Come anticipato nel corso dell’Xbox Games Showcase, è finalmente giunto il momento di dare uno sguardo al gameplay di Dragon Age: The Veilguard, nuovo capitolo dell’action RPG firmato BioWare.
Ve lo proponiamo di seguito, con circa 25 minuti di gameplay che comprendono le fasi iniziali dell’avventura.
Ti diamo il benvenuto in Dragon Age: The Veilguard. Scopri il Thedas, una landa di terre aspre, insidiosi labirinti e città scintillanti, coinvolta in combattimenti selvaggi e magie segrete. Ora la sorte di questo mondo vacilla sulla lama del rasoio.
Il Thedas ha bisogno di una nuova guida. Forgia una coraggiosa compagnia per sfidare la tempesta che incombe. Amicizia, pathos e romanticismo imperversano mentre raduni formidabili individui in una squadra straordinaria. Diventa leader e illumina il faro della speranza nei momenti più bui.
Dragon Age: The Veilguard arriverà entro la fine del 2024 per PlayStation 5, Xbox Series e PC (via Steam).
Lunedì Apple ha presentato iOS 18 durante l’ evento keynote della Worldwide Developers Conference 2024. Il colosso americano della tecnologia ha annunciato che il prossimo aggiornamento operativo per iPhone includerà molte nuove funzionalità, come più modi per personalizzare la schermata iniziale, un’app Foto aggiornata e molto altro. Il prossimo sistema operativo attualmente è disponibile per gli sviluppatori mentre sarà disponibile al grande pubblico questo autunno.
Schermate Home e di blocco personalizzabili
Sebbene sia possibile personalizzare la schermata iniziale e di blocco del proprio iPhone con widget e sfondi diversi, iOS 18 consentirà di customizzare le app della schermata iniziale e il loro layout, nonché le funzioni della schermata di blocco telefono. Nello specifico, iOS 18 consentirà di disporre le icone sullo sfondo o nel modo che si preferisce, qualcosa che Android offre già da svariati anni.
Sarà possibile altresì personalizzare facilmente l’aspetto delle icone delle app impostando un filtro in modalità scura o colorando le icone per adattarle allo sfondo.
iOS 18 consentirà anche di scambiare le funzioni della fotocamera e della torcia sulla schermata di blocco dell’iPhone. In questo modo l’utente non accenderà accidentalmente la torcia dell’ iPhone mentre lo tiene in tasca.
Centro di Controllo aggiornato
Apple ha annunciato che iOS 18 porterà con sé anche un aggiornamento al Centro di Controllo. Con il prossimo sistema operativo, sarà possibile accedere a più controlli, come per la musica che si sta ascoltando o ad app specifiche. Altresì è possibile modificare le app visualizzate e le loro dimensioni, in modo da avere un accesso più rapido ai pulsanti che si usa più spesso.
Blocca e nascondi determinate app
iOS 18 consentirà di bloccare e nascondere le app. Bloccando un’app, sarà necessario il Face ID o il passcode per sbloccarla e accedervi. E se semplicemente non volete che qualcuno sappia che avete una determinata app iPhone, potrete nasconderla in una cartella App nella Libreria.
App Foto ridisegnata
Può essere divertente guardare i ricordi nell’app Foto, ma navigare nell’app può essere difficile se si è avvezzi a scattare molte foto. Apple ha annunciato con che iOS 18 ridisegnerà l’app Foto di iPhone.
La riprogettazione dovrebbe semplificare la ricerca di foto specifiche organizzando le foto in più modi, ad esempio mese e anno. Così come la possibilità di organizzarle per tema, ad esempio le foto di un viaggio.
Nuova app per la gestione delle password
Secondo Apple, l’app memorizzerà in modo sicuro tutte le credenziali in un unico posto. Si baserà sulla funzionalità portachiavi di iCloud ed in questo modo, potrà sincronizzare le password sui dispositivi Apple. Se l’utente ad esempio dovesse cambiare la password di Netflix su un dispositivo ma non su un altro, la password lo “seguirà” facendo io modo che non la dimentichi.
Apple Intelligence, ma solo per alcuni iPhone
Apple ha annunciato che sta implementando Apple Intelligence in iOS 18. Ma sul sito web di Apple, il colosso della tecnologia ha dichiarato che questi miglioramenti saranno disponibili solo su iPhone 15 Pro e Pro Max.
Apple Intelligence apporterà miglioramenti a Siri per rendere l’assistente più capace e utile, consentire di creare nuove immagini chiamate Genmoji e portare nuovi strumenti e funzionalità di scrittura su iPhone.
AirPods e interazioni Siri a mani libere
iOS 18, con la seconda generazione di AirPods Pro, permetterà di interagire con Siri annuendo o scuotendo la testa. Quindi, se non potete parlare, perché ad esempio il vostro bambino sta dormendo, o perché il vostro partner è impegnato in una telefonata importante, potrete far funzionare Siri senza dire neanche una parola.
Messaggi aggiornati
Anche l’app Messaggi riceverà un aggiornamento con iOS 18. Con il prossimo sistema operativo, sarete in grado di pianificare i messaggi da inviare in seguito, reagire ai messaggi con più Tapback e formattare messaggi e parole specifiche nei messaggi con effetti di testo. Quindi, se volete far risaltare qualcosa in un testo, potrete evidenziarlo in grassetto, sottolinearlo o utilizzare altri effetti per far capire il vostro punto di vista.
Apple ha anche brevemente accennato all’intenzione di portare RCS, un ricco supporto per la comunicazione, in Messaggi.
Modalità di gioco
Secondo Facts and Factors, si prevede che il gioco mobile crescerà di oltre il 13% entro il 2030. E Apple sembra anticipare il trend attraverso l’introduzione della modalità gioco in iOS 18.
La modalità Gioco ridurrà al minimo le attività in background su iPhone per migliorare le prestazioni durante il gioco. Avrà anche una migliore reattività con gli AirPods e controller di gioco wireless.
Aggiornamenti dell’app Note
iOS 18 migliorerà la app Notes. Le note riceveranno trascrizioni audio in tempo reale, sezioni comprimibili per mantenere l’app organizzata e la possibilità di evidenziare determinate frasi. Potrete anche risolvere problemi matematici nell’app.
Altri modi per organizzare la posta
Apple ha affermato che con iOS 18, l’app Mail organizzerà meglio le e-mail, semplificando soprattutto la ricerca.
Tocca per incassare
Con iOS 18, sarà più semplice inviare denaro ai proprio amici e familiari con Tap to Cash. Con questa nuova funzionalità, potrete inviare Apple Cash ad altri avvicinando gli iPhone, in modo simile a come funziona per AirDrop nell’invio di una foto o un messaggio o tramite NameDrop che permette la condivisione di informazioni di contatto ad altri, avvicinando gli iPhone.
Miglioramenti in arrivo su Apple Wallet
A proposito di contanti, anche la app Wallet verrà aggiornata in iOS 18. Nell’app potrete visualizzare i premi o il saldo dei punti e potrete riscattare tali punti con Apple Pay online o in una delle vostre app. L’app consentirà inoltre di accedere a tutte le opzioni di finanziamento rateale che la banca potrebbe offrire.
Safari e un Reader ridisegnato
Con iOS 18, l’app Safari di iPhone rileverà le informazioni importanti su una pagina e le evidenzierà. Ad esempio, le indicazioni stradali e i collegamenti rapidi a persone e film dovrebbero essere evidenziati e facilmente reperibili. Reader fornirà inoltre un sommario e riepiloghi di articoli in Safari.
Mappe topografiche in Maps
Quando Apple ha introdotto iOS 17 nel 2023, ha portato le mappe offline nell’app Mappe di iPhone. Con iOS 18, Apple ha affermato che anche l’app Mappe riceverà informazioni topografiche. Le mappe riceveranno anche informazioni dettagliate sui sentieri escursionistici.
Miglioramenti dell’app diario
Apple ha anche annunciato che iOS 18 apporterà alcune modifiche all’app Journal. Una volta aggiornata, l’app vi consentirà di registrare il vostro stato d’animo e di aiutarvi a monitorare i vostri obiettivi. Vi darà anche alcune statistiche. Potrete anche cercare all’interno del Diario le voci precedenti.
V Rising procede il suo lento ma inesorabile cammino. Da un’avvincente Early Access passando per una lodevole release completa su PC (via Steam), l’interessante mix tra ARPG e survival arriva adesso su PlayStation 5 pronto a conquistare l’utenza Sony a colpi di succhiasangue e castelli diroccati.
Nel corso degli anni abbiamo dedicato non poca attenzione al progetto di Stunlock Studios. A partire dalla prima opinione della versione beta del titolo nel lontano Maggio 2022, per poi passare all’Early Access dell’anno successivo con le impressioni del buon Stefano, giungendo infine alla recensione di V Rising nella sua versione completa uscita un mese fa per PC a firma di Edoardo. Insomma: se ci seguite da tempo, sapete già quanto questa opera vampiresca ci abbia convinto a più riprese grazie alla sua capacità di combinare “abilmente meccaniche dei GdR action unendole a quelle dei Survival, riuscendo a risultare in qualche modo innovativo pur senza staccarsi dai canoni di entrambi i generi e, anzi, unendo molti elementi MMORPG, crea un universo dinamico e divertente da giocare, con una lore creata dai giocatori stessi, soprattutto nei server più concentrati sul roleplay.“
In questa sede, vi parleremo ancora del vampirismo secondo Stunlock Studios, soffermandoci, più che sulle qualità intrinseche della produzione, sul lavoro di adattamento del titolo all’alba (ehm…) della sua release per PlayStation 5, prevista per l’11 Giugno.
