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Aprile 2025, ecco tutti i principali giochi in uscita

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Dopo un primo trimestre ricco di grandi titoli, il 2025 prosegue con un Aprile che potrebbe ospitare alcune delle sorprese più intriganti dell’anno.

Nonostante Aprile non possa vantare appuntamenti con grandi IP o produzioni ad alto budget, il mercato vedrà l’arrivo di un vasto numero di titoli che potrebbero rubare la scena a proposte più blasonate. In questo senso, sta crescendo l’aspettativa per l’arrivo sugli scaffali di Clair Obscur: Expedition 33 ma anche per il ritorno della saga picchiaduro SNK con Fatal Fury: City of the Wolves nonché l’esclusiva South of Midnight per Xbox Series e PC. Aprile vedrà inoltre molti porting ed adattamenti, tra cui l’arrivo su PC di The Last of Us Part II Remastered, nonché Days Gone Remastered e (soprattutto) Forza Horizon 5 su PS5. Tra i titoli da attenzionare, occhio a The Hundred Line: Last Defense Academy nonché a ben due produzioni italiane che usciranno contemporaneamente il 10 Aprile: Steel Seed e Star Overdrive.

Ecco di seguito una lista (con i trailer completi) dei titoli di Aprile 2025: troverete anche un comodo link per Amazon, per assicurarvi il prezzo più basso disponibile!

3 Aprile

  • The Last of Us Part II Remastered (PC)

8 Aprile

  • South of Midnight (PC, Xbox Series)

9 Aprile

  • Commandos: Origins (PC, Xbox Series, PlayStation 5)
  • Descenders Next (PC, Xbox One, Xbox Series)

10 Aprile

  • The Talos Principle: Reawakened (PC, Xbox Series, PlayStation 5)
  • Steel Seed (PC, Xbox Series, PlayStation 5)
  • Star Overdrive (Nintendo Switch)

17 Aprile

  • Rusty Rabbit (PC, PlayStation 5, Nintendo Switch)
  • Mandragora: Whispers of the Witch Tree (PC, Xbox Series, PlayStation 5)

18 Aprile

  • Lunar Remastered Collection (PC, Xbox One, PlayStation 4, Nintendo Switch)

24 Aprile

  • The Hundred Line: Last Defense Academy (PC, Nintendo Switch)
  • Amerzone: The Explorer’s Legacy (PC, Xbox Series, PlayStation 5)
  • Tempest Rising (PC)

25 Aprile

  • Days Gone Remastered (PlayStation 5)

29 Aprile

  • Forza Horizon 5 (PlayStation 5)

30 Aprile

  • MotoGP 25 (PC, Xbox One, Xbox Series, PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch)

Recensione AI LIMIT, anim… e oscuro

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AI LIMIT

AI LIMIT è l’ennesimo “figlio” del China Hero Project, l’iniziativa di PlayStation che ha lo scopo di supportare le produzioni cinesi aiutandole a raggiungere il pubblico internazionale. Presentato nel lontano 2019 come un action-rpg ispirato a NieR, nel corso degli anni gli sviluppatori hanno virato verso la declinazione più “famosa” del genere di cui prima.

Come avrete intuito anche dal sottotitolo, dunque, oggi l’opera prima di SenseGames è un classico soulslike vecchia scuola con una veste grafica in cel-shading che ricorda gli anime giapponesi. Ma l’elemento distintivo fortunatamente c’è. Non vi resta che continuare la lettura per scoprirlo!

AI LIMIT, edito da CE-Asia, sarà disponibile da domani 27 marzo 2025 su PlayStation 5 e PC.


Versione testata: PlayStation 5


Immersi nel fango

In AI LIMIT la civiltà è sull’orlo dell’estinzione. Una strana sostanza nota come “fango” si sta propagando, e in ogni dove compaiono mostri. Nei panni di Arrisa, una Blader, cioè un essere artificiale con le sembianze umane, dovremo esplorare l’ultimo baluardo dell’umanità, Havenswell, e i suoi dintorni, per cercare la verità che si nasconde dietro l’apocalisse.

Fin dalle prime battute, il videogioco è capace di immergerci in un universo oscuro, denso di segreti e con una forte atmosfera che non smette mai di incuriosire, dal retrogusto a tratti onirico. Pur con l’atavica questione della preponderanza della narrativa silente, la produzione riesce a tenere incollati allo schermo grazie all’alone di mistero che si respira in maniera costante. La presenza di percorsi ramificati, missioni secondarie criptiche, aree nascoste e finali multipli non fa altro che rimpolpare le quasi 25 ore necessarie a completare la prima run.

Da sottolineare, infine, la totale assenza della lingua italiana, non solo nel doppiaggio, ma anche nei sottotitoli. Tuttavia, l’inglese utilizzato non è complicato e, come avrete avuto modo di intuire, non siamo di fronte ad un titolo con narrativa tradizionale quindi avrete tutto il tempo di “assimilare” per bene le nozioni apprendibili dai documenti, dalle descrizioni degli oggetti, ed in generale, dalla narrativa ambientale.

