Call of Duty: Activision abbandona il rilascio annuale?

A partire dal 2005, Activision ha rilasciato ogni anno un nuovo Call of Duty. In totale siamo arrivati a quota sedici capitoli in sedici anni. Sebbene Activision abbia messo svariati team al lavoro sul suo sviluppo, tra i quali Infinity Ward, Sledgehammer Games e Treyarch, si tratta comunque di un lavoro enorme. Tuttavia, questa costanza sembra destinata a terminare.

Secondo un nuovo report di Bloomberg, Activision sta valutando la possibilità di modificare la cadenza di rilascio della serie di Call of Duty. Alcuni vorrebbero infatti passare a dei ritmi di produzione con meno straordinari e ritmi di lavoro più sostenibili.

Le vendite di Call of Duty Vanguard, infatti, sono state le peggiori che il gioco abbia visto in un decennio e Warzone è afflitto da parecchi problemi. Per questo motivo, sembra che Activision voglia prendersi più tempo per sviluppare il prossimo titolo nel migliore dei modi. Questa scelta seguirebbe le tendenze di altri titoli quali PES e Assassin’s Creed che hanno deciso recentemente di abbandonare la pubblicazione annuale.

È da vedere se questi leak riceveranno conferme future. Dopo la recente acquisizione da parte di Microsoft e le conseguenti dichiarazioni di voler mantenere il titolo multipiattaforma, Activision si trova infatti in una posizione delicata.

Allo stesso modo, sembra che Xbox desideri diversificare i prodotti Activision Blizzard. Phil Spencer ha recentemente espresso il desiderio di riprendere vecchie serie dello sviluppatore come King’s Quest, Guitar Hero e persino HeXen.

Sembra dunque che ci si possa attendere molte novità in casa Activision, nonostante sia ancora presto per averne la certezza.

Call of Duty: Black Ops Cold War

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Antonio Rodofile
Antonio Rodofile
Già da prima di imparare a scrivere, i miei genitori mi hanno messo un pad tra le mani. Quel pad, nel corso degli anni, ha cambiato forma, dimensioni, peso ma la passione è rimasta invariata. Dopo tanti anni di studi tra media, cinema e videogiochi, sono sbarcato un po' per caso e un po' per destino nella critica videoludica che concilia le mie due più grandi passioni: scrivere e giocare.

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