Versione testata: PlayStation 5
… chi sarà mai? Andiamo a vedere
Tutto molto bello ma… cos’è V Rising?
Se non avete seguito le sue vicende di sviluppo, possiamo riassumere la produzione Stunlock Studios come un coraggioso ed intrigante esperimento. Prendete l’appeal dei più tremendi e spietati vampiri, aggiungete un gameplay da ARPG, mischiate tutto ad una parte survival/gestionale e calate il tutto in un contesto prevalentemente multiplayer. Confusi? Ci spieghiamo meglio.
V Rising ci mette nei panni di un vampiro risvegliatosi dopo anni (o meglio, secoli) di inattività, in un contesto in cui la sua specie è stata largamente sconfitta dagli umani e solo poche creature di enorme potenza hanno preservato il proprio dominio. Gravemente indeboliti dal torpore del tempo, il nostro alter ego dai canini aguzzi dovrà esplorare un mondo aperto succhiando sangue, racimolando risorse, migliorando il proprio equipaggiamento e… costruendo il proprio castello. Tutto pur di affermare nuovamente l’antica forza e reclamare il trono di creatura più temibile dell’oscurità.
Il sole vi può rapidamente far fuori… quindi occhio se andate in giro di giorno.
Non aspettatevi una trama dai grandi risvolti, bensì un canovaccio abbastanza semplice che ci fornisce tuttavia un pretesto sempre nuovo per affrontare il prossimo grande avversario, vuoi per sbloccare una nuova abilità o per accedere ad inedite risorse.
V Rising è infatti costruito attorno ad una progressione lenta ma costante. Ogni azione comporterà una conseguenza, che potrà andare dall’accumulo di esperienza in combattimento al reperimento di materie prime. Proprio il farming di risorse riveste un ruolo centrale, perché costruire la propria dimora non sarà solo un vezzo estetico. Banchi di lavoro, strumenti di sintetizzazione per materiali avanzati, sistemi di difesa dai raggi solari… in V Rising il senso di crescita è pressoché saldo grazie ad un numero ragguardevole di gratificanti contenuti. Verrete continuamente ricompensati dei vostri sforzi, delle vostre esplorazioni e delle vostre vittorie. Come? Beh, lo vedrete giocando.
I centri abitati potrebbero essere davvero troppo impegnativi nelle prime ore di gioco.
E ciò che manca a manca, non manca a destra
Compreso il gameplay loop alla base di V Rising, bisogna considerare le diverse modalità attraverso cui godere di un titolo pensato principalmente con l’online in testa… ma non solo.
Possibile infatti avventurarsi in partite private, a tutti gli effetti single player, in cui affrontare l’avventura vampiresca in solitudine. Un’opzione che abbiamo trovato indubbiamente funzionale ma che probabilmente mortifica le intenzioni degli sviluppatori.
Dall’altro lato infatti è possibile accedere a server PvP e PvE. Qui V Rising alza grandemente il proprio livello, aprendosi non solo a dinamiche lasciate all’iniziativa dei giocatori, capaci di instaurare vere e proprie alleanze di sangue o rivalità letali, con logiche e dinamiche quasi da MMORPG.
In solitaria V Rising funziona, ma è innegabile che sia stato pensato con altre aspirazioni.
Riassunti per sommi capi i capisaldi di game design di V Rising (per i cui approfondimenti vi rimandiamo ai già citati precedenti coverage), la domanda adesso è: come si è adattato un concept di questo tipo all’infrastruttura PlayStation 5?
Risposta: sorprendentemente bene. Al di là dell’aspetto tecnico, solido e performante come su PC, è la resa grafica che ci ha convinto. Nonostante non ci siano grandi composizioni poligonali o animazioni da tripla A, V Rising convince a pieni voti non solo grazie ad uno stile indovinato, ma anche grazie alla distruttibilità degli ambienti ed alla loro interattività (spoiler: siete vampiri quindi magari un po’ di ombra di giorno fa comodo…). Insomma, l’esordio nel mondo console dello sviluppatore svedese è assolutamente incoraggiante.
Non esiste un degno vampiro senza un degno castello.
L’inganno della cadrega
Dal versante ludico invece, com’è la situazione? Qui occorre fare una distinzione.
La parte prettamente action è stata adattata impeccabilmente. V Rising su PS5 vi ricorderà molti altri ARPG isometrici blasonati, non distanziandosene molto nel feeling e nell’azione complessiva. Il framerate è risultato stabile nella nostra prova anche nelle situazioni più convulse, anche a fronte di una minore immediatezza nella scelta di talune opzioni (semplificate a metà tra shortcut e menù radiali).
Viceversa, la parte gestionale che richiederà di costruire il vostro castello dei sogni (anzi, degli incubi) paga il pegno del passaggio da mouse e tastiere verso il DualSense. Soprattutto all’inizio, risulterà piuttosto farraginoso gestire inquadrature e disporre costruzioni, complice anche un tutorial piuttosto stringato che forse poteva essere maggiormente user friendly. Ovviamente non è nulla di complesso, però se consideriamo che anche alla release PlayStation 5 continua a mancare il supporto alla lingua italiana beh… non è una situazione che renderà felici molte persone.
L’atmosfera c’è sempre.
V Rising su PlayStation 5 è dunque un ottimo risultato, capace di trasportare gli stessi feeling della versione PC anche nel mondo console, anche al netto di qualche inevitabile variazione.
Arrivati a questo punto, dopo esserci sempre approcciati per anni alla creatura di Stunlock Studios, siamo genuinamente curiosi di come riuscirà ad imporsi nel panorama console. Mentre su PC il titolo ha trovato fin da subito la propria dimensione raccogliendo un sensazionale successo di critica e pubblico, non sappiamo se V Rising saprà replicare lo stesso andamento anche su PlayStation 5. Da un lato c’è un ARPG assuefacente, capace di mescolarsi con meccaniche survival, gestionali ed eventualmente MMORPG. Dall’altro lato c’è un prodotto molto peculiare che potrebbe incontrare resistenze soprattutto per il proprio particolare paradigma di fruizione, capace di essere anche tremendamente punitivo coi neofiti. Sarà una battaglia interessante… che vinca il vampiro migliore.
Potete togliervi belle soddisfazioni nella costruzione del castello… a patto di avere pazienza.
Commento finale
V Rising si affaccia al mercato console preservando tutte le grandi caratteristiche che lo han reso uno degli indie più intriganti degli ultimi anni. Metà ARPG isometrico e metà survival gestionale, l’opera del team svedese Stunlock Studios gode anche su PlayStation 5 dello stesso fascino esercitato nella versione PC. Tuttavia, proprio le sue estreme peculiarità ed originalità potrebbero renderlo meno digeribile dall’utenza console, anche a fronte di alcuni inevitabili adattamenti al diverso ecosistema di riferimento. Dategli un’opportunità: volete mettere la soddisfazione di far diventare Brambilla Fumagalli il vampiro più potente e temuto di tutti?
Jabra ha presentato oggi i nuovi auricolari Elite 8 Active Gen 2 dedicati a chi anche mentre si allena desidera il massimo della qualità audio disponibile e i nuovi auricolari top di gamma Elite 10 gen 2, caratterizzati dal meglio della tecnologia Jabra per auricolari.
Entrambi gli auricolari sono dotati della custodia intelligente LE Audio, una novità assoluta per il mercato di settore, che consente lo streaming wireless da qualsiasi dispositivo con porta USB-C o da 3,5 mm.
Gli auricolari Elite 8 Active Gen 2 e Elite 10 Gen 2 offrono un audio spaziale ad alta fedeltà grazie al supporto a Dolby Audio, Dolby Headtracking (per gli Elite 10 Gen 2) e una perfetta cancellazione attiva dei rumori grazie al sistema ANC di Jabra.
Inoltre, anche questi auricolari, offrono una qualità microfonica perfetta grazie alla Tecnologia Natural HearThrough migliorata, che è ottimizzata per ridurre il rumore del vento.
Per tutti i dettagli e per le immagini dei prodotti, vi rimandiamo al comunicato di seguito.
Jabra Elite 8 Active Gen 2 ed Elite 10 Gen 2:suono e streaming a un livello superiore
Milano, 11 giugno 2024 – Jabra – leader nelle soluzioni audio true wireless personali e professionali – annuncia oggi gli auricolari Elite 8 Active Gen 2 e gli Elite 10 Gen 2. Basati sullo stesso design, questi device di nuova generazione sono il risultato di processi di miglioramento mirati a ottimizzare ulteriormente l’esperienza audio.
Spiccano, in particolare, la custodia smart LE Audio* (una assoluta novità per il mercato di settore), il sound potenziato da Dolby Audio per una migliore fruizione della musica e un upgrade della tecnologia Natural HearThrough per una maggiore consapevolezza dell’ambiente circostante. Anche la tecnologia ANC di Jabra è stata resa più efficace con una migliore cancellazione dei rumori a media e bassa frequenza.
Streaming da ovunque
Con questa nuova generazione degli Elite, Jabra ha apportato significative novità, progettando la custodia smart LE Audio. Con un design innovativo dotato di doppia compatibilità USB-C e jack da 3,5 mm, le Elite 8 Active e le Elite 10 Gen 2 danno un input allo streaming universale e alla connettività con la semplice pressione di un pulsante.
