Recensione The Alters, il fu Jan Dolski

The Alters è un ulteriore vigoroso esponente di un interessante trend del 2025. Mentre l’industria videoludica sta entrando sempre più in un pericoloso vortice di rincari e spese (tanto proibitive per le software house, quanto impegnative per i consumatori), c’è chi riesce ad andare in una direzione diversa. Produzioni graziate da budget ponderati e idee brillanti, in grado di arrivare sul mercato con la prelibeta congiunzione di elevatissima qualità e prezzo contenuto. Split Fiction e Clair Obscur: Expedition 33 sono solo un paio degli esempi illustri degli ultimi mesi. Arrivati sugli scaffali a poco meno di 50 euro ma capaci di segnare il panorama del nostro media (con il secondo soprattutto principale frontrunner al GOTY 2025).

A questa schiera di titoli sviluppati con cuore, testa e cognizione di causa si aggiunge proprio il nuovo titolo degli istrionici 11 bit studios. Tanto in veste di sviluppatori (This War of Mine, Frostpunk) quando in chiave di publisher (Indika, The Thaumaturge), il team polacco con sede a Varsavia è riuscito negli anni a ritargliarsi uno spazio grazie al connubio tra valore e cifra stilistica. The Alters propone una miscela sci-fi unica di elementi di sopravvivenza, avventura e base-building nel tentativo di aiutare l’unico sopravvissuto di una spedizione spaziale di sfuggire da un pianeta ostile. Come? Creando cloni di sé stesso. Intrigante? Diamine, si.

The Alters è disponibile dal 13 Giugno per PC (via Steam), Xbox Series e PlayStation 5. Inoltre è presente tra i titoli dell’Xbox Game Pass Premium.


Versione testata: PlayStation 5


Così è (se vi pare)

In un futuro in cui l’esplorazione spaziale punta alla ricerca di risorse e possibilità, Jan Dolski non rappresenta l’emblema di un uomo molto fortunato. Una vita di (pochi) alti e (tanti) bassi, che lo costringono stancamente ad accettare il ruolo di minatore nell’ambito di una missione spaziale organizzata dalla AllyCorp. L’ambizioso obiettivo della compagine è raggiungere un sistema remoto con tre stelle per recuperare una risorsa estremamente rata, il Rapidium. Un materiale in grado di poter riscrivere le leggi fisiche arrivando al punto da permettere di plasmare addirittura lo scorrere del tempo. Un lavoro già di per sé umile e pericoloso, che si mette ancora peggio.

La nave infatti precipita, lasciando Dolski come solo superstite in un territorio ostile ed inesplorato ed una base malridotta come unico riparo. Se già la sopravvivenza appare molto complessa, figuriamoci con il rischio imminente di una tempesta solare destinata ad ardere il corpo celeste. Una piccola possibilità di salvezza tuttavia si manifesta proprio grazie allo sfruttamento del Rapidium. Combinando le capacità uniche di questo materiale ad un avveniristico computer quantistico, Jan riesce a dar vita a nuove versioni di sé stesso: gli Alters. Non semplici cloni, bensì individui forgiati da differenti scelte di vita che li ha indirizzati verso professionalità e caratteri diametrali al protagonista. Proprio quello che occorre per avere una possibilità di salvezza.

Sopravvivere è l’unica cosa che conta.

I crediti verso alcune grandi tematiche della fantascienza sono evidenti (Il problema dei tre corpi di Liu Cixin), così come le fonti di ispirazioni in pellicole di culto (su tutte, Moon e Sopravvissuto – The Martian). Ma questo non deve distogliere. La scrittura di The Alters è di altissimo livello e riesce a coinvolgere magneticamente dall’inizio alla fine, addirittura ben oltre i titoli di coda.

