Recensione Urbanista Atlanta: ANC, Multipoint e bassi, cosa vuoi di più dalla vita?

Urbanista, marchio svedese che da un po’ di anni seguiamo con sempre più attenzione dopo le sorprendenti Seoul – ad oggi secondo noi ancora uno dei migliori auricolari da gaming nella fascia di prezzo sub 100 euro – ha recentemente lanciato un nuovo prodotto molto interessante: Urbanista Atlanta.

Le Urbanista Atlanta sono auricolari true wireless con un prezzo di listino di 119 euro (ma è facile trovarle in sconto a prezzi davvero molto interessanti: da Mediaworld ed Amazon, ad esempio, sono praticamente sempre in offerta a meno di 80 euro) ed uno spec sheet davvero impressionante: cancellazione del rumore, Bluetooth 5.2, Multipoint, Extra bassi, certificazione IPX 4 e ampia autonomia. Ma come suonano davvero? Continuate a leggere per scoprirlo nella nostra review.

Specifiche tecniche

  • Drivers: 10mm dynamic, moving coil
  • Sensibilità: 107 ±3 dB SPL/mW @ 1kHz
  • Impedenza: 16 Ohm ±15%
  • Risposta in Frequenza: 20 Hz to 20 kH
  • Tipo di Microfono: MEMS
  • Versione Bluetooth: 5.2
  • Codecs BT: A2DP, AVRCP, HFP, HSP
  • Audio codecs: SBC e AAC

Unboxing e design

La confezione delle Urbanista Atlanta è piuttosto semplice e realizzata interamente in cartone per evitare l’utilizzo di plastica. Al suo interno, oltre alle cuffie, è presente il cavetto Usb –C per la ricarica e un cartoncino che contiene i gommini in silicone, oltre alla documentazione di sicurezza.

Le Atlanta sono disponibili in quattro diverse colorazioni piuttosto classiche: Vibrant Red, quella della nostra prova, Midnight Black, Pure White e Steel Blue. Il design del case, per la verità, non ci ha convinto più di tanto: è molto più grande rispetto a quello di Urbanista Seoul e della media dei case di auricolari simili (dimensioni 7x5x2cm) e questo lo rende più difficili da portare con sé magari nella tasca di un jeans. Il logo Urbanista occupa tutta la parte superiore del case, mentre nella parte inferiore trova spazio la porta USB Type C per la ricarica. Sul fronte, un pulsante fisico illumina un piccolo led che ci informa dello stato di carica del case e serve da pulsante di pairing.

La chiusura del case è magnetica, mentre un altro magnete garantisce che gli auricolari non scivolino via anche quando il case è aperto o durante una caduta.

La forma degli auricolari ricorda quella degli Airpods Pro di seconda generazione di Apple, anche se leggermente più “cicciotti”, mentre lo stelo touch permette di accedere alle funzioni di base.

Se seguite le nostre recensioni di auricolari wireless (ad oggi sono decine quelli provati), saprete che i controller touch non mi vanno a genio particolarmente, e di solito preferisco il caro vecchio tasto fisico.

Tuttavia, complice anche uno stelo più largo rispetto ad altri auricolari, i controlli sulle Atlanta sono meno frustranti di altre soluzioni concorrenti e soprattutto facili da ricordare: singolo tap per play/pausa, doppio tap per rispondere ad una chiamata, triplo a destra o a sinistra per avanzare o tornare alla traccia precedente, pressione prolungata a sinistra per attivare l’assistente vocale e a destra per disattivare l’ANC: insomma classici e veloci nell’attivazione.  

Inoltre, attraverso l’app Urbanista è possibile anche personalizzare il comportamento della pressione prolungata dello stelo destro e sinistro: una funzionalità utile, ad esempio, se si usa poco l’assistente vocale e l’anc e si vuole controllare invece il volume.

Multipoint e ANC

Due delle caratteristiche più sorprendenti di queste Atlanta, soprattutto considerando il prezzo di listino e quello di mercato, sono il Multipoint e l’ANC.

Quanto al primo, consente di collegare gli auricolari a più dispositivi contemporaneamente (fino a due contemporaneamente mentre aggiungendo un terzo device, si scollegherà il primo) ad esempio il vostro smarpthone e il vostro portatile. In questo modo, se mentre state ascoltando musica sul vostro laptop, ricevete una chiamata, automaticamente la musica verra messa in pausa e le cuffie switcheranno sullo smartphone, riprendendo la riproduzione una volta conclusa la chiamata.

