WWDC 2013, Apple torna sulla cresta dell’onda

WWDC2013

Due ore di presentazione che segneranno il futuro dell’azienda di Cupertino.

C’è stato molto da riflettere riguardo il futuro di Apple ieri pomeriggio, quando in streaming, tonnellate di blog hanno riportato mano mano le novità presentate alla WordWide Developers Conference di San Francisco.

Fin dai primi minuti della presentazione, e cioè quando un Tim Cook più sicuro di se e della sua capacità comunicativa ha approcciato una platea di 6.000 sviluppatori, si respirava nell’aria la parola “innovazione”; però, prima di andare a spulciare le novità importanti della conferenza durata due ore, c’è un po’ di premessa da fare per fare chiarezza quando entreremo nel vivo del discorso.

C’eravamo tanto amati…

Apple si è trovata praticamente spiazzata, a settembre dello scorso anno, quando a colpi di articoli su blog e analisi tragiche e critiche di analisti, l’azienda era stata segnata come pecora nera riguardo l’innovazione e ottimizzazione sul software proprietario. I profitti ottenuti dalla vendita diretta di prodotti sono rimasta invariati, rendendo l’azienda una delle più ricche e potenti al mondo; ma la fiducia dei consumatori e degli investitori è andata via vai scemando fino a toccare il punto critico nel periodo natalizio. Un iOS 6 disastroso su molti punti di vista; un OS X: Mountain Lion criticabile per l’abuso di risorse hardware a discapito di un’autonomia energetica su MacBook decente; Un’apparente mancanza di idee trapelata dopo la presentazione dell’ iPad mini: tutto questo è bastato insieme alle critiche di utenti e analisti congiunti a far sedere al tavolo di discussione Tim Cook e i suoi fedelissimi per fissare nuovi punti fermi.

O si innova o si muore!

C’è stato poco da fare contro la concorrenza agguerrita di Samsung sul fronte degli smartphone e una lenta e triste agonia di iOS 6 sempre meno sicuro e goffo nelle animazioni. Tim Cook ha unificato il team hardware e software per il settore mobile dell’azienda, in modo da far comunicare il genio visionario del design Jonathan Ive e Craig Federighi, vicepresidente dell’ingegneria software. Steve Jobs amava il lavoro duro e in segretezza. Ogni team aveva dei paletti e scadenze da rispettare, e non c’è stato modo per anni di far collaborare il personale in modo da scambiare idee e personalizzare tecnologie brevettate e protette. Ognuno aveva la sua porta blindata da non aprire prima del tempo, e questa tendenza però, dopo la morte dell’imprenditore visionario, ha portato alla cacciata di Scott Forstall e una disperata richiesta da parte degli sviluppatori e di ingegneri per collaborare insieme.

Anno 2013, l’era post Jobs inizia ufficialmente.

Eravamo rimasti al Tim cook più sicuro di se, anche se a dirla tutta, durante la presentazione ha riciclato parecchie espressioni del suo predecessore rievocando alla memoria ricordi di un uomo che non amava affatto i cambi di rotta improvvisi. Dopo la proiezione di un breve video riguardo le scelte da fare quando si studia un design e i soliti grandi numeri rigaurdo le applicazioni sull’App store, i prodotti venduti e gli apple store aperti (quello più importante a Berlino); per finire con la stratosferica scritta di 10 miliardi di dollari pagati agli sviluppatori l’anno scorso. Il 64% dei 6000  sviluppatori presenti in sala sono facce nuove. Jony Ive e un dubbioso Steve Wozniak siedono rispetivamente in prima fila e in 4. Ancora facce fredde in platea, anche se come al solito gli applausi sono fragorosi ed emozionanti.

