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Una bella durata.
Wii U, il nuovo Zelda avrà visuale dall’alto?
Eiji Aonuma offre nuovi spunti per il prossimo capitolo della serie.
“Penso che la visuale dall’alto abbia reso l’abilità di entrare nei muri veramente interessante. In questo gioco, inoltre, sento che abbiamo trovato una nuova direzione per un potenziale uso della vecchia visuale dall’alto per Zelda. E’ il tipo di aspetto che prenderemo in seria considerazione quando penseremo al nuovo gioco di Zelda.“
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“Penso che la visuale dall’alto abbia reso l’abilità di entrare nei muri veramente interessante. In questo gioco, inoltre, sento che abbiamo trovato una nuova direzione per un potenziale uso della vecchia visuale dall’alto per Zelda. E’ il tipo di aspetto che prenderemo in seria considerazione quando penseremo al nuovo gioco di Zelda.“
Recensione Titanfall
Electronic Arts e Respawn Entertainment presentano uno dei titoli più attesi dell’anno.
Versione testata: Xbox One
Immaginiamo per un secondo una guerra futuristica. Sarebbe il disastro totale. Ad oggi abbiamo arsenali di armi capaci di impietrire il dittatore più guerrafondaio del mondo; basterebbe il lancio di una sola bomba atomica per spazzare via metà pianeta. Oggi una guerra sarebbe devastante e relativamente breve, se l’intenzione dei combattenti è quella di distruggere per davvero. Respawn Entertainment per fortuna ha immaginato una guerra sostanzialmente diversa, ridimensionata e atta a mostrarci un mondo, seppur distrutto, ancora vivo e capace di reggersi in piedi, mentre pesanti giganti di ferro lo attraversano dando filo da torcere agli avversari.
È dal concetto di guerra futuristica e di multiplayer 2.0 che prendono vita le radici di Titanfall, protagonista di questa nostra chiacchierata. Tra gli sviluppatori californiani figurano parecchi veterani di Infinity Ward che come sappiamo ha dato sviluppo a Call of Duty, titolo che da anni si contende la leadership per il comparto multiplayer con il potentissimo Battlefield.
Durante il corso dell’E3 2013 Titanfall è stato mostrato per la prima volta e immediatamente Microsoft ha voluto tirare fuori tutte le carte per marcare a fuoco la data di uscita. Un FPS multiplayer capace di integrare elementi della campagna in singolo, pronto a gettare le basi per una nuova tipologia multigiocatore in grado di cambiare il futuro del genere. Un progetto ambizioso insomma, ricco d’inventiva e soprattutto sorretto dall’idea di creare partite frenetiche e far assaggiare una guerra a base di titani, pronta a far giustizia all’hardware della Xbox One. Tutto questo senza escludere una componente fondamentale: il cloud Microsoft, che come da promessa riesce a gestire la I.A dei nemici in sostituzione di giocatori, oppure alcuni aspetti tecnici.
Da quel caldo giorno estivo dell’annuncio, di premi e critiche ne son piovute a pioggia, ma finalmente, dopo tanta attesa, abbiamo potuto provare con mano uno dei titoli più attesi di questo movimentato 2014. Già dai primi minuti d’installazione pensavamo alle tre domande a cui rispondere in questa analisi: Microsoft è riuscita a porre in essere il concetto di multiplayer 2.0? Titanfall è davvero così divertente e frenetico? Riuscirà Xbox One, così come la vegliarda 360 e il mondo PC, a reggere un gioco tecnicamente così complesso?
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Gameplay robotico
Il gioco si apre con un tutorial: verremo immersi in una simulazione tridimensionale suddivisa in numerose sezioni. In ognuna di queste apprenderemo i rudimenti del gioco e le tecniche di base per poter affrontare senza essere fatti a pezzi troppo velecemente le adrenaliniche partite in multigiocatore. Da questo punto procederemo imparando a cambiare arma, a compiere il doppio salto grazie al jetpack di cui ogni soldato è dotato, a compiere corse sui muri (parkour) e ad occultarci dai nemici per un breve lasso di tempo. In pochi minuti si prende confidenza con i comandi di gioco intuendo che sarà fondamentale dare peso a ogni nostra mossa per non trovare una morte davvero troppo rapida. Ma quale migliore palestra se non direttamente il campo di combattimento?