Integrato perfettamente nella custodia, il chip consente agli utenti di connettersi senza sforzo e di trasmettere l’audio da una varietà di dispositivi direttamente agli auricolari. Con una latenza inferiore rispetto alle connessioni Bluetooth standard, gli utenti possono sperimentare una migliore sincronizzazione audio e video, oltre a una qualità audio Hi-Fi, grazie al codec LC3.
Il cavo “due in uno” trasforma la custodia di ricarica smart in un adattatore versatile che può essere collegato a qualsiasi dispositivo. In aereo, sul tapis roulant o a casa mentre si guarda la TV, gli utenti possono semplicemente collegare la custodia per godersi lo streaming di un suono potente direttamente dagli auricolari.
Nuova dimensione dell’esperienza audio
I nuovi auricolari offrono una nuova dimensione all’esperienza audio, con una migliore sintonizzazione del suono e il supporto Dolby Atmos, oltre a vantaggi per la fruizione di un sound potente su una gamma più ampia di contenuti, compresi i podcast. Nei test effettuati, il 95% degli intervistati ha preferito la sintonizzazione dell’audio offerta dalla nuova gamma Gen 2**.
Gli auricolari Jabra di nuova generazione offrono anche prestazioni accresciute per le chiamate grazie alla tecnologia a 6 microfoni e agli algoritmi con Intelligenza Artificiale migliorati. Efficaci algoritmi di riduzione del rumore vengono attivati automaticamente per fornire prestazioni di chiamata chiare a seconda dell’attività o della posizione per garantire un elevato standard del parlato.
Jabra ha anche migliorato la tecnologia ANC, che può bloccare fino al doppio del rumore rispetto alle generazioni precedenti. Anche le prestazioni del microfono interno sono state aumentate per fornire un migliore effetto ANC riguardo ai rumori nella gamma delle frequenze medie e basse. Il risultato è una maggiore cancellazione del rumore in diversi scenari, compresi gli aeroporti e le palestre.
Gli auricolari offrono anche una maggiore consapevolezza della situazione in cui l’utente si trova (anche all’aperto) grazie alla tecnologia Natural HearThrough, ottimizzata per la riduzione del rumore del vento e due volte più efficace rispetto alla generazione precedente. I i suoni ambientali circostanti appaiono ora più chiari e naturali, mentre il rumore del vento e i fischi sono notevolmente ridotti.
Ehtisham Rabbani, Chief Executive della divisione Gaming & Consumer di Jabra, ha dichiarato: “Con questi auricolari di nuova generazione abbiamo potenziato le caratteristiche che sappiamo essere più importanti – una migliore cancellazione del rumore e una maggiore consapevolezza del contesti in cui l’utente si trova – e per la prima volta abbiamo introdotto l’innovativa funzionalità di streaming LE Audio nella custodia di ricarica, rendendo possibile una efficace connessione a qualsiasi dispositivo, da ovunque l’utente voglia fruirne ”.
Prezzo e disponibilità:
Elite 8 Active Gen 2: €229 disponibili da metà giugno 2024 nelle tonalità Navy, Black e in due nuove (Coral e Olive). Per ulteriori informazioni: www.jabra.com/elite8activegen2
Elite 10 Gen 2: €279 disponibili da metà giugno 2024 nelle tonalità Titanium Black, Gloss Black, Cocoa e in due nuove (Denim and Soft White). Per ulteriori informazioni: www.jabra.com/elite10gen2
Caratteristiche principali degli Elite 8 Active Gen 2
Custodia smart LE Audio per lo streaming del suono con connessione dalle attrezzature da palestra e altro
Audio spaziale migliorato grazie al Dolby Audio
Cancellazione adattiva ibrida del rumore migliorata. Fino a due volte più efficace rispetto a quella degli Elite 8 Active della generazione precedente.
Upgrade della tecnologia Natural HearThrough con rilevamento migliorato del rumore del vento. Due volte più efficace rispetto a quella degli Elite 8 Active della generazione precedente
Prestazioni di chiamata migliorate grazie a 6 microfoni, rete antivento e algoritmo della cancellazione del rumore
Completamente resistenti al sudore, all’acqua e alle conseguenze dell’attività fisica con auricolari con grado di protezione IP68 (e una custodia resistente alla polvere e ai getti d’acqua con grado di protezione IP54)
Vestibilità sicura senza alette con la tecnologia Jabra ShakeGripTM
Durata della batteria fino a 8 ore, e fino a 32 con la custodia (ANC attivato)
Connettività stabile con gli smartwatch***, Swift Pair, Google Fast Pair e riproduzione Spotify Tap
Connessione Bluetooth Multipoint
Caratteristiche principali degli Elite 10 Gen 2
Custodia smart LE Audio per lo streaming del suono dai televisori di casa e altro
Audio spaziale migliorato con Dolby Head Tracking e un’esperienza Dolby Atmos più coinvolgente
Cancellazione attiva del rumore Jabra Advanced migliorata. Fino a due volte più potente rispetto alla generazione precedente di Elite 10
Tecnologia di chiamata a 6 microfoni migliorata con efficaci algoritmi di riduzione del rumore
Upgrade della tecnologia Natural HearThrough con rilevamento migliorato del rumore del vento. Due volte più efficace della generazione precedente degli Elite 10
Tonalità dei bassi ricche grazie ai potenti altoparlanti da 10 mm
Design semiaperto con tecnologia Jabra ComfortFit per un comfort che dura tutto il giorno
Durata della batteria da 6 ore (27 con la custodia) con ANC attivo
Grado di protezione IP57
Connessione Bluetooth Multipoint
Riproduzione con Fast Pair, Swift Pair, Spotify Tap
Ubisoft ha condiviso nuovi aggiornamenti sul suo iconico franchise Prince of Persia.
Prince of Persia: The Lost Crown
L’attesissimo aggiornamento gratuito “Divine Trials” per l’acclamato The Lost Crown è ora disponibile per tutti i giocatori di Prince of Persia: The Lost Crown. L’aggiornamento aggiunge 22 nuove sfide per esperti che vi permetteranno di spingere le vostre abilità al massimo. Potrete accedere alla Hall of Memorials, attraverso una porta speciale situata nell’Haven, e scegliere tra quattro serie di sfide. Queste sfide diventano progressivamente più difficili e sono progettate a condizioni uniche: che si tratti di platform, enigmi, combattimenti o persino di battaglie con i boss recentemente rielaborate, non ci saranno vittorie facili. Le prove vengono sbloccate gradualmente con l’acquisizione di ogni nuovo potere. Tuttavia, i giocatori che hanno già completato le prove avranno accesso diretto a tutte in una volta sola, nei loro salvataggi esistenti. Quattro nuovi amuleti e abiti premieranno chi riesce a battere il boss “rivisto” alla fine di ogni serie. Abbiamo anche avuto un assaggio del futuro DLC “Mask of Darkness”, in arrivo su tutte le piattaforme nel settembre 2024.
The Rogue Prince of Persia
Il platform roguelite 2D di recente uscita e acclamato dalla critica, ha rilasciato il primo importante aggiornamento del titolo in Early Access durante la conferenza. “The Temple of Fire” porta un nuovo bioma vibrante ma insidioso in cui dovrete mobilitare tutte le vostre abilità per superare nuovi nemici, trappole e sfide di attraversamento. Lo studio Evil Empire ha arricchito l’esperienza con 2 nuovi mob, lo Shielded Warrior e il Duellist, e con una nuova arma, il Flaming Censers. Questo aggiornamento introduce anche l’Albero delle abilità di progressione che consente ai giocatori di utilizzare i Glimmer dello Spirito per sbloccare miglioramenti persistenti. Il The Temple of Fire è la prima importante aggiunta di contenuti tra i vari aggiornamenti che precedono il lancio della versione 1.0, basata sul feedback della comunità raccolto durante la fase Early Access.
Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo
Il remake di Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo ha confermato l’anno di uscita previsto, attraverso una visione poetica della fiamma riaccesa. Nel 2026, i giocatori potranno riconnettersi con il loro amato Principe, in un’avventura ricostruita da zero, che cattura la magia del gioco originale. Il gioco ha completato con successo la fase di pre-produzione e sta entrando in piena produzione, con Ubisoft Toronto, Ubisoft Bucarest, Ubisoft Pune e E-Studio che hanno unito le forze con Ubisoft Montréal.
Nel corso dell’Ubisoft Forward 2024, grande spazio per Assassin’s Creed Shadows che mostra il proprio gameplay in un nuovo trailer.
A poche ore dal breve sneak peek dell’Xbox Games Showcase, il nuovo capitolo della serie Ubisoft si mostra in grande spolvero nel materiale che vi condividiamo di seguito.
La missione di gameplay mostrata alla conferenza si svolge nella città castello di Fukuchiyama nella provincia di Timba, dove Naoe e Yasuke danno la caccia a un daimyo corrotto. Il gameplay illustra la dinamica complementare tra i due eroi giocabili: Naoe, la Shinobi agile e furtiva, e Yasuke, il Samurai focalizzato sul combattimento. Combattendo su fronti opposti all’inizio del gioco, i due si uniranno per raggiungere obiettivi comuni. Mentre si inaugura una nuova era per il Giappone, potrai cambiare personaggio in qualsiasi momento nell’open world e utilizzare il mix unico di abilità e armi per affrontare situazioni e nemici diversi in modi differenti.