Prima un team di giovani ingegneri dedititi all’ingegneria robotica che, prendendo possesso del palco per quasi dieci minuti, annunciano Anki Drive, App in grado di controllare la I.A robotica di alcuni dispositivi per portare il videogioco nella realtà.” Alcune macchinine vengono fatte scivolare su di una pista  soltanto con i comandi generali dati da una postazione fissa; attraverso un complesso sistema di calcolo iniziano a rincorrersi per mostrare al pubblico cosa sono in grado di fare senza un controllo diretto dei movimenti. Poi viene piazzata una macchinina più veloce delle altre che mostra invece come indipendentemente dal controllo dell’utente, la I.A può arrivare a stabilire strategie per affrontare gli avversari e batterli. Insomma, la tecnologia robotica secondo i giovani sviluppatori servirà sempre di piò per semplificare la nostra vita e permetterci di allargare gli orizzonti dell’intrattenimento.

Back To Mac

Si entra nel vivo con l’annuncio, secondo scaletta, della nuova release OS X: Mavericks, e già si avverte la vibrante voglia di cambiare, con l’abbandono dei nomi d’animali e, secondo Federighi, chiamato da Cook a spiegare le innovazioni del nuovo sistema operativo, la necessità di offrire un tributo ai luoghi più belli della California, Stato che ha visto la nascita e lo sviluppo di OS X. 

Mavericks non è un semplice update del pluripremiato e anche criticato OS X: Mountain Lion, ma un contenitore di richieste da parte di sviluppatori e utenti che hanno tracciato per anni la critica nei confronti dell’azienda di Cupertino. Basta sprechi di risorse, basta feature non sviluppate al massimo, la prola d’ordine è: intuitività. Ed ecco approdare un’insieme di tencologie in grado di comprimere l’ultilizzo di memoria RAM e i processi dei core della CPU in modo da preservare al massimo la durata della batteria e offrire un sistema operativo più fluido e scattante. Safari subisce una liposuzione a seguito di un’annata pessima all’insegna della lentezza, e diventa, almeno su carta, il browser più veloce e meno esoso in termini di risorse, della storia di internet. Finder si mostra in breve con uno screen per quello che è sempre stato, e dopo cinque secondi appare sul grande schermo una scheda simile a quella di un browser con numerose tabelle aperte. Se prima si aveva il problema di una scrivania intasata di finestre, ora queste potranno essere accorpate in un’unica tabella del finder oppure più tabelle ma rinchiuse in una sola finestra. Pulizia, intuitività e velocità, letterlamente.

iCloud, Tags, Maps, Calendar, iBooks

iCloud è  al momento il servizio cloud più costoso della storia. Cook ritorna sul palco a tirare fuori numeri orgogliosamente, e con il sorriso stampato in volto annuncia che il servizio è quello che ha visto la crescita di utenti più rapida della storia, più di Facebook stesso, e non può essere biasimato. Ora connesso al cloud verrà mostrato all’utente un servizio in grado di settare password complesse attraverso suggerimenti e immagazzinarli in un portachiavi digitale facilitando quella che prima era una delle scelte più complesse da fare. Basta nomignoli o date di compleanno, iCloud Key Chain provvederà a settare stringe da usare come password accorpando numeri, lettere maiuscole e minuscole e, se l’utente lo richiede, le salverà per permettere log-in a file, o cartelle in maniera rapida.

Tags: I documenti fino ad oggi vengono organizzati dall’utente stesso in cartelle o percorsi personalizzati. Nel finder, in Mavericks, il tutto sarà semplificato con l’aggiunta dei tag, che sono delle etichette personalizzabili caratterizzanti con un pallino colorato corrispondete un file, in modo  da permettere l’utente di richiamare quelli connessi all’etichetta e sparsi nel computer, semplicemente cliccando un comando nel finder. Non importa quanti file avremo sparsi qua e la per il computer, il finder li riunirà tutti appena cliccheremo il tag corrispondente.

Maps: Federighi non accenna minimanete ai problemi gravissimi avuti durante l’ultimo anno su iOS con maps, ma anzi, con orgoglio annuncia l’approdo dell’applicazione su OSX e la possibilità di studiare, personalizzare percorsi e punti di interesse e inviare in tempo reale le istruzioni per la navigazione sui nostri dispositivi iOS. Il capitolo maps dopo una breve dimostrazione live della velocità di caricamento delle mappe satellitari termina e si passa a calendar.

