Nell’ultimo anno solare, gli Indie ed in particolar modo il genere Cyberpunk, sono stati due comparti che hanno riscosso successo e fama (non sempre positiva) nel mondo videoludico. Partendo dal contrastante e divisorio Cyberpunk 2077 (qui la nostra profonda recensione), il quale pur non raggiungendo i target prefissati, ha riportato in auge un genere sempre ricco di fascino, fino ad Indie di successo, come ad esempio il pluripremiato Hades. Nel bel mezzo dell’estate 2021, arriva The Ascent.
Sviluppato dallo studio di giochi indie svedese Neon Giant e pubblicato da Curve Digital per Microsoft Windows, Xbox Series X/S e Xbox One, The Ascent è un action RPG, in stile Cyberpunk, caratterizzato da una visuale isometrica tridimensionale.
Versione testata: PC
Qualcuno l’ha definito “un Diablo con le pistole“, sarà veramente così? Sarà riuscito a cogliere gli aspetti positivi del leggendario titolo di Blizzard? O ne avrà solamente ricalcato qualcosa senza incidere più di tanto? Scopriamolo insieme nella nostra recensione!
Quando la Lore non basta…
Sin dai primi teaser, The Ascent, inutile nasconderlo, ci ha attratto subito. Sarà lo scotto, ancora non rimarginato, del deludente (sotto certi aspetti) Cyberpunk 2077, che la nostra voglia di calarci nuovamente in mondi distopici, come anti-eroi alla ricerca di sopravvivere ad un umanità oramai dispersa, era ancora molto alta. Prendendo il gioco in mano, sin dalle prime fasi della creazione del personaggio, il titolo trasuda Cyberpunk da ogni aspetto: una volta fatti i primi passi all’interno del pianeta Veles, si rimarrà stupiti dall’opprimente e verticale agglomerato urbano, fatto di costruzioni fatiscenti, neo e immondizia ovunque.
Sotto questo aspetto, la densità stilistica è molto esasperata, il che, sommato al level design piuttosto fitto ed intricato, porta ad un risultato stupefacente. Razze aliene delle più disparate ed originali, cybernetica innestata negli esseri umani, sono ulteriori aspetti che contribuiscono a donare al titolo quella coerenza stilistica, tipica soltanto di produzioni certosine e raffinate.
Immersi con gas maleodoranti fino al collo, accecati da laser e neon i quali fendono l’opprimente oscurità del pianeta nel quale ci troviamo, un incipit ruolistico di una certa profondità e fattura, sarebbe stato la ciliegina sulla torta, di una produzione portata a termine da un team appena nato, ma composto da veterani del settore.
Purtroppo però, probabilmente non per una questione di buget probabilmente, ma più per questioni legate alla qualità e varietà del team di sviluppo, ci si ritrova con una componete rpg, soprattutto in riferimento alla narrativa, ridotta all’osso: diversi saranno i dialoghi che accompagnano la storia principale, senza mai fornire spunti di riflessione particolari, scelte drammatiche da prendere e altro ancora.
Seguendo la trama principale, tanto quanto le quest secondarie, ci ridurremo a prendere vari incarichi, giungere in determinati luoghi, e portare a termine quanto richiesto. Si evince, per cui, la poca originalità e profondità in merito allo svolgimento della storia di The Ascent.
…ci pensa il gameplay
Superate le primissime ore di gioco, dove c’è da dirlo, i lati positivi sono estremamente superiore ai negativi, qualche nodo inizia a rimanere incastrato nel pettine. L’entusiasmo di poter godere di una narrativa di una certa profondità viene lentamente scemando, sovrastato (per fortuna) dall’inarrestabile voglia di fare fuoco contro qualsiasi cosa ci si pari davanti.
In The Ascent, il gameplay è uno degli aspetti senza ombra di dubbio più riusciti: a meno che non siate proprio riluttanti al genere, ma a quel punto si suppone che non abbiate nemmeno acquistato il gioco, sarà impossibile annoiarsi girando armati fino ai denti, lungo i densi, oscuri ed inquietanti cunicoli del gioco.
Il gunplay risulta molto dinamico ed appagante, gestire le orde di nemici, avvalendosi anche di coperture, tipi di mira ed altro, fa si che gli scontri a fuoco, anche quelli di riempimento non siano mai tediosi. Avremo a disposizione un buon numero di skill, le quali andranno a comporre man mano la nostra build, in più potremo usufruire di Module & Augmentation, ovvero abilità attive e passive, come evocazioni di droidi, innesti cybernetici e altro, i quali contribuiranno ad impreziosire il nostro approccio al gameplay.