Naoe incarna l’essenza di un’Assassina Shinobi. Da un versatile rampino che permette di compiere acrobatici assassinii furtivi e di avere una maggiore mobilità, ai kunai e alla sua lama nascosta personalizzata per rapide eliminazioni, ha accesso a un arsenale vario di strumenti per colpire nell’ombra. Sebbene sia più vulnerabile nel combattimento ravvicinato, è in grado di deviare abilmente e schivare i colpi nemici, reagendo con precisione letale, sfruttando la luce, l’ambiente circostante e le strutture che la circondano per abbattere i suoi nemici.
Yasuke è l’ideale per gli scontri diretti, grazie alle sue eccezionali capacità di combattimento e alla padronanza delle armi samurai. Sia che brandisca la Katana per sferrare colpi decisivi, sia che opti per la potenza grezza con il Kanabo o che affronti gli avversari a distanza con l’archibugio, è in grado di gestire più nemici contemporaneamente. Potrai inoltre usufruire anche di una nuova funzione di esplorazione chiamata “Spy Network”: Naoe e Yasuke possono inviare le loro spie a perlustrare i luoghi per scoprire informazioni utili su luoghi, abitudini e altri segreti del mondo.
Assassin’s Creed Shadows arriverà il prossimo 15 Novembre per PC (via Epic Games Store), Xbox Series e PlayStation 5.
Nel corso dell’Ubisoft Forward 2024 sono stati condivisi due nuovi interessanti video gameplay per Star Wars Outlaws, titolo open world ambientato nell’universo creato da George Lucas.
Ve li mostriamo di seguito.
Nel gameplay showcase, il Game Director Mathias Karlson spiega una delle missioni degli esperti di Star Wars Outlaws. “Una delle motivazioni per l’esplorazione è trovare esperti inafferrabili sparsi per la galassia che aiutino Kay ad acquisire nuove abilità per sopravvivere nel mondo sotterraneo”, spiega Karlson. Nel video, Kay raccoglie informazioni su un pistolero su Tatooine. Mentre viaggia nello spazio dal campo di asteroidi nell’orbita di Akiva con la sua nave la Trailblazer, la vediamo soccorrere una nave da carico del Sindacato Pyke attaccata da caccia stellari pirata; i Pyke le sono grati per l’assistenza e la reputazione di Kay presso il Sindacato cresce e potrebbe aprirsi ulteriori opportunità con loro in futuro.
Una volta su Tatooine, Kay trova un pianeta dove la maggior parte dell’economia è sotto il controllo di un altro sindacato, il Cartello Hutt. Esplora Mos Eisley, il leggendario covo di feccia e malvagità, alla ricerca del pistolero. Karlson afferma che la creazione di Mos Eisley è stata un momento importante per il team di sviluppo: “Ricreare questa città iconica è un sogno che si avvera per il nostro team e ci permette di mostrare parti di Mos Eisley mai viste prima”.
Le informazioni di Kay portano a un magazzino del Cartello Hutt situato sulle colline meridionali; sfortunatamente ha una cattiva reputazione presso gli Hutt che non la lasceranno semplicemente entrare dalla porta principale: dovrà infiltrarsi nell’area senza far scattare l’allarme o rischiare uno scontro. Kay ci riesce e trova informazioni sull’ubicazione del pistolero, ma deve fuggire e si ritrova in una sparatoria prima di abbandonare la scena. Alla fine del video, Kay incontra finalmente l’esperto pistolero, lo sceriffo Quint.
Il game overview trailer, invece, descrive nel dettaglio ciò che rende Kay una originale furfante, l’ambientazione malavitosa e la galassia di opportunità che lo attende. Kay intraprende lavori ad alto rischio e ad alta remunerazione per guadagnarsi il favore delle più famose organizzazioni criminali della galassia, tra cui lo spietato Pyke Syndicate o l’astuta e scaltra Crimson Dawn. Nel video qui sopra vengono mostrati in dettaglio altri luoghi che Kay esplorerà, tra cui il mondo della giungla di Akiva, l’antica città di Kijimi e la luna della savana di Toshara. Ci sono flashback del passato di Kay, cresciuta a Canto Bight, un ricordo dell’incontro con Nix per la prima volta e scene di Kay che si arrabatta e ruba per sopravvivere.
Star Wars Outlaws sarà disponibile per PC (via Epic Games Store), Xbox Series e PlayStation 5 dal prossimo 30 Agosto.
Il mondo dei monitor professionali s’arricchisce con il nuovo modello MSI Modern MD271UL, della nota azienda taiwanese conosciuta ai più per le sue periferiche nell’universo gaming, che ora punta a soddisfare le esigenze di professionisti e creativi alla ricerca di un display che offra una resa cromatica impeccabile. Ma vediamo insieme se un ottimo pannello è bastato a incoronare questo monitor come una delle migliori periferiche business, o se forse MSI avrebbe dovuto puntare all’eccellenza anche in altre caratteristiche.
Unboxing e Specifiche Tecniche
Il Modern MD271UL si presenta in una semplice scatola di cartone con una maniglia in plastica bianca che permette di trasportare il monitor in totale sicurezza; lungo tutta la scatola troviamo un’immagine della silhouette del monitor con delle brevi descrizioni sull’apparecchio. Rotti i sigilli di garanzia, troviamo una robusta imbottitura in polistirolo che protegge saldamente il monitor. Oltre allo schermo, all’interno della confezione è presente la solida base rimovibile da assemblare, un cavo HDMI brandizzato MSI, il cavo di alimentazione con la sua unità, una clip in plastica per ordinare i cavi lungo la base del monitor, e la tipica documentazione per un rapido utilizzo.
Nel dettaglio lo schermo Modern MD271UL si presenta con le seguenti caratteristiche:
Dimensione del display: 27 pollici senza cornice su 3 lati
Dimensioni del monitor: 61,3cm x 19,8cm x 47,3cm
Tipo di pannello: IPS in rapporto 16:9
Risoluzionemassima: 3840 x 2160 (4K/UHD)
Gamma cromatica: 95% Adobe RGB, 99% DCI-P3, 139% sRGB (1,07 miliardi di colori possibili in 10bit di profondità)
Luminosità: 300 cd/m²
Contrasto: 1000:1
Angolo di visione: 178° orizzontale/verticale
Tempo di risposta: 4 ms
Refresh rate: 60Hz
Connettività: 2x HDMI 2.0b, 1x DisplayPort 1.2a, 1xUSB Type-C (con 65W in Power Delivery), 1x Jack Audio, 1x Kensington Lock
Design e Caratteristiche
Il design del MSI Modern MD271UL è elegante e minimalista, con linee pulite nella sagomatura della sua solida plastica in colorazione Space Grey. La cornice sottile su tre lati massimizza l’area di visualizzazione ed enfatizza un look che non lascia spazio a distrazioni, rendendo il monitor ideale per configurazioni multi-schermo, in cui la continuità visiva è essenziale.
Il supporto incluso è composto di una lega d’alluminio, particolarmente robusto, e con un’inclinazione di 64.4°. Grazie alla clip in plastica bianca sagomata e applicabile alla base, è possibile anche ordinare i cavi delle connessioni dietro il supporto in alluminio, per mantenere un look minimale. Purtroppo manca un meccanismo VESA e l’unico tipo di movimento possibile è quello che permette di inclinare il monitor in un range di 5°-20° oltre all’angolo offerto dallo stand. Considerato il target professionale, la mancanza di un meccanismo VESA è piuttosto strana. Grazie all’involucro ultra sottile e al design dominato da linee rette e angoli smussati, tuttavia, il monitor dal punto di vista del design, si adatta senza problemi a qualsiasi tipo di contesto lavorativo, da quello in aziende high-tech, ai laboratori privati nelle abitazioni dei professionisti.
Con una diagonale di 27 pollici in rapporto 16:9, la densità di pixel sul pannello viene gestita su una superficie che raggiunge la risoluzione 4K o UHD – 3840×2160 pixel – e che regala una definizione dell’immagine accurata e precisa anche nelle sagomature, per distinguere ogni piccolo dettaglio dei soggetti sui quali si sta lavorando. Il monitor consente anche di passare ad altre risoluzioni standard in 16:9 come il 2K o WQHD – 2560×1440 – i 1080p o Full HD – 1920×1080 – arrivando persino ai 720p o HDReady – 1280×720 -, offrendo così massima personalizzazione per ogni evenienza e necessità produttiva prima di passare a soluzioni date dai driver delle GPU.
Il monitor è dotato di un pannello IPS che eccelle per range cromatico, arrivando a coprire il 95% di Adobe RGB, il 99% di DCI-P3, e toccando il 139% in sRGB – per un totale di 1,07 miliardi di colori possibili grazie anche alla profondità colore in 10 bit contro gli 8 bit forniti nei più comuni monitor professionali. Da segnalare anche il grandissimo angolo di visione che arriva fino a 178° sia in orizzontale che in verticale, consentendo una perfetta visualizzazione anche quando si ha necessità di mostrare i propri progetti ad un folto gruppo di persone.
Da notare che nonostante l’ottima illuminazione del pannello IPS, capace di raggiungere i 300 nits, in angoli di visione estrema, anche se presente un rivestimento antiriflesso, luci particolarmente diffuse possono minare considerevolmente la visione delle immagini, quindi è consigliato tenere a mente la disposizione del pannello nelle nostre stanze se si pianifica una condivisione costante con più persone.
