Asus ha finalmente annunciato la piena disponibilità della nuova versione aggiornata della sua handheld di successo.Rog Ally X introduce tante novità, in primis un nuovo layout più ergonomico e in una nuova colorazione full black. Sotto la nuova scocca, però ci sono le novità più importanti, a partire da una batteria enormemente migliorata che dovrebbe garantire in alcuni contesti fino a 8 ore di autonomia, nuovi stick analogici con hall effect – più precisi e senza il fastidioso rischio di drift – 24 GB di RAM più veloce anzichè 16 come sul precedente modello, e il supporto ai dischi NVME 2280, più comuni ed economici.
Per tutti i dettagli sulla nuova console, che potrà essere acquistata ad un prezzo anch’esso salito a 899 a partire da oggi, li trovate nel comunicato stampa qui sotto.
ASUS Republic of Gamers annuncia la disponibilità di ROG Ally X
Hardware, storage, memoria, batteria e joystick si aggiornano, per offrire un’esperienza di gioco potenziata
PUNTI CHIAVE
Più spazio di archiviazione, RAM più veloce, maggiore durata della batteria: SSD M.2 2280 da 1 TB, 24 GB di RAM LPDDR5X-7500 e batteria da 80 Wh, ROG Ally X è pronta per tutti i giochi.
Controlli e connettività aggiornati: I joystick e l’ergonomia migliorati consentono un controllo più preciso, mentre le due porte USB-C® aumentano la flessibilità.
Termiche migliorate: Le nuove ventole spingono fino al 24% di aria in più attraverso una terza presa d’aria, mantenendo il pannello fino a 6°C più fresco al tatto.
Taipei, 22 luglio 2024 – ASUS Republic of Gamers (ROG) annuncia la disponibilità di ROG Ally X, il nuovo modello della sua famosa console portatile ROG Ally. Progettato per i giochi Windows 11 on the go, ROG Ally X è dotata dello stesso processore AMD Ryzen™ Z1 Extreme, ma aggiunge storage, RAM e durata della batteria potenziati, oltre a uno chassis aggiornato per migliorare ergonomia, raffreddamento e connettività. In combinazione con Armoury Crate SE 1.5, che presenta una nuova libreria di giochi personalizzabile e aggiornamenti di sistema unificati, ROG Ally X è stata progettata per giocare nel migliore dei modi.
Più spazio di archiviazione, RAM più veloce e maggiore durata della batteria
ROG Ally X nasce dall’ascolto dei feedback degli utenti e offre un aggiornamento e potenziamento di molti dei suoi componenti interni. Una nuova unità SSD da 1 TB assicura spazio sufficiente per l’installazione di moltissimi giochi, rispetto ai 512 GB dell’Ally originale. Inoltre, ROG Ally X utilizza una scheda madre riprogettata con uno slot per il form factor M.2 2280, che consente agli utenti di aggiornare più facilmente lo storage con unità più grandi di quanto fosse possibile in precedenza.
L’aggiornamento dello storage è accompagnato da 24 GB di RAM LPDDR5X-7500 per una maggiore flessibilità. Come APU, AMD Ryzen Z1 Extreme condivide la RAM video con quella di sistema del dispositivo.
I 24 GB di memoria consentono agli utenti di allocare più memoria sia al sistema che alla GPU per ottenere migliori prestazioni nei giochi più recenti che utilizzano una maggiore quantità di VRAM.
Infine, ROG Ally X ha una batteria da 80 Wh, il doppio della capacità del modello precedente, per consentire agli utenti di giocare il più a lungo possibile con il dispositivo fuori dalla carica. Nonostante il notevole miglioramento della durata della batteria, ROG Ally X pesa solo 70 grammi in più rispetto al ROG Ally originale, con una distribuzione del peso perfettamente centrata sul punto in cui pollice e indice del giocatore impugnano il dispositivo. In questo modo il dispositivo risulta più leggero di quanto il suo peso di 678 g lascerebbe intendere, garantendo portabilità e gioco confortevole.
Controlli e connettività aggiornati
ROG Ally X presenta uno chassis ridisegnato in una nuovissima colorazione nera, con impugnature leggermente più profonde e una forma più arrotondata per migliorare il comfort durante l’utilizzo, senza aggiungere molto spessore al dispositivo. I pulsanti e le levette sono disposti in un angolo leggermente più ergonomico, con un’inclinazione dei grilletti che ne facilita la pressione. Anche i pulsanti macro sul retro sono più piccoli, per ridurre le pressioni accidentali pur mantenendoli facilmente accessibili.
I joystick sono stati sostituiti con dei nuovi molto più resistenti, con una durata di vita di 5 milioni di cicli, molle più rigide per una risposta più familiare ai giocatori di controller di vecchia data. Anche il D-Pad è stato migliorato, con un input più preciso in otto direzioni per i giochi di combattimento e i retro games.
Gli utenti hanno richiesto a gran voce delle I/O più universale; quindi, la porta XG Mobile è stata sostituita con due porte USB-C® sul ROG Ally X, una delle quali è compatibile con Thunderbolt™ per un’ampia interoperabilità con dock e GPU esterne di terze parti.
Termiche migliorate in tutto e per tutto
Per ospitare la nuova batteria, ROG Ally X è dotato di nuove ventole più piccole del 23%, ma che utilizzano pale più sottili del 50% per migliorare il flusso d’aria. Due nuovi tunnel nell’alloggiamento della ventola dirigono l’aria verso l’alto e verso una terza presa d’aria di scarico sul bordo superiore del ROG Ally X. Questa nuova soluzione termica fornisce il 24% in più di volume d’aria da spingere attraverso il dispositivo, raffreddando non solo i componenti interni ma anche il touch screen, che misura fino a 6°C in meno per un utilizzo più confortevole a lungo termine.
DISPONIBILITÀ E PREZZI
ASUS ROG Ally X è disponibile da oggi al prezzo di € 899 su ASUS e-shop e ASUS Gold Store. Sarà inoltre disponibile dal 6 agosto presso MediaWorld e nel corso delle prossime settimane su Amazon e i principali retailer di elettronica.
Per conoscere il network degli ASUS Gold Store e trovare il più vicino a sé è possibile consultare questa pagina.
Da un po’ di anni a questa parte, sempre più utenti PC hanno cominciato ad apprezzare il mondo delle tastiere cosiddette custom, ovvero tastiere “cucite addosso” al loro utilizzatore grazie alla personalizzazione estrema di ogni componente. Del resto la tastiera è uno dei pochi elementi di “contatto” tra il mondo virtuale e quello reale e considerando che la gran parte di noi passa tantissimo tempo della sua giornata proprio a digitare, non è così sbagliato dedicare tanta cura alla personalizzazione di un componente così importante.
Le tastiere meccaniche custom si distinguono da quelle commerciali per diversi aspetti: qualità costruttiva superiore, materiali premium, switch di alta gamma (spesso lubrificati), plate e PCB personalizzabili, e un’attenzione maniacale all’esperienza di digitazione e al suono prodotto. Al contrario delle tastiere commerciali, però, queste tastiere offrono però solitamente software di controllo piuttosto astrusi e solitamente effetti di illuminazione piuttosto standardizzati.
Con la tastiera meccanica ROG Azoth, ASUS cerca di colmare il divario tra questi due mondi, offrendo una tastiera preassemblata che incorpora molte caratteristiche tipiche delle tastiere custom, senza rinunciare ai vantaggi delle tastiere commerciali ed in particolare delle sue tastiere, come il supporto del software avanzato Armoury Crate. Questa mossa strategica mira a catturare l’attenzione degli appassionati di tastiere meccaniche che desiderano un’esperienza premium senza dover assemblare una tastiera da zero.
Unboxing e Design
Aprendo la confezione della Asus ROG Azoth ci si trova di fronte a un packaging curato che riflette l’attenzione al dettaglio di ASUS. Oltre alla tastiera, troviamo un set di strumenti per la manutenzione, inclusi un estrattore per keycap ed uno per estrarre gli switch, un pennello per la pulizia, una piccola stazione per la lubrificazione e un lubrificante extra per gli switch. Sono inoltre presenti tre switch aggiuntivi, un extender per ricevitore, il cavo usb in tela grigia e i classici adesivi ROG.
Il design della Azoth è un equilibrio tra estetica gaming e raffinatezza. Il layout da 75% (ancora una volta date uno sguardo al nostro glossario delle tastiere delle tastiere custom se non conoscete il significato di alcuni di questi termini) offre un’ottima ergonomia e compattezza senza sacrificare in maniera eccessiva funzionalità essenziali, sebbene la tastiera abbia dimensioni generose per il tipo di layout. In particolare ci ha sorpreso il peso, quasi 1,2 KG non sono affatto pochi e questo è sicuramente un vantaggio ed un indice abbastanza chiaro della qualità costruttiva della tastiera.
Quanto alle opzioni di colore, la tastiera è disponibile in doppia colorazione, grigia satinata e tasti bianchi, come nel modello da noi provato, o gragio canna di fucile e tasti neri. La scocca in alluminio anodizzato conferisce robustezza e un aspetto premium.
Particolarmente evidente sul lato destro lo schermo OLED da cui è possibile visualizzare le informazioni vitali della tastiera e il particolare selettore a due posizioni (su – giu) più il pulsante centrale per il controllo delle altre funzionalità della stessa. La porta USB-C è convenientemente posizionata sul lato sinistro, così da consentire l’utilizzo di cavi USB coiled tanto amati dai cultori delle tastiere custom.