Ci siamo chiesti più volte come analizzare ogni aspetto cardine del gioco senza appesantire troppo la discussione, aggiungendo orpelli inutili e magari rischiando di creare confusione. La strada maestra spesso è quella più semplice, perciò per raccontarvi Titanfall lo faremo analizzando una semplice partita, passo dopo passo.
Prima di tutto nella schermata principale di gioco potremo scegliere se avventurarci in una fitta campagna di cui vi parleremo dopo, oppure catapultarci sul campo di battaglia con la modalità “Classica” suddivisa in cinque tipologie di combattimento: Logoramento, Sopravvivenza Titan, Punti di Controllo, Cattura Bandiera, Cacciatore di Piloti, Pacchetto varietà, con l’ultima che mescola le caratteristiche delle precedenti. Scelta la modalità di gioco entreremo nella Lobby, da cui potremo personalizzare i nostri equipaggiamenti nell’attesa che la partita venga caricata, che diverranno via via più forniti all’avanzare di livello, perché Titanfall ci permette di acquisire a ogni combattimento dei punti esperienza (XP) per poi sbloccare nuovi contenuti. È anche possibile tenere d’occhio la lista dei giocatori, i loro profili e progressi.
Entrati in combattimento la cosa che salta subito all’occhio e la generosità delle mappe e il loro livello di dettaglio. La presenza tra le fila degli sviluppatori di esperti di Call of Duty si fa sentire. Le mappe sono grandi e spaziose, ma non dispersive. Gli ambienti di gioco sono dettagliati, curati per ospitare combattimenti frenetici e misti (Titan e soldati). In alcune di esse è possibile osservare degli interessanti giochi d’acqua oppure di luce: il level design è davvero eccellente e contribuisce ad aumentare la dose di sfida.
Si inizia a terra come da soldati, che nel gioco sono definiti “Piloti”. Con il jetpack si potrà saltare sui muri e approcciare in vario modo i nemici. In pochi secondi la quiete della mappa fresca fresca di caricamento si trasformerà in una pioggia di fuoco senza sosta dove per sopravvivere è necessario essere precisi, rapidi ma anche degli abili osservatori in grado di prevedere gli spostamenti dei vari giocatori. Una minimappa in alto a sinistra ci permetterà di tenere tutto sott’occhio, mentre il resto dell’interfaccia grafica, minimale, ci fornirà tutti i dettagli senza risultare invasiva. Da Piloti avremo tre tipologie di armi a nostra disposizione: quella principale, la secondaria e l’ultima definita “Anti-Titan”; a questo cocktail esplosivo si aggiungono set di granate e i boost, come occultamento o acceleratori di velocità e ripristino energia che all’avanzare di livello saranno sempre più numerosi. Sarà possibile affrontare, come anticipato, i nemici con un mix di vari approcci tra cui anche la classica esecuzione da occultati, che però non abbiamo mai avuto il piacere di provare durante la nostra prova poiché i nemici erano rapidissimi e anche abbastanza incazzati.
Le armi anti-Titan sono specifiche per togliere energia ai giganti di latta: in attesa che il nostro alter-ergo venga costruito e reso disponibile, infatti, se nella mappa avremo già nemici affiancati dai possenti potremo comunque affrontarli a terra e anzi, attaccarli da Pilota con le armi dedicate risulta essere un’ottima strategia rispetto al confronto diretto Titan-Titan.
Ma il bello viene quando dalla stazione di controllo ci viene confermata la disponibilità del nostro Titano. Appena fatto scendere in campo, piovendo maestosamente dal cielo, avremo tre possibilità di scelta. In primo luogo va detto che i Titan sono dotati di I.A. artificiale, quindi possono essere settati in modo da seguirci semplicemente in giro della mappa come dei canidi coccolosi armati fino ai denti, oppure possono essere impostati in modalità “difesa” il che li rende letali e indipendenti da noi. Va detto che però il titan si scatena soltanto tra le nostre mani: avvicinandoci potremo richiamare con il comando dedicato una rapida salita nella piccola capsula di comando. La I.A verrà disattivata e avremo pieno controllo di quello che viene definito nel tutorial “L’estensione del Pilota stesso”. I Titan sono anch’essi dotati di diverse armi a seconda della classe che sceglieremo. Oltre all’arma principale potremo scatenare una raffica di razzi oppure liberare uno scudo di respingimento in grado di assorbire i colpi degli avversari per poi rispedirli al mittente. I Titan sono divisi in varie tipologie e ognuna di esse avrà un’equipaggiamento personalizzabile.
