Recensione Horizon Zero Dawn Remastered, lo sviluppatore Nixxes si è davvero superato

I ragazzi di Guerrilla Games, noti principalmente per la la serie Killzone, decisero di cimentarsi in un nuovo genere, quello Action-RPG che nulla aveva a che vedere con quello sparatutto in prima persona. Lo sviluppo è cominciato nel 2011, dopo Killzone 3; l’obiettivo era quanto mai ambizioso e si chiamava Horizon Zero Dawn. Pubblicato nel 2017 in esclusiva per PlayStation 4, riuscì – sebbene gli occhi fossero puntati su The Legend of Zelda: Breath of the Wild (che fra l’altro fece incetta di premi nel 2017, fra cui quello di Game of the Year) – ad ottenere un grandissimo successo. Ad oggi il primo capitolo ha venduto – considerandosi anche la versione PC del 2020 – ben 24.3 milioni di copie nel mondo. Ed in un mondo videoludico sempre più “dominato” da rimasterizzazioni e remake o pseudo tali, era praticamente certo che anche Horizon Zero Dawn ricevesse una versione aggiornata per PlayStation 5 e PC. Horizon Zero Dawn Remastered è stato annunciato allo State of Play di fine settembre. Sviluppato da Nixxes (autori anche del recente Ghost of Tsushima Director’s Cut per PC), questa versione del gioco offre più di 10 ore di dialoghi ri-registrati, motion capture migliorato e innumerevoli upgrade grafici che dovrebbero fare in modo che il gioco raggiunga lo stesso livello di fedeltà visiva dell’acclamato seguito Horizon Forbidden West del 2022. L’esperienza è stata ulteriormente potenziata grazie ad un mix di suoni migliorati, che ora supportano la tecnologia audio PS5 Tempest 3D e il rendering Atmos per una maggiore immersività sonora e il supporto completo per i controller DualSense.

Horizon Zero Dawn Remastered, arriverà il 31 ottobre per PlayStation 5 e PC. Se possedete già il gioco in versione PlayStation 4 o PC potrete effettuare l’upgrade a 9,99€ (l’iniziativa è valida anche se avete riscattato gratis la versione originale nel 2020). Questa edizione include anche il DLC Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds.


Versione testata: PlayStation 5


Il mondo è dominato dalle macchine

La storia è ambientata negli Stati Uniti post-apocalittici nel 31° secolo. Gli umani vivono in tribù sparse e primitive con vari livelli di sviluppo tecnologico. I loro predecessori tecnologicamente avanzati sono ricordati come gli “Antichi”. Grandi macchine robotiche dominano la Terra. Per la maggior parte, coesistono pacificamente con gli umani, che occasionalmente le cacciano per estrarne parti. Tuttavia, un fenomeno noto come “Derangement” ha portato alcune macchine a diventare aggressive nei confronti degli umani. La protagonista si chiama Aloy, emarginata sin dalla nascita (e cresciuta con Roost), decide – suo malgrado – di affrontare una prova durissima al fine di comprendere i motivi che l’hanno fatta diventare un’emarginata e soprattutto di scoprire l’identità di sua madre. Con un chip sulla tempia – rimediato in giovane età all’interno di una grotta – e un ineguagliabile talento nell’uccidere bestie robotiche, la nostra sedicenne protagonista, farà di tutto per arrivare alla verità!

Cosa cambia su PS5?

Per evitare di ripeterci e fare inutili duplicazioni, per un approfondimento sul gameplay e le meccaniche, vi rimandiamo alle nostre recensioni: Horizon Zero Dawn e Horizon Zero Dawn (PC). In questa sede, ci soffermeremo sui cambiamenti apportati su PlayStation 5.

Ambiente

Fra gli elementi che maggiormente contraddistinguono il mondo di Horizon Zero Dawn, c’è senz’altro il fogliame e – più in generale – la vegetazione. Che oltre ad essere davvero affascinante a vedersi (rappresentando le rovine lussureggianti e ricoperte di flora di una civiltà perduta da tempo) nel mondo di Horizon, ha un compito fondamentale: fungere sia da nascondiglio – celando il giocatore dalle macchine – e sia da opportunità di attacco furtivo. Già quello di Horizon originale era incredibilmente realistico (tanto da aver determinato gli standard del settore), migliorando ulteriormente con Horizon Forbidden West. Per la rimasterizzazione, il team ha voluto dare al fogliame la stessa cura e attenzione. Nello specifico, Nixxes è intervenuta sugli shader, le texture, la geometria e l’interazione stessa del fogliame. Un intervento che ha richiesto tantissime ore di lavoro in quanto gli sviluppatori hanno operato sulle centinaia di piante, cespugli, fiori e alberi che ricoprono il mondo di gioco. L’analisi dei biomi (e dei concept art originari) ha giocato un ruolo fondamentale. Grazie ad una innovativa tecnologia procedurale, i ragazzi di Nixxes hanno letteralmente iniettato nuovo fogliame e aumentato la qualità e la densità dello stesso. Quando Aloy ci passa sopra, anche i fiori più piccoli reagiscono al suo movimento. Anche le rive del fiume o comunque il rendering dell’acqua, sono state migliorate con una biodiversità decisamente più elevata (anche se non sorprende come quella del sequel con qualche pixellatura ravvisabile guardando con attenzione). Questo (quasi) eccelso lavoro, rende l’esperienza decisamente più immersiva, appagante, viva e realistica. Il risultato è un mondo coerente da rigiocare (per chi ha già vissuto le avventure di Aloy) o da provare per la prima volta.

