Recensione Biqu BX

Dopo alcuni mesi di prove e qualche problemino, siamo pronti a dirvi la nostra su questa stampante molto particolare che sulla carta ha davvero tante, tante potenzialità.

Biqu anche nota come BIGTREETECH è uno dei nomi più noti nell’industria soprattutto per i suoi accessori per la stampa 3D.  La compagnia cinese infatti produce una serie quasi infinita di estrusori, display, moduli di aggiornamento e schede d’espansione e sebbene producesse già alcune stampanti complete è con questa BIQU BX (prezzo sullo store ufficiale della compagnia 523 euro) che ha compiuto il grande passo verso il pubblico consumer, grazie ad una eccellente campagna Kickstarter.

Tra le caratteristiche più interessanti di questa Biqu BX figurano innanzitutto un estrusore diretto tra i più leggeri sul mercato, uno schermo touchscreen da ben 7 pollici realizzato appositamente per questa stampante e, come vedremo, con diverse specifiche uniche, e infine un hardware di assoluto livello con una board 32bit custom dotata di un potente processore Cortex M7 da 400Mhz.

Completano la dotazione un sensore di livellamento automatico e un sistema di illuminazione a LED RGB, perchè si sa anche l’occhio vuole la sua parte.

Prima di passare ad analizzare nello specifico i punti di forza della stampante, ecco una breve schede riepilogativa delle specifiche:

Biqu BX Specifiche tecniche

Specifiche BIQU BX
Dimensioni440mm x 553mm x 615mm
Peso8.6kg
Dimensioni di stampa250x250x250mm
TecnologiaFDM
Nozzle
Spessore del layer0.1 mm – 0.3 mm
Diametro layer incluso0.4mm
Precisione di stampa±0.1mm
Filamenti supportatiPLA, PETG, TPU, TPE, ABS, Nylon
Formato di SlicingSTL, OBJ, AMF
Connettivitàdata cable, TF card , USB
Software compatibiliCura/ Repetier-Host/ Simplify 3D
Voltaggio alimentatore100-120V/200-240V   60/50 HZ
Voltaggio24V
Assorbimento350W
Max Temp del letto di stampa100℃
Max Temp Nozzle260℃
V<el Speed100mm/s
Velocità di stampa normale 60mm/s
Language TransformSupportato
Auto-bed levelingSupportato
Resume PrintingSupportato
Sensore filamento Non presente ma supportato
Automatic Shutdown dopo la stampaInterfaccia av+B1:B26ailable per DIY

Design

Il design della stampante è piuttosto compatto con un ingombro “a terra” di appena 31,5 cm di profondità x 50cm di larghezza (di cui 20 occupati dal solo display). L’altezza, considerando anche il reggi filamento, è di 60,5 cm. Nonostante le dimensioni ridotte, Biqu è riuscita a tenere le dimensioni di stampa un pelo più in alto di Ender 3 pro, con un volume di stampa che raggiunge i 250x250x250mm, contro i 220x220x250mm appunto della Ender 3 PRO.

La struttura in alluminio è rivestita con una piacevole pellicola effetto fibra di carbonio che le consente di distinguersi dall’anonimato delle stampanti cartesiane di questo tipo, di cui oramai è invaso letteralmente il mercato. Il supporto per la bobina di filamento, un semplice cilindro retto da un braccio in metallo, è posto in alto e riesce ad accogliere agevolmente anche le bobine più grandi.

Sulla parte inferiore dell’asse X infine, è posta una striscia led RGB che oltre ad illuminare l’area di stampa in 4 diversi colori, conferisce un interessante tocco estetico utile soprattutto quando si effettuano timelaps.

BiquBX

A dominare la scena è tuttavia il grande schermo LCD Touch da 7” posto sul lato destro della stampante. Si tratta di una versione customizzata del BTT TFT70-BX sotto il quale è installato un altro componente personalizzato, la board BTT SKR SE-BX con processore M7 Cortex da 400mhz di cui vi abbiamo appena detto. La scheda SKR SE-dispone di 5 slot per i driver dei motori passo-passo TMC2226, una versione aggiornata, soprattuttodal punto di vista delle prestazioni termiche, dei TMC2209.Gli stepper hanno un angolo di passo da 0.9°.

Tramite il touchscreen è possibile scegliere tre diverse modalità di funzionamento, quella di serie con il firmware Biqu BX  touchscreen, quella Marlin con controllo a rotella e infine Raspberry Pi. La prima è estremamente piacevole e reattiva, consente di trovare tutti i comandi con facilità ed ha una eccellente visibilità. Lo stesso si può dire dell’interfaccia Marlin, ma ovviamente a rubare la scena sotto questo profilo è la possibilità di installare in maniera nativa un Raspberry Pi proprio dietro il touchscreen essendo la board già pronta per ospitare il vostro Raspberry. In questo modo, è possibile utilizzare OctoPrint e installare OctoDash o la versione BIQU di OctoPrint.