Specifiche tecniche
Asus ROG Azoth
Prezzo ASUS eShop
300,00 €
Connettività
USB 2.0 (TypeC to TypeA), Bluetooth 5.1, RF 2.4GHz
Illuminazione
RGB Per keys
AURA Sync
Yes
Anti-Ghosting
N Key Rollover
Chiavi macro
All Keys Programmable
Velocità report USB
1000 Hz
USB Pass through
NA
Cavo
2M USB type A to C braided cable
SO
macOS® 10.11 or later, Windows® 11
Software
Armoury Crate
Dimensioni
326 x 136 x 40 mm
Peso
1186g PBT keycaps without cable
Colore
Gunmetal, Moonlight White
Contenuto confezione
1 x ROG Azoth, 1 x ROG switch opener, 1 x ROG keycap puller, 1 x ROG switch puller, 1 x lube station, 1 x lube brush, 1 x lube, 3 x ROG NX Switch, 8 x Stabilizer mat, 1 x USB dongle, 1 x USB extender, 1 x USB cable, 1 x ROG sticker, 1 x quick start guide, 1 x warranty booklet
Sotto la scocca
Internamente, ASUS ha implementato un design a montaggio gasket multistrato, una caratteristica tipica delle tastiere custom di fascia alta. Il design multistrato combina strati di schiuma poron e silicone, che potete vedere meglio nell’immagine con didascalia qui sotto, al fine di garantire un’esperienza di digitazione più morbida e un profilo acustico più piacevole.
Nell’immagine, sotto gli switch, 1 – supporto degli switch; 2 – guarnizione in silicone che attutisce la flessione del supporto durante la digitazione; 3 – Cuscinetto antirumore in silicone da 3,5 mm; 4 – PCB hot swap; 5 – schiuma in Poron antivibrazioni; 6 – schiuma siliconica per eliminare l’eco dei tasti e migliorare la base di appoggio della base in Poron.
Gli switch ROG NX pre-lubrificati sono disponibili in diverse varianti Snow, Rosso, Storm, Marrone e Blu: i primi due hanno una risposta lineare (Snow e Rosso), mentre quello marrone ha una risposta tattile, e gli altri due una risposta clicky.
I keycap in PBT doubleshot con texture leggermente ruvida offrono durabilità e comfort. La PCB hot-swappable è un altro elemento che strizza l’occhio al mondo custom, permettendo agli utenti di sostituire facilmente gli switch con quelli che più gradiscono, senza doversi cimentare in saldature.
Anche gli stabilizzatori custom di Asus, contribuiscono a migliorare l’esperienza generale di digitazione, offrendo, per i tasti più grandi come quelli della barra spaziatrice, una risposta coerente in qualunque punto si prema sul tasto. La tastiera è inoltre compatibile con gli stabilizzatori Costar, il che permette una eventuale sostituzione in caso di usura.
Esperienza d’Uso
La nostra tastiera era equipaggiata con switch Snow, che offrono una esperienza di digitazione lineare e molto piacevole anche e soprattutto dal punto di vista sonoro che appare piuttosto “sordo”. Questi switch con un punto di attuazione di 1,8mm e 40g di forza di attuazione iniziale e 53 di forza totale, rappresentano sicuramente una scelta più orientata al gaming, ma grazie al PCB hot-swappable, un elemento preso di peso dalle più avanzate tastiere custom, è possibile decidere di sostituire completamente gli switch senza dover effettuare alcuna saldatura. La cosa interessante è che ASUS ha convenientemente scelto di utilizzare un PCB a 5 Pin, il che permette di utilizzare praticamente ogni switch in circolazione.
Sound test Asus Rog Azoth
Nella prova sul campo, la ROG Azoth si distingue per diversi aspetti positivi. La qualità costruttiva è eccellente, con zero flessioni del case e una sensazione di solidità che giustifica il prezzo premium. La combinazione di montaggio gasket, schiuma interna e switch pre-lubrificati risulta in un’esperienza di digitazione estremamente piacevole. Il suono prodotto è profondo e soddisfacente, senza il tipico “ping” metallico delle tastiere commerciali di fascia media.
L’OLED personalizzabile aggiunge un tocco di funzionalità e stile, permettendo di visualizzare informazioni utili o personalizzare l’aspetto della tastiera anche se il settore potrebbe non essere una scelta apprezzata da tutti: probabilmente una rotellina avrebbe reso tutti più felici.
Il software Armoury Crate è quello che probabilmente già conoscete tutti e al di là se lo si ami o lo si odi, offre abbastanza possibilità di personalizzazione, dalla mappatura dei tasti alla gestione dell’illuminazione RGB, per accontentare tutti, o quasi. Se non fosse per l’eccessivo consumo di risorse di sistema e per i bug che saltano fuori di tanto in tanto, potremmo quasi dire che non è poi così male. (Se cercate una versione custom di Armoury Crate un po’ più leggera, date uno sguardo a G-Helper)
Tuttavia, non tutto è perfetto. Le regolazioni di inclinazione sono tre, a 4, 8, e 11 gradi ma manca un poggiapolsi, che ci saremmo aspettati in una tastiera dal feeling così premium, e che avrebbe potuto aiutare a migliorare l’ergonomia della tastiera.
Ergonomia a nostro parere molto buona, nonostante il profilo particolarmente alto della tastiera che potrebbe non piacere a tutti. La tastiera infatti oltre ad essere particolarmente spessa è una tastera high profile, cioè con un punto Home (rappresentato dalla fila di lettere A, S, D, F, e sulla destra J, K, L , dove solitamente le dita si riposano quando non state digitando) posizionato a circa 3 cm.
Prestazioni e Funzionalità
La ROG Azoth come abbiamo detto, offre una eccellente qualità di digitazione, ma, nella configurazione da noi provata, brilla particolarmente nelle prestazioni gaming. Il merito è della latenza eccezionalmente bassa sia in modalità cablata che wireless 2.4GHZ, dove si posiziona ai vertici della categoria con uno strepitoso 1,8ms come tempo di attivazione, addirittura superiore a rispetto a quella via cavo.
La tastiera offre anche un’opzione di collegamento Bluetooth, che però offre prestazioni significativamente inferiori rispetto alla connessione 2,4G ed in linea con quello di altre tastiere. Il polling rate di 1000Hz garantisce una reattività impeccabile, fondamentale per i giochi competitivi.
Come abbiamo detto, uno dei motivi per cui scegliere una tastiera “Custom” prodotta da Asus, è la possibilità di accedere alle opzioni di personalizzazione e al sofware offerte da un grande produttore come Asus.
L’illuminazione RGB, infatti, particolarmente brillante grazie ai tasti PBT shine trough double shot, è completamente personalizzabile sia dalla tastiera che tramite il software Armoury Crate con effetti di luce che possono essere sincronizzati con altri dispositivi ASUS compatibili tramite Aura Sync.
Sempre tramite il software proprietario di Asus, lo schermo OLED può essere configurato per mostrare informazioni di sistema, statistiche di gioco, o elementi personalizzati come animazioni ecc.
Non mancano poi le tradizionali opzioni di rimappatura tasti, creazione macro complesse, e personalizzazioni dell’illuminazione RGB. Queste opzioni possono anche essere salvate in profili direttamente sulla memoria interna della tastiera il che vi consente di richiamarli anche senza attivare il software.
Connettività e Batteria
Delle opzioni di connessione abbiamo già parlato: la tastiera può essere collegata via USB-C, wireless 2.4GHz tramite dongle, e Bluetooth. La possibilità di abbinare fino a tre dispositivi contemporaneamente via Bluetooth è particolarmente utile per chi lavora con piattaforme diverse, poichè consente di passare dall’una all’altra semplicemente con una combinazione di tasti. Niente di particolarmente innovativo, ma comunque sempre ben accetto.
La durata della batteria è impressionante: ASUS dichiara fino a 2000 ore con l’illuminazione spenta, o circa 130 ore con l’illuminazione al 50%. Questi numeri che abbiamo avuto di verificare nella nostra prova sul campo durata alcune settimane, la rendono una delle tastiere wireless più longeve sul mercato, ideale per l’uso in mobilità o per chi non ama ricaricare frequentemente i dispositivi.
Commento finale
La ASUS ROG Azoth rappresenta un tentativo riuscito di portare l’esperienza delle tastiere meccaniche custom nel mondo delle tastiere gaming preassemblate. Offre una qualità costruttiva eccellente, un’esperienza di digitazione raffinata e prestazioni gaming di alto livello, il tutto in un pacchetto esteticamente accattivante e ricco di funzionalità avanzate come il display OLED e la PCB hot-swappable. D’altra parte, però, tutto questo è offerto ad un prezzo davvero molto molto elevato: la tastiera Asus ROG Azoth ha infatti un prezzo di listino di circa 300 euro (lo street price, è comunque leggermente più basso, tra i 280 e 250 a seconda della colorazione) che la rende paragonabile a quella di altre tastiere custom estreme, come le Mode Sonnet o le KBD8X MKIII, punti di riferimento assoluti in questo settore.
In definitiva, la ROG Azoth è una scelta eccellente per i giocatori e gli appassionati di tastiere che cercano un’esperienza premium senza dover assemblare una tastiera custom. Offre un equilibrio quasi perfetto tra le caratteristiche delle tastiere gaming di fascia alta e quelle delle tastiere meccaniche custom, posizionandosi come una delle migliori opzioni nel suo segmento di mercato a patto però che siate disposti a spendere 300 euro per una tastiera.
Ranma Saotome è un giovane karateka caduto nelle Sorgenti Maledette di Jusenkyo assieme al padre durante una sessione di allenamento. Questo tragico avvenimento gli ha permesso di trasformarsi in ragazza a contatto con l’acqua fredda, il padre Genma invece si trasforma in un panda. Soun Tendo (amico di vecchia data di Genma) informa le sue tre figlie (la diciannovenne Kasumi, la diciasettenne Nabiki e la sedicenne Akane) che una di loro dovrà sposare Ranma (di cui non avevano mai sentito parlare) per assicurare il futuro del dojo Tendo. I rapporti non saranno facilissimi.
La nuova serie animataè prodotta da Studio MAPPA, che occupatosi anche degli adattamenti animati di Jujutsu Kaisen, Yuri!!! On Ice e Chainsaw Man.
Ranma 1/2 arriverà per tutti gli abbonati Netflix il prossimo 6 Ottobre.