I’m unstoppable I don’t need batteries to play

AI LIMIT, come già ribadito, pad alla mano è un soulslike di stampo classico. Dunque quali sono gli elementi portanti dell’esperienza ludica? Sistema di combattimento e level design. Ma andiamo con ordine.

Il sistema di combattimento imbastito dagli sviluppatori cinesi è davvero solido ed offre la possibilità di approcciare le varie situazioni di gioco in maniera diversa a seconda delle nostre preferenze. Oltre ad i classici attacchi leggeri e pesanti, le magie, la schivata, un enorme quantitativo di armature ed armi con abilità distintive uniche che si riveleranno più o meno adatte alla nostra build, AI LIMIT rende centrali quattro meccaniche peculiari. Non innovative, ma ricalibrate in maniera dannatamente intelligente, anche grazie all’elemento distintivo cui abbiamo accennato nell’introduzione e che vi spiegheremo a breve.

Il parry, la parata, lo scatto ed un potenziamento temporaneo sono meccaniche complementari utilizzabili con cambi di setup “al volo”. Tale scelta rende i combattimenti in perfetto equilibrio tra strategia e dinamicità. Volete un approccio più difensivo e ragionato? Potete barricarvi dietro il vostro scudo e scatenare la potenza dei colpi assorbiti. Volete un approccio più veloce? Lo scatto fulmineo farà al caso vostro. La cosa bella? Le boss fight quasi vi suggeriranno di adattarvi in tempo reale.

AI LIMIT
Le boss fight sono tutte riuscitissime

Proprio le boss fight rappresentano i punti più alti dell’esperienza. Sono tutte diverse, con nemici con pattern leggibili, impegnative ma mai scorrette. E cosa rara, ultimamente, è che i boss non sono delle spugne che vi costringeranno a delle guerre di logoramento. In AI LIMIT è tutto veloce. Impegnativo il giusto ma con “rapidità”, non per sfinimento. Di base anche i mob hanno pattern riusciti e variegati, anche se avremmo preferito che alcuni archetipi che si ripetono tra le diverse “fazioni” fossero stati almeno un po’ diversificati.

Ma ritorniamo al clou del discorso. L’elemento distintivo di AI LIMIT è la barra di sincronizzazione, una sorta di “batteria” del nostro androide che sostituisce la stamina e tutte le alternative viste in questi anni. E funziona in maniera eccellente. Essa influisce su quasi tutte le azioni della protagonista: utilizzare le abilità delle armi, lanciare magie, ma anche tentare di parare il colpo di un nemico con lo scudo od usare lo scatto fulmineo. Questa si riempie gradualmente attaccando e si consuma quando veniamo colpiti. Più è piena, inoltre, e più danno faremo ai nemici con gli attacchi standard. Parimenti, se la barra scende a 0% andremo in blocco e resteremo alla mercé degli attacchi avversari. Tutto quanto detto va a sottolineare ulteriormente quanto il sistema di combattimento di AI LIMIT sia bilanciato in maniera certosina tra strategia e dinamicità.

Proprio il bilanciamento merita una piccola precisazione, soprattutto se avete provato la demo che venne rilasciata ad ottobre. Nelle prime 5/6 ore di gioco, AI LIMIT è molto più facile della versione di prova ed in generale potrebbe sembrare relativamente più semplice, anche per alcune scelte comunque “facilitanti”, degli altri esponenti del genere. Ad esempio, con la morte solo una certa percentuale di valuta viene sottratta. Tuttavia, man mano che l’avventura prosegue, la difficoltà si assesterà su livelli “standard”, con l’introduzione di nemici con armi elementali e che infliggono status alterati. A tal proposito, la disposizione dei nemici nelle mappe di gioco è ottima, anche in relazione ai “rami” (i falò) e le shortcut. Ed eccoci arrivati a parlare del level design…

Peccato per quel piccolo ultimo passo

… ed anche in questo caso non possiamo che spendere belle parole.

Il mondo di gioco di AI LIMIT è diviso in macro-aree più o meno grandi. All’interno di una stessa area il level design è brillante, a tratti geniale. Tutta la zona è interconnessa alla perfezione nei limiti del suo perimetro. Purtroppo, però, le varie macro-aree sono collegate tra loro in maniera totalmente approssimativa. E non stiamo parlando dei caricamenti tra le stesse che spezzano l’immersione della continuità, quanto dal punto di vista della costruzione del mondo che a causa di questi collegamenti totalmente senza senso e spesso decontestualizzati perde qualche punto. Nella migliore delle ipotesi il passaggio tra aree avviene con ascensori che salgono verso l’alto o scendono verso il basso. L’esperienza a livello pratico non viene pregiudicata, ma la suspension of disbelief ne risente.