Va detto che in campo quando i combattimenti diventano misti il tasso di divertimento è altissimo, così come la possibilità di morire facilmente. Uno scontro Titan-Titan può risultare molto breve poiché, essendo pesantemente armati, la barra dell’energia e dello scudo di protezione scenderanno in un battito si ciglia. Azione che si può trasformare in dramma quando verremo accerchiati da più Titan, oppure qualcuno si aggrapperà alla cabina tentando un attaco a sorpresa: la morte è più che certa e neanche i rapidi scatti nelle quattro direzioni potranno salvarci più di tanto.
Procedendo nel combattimento ovviamente otterremo punti esperienza e vinceremo le sfide, che non si distaccano dai classici obiettivi Xbox. Quando vinceremo una battaglia i nemici si daranno alla fuga ma avremo modo ancora di farli secchi e di raggiungere il punto di estrazione. Quando il combattimento termina un punto della mappa viene decretato a essere il punto di atterraggio di una navicella che porterà in salvo un numero basso di giocatori: i pochi fortunati che arriveranno indenni alla meta. La fuga permetterà loro di ottenere punti extra. Nostro scopo da vincitori è quello di distruggere la navicella appena atterrata per non dar scampo a nessuno e ottenere punteggio extra. Ovvio che se saremo noi a perdere dovremo darci ad una disperata fuga.
Questo è Titanfall, un misto tra adrenalina e azione, immerso in un mondo di gioco dinamico e qualitativamente appagante.
C’è una storia?
Dai Ragazzi di Respawn, nel silenzio di Electronic Arts, ci è pervenuta una conferma: era prevista una modalità single player fino alle fasi avanzate del progetto. Chiaramente, l’enorme dose di sforzi per ottimizzare il comparto multigiocatore ha fatto saggiamente decidere di abbandonare una storia che però rimane con dei rimasugli in una modalità chiamata “Campagna”. In questa modalità ci saranno varie location da esplorare e missioni da compiere insieme alla nostra squadra fronteggiata da altri nemici reali. In sostanza non c’è nulla di che da rimarcare. La suddetta modalità non aggiunge nulla di nuovo e abbozza una pseudo-storia facendo leva sulle modalità di gioco multiplayer. Possiamo definirla utile per prendere confidenza con le meccaniche di gioco ma il tutorial basta e avanza. La nostra squadra è chiamata IMC (Interstellar Manifacturing Corporation), composta da soldati addestrati al recupero di materie prime e appartenenti all’organizzazione che costruisce i Titan. La rivale è chiamata “Milizia”, composta da mercenari e galeotti che sono appunto dei semplici avversari pronti a razziare il mondo devastato dalla guerra e a darcele di santa ragione… se glielo permetteremo.
Comparto tecnico in pillole
Titanfall sfrutta una versione modificata del Source Engine (2009) di VALVe. Tale motore grafico permette di gestire senza troppi sforzi complessi effetti di luce in HDR e mappe di gioco ricche di dettagli. Essendo un motore grafico un po’ datato, c’è da dire che ovviamente non si va incontro a problemi tecnici dovuti alla gioventù delle librerie grafiche. Titanfall risulta essere molto gradevole e su Xbox One, nonostante non si raggiungano i 1080p, il motore fa il suo sporco lavoro. Va detto anche che appena prenderemo confidenza con il gioco ci scorderemo la grafica per fiondarci a sparare razzi senza sosta. Per quanto riguarda l’audio dobbiamo dire che gli effetti sonori sono davvero azzeccati e verranno amplificati nella loro qualità da un buon impianto surround. Non abbiamo notato cali di frame (30 massimi) neppure in situazioni bollenti con più Titan pronti a darsele senza sosta. Nonostante non abbiamo testato il gioco con una connessione di qualità eccelsa non ci sono stati casi di glitch, ping troppo alto oppure cadute di connessione. I server dedicati al gioco sono di alta qualità e il Cloud Microsoft fa il suo dovere nel sorreggere tutto. Lo stesso è inoltre deputato a riempire la I.A. dei giocatori che hanno abbandonato il gioco in modo da non sbilanciare troppo una squadra rispetto all’altra. Respawn Entertainment non ha sostanzialmente innovato nulla o introdotto qualcosa in grado di produrre un orgasmo multiplo, però il suo lavoro l’ha fatto e ha presentato al pubblico un gioco completo, divertente, ricco in ogni sua sfumatura e con pochi difetti da elencare. Su Pc ovviamente c’è una grafica più rifinita su cui sbavare, ma ci aspettiamo patch per migliorare anche la versione Xbox One.

