad esempio ci si trova nascosti dietro delle casse o in un anfratto.

Infine la terza grande novità del gameplay è rappresentata dalla presenza dei veicoli. Per la prima volta nella saga infatti i nostri assassini avranno la possibilità di prendere il controllo delle carrozze di cui Londra, nell’età dell’oro della rivoluzione industriale, doveva essere piena. Il sistema di guida è piuttosto efficace con i trigger posteriori per accelerazione e frenata, un tasto, (X su PS4) per un “boost di accelerazione” e una combinazione di tasti per effettuare gli speronamenti. Quest’ultima importante novità è francametne quella che ci è piaciuta di più. Molte missioni, infatti, ruotano proprio intorno all’utilizzo delle carrozze ed in alcuni frangenti in cui ci veniva richiesto di distruggere o seminare le carrozze avversarie, ci è sembrato di rivedere, in maniera più limitata ovviamente, le folli guerre tra vetture in Mad Max. Il gioco si preoccupa costantemente di fare in modo che possiate apprezzare tutte le novità introdotte del gameplay. In una missione, ad esempio, l’allora sergente della polizia Abberline, noto alle cronache per le sue indagini su Jack lo Squartatore, ci chiederà di rapire e portare vivi in commissariato i capi di alcune bande. Dovremo quindi infiltrarci nelle zone di influenza della banda avversaria, mantenendo un profilo più basso possibile, e evitando ogni possibile minaccia indicata dall’anello del pericolo, avvicinarci al bersaglio e costringerlo a muoversi in una certa direzione, infine rapirlo (altra novità di questo capitolo) caricandolo su una carrozza rubata lì vicino.ACS SC 76 Reviews CartHighjack ALT Proposal watermark 1445447239

Non mancano, come di consueto, le abilità e i potenziamenti per i due protagonisti e per la vostra banda – sbloccabili raccogliendo materiale e denaro di gioco – e soprattutto i nuovi gadget che potrete ottenere dai numerosi NPC tra cui quelli di Alexander Graham Bell, tra questi la micidiale Bomba Elettrica. La raccolta dei materiali richiesti in alcuni casi potrebbe però rivelarsi più complicata del solito, stante l’assoluta aleatorietà del drop fornito dalle casse sparse in giro per la mappa e dai rifornimenti provenienti dai bambini di Londra che ad un certo punto della trama si uniranno alle fila dei vostri alleati.

Fumo di Londra

Dal punto di vista tecnico Ubisoft ha fatto tesoro delle enormi critiche che le sono piovute addosso con Unity, un gioco dalle grandissime potenzialità ma probabilmente arrivato troppo presto sul mercato, senza la dovuta fase di rifinitura e debugging.
Sebbene il dettaglio grafico non raggiunga le vette del suo predecessore, Assassin’s Creed: Syndicate è un gioco molto bello da vedere ed in grado di restituire scorci meravigliosi di una Londra Vittoriana dominata dalle guglie e dall’opulenza di Westminster e dalle ciminiere delle fabbriche-prigione in cui si scontra progresso e miseria umana.
A fronte di una riduzione del dettaglio grafico e della riduzione del numero degli NPC, Syndicate guadagna in stabilità e fluidità. La versione PS4 infatti gira a 900p e a 30fps fissi in pressochè ogni circostanza e, nonostante le strade di Londra risultino decisamente meno affollate rispetto a quelle di Parigi, la città grazie alla presenza delle carrozze non appare completamente deserta.          
A prevalere comunque in questo secondo capitolo sono soprattutto gli spazi esterni, mentre gli interni sono limitati soltanto ad alcune missioni e ad alcuni edifici storici come il palazzo di Westminster.
Scompare il multiplayer che aveva rappresentato una delle principali novità di Unity e questo un po’ ci dispiace poichè lo ritenevamo una delle innovazioni con maggiori potenzialità del precedente capitolo, ma possiamo comprendere che la volontà di Ubisoft di lanciare un nuovo episodio della serie ogni anno si scontri con la possibilità di implementazione di nuove modalità che per loro natura richiedono tempi piuttosto lunghi di beta testing.

Come in ogni Assassin’s creed non mancano bug e glitch: personaggi che scompaiono durante le cutscenes, assassini che affogano in un metro d’acqua e così via, tuttavia la sensazione è che si tratti di fenomeni limitati e comunque non così gravi da influenzare il gameplay come accaduto in Unity. Perfetto invece il comparto sonoro, con arrangiamenti orchestrali sempre adatti alla situazione e al periodo storico di riferimento e il doppiaggio in italiano che anche questa volta risulta tra i migliori mai ascoltati in una ip tripla A.         

ACS SC 71 Reviews Workshop watermarked 1445447238

Commento finale

La strada intrapresa da Ubisoft con Asssassin’s Creed Syndicate è quella giusta. Pur non snaturando alcuni elementi caratteristici del franchise, le innovazioni introdotte e il modo con cui le stesse sono state sfruttate nel gameplay, rendono il titolo decisamente divertente e godibile. La varietà di approccio alle singole missioni garantita dall’introduzione dell’anello della minaccia e del rampino ha, paradossalmente per la prima volta in una serie che ha per protagonisti degli assassini, la possibilità di rendere Assassin’s Creed un vero e proprio stealth game. Anche dal punto di vista tecnico inoltre, nonostante qualche sacrificio nel dettaglio grafico sull’altare della stabilità, Syndicate è un deciso passo in avanti rispetto ad Unity. Se siete amanti della serie, quindi, sicuramente non avrete alcun rimpianto con questo ultimo capitolo, se invece siete ancora dubbiosi sulla bontà del franchise, questa potrebbe essere l’occasione giusta per ricredervi.

Pro Contro 
– Innovazioni al gameplay divertenti
– Ottima caratterizzazione dei personaggi
– Buon comparto tecnico…
– …con qualche sacrificio
– Sulla trama si sarebbe potuto osare di più
  Voto Globale: 89
 
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Rodea: The Sky Soldier, disponibile un nuovo trailer

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Accogliete il cast di boss del titolo.

Con un nuovo video pubblicato nelle scorse ore, NIS America svela i boss di Rodea: The Sky Soldier in uno speciale Boss Introduction Trailer che potrete vedere in calce alla news. In arrivo il 13 di Novembre su Nintendo Wii (disponibile esclusivamente con le prime copie della versione Wii U), Wii U e 3DS, Rodea: The Sky Soldier ha visto una travagliata fase di sviluppo che ha avuto inizio nel 2010 e che solo recentemente, con l’uscita della versione giapponese ad Aprile di quest’anno, ha visto il raggiungimento del traguardo.

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