Recensione Mortal Kombat 1: Khaos Reigns, multiverso in tumulto

Appena in tempo per il primo compleanno di Mortal Kombat 1, NetherRealm Studios festeggia la ricorrenza con l’espansione Khaos Reigns che si propone di portare una ventata di novità per il picchiaduro più violento sul mercato. L’operazione non è una novità per la serie, anche alla luce del corposo DLC per il precedente Mortal Kombat 11 intitolato Aftermath (qui la nostra recensione). Stavolta ci troviamo di fronte ad un nuovo capitolo della Nuova Era di Liu Kang, assieme ad un interessante pacchetto di kombattenti. Ma come arriva l’ultimo episodio della storica serie a questo appuntamento? E soprattutto, sarà riuscito Khaos Reigns a replicare il positivo exploit di Aftermath?

Non si tratta di una questione di facile analisi, lo confessiamo. Anzitutto perché Mortal Kombat 1, al netto di evidenti qualità che lo rendono “il migliore della serie per divertimento, profondità e stratificazione grazie al rinnovato flow delle lotte nonché all’importanza dei personaggi Kameo“, sta fondamentalmente replicando l’incerto cammino del suo predecessore nei confronti della scena multiplayer (ed in generale competitiva). Oltretutto, l’aggressiva politica fatta di microtransazioni e DLC (con costi sensibilmente maggiori rispetto al passato) non ha di certo conquistato il pubblico dei fan. Ci siamo dunque avvicinati a Khaos Reigns con aspettative importanti giungendo ad una conclusione: scopriamo insieme quale!

Mortal Kombat 1: Khaos Reigns (altresì Kaos sovrano in italiano) è disponibile dal 24 Settembre per PlayStation 5, Xbox Series, Nintendo Switch e PC (via Steam).


Versione testata: PlayStation 5


Wrecking Havik

Il nuovo capitolo di storia narrato in Khaos Reigns si svolge subito dopo gli eventi di Mortal Kombat 1. Pertanto, se non avete ancora portato a termine le vicende del titolo, saltate a piè pari questo paragrafo per non incappare negli inevitabili SPOILER.

Ultimo avvertimento. Siete ancora qui? Ok, iniziamo.

Potete selezionare Khaos Reigns direttamente dal menù iniziale.

Khaos Reigns inizia esattamente dopo la tremenda battaglia multiversale avvenuta in Mortal Kombat 1. Dopo il kombattimento che ha portato alla sconfitta dello Shang Tsung in possesso della Klessidra del tempo, la pace sembra essere tornata in gran parte delle realtà parallele, salvo occasionali ed isolate Invasioni. Tuttavia, una potente versione alternativa di Havik decide di portare il caos e l’anarchia in tutte le timeline… a partire da quella ricreata dal nostro Liu Kang.

La storia, sfortunatamente, oltre ad essere piuttosto breve (si può completare in circa tre ore) cade negli stessi peccati di sceneggiatura di Mortal Kombat 1. Ancora una volta, infatti, vengono tralasciati interessanti spunti di approfondimento. L’espansione si apre in maniera avvincente focalizzandosi sullo scontro tra il Lin-Kuei di Sub-Zero ed il nuovo Shirai Ryu di Scorpion, introducendo anche le nuove versioni di Cyrax e Sektor. Si tratta di aspetti molto intriganti da affrontare alla luce del reboot in essere, che tuttavia vengono accantonati dopo una mezz’ora a causa dell’ingresso del caotico Havik, capace di dirottare la storia verso l’ennesimo delirio multiversale. Persino la comparsa dell’attesissimo Noob Saibot acquista meno pathos di quanto avremo sperato, finendo per essere anche inferiore all’intera gestione narrativa di Ermac in Mortal Kombat 1.