Commento finale
Titanfall non è purtroppo il multiplayer 2.0 promesso. Si tratta di un gioco completo, dinamico e sicuramente pronto a regalarci tante belle partite, ma non aggiunge nulla di sostanzioso a quello che abbiamo conosciuto negli anni. La campagna purtroppo può essere considerata come un riempitivo per integrare il tutorial, ma niente più. Le console e il PC riescono a dar giustizia ad un motore grafico vegliardo che nonostante sia stato pesantemente modificato, scricchiola. I ragazzi di Respawn sostenuti da Electronic Arts hanno fatto un ottimo lavoro che sicuramente, nonostante delle sbavature, risonerà con gloria nei prossimi mesi.
Pro | Contro |
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– Divertentissimo;
– Oggetti sbloccabili;
– I Titan fanno la loro sporca figura.
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– Tecnicamente non eccelso;
– “Campagna” che non sa né di carne né di pesce;
– Non è il multiplayer 2.0 sperato.
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Voto Globale: 85 |
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Recensione Pokémon Link: Battle!
Abbinali Tutti!
Versione testata 3DS.
Ciò che conta è sempre acchiapparli tutti!
Dal punto di vista tecnico il titolo non è totalmente giudicabile, essendo concentrato solamente sul gameplay. Il comparto sonoro, tuttavia, è degno della sua stirpe e vanta una simpatica colonna sonora e diversi effetti che ci accompagneranno nel corso delle nostre avventure.

Commento finale
Pokémon Link: Battle! è un validissimo puzzle-game che arricchisce l’ormai vasta libreria di titoli a sfondo Pokémon; mantenendo invariata la struttura di gioco, identica ai titoli precedenti della serie, ne amplia le potenzialità e la longevità con l’ingresso dei Pokémon delle nuove serie X ed Y. Se siete degli amanti di puzzle-game (o semplicemente amate alla follia Pikachu e soci), Pokémon Link: Battle! è ciò che fa per voi. Passerete numerose ore in compagnia dei vostri mostriciattoli preferiti!
Pro | Contro |
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– Tantissime Zone e Pokémon da catturare
– Sistema di gioco pratico e funzionale
– Vantaggioso rapporto costo/longevità
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– Potrebbe risultare noioso se giocato in lunghe sessioni
– Poca varietà insita nel genere di appartenenza
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Voto Globale: 8 |
Diablo III, Blizzard sconta il titolo
Per celebrare l’uscita di Reaper of Souls, Diablo III costerà la metà.
Anteprima Wasteland 2
Un viaggio un po’ speciale in un deserto dal sapore vintage
Versione testata PC
3 milioni di dollari raccolti dopo averne chiesti solo 900mila per il finanziamento dello sviluppo. Wasteland 2 è uno dei giochi più attesi in questo 2014 e grazie ad una build non definitiva ci siamo avventurati nel deserto. Un RPG Old School che aspettavamo da tempo, poiché il primo e memorabile Wasteland fu il titolo che gettò le basi per la saga di Fallout. InXile Entertainment ha avuto il difficile compito di ricreare alla perfezione quella sensazione provata con il primo titolo: non solo ci è riuscita, ma ha anche ridefinito nuovamente il concetto di RPG.
