Recensione in Pillole: Cartel Tycoon

A pochi giorni dall’uscita ufficiale in early access su Steam, fissata per il 18 Marzo, abbiamo giocato un po’ di giorni a Cartel Tycoon, il nuovo titolo sviluppato dai ragazzi di Moon Moose, edito da tinyBuild, già noto tra l’altro per la pubblicazione della fortunata serie di Hello Neighbor.


Versione testata: PC


Allo stato attuale della prova, il codice ci è sembrato molto stabile: non abbiamo dovuto segnalare alcun crash o freeze, l’immagine è molto pulita, la colonna sonora è già stata implementata nella sua completezza e si può già godere di una quindicina di ore di campagna principale, più tutto il seguito post-endgame.

Lo sviluppatore ha invitato i propri futuri giocatori a segnalare ogni tipo di feedback relativo a problematiche varie, in modo da programmare in maniera più specifica possibile, in sincronia con la fan base, la road map di update e patch.

La storia si sviluppa attraverso un vasto territorio, praticamente un America Latina di fantasia, narrando le vicende di un preciso periodo storico, in cui l’avvento della cocaina nei mercati della droga, a causa di leggendari personaggi come Pablo Escobar, acquistò un potere illimitato in tutti gli Stati Uniti.

Un sistema piramidale al cui vertice si trovavano dei Boss miliardari, i quali attraverso un regime dittatoriale di violenza ed efferatezza, avevano istituito il Cartello, ovvero un organizzazione criminale composta da migliaia di persone, con radici persino nelle sedi istituzionali, con il quale mettere sotto il proprio comando i Governi delle varie nazioni.

Che gioco è?

Cartel Tycoon è un gestionale permadeath, con visuale isometrica 3D, a vedere i primi screen potrebbe sembrare una versione più semplificata e “giocosa” di Tropico 6 (qui i nostri approfondimenti sulla serie), con componente narrativa, ispirato al mondo del narcotraffico dei primi anni ’80.

Vestiremo i panni di un piccolo criminale chiamato César Garcetti, il quale muoverà i suoi primi passi in un dettagliato tutorial nella regione di Amado. Attraverso una story line ci verranno spiegati i primi rudimenti della nostra nuova vita di criminali:

  • creare le prime piccole farm della droga
  • avviare i primi traffici interregionali
  • ampliare il nostro Cartello con dei nuovi luogotenenti
  • prendere i primi contatti con i governatori di zona

Il nostro obiettivo sarà quello di costruire un vero e proprio Impero della droga, affrontando spietati ed agguerriti Cartelli rivali, i quali non mancheranno di attaccare i nostri possedimenti frequentemente; dovremo tenere sempre sotto controllo “l’umore” dei nostri luogotenenti, al fine di evitare pericolose rivolte.

Dovremo commerciare un gran numero di droghe, prestando attenzione a non alterare l’opinione pubblica con atti di eccessiva violenza, avvalendoci di attività legali fittizie, attraverso le quali mascherare i nostri loschi traffici. Pena se non riusciremo, il poco simpatico interessamento alle nostre attività da parte della DEA, della CIA e persino dell’esercito, i quali ispezioneranno i nostri siti mettendo a repentaglio i nostri lauti profitti.

La crescita del nostro Impero si baserà sulla conquista delle varie regioni che compongono il mondo di gioco, generando sempre maggiori profitti, sbloccando nuovi miglioramenti e grandi opportunità di ricerca, al fine di rendere i propri insediamenti sempre più avanzati.

Perché giocarlo?

Cartel Tycoon è un gestionale che colpisce: bello da vedere, una grafica molto pulita, con buona illuminazione e paletta di colori, unita ad un paio d’ore di soundtrack in pieno stile street sudamericano, forniscono sin da subito un buono stimolo per il giocatore che ci si approccia.