Tante novità per Guilty Gear -Strive- condivise in occasione dell’EVO 2024: ecco la quarta stagione e la collaborazione con… Cyberpunk Edgerunners!
Il Season Pass 4 di Guilty Gear -Strive- vedrà tornare alcuni volti conosciuti come Dizzy e Venom e anche Unika dalla serie anime “Guilty Gear Strive: Dual Rulers”. L’ultimo personaggio che sarà aggiunto al roster con il SP4 nel 2025 sarà Lucy dalla serie anime “Cyberpunk: Edgerunners”! Questa è la prima collaborazione tra la serie Guilty Gear e il producer dello show CD PROJEKT RED.
Il SP4 di GUILTY GEAR -STRIVE- è acquistabile da ora con il seguente rilascio dei contenuti:
Quattro personaggi aggiuntivi: Dizzy nel 2024, Venom nel 2025, Unika da “Guilty Gear Strive: Dual Rulers” nel 2025 e Lucy da “Cyberpunk: Edgerunners” nel 2025
Due nuovi Stage
Guilty Gear -Strive- Additional Color Pack* #4
Bonus del Season Pass: Premium Color Pack* (31 colori, 1 per personaggio) – Disponibile dal 22 luglio 2024
La nuova modalità “TEAM OF 3” arriverà presto, mettendo 6 giocatori (due team da 3) in un singolo match attraverso la modalità Versus Online. Questa modalità include un sistema di combattimento 3vs3 in cui i giocatori combattono in base ai ruoli assegnati (Principale o Assist).
L’Assist può compiere diverse azioni e avrà diverse abilità per supportare il giocatore Principale. Le posizioni tra Principale e Assist possono essere variate durante il combattimento. I giocatori possono provare l’Open Beta Test “TEAM OF 3” dal 26 al 29 luglio. Questo beta test non richiede l’acquisto del gioco base GUILTY GEAR -STRIVE- e il test includerà tutti i personaggi aggiuntivi fino a Slayer.
L’Open Beta Test di GUILTY GEAR -STRIVE- “TEAM OF 3” includerà:
Tutorial – Impara le basi prima di unirti a un team
Online Match – Lanciati nell’azione con il tuo team di 3
Matchmaking funziona per uno, due o l’intero team di 3
Quando non ci sono abbastanza partecipanti, il team sarà automaticamente diviso per diventare 3 contro 3
I giocatori potrebbero non giocare contro i propri amici in questo open beta test
Arc System Works rilascia inoltre oggi anche GUILTY GEAR -STRIVE- BLAZING EDITION, che dà ai giocatori il gioco base più tutti i DLC dai Season Pass 1-4, il Content kit della Ultimate Edition e i Colori Speciali del Guilty Gear 25th Anniversary – una nuova edizione perfetta per chi si vuole approcciarsi al titolo.
Inoltre, il Season Pass 1 ha ricevuto un aggiustamento di prezzo che include i 5 personaggi DLC, uno stage aggiuntivo e gli ulteriori contenuti alla storia disponibili in “Another Story”.
Il fighting game 2.5D è disponibile per PlayStation 4, PlayStation 5, Steam, Xbox Game Pass, Xbox Series X|S, Xbox One e Windows.
A poco più di un anno dalla originaria release per Apple Arcade, Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate è approdato anche sulla console ibrida di casa Nintendo. Nato come progetto mobile ma pensato fin da principio per dispositivi high end con supporto ai controller, il prodotto di Super Evil Megacorp si era contraddistinto positivamente come una delle migliori esclusive del servizio di Cupertino. Ma come tutti i porting tra ecosistemi drammaticamente diversi, il dubbio era lecito: Splintered Fate avrà qualcosa da dire anche al pubblico console?
Il compito di rispondere a tale quesito spetta alla versione per Nintendo Switch, probabilmente la più idonea (per filosofia e prassi) ad assaporare la transizione tra mobile ed home console. Il nostro test ci ha dato la risposta: le Tartarughe Ninja proseguono la loro recente tradizione di titoli molto validi, ma con qualche avvertenza…
Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate è disponibile dal 17 Luglio in esclusiva temporale console per Nintendo Switch. Arriverà entro la fine dell’anno anche su PC (via Steam).
Versione testata: Nintendo Switch
Alla riscossa
Il Maestro Splinter è stato rapito dal terribile Shredder. Misteriosi portali iniziano a comparire contemporaneamente in tutta New York. Mentre April e Metalhead analizzano dei manufatti alla ricerca di indizi, le Tartarughe combattono per salvare loro padre dalle grinfie del Clan del Piede. Qualcosa tuttavia non torna: tra stranezze dimensionali, poteri occulti e personaggi misteriosi, una minaccia ancora più grande si nasconde nell’ombra…
Nulla di particolarmente elaborato dunque e non è necessariamente un male. Il tono della vicenda, in fondo, farà felici i fan della IDW Publishing, in cui potranno ritrovare non solo i medesimi toni ma anche gran parte dei personaggi più famosi. Proprio qui dobbiamo tuttavia parlare di una leggerezza, da parte di Super Evil Megacorp.
Se in America le run a fumetti delle Tartarughe sono molto famose e diffuse (e con esse la conoscenza di moltissimi personaggi), la stessa circostanza non si ripete nel vecchio continente ed in Italia. Una diffusione assai ridotta delle avventure fumettistiche rendono l’incarnazione cartacea del brand fondamentalmente per un pubblico di nicchia. Proprio alla luce di questa circostanza, sarebbe stato apprezzabile uno sforzo aggiuntivo in fase di scrittura per contestualizzare meglio personaggi e riferimenti, magari banalmente introducendo un compendio. Così com’è, Splintered Fate può essere indubbiamente goduto da tutti, ma realmente apprezzato solo dai veri fan IDW.
A livello tecnico, invece, nulla di eclatante da segnalare. Le umili origini della produzione si palesano anche su Nintendo Switch, con aree limitate, una conta poligonale non eccelsa e qualche leggerezza di troppo nella centratura di alcuni font. Tuttavia, il framerate è nella maggior parte dei casi inchiodato a 60 fps (ed è anche possibile lockarlo a 30 fps con un miglioramento delle prestazioni visive). Un risultato apprezzabile, soprattutto perché assicura il requisito minimo per godere di Splintered Fate. Nel modo più semplice: divertendosi.
Il segreto di Ooze
Splintered Fate poggia ogni sua base ludica sulla riverenza al re degli action roguelike: Hades.
Come nel miglior esponente del genere, anche nella produzione Super Evil Megacorp dovrete affrontare una serie di stanze e biomi. Dopo ogni area ripulita, potrete ottenere potenziamenti temporanei, abilità aggiuntive, upgrade elementali e molto altro per personalizzare la vostra build. Liberati dai nemici potrete raccogliere le risorse sul vostro cammino. Queste, presenti in diverse tipologie, potrebbero aprirvi la strada a miglioramenti da acquistare dal misterioso Presidente oppure fornirvi la valuta necessaria per acquistare, in caso di sconfitta e ritorno al vostro covo, upgrade permanenti che vi daranno progressivamente nuovi vantaggi nei vostri tentativi futuri di salvare il maestro Splinter.
I boss non mancheranno e spesso avranno rinforzi.
Un impianto estremamente tradizionale insomma, che rinuncia a sezioni esplorative (come in Returnal, ad esempio) o alla scelta di armi iniziali (sostituite, rispetto ad Hades, dalle differenti dotazioni di ciascuna Tartaruga) in favore di un approccio più semplice ed accessibile.
Proprio questi ultimi due concetti sono alla base del leitmotiv del team di sviluppo, che si propone di realizzare titoli capaci di rivolgersi ad un pubblico vasto senza lasciare nessuno da parte. In questo senso, ciò si traduce in un’offerta indubbiamente lodevole sul versante contenutistico, ma che tuttavia manca dell’attenzione per i dettagli che permettono ai buoni titoli di fare il salto di qualità. Ne è un esempio la “leggerezza” degli upgrade che finiscono per essere tutti estremamente simili tra loro, limitandosi a viaggiare su poche linee guida (danni extra, salute extra, danni elementali aggiuntivi, incremento del recupero delle risorse). Dimenticate di trovare la raffinatezza di alcune build del capolavoro Supergiant Games: qui non si va per il sottile, potenziate i valori principali e via.
I quattro fratelli sono molto diversi da utilizzare.
Tarzan Boy
Arrivati a questo punto, la domanda potrebbe sorgere spontanea: perché giocare Splintered Fate? La risposta, francamente, è piuttosto semplice: divertimento.
Gli sforzi di Super Evil Megacorp infatti, sebbene non particolarmente originali, hanno portato indubbi risultati.
Anzitutto, l’equilibrio delle fasi di combattimento ed il ritmo delle stesse è praticamente perfetto. Ciascun personaggio ha le proprie peculiarità che permettono approcci diversi agli scontri, resi sempre frenetici da composizioni sempre più articolate ed impegnative. Si innesta un flow incalzante fatto di tentativi rapidi, power up semplici ed essenziali in cui lo spazio per la tattica è ridotto in favore dell’azione pura. Una scelta che forse non piacerà a tutti, ma che ha il merito di premiare una fruizione più spensierata e frizzante, tale da trasmettere la tipica voglia da “ultima partita e poi stacco”.
Situazioni come queste sono all’ordine del giorno.
Un ulteriore enorme punto di interesse di Splintered Fate è inoltre la sua vocazione al multiplayer. Sebbene sia pienamente fruibile in single player (con piena soddisfazione), le Tartarughe possono collaborare sia attraverso una modalità online sia in cooperativa locale. Il risultato, grazie anche alla versatilità di Nintendo Switch, è un divertimento che lievita in compagnia avvicinandosi più ai deliri gratificanti di un picchiaduro a scorrimento che non ad un metodico action roguelike.
Insomma: se è un divertimento puro e semplice quello che cercate, senza troppi grilli per la testa… beh, Super Evil Megacorp si è confermata fedele ai propri ideali.