Con questa rimasterizzazione, si voleva dare – altresì – ancora più vita e caratterizzazione agli esseri fatti di metallo e agli NPC che popolano il mondo di Horizon. Per raggiungere l’obiettivo prefissato, il team ha esaminato tutti i villaggi, gli avamposti, le città e altre ambientazioni, identificando le aree che sembravano un po’ spoglie e sulle quali – pertanto – si poteva migliorare il realismo e l’immersione. Grazie alla maggiore potenza computazionale di PS5, è stato possibile aumentare significativamente il numero di NPC, variegandone le azioni e anche gli orari di attività. Interventi di miglioramento sono stati fatti anche sulle macchine, che sembrano più reattive e “insidiose”. Insomma, in questo modo sono stati fatti dei decisi passi in avanti nel migliorare l’atmosfera e il senso di attività complessiva.

Come se non bastasse, per dare una mano di vernice ulteriore al mondo lussureggiante e radioso del gioco, lo sviluppatore ha “preso in prestito” elementi di Forbidden West. Molte superfici, come quella dei terreni o degli edifici sono state riviste. Nello specifico, sono stati sostituiti tutti i materiali che contraddistinguono il terreno di Horizon Zero Dawn con controparti di Horizon Forbidden West. Questo è stato solo il primo passo, poiché i materiali del terreno del sequel non sempre sono coerenti con l’estetica del primo capitolo. Per risolvere questo problema, l’ulteriore lavoro ha riguardato la rifinitura di ogni singolo materiale del terreno e della pavimentazione (ora ogni pietra ha l’altezza giusta) per adattarlo il più possibile all’aspetto e alle sensazioni del gioco originale, mantenendo al contempo la fedeltà visiva incredibile che vediamo in Horizon Forbidden West. Oltre ad aggiornare tutte le texture, le geometrie e i materiali del terreno, è stata aggiunta una funzionalità di deformazione di superfici innevate (introdotta per la prima volta nell’espansione Frozen Wilds) o sabbiose. Detto questo, mentre in Horizon Zero Dawn, solo Aloy reagisce agli elementi ambientali e meteorologici, nella rimasterizzazione anche altri personaggi reagiranno al clima caldo e freddo. E a proposito di meteo, la formazione delle nubi si basa su un sistema molto più complesso e sofisticato in termini di dettaglio e resa generale.

Conversazioni

Un grande cambiamento in Horizon Zero Dawn Remastered è l’aggiunta di oltre 10 ore di motion capture aggiuntivi per i personaggi (nello specifico, animazioni del corpo e animazioni facciali). Senza entrare in inutili tecnicismi, il lavoro certosino dello sviluppatore ha permesso di aggiungere i nuovi dati e agli sviluppatori di andare nel motore grafici DECIMA di Guerrilla e modificare o cambiare la conversazione aggiornata. Tale aggiunta, rende le conversazioni del gioco molto più vivaci (abbandonandosi quindi quella rigidità che le contraddistingueva) e in linea con quelle di Horizon Forbidden West.

Grafica e performance

Fino a qui, Horizon Zero Dawn Remastered presenta diversi cambiamenti. Lo sviluppatore ha tentato di intervenire anche sui modelli poligonali dei personaggi. Molti elementi sono stati ripresi – ancora una volta – da Forbidden West; in particolar modo la tonalità della pelle, la qualità dei capelli e degli occhi e degli abiti. Agendo direttamente sui vari shader si è tentato di migliorarne la qualità visiva e fare in modo che i modelli reagissero meglio alla nuova illuminazione. Il risultato – a nostro giudizio – è un po’ altalenante. Mentre gli abiti presentano moltissimi dettagli aggiuntivi e reagiscono benissimo ai vari movimenti del corpo (sporcandosi e trattenendo addirittura la neve), così come gli occhi, i capelli e le espressioni (che hanno fatto un bel passo in avanti in termini grafici) la resa della pelle è strana e sembra quasi far apparire la nostra protagonista (così come Roost ed altri) quasi come se fosse fatta di gomma. Non fraintendeteci, con il lavoro svolto mostrano più naturalezza ma se proprio dobbiamo scegliere, preferiamo la vecchia versione del gioco.