AI LIMIT
Peccato per i collegamenti tra le varie macro-aree…

Dal punto di vista tecnico, AI LIMIT ha fatto un grande salto rispetto alla demo di ottobre. La modalità a 60 fps è l’unica disponibile e finalmente funziona senza intoppi, riuscendo a garantire un’esperienza fluida e piacevole. Dal punto di vista artistico, invece, il cel-shading ha fatto perdere un po’ di carisma alla produzione a causa di alcuni ambienti che risultano troppo generici. Discorso diverso per il chara design, più riuscito. Fermo restando che anche in questo caso non parliamo di nulla di originale.

Il sistema di illuminazione non ci ha convinto perché la fonte di illuminazione principale delle ambientazioni è… la nostra Arrisa. Se da un lato, esso riesce ad enfatizzare il lato oscuro della produzione, andando a rimarcare i “neri” dello stile visivo scelto, è altresì vero che rende l’esplorazione non sempre piacevole poiché l’impatto visivo generale è più “piatto” di come dovrebbe.

Commento finale

AI LIMIT ci ha convinto. Nonostante qualche difetto, in primis la gestione delle connessioni tra le macro-aree di gioco e la ripetitività di alcuni nemici, resta una produzione solida e davvero interessante. Con un sistema di combattimento riuscitissimo, una progressione ben equilibrata e boss spettacolari, il titolo riuscirà ad intrattenere ed appassionare tutti i videogiocatori. Anche chi non è un habitué dei soulslike, grazie ad un impatto iniziale più morbido del solito.

Darktide: Nightmares & Visions, il nuovo aggiornamento gratuito è disponibile

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Fatshark ha rilasciato oggi Nightmares & Visions, il nuovo aggiornamento gratuito per Warhammer 40,000: Darktide, disponibile su PC (Steam e Microsoft Store), Xbox Series X|S e PlayStation 5.

L’update introduce nuovi contenuti, migliorie al gameplay e nuove sfide per tutti i giocatori. Ad accompagnare il lancio, è stato pubblicato un trailer ufficiale, che mostra in anteprima le novità di questo aggiornamento.

Nightmares & Visions: cosa cambia in Darktide

Con Nightmares & VisionsFatshark continua a espandere e migliorare Darktide, offrendo ai giocatori nuove esperienze all’interno dell’universo oscuro e brutale di Warhammer 40,000.

Dopo mesi di aggiornamenti e bilanciamenti, questo nuovo update punta a rafforzare l’esperienza cooperativa e ad aggiungere nuovi elementi al gameplay.

Se volete scoprire tutto quello che c’è da sapere su Darktide e su come si è evoluto nel tempo, vi consigliamo di leggere la nostra recensione completa del gioco.

La nostra recensione di Warhammer 40,000: Darktide

Darktide continua a crescere

Dopo un lancio che ha diviso la community, Fatshark ha dimostrato di voler supportare Darktide a lungo termine, ascoltando il feedback dei giocatori e migliorando progressivamente il titolo.

Con Nightmares & Visions, il gioco riceve un nuovo impulso, rendendolo ancora più coinvolgente per i veterani e i nuovi giocatori.

Disponibile ora su tutte le piattaforme

L’aggiornamento Nightmares & Visions è disponibile gratuitamente da oggi su PC, Xbox Series X|S e PlayStation 5.

Se non avete ancora provato Darktide, questo potrebbe essere il momento perfetto per immergervi nel mondo spietato di Warhammer 40,000.

Rimanete con noi per ulteriori dettagli e novità su Darktide e i suoi futuri aggiornamenti!

Nintendo Switch 2: svelata la strategia di lancio in tre fasi per i giochi

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Con l’annuncio ufficiale di Nintendo Switch 2 ormai dietro l’angolo, la GDC di quest’anno si è trasformata in un vero e proprio centro di speculazioni e anticipazioni sul futuro della console. Secondo diverse fonti presenti all’evento, il lancio della nuova piattaforma dovrebbe avvenire nel mese di giugno, ma non sarà un’uscita tradizionale.

Nintendo, infatti, avrebbe in programma una strategia di lancio in tre fasi per i giochi, pensata per accompagnare l’intero arco del 2024 e distribuire con ordine i contenuti disponibili.

Prima i titoli Nintendo, poi i partner terzi

La prima fase sarà riservata ai giochi first-party, ovvero i titoli sviluppati direttamente da Nintendo, e coinciderà con l’arrivo della console sul mercato. Solo più avanti, precisamente tra ottobre e novembre, arriverà la seconda fasepensata per gli studi third-party: secondo quanto emerso, molte software house riceveranno i dev kit a partire da giugno, per preparare l’uscita dei propri giochi nei mesi successivi.