Con gli amici giusti, vi divertirete un mondo.
Commento finale
Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate conferma tutte le proprie buone qualità, già apprezzate ai tempi del lancio su Apple Arcade. Un action roguelike leggero e divertente (non per questo non impegnativo) che si ispira in maniera evidente al primo della classe, quell’Hades capace di raccogliere riconoscimenti importanti anche ai The Game Awards del 2020. L’eccessiva somiglianza al capolavoro Supergiant Games è al contempo un pregio ed un difetto della produzione Super Evil Megacorp, da un lato saggia nel plasmare una declinazione del genere accessibile ed adatta alla cooperativa, dall’altro fin troppo conservativa nelle idee. Un po’ come una buona pizza all you can eat: non si rifiuta mai, ma c’è sicuramente qualcosa di più ricercato in giro.
Con un colpo di scena, Bandai Namco ha rivelato nel corso dell’EVO 2024 il ritorno di Heihachi Mishima, in arrivo entro la fine dell’anno nel roster di TEKKEN 8.
Rivelato come prossimo personaggio DLC, Heihachi è il terzo dal lancio del gioco che ha riportato alcuni personaggi amati dai fan come Eddy Gordo e Lidia Sobieska.
Sviluppato da Bandai Namco Studios Inc., TEKKEN 8 sfrutta l’Unreal Engine 5 per dare nuovo peso e atmosfera alle battaglie, con ogni personaggio rimodellato con dettagli sorprendenti e nuovi ambienti dinamici e distruttibili. TEKKEN 8 è disponibile per PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC via Steam.
Per la prima volta nella storia di TEKKEN, TEKKEN 8 aggiunge un capitolo completamente nuovo alla sua Modalità Storia, espandendo la trama di “The Dark Awakens”, che continua lo scontro tra le famiglie Kazama e Mishima. L’espansione della modalità storia “The Dark Awakens” sarà disponibile come aggiornamento gratuito per tutti i giocatori di TEKKEN 8.
Dopo un’epica conclusione delle finali di EVO 2024 che ha portato a un nuovo campione, ARSLAN ASH, l’azienda ha anche annunciato la sede delle finali del Tekken World Tour 2024. Le finali si terranno a Tokyo, in Giappone, l’8 dicembre 2024, con le fasi a gironi delle classifiche globali e regionali che inizieranno il 5 dicembre.
TEKKEN 8 è disponibile per PlayStation 5, Xbox Series e PC via Steam.
Nel corso dell’EVO 2024, Capcom ha rilasciato un teaser trailer per Terry Bogard, nuovo personaggio in arrivo per Street Fighter 6 che segnerà una storica collaborazione con SNK.
Terry Bogard, infatti, diventerà il primo guest character ad entrare nel roster della serie principale Capcom nei 37 anni della storia editoriale di Street Fighter.
Nel corso dell’EVO 2024, SNK ha confermato che Kevin Rian si unisce al roster di Fatal Fury: City of the Wolves.
Presente anche nell’originale Garou: Mark of the Wolves, Kevin Rian è un ufficiale SWAT e custode della pace di stanza a South Town. Con il suo fidato compagno Marky al seguito, questo spietato uomo di legge perlustra le strade della città alla ricerca del sinistro Freeman, l’uomo che ha ucciso il suo migliore amico a sangue freddo. Le mosse di Kevin sono intrinsecamente esplosive, estremamente energiche ed estremamente efficaci; in effetti, nessun criminale è mai riuscito a liberarsene indenne.
Il personaggio è doppiato da Jonah Scott nella versione inglese, mentre da Akihiro Sakata in quella giapponese.
La gloriosa serie Fatal Fury di SNK debuttò sul mercato nel 1991, contribuendo al travolgente successo ottenuto dai picchiaduro a incontri negli anni 90. GAROU: MARK OF THE WOLVES, pubblicato nel 1999, è rimasto a lungo l’ultimo episodio della saga. Ma ora la storia sta per cambiare. Ventisei anni dopo, si appresta a irrompere sulla scena un nuovo capitolo… FATAL FURY: City of the Wolves!
FATAL FURY: City of the Wolves introduce un nuovo stile grafico di grande impatto, un innovativo sistema REV pensato per velocizzare l’azione e meccaniche di combattimento ulteriormente approfondite. Questo episodio, inoltre, punta a rilanciare la serie con l’introduzione di due diversi schemi di comando, pensati per garantire il massimo coinvolgimento sia ai veterani, sia ai neofiti del genere. E le novità non sono finite! Le strade di South Town sono pronte a fare da sfondo a un mix esplosivo di azione, passione e ambizioni. Sta per nascere una nuova leggenda…
Fatal Fury: City of the Wolves arriverà per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series e PC via Steam ed Epic Games Store ad inizio 2025.
Una SNK scatenata quella dell’EVO 2024, nel corso del quale sono stati annunciati i piani per un nuovo titolo della serie Art of Fighting nonché un action RPG di Samurai Shodown.
Le conferme sono arrivate direttamente da Joshua Weatherford, nel corso dello showcase panel dedicato a The King of Fighters XV e Fatal Fury: City of the Wolves.
“Ci sono molti lavori in cantiere“, ha detto Weatherford. “Sono cose di cui non posso parlare. Vogliamo assumere sempre più personale, perché abbiamo bisogno di più persone per realizzare questi giochi pazzeschi e fantastici. […]. Abbiamo annunciato che stiamo facendo un nuovo Art of Fighting. Quindi vedrete South Town nel suo pieno splendore degli anni ’70. Inoltre, uno dei progetti di cui sono responsabile e di cui abbiamo parlato nello stesso momento, è un gioco di ruolo d’azione di Samurai Shodown. Non vedo l’ora: abbiamo molte sorprese in serbo!“.
Art of Fighting è una serie picchiaduro che ha esordito nel 1992. Trovò un successo discreto e fu seguito da Art of Fighting 2 (1994) e Art of Fighting 3: The Path of the Warrior (1996). Il nuovo progetto potrebbe dunque trattarsi di un vero e proprio rilancio per la serie SNK.
Samurai Showdown è invece una delle serie più famose e caratteristiche di SNK per aver proposto il primo picchiaduro a utilizzare solo il combattimento con arma bianca e calci. L’ultimo capitolo della serie è arrivato nel 2019 (e a seguire su current gen) con un affascinante capitolo, del quale potete leggere la nostra recensione. Il nuovo titolo sarà invece un action RPG che segnerà una svolta per la storia recente della serie.
La re-release del classico picchiaduro crossover SNK VS. CAPCOM SVC CHAOS è disponibile da oggi per PlayStation 4 e Nintendo Switch, dopo la sua uscita a sorpresa due giorni fa su PC (via Steam).
SVC CHAOS è uscito originariamente per le sale giochi nel Luglio del 2003, prima di essere portato su NEO GEO AES il successivo Novembre. Il titolo è poi arrivato su PlayStation 2 a Dicembre, con la versione Xbox giunta infine a Settembre 2004.
SVC CHAOS: un match da sogno di proporzioni epiche! Mondi opposti s’incontrano quando 36 personaggi iconici di varie serie SNK (soprattutto THE KING OF FIGHTERS) e CAPCOM (soprattutto STREET FIGHTER) si fronteggiano in una lotta frenetica! Grazie al rollback netcode e alle modalità torneo nuove di zecca, i match online saranno divertenti e al cardiopalma, mantenendo la grafica e i comandi classici del titolo amato dai fan. Ci saranno anche un visualizzatore di hitbox e una modalità galleria! Afferra e atterra giocatori di tutto il mondo in questa nuova evoluzione di SVC CHAOS!
36 personaggi da SNK e CAPCOM in uno scontro epico! SNK ha dalla sua grandi nomi dei picchiaduro come Kyo Kusanagi, Terry Bogard e Mai Shiranui insieme a Mars People, Athena e altre icone vere e proprie di SNK… mentre i lottatori agguerriti CAPCOM come Ryu, Chun-Li e Demitri si ergono senza paura al fianco di Zero, Red Arremer e altri! Gioca nei panni di 36 personaggi delle serie storiche di SNK e CAPCOM!
Match online mega divertenti e mega entusiasmanti! Il rollback netcode appena aggiunto e le lobby online (per un massimo di nove giocatori) fanno approdare SVC CHAOS in una nuova era del gaming. Partecipa ai tornei nel modo che preferisci scegliendo tra formati a eliminazione singola, eliminazione doppia e girone all’italiana. Afferra e atterra giocatori di tutto il mondo!
Nuove funzionalità extra per elevare al massimo l’esperienza SVC CHAOS! Il nuovo visualizzatore di hitbox offre una panoramica dettagliata delle aree di collisione di ciascun personaggio, mentre la modalità galleria con 89 opere (key art, ritratti di personaggi e tanto altro) è un vero spettacolo per gli occhi! Goditi questo e molto di più nel nuovo SVC CHAOS migliorato!
Disney e Marvel hanno condiviso il trailer finale italiano per Deadpool & Wolverine, attesissima pellicola in arrivo nelle sale cinematografiche il prossimo 24 Luglio.
Ve lo proponiamo di seguito, grazie all’account ufficiale YouTube di Marvel Italia. Occhio agli spoiler però, visto che al suo interno viene confermato non solo un cameo d’eccezione, ma anche la comparsa di un ulteriore personaggio a lungo rumoreggiato.
Deadpool & Wolverine è diretto da Shawn Levy ed è interpretato da Ryan Reynolds, Hugh Jackman, Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Karan Soni e Matthew Macfadyen.
Terzo capitolo dedicato al personaggio, che qui finalmente realizzerà il sogno di milioni di fan di vedere il team-up con il Wolverine di Hugh Jackman, la pellicola si ricollegherà direttamente all’MCU agganciandosi al multiverso.
