Guida al Subwoofer per auto: passivo o attivo?

Scegliere un buon subwoofer non è un’impresa facile, specialmente se non si è particolarmente ferrati nel campo della tecnica del suono. Il sito Autopazzo ci  chiarisce qualche dubbio a riguardo, così potrete acquistare quello giusto per le vostre esigenze.

Cominciamo dalle basi: cos’è un subwoofer

Fondamentalmente non è altro che un diffusore acustico usato per la diffusione dei suoni a bassa frequenza. Avete presente il basso di un pezzo hard rock, funk, rap o quelli di un brano da discoteca? Ecco, questi vengono tutti gestiti dal subwoofer che più potente sarà e più riuscirà a gestire queste frequenze con precisione. In alcuni casi i subwoofer vengono semplicemente utilizzati per estendere i bassi, specialmente nel caso di quelli per auto.

Solitamente gli impianti per automobili non sono particolarmente potenti in termini di bassi, in quanto fanno affidamento solo sugli speaker di serie. Installando un buon subwoofer invece la qualità del suono cambierà dal giorno alla notte, specialmente se i coni all’interno della cassa sono di buona fattura. I subwoofer per auto sono oggetti abbastanza ingombranti, per questo vanno installati nel bagagliaio del veicolo e collegati all’autoradio.

Se siete appassionati di musica o se volete semplicemente far saltare in aria i vetri del veicolo, non potete proprio fare a meno di un subwoofer auto. Alcuni ‘maniaci’ del tuning acquistano subwoofer dal look aggressivo e partecipano addirittura a delle gare nelle quali si misurano i decibel prodotti dall’impianto. Magari voi non avete queste pretese e state solo cercando di capire quale modello comprare, ebbene per questo vi conviene conoscere la differenza tra subwoofer attivo e passivo.

Attivo o passivo

Il subwoofer auto attivo è dotato amplificazione autonoma, quindi la qualità e il volume dei bassi dipendono dalle dimensioni del cono. Questo vuol dire che i modelli attivi avranno una manopola per il volume e quella per la gestione delle frequenze del sistema di amplificazione autonoma, cosa che semplifica i vari settaggi audio. Allo stesso modo, i subwoofer attivi sono molto facili da installare in quanto non li si dovrà collegare ad un amplificatore, cosa che li rende anche economici.

In generale vi possiamo consigliare i subwoofer attivi se non siete particolarmente esperti nel campo dell’elettronica e state cercando una soluzione pratica. Il risvolto della medaglia è che il suono espresso dai subwoofer attivi è inferiore rispetto a quelli passivi, inoltre questi ultimi si possono adattare a diversi generi musicali, mentre quelli attivi risultano un po’ ‘generici’.

Passiamo adesso ai subwoofer passivi: come potete intuire, questi dispositivi non dispongono di un amplificatore integrato. In pratica si tratta di semplici componenti da collegare all’impianto audio del veicolo che dovrà essere configurato a puntino per poter esprimere al meglio alti e bassi. I subwoofer passivi sono adatti agli utenti più esperti che hanno già una vaga idea di quale modello scegliere in base alle sue caratteristiche e ovviamente in base al genere musicale da riprodurre.

Il fatto che non dispongano di un amplificatore interno, rende i subwoofer passivi molto più economici e personalizzabili, ma di contro sono abbastanza difficili da installare. Se non vengono fatti i giusti collegamenti si rischia infatti di danneggiare l’impianto della propria automobile e dover buttare via non pochi spiccioli.

A ciascuno il suo

In conclusione come potete vedere non c’è una tipologia di subwoofer migliore dell’altra, la scelta tra attivo o passivo dipenderà molto dalle vostre conoscenze nel campo della tecnica del suono o degli impianti audio. Tenete presente comunque che se siete alla guida non potrete assolutamente sfruttare tutta la potenza di un subwoofer, perché prima di tutto vi distrarrete e rischierete di fare incidenti, in secondo luogo potreste subire danni all’udito che si tradurranno in acufeni o perdita di frequenze.

Sappiate quindi optare per un prodotto con coni di qualità, magari sacrificando un minimo la potenza. Inoltre è inutile ascoltare generi musicali suonati con veri strumenti mettendo i bassi al massimo, perché non si farebbe altro che creare confusione.

Nel caso invece vogliate proprio sbalordire gli amici e i familiari con un subwoofer devastante a livello di design e di potenza, allora potete puntare sulla dimensione dei coni. Il rap, la musica house o quella da discoteca sono generi che accolgono molto bene le basse frequenze, quindi se siete degli appassionati dateci pure dentro!

Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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