Recensione Kingdom Hearts HD 2.8 Final Chapter Prologue

L’ultimo passo prima del gran finale.

Versione testata PlayStation 4.

Remastered, remake, remake, remastered: ecco il riassunto di buona parte dell’attuale “current gen”. Ma cerchiamo di essere onesti con noi stessi: di alcune si sente più bisogno di altre. Possiamo discutere l’utilità di riproporre un gioco già visto appena due anni fa. Ma titoli pubblicati su console portatili che finalmente arrivano, riveduti e corretti, su un sistema fisso? Questo a parer nostro è utile. Nel caso della saga di Kingdom Hearts, dove senza una bussola a guidarti ci si perde dopo due titoli, questo è ancora più utile. Un paio di anni fa le remastered di Kingdom Hearts 1 e 2 sono arrivate su PlayStation 3. Torneranno di nuovo, sempre gli stessi due titoli, il prossimo marzo: ma per ora Square Enix ci ha regalato a un modico prezzo dei titoli molto più utili in vista del “gran finale”.

Perchè il “gran finale” arriverà, sì. Non si sa bene quando, ma sta per arrivare, e si chiama Kingdom Hearts 3. Lì è dove tutto finirà, tutto verrà svelato, tutto sarà chiarito, e il cerchio si chiuderà. Almeno, è ciò che ha promesso Nomura. Ma arrivarci sani di mente, a questo benedetto Kingdom Hearts 3, è un’altra storia. I primi due capitoli della serie non bastano per comprendere la trama: sono stati pubblicati in tutto ben dieci titoli, dei quali solo tre possiedono un “numero” ufficiale. Tra i primi due episodi e il capitolo finale si colloca questo remake-remastered dal titolo piuttosto complesso: Kingdom Hearts HD 2.8 Final Chapter Prologue. Un nome che ci dice tante cose: intanto quell'”HD” indica che i titoli presentati erano stati già pubblicati in passato, ma non in alta definizione, e sono stati quindi aggiornati. 2.8 sta ad indicare una certa vicinanza a Kingdom Hearts 3, cui richiama anche quel palesissimo “Final Chapter Prologue”. Ovvero: prologo al capitolo finale. Significa che non solo sulla vostra mensola dovrete allineare questa collection dopo i primi due capitoli, ma anche che in un certo senso state già assaggiando l’ultimo della serie. E la differenza dei precedenti, in tutto, è nettessima, preannuncia un finale coi fiocchi.

Ma andiamo con ordine.

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Orientiamoci tra contenuti e storie da raccontare

La collection che abbiamo tra le mani offre ai giocatori due videogiochi a sè stanti e un film. Tutte e tre le produzioni sono tasselli necessari per comprendere il mondo di gioco immaginato da Nomura, e si ricollegano per vie secondarie agli ufficiali Kingdom Hearts 1 e 2. Partiamo dai videogiochi veri e propri: Kingdom Hearts Dream Drop Distance HD e Kingdom Hearts 0.2 Birth by Sleep -A fragmentary passage-.

Il primo dei due è una rimasterizzazione in alta definizione di Kingdom Hearts 3D, uscito originariamente cinque anni fa su Nintendo 3DS. In questo senso Nomura ha dichiarato che dobbiamo considerare il titolo un vero e proprio remake, in quanto sono stati necessari numeri adattamenti e correzioni per un capitolo della serie che era stato pensato non solo per una console portatile, ma per una portatile che faceva del touch screen il suo punto di forza (feature che necessariamente viene perduta passando sulla fissa di casa Sony). Dream Drop Distance si colloca successivamente agli eventi di Kingdom Hearts II e Kingdom Hearts Coded.

Assieme a Sora e compagnia, Yen Sid è pronto a mettere in guardia i signori del Keyblade della possibilità che il maestro Xehanort sia tornato alla sua forma umana dopo la sconfitta del suo Heartless Ansem e del rispettivo Nessuno Xemnas. Il mentore di Re Topolino è quindi deciso a sottoporre Sora e Riku al test per decretare o meno il loro passaggio ufficiale al rango di Maestri del Keyblade.

I due vengono spediti in una forma alternativa di passato nella quale sono chiamati a chiudere le sette serrature dei “mondi dormienti”, luoghi ingabbiati in un limbo senza possibilità di fuga e dominati dalle tenebre. Ritrovatisi nella Città di Mezzo, Sora prima e Riku dopo, incontreranno una serie di personaggi che prendono il posto dei vecchi abitanti della città. Proseguendo nella trama i richiami al resto della saga diventaranno sempre più evidenti e tutto si illuminerà di una nuova comprensione agli occhi del giocatore.

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Più complesse si fanno le cose con Kingdom Hearts 0.2 Birth by Sleep -A fragmentary passage-, un nuovo episodio vero e proprio che si posiziona cronologicamente subito dopo gli eventi dell’Episodio Segreto di Kingdom Hearts Birth by Sleep Final Mix. Siamo qui di fronte al vero e proprio “Final Chapter Prologue”, che raccontato dalla prospettiva di Aqua, si collega a Kingdom Hearts III anche dal punto di vista grafico. Entrambi infatti si servono di Unreal Engine 4 e Kingdom Shader. Tutto comincia con Topolino che inizia a raccontare a Riku e Kairi di come abbia incontrato Aqua nel Regno dell’Oscurità: ci troviamo subito dopo il finale segreto di Dream Drop Distance mentre i fatti raccontati cominciano appena dopo il finale dell’Episodio Segreto di Birth by Sleep (con Aqua che si ritrova al Castello dei Sogni), che si chiama appunto “A fragmentary passage”.