Calibrazione e Utilizzo
L’installazione fisica del Modern MD271UL è stata semplice e priva di complessità. L’inserimento della base avviene con una pressione sul vano posteriore del pannello direttamente nella gomma piuma che alloggia il monitor. Un meccanismo a click terrà salde le due parti e permetterà di appoggiare senza preoccupazioni il nostro nuovo pannello dove riterremo più opportuno, anche grazie a dei solidi rivestimenti antigraffio in gomma, per proteggere le superfici d’appoggio.
Una volta montato, il vano posteriore ospita diversi tipi di connessioni, e con le sue 2 entrate HDMI e la connessione singola in Display Port, sarà possibile costruire stazioni multimonitor senza complessità. Troviamo anche una connessione USB di tipo C integrata con erogazione di potenza da 65W che permette anche di ricaricare i nostri dispositivi elettronici, ma anche di attivare la modalità DisplayPort Alternate. Amici possessori di Mac fate molta attenzione: anche se non riportato in maniera esplicita, per poter ricaricare i vostri portatili avrete bisogno di possedere un cavo Thunderbolt, non incluso nella confezione.
Terminano la lista dei collegamenti un jack audio per le cuffie e l’attacco DC per il trasformatore del dispositivo.
L’accensione e la prima calibrazione tramite l’OSD – On-Screen Display – del Modern MD271UL avvengono raggiungendo dei piccoli tasti in plastica tondi siti sotto l’angolo destro della scocca frontale. La forma, il senso tattile, e la presenza di una spia di accensione, non hanno reso molto intuitivo l’uso di questi tasti. Più volte è capitato di spegnere accidentalmente il monitor nel tentativo di settare luminosità e contrasto, lasciandoci confusi sul perché non si sia scelto un tasto dedicato e di dimensioni differenti per gestire l’accensione/spegnimento.
Testando il monitor in alcuni degli scenari di lavoro più comuni, si sono riscontrate alcune incertezze a fronte di una qualità dell’immagine a dir poco eccellente. La scelta di utilizzare una tecnologia IPS, ha lasciato spazio ad alcune incertezze, specialmente nell’utilizzo al buio.
La presenza di soli 60 Hz ci ha subito portati sul noto portale Blur Busters, per provare a spingere i limiti offerti dal monitor per quanto concerne le immagini in movimento. Purtroppo la presenza di ghosting è risultata particolarmente invasiva, minando parzialmente il pedigree del prodotto MSI. Bisogna quindi considerare quanto può incidere la presenza di ghosting per il prodotto visivo in sviluppo, e quanto il professionista è sensibile alla cosa.
Con un livello massimo d’illuminazione di 300 nits – che ci sono parsi anche superiori – in ambienti poco illuminati a circa 2 metri dal monitor, abbiamo notato un leggero bagliore del colore, tipico dei pannelli IPS, e non particolarmente marcato da essere percettibile a distanze di seduta normali. Questo è dovuto all’alta illuminazione ai valori minimi, che potrebbe rendere scomodo alla vista l’uso del pannello senza un’adeguata illuminazione esterna.
Discorso differente per il test sul nero puro. Dobbiamo constatare che – nella nostra unità di prova – abbiamo notato una discreta presenza di Backlight Bleeding, un risultato non positivo e distante dalla qualità generale dello schermo quando posto in luce ottimale. Abbiamo concluso il test a luci spente riprendendo nuovamente l’angolo di visuale offerto, questa volta con una visione dall’alto, e constatando nuovamente la purezza dei colori offerti.
Features e Software
MSI ha messo in prima linea la cura della vista dell’utente grazie alla tecnologia EyesErgo, termine proprietario che descrive i trattamenti eseguiti dalla compagnia sul pannello IPS, che vanta un sistema anti-sfarfallio, un rivestimento antiriflesso, e una tecnologia che diminuisce la diffusione delle nocive luci blu, mitigando l’affaticamento della vista in sessioni prolungate di lavoro.
È risultata invece solo come un palliativo la funzionalità Eye-Q Check presente nell’OSD. Accedendo al sistema integrato potremo visualizzare 3 test per la vista: una Griglia di Amsler, un test per l’Astigmatismo, e un’immagine per la Correzione della Postura. Se le prime due immagini possono essere viste come interessanti aggiunte – tralasciando la presenza in rete di centinaia di supporti migliori per l’autoanalisi dei disturbi visivi, senza scomodare l’opinione di un oculista -, vista la mancanza di un supporto VESA per regolare l’altezza del monitor, un’immagine per correggere la postura – in questo caso, presumiamo, alzare e abbassare la nostra sedia, o aggiungere elevazione allo schermo – ci è parsa più una triste beffa.
All’interno dell’OSD si trovano anche funzioni ben più interessanti, in primis quella della modalità in cui è possibile impostare il monitor. Si tratta di preset pensati per velocizzare calibrazioni del pannello consentendo di cambiare rapidamente tra sessioni dove è richiesto il massimo nella gamma colore, a momenti di svago con profili gaming e per visualizzazione di video, o anche per passare a modalità a basso consumo e d’ufficio – per lunghe sessioni -.
Sempre dall’OSD possiamo abilitare anche tecnologie avanzate come l’Adaptive Sync, funzionalità HDCR – che gestisce l’intervallo cromatico in maniera dinamica -, e strumenti per il miglioramento dell’immagine, del quale abbiamo preferito non avvalerci nelle nostre sessioni di test. Presenti anche piccoli gadget, come un contatore di FPS e un sistema di Sveglia che mette in sovraimpressione un countdown, per gestire i tempi d’utilizzo, o le pause durante il lavoro.
MSI fornisce anche un software dedicato, MSI Display Kit, che facilita ulteriormente l’impostazione del monitor, e dal quale si possono gestire caratteristiche e usufruire di altre funzioni software legate al pannello, come una lente d’ingrandimento, la possibilità di suddividere l’area di lavoro in differenti finestre, usare una tastiera a schermo, o modificare e salvare i profili colore personalizzati.
Commento Finale
Il monitor MSI Modern MD271UL è stato pensato principalmente per i professionisti dell’immagine, lasciando però spazio a miglioramenti in alcuni frangenti non strettamente legati alle necessità del suo target d’aquisto e non offrendo alcune features che si possono altresì trovare in schermi di fascia inferiore.
La mancanza di una base VESA e i placebo presenti nel software di controllo del monitor, uniti a problemi intrinsechi nell’uso di un pannello IPS, si sommano alla presenza di un marcato Backlight Bleeding, e alla scelta di fornire il monitor con un refresh rate di appena 60Hz, che determina un fastidioso ghosting particolarmente inviso ai professionisti del video.
Consapevoli delle sue sfortunate mancanze, il Modern MD271UL, al prezzo di circa 370€, resta comunque una scelta sicura per tutti i professionisti che cercano un pannello in Ultra HDdall’ottimo Color Gamut, con un eccellente luminosità massima e con alcune caratteristiche che lo rendono capace di gestire in tutta tranquillità gli scenari più comuni nell’ambito del digital design, ma anche dell’occasionale intrattenimento tra un progetto e l’altro.
In un mondo in cui Dei e soldati si scontrano in una battaglia per il destino dell’umanità, chi avrà la meglio?
Versione testata: PC (Steam)
Storia di una geniera
La protagonista di questo Soulslike è Nor Vanek, una geniera dell’Esercito Della Coalizione., forza militare che mira a difendere il mondo dagli Dei e dal loro esercito di Morti del Grande Abisso. Nor, insieme ai suoi commilitoni, nello specifico, occupano le trincee che sorvegliano la Porta che separa il mondo umano dal mondo dei Morti, fino a quando questa non viene aperta e i Morti invadono Alba, portando morte e distruzione.
Nor ci viene presentata come un’orfana di guerra, con un odio viscerale nei confronti degli Dei, che incolpa di aver ucciso tutte le persone che amava, e che viene adottata da Baz dal quale viene addestrata e con cui combatte tutt’ora per arginare l’ondata di devastazione che minaccia il suo mondo. Si è sempre distinta per la sua dedizione alla Coalizione e per il suo coraggio (ispirato dalla sua lealtà verso Baz e dalla sua sete di vendetta).
Dopo un primo combattimento con una delle Divinità fuoriuscite dal Grande Abisso, la nostra protagonista perde conoscenza e si risveglia in una grotta, dove avviene il primo incontro con Enki, un Dio Volpe, con il quale, dopo un’iniziale diffidenza da parte della protagonista, si stabilirà un’alleanza con l’obbiettivo di sconfiggere gli Dei. Enki, all’interno del gioco, può essere paragonato ad Atreus in God Of War, solo incredibilmente più vecchio, avendo accesso a millenni di esperienza. Nel corso dell’avventura i due personaggi comunicheranno fra loro approfondendo la lore del titolo e il legame che pian piano va creandosi; scopriremo che Nor vuole vendetta ma non prova piacere nell’uccidere, anzi vuole uccidere i suoi nemici il più velocemente possibile in quanto nessuno merita di soffrire, mentre Enki, le cui motivazioni al momento ci sono oscure, è spinto da un odio pari a quello della nostra protagonista.
Polvere da Sparo, Acciaio, Magia ma soprattutto Reputazione
Un Soulslike adatto a tutti, infatti il gioco ha 3 livelli di difficoltà tra cui potrete scegliere: storia, normale e folle. Il gameplay è dinamico e divertente, Nor in combattimento potrà contare su un’accetta, un’arma da fuoco e la magia di Enki. Le armi da fuoco hanno un numero limitato di munizioni a disposizione (con la pistola iniziale sono 3), ma gli slot di polvere nera possono essere ricaricati colpendo i nemici in corpo a corpo: 4 colpi a segno corrispondono a uno slot polvere nera. Per caricare le abilità di Enki invece Nor dovrà uccidere nemici per riempire l’apposita barra.