Infine, la terza fase è attesa durante il periodo natalizio, con l’arrivo di altri titoli a supporto della line-up delle feste, tradizionalmente la più calda per le vendite hardware e software.

Prime prove della stampa già la prossima settimana

Oltre alla strategia di lancio, emerge anche un altro dettaglio interessante: alcuni membri selezionati della stampa e creator saranno invitati già la prossima settimana per provare Nintendo Switch 2 in anteprima. Secondo quanto appreso, avranno accesso diretto alla console e ad alcuni dei titoli al lancio, con sessioni di gioco hands-on della durata di qualche ora.

Si tratta di un passaggio cruciale per anticipare la comunicazione ufficiale e preparare il terreno in vista dell’evento di presentazione.

Appuntamento al 2 aprile

La rivelazione completa di Nintendo Switch 2 è fissata per il 2 aprile, data in cui ci si aspettano dettagli approfonditi sull’hardware, la line-up di lancio, e con ogni probabilità anche il prezzo ufficiale e la data di uscita. Nel frattempo, fonti interne parlano anche di un Nintendo Direct previsto per questa settimana, anche se al momento non sono noti né data né contenuti dell’evento.

La nuova generazione Nintendo

Con l’annuncio ormai imminente e le prime prove stampa già in programma, Nintendo Switch 2 è pronta a diventare protagonista dei prossimi mesi. La strategia in tre fasi mostra un approccio strutturato e a lungo termine, pensato per accompagnare l’intero ciclo di lancio della console. Restate connessi: il 2 aprile ne sapremo finalmente di più.

Final Destination Bloodlines, il ciclo mortale ricomincia nel nuovo trailer ufficiale

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Warner Bros Italia ha condiviso il nuovo trailer ufficiale di Final Destination Bloodlines, che segnerà il ritorno nella sale cinematografiche del franchise horror.

La pellicola riporterà il pubblico all’origine del malvagio senso di giustizia della Morte, raccontando una storia inedita che corre nella ereditarietà della maledizione. Di seguito trovate il filmato condiviso dall’account ufficiale YouTube della major.

Tormentata da un violento incubo ricorrente, Stefanie torna a casa dal college per rintracciare l’unica persona in grado di interrompere un ciclo mortale che coinvolge i membri della sua famiglia, e salvarli dalla macabra fine che inevitabilmente li attende.

Fanno parte del cast Kaitlyn Santa Juana, Teo Briones, Richard Harmon, Owen Patrick Joyner, Anna Lore, Rya Kihlstedt e con Brec Bassinger e Tony Todd.

Il film è diretto da Adam Stein e Zach Lipovsky. La sceneggiatura è di Guy Busick & Lori Evans Taylor, da una storia di Jon Watts e Guy Busick & Lori Evans Taylor, basata sui personaggi creati da Jeffrey Reddick.

I produttori di sono Craig Perry, Sheila Hanahan Taylor, Jon Watts, Dianne McGunigle e Toby Emmerich, mentre David Siegel e Warren Zide sono i produttori esecutivi.

Il team di filmmakers che ha lavorato dietro la macchina da presa comprende il direttore della fotografia Christian Sebaldt e la scenografa Rachel O’Toole. Al montaggio Sabrina Pitre, le musiche sono di Tim Wynn. I costumi sono di Michelle Hunter mentre il casting è a cura di Rich Delia.

Final Destination Bloodlines arriverà nelle sale italiane il 15 Maggio 2025.

La burocrazia è letteralmente infernale nel primo gameplay trailer di Sintopia

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Team17 e Piraknights Games hanno condiviso il primo trailer di gameplay dedicato a Sintopia, uno strategico che richiederà di gestire l’amministrazione burocratica dell’Inferno.

In arrivo nel corso del 2025 per PC, il titolo può essere provato con una demo disponibile su Steam. Sintopia proporrà un’esperienza asincrona: da un lato si dovrà perseguitare gli Humu che popolano il Sopramondo lanciando incantesimi e influenzandone i peccati, dall’altro lato si gestirà la marmaglia di Demonimpiegati per sostenere l’impero infernale.

In Sintopia dimostrerai la tua esistenza infernale agli Humu che popolano il Sopramondo lanciando incantesimi e influenzando i peccati. Regna sulla tua marmaglia di Demonimpiegati nell’amministrazione burocratica dell’Inferno facendogli punire le anime dei dannati, per generare profitti con cui aiutarti a costruire e sostenere il tuo impero infernale!

Diventa onnipotente!

Essere l’amministratore dell’Inferno ha parecchi vantaggi. Tra questi c’è la capacità di padroneggiare la magia amministrativa. Uno degli Humu è un po’ troppo peccaminoso… o forse cammina troppo lento per i tuoi gusti? È il momento di “motivarlo” a dovere con l’incantesimo Zap, oppure di bruciargli la casa… con lui dentro. La scelta spetta a te.