Il film è prodotto da Kevin Feige, Ryan Reynolds, Shawn Levy e Lauren Shuler Donner, mentre Louis D’Esposito, Wendy Jacobson, Mary McLaglen, Josh McLaglen, Rhett Reese, Paul Wernick, George Dewey e Simon Kinberg sono i produttori esecutivi.
La pellicola arriverà nelle sale italiane il prossimo 24 Luglio.
Vivi una nuova storia con Kunitsu-Gami: Path of the Goddess ora disponibile in tutto il mondo su Xbox Game Pass, Xbox Series X|S, Xbox One, Windows, PlayStation 5, PlayStation 4 e Steam!
Questo gioco di azione e strategia ispirato al folklore giapponese introduce i giocatori nella lussureggiante terra del monte Kafuku, una bellissima montagna dove vivono pacifici abitanti e animali. Quello che un tempo era pieno di vita, natura e vibrante bellezza è ora invaso da un’inquietante profanazione e dalle Furie, che getta nello scompiglio coloro che vi abitano. Avanza, colpisci e studia le strategie per raggiungere le porte Torii nei panni di Soh, il guardiano il cui obiettivo è proteggere la Sacerdotessa della montagna, Yoshiro, dalle sinistre Furie. La Sacerdotessa della montagna è benedetta da poteri sacri che purificano le contaminazioni attraverso maestose danze kagura cerimoniali.
Con questa nuovissima IP portata in vita dal RE ENGINE di Capcom, i giocatori potranno esplorare una nuova versione del genere tattico d’azione ricco di design visivi sorprendenti, varie ispirazioni culturali giapponesi e un ciclo di gioco unico dal giorno alla notte. Kunitsu-Gami: Path of the Goddess presenta una tonnellata di elementi di gioco nuovi e inediti, tra cui:
Un ciclo giorno/notte unico:Durante il giorno, i giocatori esplorano il villaggio, purificano gli abitanti “contaminati”, assegnano loro vari ruoli e scelgono dove collocarli per proteggere al meglio la Sacerdotessa Yoshiro e prepararsi al tramonto. Quando cala la notte, Soh e gli abitanti del villaggio devono collaborare per proteggere Yoshiro dalle orde di Furie emergenti che fuoriescono dalle porte Torii sparse per la montagna..
Incontrare abitanti di villaggi diversi: Come abitanti del monte Kafuku, gli abitanti del villaggio devono essere salvati dalla profanazione e assegnati a vari ruoli per poter aiutare nella battaglia contro le Furie. Impara le diverse caratteristiche di ogni ruolo degli abitanti del villaggio, tra cui taglialegna, asceti, arcieri e altro ancora, per preparare gli abitanti del villaggio a una lotta feroce. I giocatori possono anche potenziare i ruoli degli abitanti del villaggio per ottenere maggiore supporto e impartire comandi agli abitanti del villaggio mentre combattono al loro fianco per sconfiggere le Furie e purificare ogni villaggio.
Affrontare le sinistre Furie: Quando cala la notte, le Furie emergono dall’altro mondo. Mentre prendono di mira la Sacerdotessa con una varietà di attacchi terrificanti, spetta al protagonista Soh usare tecniche di spada simili alla danza e comandare gli abitanti del villaggio. Scegli se concentrarti sugli attacchi corpo a corpo o sulle tattiche di supporto. Metti alla prova le tue abilità strategiche con i campi di battaglia in continua evoluzione e le diverse varianti di Furie..
Con il gioco ora disponibile, Capcom ha pubblicato dei contenuti aggiuntivi per permettere ai giocatori di approfondire il misterioso mondo di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess.
Contenuto della collaborazione con Okami – Dopo il lancio della demo, i giocatori hanno partecipato a una sfida speciale nell’ambito della collaborazione tra Kunitsu-Gami: Path of the Goddess e Okami. Insieme, i giocatori hanno ottenuto 1 miliardo di cristalli e trovato 15 Lucky Mallet nascosti, sbloccando contenuti esclusivi di Okami, tra cui il costume e l’arma di Amaterasu per Soh, il costume di Waka per Yoshiro e una speciale colonna sonora di Okami. Grazie ai giocatori che hanno giocato alla demo, questi regali speciali sono ora disponibili per tutti su tutte le piattaforme.!
· Collaborazione con il Teatro Nazionale Bunraku– Capcom ha pubblicato una collaborazione teatrale digitale con lo storico Teatro Nazionale Bunraku giapponese per presentare uno spettacolo che illustra il prequel di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess. Il Bunraku è un’arte collaborativa che fonde insieme recitazione narrativa, musica e marionette in una performance. Il maestro burattinaio e tesoro nazionale giapponese KIRITAKE Kanjuro si è esibito in un nuovo spettacolo intitolato “Ceremony of the Deity: The Maiden’s Destiny” (Cerimonia della divinità: il destino della Sacerdotessa), che è un prequel della nuova IP. Per rappresentare Soh e la Sacerdotessa sono state create speciali marionette utilizzando le tecniche tradizionali degli artisti Bunraku.
· Tema musicale principale di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess – Il tema del gioco, “Kunitsu-Gami”, cantato da ermhoi e composto da Chikara Aoshima, riunisce i temi della profanazione, degli spiriti e dei peccati che si riflettono nella storia di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess. Creato ispirandosi a una canzone per bambini basata sull’universo del gioco, questo brano è composto da modelli ritmici meticolosamente realizzati e arrangiamenti unici.
· Uno sguardo dietro le quinte della creazione delle miniature – Il team di sviluppo di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess ha realizzato meticolosamente il gioco con l’obiettivo di dare vita alla loro visione di una nuova IP ispirata al folklore giapponese. Hanno adottato un approccio unico per produrre le splendide immagini del gioco, creando repliche in miniatura dei villaggi e degli edifici e scannerizzandole digitalmente nel gioco, mentre per gli effetti sono stati usati come riferimento persino i fuochi d’artificio.
Shopping mall, smartphone and couple of friends on social media, website or blog for discount, sales and travel communication. Diversity gen z people walking, using phone or cellphone and coffee cup
Nel panorama professionale in rapida evoluzione, la Generazione Z è in prima linea nell’ambito di una trasformazione significativa guidata dall’Intelligenza Artificiale. Gli appartenenti sono spesso etichettati come la generazione “che sa cosa vuole e non ha paura di perseguirlo”, con oltre un quarto (26%) che dà priorità alla carriera rispetto alla vita privata. Ma con i recenti titoli dei giornali che sottolineano l’impatto dell’IA sull’occupazione, comprese le previsioni allarmanti sulla delocalizzazione dei posti di lavoro, anche loro stanno navigando in acque inesplorate.
Anche alla luce delle recenti notizie sui piani di spesa “aggressivi” per l’IA, è chiaro che il mondo del lavoro è già a buon punto nel suo percorso di trasformazione. Come possono le imprese lavorare con la Generazione Z per dimostrare che questa trasformazione non è necessariamente una minaccia per la sicurezza dell’impiego, bensì un’opportunità per migliorare la produttività, incanalare le ambizioni e ottenere il massimo da questa futura forza lavoro ridefinendo i ruoli?
Tecnologia trasformativa
Storicamente, le innovazioni tecnologiche hanno avuto il potere di ridefinire i ruoli professionali e di richiedere ai lavoratori di adattarsi. Dalla rivoluzione industriale all’era digitale, l’integrazione delle tecnologie ha portato a un aumento della produttività e alla creazione di nuove opportunità di lavoro. Oggi, l’IA è pronta a continuare questa tendenza. Sebbene alcuni temano che questo cambiamento si traduca in licenziamenti, è fondamentale considerare l’altra faccia della medaglia, più positiva: le tecnologie audiovisive e di supporto dell’IA offrono la possibilità di aumentare le capacità umane, piuttosto che sostituirle.
Gli strumenti basati sull’IA possono supportare e migliorare la produttività, gestendo compiti ripetitivi e banali e consentendo ai professionisti della Gen Z di concentrarsi su aspetti più significativi e creativi del loro lavoro. L’uso di tecnologie professionali nelle sale riunioni, come cuffie e altoparlanti potenziati dall’Intelligenza Artificiale, può anche portare a un aumento del 56% della qualità dei contributi dei partecipanti da remoto . Questo facilita anche una migliore comunicazione e collaborazione tra i diversi reparti e team, garantendo un flusso di informazioni fluido che porta a ritmi di lavoro più efficienti.
“Jabra ha sempre creduto nell’innovazione tecnologica come strumento di miglioramento della vita personale e professionale delle persone. Per questo crediamo fortemente che l’adozione dell’Intelligenza Artificiale possa migliore il livello di soddisfazione lavorativa della Gen Z e crediamo che avere delle cuffie professionali in questo contesto sia strategico per migliorare la qualità delle loro interazioni e prestazioni con tutti gli strumenti tecnologici che si basano su AI”, commenta Ilaria Orlando, Head of Enterprise Marketing Italy di Jabra, leader nello sviluppo e nella produzione d’innovative soluzioni audio, video e di collaborazione.
Sfruttare ogni fase del progresso dell’IA
Nonostante l’aumento della comunicazione e della collaborazione, i miglioramenti delle prestazioni complessive della forza lavoro, grazie all’IA, sono ancora solo agli inizi. Con il recente lancio di ChatGPT 4.0, gli assistenti all’attivazione vocale dell’IA stanno iniziando a rivoluzionare la produttività sul posto di lavoro. I dispositivi con cuffie e altoparlanti stanno trasformando il modo in cui i professionisti interagiscono con la tecnologia, consentendo agli utenti un controllo più intuitivo dei dispositivi, a mani libere, rendendo più facile la gestione delle attività, la programmazione delle riunioni e l’accesso alle informazioni.
La capacità di lavorare in modo più smart e agile è favorita anche dalla capacità dell’Intelligenza Artificiale di trascrivere accuratamente conversazioni e riunioni, se abbinata a tecnologie audio di alta qualità. Questo aspetto è prezioso per la Generazione Z, che dà priorità all’efficienza e alla comunicazione continua, sia di persona che in modalità virtuale. Una trascrizione accurata garantisce che le informazioni importanti siano catturate e facilmente accessibili, riducendo la probabilità di errori e fraintendimenti.
