Versione testata: Xbox One
Biomutant è la nuova opera di Experiment 101, distribuito da THQ Nordic. Si tratta del primo gioco sviluppato dalla software house svedese fondata nel 2015, tra gli altri, da Stefan Ljungqvist, ex direttore artistico per Avalance Studios che ha lavorato a titoli come Mad Max e Just Cause.
Biomutant è un RPG post apocalittico, ambientato in un pianeta dal quale gli esseri umani sono spariti da tempo. Il mondo è popolato da animali le cui sembianze sono state mutate in seguito ad anni di evoluzione e adattamento alle condizioni climatiche e radioattive della Terra.
Nei panni di un animale dalle sembianze simili a quelle di un procione, ci troviamo coinvolti in una guerra tra tribù dalla quale dipendono le sorti del globo. Sarà nostro compito decidere con chi schierarci e fare in modo che le idee della nostra fazione prevalgano sugli avversari.
Biomutant offre anche un vasto mondo di gioco, liberamente esplorabile e ricco di attività e personaggi interessanti. Quello che più colpisce è la fantasia dei ragazzi di Experiment 101 che hanno saputo realizzare un ambiente nel quale anche gli oggetti più comuni hanno nomi strani e risultano misteriosi e intriganti.
Il titolo è in sviluppo dal 2017 e le aspettative attorno alla sua uscita sono alte. Andiamo a scoprire se tanta attesa è stata ripagata.
L’Albero della Vita
La nostra missione consiste nel decidere le sorti dell’Albero della Vita, il quale da lungo tempo contribuisce a rendere abitabile un mondo ai limiti del collasso. Adesso però, le condizioni del pianeta si sono aggravate e le radici dell’albero iniziano ad essere avvelenate. Rimangono due strade da percorrere: provare a salvarlo oppure rinunciare e lasciare che il mondo venga inghiottito dall’oscurità.
È proprio il dualismo tra luce e oscurità che guiderà le nostre scelte durante il gioco. Ci troveremo infatti a scegliere tra due fazioni, Jangi e Miriadi. Le due tribù hanno atteggiamenti estremamente diversi rispetto al mondo. I primi, sono violenti e tendono verso l’oscurità mentre i secondi hanno un forte legame con la luce e credono nella salvezza del pianeta.
In questo contesto operano anche i Mangiamondo, creature ostili e pericolosissime che dovremo sconfiggere per impedir loro di devastare ulteriormente l’Albero della Vita. Esistono quattro Mangiamondo, ognuno in un punto diverso delle radici dell’albero e in condizioni climatiche diverse.
Tra ricordi d’infanzia, creature che ritornano a perseguitarci e la fine del mondo imminente, le nostre scelte determineranno chi vive e chi muore.
Un mondo ai limiti del collasso
Biomutant offre un mondo di gioco meraviglioso, ricco di ambienti totalmente diversi e di attività da svolgere. Il punto di forza maggiore del gioco è infatti il saper realizzare un’ambientazione fantasiosa nella quale ogni singolo oggetto, anche quelli comuni, diventa misterioso e assume un enorme fascino.
L’Albero della Vita è collocato esattamente al centro della mappa, la zona più vivibile del pianeta. Più ci si allontana dal suo tronco, più il clima diventa inospitale.
Esistono quattro diversi biomi che influenzano le aree di gioco: calore, gelo, radioattività e bio-rischio. Ognuna di esse richiede specifiche protezioni per poter essere esplorate. Le resistenze ai climi differenti si possono sviluppare utilizzando le componenti dell’equipaggiamento oppure sviluppando mutazioni genetiche che ci rendono più resistenti grazie ai bio punti.
A queste si aggiunge anche una zona ipossica la cui resistenza può essere modificata solamente tramite equipaggiamento.
All’interno di questo mondo vivono personaggi variegati che si dividono in fazioni e cercano di prepararsi al meglio alla catastrofe imminente. Tra loro, sono presenti molteplici amici che ci aiuteranno a ricordare la nostra infanzia e tracciare la rotta per il nostro futuro e quello della Terra. Attraverso le loro missioni secondarie potremo inoltre migliorare la nostra attrezzatura.
