Recensione Monster Hunter Stories

Allevare mostri non è mai stato così bello!

Capcom fin dal primo titolo della serie ci ha insegnato come la caccia in Monster Hunter sia la chiave di tutto, ma avete mai pensato a quanto sarebbe bello poter usare i tanti mostri a cui diamo la caccia da più di 10 anni come nostri alleati? Alla possibilità di spiccare il volo in groppa ad un Rathalos? a solcare i mari in sella ad un Ludroth Reale? o più semplicemente fare i fighi con gli amici portando a spasso uno Yan-Kut-Ku? (no, magari questo è meglio di no). Ecco, Capcom questi quesiti se li è sicuramente posti, visto che grazie a Monster Hunter Stories tutto questo è divenuto realtà!

Uscito effettivamente l’8 ottobre del 2016 in Giappone, finalmente, a quasi un anno di distanza, arriva da noi la versione occidentale di uno dei titoli più interessanti dell’anno per Nintendo 3DS. Stiamo parlando Di Monster Hunter Stories, Spin-off della celebre saga di “hunting game” che nel corso degli anni è riuscita a creare una solida fan-base non solo in patria ma anche al di fuori del paese del Sol Levante.

Un’avventura…Miao-ntastica!

Il gioco si apre mettendoci di fronte a 3 ragazzi (il nostro avatar, Lilia e Cheval) mentre sono intenti a cercare un uovo di mostro. Dopo una serie di dialoghi ed un assaggio del gameplay i 3 troveranno finalmente ciò che stavano cercando. Terminata la breve customizzazione del nostro personaggio l’uovo si schiuderà, lasciando fuoriuscire un cucciolo di Rathalos, una delle creature più iconiche dell’intera saga. (che tenero!) Tra lo stupore generale dei 3 il Monstie (Con questo termine vengono chiamati i nostri alleati mostri, dovuto alla fusione particolare delle parole Monster e Bestie) non ci attaccherà ma bensì si legherà a noi. Concluso il nostro incontro faremo ritorno al villaggio di Hakum, dove saremo ripresi dal capovillaggio Omna (un simpatico vecchietto che parla in prosa) per via delle nostre azioni sconsiderate. La tranquillità apparente del momento però verrà presto scacciata via dall’attacco imprivviso di un Narcaruga sotto l’effetto del Flagello Nero, una misteriosa nube tossica che rende aggressivo qualsiasi mostro ne venga in contatto.

Un anno dopo l’attacco al villaggio ha inizio la nostra vera avventura. Il nostro personaggio sosterrà la prova per diventare ufficialmente un Rider (ovvero cacciatori in grado di creare un legame affettivo con i vari mostri), facendo amicizia con uno strampalato Felyne di nome Navirou. (Mia-ntastico!) I cacciatori di Hakum, infatti, imparano attraverso il Rito del Legame a domare i mostri invece che a ucciderli, con la possibilità addirittura di poterli allevare ed allenare (qualcuno ha detto Pokémon?)

Paradossalmente uno dei punti forti del gioco è proprio la storia, ( novità assoluta della serie) anche se inizialmente può sembrare banale, con il proseguo delle ore di gioco possiamo tranquillamente dire che il gioco non sfocia in contenuti infantili, ma anzi, si denota sempre la solità serietà e qualità dei titoli principali. Certamente non mancheranno scene esilaranti che vi faranno scappare qualche risata, quasi sempre grazie al nostro fido amico Felyne Navirou.

L’universo intorno a noi

Oltre alla quest principale (facilmente riconoscibile grazie agli indicatori sulla minimappa sempre presente nello schermo inferiore), il gioco propone una miriade di quest secondarie (che variano dall’uccisione di determinati mostri, alla raccolta di specifici oggetti) che ci permetteranno di ottenere punti ESP utili a salire di livello oltre che darci una ricompensa sia in denaro che in materiali. Alcune saranno ottenibili nella bacheca del villaggio, altre inece ci verranno date direttamente dagli abitanti del villaggio semplicemente parlandoci.

Una delle cose che da sempre contraddistingue il gioco Capcom è il crafting e la raccolta di materiali in giro per la mappa, elementi che non sono affatto scomparsi ma anzi, sono parte fondamentale del gameplay di Monster Hunter Stories.

Fulcro del gioco però sarà l’ottenimento di nuovi monstie, sempre più forti per migliorare il nostro party. Per riuscirci dovremo entrare nelle tane dei mostri, prendere (o rubare, se preferite) le uova e fare ritorno al villaggio per poterle schiudere, cosi da controllare quale mostriciattolo si è unito alla nostra causa.

Combattimenti? si grazie!