L’integrazione dell’IA nei modelli di lavoro è particolarmente significativa per i Gen Z nativi digitali. Il loro stile di lavoro è incentrato su basi diverse rispetto alle altre generazioni, essendo cresciuti con tecnologie avanzate e norme di lavoro ibride post-pandemia. Per far fronte a questa situazione è emersa una tendenza alla consumerizzazione della tecnologia aziendale per i lavoratori della Gen Z, abituati a quella personalizzata nella loro vita privata. Essi oggi si aspettano lo stesso livello di personalizzazione nei loro strumenti professionali. Gli assistenti dell’IA e le interfacce personalizzate possono essere adattati alle preferenze individuali e alle abitudini di lavoro, migliorando la soddisfazione e la produttività. Questo riflette un ampio spostamento verso una tecnologia aziendale più facile da usare e adattabile alle esigenze di una forza lavoro diversificata.
Prosperare, non solo sopravvivere
La Generazione Z svolge un ruolo fondamentale nella diversificazione del mondo del lavoro odierno e i leader di impresa devono rivolgersi a più generazioni per acquisire e trattenere i migliori talenti. Per evitare il “quiet quitting” dei dipendenti non è sufficiente seguire una politica unica, soprattutto perché più di un terzo della Gen Z (36%) non si sente a proprio agio nell’affrontare con il proprio manager la questione dell’insoddisfazione sul lavoro. Per garantire che le future generazioni di lavoratori si sentano responsabilizzate e abbiano l’opportunità di prosperare, le aziende devono adottare un approccio lungimirante all’integrazione dell’IA. Ciò comporta investimenti in programmi di formazione e sviluppo che forniscano ai dipendenti le competenze necessarie per lavorare con l’IA. Inoltre, le aziende devono promuovere una cultura dell’apprendimento continuo e dell’adattabilità, incoraggiando i lavoratori ad abbracciare nuove tecnologie e modi innovativi per migliorare i loro ruoli.
L’Intelligenza Artificiale ha anche il potenziale per supportare lo sviluppo dei ruoli quando si tratta di formazione sul comportamento, fornendo feedback in tempo reale ed esperienze di apprendimento personalizzate. Ad esempio, i programmi di formazione alimentati dall’IA possono analizzare le prestazioni dei dipendenti e offrire raccomandazioni mirate per il miglioramento. Questo approccio garantisce che la formazione sia pertinente ed efficace, aiutando i professionisti a sviluppare le competenze necessarie per avere successo in un ambiente di lavoro potenziato dall’Intelligenza Artificiale.
In quanto nativi digitali, i professionisti della GenZ hanno l’opportunità di intraprendere un percorso per fare crescere la fiducia nell’IA in ambito lavorativo. Devono controllare gli sforzi per garantire che l’IA sia accurata e utile, assicurandosi che non abbia margini per farsi prendere la mano. L’IA deve raggiungere un elevato grado di credibilità. Una vera sfida in quanto la tecnologia diventa sempre più intelligente. Assumersi la responsabilità di questa transizione rappresenta una grande opportunità per sviluppare competenze nell’ambito di un percorso che i GenZ possono seguire e coltivare fin dall’inizio. La domanda è: i GenZ sono pronti ad affrontare questa sfida?
Viaggio nel futuro
Mentre le dinamiche lavorative continuano a mutare, l’integrazione dell’IA nel panorama professionale è una realtà pressante, che presenta un’arma a doppio taglio per la Gen Z. I leader di impresa hanno la responsabilità di garantire che l’IA sia accessibile e sostenga le ambizioni di una forza lavoro più motivata e tecnologica che mai. Abbracciando l’IA come strumento per migliorare la produttività e il livello di soddisfazione per tutti, le aziende possono creare un ambiente di lavoro in cui le generazioni future possano prosperare. L’integrazione dell’IA è inevitabile e spetta ai leader di navigare in questo percorso con saggezza.
20th Century Studios ha condiviso il trailer finale per Alien: Romulus, il capitolo della serie firmato dal produttore Ridley Scott (Alien, Prometheus, Alien: Covenant) e dal regista/sceneggiatore Fede Alvarez.
Ve lo proponiamo di seguito in lingua originale: occhio agli spoiler!
Alien: Romulus riporta alle origini il franchise di grande successo Alien: rovistando nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, un gruppo di giovani colonizzatori dello spazio si trova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante dell’universo.
Alien: Romulus è diretto da Fede Alvarez (La casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues (L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett. Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon), che ha diretto l’originale Alien e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus e Alien: Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez, Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor (Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori controllo) sono i produttori esecutivi.
L’appuntamento nelle sale italiane è per il prossimo 14 Agosto.
Il publisher Devolver Digital ed il team di sviluppo Skeleton Crew Studio (creatori di Olija) hanno annunciato Forestrike, titolo che mescola kung fu e strategia in arrivo per Nintendo Switch e PC (via Steam).
Vi proponiamo di seguito il trailer di presentazione.
Forestrike è un gioco strategico basato sul kung fu in cui la ripetizione è la chiave per il successo.
Accompagna l’artista marziale Yu nel suo viaggio attraverso il paese per liberare l’imperatore dall’influenza di un malvagio ammiraglio. Sfrutta le tecniche di una delle cinque vie marziali per affrontare svariate battaglie, ognuna delle quali ti richiede di usare non solo la forza, ma anche l’ingegno.
Yu troverà molti nemici sul suo cammino verso la capitale, e sarà sempre in inferiorità numerica. Tuttavia, ha un’arma segreta: la preveggenza, una tecnica di meditazione che gli permette di rivivere più volte gli scontri futuri fino a trovare la sequenza di movimenti necessari per ribaltare le sorti della battaglia.
Una volta pronto, il nostro eroe dovrà combattere nella realtà, dove una sconfitta significa dover ricominciare tutto da capo, mentre i progressi sono permanenti. Vincere non significa sempre uscire illeso da ogni incontro, ma man mano che il viaggio prosegue, Yu diventerà sempre più forte.
Prevedi il tuo futuro La preveggenza, una meccanica di gioco distintiva, permette ai giocatori di esercitarsi negli scontri senza conseguenze, prima di dover realmente lottare per sopravvivere nel mondo reale. I loop di gioco roguelike di Forestrike generano ogni volta incontri e situazioni uniche, quindi improvvisazione e adattabilità saranno due doti fondamentali per avanzare.
Combattimenti di kung fu viscerali Essendo in inferiorità numerica, dovrai imparare a eliminare i gruppi di nemici con grazia ed efficienza utilizzando qualsiasi cosa a tua disposizione. Migliora e personalizza le mosse e le tecniche della tua via marziale per avere più possibilità di sconfiggere i tuoi avversari nelle feroci battaglie a enigmi.
Un mondo fantastico realizzato con cura Viaggia attraverso un mondo fantastico e visivamente affascinante, popolato da personaggi unici, nemici violenti e rivelazioni magiche. Intricate ambientazioni in pixel art fanno da sfondo alle animazioni e ai personaggi realizzati a mano.
Max ha condiviso il secondo trailer della nuova serie Dune: Prophecy, prequel della storia raccontata nelle acclamate pellicole dirette da Denis Villeneuve tratte dai romanzi di Frank Herbert.
La prima stagione sarà composta da sei episodi e sarà ambientata 10.000 anni prima dell’ascesa al potere di Paul Atreides (Timothée Chalamet), andando a raccontare la nascita delle Bene Gesserit. La serie è tratta dal romanzo scritto da Brian Herbert e Kevin J. Anderson, primo libro della trilogia sequel di Legends of Dune dedicata alle origini delle confraternite presenti nell’universo di Dune.
Nel cast troviamo: Emily Watson (Valya Harkonnen), Sarah-Sofie Boussnina (Principessa Ynez), Olivia Williams (Tula Harkonnen), Jodhi May (Natalya), Shalom Brune Franklin (Mikaela), Faoileann Cunningham (Sorella Jen), Aoife Hinds (Sorella Emeline), Chloe Lea (Tila), Travis Fimmel (Desmond Hart), Mark Strong (Imperatore Javicco Corrino), Jade Anouka (Sorella Theodosia), Chris Mason (Keiran Atreides), e Tabu (sorella Francesca).
Dune: Prophecy arriverà a Novembre su Max. Restiamo in attesa di capire come verrà trasmessa in Italia, ma probabilmente sarà fruibile tramite Sky e NOW.
Notizia inattesa per i fan di Halo: la serie TV live action è stata infatti cancellata da Paramount+ dopo le prime due stagioni.
“Paramount+ può confermare che ‘Halo’ non andrà avanti con una terza stagione“, ha affermato la compagnia in un comunicato condiviso altresì da Variety. “Siamo estremamente orgogliosi di questa serie ambiziosa e vorremmo ringraziare i nostri partner Xbox, 343 Industries e Amblin Television, insieme allo showrunner e produttore esecutivo David Wiener, ai suoi colleghi produttori esecutivi, all’intero cast guidato da Pablo Schreiber come Master Chief e lo straordinario equipaggio per tutto il loro eccezionale lavoro. Auguriamo a tutti il meglio per il futuro”.
Non tutte le speranze sono tuttavia perdute: secondo alcune fonti, Xbox, Amblin TV e 343 Industries cercheranno di far proseguire la serie presso altri servizi competitor. Che si facciano avanti Netflix o Prime Video? Lo scopriremo.
Pablo Schreiber è il protagonista della serie Master Chief, in un cast che include altresì Natascha McElhone, Jen Taylor, Bokeem Woodbine, Shabana Azmi, Natasha Culzac, Olive Gray, Yerin Ha, Bentley Kalu, Kate Kennedy, Charlie Murphy e Danny Sapani.