Ma questo è solo l’inizio, il gioco è pregno di contenuti, se è vero che la componente narrativa ha una funzione puramente trainante per la story line e l’immersione al contesto, gli elementi gestionali sono molti, ed alcuni anche complessi:

  • coltivazioni
  • laboratori
  • depositi
  • officine
  • centri di ricerca
  • linee di trasporto
  • attività legali fittizie

…e molto altro ancora!

Per esempio, sin dalle prime ore di gioco, la gestione del flusso di denaro sporco e denaro pulito, terrà impegnate le vostre sinapsi pesantemente: noi abbiamo impiegato qualche ora per capire come gestire i nostri introiti, come utilizzarli. Rimanere al verde, con l’intero indotto che crolla a picco è veramente un pericolo dietro l’angolo se non si presta attenzione alla gestione del contante.

Il gioco non soffre praticamente mai di momenti morti, tutt’altro, saremo costantemente col fiato corto, presi tra indagini federali, malumori dei nostri sottoposti, assalti da parte di altri Cartelli e tanto altro ancora. Le ore volano senza rendersene conto, rincorrendo l’espansione del nostro Impero, ricca di tante componenti da sviluppare e infestata da altrettanti pericoli e problematiche.

Gli eventi della trama generati proceduralmente e la struttura roguelike garantiscono una rigiocabilità pressoché infinita se si ama questa tipologia di gioco.

Perché no?

Ultimamente abbiamo riscontrato, anche se per correttezza va sottolineato nuovamente lo stato di early access del gioco, che diverse produzioni inseriscano tra le lingue di testo disponibili l’italiano, per poi ritrovarsi in game con tradotta una scarsa percentuale di righe di testo, oltretutto di pessima qualità. Cartel Tycoon, al momento, non fa eccezione.

Altra nota dolente, spesso tipica dei gestionali, è la presenza di moltissimi menù e sottomenù, a volte poco immediati, non chiari e che, per i quali, si ha bisogno di molte ore prima di capirne il reale significato. Abbiamo dovuto ricominciare la partita diverse volte durante i primi tentativi, perché la gestione del contante non è affatto immediata, ed anzi, risulta abbastanza macchinosa e contorta sin dai primi momenti di gioco.

Nulla di irrimediabile e di non assimilabile, ma nemmeno capi mastodontici del genere come i Civilization ci avevano dato così filo da torcere nell’apprendere le prime meccaniche.

Ultima cosa, tra le poche, che non ci è piaciuta del gioco, e che forse potrebbe essere cambiata nella release finale, è il fatto che ricominciando una nuova partita, si dovrà per forza sottostare ai primi passi forzati del tutorial, senza la possibilità di stravolgere sin da subito la propria strategia rispetto alle precedenti utilizzate.

Commento finale

Cartel Tycoon già in early access si dimostra un titolo dalla struttura solida, ben oliata, fresca da vedere e ricchissima di contenuti. Eventi procedurali di trama e struttura roguelike costituiscono le basi per un’altissima rigiocabilità e gli amanti del genere potranno sviluppare molteplici strategie per giungere al medesimo risultato, ovvero istituire il proprio incontrastabile Impero della droga, il proprio Cartello. Comparto grafico pulito ed accattivante ed una soundtrack coinvolgente completano l’opera. Non siamo a livelli di complessità di Tropico 6, ma sicuramente il titolo di Moon Moose farà breccia nel cuore degli appassionati.

7.7

Il Cartello a casa tua!


Cartel Tycoon già in early access si dimostra un titolo dalla struttura solida, ben oliata, fresca da vedere e ricchissima di contenuti. Eventi procedurali di trama e struttura roguelike costituiscono le basi per un'altissima rigiocabilità e gli amanti del genere potranno sviluppare molteplici strategie per giungere al medesimo risultato, ovvero istituire il proprio incontrastabile Impero della droga, il proprio Cartello. Comparto grafico pulito ed accattivante ed una soundtrack coinvolgente completano l'opera. Non siamo a livelli di complessità di Tropico 6, ma sicuramente il titolo di Moon Moose farà breccia nel cuore degli appassionati.

PRO


CONTRO

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