L’Inferno a modo tuo

Plasma le profondità dell’Inferno secondo i tuoi più oscuri e reconditi desideri. Sì, ci sarà qualche scartoffia da compilare, ma ci penserà uno dei Demonimpiegati alle tue dipendenze. Tu devi dedicare tutto il tempo possibile a vivere le tue fantasie di architetto infernale.

Sette peccati capitali

Assicurati che le tue anime siano sottoposte a un’adeguata “rieducazione” per evitare che accumulino troppi Peccati nelle loro tante vite: nessuno vuole dover gestire l’invasione demoniaca che inevitabilmente seguirà all’accumulo di troppa corruzione nel mondo. Perciò tieni d’occhio il tuo punteggio di efficienza e fai attenzione ai cali improvvisi. Ma soprattutto fai attenzione ai profitti: quelli sì che sono abominevoli!

F1 25: Hamilton in copertina e trailer in arrivo

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Il debutto di F1 25 è imminente. Anche se il trailer non è ancora disponibile, la sua pubblicazione è stata fissata per martedì 26 marzo alle ore 17:00, e l’anteprima rilasciata in queste ore lo conferma in maniera evidente. Il player è già pronto e visibile online: basterà tornare sulla pagina all’orario stabilito per vederlo in azione.

Hamilton al centro della scena

Dalle immagini promozionali visibili nell’anteprima, emerge con chiarezza che Lewis Hamilton potrebbe essere il volto scelto per la copertina di F1 25. Non è ancora chiaro se si tratti della cover definitiva o se sarà riservata a una sola delle edizioni, ma la direzione è piuttosto netta. Dopo anni in cui sono stati altri piloti a occupare la scena principale, Hamilton sembra pronto a tornare al centro dell’immagine promozionale.

Data, edizioni e prezzi trapelati

Tutto questo si inserisce perfettamente nei rumor anticipati nei giorni scorsi da Billbil-kun, uno dei leaker più affidabili in circolazione. Secondo quanto riportato, F1 25 dovrebbe arrivare il 30 maggio, con due edizioni previste: una Standard da 59,99€ e una Iconic Edition da 79,99€. Va comunque sottolineato che, per ora, non si tratta di informazioni ufficiali: Codemasters ed EA non hanno ancora confermato questi dettagli.

Cosa aspettarsi da questa nuova edizione

Oltre alla presenza di Hamilton e alle nuove edizioni, è lecito aspettarsi che F1 25 porti con sé tutte le licenze aggiornate alla stagione in corso. Non mancheranno miglioramenti tecnici e contenuti aggiuntivi, anche se al momento nulla è stato mostrato. L’attesa per il trailer, dunque, non è solo formale: sarà il primo vero sguardo al gameplay e alle novità effettive di questa nuova simulazione.

In attesa del primo giro di pista

Tra conferme e indiscrezioni, F1 25 è ormai realtà. Il trailer è dietro l’angolo e ci dirà molto di più su cosa aspettarci da questo nuovo capitolo firmato Codemasters. Noi, come sempre, lo seguiremo da vicino. E se tutto verrà confermato, il ritorno in pista potrebbe avere il volto di Lewis Hamilton.

Indiana Jones e l’antico Cerchio arriva su PS5: edizioni, bonus e accesso anticipato

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La notizia è ufficiale: Indiana Jones e l’antico Cerchio, il premiato action-adventure firmato MachineGames e Lucasfilm Games, sarà disponibile su PlayStation 5 a partire dal 17 aprile 2025. Il titolo, già celebrato come gioco d’avventura dell’anno ai D.I.C.E. Awards e incluso in oltre 50 classifiche “Game of the Year”, è pronto a conquistare anche i fan della console Sony.

A partire da oggi, sono aperti i pre-ordini digitali per PS5, mentre le edizioni fisiche saranno disponibili presso i rivenditori autorizzati. Chi opterà per la Premium Edition o il Bundle Collector’s Edition potrà accedere al gioco in anticipo, dal 15 aprile.

Un’avventura cinematografica tra storia e azione

Ambientato nel 1937, tra gli eventi de I predatori dell’arca perduta e L’ultima crociataIndiana Jones e l’antico Cerchio è un’esperienza narrativa in single-player che unisce azione, enigmi e stealth, con uno stile cinematografico che richiama fedelmente l’immaginario della saga.

Nel gioco vestiremo i panni dell’iconico archeologo, sfruttando la frusta, l’astuzia e il combattimento in soggettiva per esplorare il mondo, affrontare nemici e risolvere misteri. La versione PS5 è ottimizzata per PlayStation 5 Pro, con miglioramenti grafici e supporto alle nuove abilità in arrivo entro metà aprile.

Le nuove abilità in arrivo su tutte le piattaforme

In concomitanza con il lancio su PS5, il gioco riceverà un aggiornamento che introdurrà due nuove abilità:

  • Stagione di caccia: permette di infliggere più danni ai nemici subito dopo averli colpiti con la frusta.
  • Mano svelta: consente di disarmare un nemico e far volare la sua arma direttamente verso Indy.