Calendar: nulla di innovativo se non una più completa interfaccia per gli eventi in grado di mostrare in tempo reale il luogo dove si terranno, il tempo necessario per giungervi secondo l’ultima posizione registrata dal mac, e il tempo atmosferico.

iBooks: iBooks giunge con i milioni di libri in digitale in PDF disponibili sulmercato su OSX. Piena compatibilità con l’opzione full screen, integrazione perfetta con iTunes, un piccolo sistema per sottolineare porzioni di testo e aggiungere note da sfogliare in tutta faciltià; compatibilità con alcune estensioni che caretterizzano libri digitali per il settore educativo.

Multimonitor, App Nap, Haswell, e i nuovi MacBook Air.

Altra filone di critica per Apple è stato quello inerente la gestione un po’ approssimativa del multimonitor tanto amato dai professionisti che utilizzano appunto più schermi per lavorare. Con la nuova tecnologia verrà trasferita sia la dock contenente le icone delle applicazioni che la barra superiore; per non parlare poi come faremo tra poco a proposito del Mac pro, della nuova potenza grafica che permetterà una fluidità d’esecuzione dei contenuti multimediale su più schermi mai sperimentata prima.

App Nap, ovvero come risparmiare il 70% delle risorse a ogni singolo click: Se non bastano le OpenGL 4.0, GPU Scaling, Compressed Memory e Deep Idle a comprimere le risorse impiegate dal sistema, ci penserà App Nap a mettere in standby le applicazioni non usate, oppure coperte dalla finestra di altre applicazioni. Un multitasking intelligente che permetterà di utilizzare le risorse hardware quando effettivamente ci spostiamo col cursore sul programma interessato, tagliando di netto gli sprechi e velocizzando lo zoom lo scrolling per la visualizzazione di contenuti molto esigenti in termini di potenza di calcolo.

MacBook Air e i nuovi processori Haswell

In termini di design i nuovi MacBook Air sono uguali ai predecessori, ma quello che cambia in grande è ciò che vive sotto la scocca di alluminio. Intel fornirà per il mercato desktop e notebook a partire da qualche settimana i nuovi processori dall’architettura chiamata “Haswell”. Processori scelti da Apple per animare le proprie macchine portatili e presto anche fisse. Grafica integrata HD 5000 che innalza di un buon 45% la velocità d’esecuzione grafica rispetto all’architettura Ivi bridge attuale, e riduce ancora di più i consumi tanto tenuti sott’occhio dai critici di Apple. Wi-Fi d802.11ac, tecnologia nuova di zeccha che porta a tre volte secche l’aumento di velocità della connessione e resistenza agli altri campi elettromagnetici.

Ovviamente USB 3.0 e poi quella che è stata un’altra novità inaspettata: l’annuncio di una durata della batteria complessiva di 5/9 ore per il MacBook Air 11 pollici, e ben 12 per il modello da 13 pollici. Entrambi i modelli sono già disponibili all’acquisto sul sito Apple e presto nei reseller store.

Airport Time Capsule

Nuovo design compatto per l’oggetto più confusionario secondo gli utenti, ma che in realtà è una postazione per permettere la connessione a internet per i dispositivi elettronici. Da oggi vanta il nuovo sistema Wi-Fi e la possibilità di configurarlo come una Time Capsule per fare backup wireless ultra veloci con configurazioni fino a 3 Tera di spazio.

Ecco di seguito la lista dei dispositivi compatibili con la nuova release OSX: Mavericks che da oggi è disponibile al download per i tester, e nel periodo autunnale arriverà ufficialmente sul mercato per la vendita di massa.

