Resident Evil 4, cosa aspettarci (in maniera semiseria) dal Remake di uno dei capitoli più amati di sempre!

MATALO!

Resident Evil 4 è stato pubblicato praticamente su qualsiasi dispositivo esistente: Nintendo GameCube, PS2, PS3, PC, Wii, iPhone, Nintendo Switch, svariate volte su PC, sulla Luna e chi più ne ha più ne metta. L’opera di Shinji Mikami rasenta quasi la perfezione: una campagna lunga e generosa, incontri a dir poco fantastici e a tratti esuberanti/esilaranti, un’atmosfera unica e forse la migliore gestione dell’inventario di sempre. E sebbene nessuno (compreso il sottoscritto, grandissimo fan del quarto capitolo) ne sentisse la vera necessità, Capcom, a distanza di diciassette anni, ha ben pensato di realizzare un Remake dell’originale Resident Evil 4.

Detto questo, cosa possiamo aspettarci quando entreremo di nuovo nel mondo dei Los Ganados?

LEEEEON semicit.

Resident Evil 4 ha introdotto tutta una serie di migliorie al gameplay della serie; a partire dai comandi, resi molto più snelli rispetto alle precedenti iterazioni. Fra combo devastanti (eseguibili sparando ai punti deboli dei nemici), passando per quick time event (mai totalmente apprezzati da praticamente nessuno), capriole e tanto altro. Il tutto pensato per essere “utilizzato” contro differenti tipologie di nemici “contaminati” dal parassita: Las Plagas e pronti a fare “barba e capelli” al bello e tenebroso Leon S. Kennedy, in missione per salvare la figlia del Presidente degli Stati Uniti d’America: Ashley Graham. Passando per la telecamera “over the shoulder” (sopra le spalle), che ha rappresentato una vera e propria innovazione videoludica tanto da influenzare titoli del calibro di: The Last of Us, Gear of War, Dead Space e Batman: Arkham Asylum. Insomma RE4 è stato in tutto e per tutto una novità che in tanti hanno tentato di “copiare”, ma con risultati altalenanti fino al remake di Resident Evil 2 (qui la nostra recensione), che ha dato ai giocatori una sensazione simile a quando fu pubblicato RE4, unitamente a miglioramenti della qualità della vita, come la possibilità di muoversi mentre si mira. Proprio sulla base di RE2, Capcom ha dato/sta dando vita al Remake di Resident Evil 4. Sarebbe una grossolana bugia – al netto del fatto che non ne sentivamo il bisogno di questo Remake – se non vi dicessimo che siamo letteralmente incuriositi su quale potrebbe essere il risultato finale per RE4; se quest’ultimo introdurrà un maggior numero di elementi action, meno presenti nel remake di RE2 (un titolo maggiormente compassato ed “esplorativo”) e invece tanto presenti, grazie all’onnipresente Nemesis, nel Remake di Resident Evil 3 (qui la nostra recensione). Sicuramente una cosa che non ci mancherà e che speriamo possa effettivamente essere rimossa è quella dei QTE. Quante morti gloriose nel vano tentativo di scansare l’enorme masso scagliatoci contro dagli abitanti del “Villaggio”. Se non vedremo più un pulsante lampeggiante a schermo che richiede insistentemente di essere premuto, faremo i salti di gioia e non solo!

Un Remake senz’anima? No thanks bro!

I remake moderni spesso perdono qualcosa dello stile artistico che tanto aveva caratterizzato l’originale. Demon’s Souls Remake ha invertito la tendenza, infatti il prodotto finale è un vero e proprio capolavoro, a tratti pazzesco che riesce a mantenere quasi inalterate le basi di partenza ma strizzando un occhio verso le produzioni più moderne. Ma potremo dire lo stesso di Resident Evil 4?

A dire la verità siamo cautamente ottimisti riguardo al suo stile artistico e all’atmosfera (basti pensare anche a quanto di buono è stato fatto con l’ultimo capitolo principale: Village). Capcom ha un buon track record con la rivisitazione dei Resident Evil, con i remake di RE1, RE2 e RE3 che probabilmente superano – il più delle volte – l’atmosfera degli originali. Siamo curiosi di vedere come l’azienda giapponese abbia deciso di gestire il remake di RE4, che come i fan sapranno è per larga parte ambientato su un’isola industriale e militarizzata. Ed è qui, nonostante gli epici incontri con uno dei villain più amati da chi vi scrive: Jack Krauser o la mirabolante scena dell’elicottero che viene inviato per “estrarre” Leon (MIKEEEEEE cit.), che si percepisce una certa debolezza nella produzione. Probabile anche Capcom ne è consapevole, e forse come fatto con RE3, “darà un netto taglio” a questa incerta sezione di gioco o ne farà un’ampia revisione.

Se i remake di Resident Evil 1-3 sono qualcosa su cui basarsi, possiamo probabilmente aspettarci che i personaggi e la storia di RE4 rimangano intatti. Il trailer ha fornito scorci dell’avvenente Ada Wong, Luis Sera (e della sua pistola Red9), Ashley e il boss dell’atto 1 Bitores Mendez (ergo il capo del villaggio di Los Pueblo). Presumibilmente il gioco finale includerà i preferiti dai fan Ramon Salazar (il cosiddetto Napoleone spagnolo, fra i villain più comici ed esilaranti della saga) e il Mercante (WELCOME STRANGER!).

Questi elementi un po’ più leggeri, potrebbero “scontrarsi” con la direzione più seria che Resident Evil ha preso con gli ultimi capitoli, ma ci sentiamo di dire che la tensione era comunque altissima in RE4 (basti pensare al mostro del lago o a El Gigante o alle “donzelle” armate di motosega). RE4 a tratti presenta sezioni e tematiche di orrore e malinconia incredibilmente crude, e gli elementi “esasperati” (anche a livello di battute talvolta fuori contesto) servono a renderlo ancora più surreale e “adorabile” agli occhi del videogiocatore. Una delle parti più “spaventose” del gioco, che ci porta a scontrarci con il Verdugo xenomorfo (in vero stile Alien), è preceduta da uno scambio leggendariamente assurdo fra Leon e Salazar (vedere per credere).

Si prega di conservare la valigetta e il relativo contenuto … grazie!

Vi imploriamo, è una delle migliori schermate di gestione dell’inventario mai vistasi in un videogioco: i modelli 3D dettagliati delle pistole, fucili, medikit, alimenti, add-on delle armi che il giocatore può allocarci, gli effetti sonori del mentre riposiziona o riordina il tutto, le sciocche pose che Leon esegue mentre equipaggia qualcosa, è un qualcosa di unico che non deve essere AFFATTO cambiato. Se in qualche modo i ragazzi di Capcom dovessero inciampare malamente su alcuni elementi, come il combattimento e l’atmosfera, chi vi scrive, sarà comunque felice di poter giocare a “Tetris” con le scatole dei proiettili da 9 mm o con le diverse tipologie di granate, nel vano tentativo di avere con sé il più possibile anche se lo spazio a disposizione è risicato.

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Riccardo Amalfitano
Riccardo Amalfitano
Videogiocatore sin dalla "tenera" età, amante anche di manga, cinema e serie TV. Ho dimenticato qualcosa? Sicuramente!

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