Recensione in pillole: Crown Trick

Versione testata: PS4

Un roguelite spiccatamente tattico che incrocia elementi ruolistici ad altri strategici: questo è Crown Trick.

La protagonista di questa storia, Elle, è soltanto una ragazzina che si ritrova a vagare nel Reame degli Incubi. Un luogo recondito nei sogni delle persone, ma che in qualche modo sta influenzando negativamente anche il mondo reale da cui la ragazza proviene. Ad avvelenare i mondi è stato Vlad, antagonista che tramite un rituale ha risvegliato delle forze ostili. Per fortuna al fianco di Elle ci sarà Crown: un’entità superiore incarnata in una corona, appunto. Questa figura, onnisciente nel Reame degli Incubi, ci guiderà in questa pericolosa avventura.

Che gioco é?

Negli ultimi anni il mondo degli indie si è sempre più popolato di roguelike e derivati di varia natura. Un genere che prende vita da Rogue, antenato risalente al 1980, e che nel tempo è stato canonizzato. Nonostante spesso entro questa categoria vengano fatti rientrare anche titoli che si distanziano non poco.

Crown Trick fa parte di questo genere, e in particolare di quelli che vengono definiti roguelite. Il gioco ha una struttura procedurale e la morte permanente, come da tradizione. Ciò significa che ogni volta che si viene sconfitti, si ricomincia da capo, e il mondo di gioco viene rigenerato proceduralmente in modo sempre diverso. Ciò che distingue il roguelite dal genere padre è una forma di evoluzione del personaggio, che addolcisce la curva di difficoltà dell’esperienza. In questo caso la progressione è legata alla sconfitta dei boss, che diventeranno in seguito dei famigli con delle abilità specifiche da sfruttare a nostro vantaggio.

Crown Trick, su Nintendo la lotta al male è nel mondo dei "sogni"

Ciò che contraddistingue Crown Trick dai roguelike più famosi – generalmente spiccatamente action – è la sua natura più strategica. Oltre a svariate meccaniche derivanti dai giochi di ruolo, come i tipi di armi e le loro peculiarità, le classi di armatura nemiche o gli elementi naturali, il titolo si basa su uno scorrere del tempo variabile.

Infatti, nell’opera di NExT Studios saremo noi a far muovere il mondo. Un po’ come nella serie Pokémon Mystery Dungeon o in Crypt of the NecroDancer, i nemici e i meccanismi attorno a noi si muoveranno solo quando noi lo faremo. O agiremo in qualche modo, attaccando ad esempio. Tutto ciò rende i combattimenti molto tattici, costringendo il giocatore a riflettere su ogni mossa da fare. Dovremo analizzare il mondo di gioco come fosse una scacchiera in cui i nemici sono pedine che avanzano! Il tutto rende Crown Trick anche piuttosto ostico, almeno nell’impatto iniziale, prima di riuscire a padroneggiare il meccanismo.

Perché acquistarlo?

Il titolo prodotto da Team 17 è un’opera interessante che sicuramente sarà una gioia per chi apprezza titoli in cui giocare con calma e usando il cervello sono la chiave del gameplay. Analogamente piacerà anche a chi ha apprezzato giochi con meccaniche simili, come la già citata serie spin-off dei Pokémon o appunto l’indie Crypt of the NecroDancer.

Crown Trick | PC | CDKeys

Crown Trick non è tuttavia solo un roguelite strategico, e ci ha stupiti anche per la sua storia piuttosto elaborata, nonostante le premesse scontate. E in un genere che storicamente mette la trama in secondo piano è stata una sorpresa trovare un’attenzione particolare a questo aspetto. Non siamo certo ai livelli di Hades per quanto riguarda il lato narrativo, ma è chiaro anche da titoli come questo che nel roguelike si senta sempre più il bisogno di raccontare storie, oltre che divertire con il gioco.

Perché no?

Il gioco non è in italiano. Inutile ignorare il proverbiale elefante nella stanza. Se da un lato sappiamo che gli indie di questo tipo si rivolgono principalmente a una nicchia di appassionati che probabilmente non ha paura della lingua anglosassone, bisogna sottolineare un limite di un titolo potenzialmente interessante anche per un pubblico molto giovane. Tra l’altro va detto che diverse produzioni della stessa grandezza hanno scelto di investire anche nella localizzazione.

In generale Crown Trick è un titolo che non brilla nel design, soprattutto delle ambientazioni e dei mostri normali. Mentre sui protagonisti e sui boss – che poi diventeranno nostri Familiaris – è stata riposta una certa cura, non si può dire altrettanto dei nemici comuni e delle stanze tutte uguali e piuttosto spoglie che andremo ad affrontare nell’avanzamento. Analogamente non brilla la colonna sonora, che per quanto non sia spiacevole, non ha alcun mordente.

Infine bisogna segnalare qualche problema di bilanciamento, che rende il titolo in alcuni casi frustrante da affrontare. Capita purtroppo di trovarsi a fronteggiare nemici il cui danno elementale risulta semplicemente eccessivo, o magari altri resistenti all’arma che abbiamo scelto a inizio run, rendendoci la vita un inferno.

Commento finale

Crown Trick è un buon titolo, con degli spunti interessanti, per quanto derivati, che fa della sua anima strategica il suo miglior pregio. Tuttavia è anche un gioco che non si distingue particolarmente per originalità estetica, non esente da difetti.

In definitiva è un’opera consigliabile sicuramente a chi ama i roguelike e apprezza un gameplay più ragionato, ma lo sconsigliamo a chi non si è mai approcciato prima al genere o a chi non mastica la lingua inglese.

7,5

Particolare


Crown Trick prova a proporre un roguelike diverso, in cui la chiave del gameplay sia strategica anziché frenetica, e riesce a offrire una formula piuttosto appagante. Tuttavia il titolo non è esente da difetti, come i problemi di bilanciamento e una generale poca ispirazione artistica. Un esperimento piacevole e interessante, che non raggiunge le vette toccate da altri titoli dello stesso genere, ma che offre un'esperienza diversa a tutti gli appassionati

PRO


CONTRO

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