Recensione Assassin’s Creed: The Ezio Collection

Il Credo degli Assassini

Versione testata PlayStation 4

La saga di Assassin’s Creed ha ormai raggiunto un successo straordinario con quasi 80 milioni di copie vendute a livello globale; sebbene la serie di Ubisoft negli ultimi anni abbia perso gran parte del successo ottenuto, sia per la scelta di pubblicare un nuovo capitolo a cadenza annuale, caratterizzato da una trama non sempre esaltante e sia considerando i vari problemi legati all’ottimizzazione degli ultimi titoli usciti sull’attuale generazione di console, la serie resta comunque ancora molto apprezzata dai fan di tutto il mondo. Alla luce delle aspre critiche ricevute la società francese ha deciso saggiamente di concedersi più tempo per sviluppare il prossimo capitolo che dovrebbe chiamarsi Empire.

Grazie a questa ennesima remastered, torniamo ad indossare i panni dell’assassino più amato: Ezio Auditore da Firenze il quale è stato il protagonista in Assassin’s Creed II, Brotherhood e Revelations; questa raccolta più che apportare dei sostanziali miglioramenti all’esperienza complessiva di gioco, sembra essere stata pubblicata in maniera piuttosto astuta e ragionata da Ubisoft in quanto, fra poco più di due mesi, uscirà il primo film ispirato alla “Gilda degli Assassini” con protagonista Michael Fessbender. Quindi l’intento è stato innanzitutto quello di riavvicinare gli appassionati all’universo realizzato da Ubisoft, dopo i parziali fallimenti di Unity e Syndicate e anche di riempire quel vuoto lasciato dal non aver pubblicato un nuovo Assassin’s Creed, sia puntando sul fattore “nostalgico” e sia perseguendo la “moda” di riprendere giochi di successo della trascorsa generazione videoludica e riproporli su PS4 e Xbox One.

La Ezio Collection comprende i tre capitoli che narrano le gesta di Ezio Auditore e tutti i relativi DLC il che richiederà un bel po’ di ore per portare a compimento l’intero pacchetto. Ma vale davvero la pena acquistare questa versione rimasterizzata? Scopritelo nella nostra recensione!

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La nascita di un Assassino

“Nel giro di pochi mesi, la mia vita cambiò per sempre. So che i miei giorni più lieti sono alle mie spalle. Ma non li rivoglio indietro. Non adesso. Mi chiamo Desmond Miles… e sono un Assassino. Io SONO un Assassino. “

La narrazione riprende praticamente da dove si era concluso il primo capitolo, ossia con Desmond (aka soggetto 17) e Lucy in fuga dall’Abstergo per dirigersi verso il rifugio dove li attendono due membri della confraternita degli Assassini: lo storico Shaun Hastings e l’esperta di computer Rebecca Crane. Lucy ritiene che i Templari non siano l’unica minaccia per l’umanità e che la chiave per svelare la verità sia un giovane nobile fiorentino. Lucy pensa anche che immergersi nella vita del suo antenato, possa avere un benefico effetto collaterale, grazie all’osmosi, tale per cui Desmond acquisisca le abilità di Ezio, rivivendo la sua vita. La storia di Ezio Auditore, viene raccontata dall’atto della nascita sino ad un’età più avanzata e sicuramente proprio la possibilità di veder crescere il proprio protagonista è stata una delle caratteristiche di successo a partire da Assassin’s Creed II fino ad arrivare a Revelations che va a dare una giusta conclusione alle vicende dell’eroe fiorentino; l’Ezio Auditore che Desmond incontra nell’Animus (ribattezzato 2.0) è uno scapestrato diciassettenne dedito ai divertimenti e alla vita “mondana” dell’epoca e la sua famiglia, per varie ragioni è in “conflitto” con quella Pazzi.