La stampante può supporta il collegamento al PC via cavo microUSB, ma accoglie anche microsd e dispone di circa 8GB di memoria interna. Manca una USB di tipo A che avrebbe sicuramente facilitato il trasferimento dati, ma tutto sommato dal punto di vista delle connessioni non ci si può affatto lamentare.

L’estrusore ultraleggero BIQU-BX-H2

Come accennavamo all’inizio, uno dei punti forti di questa Biqu BX è l’estrusore diretto a doppio ingranaggio BIQU H2 disponibile anche come accessorio per altre stampanti, ma che in questa versione personalizzata per la BX pesa appena 211g ed ha dimensioni estremamente compatte di 76,8 x 38 x 77,2 mm, un risultato notevole per un estrusore diretto a doppio ingranaggio. Il minor peso garantisce un posizionamento più preciso e una minore inerzia dell’estrusore, il che si traduce in stampe più precise ad una velocità maggiore. L’estrusore è progettato per stampare fino a 260 °C, ma può essere modificato ed aggiornato con componenti BIQU per poter stampare fino a 500 °C. L’estrusore prensenta una ventola di raffreddamento (una radiale 3010) integrata nel corpo dell’estrusore stesso unitaamente alle alette di dissipazione che hanno il compito di spingere verso la parte frontale l’aria calda. Il sistema di raffreddamento in generale funziona e svolge discretamente il suo lavoro anche se al costo di una elevata rumorosità.

Il motore passo-passo utilizzato sul BIQU H2 è un NEMA 14. Con un rapporto di trasmissione di 7:1, utilizza 932 passi/mm con 16 micropassi e una potenza nominale di 800mA.

Una scelta molto curiosa riguarda il collegamento di alimentazione e trasferimento dati. Biqu ha optato infatti per un cavo HDMI con connettore a 90gradi che si aggancia alla parte superiore dell’estrusore.  Questa scelta particolare sembrerebbe dettata dalla necessità di fornire alla BiquBX un semplice sistema per l’upgrade o la sostituzione con altri estrusori. Nei fatti però il grande cavo nero crea un certo disordine visivo, visto che il cavo viaggia libero e deve essere fissato con una fascetta su una apertura dell’asse X per evitare che intralci il percorso dell’estrusore, vanificando i vantaggi di un estrusore così leggero.

Piatto e sensore di livellamento

La stampante utilizza un piatto di stampa riscaldato con copertura magnetica in acciaio double face. La trama è identica sui due lati, quindi più che per variare la finitura del primo layer, l’altra faccia del foglio metallico può essere utilizzata quando la prima subisce dei danni. La regolazione del “livellamento” del piatto avviene attraverso le quattro ruote sul fondo ed eventuali irregolarità vengono compensate grazie al sensore ad induzione di cui parliamo nel paragrafo seguente.

Per quanto riguarda le temperature, il piatto può essere riscaldato fino a 50°c in 1.33 minuti, mentre per raggiungere i canonici 60°c avrete bisogno di circa 2 minuti, tempi tutto sommati buoni garantiti dal buon isolamento del piatto

Manca del tutto, purtroppo, un sensore di filamento sebbene lo stesso possa essere installato acquistandolo come accessorio dal sito Biqu; si tratta di una carenza piuttosto strana per una stampante completa sotto ogni altro punto di vista e visto che la sua aggiunta non avrebbe influito in alcun modo sul costo generale della stampante.

BiquBX

Sensore di livellamento automatico del letto

La presenza di un sensore di livellamento automatico del piatto di stampa consente di compensare le piccole irregolarità della superficie di stampa. Rispetto ai sensori BLTouch, che toccano fisicamente il piatto, il sensore induttivo non ne ha bisogno perché rileva le variazioni del campo elettromagnetico generatesi con l’avvicinamento dell’estrusore al piatto metallico; il principale vantaggio rispetto alla soluzione BLtouch è che in questo modo la calibrazione può avvenire in maniera molto più veloce senza perdere in precisione. Tuttavia, proprio perché basato su un campo elettromagnetico, la sonda ad induzione può essere utilizzata solo su letti metallici: questo pertanto rende impossibile la sostituzione con un piatto in vetro. A meno che ovviamente non si voglia procedere anche alla sotsituzione della sonda.

Il sensore induttivo di livellamento automatico di BiquBX sonda la superficie di stampa in 25 punti e poi memorizza il mesh cosi’ generato nel firmware della stampante. Il tempo impiegato per la calibrazione è di appena 1 minuti e 4 secondi, e pertanto è anche possibile se si vuole, prevedere la calibrazione del letto prima di ogni stampa, come previsto dal firmware che abbiamo utilizzato per queste prove (un firmware custom, considerando i tanti problemi del firmware originale).

Contenuto della confezione

Biqu BX è spedita parzialmente assemblata in una confezione piuttosto compatta. Al suo interno troviamo:

  • 3 cavi Micro USB
  • Un lettore di microSD con interfaccia usb Type A
  • Una MicroSD da 2GB
  • Chiavi per il montaggio
  • Un nozzle di ricambio da 0.4mm
  • Fascette stringicavo
  • Un cutter
  • Una decina di metri di filamento bianco per le prove di stampa
  • Una simpatica paperella gialla

Assemblaggio e prima calibrazione

Come dicevamo, la BIQU BX  arriva pre assemblata. Occorre quindi collegare  il piano di stampa che contiene anche l’alimentatore da 350w contribuendo a stabilizzare il peso sul fondo, all’asse X-Z, montare il display e collegare l’estrusore. Le operazioni possono essere svolte con relativa semplicità grazie ad istruzioni piuttosto chiare e a viti discretamente differenziate.

