Ovosonico ha creato un piccolo capolavoro.
Per una volta vogliamo accorciare i tempi. Vogliamo dirvi le cose come stanno, senza peli sulla lingua. Last Day Of June -per noi- si è rivelato un capolavoro: gli abbiamo messo 9. Giusto perchè la perfezione non esiste: se l’avessimo già vista da qualche altra parte, gli avremmo messo anche 10 ad essere onesti. Quindi sappiate che leggerete la nostra recensione a partire da questa premessa: Last Day Of June ci è piaciuto, ci è piaciuto tanto, e la sua storia leggera, toccante e profonda si merita già da sola un 8 pieno. Aggiungiamo un prodotto anche originale dal punto di vista delle meccaniche, mai scontato, e arriviamo a 9. Se fosse durato un po’ di più, se avesse osato ancora di più… ma la perfezione non esiste, no?
Comunque un 9 è pur sempre un 9, quindi vi spiegheremo perchè lo abbiamo assegnato. Tra l’altro chi scrive mica è solito mettere voti del genere: fate un salto a dare un’occhiata alle mie altre recensioni e saprete che fin troppe volte ho il braccino corto. E poi, a parte tutto, una volta che un team italiano sforna qualcosa di così bello, non vogliamo premiarlo? Perchè Last Day Of June non l’hanno fatto con i milioni di dollari in America o Giappone: l’ha sviluppato Ovosonico in Italia, quattro persone in croce. Certo, con alcune star per l’occasione, come Jess Cope, l’animatore di Frankenweenie.
Vabbè, veniamo ai fatti. Adesso vi raccontiamo perchè secondo noi dovreste comprare questo gioco e gustarvelo con somma calma, esplorandolo in ogni suo anfratto.
Non ti lascio andare via
Sotto la locandina di Last Day Of June è stata pubblicizzata una frase molto precisa: “che cosa faresti per salvare la persona che ami?” E questa domanda racchiude in sè tutta l’essenza della produzione di Ovosonico. I due protagonisti, improbabili omini alla Tim Burton Creepy Style, cioè deformi, abbozzati, e comunque stupendi, si amano. Di un amore sincero e spontaneo, a tratti ingenuo, che in un videogioco/libro e nella produzione artistica in generale ci sta benissimo. Il problema è che un gioco del genere non ce la fa ad essere allegro, non è nel suo DNA: davvero, al primo sguardo delle locandine del titolo, dalla copertina, avete creduto che tutto sarebbe rimasto così bello?
Ma proprio no. E infatti lei, dopo la prima mezzora di gioco, muore. E lui resta paralizzata sulla sedie a rotelle. Erano in macchina. Aveva piovuto. Eh.
E non gridate allo spoiler, non ci denunciate, non mandate Anonymous a buttarci giù il sito: questa è la premessa narrativa. A parte il fatto che è una cosa scontata, ma anche se lì per lì non ci avevate pensato e ve l’abbiamo detto noi, fidatevi: non cambia niente. Il bello viene dopo. Perchè potreste ancora fare in tempo a salvare la vostra metà. Del resto l’amore è una cosa magica. Ma fin dove siete pronti a spingervi pur di riportarla indietro, di riportarla da voi? Ecco: questo non vi diremo. Non vi diremo che cosa dovrete fare, quali situazioni Ovosonico vi metterà davanti. Perchè il gioco inizia proprio lì, vedendovi alle prese nel fermare l’inevitabile. Che poi, se ci pensate, è anche una metafora della vita intera, mica solo dell’amore. State iniziando a capire perchè Last Day Of June è (quasi) un capolavoro?
Come in una sinfonia
Abbiamo accennato, per quello che potevamo, alla trama del titolo. E ve lo assicuriamo: non solo è una bella trama, non solo interessante, non solo non è mai scontata, ma dura anche il giusto considerando il budget del progetto o la lunghezza media delle micro-produzioni del genere. Veniamo al gioco vero e proprio, adesso.
In Last Day Of June ci ritroveremo ad esplorare un mondo di gioco compresso ma denso: il piccolo villaggio dove abita la coppia. Si compone, oltre della loro presenza, di quella di un bambino, di un vecchio, di un cacciatore, e di un’altra donna (se non ci continuate a vedere varie metafore sulla vita, sulla morte, ecc… avete un problema con i sentimenti, sappiatelo). Ognuno di essi, in qualche modo, per qualche via, è legato alle vicende dei protagonisti. E grazie, un villaggio di sei persone, vorrei ben vedere con chi socializzi altrimenti.
In momenti diversi dell’avventura dovrete prendere il controllo di ciascuno di essi, per eseguire determinate azioni. Come in una sinfonia.
Badate bene, le azioni non sono mai davvero obbligatorie: ci sono vari percorsi, e potrete approdare a vari esiti attraverso la risoluzione di vari enigmi, anche se la trama va a parare laddove giustamente vogliono che vada gli sviluppatori.
Le azioni che eseguirete cambieranno i rapporti tra i personaggi, e da ultimo verranno a ripercuotesi sulla vicenda iniziale della coppia, di cui dicevamo al paragrafo precedente. In qualche modo, nel giorno in cui lei è morta, tutti stavano facendo qualcosa. E tutti, potenzialmente, potrebbero cambiare qualcosa. Il primo problema è che dovrete capire da voi cosa fare. Il secondo problema è: dopo averlo capito, lo farete comunque? E se le conseguenze fossero… problematiche?
Una passeggiata al crepuscolo
Oltre a spostarvi da un punto all’altro del villaggio, interagendo con cose, luoghi e persone, nella migliore tradizione delle avventure grafiche e narrative, Last Day Of June ha tanto da offrire anche visivamente e musicalmente. Lo stile grafico ispiratissimo, lo stile che sprizza da tutti i pori, danno l’impressione di essere stati catapultati all’interno di un film di Tim Burton. Uno di quelli malinconici e bellissimi, come The Nightmare Before Christmas, o La Sposa Cadavere, ma pure Frankenweenie come esempio va benissimo (del resto uno dei produttori viene da lì).
La sapiente gestione del ciclo giorno/notte per rappresentare il disagio del protagonista (notte) e la vita animata delle persone estranee di tutti i giorni (giorno) si sposa per una cura ai dettagli maniacale, per quanto all’interno di uno stile tendente al minimalismo.
L’atmosfera è proprio quella degli ultimi giorni di giugno, la fine dell’inizio dell’estate. E quindi, per estensione, di tutta l’estate. E l’estate ovviamente sta per il “periodo giovane” della nostra esistenza.
Curioso che il giorno sia stato pubblicato a fine Agosto? Solo fino a un certo punto. La fine dell’agosto è proprio la fine dell’estate. Il cerchio della metafora e della stagione si chiude, senza contraddire quello che vuole esprimere il titolo “Last Day Of June”.
Commento Finale
Torniamo da dove abbiamo iniziato: Last Day Of June è una piccola perla, un capolavoro che speriamo sia ricordato nel prossimo futuro, e speriamo anche che sempre più titoli vi si possano ispirare, senza per forza dover banalizzare. Se avete un fidanzato/a giocateci insieme, perchè ne vale veramente la pena. Se non lo avete, comunque, non vi perderete comunque nulla di ciò che il titolo vuole trasmettere: l’amore vince sulla morte, sempre. Anche se all’inizio il mondo vorrebbe dimostrare il contrario.