Come dicevamo, oltre alla storia, un’altra delle grandi novità rispetto ai capitoli principali  è il sistema di combattimento. Accantonate le meccaniche action dei precedenti capitoli, gli sviluppatori hanno optato per rendere il gioco il più simile possibile ai J-RPG di stampo classico. Il Combat System si svolgerà a turni, con una meccanica simile alla famosa morra cinese. avremo a disposizione 3 tipi di attacchi tra cui scegliere, rosso per la potenza, verde per la tecnica e blu per la velocità. per essere più precisi il rosso avrà la meglio su verde, che a sua volta avràla meglio sul blu e così via. Sul campo di battaglia oltre al nostro avatar (potenziabile esattamente come negli scorsi Monster Hunter craftando equipaggiamento con i materiali) potremo usare un solo Monstie,che può essere facilmente cambiato con un altro che teniamo di riserva a seconda della situazione. Scegliendo la giusta tecnica in battaglia aumenteremo il potere della nostra pietra del legame, che, una volta raggiunto il livello massimo, ci permettera di salire in groppa al nostro amico mostruoso, in modo da poter effettuare attacchi ancora più devastanti.

Nonstante il grande lavoro svolto da Marvelous, il sistema di combattimento è forse l’elemento che meno ci ha convinto di tutto il gioco. I combattimenti sono ben caratterizzati( belle infatti le animazioni dei vari attacchi)ma non riuscirà quasi mai a trasmettere quella sensazione di appagamento, dovuta ad una difficoltà superata. Difatti il problema principale è proprio la difficoltà, Il Combact System risulta fin troppo semplice, con combattimenti mai troppo difficili da portare a termine.

Delizia per gli occhi

Gli sviluppatori hanno lavorato molto anche per quanto riguarda l’aspetto grafico e stilistico del gioco, rendendolo completamente diverso rispetto ai canoni a cui la serie ci aveva abituato. La differenza con il passato è evidente, Marvelous ha voluto donare al gioco uno stile cartoonesco e colorato, contraddistinto da tratti teneri ma non per questo meno riusciti. Scelta che alcuni fan di vecchia data non hanno apprezzato, ma che invero si sposa perfettamente con la tipologia di gioco, rendendolo fresco ed accattivante anche a chi, prima d’ora, non aveva mai giocato ad un titolo della saga.

Se da un lato non possiamo fare altro che apprezzare l’ottima direzione artistica del titolo, dal’altro non possiamo essere ugualmente  entusiasti per quanto riguarda il puro comparto tecnico.  Durante la nostra esperienza (su Nintendo 3DS XL) abbiamo riscontrato qualche sporadico calo di frame rate, insieme a qualche texture che impiegava qualche secondo di troppo per caricarsi.

Per quanto riguarda il comparto sonoro ci troviamo di fronte alla solita qualità a cui Capcom ci ha ampiamente abituato, con gli arrangiamenti realizzati dai compositori storici della sarie.

Esiste inoltre una modalità multigiocatore in cui sarà possibile sfidare altri rider ed i loro monstie, ma purtroppo, quet’ultima modalità non abbiamo potuto provarla perchè non ancora disponibile.

Commento Finale

Cambiare completamente formula ad una serie storica come quella di Monster Hunter, pur rimanendo fedele alla saga, non era compito per nulla facile. Sarebbe bastato veramente poco per rischiare di non piacere nè ai neofiti nè ai fan incalliti della saga. Chi vi scrive appartiene a quest’ultima categoria e, se come me, di fronte all’annuncio di questo titolo eravate rimasti abbastanza freddi, distaccati e scettici, sono sicuro che ora giocandolo vi ricrederete. Il titolo presenta quanto di meglio ha da offrire la saga (loot, farming, crafting e una marea di missioni secondarie) aggiungendo elementi interessanti (in primis su tutti una storia intrigante) che vanno a completare il paccheto ludico offertoci da  questo spin-off che non ha nulla da invidiare ad uno dei capitoli principali. Bellissima scelta artistica da parte dello sviluppatore, che però non è esente da difetti. Non ci ha convinto in pieno il sistema di combattimento, che ci è parso fin troppo “leggero” ed anche una realizzazione tecnica che spinge al massimo l’hardware del 3DS mostrandone tutti i limiti.

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Luca Farnesi
Luca Farnesi
Amante dei videogiochi fin dalla tenera età, cresciuto insieme a Nintendo e Playstation, considera il videogioco come la forma di intrattenimento perfetta. Nutre un profondo interesse verso il Giappone, sperando di poterlo visitare il prima possibile. Oltre ai videogiochi coltiva la passione per gli Anime e Manga, un completo nerd praticamente!

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