In termini di illuminazione e di effetti visivi particellari, il lavoro è stato incredibile. Horizon Zero Dawn utilizza un impianto di illuminazione con circa due luci intorno al personaggio. Nella remastered è stato utilizzato l’impianto di illuminazione del sequel, che utilizza cinque luci in totale: una luce principale, due luci di profilo e due luci di contorno. Queste luci vengono quindi modificate per ogni inquadratura, cambiando posizione, orientamento, colore e intensità e andando non solo a catturare e sfumare ogni dettaglio ma facendoli davvero risaltare. Anche quella volumetrica è stata significativamente migliorata, non bassandosi più su quella precalcolata ma bensì su un sistema in tempo reale (e su diversi interventi manuali degli artisti dell’illuminazione), aggiungendo al gioco una enorme naturalezza e profondità alle scene (eliminando quelle fastidiose illuminazioni arancioni, soprattutto negli ambienti chiusi, poco realistiche), con risultati sorprendenti. Buonissime le nuove riprese, con la telecamera più ravvicinata, che rende le scene decisamente più fresche e al passo con i tempi.

Lato performance – invece – come in Forbidden West, il restauro offre tre opzioni a 3040 e 60 FPS — che consentono ai giocatori di trovare il giusto equilibrio tra qualità visiva e fluidità, con un ridimensionamento dinamico della risoluzione fino al 4K nativo in modalità qualità mentre quella performance diminuisce lievemente la risoluzione (a circa 1800p) puntando su un framerate maggiore. Le differenze comunque sono minime e per esplorare le gelide catene innevate, le giungle lussureggianti, gli aridi deserti e le tante altre ambientazioni dello sconfinato mondo di Horizon Zero Dawn, abbiamo optato per quella prestazioni a 60 FPS. Per chi attende trepidamente PS5 Pro, che arriverà a brevissimo sugli scaffali, il gioco è già impostato per attivare automaticamente le feature dell’hardware più potente di Sony.

Per quanto riguarda l’audio, il supporto alla tecnologia PS5 Tempest 3D e al rendering Atmos aumenta l’immersività sonora. Con un suono molto più vivace che sfrutta meglio gli alti e i bassi, soprattutto se si opta per l’utilizzo di cuffie di livello. Mentre il supporto completo per i controller DualSense, da quella spinta ulteriore (seppur sottile) all’intera esperienza. Con i grilletti adattivi del controller DualSense il giocatore può sentire la corda dell’arco tendersi mentre incocca una freccia. Con il feedback aptico, invece, è possibile percepire ogni vibrazione sia durante i combattimenti e sia durante i movimenti (come ad esempio il fruscio dell’erba).

Gradita l’aggiunta di poter importare un salvataggio precedente della versione PS4 e del supporto all’SSD ad altissima velocità di PS5. Altresì, accedendo all’HUD e alle opzioni è possibile notare che tutte le funzionalità, soprattutto in termini di accessibilità di Forbidden West, sono disponibili in Horizon Zero Dawn Remastered. Si tratta di funzioni a dir poco variegate e robuste che permettono al giocatore di adattare a piacimento il gameplay al proprio stile di gioco e necessità.

Commento finale

Il team Nixxes ha fatto un lavoro praticamente eccellente per fare in modo che Horizon Zero Dawn Remastered fosse decisamente più coerente in termini di dettaglio con il sequel, Forbidden West del 2022 e andasse ad offrire un’esperienza di livello sotto tutti i punti di vista. Il prezzo richiesto per l’upgrade (9,99€) è davvero misero rispetto alla quantità di impegno profusa per dare al primo capitolo della serie “una nuova vita” su console PS5 e PC. Quindi, che voi abbiate già giocato ad Horizon Zero Dawn, o se invece non avete mai provato il primo action-RPG di Guerrilla Games, questa remastered vale assolutamente la pena.

9.0

Horizon Zero Dawn Remastered


Il team Nixxes ha fatto un lavoro praticamente eccellente per fare in modo che Horizon Zero Dawn Remastered fosse decisamente più coerente in termini di dettaglio con il sequel, Forbidden West del 2022 e andasse ad offrire un'esperienza di livello sotto tutti i punti di vista. Il prezzo richiesto per l'upgrade (9,99€) è davvero misero rispetto alla quantità di impegno profusa per dare al primo capitolo della serie "una nuova vita" su console PS5 e PC. Quindi, che voi abbiate già giocato ad Horizon Zero Dawn, o se invece non avete mai provato il primo action-RPG di Guerrilla Games, questa remastered vale assolutamente la pena.

PRO

Gli ambienti sono ancora più vivi e immersivi | Illuminazione curata nel minimo dettaglio (anche con interventi manuali) | Audio travolgente | Tante funzioni di accessibilità | Possibilità di importare un salvataggio da PS4 |

CONTRO

La pelle dei personaggi non ci convince |

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