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La prova su strada
I primi minuti di gioco che accompagnano la nostra prova si perdono nella creazione dei ranger: i primi segnali del comeback dei bei vecchi tempi li ritroviamo fin da subito: la creazione di uno o di tutti e 4 i membri del party è tra le più ampie che abbiamo mai potuto osservare: religione, nazionalità, età, aspetto fisico. La possibilità poi di inserire anche una nostra biografica ci riporta alla mente i vecchi RPG cartacei, dove un master ci guidava le avventure e il nostro alter ego era stato creato da noi in prima persona.
Tattica a non finire
Una delle parti più interessanti che abbiamo avuto modo di testare è il combattimento, vera e propria fase di studio tattico. A turni, i nostri colpi potranno anche andare a vuoto oppure fare un danno critico. Molto importanza è stata data alle coperture, alla percentuale di successo del colpo: l’area è divisa a quadrettoni e possiamo decidere se attaccare con l’arma primaria oppure secondaria. Valutare le coperture di gioco è molto importante: ogni singolo incontro nel deserto radioattivo è pericoloso e non sarà facile uscire illesi da qualche scontro. Il livello di sfida, questa volta è veramente alto e vi terrà impegnati su molti fronti, salvo non affrontiate il titolo come semplice passatempo. Ma non ve lo consigliamo. Rischiate di perdere una delle parti più importanti di gioco.
Potenza dell’Old School
Se pensiamo a Fallout 3 e New Vegas oppure a Skyrim, i nostri ricordi vanno sopratutto all’esplorazione di gioco. Ad ogni singolo scenario visto, creato con un engine potente. Qui invece bisogna smontare ogni regola conosciuta: mosso da Unity 3D, i deserti e le terre contaminate di Wasteland 2 sono comunque evocative, arricchite da ampie aree da poter esaminare. Non solo: i limiti tecnici del titolo passano in secondo piano, poiché alla base di tutto, prima di poter creare una texture perfetta, ci deve essere un level design d’autore e la coscienza di saper fare ciò che si va a programmare e disegnare. Per questo in realtà, il gioco potrebbe essere scritto e programmato con Game Maker, ma questo non toglierebbe nulla al nostro giudizio.
La radio ed i dialoghi tornano ad essere un punto fondamentale. Oltre ad allietarci con ironia e incuterci anche timore, il lavoro a livello di audio è decisamente elevato. Ci troviamo davanti ad uno dei doppiaggi migliori che siano mai stati realizzati in un videgioco. sia che stiamo ascoltando la sofferenza di un prigionerio oppure dalla voce crudele e dura di un caposquadra, o, ancora, le intenzioni criminali di qualche banda, veniamo colpiti dal lavoro certosino eseguito dal team. Anche le stesse musiche fanno da cornice ideale per le nostre avventure.
Oltre 400 mila dialoghi, ore e ore di campagna, musica, atmosfera e libertà di gioco: il tutto è reso alla perfezione, senza aver bisogno di andare alla ricerca di una texture più definita o di nuove meccaniche di gioco. L’old school torna di prepotenza e ha ancora tanto da insegnare a tanti sviluppatori.
Commento finale
Wasteland 2, nonostante qualche problema tecnico, ha avuto un impatto decisamente positivo. Per vagare nei deserti radioattivi e farsi uccidere da qualche predone ci sarà tempo. Se proprio non riuscite a resistere, l’early beta è disponibile su Steam ad un costo di 45 euro circa, anche se vi consigliamo di aspettare la versione definitiva che, a detta di inXile, costerà decisamente meno.
Pro | Contro |
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– Old school
– Gameplay convincente
– Atmosfera unica
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– Qualche piccolo problema tecnico, che si ripercuote anche sulla grafica
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Wii Sports Club, disponibili 9 nuove buche
Ritornano da Wii Sports Resort nove buche
Final Fantasy XIV: A Realm Reborn, nuovo trailer per la patch 2.2
Svelato anche un nuovo sito.
Square Enix ha rilasciato oggi un nuovo trailer per la patch 2.2 di Final Fantasy XIV: A Realm Reborn, Through the Maelstrom, che ha da oggi anche un nuovo sito dedicato e di cui sono visibili nuovi screenshot in calce all’articolo. Per maggiori informazioni potete leggere il comunicato allegato.