Recensione Under the Waves, un’esperienza che calma, che appassiona e che lascia davvero il segno

Under the Waves, è l’ultima avventura sottomarina targata Quantic Dream e Parallel Studio (in collaborazione con l’associazione no-profit Surfrider Foundation Europe) che punta tutto sulla narrazione (a dir poco toccante), un’esplorazione coinvolgente e alcuni eccellenti momenti adrenalinici. Insomma, un po’ come accaduto con altre produzioni dello studio francese (sebbene con Under the Waves “abbia indossato i panni” dell’editore e non dello sviluppatore), Heavy Rain, Beyond: Two Souls e Detroit: Become Human, l’obiettivo del gioco è quello di voler far provare davvero qualcosa al giocatore. Ci sarà riuscito oppure no? Scopritelo nella nostra recensione completa!


Versione testata: PlayStation 5


Il silenzio dell’Oceano

Stan, il protagonista di Under the Waves, si ritrova – per la stragrande maggioranza del tempo – completamente da solo nelle immensità oceaniche o quasi. Ad “accompagnarlo” ci sono il suo collega Tim (alla radio) ed un particolare computer robot. Come probabilmente potrebbe capitare a chiunque di noi, qualora dovesse trovarsi da solo per un po’, Stan passa parecchio tempo a parlare da solo, ma i suoi monologhi, o divagazioni mentali, costituiscono – a nostro giudizio – uno dei più grandi espedienti narrativi del gioco. È palese – sin dai primi istanti – che il buon Stan – a modo suo – stia cercando di affrontare un trauma e nello specifico un grave lutto, che viene svelato ed approfondito in modi inaspettati nel corso della storia. Ma le “problematiche” di Stan non sono le sole al centro della narrazione di Under the Waves; infatti, gran parte del plot gira intorno alla Unitrench, la compagnia petrolifera per cui lavora Stan, e sul lavoro che stanno svolgendo sotto il mare. Stan è un lavoratore solitario in un impianto minerario localizzato nel Mare del Nord, ed è suo compito eseguire controlli e manutenzioni di routine per assicurarsi che tutto vada come “previsto”. L’altro chiaro target della produzione è quello di trasmettere al giocatore quanto terribile sia questa compagnia petrolifera. E lo fa nell’unico modo possibile, ovvero agendo sulla sua emotività (quasi sulla sua empatia) verso la vita marina che popola l’Oceano e al suo spettacolare habitat. 

Gameplay

In termini di gameplay, ci sono alcuni momenti incredibili in Under The Waves. Esplorare il mare su Moon, il sottomarino personale del protagonista, è una vera gioia per gli occhi, con tantissime scoperte opzionali da fare, relitti da esplorare e vita marina da osservare con tanta attenzione e stupore. Grandi balene, minuscole tartarughe, enormi banchi di pesci e tanto altro ricordano a Sam quanto sia bella la vita e il suo viaggio sotto la superficie – rappresenta una vera e propria metafora – che ha uno scopo ben preciso: ispirare speranza. Purtroppo ci sono alcuni momenti che sembrano direttamente ripresi da un’altra produzione di quest’anno, Fort Solis (che non ci ha particolarmente entusiasmati, qui la nostra recensione), tranne che ci si ritrova sott’acqua anziché nello spazio; Under The Waves a volte riesce a creare un’atmosfera davvero inquietante (sebbene proposta con il contagocce) in cui non si sa davvero cosa succederà dopo. Avremmo voluto maggiori sequenze del genere, magari in stile SOMA (un titolo che abbiamo apprezzato e non poco). Tutte le sequenze migliori finiscono troppo presto, ed è un vero peccato.

Under the Waves può essere visto per molti versi come una lettera d’amore al “Grande Blu”. Raramente la profondità è stata così bella e così invitante come in questo gioco, e raramente il mare è sembrato così incredibilmente mastodontico e mutevole.

A bilanciare questa mancanza – non da poco visto che si tratta del core narrativo del gioco – ci pensa lo stato psicologico di Stan. Infatti, attraverso la sua mente (come avete potuto capire non fra le più lucide ed equilibrate) è possibile vivere in prima persona sequenze in cui Stan vede cose ed esplora un mondo sottomarino che è frutto soltanto della sua immaginazione (trauma?). Queste sezioni – oltre ad una certa tensione di base, offrono un buon spunto per comprendere chiaramente il trauma che sta affrontando, finendo però nel porre in secondo piano le gigantesche e terrificanti trivellazioni petrolifere che pericolosamente minacciano l’ecosistema marino.