Insomma, Khaos Reigns è un ulteriore cinecomics che, nel nome dello spettacolo, rinuncia ad una scrittura che poteva (e doveva) essere migliore. Sia chiaro, resta comunque diverse spanne sopra alla media della cinematografia delle modalità storia degli altri picchiaduro, però la sensazione è quella di un’occasione persa.

In fin dei conti, la scelta di Havik come big villain non ha ripagato granché.

Sektor, no limits

Il vero cuore dell’espasione di Mortal Kombat 1 risiede, inevitabilmente, nei nuovi kombattenti che si uniscono al roster.

Tra attesi ritorni ed ospiti d’onore, sono ben sei i personaggi proposti al pubblico. Con una doverosa e fondamentale precisazione. Solo tre di questi sono disponibili da subito. Gli altri tre arriveranno in futuro. Si tratta di una scelta che, in buona sostanza, avvicina chiaramente Khaos Reigns più ad un season pass rinforzato che non ad espansione cotta e mangiata in stile Aftermath.

Mentre le guest star Ghostface (l’assassino mascherato della serie cinematografica Scream), Conan il Barbaro (dell’omonima pellicola con Arnold Schwarzenegger) ed il T-100 (il villain di Terminator 2 – Il giorno del giudizio) arriveranno tra qualche mese, l’espansione rende disponibili da subito Cyrax, Sektor e Noob Saibot.

Sektor mena molto pesante.

Si tratta di personaggi che non hanno bisogno di presentazioni, essendo tra i più richiesti dai fan e, a nostro avviso, grandi assenze dal roster di partenza di Mortal Kombat 1.

In questa nuova linea temporale, Cyrax e Sektor non sono tuttavia umani convertiti in cyborg bensì kunoichi che indossano avanzatissime armature in stile Iron Man. Si tratta di una curiosa rilettura che si incastra bene con la Nuova Era plasmata da Liu Kang, benché sia dedicato a loro meno spazio narrativo di quanto avremo sperato.

Da un punto di vista ludico, entrambe accolgono diverse novità rispetto ai classici playstyle delle loro tradizionali controparti maschili. Pur mantenendo alcune feature iconiche (tipo la rete e la sega circolare per Cyrax, nonché i missili di Sektor), il lavoro di NetherRealm Studios è sicuramente apprezzabile. La ninja gialla gode dei benefici di una mobilità migliorata rispetto al passato, rappresentando una minaccia imprevedibile con molte carte da giocare. Dal canto suo, Sektor si appoggia ancor di più sull’importanza degli attacchi sulla distanza, che diventano uno dei suoi focus principali anche in termini di danno inflitto.

Cyrax è decisamente fastidiosa da affrontare, se usata ad alti livelli.

Dopperganger cattivo

Il buon vecchio Noob Saibot rappresenta il vero e proprio showstealer tra le introduzioni al roster di Khaos Reigns.

Non solo perché rappresenta uno dei personaggi più amati in assoluto, ma anche perché sono state fondamentalmente rispettate le sue principali caratteristiche. Anche qui ci sono gradite migliorie ed aggiunte che rinfrescano l’esperienza, tra cui la possibilità di detonare il suo attacco dalla distanza (verosimilmente per migliorare il suo range game nell’economia di MK1).

Ci spiace solo che sia arrivato così tardi all’appuntamento con il nuovo capitolo della serie, ma comprendiamo anche che la sua presenza nell’espansione potrà ingolosire moltissimi fan e spingerli all’acquisto.

Noob è sempre un grande personaggio.

Il problema, arrivati a questo punto, è che dare una valutazione su Khaos Reigns è un’operazione molto complessa. Non solo perché la manciata di ore dedicate al titano Havik scorrono via con più rimpianti che soddisfazioni. Ma anche perché, come accennato, ad oggi non possiamo valutare l’altra metà dei personaggi che verranno introdotti. Ed è un bel problema, soprattutto alla luce della politica DLC perseguita con Mortal Kombat 1. Una situazione che ci porta ad alcune riflessioni, anche di natura economica.