Dulcis in fundo il film: posate i controller e godetevi un’ora di materiale narrativo inedito. Kingdom Hearts X Back Cover, questo il titolo del “lungometraggio”, racconta la storia dei Veggenti e di conseguenza la prima grande guerra dei Keyblade. Naturalmente chi non ha mai messo mano a uno dei titoli della serie capirà molto meno degli addetti ai lavori e dei fan, ma la visione è stata pensata anche come primo approccio all’intera saga: scegliete dunque voi da cosa cominciare. Noi vi consigliamo di visionare il filmato a conclusione dei giochi veri e propri.

Abbiamo cercato di farvi capire che orientarsi con il contenuto è altrettanto difficile che distinguere tra remake, gioco nuovo e film vero e proprio. Si tratta tuttavia di tutte produzioni necessarie per avere anche solo una speranza di comprendere il gran finale della nostra avventura, che ha segnato l’immaginario degli amanti degli action RPJ e del mondo Disney nell’ultimo decennio.

Filmati, azione e collezione

Buona parte dell’avventura di Kingdom Hearts consiste anche in questo: assaporare i filmati sui vari personaggi, i loro flashback, i rapporti interpersonali che li legano.

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Ce ne sono parecchi in entrambi i titoli veri e propri, per non considerare Kingdom Hearts X Back Cover che è un vero e proprio lungometraggio realizzato con Unreal Engine 4, segnò della bontà della modellazione poligonale che può spingersi ad offrire un vero film senza annoiare gli spettatori, pur raccontando eventi risalenti a mille anni prima.

Dream Drop Distance HD è stato rivisto rispetto alla precedente versione per Nintendo 3DS: tutte le meccaniche legate al touch screen sono state reintegrate con il supporto del Dualshock 4, con il quale ad esempio è possibile accarezzate gli spiriti compagni o aprire la mappa di gioco sfiorando il touchpad superiore. La meccanica del collezionisimo torna qui in un inedito “acchiappali tutti” in salsa spiriti di Kingdom Hearts: i mostriciattoli possono essere allevati, potenziati e sfruttati in battaglia contro i nemici e ognuno di essi possiede caratteristiche peculiari. Il titolo, così come Fragmentary Passage, resta legato a meccaniche da action RPG, come da tradizione della serie.

Anzi, soprattutto in Fragmentary Passage, essendo l’incipit del prossimo capitolo numerato della serie, si torna alla classica impostazione di attacchi e magie. I menu dei comandi spariscono, la barra del mana torna a consumarsi ogni volta che si lancia un incantesimo. Questo però non ha impedito al team di sviluppo di integrare alcune delle innovazioni degli ultimi dieci anni, come ad esempio il “Focus”, un indicatore in grado di ricaricarsi tramite i danni effettuati e che permette di lanciare una serie di attacchi in successione, contro un numero di bersagli precedentemente evidenziati. Accanto ad esso si vanno a collocare i “comandi situazionali”, che altro non sono che l’unione tra i comandi di reazione del secondo capitolo e gli stili di comandi di Birth by Sleep. 

Tecnicamente, stilisticamente ma soprattutto artisticamente parlando, la collezione proposta da Square Enix è eccezionale, un turbinio di colori, scenari mozzafiato, animazioni dei personaggi che davvero trovano pochi concorrenti nelle produzioni odierne, e soprattutto nel prologo all’ultimo capitolo trovano il loro apice. Peccato che quest’ultimo sia, appunto, niente più di un prologo: appena tre ore ed è già finito, lasciandoci con l’amaro in bocca e la voglia di stringere già tra le mani Kingdom Hearts 3

Commento finale

Kingdom Hearts HD 2.8 Final Chapter Prologue è un sacco di cose tutte insieme: un remake di un titolo uscito ormai cinque anni fa e su Nintendo 3DS, un film, e un vero e proprio gioco nuovo di zecca. L’intero pacchetto, venduto a un prezzo onesto, è pensato soprattutto per i fan della saga che vogliano chiarire determinati punti della narrazione in attesa dell’attesissimo terzo capitolo finale, atteso in data da destinarsi ma speriamo non troppo lontana. Con un lavoro tecnico, artistico, grafico e sonoro vicino all’eccellenza, questa collection ha maggior diritto di finire sul vostro scaffale in salotto rispetto alla prossima attesa per Marzo, che di nuovo riproporrà (tornando indietro) Kingdom Hearts 1 e 2.

Pro Contro 
– Tre prodotti al prezzo di uno
– Un remake coi fiocchi, un prologo eccezionale
– Gradito compendio per gli addetti ai lavori
– Ancora difficile raccapezzarsi con la trama
– Prologo molto breve
 
  Voto Globale:  85
 
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