Questi miglioramenti saranno disponibili su tutte le piattaforme entro il 15 aprile, offrendo nuove strategie di approccio al combattimento e all’esplorazione.

Tutte le edizioni disponibili: standard, premium e collector

Sono previste tre edizioni principali per il lancio su PlayStation 5:

  • Standard Edition (digitale e fisica)
  • Premium Edition (digitale e fisica)
  • Bundle Collector’s Edition (esclusivamente fisica)

Tutti i pre-ordini includono il pacchetto bonus L’ultima crociata, con abiti da viaggio e la frusta da domatore di leoni.

La Premium Edition include:

  • Accesso anticipato di due giorni (dal 15 aprile)
  • Il DLC della storia L’Ordine dei Giganti (disponibile più avanti nel 2025)
  • Abiti ispirati a Il Tempio Maledetto
  • Un artbook digitale

Per chi possiede la Standard Edition, sarà possibile acquistare un Upgrade digitale alla Premium Edition dal 17 aprile.

Un vero tesoro per i fan: il Bundle Collector’s Edition

Per i collezionisti, il Bundle Collector’s Edition rappresenta la chicca assoluta. Al suo interno troviamo:

  • Un globo dell’antico Cerchio da 28 cm con rompicapo e scomparto segreto
  • La replica della reliquia “Che tutto crea”
  • Il diario delle nuove avventure di Indy
  • Una custodia SteelBook formato maxi
  • Tutti i contenuti digitali della Premium Edition

Una confezione che racchiude lo spirito dell’archeologo più famoso del cinema, perfetta per ogni fan della saga.

Disponibilità e dettagli

Indiana Jones e l’antico Cerchio sarà disponibile su PlayStation 5 il 17 aprile. Tutti i dettagli, le edizioni e i link per il pre-ordine sono già accessibili sul sito ufficiale.

Con il lancio ormai imminente, non resta che prepararsi a vivere l’avventura definitiva firmata MachineGames, tra rovine dimenticate, misteri da svelare e nemici da affrontare con frusta alla mano.

Recensione Why Are You Like This?, gli indovinelli secondo i creatori di Exploding Kittens

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Exploding Kittens è oramai un marchio divenuto sinonimo di follia e risate, un binomio che ritroviamo facilmente anche in Why Are You Like This?. Asmodee Italia distribuisce così nel nostro Paese il nuovo party game dai creatori dell’omonimo gioco di carte divenuto instant classic, ma anche autori di pazzie come Throw Throw Burrito, Bear vs. Babies e You’ve Got Crabs.

In questo nuovo titolo, i giocatori si sfideranno a colpi di creatività ed immaginazione, tentando di indovinare parole specifiche… con altrettanti divieti inutilmente bizzarri.

Why Are You Like This? è disponibile al prezzo di € 22,99 dal 21 Febbraio nei negozi fisici e presso i rivenditori online (come Amazon), distribuito nel nostro Paese da Asmodee Italia.


Confezione di vendita

Se c’è un colore precipuamente indicato per dar risalto, questo è il giallo. Così, l’evidenziatore più usato dagli studenti e negli uffici diventa un facile paradigma per paragonare il packaging di Why Are You Like This?.

Quella che non è affatto una scelta casuale ma un preciso elemento di marketing e product branding (ne abbiamo parlato anche di recente nella nostra opinione di Domande Stupide da Fare ai Vostri Amici), concede al titolo una immediata riconoscibilità grazie anche all’iconico logo dei gatti esplosivi più famosi del mondo dei board game.

La confezione si presenta compatta, con 11,4 cm di lunghezza per 19 cm di altezza, oltre a 7 cm di profondità. Un titolo che si presta abbastanza bene al trasporto, non solo per le dimensioni (in linea con questa tipologia di produzione) ma anche e soprattutto per il contenuto del packaging.

L’unboxing rivela infatti un’offerta che tende a rispondere a tutte le esigenze pratiche dei giocatori. Oltre al pratico libretto dedicato alle istruzioni (suddiviso in un double face dedicato alle Modalità Party ed Appuntamento), la scatola contiene un blocchetto per appunti, una penna, cinquantacinque Carte Sfida e duecento Carte Parola (di cui cinquanta dedicate alla modalità Appuntamento). Può sembrare un’attenzione di poco conto, ma l’inclusione di tutto l’occorrente (o quantomeno, anche solo di uno spazio dedicato) per tenere memoria dell’andamento delle partite è un piccolo grande segnale che evidenzia l’accortezza produttiva del titolo. L’unica mancanza è quella dedicata al timer: una scelta dettata da motivi di sostenibilità (come precisato nello stesso regolamento) ma anche un modo per evitare un price tag sproporzionato.