Avanzando nel gioco otterremo anche un Arma da Fuoco di Riserva, una sorta di fucile da cecchino, che farà più danni rispetto all’arma da fuoco principale ma che andrà ricaricata dopo ogni colpo tramite un quick time event.
Per quanto riguarda le abilità della nostra protagonista e le abilità magiche di Enki (come ad esempio congelare un nemico a mezz’aria e assorbirne la salute), queste si potranno sbloccare e potenziare spendendo punti reputazione in un albero delle abilità molto ricco, presso uno dei numerosi checkpoint. La prima abilità di Nor ci viene donata da Enki: si tratta del Salto con la Polvere che può essere sfruttato, a seconda della combinazione di tasti usata, come salto in lungo o doppio salto in alto, molto utile per l’esplorazione in game, o per limitare, o annullare, i danni da caduta, dovrete, però, avere un buon tempismo.
Il combattimento è ben realizzato e decisamente non noioso, avrete la possibilità di usare combo e colpi dall’alto grazie al sopracitato Salto con la Polvere, schivata, parata, parry e contrattacco.
Ad ogni attacco, abilità e combo eseguiti da Nor ed Enki vengono assegnati dei punti, si tratta della Reputazione, di fondamentale importanza nel gioco, li guadagnerete inoltre andando avanti nella storia e completando azioni: vincendo minigiochi, raccogliendo oggetti, completando missioni principali e secondarie. Potrete usare la reputazione per sbloccare e potenziare abilità, per potenziare e acquistare armi, e varianti estetiche per Nor. Ma, come nel mondo reale, la reputazione può essere persa: quando si subiscono danni, il moltiplicatore di reputazione si azzera e la reputazione accumulata viene riscossa, messa da parte e pronta per essere spesa, invece, in caso di decesso, tutta la reputazione accumulata si azzera, ma in stile Darksouls può essere ripristinata raccogliendola dal luogo in cui è avvenuto il trapasso.
Esploriamo Alba
Fuori dalla battaglia Nor può esplorare il mondo di Alba: ci imbatteremo in vari raccoglibili e oggetti interagibili, piume che permetteranno di far livellare Enki, statue di antenati a cui chiedere favore, ottenendo un moltiplicatore temporaneo all’acquisizione della reputazione, strade sbloccabili come brecce nei muri apribili tramite barili esplosivi e “”fratture” dei simil-portali che Enki potrà sfruttare per farci raggiungere zone che sembravano altrimenti inaccessibili.
Fra un combattimento e una missione secondarian, potrete imbattervi nei Borghi, villaggi invasi dai Morti che hanno ucciso gli abitanti che vi risiedevano e fatto scappare i superstiti. Ogni Borgo sarà presidiato da un mini-boss, sconfiggendolo permetterete alla popolazione di riabitarlo e farlo letteralmente rifiorire: una volta liberato, infatti, sarà subito visibile il cambio di scenario, sia nei colori che nell’ambiente vero e proprio. Da ruderi incendiati e distrutti con scale di grigio come colori principali, a case ricostruite e abitate e a giardini fioriti, la zona riprenderà immediatamente vita e colore. Completare questa operazione vi garantirà reputazione. Tutto ciò fa si che il senso di progressione non avvenga solo nell’evoluzione psicologica e delle abilità di Nor e nell’avanzamento della storia principale: ci sarà progressione anche nel mondo intorno a voi e nelle comunità che incontrerete. È il tipo di approccio che ci aspetteremmo da un gioco di ruolo più tradizionale rispetto a un Soulslike.
Al centro di ogni borgo è presente una Caffetteria con un checkpoint e una Ostessa, parlando con lei si potranno svolgere le stesse azioni dei checkpoint che troviamo sparsi per il mondo, riposare (ripristinando le cure), salvare e potenziare le abilità, e ci verranno anche consegnate una ricompensa e una missione secondaria.
I personaggi di Flintlock sono molto curati e caratterizzati e, talvolta, fuori dal comune, come l’Ostessa, che rimane impressa in mente, il suo design ci ha infatti molto colpito per il modo in cui tiene fra le mani il suo volto e il numero non-tradizionale di arti. Oltre ai checkpoint e alle Caffetterie, troveremo anche Falò con cui interagire, dove i genieri potranno creare migliorie per armi e armature: basterà raccogliere i materiali necessari (zolfo, ferro e legna) e avere abbastanza reputazione a disposizione.
Un nuovo Gwent?
Continuando ad addentrarci nei territori di Alba e parlando con i suoi abitanti, oltre a sbloccare missioni secondarie, potremo essere sfidati a Rivalsa, un minigame che ci viene presentato come gioco molto popolare e tradizionale che rappresenta il passaggio al Grande Abisso, nel quale si utilizza un tabellone e delle monete come pedine (i Soldi), ed è composto in due turni di attacco e difesa. Per vincere la partita sarà necessario avere la meglio sull’avversario in entrambi i turni. In attacco sarà necessario creare una frattura triangolare usando tre soldi, nel secondo turno, quello difensivo, dovremo invece impedire all’avversario di realizzare una frattura a sua volta. Ogni sfidante che incontrerete presenta una plancia di gioco diversa con diverso numero di turni a disposizione, e, quindi, diversi livelli di difficoltà. Vincendo otterremo reputazione, ma non vi preoccupate, in caso di sconfitta non ne perderete. Esplorando l’ambientazione potrete trovare monete con abilità speciali da poter usare in Rivalsa, come “Spinta” soldo che permette di spingere di una casella una moneta avversaria.
Tecnicismi
Abbiamo provato l’anteprima di Flintlock: The Siege Of Dawn con la nostra Nvidia RTX 3070Ti, 32 GB di RAM e Intel Core i7 di 13° generazione, e, a parte qualche calo di framerate, non abbiamo riscontrato problematiche grafiche o tecniche. Vale la pena sottolineare che il gioco è ancora in produzione, quindi siamo fiduciosi che piccole problematiche come questa verranno risolte, magari con la patch del day one.
Il gioco è estremamente curato graficamente, sia per quanto riguarda le ambientazioni, ispirate anche alla Nuova Zelanda, paese degli sviluppatori, sia per i personaggi, estremamente curati nei dettagli delle armature e del viso – vedi le lentiggini di Nor. Le musiche sono perfettamente inserite nel gioco, andando a creare un’atmosfera quasi magica.
Commento Finale
Dopo queste due orette di gioco ci sentiamo di definire Flintlock: The Siege Of Dawn un Soulslike con qualcosa in più. Gameplay divertente, grafica molto curata e una trama che ti fa venire voglia di saperne di più sono un’ottima ricetta per un gioco di successo; inoltre il modo in cui A44 tratta il mondo di Alba e la sua popolazione, così vivi e reattivi alle nostre azioni, potrebbe davvero segnare un nuovo cammino per i Soulslike, rendendoli molto più che semplici copie di Dark Souls. Noi non vediamo l’ora di poter mettere le mani sulla versione completa.
Si ringrazia Cosmocover per averci permesso di provare in anteprima Flintlock- The Siege Of Dawn.
A circa un anno di distanza dal lancio su PC (via Steam ed Epic Games Store), il remake di System Shock è approdato finalmente anche su PlayStation ed Xbox Series. Un progetto sfuggito ai riflettori del palco mainstream, ma che non è passato altrettanto in sordina agli occhi della critica, capace di premiarlo per l’ottimo lavoro svolto da Nightdive Studios.
Nel Maggio 2023, nella nostra recensione di System Shock per la versione Steam, il buon Riccardo premiava il risultato del team di sviluppo, capace di aver realizzato “davvero un buon lavoro nel ricreare la maggior parte degli elementi dell’iconico System Shock con gli standard moderni” tale da essere un remake che “vale assolutamente la pena di essere giocato!“. Sebbene il gioco sia rimasto sostanzialmente lo stesso, oggi cercheremo di chiarire se un prodotto nato per l’infrastruttura PC sia stato adattato efficacemente anche per console.
System Shock è disponibile dallo scorso 21 Maggio anche per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One ed Xbox Series.
Prima di lasciarvi alla nostra recensione, vi ricordiamo il nostro coverage del titolo:
Ho scelto l’impossibile, ho scelto la stazione Citadel
Una piccola lezione di storia.
System Shock non ha mai raggiunto, fatalmente, un buon successo di pubblico. Complice anche una release a ridosso di un certo Doom II, il titolo confezionato da Looking Glass Studios nel 1994, non riuscì a sfondare nei confronti del grande pubblico, anche a fronte di un sequel pubblicato cinque anni dopo. Ciò che tuttavia è mancato al botteghino si è convertito, per un ironico tiro della sorte, in un’estrema influenza esercitata sui game designer dell’epoca. L’epopea dell’hacker contro l’IA impazzita SHODAN diventò fonte di ispirazione non tanto per l’atmosfera, comunque eccezionale, ma soprattutto per la rivoluzionaria idea di game design che lasciava al giocatore l’iniziativa non solo dell’esplorazione ma anche delle soluzioni ai problemi ed enigmi. Pochissimi aiuti, risorse da gestire, pericoli costanti: un’esperienza interattiva che oggi sembra piuttosto ordinaria, ma che nel 1994 era avvenirismo puro. Al punto da poter considerare System Shock come uno dei padri fondatori degli immersive sim, capaci di gettare le basi concettuali di produzioni come Deus Ex, Thief e Bioshock.