Un diffuso malfunzionamento di Windows ha messo fuori uso i sistemi informatici dei servizi di emergenza, delle banche, degli aeroporti e di tantissimi altri enti e agenzie governative. Secondo quanto riferito, i computer Windows non riescono ad avviarsi e, secondo alcune indiscrezioni, il problema risiederebbe nel software dell’azienda di sicurezza informatica CrowdStrike.
La questione sta creando scompiglio in tutto il mondo con segnalazioni di:
Voli bloccati negli aeroporti di tutto il mondo (gli Stati Uniti sembrerebbero aver sospeso tutti i voli)
I treni nel Regno Unito sono stati colpiti, così come gli scanner di imbarco all’aeroporto di Edimburgo in Scozia
I servizi di online banking non sono accessibili da clienti e/o impediscono di effettuare transazioni
Le emittenti televisive come Sky UK non riescono a trasmettere
Molti PC vanno in crash e/o viene visualizzata la schermata blu della morte
Gli utenti preoccupati si sono rivolti tempestivamente a forum come Reddit per segnalare il problema. Quindi se questa mattina siete arrivati al lavoro e vi siete trovati di fronte a una vera e propria “catastrofe”, sappiate che non siete soli.
Che cos’è CrowdStrike?
CrowdStrike (fondata dall’ex dipendente McAfee George Kurtz nel 2012) è un’azienda statunitense specializzata in sicurezza informatica che aiuta le aziende a gestire la sicurezza negli “ambienti IT”, ovvero tutto ciò a cui accedono tramite una connessione Internet. La sua funzione principale è proteggere le aziende e fermare violazioni dei dati, ransomware e attacchi informatici.
Tra i suoi principali clienti figurano banche d’investimento globali, università e persino l’agenzia di scommesse australiana TAB Corp.
Negli ultimi anni l’ambiente della sicurezza informatica è cambiato rapidamente a causa della crescente presenza di autori di minacce che prendono di mira le grandi aziende, tra cui Ticketmaster, Medibank e Optus.
Di conseguenza, sempre più aziende si rivolgono ad aziende come CrowdStrike per proteggere le informazioni dei propri clienti.
Cosa fare
Gli ingegneri di CrowdStrike affermano di essere già a lavoro sul problema, che riguarda il suo prodotto Falcon Sensor. CrowdStrike chiama Falcon “la piattaforma CrowdStrike creata appositamente per fermare le violazioni tramite un set unificato di tecnologie distribuite tramite cloud che prevengono tutti i tipi di attacchi, inclusi malware e molto altro”.
I siti web degli sviluppatori hanno già iniziato a pubblicare soluzioni alternative al problema e CrowdStrike ha offerto una soluzione sulla sua piattaforma riservata agli iscritti finché l’incidente non si sarà risolto. CrowdStrike non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale sulle conseguenze dell’interruzione. Sembrerebbe che coloro che hanno telefonato all’azienda abbiano ricevuto un messaggio preregistrato:
“Grazie per aver contattato il supporto di CrowdStrike. CrowdStrike è a conoscenza di segnalazioni di crash su Windows… correlati al sensore Falcon.”
Non resta quindi che attendere la risoluzione del problema, che sicuramente (speriamo) non tarderà ad arrivare.
Nonostante l’annuncio di due nuovi auricolari Elite 8 Active Gen 2 ed Elite 10 Gen 2 all’inizio del mese scorso, la società madre di Jabra, GN Audio, ha comunicato che abbandonerà il sempre più competitivo mercato degli auricolari wireless per uso consumer con la graduale cessazione nella vendita dei propri prodotti della gamma Jabra Elite entro il 2024, insieme alla sua linea Talk di modelli mono Bluetooth di vecchia concezione (la cui domanda sta registrando un forte calo).
GN ha dichiarato che “nonostante la gamma Jabra Elite sia più che redditizia, l’investimento richiesto per l’innovazione e la crescita in questo settore altamente competitivo è ritenuto, dati i rischi associati, ingiustificato nel lungo termine”.
Peter Karlstromer, CEO di GN Store Nord, ha aggiunto: “La decisione di ridurre gradualmente le linee di prodotti Elite e Talk rientra nel nostro impegno a concentrarci su mercati interessanti in cui possiamo ottenere una crescita redditizia e forti rendimenti… oggi valutiamo che non possiamo generare un equo ritorno sull’investimento rispetto alle numerose altre opportunità che abbiamo nei nostri business Hearing, Enterprise e Gaming”.
Jabra sottolinea che i nuovi modelli Elite 8 Active ed Elite 10 di seconda generazione saranno disponibili presso i rivenditori per tutto il 2024 e il 2025, fino a esaurimento scorte, e “i prodotti, come di consueto, continueranno a ricevere supporto per tutto il loro ciclo vitale”. Saranno, tuttavia, “gli ultimi due prodotti della linea”.
Con queste premesse, e con un po’ di tristezza, andremo a parlarvi delle Jabra Elite 10 Gen 2, i nuovi auricolari offrono un audio spaziale ad alta fedeltà grazie al supporto Dolby Audio, Dolby Head tracking, una (quasi) eccellente cancellazione attiva dei rumori grazie al sistema ANC di Jabra e con la prima custodia intelligente con tecnologia LE Audio. Il prezzo? € 279 (sono disponibili per l’acquisto anche su Amazon.it), mentre le tonalità di colori disponibili sono: Nero titanio, Nero lucido, Cacao e due nuove colorazioni, Denim e Bianco crema (versione da noi ricevuta per questa recensione).
Specifiche tecniche
Cancellazione attiva del rumore (ANC): Jabra Advanced ANC
ANC durante le chiamate: Sì
Regolazione automatica del volume: Sì
Numero di microfoni: 6
Tipo di microfono: MEMS
Ampiezza di banda del microfono: 100 Hz – 8.000 Hz
Audio spaziale: Sì, Dolby Atmos con tecnologia Dolby Head Tracking
Sidetone: Sì
Modalità mono: Sì
Natural HearThrough: Sì
Design per l’isolamento dal rumore: Sì
Dimensione dell’altoparlante: 10 mm
Ampiezza di banda dell’altoparlante (modalità musica): 20 Hz – 20.000 Hz
Ampiezza di banda dell’altoparlante (modalità Voce): 100 Hz – 8.000 Hz
Classificazione IP (Protezione dall’ingresso) (cuffie con microfono): IP57
Certificazioni e conformità: MFi, Qi, FCC, ISED, CE, RoHS, REACH, Proposition 65, Google Assistant, Fast Pair, Spotify Tap, Dolby Atmos
Dimensioni dell’unità principale (L x H x P): 19,6 mm x 18,8 mm x 28,2 mm
Peso (custodia di ricarica): 46,6 g
Dimensioni della custodia di ricarica (L x H x P): 24,4 mm x 46,9 mm x 65,4 mm
Lunghezza del cavo USB: 80 cm
Connettività: Cavo da USB-C a USB-C/con plug jack da 3,5 mm
Wireless range (Portata wireless): Fino a 10 m
Versione Bluetooth: 5.3
Bluetooth Low Energy (LE audio): LC3, bassa latenza
Profili Bluetooth: PBP 1.0, TMAP 1.0
Codec audio supportati: LC3
Streaming audio: Sì
Confezione di vendita
Auricolari, custodia di ricarica, cavo da USB-C a USB-C/con plug jack da 3,5 mm, garanzia e opuscolo di avvertenze, 4 misure di EarGels.
Design e qualità costruttiva
Una cosa è certa, l’azienda danese sa come costruire un bel paio di auricolari wireless. La parte superiore di ogni auricolare presenta un cappuccio di metallo argentato con il marchio Jabra stampato al centro. Sul retro – invece – sono presenti i punti di ricarica color oro. Come la maggior parte degli auricolari Jabra, l’alloggiamento è stato realizzato in plastica, piuttosto solida e che dovrebbe garantire una certa durata, ed è rivestito in un materiale soft-touch che risulta davvero piacevole sia al tatto che nelle orecchie. Sono altresì classificati IP57 contro polvere e acqua (fino ad 1 metro). In termini di confort, gli auricolari – grazie al design semi-aperto – si adattano comodamente al condotto uditivo (frutto di un lavoro di scansione di 62.000 orecchie). Anche dopo una manciata di ore di utilizzo – non abbiamo avvertito – grazie agli EarGel ovali – alcuna pressione fastidiosa o una forza eccessiva. Oltre ai gommini auricolari predefiniti, nella confezione di vendita, sono inclusi tre paia extra per garantire una vestibilità più che adeguata. Abbiamo trovato gli auricolari leggermente allentati e caratterizzati da un lieve movimento quando si cammina. Non è sicuramente la vestibilità più aderente che ci sia, ma è sufficientemente aderente a garantire che gli auricolari non caschino accidentalmente dalle orecchie.
Controlli (fisici) e precisi
Jabra preferisce (fortunatamente) equipaggiare i suoi auricolari con controlli fisici, il che è un qualcosa che apprezziamo in quanto si ha la certezza di aver premuto effettivamente il tasto rispetto a un tocco touch. Il layout di controllo standard è per lo più intuitivocon “clic” precisi e appaganti. Di default, una singola pressione alterna tra le modalità ANC e HearThrough sull’auricolare sinistro e controlla la riproduzione su quello destro. Le doppie pressioni sull’auricolare sinistro richiamano l’assistente vocale, mentre la stessa azione passa alla traccia successiva sulla destra. L’accesso all’assistente vocale senza mani è disponibile solo per Google Assistant. Le triple pressioni sulla destra riportano alla traccia precedente. Infine, tenendo premuti i pulsanti, è possibile controllare il volume (sinistra per abbassare, destra per alzare). I singoli tocchi su entrambi i lati permettono di rispondere anche alle chiamate in arrivo, mentre i doppi tocchi le terminano. I controlli in questione possono essere personalizzati nell’app Sound+, ma vale la pena sottolineare che se si attiva Google Assistant, non sarà più possibile controllare il volume degli auricolari. Segnaliamo che la pressione del pulsante non ha spinto ulteriormente gli auricolari nel condotto uditivo durante i test.