Regole della partita

Why Are You Like This? presenta due modalità alternative, per rispondere ad ogni tipo di esigenza da parte dei giocatori. Il titolo non pone infatti limiti al numero di partecipanti, con l’unica avvertenza relativa ad un pubblico composto da individui dai quattordici anni in su.

La Modalità Party è dedicata a gruppi composti da oltre quattro giocatori che vogliono dilettarsi con una sfida competitiva. Una volta suddivisi in due squadre, si mescolano le Carte Parola “Modalità Party” e si pone questo mazzetto al centro del tavolo. Si estraggono poi casualmente tre Carte Sfida e le si organizza in un piccolo mazzetto che verrà posto accanto alle Carte Parola. Ci si siede poi intorno al tavolo (ciascun lato dedicato ad una squadra) e si mettono a disposizione il blocchetto, la penna ed un timer. Il turno della prima squadra inizia quando viene scelto un giocatore che pescherà la prima Carta Sfida, leggendola ad alta voce dichiarandone le condizioni particolari. Impostato il timer, il giocatore dovrà tentare di far indovinare quante più Carte Parola possibili ai propri compagni rispettando i vincoli della Carta Sfida. Esaurito il tempo ed assegnati i punti, la seconda squadra dovrà procedere allo stesso modo con la medesima Carta Sfida. La partita termina quando le squadre hanno entrambe affrontato le tre Carte Sfida e vince il gruppo ad aver indovinato più Carte Parola.

La Modalità Appuntamento è invece dedicata a gruppo composti da meno di quattro giocatori (anche per coppie) o per chi preferisce una sfida cooperativa a prescindere dal numerod i partecipanti. Il funzionamento è sostanzialmente lo stesso della Modalità Party. Tuttavia vengono impiegate le Carte Parola “Modalità Appuntamento”. Le condizioni di vittoria prevedono che i giocatori puntino a totalizzare quindici o più Carte Parola indovinate.

L’esperienza di gioco

Why Are You Like This? richiama l’intramontabile Taboo, mescolato con altri concept presi da classici come Cranium e produzioni più recenti come Vudù.

La dinamica principale del titolo ruota infatti attorno alla necessità di far indovinare determinate parole, sottostando a limiti e condizioni ben precise. Mentre tuttavia nell’originario titolo Hasbro i divieti sono legati all’impossibilità di usare determinati vocabili, Why Are You Like This? rende l’esperienza più pepata. Le Carte Sfida pongono infatti condizioni molto specifiche alle quali doversi piegare. Anzitutto queste imporranno l’azione principale, che potrà essere: parlare, disegnare o mimare. Tuttavia, con una imposizione bislacca che aprirà le porte a situazioni esilaranti. Provate a far indovinare delle parole parlando con le labbra arricciate e lanciando baci, poi fateci sapere come va!

Insomma, Why Are You Like This? prende alcune delle caratteristiche ludiche più famose e solide di tutti i tempi per crearne un remix dissacrante. Il risultato è un titolo che è facile proporre a qualsiasi gruppo di persone e che è difficile far smettere di giocare. La sua grande scalabilità a seconda delle voglie competitive o cooperative dei partecipanti, unita alla sua totale fruibilità nei confronti di un numero vasto di giocatori, lo rendono un titolo davvero semplice da consigliare.

L’unico limite di Why Are You Like This? si cela, a ben guardare, proprio dalla grande celebrità delle proprie fonti di ispirazione. Chiuque abbia infatti giocato allo sfinimento i titoli citati, potrebbe davvero trovare poco attraente la prospettiva del titolo firmato Exploding Kittens. Viceversa chi si trova alle prime esperienze con questa tipologia di party game (o magari ne è appassionato), potrebbe trovare nel titolo un acquisto praticamente obbligato.

Commento finale

Direttamente dalla scuderia dei creatori di Exploding Kittens, Why Are You Like This? si è rivelato un party game esilarante. Prendendo spunto da alcune meccaniche classiche, il titolo riesce ad offrire un delizioso mix in grado di prestarsi, grazie alla sua grande duttilità, a qualsiasi pubblico tanto cooperativo quanto competitivo. I giocatori più navigati potrebbero non apprezzare pienamente ogni suo elemento, ma per tutti gli altri non ci sono dubbi. Indovinare parole sottostando a divieti bizzarri è un’esperienza in grado di animare le vostre serate in compagnia!

Si ringrazia Asmodee Italia per il gioco

Anteprima Star Overdrive, l’indie italiano che strizza l’occhio a Breath of the Wild

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In arrivo il prossimo 9 Aprile per Nintendo Switch (con una versione PC a seguire), Star Overdrive è un progetto con un fascino molto particolare. Non solo per motivi patriottici, visto che Caracal Games è una software house con sede a Roma. Ma anche e soprattutto perché gli sviluppatori si erano già fatti notare ai tempi di OkunoKA, un pregevole ed impegnativo platformer capace di raccogliere i favori della critica.