“E qui, alfine, scopro una strana verità. Sono solo un tramite per un messaggio che elude la mia comprensione”

Spinto dalla sete di vendetta per lo sterminio della propria famiglia, in un viaggio lungo e tortuoso che dura quasi un trentennio, dopo essere divenuto un abilissimo assassino, maturerà a tal punto da diventare una sorta di saggio, di entità mistica che ha praticamente ispirato i successivi capitoli della serie. La “trilogia” di Ezio Auditore rappresenta per tutti i fan di Assassin’s Creed un vero e proprio caposaldo della produzione targata Ubisoft, non soltanto per la splendida trama ma soprattutto per le ambientazioni, forse fra le più belle e affascinanti che si siano viste in un videogioco, presenti. La lotta millenaria tra gli assassini e i templari avrà luogo a: Firenze, Venezia, Forlì e San Gimignano in Assassin’s Creed II, Roma in Brotherhood e Costantinopoli, con qualche salto in Cappadocia e a Masyaf che vide protagonista Altair. Forse l’aver deciso di tagliare il ben più lontano Assassin’s Creed non è stato obiettivamente un bene per quanto riguarda la narrativa, in quanto, per quanti non abbiano avuto modo di giocare ai primissimi capitoli della serie, ritrovarsi improvvisamente nei panni di Desmond Miles all’interno dell’Abstergo, con ormai eventi di primissima importanza già accaduti non è affatto piacevole; sarebbe stato meglio inserire un video che andava a riassumere quanto accaduto nella Terza Crociata in Terra Santa.

“Quando gli altri seguono ciecamente la verità, ricorda: nulla è reale. Quando gli altri si piegano alla morale e alle leggi, ricorda: tutto è lecito. Agiamo nell’ombra per servire la luce. Siamo Assassini. Nulla è reale, tutto è lecito. “

Prima di proseguire nella nostra recensione è necessario fare un piccolo appunto in quanto ci soffermeremo esclusivamente sulle differenze e sugli aspetti che risultano in qualche modo essere stati “ritoccati” in questa Ezio Collection. Detto ciò, dal punto di vista del gameplay, all’epoca di Assassin’s Creed II, il fiore all’occhiello della produzione targata Ubisoft era rappresentato da una fluidità dei comandi quasi perfetta; il nostro Ezio purtroppo è “invecchiato” malamente in quanto i comandi, se paragonati agli standard attuali, risultano essere un po’ troppo legnosi; le scalate, i combattimenti e l’intera fase esplorativa non risultano essere più affascinanti come sette anni fa, ma c’è da dire, per quanti abbiano avuto modo di giocare alle versioni originali che quella sensazione di “essere a casa” non svanisce praticamente mai. Per quanto riguarda il seguito: Brotherhood, vide un netto incremento per quanto riguarda l’armamentario a disposizione (con tanto di utilizzo delle macchine da guerra di Leonardo da Vinci), la possibilità di muoversi a cavallo per le varie città e l’introduzione di nuovi elementi relativi alla gestione della confraternita, grazie ai quali è possibile far crescere i propri adepti inviandoli in missione e chiamarli in soccorso nei momenti di necessità.

Infine, nel terzo e ultimo capitolo della serie: Revelations le principali novità riguardano il crafting delle bombe, la lama celata utilizzabile come rampino, le torri da difendere dagli assalti dei templari, la possibilità di esplorare l’intera Costantinopoli sin dagli inizi, senza dover quindi aspettare di proseguire nel corso della trama principale e in generale una maggiore fluidità nei comandi di gioco. Nonostante un sistema di combattimento ormai “datato” che in pratica ci farà esclamare: “non li ricordavo così”, una legnosità complessiva dei comandi evidente ma sicuramente accettabile e qualche immancabile bug e glitch di vario tipo, si tratta di prodotti nel complesso ancora piuttosto validi anche sull’ormai quasi “defunta” trascorsa generazione di console; aggiungendoci una narrativa, la quale insieme al primo capitolo di Assassin’s Creed, risulta essere la migliore che Ubisoft sia riuscita a scrivere, soprattutto se paragonata agli ultimi due capitoli della serie, ancora oggi, riferendoci a chi non ha avuto modo di “vivere” le avventure del buon Ezio Auditore, l’acquisto di questa raccolta indipendentemente dai miglioramenti netti o meno che ci sono e che analizzeremo di seguito, è più che consigliato.