Al di là dei macroeventi e dell’obiettivo di fondo (scappare verso la salvezza), quello che conquista è il modo in cui sono stati caratterizzati proprio gli Alters. Personaggi stratificati a tutto tondo, ricchi di sfumature e fascino, che veicolano molto più di quanto appare. Il viaggio di Jan alla scoperta delle proprie versioni alternative diventa infatti anche una metafora di un’odissea introspettiva, sui “se” della vita e sulle sue mille idionsincrasie. Qualcosa che è in grado di andare al di là di The Alters e portare i giocatori stessi a riflettere sul passato e, chissà, anche sul futuro.

Una profondità che emerge anche e soprattutto nel corso di run multiple. The Alters infatti non vi permetterà di conoscere nell’ambito di un’unica partita tutte le varianti di Jan, ma solo un numero limite. Pertanto, rigiocare l’avventura non solo vi permetterà di conoscere nuovi Alters, ma anche di assistere alla mirabile gestione dei rapporti imbastita da 11 bit studios. L’unico peccato? Attualmente non è presente una traduzione italiana ufficiale, pertanto parte del pubblico nostrano potrebbe non godersi al meglio la produzione. Per la cronaca, i giocatori PC potrebbero risolvere la questione con alcune mod amatoriali, disponibili da qualche giorno.

Quali scelte avranno portato un Alter a diventare medico?

Uno, nessuno e centomila

Se già l’eccellente scrittura di The Alters varrebbe da solo il costo del biglietto, anche il peculiare amalgama ludico impreziosisce la produzione.

Come accennato in premessa, The Alters si basa su un mix di sopravvivenza, avventura e strategia la cui base parte proprio dai replicanti di Jan Dolski. Posto infatti che le sue conoscenze da minatore non sono assolutamente sufficienti, dovrà ricorrere agli Alters per creare varianti con competenze adeguate. Al di là delle skill, tuttavia ognuno di essi dovrà essere gestito esattamente come un individuo con un proprio carattere, bisogni, paure ed aspirazioni. Equilibrare i turni lavorativi e curare le dinamiche di gruppo sarà una chiave fondamentale per il vostro successo. In un contesto non così pervasivo (ed estenuante) come The Sims, bensì molto più focalizzato e pragmatico.

Scegliere alcune biforcazioni nella vita di Jan apre le porte ad alcuni Alter incredibili.

Gran parte delle frizioni e delle necessità emergono poi dalla circostanza obbligata di dover condividere limitati spazi vitali al fine di orientarsi con coesione verso un obiettivo comune. In questo senso, The Alters prende spunto da Fallout Shelter nella sua componente strettamente base building. La peculiare base circolare che offre rifugio ai Dolski permtterà infatti di costruire nuove stanze, adatte tanto allo svago quanto al lavoro. La microgestione richiesta spazia dal posizionamento certosino alla gestione modulare della base, nella continua ricerca di una scelta tra efficienza produttiva e benessere degli abitanti.

L’ottimizzazione nell’uso delle risorse assurge ad un ruolo fondamentale. Si tratta forse dell’aspetto forse migliore dell’impianto ludico di The Alters, che mostra tutto il talento degli sviluppatori nel campo della strategia (come se non fosse già evidente dalla serie Frostpunk). Meglio puntare tutto sull’avanzamento tecnologico a scapito dell’umore generale o magari migliorare un’area relax per incrementare la salute psicologica del gruppo? La risposta non è mai banale, soprattutto se vorrete rincorrere gli interessanti incarichi secondari… a vostro rischio e pericolo. Perché l’orologio corre e non aspetterà nessuno.

Una schermata che ricorda tanto Fallout Shelter.

Ciascuno a suo modo

Il guaio dei sistemi con tre stelle (e gli spettatori abituali Netflix potrebbero saperne qualcosa) è che sono per loro stessa natura tremendamente imprevedibili. La danza degli astri influisce in modo inaspettato sulla gravità e sulle orbite planetarie, portando a situazioni di pericolo estremo nel giro di pochi istanti. La solita fortuna del nostro Jan, insomma.