– iMac (Mid-2007 o successivo)

– MacBook (13-inch Aluminum, Late 2008), (13-inch, Early 2009 o successivo)

– MacBook Pro (13-inch, Mid-2009 o successivo), (15-inch, Mid/Late 2007 o successivo), (17-inch, Late 2007 o successivo)

– MacBook Air (Late 2008 o successivo)

– Mac Mini (Early 2009 o successivo)

– Mac Pro (Early 2008 o successivo)

– Xserve (Early 2009)

 

Mac Pro. Il ritorno del grande assente.

Design compatto e originalissimo. Estremamente più piccolo rispetto agli enormi e pesanti predecessori. Acclamatissimo dalla folla emozionata e in attesa di un upgrade per il comparto professional da almeno 3 anni. Mac Pro si presenta aggressivo, potente, elegante e anche se non è stato ancora annunciato il prezzo ufficiale: costosissimo. Sotto la scocca un nuovo sistema di raffreddamento e Hardware da capogiro: Processore Intel Xeon da 12 Core a 256 Bit, RAM DDR3 ECC da 1833 Mhz. Doppia GPU AMD FirePro. 4 porte USB 3.0, 6 Thunderbolt 2, che viaggiano a velocità doppia rispetto allo standard predecessore. In termini pratici questo mac sarà sì costosissimo (e sarà disponibile a fine anno) ma anche 2,5 volte più potente e veloce rispetto al predecessore. I professionisti non avranno scuse per depennare il prossimo Mac Pro dalla prorpia Wishlist.

iOS 7. Addio allo Scheumorfismo e benvenuta grafica minimale.

Come da titolo, e senza entrare nei particolari che vi consigliamo di spulciare sul sitto Apple o direttamente in visione della presentazione già disponibile sul sito, iOS 7 è il frutto del lavoro congiunto del team di Jonathan Ive e Craig Federighi. Addio alla pratica che, ispirandosi a oggetti reali li si trasporta in grafica tridimensionale. Una nuova configurazione di colori, icone, schermate e funzionalità renderanno iOS 7 più leggero, pratico e versatile grazie alle nuove animazioni grafiche e un multitasking finalmente esteso a tutte le applicazioni dello store. Basta bump e benvenuto AirDrop. Addio sprechi di risorse e benvenuta ottimizzazione. Il nuovo sistema operativo renderà, secondo i commenti che si possono leggere al momento in rete, gli idevice ancora più appetibili. Peccato però che il -0.66% del titolo in borsa Apple ieri abbia fatto notare come non tutti abbiano urlato al miracolo quando iOS 7 si è mostrato in tutta la sua “magrezza”.

Siri: è tornata più veloce, con una voce “umana” e interfaccia flat. La novità che ha introdotto iPhone 4S  sembra non essere stata ignorata dai designer e ingegneri che hanno riposto fiducia in un sistema di riconoscimento più rapido e ingrado di fronteggiare finalmente Google’s Voice per sistemi Android.

Vita dura per i ladri: Activation Lock.

Find my iPhone è stato giudicato praticamente inutile per chi si vede il proprio idevice rubato. Durante il WWDC  di ieri, è stata annunciata una piccola feature molto utile chiamata Activation Lock. Ladri che vogliono formattare o disattivare alcune funzioni di posizionamento del dispositivo incapperanno in una schermata che richiede i dati del proprio Apple ID.

E per finire: iTunes Radio

Consiste in un vero e proprio sistema di streaming musicale che offre la possibilità di ascoltare brani sfruttando una connessione a internet mettendo a disposizione una vasta quantità di radio categorizzate in base ai generi musicali, o a brani rapportati a particolari momenti o eventi. La fruizione della musica avviene praticamente in modo identico per quanto riguarda l’esperienza di utilizzo dei brani comuni in iOS o in iTunes. Anche se abbiamo per postazioni fisse Spootify, per dispositivi mobili lo streaming audio è sottoposto a limitazioni e prezzi da pagare; cosa che non avverrà più con il rilascio graduale di iTunes radio prima negli USA e pian piano in Europa.

 

{vsig}/tecno/software/WWDC2013/20130611{/vsig}

Rispondi

Ultimi Articoli