Le perdite di Epic Games Store non preoccupano Tim Sweeney

Negli ultimi 28 mesi, Epic Games Store ha avviato delle iniziative per attirare sviluppatori con contratti di esclusiva. Questa iniziativa dovrebbe continuare anche nei prossimi mesi.

Epic ha inoltre rivelato di aver largamente aumentato la sua base di utenti nel corso del 2020, ma le entrate sono rimaste costantemente invariate. Come riportato da PC Gamer, gran parte del denaro dell’azienda è stato investito per garantire accordi di esclusiva nel 2020. Gli investimenti raggiungono un importo di circa 444 milioni di dollari.

Secondo il rapporto, Epic ha speso ben 444 milioni di dollari in “garanzie minime” per i giochi in esclusiva su EGS. In parole povere, la garanzia minima prevede dei bonus in denaro, indipendenti dalle vendite, per gli sviluppatori che distribuiscono in esclusiva sullo store di Epic. Sempre secondo PC Gamer, Epic Games avrebbe speso 10,45 milioni solo per l’esclusiva di Control.

Il fondatore e CEO di Epic Games, Tim Sweeney, non sembra preoccupato da questi investimenti. In un tweet in risposta a un articolo IGN che evidenzia la perdita di 330 milioni da parte di Epic, Sweeney ha risposto:

“Esattamente! E si è dimostrato un investimento che ha permesso di raggiungere molti giocatori con titoli eccezionali, oltre ad essere positivo per il business! “

Il CEO ha poi condiviso una grafica che delinea gli oltre 160 milioni di utenti che sono arrivati sull’Epic Store. Allo stesso modo, Sweeney ha evidenziato come quei giocatori abbiano speso circa 700 milioni sulla piattaforma.

Sembra che per Epic le perdite a breve termine siano compensate costruendo una base di utenti fedele e solida e fornendo ai giocatori una valida alternativa a Steam anche su PC.

Il rilascio di giochi gratuiti è l’unica area in cui l’Epic Games Store ha raggiunto una crescita massiccia nel 2020. Ma la società dovrà diversificare le sue tattiche a partire dal 2021, se vuole competere con Steam.

Epic Games
Antonio Rodofile
Antonio Rodofile
Già da prima di imparare a scrivere, i miei genitori mi hanno messo un pad tra le mani. Quel pad, nel corso degli anni, ha cambiato forma, dimensioni, peso ma la passione è rimasta invariata. Dopo tanti anni di studi tra media, cinema e videogiochi, sono sbarcato un po' per caso e un po' per destino nella critica videoludica che concilia le mie due più grandi passioni: scrivere e giocare.

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