Il tutto partendo da un presupposto narrativo piuttosto semplice. Nei panni di un (o una, novità introdotta da un recente aggiornamento) hacker a bordo della stazione spaziale Citadel nell’anno 2072, il giocatore dovrà tentare di ostacolare i piani di un’intelligenza artificiale sfuggita al controllo: la terribile e deviata SHODAN.
Alcuni esperimenti condotti da SHODAN hanno preservato barlumi di umanità…
Se per tutto quello che riguarda sulla bontà gioco possiamo rimandarvi senza indugio alla già citata recensione del nostro Riccardo, ciò di cui dobbiamo parlarvi in questa sede è della validità dell’adattamento su console.
Su PlayStation 5, System Shock gira a 60fps con una risoluzione che punta ad un 4K nativo (3840×2160). Lo scaling dinamico della risoluzione viene utilizzato per ridurre i carichi di lavoro della GPU quando necessario, tuttavia la qualità dell’immagine resta sempre generalmente eccellente. Un ottimo traguardo per Nightdive Studios, oramai abituati ad adattamenti pressoché perfetti tali da preservare le medesime qualità visive su ogni piattaforma. Addirittura, la versione PS5 è capace di viaggiare a 120 Hz se il display supporta tale frequenza di aggiornamento. Le prestazioni non cambiano in realtà moltissimo, ad onor della cronaca, ma fa piacere vedere anche questo tipo di feature. In linea generale, le prestazioni tecniche sono molto stabili e, salvo sporadici ed occasionali rallentamenti, potrete godere di un’esperienza senza compromessi. Ah, inoltre potrete anche beneficiare del supporto all’audio surround.
… altri, molto meno.
Ecosistemi fantastici e dove trovarli
Il punto dove risiedevano le maggiori perplessità era tuttavia altrove. A preoccuparci non era l’adattamento tecnico, sul quale non avevamo ragione di nutrire dubbi, visto il palmarès degli sviluppatori. Bensì, sulla profonda differenza tra l’ecosistema PC e quello console.
Non è la prima volta che assistiamo a conversioni coraggiose di titoli pensati per tastiera e mouse, basti pensare al mare magno di RTS che possiamo godere sulle nostre console. Ed a prima vista, System Shock non sembra poter correre grossi rischi, con la sua impostazione da FPS. Tuttavia, soprattutto chi ha giocato l’originale del 1994, sa quanto girare tra i cunicoli cyberpunk della stazione Citadel possa essere un’operazione complessa con un controller in mano. La ragione è data dall’assidua necessità di gestire menù ed oggetti, oltre ad una navigazione impegnativa ed attenta al dettaglio che restituisce una complessità ben superiore alla media.
Visto così non sembra complicato adattare System Shock al mondo console…
Il remake offriva anche al lancio un supporto per i controller su PC, ma era chiaro che l’implementazione era incompleta e mancavano alcune importanti funzionalità. Fortunatamente, System Shock arriva su console con un supporto del controller significativamente più fluido, rendendo il gioco facilmente giocabile dopo un pò di abitudine iniziale.
Rappresenta la scelta ideale per giocare al titolo? Sinceramente no. La natura intricata del gioco rende a tratti abbastanza macchinoso gestire alcune opzioni e, soprattutto con le impostazioni iniziali, anche operazioni naturali come mirare agli avversari diventa un procedimento fin troppo articolato. Il gioco è comunque godibile? Assolutamente si: i controlli sono infatti completamente rimappabili e sorprendentemente le azioni guidate dal cursore (come la gestione dell’inventario) sono efficaci. Se poi volete avere l’esperienza ideale, anche stavolta Nightdive Studios offre il supporto per tastiera e mouse anche su home console.
… tuttavia fidatevi: l’operazione è stata tutt’altro che banale.
Trent’anni e non sentirli…?
In definitiva, System Shock su console riesce a mantenere alta (anche se non proprio ottimale) l’esperienza complessiva ricreata da Nightdive Studios. Se avete perso l’opportunità di testare questo classico immortale su PC, adesso non avete scuse, a meno che…
Si, perché System Shock potrebbe non essere per tutti, nonostante la sua indubbia importanza per l’evoluzione del media e per alcune caratteristiche divenute pietre angolari di molte produzioni. Per due motivi fondamentali.
Le aree VR sono affascinanti.
Anzitutto, il remake del classico Looking Glass Studios non fa sconti. Oggi come allora, il vostro alter ego viene buttato nella mischia senza aiuti o indicatori. Dovrete comprendere in autonomia non solo come procedere nell’avventura, ma anche come risolvere enigmi e liberarvi di ostacoli. Un approccio affascinante, che spinge il giocatore a leggere ogni documento e cogliere ogni indizio. Se sposerete questo concept, il design del titolo sarà capace di gratificarvi come pochi altri immersive sim sanno fare (soprattutto considerati gli anni sul groppone). Se invece non apprezzate tutta questa libertà a tratti ermetica, potreste esser vittime della frustrazione.
In quest’ultimo senso, non depone a favore del remake la scelta di non rivoluzionare granché le fasi shooting. Ereditando un’impostazione piuttosto lenta e metodica in contrasto con la rapidità e frenesia del panorama odierno, System Shock non offre altresì un sistema di controllo particolarmente preciso e responsivo. Il problema è che, anche a fronte di una mira compassata e poco accurata (frutto anche di una migliore resa con tastiera e mouse), anche il gunplay risulta leggero ed approssimativo. Soprattutto nel corpo a corpo (risorsa fondamentale, vista la penuria di risorse), non “sentire” il peso dei fendenti non è proprio piacevolissimo. Ci si passa sopra per la grandezza dell’esperienza ma ecco, alcuni potrebbero davvero trovarlo un malus rilevante.
Una situazione semplice per molti FPS… non tanto per System Shock.
Commento finale
A distanza di un anno dalla release per PC, System Shock arriva anche su console con un adattamento che rende giustizia non solo alla bontà del lavoro svolto da Nightdive Studios, ma altresì all’illustre eredità di Looking Glass Studios. Se volete comprendere l’importanza storica del titolo e di come sia riuscito ad influenzare gli immersive sim (e non solo), affrettatevi ad affrontare la follia di SHODAN. Viceversa, se non subite il fascino della stazione Citadel ma volete comunque provare l’esperienza, fate attenzione: alcune caratteristiche ludiche potrebbero essere piuttosto aspre alla luce di taluni standard del panorama odierno.
Nel corso dell’Xbox Games Showcaseè stato mostrato il gameplay di South of Midnight, il nuovo action-adventure di Compulsion Games.
South of Midnight, realizzato dai creatori di Contrast e We Happy Few, è un avvincente gioco action-adventure in terza persona, ambientato nel profondo sud degli Stati Uniti.
Nei panni di Hazel, esplorerai i miti tipici del sud del Paese e incontrerai le creature del folklore locale in un mondo macabro e fantastico. Quando una catastrofe colpisce la sua città natale, Hazel è chiamata a diventare una Tessitrice, ossia una persona dotata di poteri magici con cui guarire gli spiriti e riannodare i legami spezzati. Forte di queste nuove abilità, Hazel affronterà e domerà creature pericolose, ricostruirà l’intricato passato della sua famiglia e, se sarà fortunata, troverà infine la strada verso un luogo da poter chiamare casa.
UNA MODERNA FAVOLA DARK Quando un uragano si abbatte sulla cittadina di Prospero, Hazel viene trascinata in un mondo gotico sudista popolato da antiche creature del folclore, in cui la realtà si intreccia alla fantasia. In quest’avventura di formazione, Hazel affronta un viaggio per salvare sua madre, sprofondando in una tormentosa rete di folclore e segreti di famiglia in cui dovrà trovare la sua identità.
AFFRONTA CREATURE MITICHE Brandisci un antico potere con cui dipanare le creature e svelare i traumi che le consumano. Lancia incantesimi di tessitura per combattere gli implacabili persecutori, esplora le variegate regioni del Sud e reintessi gli squarci nel Grande arazzo.
LA BELLEZZA INQUIETANTE DEL SUD GOTICO Scopri la seducente e fatiscente contea di Prospero con i suoi abitanti. Lasciati trasportare da uno stile visivo realizzato ad arte, da una narrazione toccante e da una musica immersiva ispirata alla ricca e complessa storia del Sud degli Stati Uniti.
South of Midnight arriverà nel corso del 2025 su PC e Xbox Series X|S (incluso in GamePass).
Calmi, Il titolo nella notizia non è sbagliato. Forse pochi di voi lo conoscevano, ma WUCHANG: Fallen Feathers fu mostrato per la prima volta nel settembre del 2021.
Il titolo sviluppato dallo studio cinese Leenzee Games è un soulslike ambientato alla fine della dinastia Ming, in una terra maledetta piena di pericolo e mistero.
Noi vestiremo i panni di Bai, una guerriera pirata maledetta dall’ornitropia (ovvero la protagonista possiede tratti da uccello), e dovremo scoprire i segreti del suo passato dimenticato.
WUCHANG: Fallen Feathers offrirà un’esperienza di combattimento avvincente con molteplici categorie di armi e magia dell’ornitropia. Dovremo esplorare ambienti interconnessi, incontrare personaggi storici e fare scelte che determineranno il destino del mondo di gioco.
WUCHANG: Fallen Feathers arriverà nel corso del 2025 su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC. Sarà disponibile dal D1 su GamePass.
