I sistemi Nintendo sono spesso stati considerati adatti ai soli bambini. Il motivo è da ricercarsi nelle varie produzioni che hanno accompagnato il ciclo di vita di Wii. Per questo motivo, l’uscita nel 2008 di No More Heroes, proveniente dal sempre creativo team Suda51, proprio su Nintendo Wii (che chi vi scrive comprò al D1 apprezzandolo particolarmente), ha sbalordito i più. Vuoi per la violenza, vuoi per l’irriverenza parodica, No More Heroes ha rappresentato un cambio totale di rotta rispetto a quanto proponeva Nintendo in quegli anni. Il successo fu probabilmente inaspettato, tanto da portare successivamente all’uscita nel 2010 di un sequel (sempre su Wii e pubblicato nel 2020 anche su Switch), No More Heroes 2: Desperate Struggle. Un titolo che è riuscito, al netto di qualche imperfezione tecnica, nell’impresa di eguagliare il predecessore. La serie ha poi preso una lunga pausa fino all’uscita dello spin-off (abbastanza mediocre) Travis Strikes Again: No More Heroes all’inizio del 2019. Anche se quest’ultimo titolo non è stato esattamente quello che i fan stavano aspettando, un terzo capitolo della serie principale fu annunciato pochi mesi dopo ed è finalmente disponibile all’acquisto, stiamo parlando di No More Heroes 3.
Versione testata: Nintendo Switch
Storia
No More Heroes 3 ha avuto uno dei trailer più singolari degli ultimi anni ai The Game Awards 2019, che ha “mostrato” la trama del gioco senza dare all’utente l’idea che fosse legato in qualche modo a No More Heroes fino a quando il video in questione non era arrivato quasi alla fine.
La premessa è che un giovane ragazzo di nome Damon trova un alieno di nome FU, il che li porta ad avere una sorta di legame in stile ET ed Elliott prima che FU possa tornare sul suo pianeta natale proprio mentre gli agenti stanno arrivando per prenderlo. Poi passa ad anni dopo, dove Damon è l’amministratore delegato di una grande società e FU, insieme ad altri nove assassini alieni, torna sulla Terra e rivela il suo grande piano di prenderne il controllo.
Mentre gli eserciti alieni di FU invadono la Terra, No More Heroes 3 catapulta il giocatore in un tutorial di combattimento. Il resto dell’intro (e anche dell’intero gioco) si svolge come una serie anime, completa di un’incredibile sequenza di titoli di apertura e capitoli divisi da sequenze di titoli di coda che terminano con un “prossimo episodio in stile Netflix”. Dopo che l’”episodio” introduttivo si è concluso, è possibile apprezzare il protagonista Travis Touchdown e il suo amico Bishop mentre parlano dei loro film preferiti di Takashi Miike. Dopodiché si avrà a che fare con il gioco vero e proprio, in quello che sembra essere un progetto artistico multimediale che include elementi interattivi e che vede il nostro Travis, coinvolto in un’altra competizione per la classifica degli assassini. La differenza questa volta però è che la competizione è piena di alieni (che vengono introdotti come se fossero action figure da pubblicità di giocattoli) che Travis può abbattere lungo la strada. Tuttavia, questi alieni non saranno l’unica opposizione sul suo cammino.
La storia e i personaggi affascinanti sono ciò che rende sempre così distintiva la serie No More Heroes e questa voce non è diversa dalle altre. Non mancano nemmeno i colpi di scena durante la campagna, il che non sorprende per la follia per cui il franchise è noto. I luoghi in cui va la storia sono diversi da qualsiasi cosa troverete o avete già sperimentato in qualsiasi altro gioco ed è un qualcosa di assolutamente fantastico.
Un titolo che continua la tradizione
Proprio come in passato, No More Heroes 3 presenta numerosi omaggi a diversi media, sia occidentali che giapponesi. Ciò include accenni diretti alla serie Kamen Rider, oltre a una scena completamente ispirata alla famosa sequenza di allenamento sulla spiaggia di Rocky e Apollo in Rocky 3. Come i suoi predecessori, i modi in cui No More Heroes 3 fa riferimento a giochi, film e altro lo aiutano davvero a distinguersi dalla massa.
Il gioco, come anticipato, presenta una struttura abbastanza semplice divisa in capitoli. Ogni capitolo permette al giocatore di viaggiare in una delle diverse aree del mondo di gioco e partecipare a Partite contro vari alieni. Tre di questi devono essere completati in ogni capitolo per sbloccare la battaglia di rango contro il boss di quel capitolo, che in genere è il successivo assassino classificato che si sta cercando. Niente di clamoroso, forse anche un po’ ripetitivo!
Dove la produzione diventa un po’ noiosa, però, è quando chiede di raccogliere una certa quantità di valuta di gioco nota come Utopicoins e depositarli presso un bancomat solo per accedere alla relativa battaglia per la classifica. All’inizio del gioco, questo non è un grosso problema poiché il semplice completamento delle partite designate e alcune missioni secondarie dovrebbero far guadagnare abbastanza, ma può richiedere un po’ più di lavoro in seguito quando la quota di iscrizione inizia a salire.
