Recensione IL-2 Sturmovik: Birds of Prey


L’oscurità a Mezzogiorno

Seppur non brilli esattamente sotto nessun aspetto in particolare, il comparto grafico di “Birds of Prey” è più che promosso dalla nostra analisi. Il complesso infatti è ampiamente godibile e ben fatto, merito soprattutto di un grande e sapiente utilizzo di effetti vari, specialmente di esplosioni e fumo, che riempiranno i cieli durante le ardue battaglie. Buoni anche i modelli poligonali degli aerei e l’impianto di illuminazione, con il sole che sarà anch’esso, in certi orari, un ostacolo da superare…e combattere con la grande Stella di fronte è un po’ come fare pipì controvento, diceva qualcuno. Pecca invece, come sempre accade per il genere, la realizzazione della superficie di terra, mentre è ottima quella dell’acqua, spettacolare addirittura in certi frangenti.

Fantastico, se non fosse per il brutto doppiaggio in italiano, il comparto sonoro specialmente se goduto con un buon impianto surround capace di regalarvi una totale immersione nella battaglia. Tra ronzii dei velivoli, esplosioni, proiettili a fil “d’orecchio”, lamenti di aerei in caduta, allarmi dalle cittadine sottostanti, Birds of Prey riesce a regalare una buonissima esperienza audiovisiva.

La longevità è garantita infine non solo da una buona durata della campagna principale e le differenti varianti di gioco, ma anche da quattro divertenti modalità di gioco online, che filano per la maggior parte delle volte, lisce come l’olio senza particolari problemi di sorta.


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