Nel corso dell’Xbox Games Showcaseè stato annunciato Atomfall, il nuovo gioco in prima persona di Rebellion (autori della serie Sniper Elite), ambientato in un’Inghilterra di inizi anni 60 devastata da un disastro nucleare.
Un disastro nucleare ha devastato un’area della Gran Bretagna. Atomfall è un nuovo gioco d’azione e di sopravvivenza in cui dovremo esplorare, raccogliere, trafficare, barattare e combattere attraverso scenari splendidamente ricreati alla ricerca di risposte.
Ambientato nella campagna inglese, con pub idilliaci, villaggi caratteristici e cabine telefoniche rosse, diventerà presto chiaro che le cose sono tutt’altro che normali. Sviluppato da Rebellion, i creatori degli amatissimi franchise Sniper Elite e Zombie Army, Atomfall si ispira ad un disastro nucleare realmente accaduto nel nord dell’Inghilterra nel 1957.
Il gioco segue una trama fittizia in cui ci si ritrova nella zona di quarantena cinque anni dopo l’evento. L’area è gestita dall’esercito ed è afflitta da fazioni, lotte intestine e un crescente senso di paura.
Noi videogiocatori dovremo svelare il mistero di ciò che è accaduto. Esploreremo la campagna, i villaggi e gli insediamenti ed incontreremo strane persone, culti malvagi, agenzie governative disoneste e altri personaggi lungo il cammino in una nuova avventura a mondo aperto.
Atomfall arriverà nel corso del 2025 su PC e Xbox Series X|S (incluso GamePass).
Call of Duty: Black Ops 6 uscirà il 25 ottobre e porterà con se, un sacco di cose interessanti. Activision e gli sviluppatori Treyarch e Raven Software lo hanno confermato domenica durante l’Xbox Game Showcase e il Call of Duty Direct di Microsoft. Call of Duty di quest’anno promette di offrire “l’azione Black Ops più mozzafiato e spettacolare fino ad oggi“, afferma Activision, con una portata crescente che comprenderà una campagna giramondo, solide offerte multiplayer (con nuove mappe competitive di piccole e medie dimensioni), il ritorno del gameplay Zombie a turni e inedite meccaniche, come lo scattare in qualsiasi direzione e automatizzare i movimenti.
Ecco tutto quello che sappiamo (finora)
Call Of Duty: Black Ops 6 riprende subito dopo Call of Duty Black Ops: Cold War e continua la storia di Black Ops 2. Il gioco è ambientato nei primi anni ’90 durante la Guerra del Golfo con Russell Adler che si presenta per convincere Frank Woods ad allontanarsi dalla CIA e lavorare con “vecchi nemici” per rintracciare un’organizzazione segreta chiamata Pantheon. Il gioco presenterà anche personalità e tecnologie iconiche del periodo come Bill Clinton e Sadaam Hussein. Black Ops 6 avrà molte meccaniche familiari della serie Cold War, come un’area hub piena di misteri da esplorare tra una missione e l’altra.
Treyarch e Raven Software mirano ad aggiungere diverse nuove funzionalità alla serie, tra cui Omnimovement (che sta a significare: “muoversi in modo realistico e senza interruzioni concatenando i movimenti come un vero eroe d’azione”) e la capacità di automatizzare sprint, copertura, movimenti laterali, inclinazione angolare (l’arma ruoterà dinamicamente nella direzione in cui si sta girando quell’angolo) e immersione senza premere alcun pulsante. Sarà possibile scattare o tuffarsi in qualsiasi direzione e ruotare realisticamente (anche in posizione prona).
Ci saranno 12 mappe principali 6v6 e quattro mappe Strike. Le mappe saranno di dimensioni variabili e andranno da piccole a medie. Black Ops 6 includerà anche preimpostazioni HUD, che consentiranno ai giocatori di spostare la mini mappa e rimuovere elementi HUD per un’interfaccia minimalista.
Rivisto anche il sistema di rank (Classic Prestige), con oltre 1000 gradi e ricompense uniche. Gli Zombi a round ritornano con personaggi dedicati, continuando la storia dell’Etere Oscuro da dove si era interrotta 5 anni dopo la Guerra Fredda.
Call Of Duty: Black Ops 6 uscirà il 25 ottobre con una beta che avrà luogo prima per coloro che effettuano il preordine. Sarà disponibile su Xbox One, PlayStation 4, Xbox Series X|S, PlayStation 5 e PC. Una novità sarà l’accesso il giorno del lancio per gli abbonati a Game Pass Ultimate, Game Pass PC e Game Pass Console. Su Xbox, gli abbonati avranno accesso al pacchetto Digital Cross-Gen (per Xbox One e Series X), mentre gli abbonati a PC Game Pass avranno accesso all’edizione standard del gioco. Gli abbonati a Game Pass riceveranno anche il pacchetto operatore Woods e i vantaggi del preordine con accesso anticipato alla beta aperta.
Nell’ambito dell’Xbox Games Showcase, Microsoft ha rivelato la nuova Xbox Series X completamente digitale. Non ci sono differenze in termini hardware e prestazionali rispetto alla Xbox Series X già in commercio, ad eccezione del fatto che presenta una livrea completamente bianca e non ha – al suo interno – un’unità disco (l’SSD è di 1 TB). Il prezzo di questa versione sarà di 499,99€.
Oltre alla nuova Xbox Series X digital, Microsoft commercializzerà anche una Xbox Series X in edizione speciale con un disco rigido da ben 2 TB. Il modello, chiamato “Galaxy Black“, presenta una combinazione di colori a tema galassia e avrà un prezzo di 649,99€; la quantità disponibile sarà limitata. Durante l’evento è stata annunciata anche una nuova versione bianca (robot white) di Xbox Series S (che ricordiamo essere completamente digitale) equipaggiata con SSD da 1 TB (349,99€).
Nel video qui di seguito è possibile dare uno sguardo ravvicinato alla nuova gamma di hardware Xbox; tutte e tre usciranno entro la fine dell’anno (e nello specifico durante le festività).
S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chornobyl è tornato a mostrarsi nell’incredibile trailer “The Time of Opportunities” durante l’Xbox Game Showcase.
Il trailer, doppiato interamente in ucraino, presenta tanti nuovi dettagli e approfondimenti sull’esperienza di S.T.A.L.K.E.R. 2, in un modo che molti giocatori del franchise riconosceranno immediatamente. Nei panni di uno stalker solitario di nome Skif, sarete chiamati ad attraversare un ambiente pericoloso ed enigmatico brulicante di pericolosi mutanti, radiazioni e insidiose fazioni umane, vivendo una varietà di esperienze. Il filmato di gioco è intervallato da frammenti narrativi, che evidenziano l’importanza della trama non lineare in S.T.A.L.K.E.R. 2. Chiamato giustamente “Il tempo delle opportunità”, il trailer riflette il potenziale sconfinato di questo panorama spietato. Come vedrete la Zona? E come vi ricorderà?
S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chernobyl uscirà su Xbox Series X|S e PC il 5 settembre 2024. Il gioco sarà disponibile al D1 anche sul servizio Xbox Game Pass.
Durante l’Xbox Games Showcase dopo 5 anni d’attesa The Coalition Studio ha finalmente annunciato e mostrato un teaser trailer per Gears of War E-DAY.
Vivete l’orrore brutale di Emergence Day attraverso gli occhi di Marcus Fenix nella storia delle origini di una delle saghe di gioco più acclamate.
Quattordici anni prima di Gears of War, gli eroi di guerra Marcus Fenix e Dom Santiago tornano a casa per affrontare un nuovo incubo: l’Orda di locuste. Questi mostri sotterranei, grotteschi e implacabili, eruttano dal basso, assediando l’umanità stessa.
Costruito da zero con Unreal Engine 5, Gears of War: E-Day offre una fedeltà grafica senza precedenti.
Gears of War E-Day è atteso per console Xbox Series X|S, su PC, e al day one su Xbox Game Pass.
Max Caulfield ritorna in Life is Strange: Double Exposure, un nuovissimo capitolo nella pluripremiata serie Life is Strange, in arrivo su Xbox Series X|S e PC Windows il 29 ottobre 2024.
Prenotando la Ultimate Edition, potrete sbloccare e giocare ai capitoli 1 e 2 nella loro interezza, due settimane prima dell’uscita del gioco completo.
Dopo l’elettrizzante primo video gameplay presentato a inizio anno, durante l’Xbox Games Showcase l’atteso Indiana Jones e l’antico Cerchio è tornato a mostrarsi in un corposo reveal rivelando anche la finestra d’uscita.
Preparatevi per questa avventura per giocatore singolo ambientata tra gli eventi di I predatori dell’arca perduta e L’ultima crociata. Indossate i panni del leggendario archeologo e affrontate forze sinistre mentre combattete per scoprire la verità dietro uno dei più grandi misteri della storia.
Indiana Jones and the Great Circle uscirà nel corso del 2024su Xbox Series X|S, PC, e sarà anche disponibile al day one sul servizio Xbox Game Pass.
Nel corso dell’Xbox Games Showcase, è stato mostrato il primo trailer per Perfect Dark.
La Terra è stata colpita da una serie di disastri, portando gli ecosistemi di tutto il mondo sull’orlo del collasso. In questo primo sguardo al gameplay, segui l’agente Joanna Dark mentre dà la caccia al criminale più ricercato del mondo, Daniel Carrington, per scoprire i misteri che minacciano la vita di milioni di persone.