“So che cosa dobbiamo fare”.

Riferendoci agli elementi migliorati in questa remastered, purtroppo, da questo punto di vista, non aspettatevi “passi da gigante”; la differenza con le versioni originali è relativa principalmente alla risoluzione a 1080p e al mantenimento, con qualche piccolo calo, di un frame rate a trenta fotogrammi al secondo. Assassin’s Creed II ha senza dubbio subito una notevole modifica sul fronte tecnico, infatti le texture sono state migliorate, il numero di dettagli è sicuramente maggiore, soprattutto per quanto riguarda i paesaggi i quali ci danno degli scorci davvero suggestivi, ai tessuti e al vestiario in generale e degli effetti cromatici più “realistici” rispetto a quelli originali.6.jpg Migliorate l’illuminazione e il sistema di ombre, le quali ora risultano essere più “belle da vedere” quando ci ritroviamo appollaiati sopra ad un tetto o quando il nostro protagonista è in movimento. Tali “migliorie” risultano essere percettibili in Assassin’s Creed II e Revelations, molto meno in Brotherhood; in quest’ultimo caso, c’è stato un aumento delle texture e del livello di dettaglio complessivo ma alcuni difetti risultano essere ancora presenti; in particolar modo il sistema di ombre risulta avere ancora uno strano sfarfallio, le compenetrazioni poligonali fin troppo evidenti e un effetto pop up davvero troppo marcato portando vaste zone, alberi e personaggi di contorno ad apparire improvvisamente dinanzi a noi.

Infine per quanto riguarda Revelations, ovvero il capitolo più recente dei tre, il trattamento di restyling è stato inferiore rispetto agli altri due titoli ma nel complesso risulta essere il migliore. Graficamente risulta essere più pulito e apprezzabile, le compenetrazioni poligonali sono state ridotte, il fenomeno del pop up quasi praticamente assente.

Quello che ci ha invece lasciati maggiormente perplessi di questa Collection è stata la gestione dei modelli poligonali i quali a conti fatti sembrano essere stati sì ritoccati ma in negativo portando i personaggi principali e non ad avere espressioni buffe e davvero divertenti. Tuttavia il lavoro di rivisitazione è apprezzabile ma sicuramente dato il peso delle produzioni, ci saremmo aspettati una maggior cura complessiva.

Commento finale

Assassin’s Creed: The Ezio Collection – Tornare ad indossare nuovamente i panni di Ezio Auditore da Firenze è come andare in bicicletta, non si scorda mai; sin dai primi istanti di gioco, tutto ci sembrerà come la prima volta che abbiamo giocato ai tre capitoli inclusi in questa raccolta. Certo il buon Ezio è invecchiato “malamente” e le meccaniche di gioco risultano essere fin troppo legnose rispetto agli standard videoludici attuali ma per quanti come me hanno apprezzato le gesta dell’eroe fiorentino, e per quanti non hanno invece avuto modo di giocare le sue avventure, l’acquisto di questa Collection è quantomai consigliato.

Pro Contro 
– Tre pietre miliari in una sola raccolta
– Ezio Auditore
– Centinaia di ore di gioco
– Il buon Ezio è invecchiato rapidamente
– Comandi troppo legnosi
– Qualche bug e glitch di troppo
  Voto Globale: 72
 
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Riccardo Amalfitano
Riccardo Amalfitano
Videogiocatore sin dalla "tenera" età, amante anche di manga, cinema e serie TV. Ho dimenticato qualcosa? Sicuramente!

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