Fra gli elementi che ci sono meno piaciuti, c’è sicuramente la fortissima influenza (oltre che “invadenza”) di Surfrider Foundation Europe, l’organizzazione no-profit che – come anticipato in apertura di review – ha collaborato con Parallel Studio e Quantic Dream allo sviluppo del gioco. Nello specifico, a schermo appariranno dei messaggi oltre a diverse informazioni su Surfrider stessa. Ciò “spezza” letteralmente l’immersività dell’esplorazione marina. Sia chiaro, ammiriamo l’impegno e la dedizione di associazioni del genere, ma questa “feature” doveva essere integrata decisamente meglio!

Un Oceano che fa riflettere

Parallel Studio ha costruito un’esperienza che calma, che appassiona e che lascia davvero il segno (attraverso gli ambienti, la musica, l’atmosfera e il silenzio quasi tombale dell’Oceano). E lo fa con una durata tutto sommato giusta – circa quattro ore – senza elementi puramente riempitivi, nessuna ripetizione frustrante al solo scopo di prolungare il tempo di gioco e non abbiamo mai avuto la sensazione che qualcosa fosse forzata o noiosa. Anche il messaggio sensibilizzante sul dover avere consapevolezza sul nostro ambiente e sui vari ecosistemi che compongono la Terra non è mai risultato essere forzato o incoerente, ma bensì sottile e ponderato.

Il tutto è accompagnato da un design retro-futuristico stupendo che ci è piaciuto moltissimo. L’unica vera lamentela che possiamo evidenziare – considerando il calibro dell’editore – è la scarsa cura nelle animazioni facciali di Sam in alcune scene chiave e che purtroppo non riescono a trasmettere per bene i messaggi e le emozioni così come dovrebbero, il che è davvero un peccato. Purtroppo non si può avere tutto e, considerando anche il prezzo budget (meno di 30 €), va bene così.

Commento finale

Siamo arrivati al termine di Under The Waves con sentimenti a dir poco contrastanti. Abbiamo apprezzato moltissimo le ambientazioni realizzate magistralmente da Quantic e Parallel; esplorare l’oceano è stato affascinante, fra grandi balene, minuscole tartarughe ed enormi banchi di pesci, il tutto accompagnato ed impreziosito da alcuni momenti tesi ed inquietanti che ci hanno tenuto davvero con il fiato sospeso. Peccato che queste sequenze finiscano troppo presto, e ciò ci ha lasciato un po’ con l’amaro in bocca. Si poteva sicuramente fare uno sforzo in più che avrebbe giovato ulteriormente ad una narrativa sii buona ma che ci è sembrata un po’ flebile in più di una occasione. Senza considerare la scarsa cura nelle animazioni facciali di Sam in alcune scene chiave che non riescono a trasmettere per bene i messaggi e le emozioni che sviluppatore, editore e l’associazione no-profit coinvolta nel progetto (che fa sentire tutto il suo “peso” con messaggi e informazioni sulla stessa durante il playthrough), avrebbero voluto trasmettere. Certo ad un prezzo di 29,99€ non si può avere tutto, e ci accontentiamo di un prodotto ispirato, emotivamente forte e che lascia davvero il segno

7.5

Under the Waves


Siamo arrivati al termine di Under The Waves con sentimenti a dir poco contrastanti. Abbiamo apprezzato moltissimo le ambientazioni realizzate magistralmente da Quantic e Parallel; esplorare l'oceano è stato affascinante, fra grandi balene, minuscole tartarughe ed enormi banchi di pesci, il tutto accompagnato ed impreziosito da alcuni momenti tesi ed inquietanti che ci hanno tenuto davvero con il fiato sospeso. Peccato che queste sequenze finiscano troppo presto, e ciò ci ha lasciato un po' con l'amaro in bocca. Si poteva sicuramente fare uno sforzo in più che avrebbe giovato ulteriormente ad una narrativa sii buona ma che ci è sembrata un po' flebile in più di una occasione. Senza considerare la scarsa cura nelle animazioni facciali di Sam in alcune scene chiave che non riescono a trasmettere per bene i messaggi e le emozioni che sviluppatore, editore e l'associazione no-profit coinvolta nel progetto (che fa sentire tutto il suo "peso" con messaggi e informazioni sulla stessa durante il playthrough), avrebbero voluto trasmettere. Certo ad un prezzo di 29,99€ non si può avere tutto, e ci accontentiamo di un prodotto ispirato, emotivamente forte e che lascia davvero il segno

PRO

Plot narrativo davvero interessante ed emozionante | Design retro-futuristico stupendo | Durata giusta |

CONTRO

Le sequenze migliori (e più tese) finiscono troppo presto | Scarsa cura nelle animazioni facciali di Sam | I messaggi dell'organizzazione no-profit Surfrider Foundation Europe spezzano il ritmo di gioco |
Riccardo Amalfitano
Riccardo Amalfitano
Videogiocatore sin dalla "tenera" età, amante anche di manga, cinema e serie TV. Ho dimenticato qualcosa? Sicuramente!

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