A voler essere pignoli, la varietà di armi, e la diversificazione della build, non incideranno mai in maniera decisiva nel successo o meno delle nostre azioni: nel caos dei combattimenti, dove decine di nemici a schermo esigeranno la nostra morte, avranno poca incisività uno 0.5% in più o in meno di critical hit, o un punto in più di protezione di un armatura.
Ad ogni modo, tra shooting frenetico ed appagante, granate, evocazioni, capriole e schivate, nell’arco delle 15 ore circa che impiegherete per portare a termine la storia principale, non un solo proiettile sarà sparato per noia.
Grafica, fps e comparto audio
L’altro aspetto a nostro avviso preponderante nella produzione di The Ascent è sicuramente il comparto tecnico, inteso come grafica a sonoro. Facciamo subito una precisazione, stiamo pur sempre parlando in un team giovane, anche se esperto, e di una produzione indipendente: la stabilità del gioco, al momento, non è delle più salde, drop incomprensibili di fps (anche molto pesanti), piuttosto che qualche crash, sono da refertare per giustezza, ma non vanno a minare la qualità definitiva del prodotto.
Nel complesso lo shooter di Neon Giant è uno spettacolo per gli occhi da vedere, questa la build che abbiamo utilizzato per testare il gioco:
- Asus Tuf X570- Plus Gaming
- Ryzen 5800X
- Zotac 3080 Trinity Oc Version
- Nvme 2.0
- Ballistix 3600mhz , DDR4, 16GB
- Tv Oled LG C9
Abbiamo giocato il titolo in 4K, con Dlss performance, Ray Tracing attivo, Nvidia G-Sync attivo, HDR off, tutto con una forbice variabile di Fps piuttosto varia (da 100+ a 30), il che ha reso l’insieme tra mirini laser, neon, esplosioni, riflessi su pozze d’acqua e altro ancora, un’autentica gioia per gli occhi. E’ vero, non senza cali ed incertezze, ma nella stragrande maggioranza dell’esperienza di gioco, abbiamo goduto di un comparto grafico eccellente e piuttosto fluido nonostante i molti elementi a video.
A fare da corredo a questo quadro dinamico fatto di luci stroboscopiche, riflessi taglienti ed angoli oscuri, una sempre precisa e coerente soundtrack, persino acquistabile singolarmente su Steam al prezzo di 4.99€. Le canzoni che accompagneranno le nostre frenetiche sparatorie saranno sempre incalzanti, mentre melodie maggiormente orientate verso sonorità lounge ed elettroniche abbelliranno i restanti scenari.
Co-op, dove sei ed altre problematiche
The Ascent, non riesce ad ascendere a vette inopinabili ed indiscutibili a causa di qualche problematica più o meno determinante, frutto di errori di gioventù del team e probabilmente di un budget tutt’altro che illimitato, anche se tutto sommato ben utilizzato.
Allo stato della nostra prova, non ci è stato possibile verificare la componente cooperativa, facendo riferimento nello specifico a quella online, in quanto, provando ad hostare varie partite, tramite lobby aperte, sia di nostri salvataggi, sia di nuove partite, il match making non ha mai sortito alcun risultato, impedendoci di trovare anche un solo amico (di quattro massimo disponibili) con cui condividere l’esperienza di gioco.
Vista la tipologia di gioco, siamo rimasti piuttosto rammaricati da questo fatto, già pregustando la condivisione delle frenetiche sparatorie.
Un altro aspetto che non ci è affatto piaciuto è la gestione della mappa, presente nel menù, ma sostituita a schermo con una sorta di sonar, completamente inutile, rendendo macchinoso e tedioso orientarsi di continuo nei lunghi spostamenti da una zona all’altra, anche al netto di viaggi rapidi e stazioni della Metro.
In generale la gestione sommaria dell’hub di gioco ci è parsa piuttosto confusionaria, poco intuitiva, a tratti macchinosa ed in definitiva anche piuttosto brutta da vedere. Un peccato perché in un gioco con albero delle abilità, mappe pregne di indicatori e quanto altro, la gestione a schermo di tanti e preziosi dati sarebbe dovuta risultare molto più intelligibile.
Commento Finale
Siamo indubbiamente di fronte ad un titolo imperfetto, figlio di team giovane, anche se esperto, e di una produzione Indie. The Ascent è un gioiello per gli occhi, arricchito da tutte le migliori e recenti feature grafiche, dal gameplay divertente immediato e mai noioso. Quanto premesso, ha influito negativamente sulla realizzazione narrativa del titolo, decisamente piatta e banale, sulla stabilità ancora precaria ed imperfetta, riportando sulla terra, un titolo che altrimenti avrebbe ambito a vette ben più alte. Se il buon giorno si vede dal mattino, sarà lecito attendere i prossimi lavori di Neon Giant Game con una buona dose di hype.
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