Il meccanismo di switch funziona bene, anche se non è proprio istantaneo: se ad esempio state ascoltando della musica dal laptop e provate ad ascoltare un messaggio vocale whatsapp, potreste perdervi qualche secondo iniziale.

Per quanto riguarda l’ANC, pur non essendo regolabile come le soluzioni più avanzate di altri produttori, svolge egregiamente il proprio compito, cancellando la maggior parte dei rumori molesti, ad esempio il rumore dei motori dell’aereo o il vociare di fondo in cabina e riesce persino ad attenuare le urla del bambino seduto dietro di voi che proprio nel primo giorno delle vostre vacanze ha deciso di far spuntare il suo dentino.

Prova d’ascolto

Come si legge anche nella descrizione del prodotto sul sito ufficiale, le Urbanista Atlanta sono ingegnerizzate per offrire un’ottima resa soprattutto sui bassi. Solitamente dietro questo slogan si nasconde una resa piuttosto caciarona e poco controllata, ma non è questo il caso. Nell’impostazione “Default” dell’equalizzatore in app, i bassi sono pieni e profondi, perfettamente bilanciati con una gamma media generosa, soprattutto se si tiene conto che si tratta pur sempre di driver da 10mm.

Teardrop dei Massive Attack ne è un perfetto esempio, con le sue oscillazioni dinamiche tra bassi profondissimi, gamma media e la splendida voce di Elizabeth Fraser. L’audio signature di Urbanista, anche in queste Atlanta, è rispettata: suoni caldi ed equilibrati, che riescono ad adattarsi ad un vasta gamma di generi musicali diversi.

Come da tradizione, per il test sulle voci non poteva mancare Time After Time nella splendida cover di Eva Cassidy. Vi diremo solo questo: dovevamo ascoltare un solo brano e siamo finiti ad acoltare l’intero album Live at the Blues Alley.

Passando ad altri generi, in Wake me Up di AVICII abbiamo notato toni leggermente più spenti nella gamma media, che sono migliorati impostando l’equalizzatore su “Energize“. Meglio, sempre restando a tema EDM, con Faded di Alan Walker, anche se, anche in questo caso, è la gamma media a soffrirne un po’.

A questo punto ci siamo tolti lo sfizio di provare l’equalizzazione “Bass Boost”, trovandola un po’ troppo caciarona: gamma media e bassa tendono a confondersi e i bassi diventano molto meno controllati: da provare ma solo se siete una basshead.

Microfoni

Per quanto riguarda l’audio dei microfoni, trovate la registrazione del nostro classico monologo di Andrew Ryan da Bioshock sul nostro Soundcloud, dove potete confrontarle con tutte le altre registrazioni di auricolari, cuffie e microfoni provati su 4News.it

La resa è molto buona, anche in condizioni di alta rumorosità ambientale, come potete ascoltare nella seconda registrazione in stazione. Si avverte qui l’ingresso del filtro digitale di cancellazione del rumore, ma in generale l’audio resta comunque molto naturale.  

Commento finale

Le Urbanista Atlanta sono un altro grande prodotto del marchio svedese: pur non eccellendo in nessun aspetto specifico, sono cuffie che si fanno apprezzare però per la loro signature calda, per l’ottimo ANC e per la presenza del Multipoint, funzionalità queste non comuni in auricolari sotto i 100 euro. A 79 euro su Amazon sono praticamente un affare e a questo prezzo è davvero difficile trovare un prodotto migliore con le medesime caratteristiche.

8

Un affare


Le Urbanista Atlanta sono un altro grande prodotto del marchio svedese: pur non eccellendo in nessun aspetto specifico, sono cuffie che si fanno apprezzare però per la loro signature calda, per l’ottimo ANC e per la presenza del Multipoint, funzionalità queste non comuni in auricolari sotto i 100 euro. A 79 euro su Amazon sono praticamente un affare e a questo prezzo è davvero difficile trovare un prodotto migliore con le medesime caratteristiche.

PRO

Audio Signature Calda e universale | Multipoint e ANC ad un prezzo d'occasione

CONTRO

Design non proprio modernissimo
Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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