Gameplay
Per fortuna, il gameplay, che è sempre stato un punto di forza della serie No More Heroes, aiuta ad alleviare questo problema. Di base è proprio come ci si aspetterebbe, con Travis Touchdown che utilizza la sua katana a raggi e le mosse di wrestling per falciare orde di alieni che si mettono sulla sua strada. Questi sono facilmente eseguibili con i Joy-Con tramite i controlli di movimento o utilizzando in alternativa i normali controlli o direttamente il Pro- Controller. Alla katana e all’abilità di wrestling, si aggiunge il Death Glove, che in realtà proviene da Travis Strikes Again: No More Heroes. Questo potenziamento presenta quattro abilità speciali che è possibile usare in battaglia, ognuna con il proprio indicatore di ricarica.
Travis ha anche a disposizione il nuovo Slash Reel, che gli dà bonus speciali ogni volta che “affetta” un nemico per ucciderlo. Questi possono variare dall’ottenere Utopicoins extra alla possibilità di utilizzare la modalità Armatura completa. Quest’ultima gli consente di “trasformarsi” ottenendo una tuta di tipo Kamen Rider incontra Gundam e utilizzare un attacco mortale sui nemici che sono sullo schermo. Questa tuta può essere utilizzata anche in alcune battaglie speciali nel gioco. In questi combattimenti, è possibile volare in giro e sparare laser. L’aggiunta di battaglie come queste è un bel cambio di ritmo e aiuta il gioco a rimanere fresco e dinamico per tutta la sua durata.
Questo si estende anche alle varie missioni secondarie del gioco. Ogni area ha servizi igienici che è possibile trovare e sbloccare, ma ognuno ha i propri set di missioni e sfide a cui si può prendere parte per guadagnare Utopicoins extra. Fra quelli che abbiamo apprezzato maggiormente c’è quella in cui si viene messi su un cannone in cui bisogna respingere alligatori giganti che stanno cercando di attaccare la costa.
Grafica e tecnica
No More Heroes 3 è ben lungi dall’essere il gioco più bello o performante in circolazione ma tutto sommato riesce in buona parte a convincere. La grafica è molto colorata e i diversi design degli alieni sono stati ben realizzati così come i personaggi umani che mantengono il loro aspetto iconico. L’estetica è caratterizzata da elementi volutamente grunge e a bassa risoluzione che si scontrano con un’interfaccia utente al neon pixelata, portando il franchise in una direzione ancora più psichedelica. Purtroppo, gran parte del mondo di gioco lascia a desiderare. Alcune aree come la città di Santa Destroy sono state ben progettate (sebbene alcuni elementi facciano un po’ di fatica a caricarsi su Switch, il che non sorprende per un gioco che utilizza l’Unreal Engine 4), ma altre non sembrano avere avuto la medesima cura nel dettaglio. L’area Call of Battle (un’area piena di edifici e trincee bombardati) in particolare, dal punto di vista estetico, risulta essere un’idea interessante, ma l’esecuzione, oltre ad essere piuttosto noiosa, è a dir poco imbarazzante e scadente.
C’era qualche preoccupazione per come potesse girare il titolo su Switch, ma c’è da dire che ci ha a dir poco stupito. L’esperienza di gioco, complessivamente è stata molto fluida. Questo vale soprattutto per il combattimento, il quale non ha dato alcun segno di tentennamento, il che è sicuramente importante per un gioco come questo. Gira a 60 fps ed è davvero soddisfacente, con o senza i controlli di movimento in stile Wii (consigliati). Abbiamo testato gran parte del gioco avvalendoci di pulsanti e levette anche se è più comodo ricaricare la propria arma in stile spada laser scuotendo un Joy-Con.
Concludiamo dicendovi che abbiamo anche particolarmente apprezzato i vari abiti di Travis, da una maglietta che pubblicizza l’editore indipendente anarchico Devolver Digital a una felpa nera con cappuccio che recita semplicemente “F**K Racism”.
Commento finale
I giochi Suda51 mancano di grandi budget e cura tripla A, ma legano in maniera superlativa così tanti stili diversi tanto da riuscire ad aumentare il valore di produzione e No More Heroes 3 raggiunge un livello mai vistosi prima. Con una grande varietà di diversi stili di gioco e combattimento, No More Heroes 3 raramente si sente stantio, riuscendo ad essere quasi sempre dinamico, divertente e fresco, dall’inizio alla fine. Se avete qualche dubbio per via del non troppo brillante spin-off del 2019, Travis Strikes Again: No More Heroes, potete dormire sogni tranquilli, No More Heroes 3 riporta la serie alla sua forma smagliante in quella che probabilmente è una delle migliori uscite fino ad oggi.