Più di una semplice custodia
Fondamentalmente, la custodia contiene un chip audio Bluetooth LE, e questo sta a significare che è più di una semplice custodia tradizionale. Consente – infatti – di collegare sorgenti audio (analogiche) alla custodia tramite il suo jack da 3,5 mm (intelligentemente integrato nel cavo di ricarica USB-C in dotazione), e la stessa trasmetterà l’audio in streaming da essa agli auricolari. Potreste voler collegare un dispositivo di gioco, di intrattenimento di bordo (in aereo o in treno ad esempio), un giradischi o addirittura un mangiacassette. Nessuno dei dispositivi deve però avere un proprio chip Bluetooth.
ANC incredibile o quasi …
Le prestazioni ANC sono molto buone; le Elite 10 hanno praticamente eliminato – sebbene le voci fossero ancora piuttosto udibili – la quasi totalità dei rumori ambientali indesiderati. Con la modalità HearThrough attivata è possibile invece udire chiaramente e in maniera amplificata i suoni esterni. Nella nostra prova, non avendo a portata una metropolitana, abbiamo deciso di fare una passeggiata passando sia per il centro città e sia in zone di campagna, caratterizzate da rumori piuttosto importanti, come trattori e altri macchinari industriali. Jabra afferma che il suo ANC è due volte più potente della generazione precedente e si concentra maggiormente sul silenziamento del frastuono esterno e del rumore prodotto dai mezzi di trasporto. In effetti, in città, in condizioni di traffico regolari, siamo riusciti a godere della nostra musica, nello specifico non udendo alcun rumore esterno; in campagna, i vari macchinari e rumori, sono invece “penetrati” in maniera lievemente più evidente.
… meno per quanto riguarda la durata della batteria
Jabra dichiara che la durata della batteria è circa di sei ore con una singola carica e 27 ore con la custodia di ricarica al seguito. Riproducendo la nostra playlist Spotify a circa il 75% del volume, la batteria dell’Elite 10 è scesa all’80%, il che sta ad indicare che la durata indica è pressoché realistica. Disattivando l’ANC, la durata presunta arriva a circa 8 ore con una singola carica, e 36 ore in totale tramite la custodia. La ricarica wireless è altresì supportata, così come la ricarica rapida; con una ricarica di soli cinque minuti sarà possibile ottenere un’altra ora di autonomia. Una carica completa richiede circa tre ore.
Qualità audio
Jabra non ha mai adottato codec audio più avanzati, quindi nonostante il supporto Bluetooth 5.3 , gli auricolari trasmettono in streaming solo in qualità SBC, AAC e LE Audio. Supportano Google Fast Pair e offrono connettività multipoint con un massimo di due dispositivi. Detto questo, abbiamo trascorso un po’ di tempo a riflettere sulla tipologia di suono che le Elite 10 vogliono trasmettere. È corposo? È bilanciato? È neutro? Beh, è un po’ un mix, il che rende le Elite 10 il tipo di auricolare adatto ad una pletora di ascoltatori. Nello specifico, gli auricolari (dotati di driver da 10 mm), riproducono un palcoscenico sonoro aeroso – enfatizzando tutte le frequenze – con alti chiaramente evidenziati, bassi corposi e una gamma media limpida, fluida, ricca di dettagli e dotata di una incredibile morbidezza senza pertanto soffocare nessuna gamma sonora. Certo, non sono gli auricolari true wireless dal suono più energico e dalla verve migliore disponibili in commercio.
Soprattutto quando si ascoltano artisti come Metallica (brani prescelti. Unforgiven III, Master of Puppets e Enter Sandman), Audioslave (abbiamo riprodotto Cochise e Like a Stone), Slipknot (brani: Before I Forget e Dualty) e i Nightwish con la loro straordinaria The Greatest Show on Earth dove – al netto di una ritmica buona – abbiamo percepito una lieve mancanza di dettaglio e di dinamicità complessiva. Va decisamente meglio con pezzi di artisti come gli Arctic Moneys o dei Kasabian; nello specifico, i brani (I Wanna Be Yours, 505, R U Mine, Why’d You Only Call Me When You’re High? e Do I Wanna Know dei primi e Bow dei secondi) sono stati riprodotti efficacemente dagli auricolari, tanto da permetterci di godere di qualsiasi nota, mix audio, riff e cantato. Una parola sull’Audio spaziale Dolby Atmos, che come la maggior parte degli upmix 3D funziona bene ma di default produce un suono sicuramente più fluido ma meno dettagliato. Con le tracce Dolby Atmos il senso di spazialità e profondità creato è buono, così come l’accuratezza e la reattività del tracciamento della testa (feature che offre un’esperienza divertente e immersiva), anche se per creare quel senso di profondità riduce le dimensioni delle voci posizionandole più indietro nel palcoscenico sonoro complessivo così come non sempre l’effetto dello spostamento del suono risulta gradevole.
Se la qualità musicale ci ha stupiti, dobbiamo dire che anche quella in chiamata ci ha impressionato. I Jabra Elite 10 Gen 2 riescono agevolmente a gestire le chiamate con i nostri interlocutori che ci hanno dato un feedback positivissimo: audio pulitissimo, corposo, con la voce sempre presente e molto chiara. Il merito, va sicuramente ai tre microfoni presenti su ciascun auricolare che riescono a sopprimere (grazie agli algoritmi di riduzione del rumore) i rumori indesiderati in modo più che efficiente. Qui di seguito, vi lasciamo ai nostri campionamenti audio:
App Sound+
Sebbene nasconda alcune impostazioni, l’app Jabra Sound+ (disponibile per Android e iOS) è facile da usare. Organizza tutto in tre schede. La schermata principale mostra un’immagine degli auricolari in alto, insieme alle durata della batteria per ciascun auricolare e della custodia. Scorrendo verso il basso è possibile accedere alla sezione Modalità audio selezionando tra le modalità ANC e HearThrough o disattivarle entrambe. La modalità ANC non offre parametri regolabili, mentre l’impostazione di HearThrough passa per cinque livelli. Andando ancora più in basso, si può abilitare l’audio spaziale. È disattivato di default, ma include sia il supporto Dolby Atmos che quello per il rilevamento della testa. Il riquadro Equal. musicale consente di accedere ad un EQ a cinque bande. Le modifiche all’EQ hanno un effetto evidente sullo spettro sonoro, potendosi scegliere anche fra le sei preimpostazioni disponibili. Soundscape – infine – offre varie tipologie di suoni ambientali per concentrarsi o rilassarsi. Le opzioni includono: Ventola, immersione, cascata, giornata piovosa, rumore delle onde e tanti altri. In questo modo è possibile mascherare il rumore che circonda l’utente.
Nel menu delle impostazioni dell’app Sound+, possono essere scaricati gli aggiornamenti del firmware, può essere configurato l’assistente vocale o può essere impostato il comodissimo Spotify Tap; è altresì concesso di rinominare gli auricolari, abilitare la riduzione del rumore del vento e personalizzare praticamente tutti i controlli on-ear. Infine, regolare varie funzioni di chiamata (come l’abilitazione della risposta automatica, l’esclusione automatica del microfono, il sidetone e la qualità della chiamata modificando le impostazione dell’EQ dedicato), abilitare lo strumento Find My Jabra basato sulla posizione e accedere alla documentazione di supporto. Come detto, alcune impostazioni non sono proprio dove ci si aspetterebbero che siano. Ad esempio, la funzione di riduzione del rumore del vento dovrebbe essere nella sezione Modalità audio e la possibilità di aggiungere un’opzione Off al ciclo ANC/HearThrough dovrebbe essere nella sezione relativa alla personalizzazione di tutti gli altri controlli on-ear. Tuttavia, è sempre meglio avere tutte queste opzioni che non averle affatto.
Specifiche software
Software e/o app compatibili: Jabra Sound+
Funzioni di Sound+: Stato della batteria, equalizzatore musicale personalizzabile, rilevamento della testa, impostazioni equalizzatore musicale predefinite, MyControls, Soundscape, Audio spaziale
Fast Pair (solo Android): Sì
Spotify Tap: Sì
Assistente vocale abilitato: Siri e Google Assistant (solo Android)
Swift Pair: Sì
Commento finale
I nuovi auricolari Jabra Elite 10 Gen 2 offrono un audio spaziale ad alta fedeltà grazie al supporto Dolby Audio, Dolby Head tracking (che permette di sperimentare un’esperienza divertente anche se non sempre gradevole), una buonissima cancellazione attiva dei rumori, controlli fisici appaganti e precisi e con la prima custodia intelligente con tecnologia LE Audio, la possibilità di utilizzare i dispositivi analogici, giradischi, mangiacassette e tanti altri in streaming direttamente dagli auricolari. In termini di qualità del suono – certo, non sono gli auricolari true wireless dal suono più energico e dalla verve migliore disponibili in commercio – riproducono un palcoscenico sonoro aeroso con alti chiaramente evidenziati, bassi corposi e una gamma media limpida, fluida, ricca di dettagli e dotata di una incredibile morbidezza. Eccellente anche il comportamento in chiamata, con audio pulitissimo, corposo e con la voce sempre presente e molto chiara. Se proprio dobbiamo trovare un difetto, in termini di durata della batteria si poteva fare decisamente meglio, così come in termini di prezzo, un po’ troppo elevato. In definitiva, gli amanti della musica che vogliono vedere quanto è buono l’audio spaziale e quanto lontano può arrivare dovrebbero acquistare gli auricolari Jabra Elite 10 Gen 2. Lo stesso dovrebbe valere per coloro che cercano un paio di auricolari comodi e resistenti. Se il fatto che si tratti degli ultimi auricolari wireless per uso consumer della linea vi da qualche pensiero, state tranquilli, Jabra garantisce un supporto costante ai propri dispositivi per anni.
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