La lotta per la salvezza
Esistono molti modi diversi per approcciarsi al combattimento di Biomutant. Quando si inizia il gioco è infatti presente un editor per il personaggio che consente di scegliere la specie e la classe su cui vogliamo puntare.
Ogni specie ha vantaggi e svantaggi rispetto alle altre e la sua scelta dipende esclusivamente dal nostro modo di giocare. Possiamo decidere tra i Primal che eccellono in agilità, i Dumdon contraddistinti dalla forza fisica, i Fip dotati di intelligenza fuori dal comune e molte altre.
Le classi, invece, vanno a definire maggiormente il nostro stile di gioco e le nostre armi di partenza. Il Commando è un soldato elitario, lo Psicofolle padroneggia la forza del Ki, il Sabotatore sfrutta l’agilità per combinarla a veloci attacchi con due armi corpo a corpo.
Dopo aver delineato quello che sarà il nostro comportamento in battaglia, ci troviamo di fronte ad un combat system dinamico e frenetico, in cui sarà importante attaccare ma non sono concesse distrazioni e diventa indispensabile difendersi sfruttando le schivate e la parata.
Il feedback dei comandi in battaglia è piacevole e ben bilanciato rendendo interessanti anche le situazioni in cui ci troveremo a fronteggiare due mini boss contemporaneamente. In alcuni casi però risulta complicato valutare il tempismo della schivata e si finisce per essere inevitabilmente colpiti dai nemici senza poter far nulla.
Luce e Oscurità
Il dualismo luce/ombra a cui assistiamo durante la narrazione di Biomutant si ripete involontariamente quando si mette a confronto il comparto artistico con quello tecnico. Se, come detto, il titolo di Experiment 101 è piacevole da vedere e crea un’ambientazione coinvolgente e unica, il comparto tecnico spesso fatica a stare al passo.
Il gioco soffre infatti di poca stabilità su Xbox One e il frame rate si trova spesso a calare in situazioni caotiche o all’interno degli accampamenti più grandi, a causa della mole di oggetti e personaggi da caricare contemporaneamente.
Allo stesso modo, abbiamo riscontrato alcuni bug minori che non hanno compromesso la nostra esperienza ma vanno segnalati. In dettaglio, abbiamo riscontrato un singolo crash dopo una sessione abbastanza lunga di gioco e in alcuni casi le dimensioni del mondo ne rendono difficile il rendering della mappa causando zone in cui le texture scompaiono.
Si tratta di bug che si risolvono semplicemente riavviando il gioco e che non danneggiano la nostra esperienza, anche grazie al sistema di salvataggio automatico che si comporta benissimo. Siamo inoltre certi che le patch in arrivo andranno a migliorare la stabilità generale del gioco e speriamo che possano fare altrettanto per quanto riguarda il caricamento iniziale.
Biomutant è infatti privo di caricamenti se non all’inizio e quando si praticano gli spostamenti rapidi. Questo però causa un eccessivo lavoro sul motore grafico che si ripercuote in tempi di caricamento più lunghi della media. Anche quando si viene uccisi e si riparte dall’ultimo checkpoint i tempi sono a volte troppo lunghi e possono diventare frustranti.
Commento finale
Tra alti e bassi, Biomutant offre un’esperienza piacevole e longeva. La storyline principale regala svariate ore di gioco che vengono arricchite da tutte le attività collaterali e luoghi esplorabili offerti dalla mappa. Il mondo realizzato dai ragazzi di Experiment 101 è meraviglioso e offre totale libertà nella sua esplorazione e sull’approccio da prendere per sopravvivere. Allo stesso modo, le conseguenze delle nostre scelte e il loro ripercuotersi sull’opinione che hanno di noi i personaggi che incontriamo risulta credibile e soddisfacente.
Purtroppo la versione Xbox One è afflitta da alcuni problemi di frame rate che rendono poco fluide alcune aree con molti elementi su schermo. Allo stesso modo, abbiamo riscontrato alcuni bug minori che si risolvono semplicemente riavviando il gioco. Si tratta di problematiche legate alla vastità della mappa e siamo certi che saranno prontamente risolte con le future patch ma, al momento della stesura di questa recensione sono ancora presenti.