L’avvicinamento progressivo di una stella in grado di incenerire la superficie del pianeta spinge dunque il giocatore ad una corsa contro il tempo in cui ogni scelta conta, soprattutto nelle fasi esplorative. Mentre infatti gli Alters svolgono le proprie funzioni alla base (ma anche al di fuori in certe occasioni e per determinate mansioni), starà a Jan il doversi avventurare sulla superficie del pianeta morto per recuperare le indispensabili risorse per il piano di fuga. In queste sezioni, l’inquadratura passa alla classica terza persona e si viene lanciati in mappe di dimensioni modeste con una spruzzata da metroidvania alla ricerca di Rapidium e non solo.

Esplorare è uno dei grandi temi del titolo.

Le fasi esplorative (soprattutto alle difficoltà più alte, che rendono più severa l’economia generale) rappresentano forse l’elemento più debole del gioco ma non tanto per la loro struttura, quando piuttosto per una sostanziale ripetitività. L’assenza di reali minacce (al di là delle anomalie) tende ad appiattire le sessioni di ricerca in un ciclico recupero di risorse. Persino l’urgenza del tempo che scorre tenderà da un lato a porre un limite al piacere della scoperta, dall’altro a venir meno man mano che vi dirigerete verso le fasi avanzate dell’avventura (dove i giocatori più abili riusciranno ad ottimizzare molto bene gli elementi gestionali, con i classici effetti a cascata tipici degli strategici).

The Alters risulta essere, inevitabilmente, un prodotto con qualche difetto ma graziato da quell’aura di imperfezione propria dei titoli destinare a diventare oggetto di culto. Picchi di grande lucidità si alternano ad alcuni compromessi (legati comunque alla natura economicamente contenuta della produzione), senza tuttavia mai perdere di vista una solida coerenza concettuale e narrativa. Se siete amanti della fantascienza e dei titoli fuori dagli schemi, 11 bit studios è ancora una volta un cavallo vincente sul quale puntare.

Al di là delle anomalie, non ci sono reali minacce là fuori.

Commento finale

The Alters si candida a pieno titolo tra le sorprese più piacevoli del 2025. 11 bit studios porta in scena un’odissea di sopravvivenza spaziale, mescolando generi e prendendo ispirazioni tra alcune delle migliori pellicole sci-fi degli ultimi anni. Una sceneggiatura d’autore ed una formula ludica che mescola sapientamente sopravvivenza, avventura e strategia da vita ad un titolo in grado di restare impresso nella memoria per tanto tempo. Sia chiaro: qualche piccola sbavatura c’è. Tuttavia l’avventura di Jan Dolski resta un titolo imperdibile non solo per gli amanti della fantascienza ma anche per tutti coloro che apprezzano produzioni all’insegna dell’originalità e del coraggio.

8.5

The Alters


The Alters si candida a pieno titolo tra le sorprese più piacevoli del 2025. 11 bit studios porta in scena un'odissea di sopravvivenza spaziale, mescolando generi e prendendo ispirazioni tra alcune delle migliori pellicole sci-fi degli ultimi anni. Una sceneggiatura d'autore ed una formula ludica che mescola sapientamente sopravvivenza, avventura e strategia da vita ad un titolo in grado di restare impresso nella memoria per tanto tempo. Sia chiaro: qualche piccola sbavatura c'è. Tuttavia l'avventura di Jan Dolski resta un titolo imperdibile non solo per gli amanti della fantascienza ma anche per tutti coloro che apprezzano produzioni all'insegna dell'originalità e del coraggio.

PRO

Scrittura di altissimo livello | Ottimo mix di meccaniche e generi | Si presta ad essere rigiocato per vedere tutto |

CONTRO

Le fasi di esplorazione esterna mostrano il fianco a qualche debolezza | La pressione diventa presto gestibile | L'assenza dell'italiano potrebbe allontanare parte del pubblico |

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