Elden Ring: come sconfiggere Godfrey, il Primo Lord Ancestrale

La fase finale di Elden Ring, così come buona parte di tutta l’avventura, è un vero e proprio tripudio sensoriale e ludico. Giunti a Lyndell, nella sua “seconda veste” da Capitale Incenerita, il capolavoro di Miyazaki e Martin riesce a mantenere il suo livello qualitativo e la sua brutale difficoltà elevatissime, fino a spingere il giocatore a un ulteriore sforzo, necessario per poter completare un’avventura tanto entusiasmante quanto estenuante. Durante le fasi conclusive del gioco, infatti, il numero di Boss da sconfiggere è molto elevato e proprio la “piccola” porzione di neo-mappa ne nasconde ben quattro, compreso il doppio boss finale. Prima dello scontro decisivo con Radagon, però, i giocatori sono chiamati a sconfiggere Sir Godfrey, il Primo Lord Ancestrale, un boss che in verità non mi ha creato dei grossi grattacapi, specialmente considerando il fatto – a onor del vero – di essere arrivato allo scontro con lo splendido guerriero munito di ascia e dallo stile incredibile molto alto di livello. Ma attenzione: Godfrey è un avversario molto ostico e in grado di infliggere danni abnormi, limitato soltanto, dal mio personalissimo punto di vista, da una serie di attacchi e pattern probabilmente troppo semplici da indovinare ed evitare e da una velocità nei movimenti in alcuni casi troppo limitante, specialmente considerando la stazza del boss in questione. Per potere avere la meglio del Primo Lord Ancestrale è comunque necessario superare due fasi, molto diverse tra loro e tutte e due molto spettacolari, con la seconda fase che apre anche a livello narrativo e di lore gli occhi al giocatore, che viene investito da una verità in fin dei conti prevedibile ma comunque sul piano tematico molto importante. Tenetevi forte, comunque: lo scontro con il temibile Godfrey sta per iniziare.

Godfrey, il Primo Lord Ancestrale: prima fase

La principale difficoltà portata dallo scontro con Godfrey, di entrambe le fasi ma soprattutto della prima, è quella legata alle grosse dimensioni del boss che, se si considera anche la gigantesca arma imbracciata, copre una porzione dell’arena di gioco elevata, cosa che chiaramente spinge il giocatore a stare allerta ancor di più, per evitare di finire intrappolati durante le fasi di schivata e di difesa in generale. La prima battaglia è dunque completamente incentrata sull’ osservare le movenze dell’ascia di Godfrey, la quale rappresenta – giustamente – lo strumento di morte principale del boss, che con quest’ultima riesce a fare veramente il bello il cattivo tempo. Godfrey, infatti, può vantare un numero ingente di attacchi, tutti in grado di arrecare al giocatore – indipendentemente dal livello “anima” raggiunto, un grande quantitativo di danni. Attacchi come Colpo Radiale dell’ascia e l’affondo, con cui Godfrey agita la sua gigantesca arma prima di attaccare sono però facilmente leggibili, per quanto però siano comunque caratterizzati da tempi di reazione molto bassi, e basta veramente un minimo di distrazione per finire imbrigliati nelle mortali combo del titanico guerriero le quali, una volta andate a segno, lasciano poco spazio all’immaginazione sull’esito dello scontro.

godfrey elden ring

All’utilizzo dell’ascia, però, Godfrey unisce anche quello delle “arti marziali”: il guerriero è infatti in grado di eseguire mosse come una sorta di “pestone”, con cui scuote il terreno e “stunna” il giocatore, ma anche di eseguire alcune mosse tipiche della cultura karateka, con il palmo della mano che diventa lo strumento di morte principale dell’avversario, due fattori che si palesano in maniera ancor più decisa nella seconda fase dello scontro. Di conseguenza, la strategia migliore per poter avere la meglio di Godfrey è quella di pazientare il più possibile, imparando a leggere bene gli attacchi e a utilizzare le finestre lasciate dal boss per poterlo abbattere, un compito sicuramente più semplice, per dire, per chi utilizza (come il sottoscritto) una classe magica, elemento di cui il gigantesco nemico è molto vulnerabile. Giunti alla fine della prima battaglia, finalmente, Godfrey mostra la sua vera forma e diventa ancor più forte, resiliente e aggressivo. È tempo di sfoderare nuovamente le armi: lo scontro con Hoarah Loux, il Capò Tribù di Aspraterra, nonché primo Senzaluce a divenire Lord Ancestrale, sta per iniziare.

Hoarah Loux, Guerriero: vera “forma” e seconda fase

In questa nuova fase dello scontro, dismessa la gigantesca ascia, il prode Hoarah Loux diventa ancor più aggressivo e veloce, elemento che rende effettivamente lo scontro più ostico ma per certi versi anche più semplice. Prima, infatti, vi ho parlato della eccessiva prevedibilità dei suoi movimenti e non a caso, anche perché nella nuova fase dello scontro questo fattore si evidenzia ancor di più. Senza la sua ascia e con “solo” la forza bruta, unita a una tecnica comunque più che sopraffina, Godfrey/Hoarah Loux basa le sorti della battaglia su un cospicuo numero di prese, tutte molto dannose e soprattutto potenzialmente in grado di dar via a pericolosissime combo, difficili da evitare una volta che prendono la giusta direzione. Con l’unione di calci e manate, tutte in grado di stordire e bloccare il terreno, il feroce avversario risulta sempre più complesso da tenere a bada, specialmente quando riesce a scagliare con successo quella tipologia di attacchi AOE, i quali hanno un impatto devastante sull’arena di scontro e chiaramente sul Senzaluce.

godfrey elden ring

Colpi del genere sono comunque, ancora una volta, “facilmente” leggibili, per quanto però in questo caso la velocità d’azione del boss è decisamente più marcata, il che rende alcuni timing più complessi da carpire e da assimilare, anche a causa di alcune magagne nelle hitbox che come da tradizione per il lavoro di From Software non mancano mai. Una volta imparato a leggere i vari attacchi, comunque, posso assicurarvi che lo scontro diventa molto più semplice, sicuramente più di quello della prima fase, con l’unico problema, come detto poco sopra, rappresentato dal giusto calcolo delle distanza nell’arena, fondamentale per comprendere quando e come schivare gli attacchi più pericolosi di Hoarah Loux, la cui furia, tenuta a bada dal fedele Serosh è ormai completamente fuori controllo. Anche in questa fase gli attacchi più efficienti sono quelli magici, ma occhio ai “parry” che possono, un po’ come accadeva con Gwyn nel primo Dark Souls, rendere questa fase più semplice di quanto preventivato.

Complimenti, avete sconfitto Godfrey, il Primo Lord Ancestrale. Ora, però, le radici dell’Albero Madre sono ufficialmente distrutte: Radagon e il suo martello ancestrale vi aspettano con ansia.

Salvatore Cardone
Salvatore Cardone
Scrivo, cucino, mangio. Spesso contemporaneamente. Necessito di più mani (e più fegati).

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