Completato in una 40ina di minuti l’assemblaggio, si può passare alla fase di calibrazione per la prima stampa. Qui è dove abbiamo incontrato il maggior numero di problemi; le stampe non riuscivano ad incollarsi al piatto, non importa con quanta accortenza procedessimo alla livellazione del piatto, al serraggio delle viti e alla regolazione delle cinghie: il primo layer continuava a non aderire perfettamente al piatto.

Dopo aver pensato di tutto (anche il non perfetto allineamento degli assi) abbiamo successivamente scoperto che il problema era causato dal firmware originale che non salvava la impostazioni di Z offset. Lo stesso problema è capitato ad altri recensori ed utenti e ne potete trovaare traccia facilmente in rete, ma per fortuna nel nostro caso il problema è stato risolto con un semplice passaggio ad un firmware custom messo a disposizione dalla grande e disponibile community di Biqu, un sicuro punto di forza questo perché consente di accedere ad una community di appassionati davvero preparata e “agguerrita”. In particolare il firmware che abbiamo utilizzato è quello di looxonline che potete trovare, unitamente ad una lista completa di informazioni sulla stampante a questo indirizzo GitHub

Prova di stampa

Superato il problema del firmware e completata la fase di calibrazione, con risultati più che soddisfacenti, abbiamo proceduto ad effettuare una serie di stampe di prova, procedendo per gradi di difficoltà e cercando di mettere in difficoltà la BiquBX con stampe sempre più complesse.

In particolare, un modello particolarmente complesso, fallito con le medesime opzioni di stampa su una stampante che consideriamo un po’ il metro di paragone per le cartesiane sub 500 euro, la Artillery Genius Pro, è stato invece completato in maniera perfetta da questa Biqu BX stiamo parlando della stampa che trovate qui sotto, parte di un più ampio modello dell’ascia impugnata da Kratos di God Of War.

Anche dal punto di vista della sovra e sottoestrusione, fondamentale per garantire le giuste tolleranze e il corretto dimensionamento delle vostre stampe, è filato tutto liscio senza nessuna particolare configurazione o aggiustamento, come è possibile vedere nella stampa del dinosauro flessibile (bench di Biqu) che mantenendo la corretta proporzione dei vari elementi consente l’articolazione completa della coda e del corpo del tirannosauro.

Nelle immagini che seguono alcuni “torture test” a partire dal classico Benchy, che presenta un’ottima finitura generale, passando per la torre che consente di verificare la qualità di bridge, curve e sporgenze. Quanto al cubo di calibrazione abbiamo rilevato variazioni nell’ordine di +/- 0.2 mm, un valore da considerarsi molto buono.

Conclusioni

La Biqu BX come abbiamo detto, nonostante qualche problema causato da un firmware stock ancora molto acerbo e nel nostro caso completamente buggato, una volta aggiornata con un firmware custom, ci ha sorpreso per la sua qualità di stampa. La stampante ha dalla sua un hardware di ottima qualità, frutto dell’esperienza di BIGTREETECH con componenti custom, basti pensare all’incredibile schermo da 7″ o alla motherboard da 32 bit con processore Cortex da 400MH che supporta in maniera nativa Raspberry Pi e octoprint e con i giusti accorgimenti e settings può offrirvi tantissime soddisfazioni soprattutto in termini di upgradabilità. Tuttavia con un prezzo di oltre 500 euro e un firmware che necessita sicuramente di qualche accorgimento in più, possiamo consigliarla solo ad un pubblico esperto, che sa effettivamente come tirare fuori il meglio da questa stampante.

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Biqu BX


La Biqu BX come abbiamo detto, nonostante qualche problema causato da un firmware stock ancora molto acerbo e nel nostro caso completamente buggato, una volta aggiornata con un firmware custom, ci ha sorpreso per la sua qualità di stampa. La stampante ha dalla sua un hardware di ottima qualità, frutto dell'esperienza di BIGTREETECH con componenti custom, basti pensare all'incredibile schermo da 7" o alla motherboard da 32 bit con processore Cortex da 400MH che supporta in maniera nativa Raspberry Pi e octoprint e con i giusti accorgimenti e settings può offrirvi tantissime soddisfazioni soprattutto in termini di upgradabilità. Tuttavia con un prezzo di oltre 500 euro e un firmware che necessita sicuramente di qualche accorgimento in più, possiamo consigliarla solo ad un pubblico esperto, che sa effettivamente come tirare fuori il meglio da questa stampante.

PRO

Componenti di ottima qualità | tante possibilità di upgrade | supporto a Merlin e Octoprint

CONTRO

Assenza sensore filamento | firmware da rivedere
Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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