The Grand Tour Game – la nostra recensione

Versione testata: PlayStation 4

Il primo titolo di Amazon Games…

Tutti gli appassionati di motori hanno sognato almeno una volta di affrontare epiche sfide con questi tre giornalisti inglesi.

Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May sono diventati noti al grande pubblico con la trasmissione Top Gear, abbandonata nel 2015 dopo anni di onorato servizio. Ma tenere questi tre scoppiettanti giornalisti lontani dall’asfalto e dal rombo dei motori non è così facile, proprio per questo motivo è nata la serie The Grand Tour, esclusiva Amazon Prime Video.

Cos’è? Si tratta di un programma motoristico di un altro livello, portando gli spettatori a vivere sfide epiche e test veramente improbabili, il tutto accompagnato da un umorismo in stile perfettamente “British”.

Tutto molto bello, ma ora passiamo al gioco.

L’idea che ruota attorno al gioco è mescolare i filmati della serie con sezioni di gioco. L’idea potrebbe sembrare interessante, ma una volta con il Joypad in mano la sensazione sarà la stessa?

Gameplay

Come detto in precedenza The Grand Tour Game offre una struttura episodica, ponendoci inizialmente di fronte alla “difficile” scelta tra la prima puntata della Stagione 1, della Stagione 2 o della recente Stagione 3.

Se state seguendo la serie, saprete benissimo che la Stagione 3 non è ancora completa, ma state tranquilli che all’aggiunta di ogni singolo episodio il gioco verrà aggiornato automaticamente.

The Grand Tour Game è un titolo particolarmente frammentario, in quanto alternando lunghe porzioni filmate a piccole sezioni di gioco stacca in maniera eccessiva quello che potrebbe essere il motivo che vi tiene incollati allo schermo.

È vero che se volete “solo giocare” avete la possibilità di skippare il tutto e passare all’azione, ma questa scelta, toglie al gioco una buona parte del divertimento fornito dalle avventure dei tre giornalisti britannici.

Il gioco offre cinque diversi tipi di sfida, dalle gare di velocità (immancabili in un titolo automobilistico) alle sfide di drifting. Una delle competizioni più particolari è quella delle “Gare emozione” o “Gare senza urlo”, il primo tipo ci chiede di pigiare al massimo la tavoletta e riempire un indicatore che raffigura l’entusiasmo, più volte riempirete l’indicatore, maggiori saranno le possibilità di ottenere una medaglia d’oro. La seconda tipologia di gare è altrettanto strana, ci chiede di non far urlare il nostro caro Richard “Hamster” Hammond, facendo una guida il più possibile pulita.

Le gare che hanno dato più soddisfazione al sottoscritto sono quelle che prevedevano l’utilizzo dei power-up (sullo stile di Mario Kart). Una volta scesi in pista potete disturbare i vostri avversari con “SMS” o rilascio di fumo colorato, se invece avete perso terreno, c’è la possibilità di un boost di velocità (tipo NOS).

Alla fine di ogni competizione, in base ai vostri risultati otterrete una medaglia di oro, argento o bronzo.

C’è un piccolo problema… il sistema di guida

Non avrei mai pensato di dirlo, ma l’aspetto più critico di Th Grand Tour Game è proprio il sistema di guida. È anche vero che il gioco ha un’impronta fortemente casual, ma una volta che avrete il pad in mano comprenderete che l’esperienza offerta è approssimativa e lontana da quella a cui gli ultimi racing game ci ha abituato. Pensate che l’idea di traiettoria e frenata viene spesso invalidata dal fatto che uno scontro ben piazzato contro il guardrail è meglio di qualunque tentativo di effettuare una guida pulita.

Per non parlare poi della fisica delle automobili, quasi inesistente. Il sottoscritto ama scontrarsi quando gioca ad un racing game, per due semplici motivi, il primo, mi permette di comprendere se gli sviluppatori hanno effettuato o meno un buon lavoro. Il secondo motivo è per puro divertimento, visto che non ci sono di mezzo assicurazioni e danni vari.

Le stesse collisioni sono di poco conto, sembrando qualcosa di eccessivamente artificiale e lontano da quanto siamo abituati.

Multiplayer che passione

Ho apprezzato il fatto che The Grand Tour Game abbia una modalità multigiocatore in locale, cosa che molti videogiochi sembrano aver abbandonato negli ultimi tempi.

Potrete affrontare due modalità, la prima è il Duello, dove potrete affrontare i vostri avversari su uno dei vari tracciati sbloccati. La seconda modalità è il Grand Prix, in questo caso potrete divertirvi affrontando una serie di gare sempre tratte dagli episodi single player precedentemente affrontati.

Amazon Games merita una menzione d’onore per aver reso il titolo fruibile in gruppo, nonostante le mancanze tecniche e i fastidiosi cali di frame rate che affliggono il titolo.

Video sconnessi

Anche i filmati hanno i loro piccoli problemi, l’aspetto qualitativo non si tocca, in quanto è lo stesso che vedete o avete visto sui vostri tablet o sui vostri teleschermi.

Il problema si pone in alcune particolari occasioni, la prima si può notare quando nella Terza Stagione Jeremy Clarkson va a Londra per provare la McLaren Senna. Cosa c’è di strano? Nulla, a parte che la scena è stata completamente tagliata in quanto mancavano gli strumenti per realizzarla.

Tale filmato è stato sostituito con la prova della McLaren 720S da parte di Richard Hammond.

Un altro problema che potrebbe non infastidire tutti è il fatto che dopo le prove di guida vinte, spesso ci troviamo ad osservare video che smentiscono tale fatica, sarebbe stato meglio girare delle scene con i protagonisti, ma per un gioco con un costo così basso, forse sto chiedendo un po’ troppo.

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The Grand Tour Game
5.8 / 10 4News.it
Acquistabile digitalmente suPS4, XBOX One
Pro
    - Idea interessante...
    - Presenza del Multiplayer offline
    - Varietà di gare, anche se alcune sono di dubbio gusto
Contro
    - ... ma non sfruttata bene
    - Modello di guida non adeguato alla generazione
    - Fisica dei veicoli scadente
    - Mancanza di continuità tra gioco e filmati
Riassunto
The Grand Tour Game è un titolo che si lascia giocare, che non si pone minimamente in confronto con gli altri grandi titoli del panorama racing game. Il punto forte della serie oltre al multiplayer e alla varietà di gare è la presenza del trio di giornalisti britannici che rende il tutto piacevolmente comico.
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale

 

Andrea Bevilacqua
Andrea Bevilacqua
Nato nei magnifici anni '90 ed entrato in tenera età nel magico mondo dei videogiochi grazie ad un baffuto idraulico italiano ed un prode spadaccino in calzamaglia verde. Oggi, passata la soglia degli "enta", cerco nei moderni capolavori videoludici il titolo in grado di emozionarmi e di regalarmi un gameplay stimolante. Le mie altre passioni sono: musica (ex-chitarrista), calcio (irriducibile cuore rossonero) e cinema.

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