Già con Aftermath avevamo ritenuto opportuno riflettere sull’entità del price tag in rapporto ai contenuti presenti, che tuttavia in quell’occasione ci sono sembrati ben parametrati ed equilibrati anche alla luce di una componente microtransativa in fin dei conti modesta. Khaos Reigns arriva dopo un anno fatto di numerosi DLC (tra kombattenti principali, kameo e crediti per accedere a costumi, fatality e feature estetiche aggiuntive) con costi sensibilmente maggiori rispetto a Mortal Kombat 11. La stessa espansione richiede dieci euro extra rispetto a quella del capitolo precedente, pur offrendo ben tre personaggi in più. Forse un modo per indorare la pillola dopo le polemiche del pubblico? Allo stesso modo ci è sembrato un gesto di rinnovata buona volontà introdurre le Animality tramite aggiornamento gratuito contestuale al lancio dell’espansione. Resta il fatto che il prezzo, già notevole per Aftermath, diventa ancor più elevato per Khaos Reigns. E non è una cosa che si può sottovalutare, soprattutto se non siete fan sfegatati di Mortal Kombat 1.

Ovviamente è sempre molto infame, ci mancherebbe.

Commento finale

Khaos Reigns è, senza mezzi termini, un acquisto che difficilmente possiamo consigliare ad occhi chiusi senza tener conto del pubblico di riferimento. Se siete infatti tra i giocatori occasionali del titolo, potreste mal digerire la brevità della nuova storia e non essere particolarmente interessanti a mettere le mani da subito solo su una parte dei nuovi kombattenti. Se invece Mortal Kombat 1 è il vostro guilty pleasure e non sapete resistere alla prospettiva di nuovi contenuti, l’espansione è un passaggio obbligatorio grazie ad aggiunte molto interessanti al roster. In entrambi i casi, c’è da non sottovalutare il costo del biglietto, in linea con la (controversa) politica dei prezzi per questo capitolo della serie e non esattamente economico. In breve: se vi approcciate a Khaos Reigns aspettandovi una degna espansione con un corposo capitolo di storia, resterete delusi. Se invece lo considerate una sorta di “season pass rafforzato” con accesso a sei personaggi (tre da subito, tre in futuro) e qualche ora di svago con un nuovo epilogo, ne sarete piacevolmente soddisfatti.

7.0

Mortal Kombat 1: Khaos Reigns


Khaos Reigns è, senza mezzi termini, un acquisto che difficilmente possiamo consigliare ad occhi chiusi senza tener conto del pubblico di riferimento. Se siete infatti tra i giocatori occasionali del titolo, potreste mal digerire la brevità della nuova storia e non essere particolarmente interessanti a mettere le mani da subito solo su una parte dei nuovi kombattenti. Se invece Mortal Kombat 1 è il vostro guilty pleasure e non sapete resistere alla prospettiva di nuovi contenuti, l'espansione è un passaggio obbligatorio grazie ad aggiunte molto interessanti al roster. In entrambi i casi, c'è da non sottovalutare il costo del biglietto, in linea con la (controversa) politica dei prezzi per questo capitolo della serie e non esattamente economico. In breve: se vi approcciate a Khaos Reigns aspettandovi una degna espansione con un corposo capitolo di storia, resterete delusi. Se invece lo considerate una sorta di "season pass rafforzato" con accesso a sei personaggi (tre da subito, tre in futuro) e qualche ora di svago con un nuovo epilogo, ne sarete piacevolmente soddisfatti.

PRO

La minaccia di Havik apre le porte ad ulteriore follia multiversale | Le nuove Cyrax e Sektor sono piacevoli e divertenti | Noob Saibot è un ritorno imprescindibile per tutti i fan |

CONTRO

Il nuovo capitolo della storia è molto breve e confusionario | Price tag molto aggressivo | Quasi impossibile valutare la bontà dell'operazione con tre personaggi non ancora disponibili |

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