Star Overdrive tuttavia si pone un obiettivo molto più ambizioso. Proporre un action adventure ispirato al successo di The Legend of Zelda Breath of the Wild, tendando al contempo di ritagliarsi una propria identità specifica.

Abbiamo avuto l’occasione di testare la demo del titolo, attualmente disponibile dall’eShop Nintendo, e vi raccontiamo le nostre prime impressioni.


Versione testata: Nintendo Switch


Ooga-Chaka Ooga-Ooga

La demo si apre con una sequenza cinematica, che lascia già trasparire le innumerevoli fonti di ispirazione di Star Overdrive.

Il giovane Bios, appassionato di musica e tecnologia, intercetta con la propria astronave una richiesta di soccorso da un vicino pianeta desertico. Il messaggio è di Nous, una biologa scomparsa anni prima che sembra legata in qualche modo al protagonista. Neanche il tempo di organizzare una missione di soccorso che Bios precipita sul corpo celeste. Salvatosi grazie ad un hoverboard inviato provvidenzialmente dalla stessa Nous, dovrà iniziare l’esplorazione per comprendere dove si trova e che fine ha fatto la giovane.

Prendendo spunti da produzioni cinematografiche come Guardiani della Galassia e Dune, i primi passi (fluttuanti) sul pianeta desertico ci hanno condotto a delle misteriose ed immense strutture hi-tech per carpire le prime informazioni sul territorio circostante e sulla direzione verso cui indirizzare la ricerca.

L’inizio riecheggia molto le atmosfere in stile James Gunn.

Puoi tenerlo, io ho un Pit Bull adesso

Il primo impatto con il mondo di Star Overdrive passa per una delle star del titolo: l’hoverboard di Bios.

Si tratta di un mezzo di locomozione fondamentale per percorrere le dune del mondo desertico e, da quanto abbiamo potuto constatare dalla demo, il sistema di controllo sembra intuitivo e molto divertente. Inanellando salti, evoluzioni aeree e boost di velocità è stato possibile raggiungere praticamente ogni posto sfrecciando da un punto all’altro della mappa. Siamo molto curiosi, da questo punto di vista, di capire se il mondo di gioco riuscirà a proporre un valido (e contenutisticamente vario) level design che possa mettere a frutto tutte le potenzialità che abbiam intravisto nell’implementazione dell’hoverboard.

Quello che abbiamo visto ci ha tuttavia meravigliato. Non solo il mondo sembra ampio, ma anche tecnicamente ben realizzato ed artisticamente ispirato. Soprattutto il primo non è un traguardo di poco conto, considerando che Nintendo Switch è oramai a poche settimane dalla fine del suo ciclo vitale e non sono pochi gli sviluppatori (anche molto blasonati) ad aver avuto qualche imbarazzo con materiale open world.

Il pianeta sembra vasto e ben caratterizzato.

Santuari… e musicassette

Al di là dello scorrazzare tra le dune di sabbia, nel corso della demo c’è stato anche spazio per combattimenti ed enigmi.

Grazie alla nostra fida Keytar, ci siamo difesi dagli avversari menando fendenti e schivando le rappresaglie aliene. Il sistema di combattimento sembra, ad onor del vero, piuttosto semplicistico ed il feedback generale non ci ha colpito particolarmente. Tuttavia, trattandosi solo di un impatto iniziale, crediamo che Star Overdrive abbia margine per poter nascondere qualche chicca interessante.

La conferma al riguardo ce l’hanno data le musicassette anni ’80, degli strumenti da equipaggiare assieme alla Keytar e capaci di sbloccare nuove abilità. Ad esempio, una ci ha permesso di far levitare oggetti per spostarli e lanciarli. Un’altra ci ha attribuito un colpo a distanza, impiegabile sia in fase offensiva sia nel corso degli enigmi ambientali. Se avete avvertito un déjà vu zeldiano, non vi state sbagliando anche perché Star Overdrive sembra offrire anche dei gran bei dungeon.

Similmente ai Santuari di Breath of the Wild, Bios dovrà affrontare sezioni appositamente studiate nelle quali dover spremere la materia grigia, impiegando al meglio tutte le proprie abilità. Nella demo abbiamo affrontato complessivamente due dungeon, che ci hanno colpito per il solido design ma anche per l’attenzione riposta in sede di bilanciamento. Ovviamente speriamo che questo non sia che un piccolo assaggio di quello che gli sviluppatori hanno preparato per il prodotto finale.

Sinceramente, non vediamo l’ora di mettere le mani sul codice definitivo di Star Overdrive, per comprendere se i talentuosi sviluppatori di Caracal Games abbiano fatto di nuovo centro. Lo scopriremo presto: al 9 Aprile non manca molto.

Il combat è forse l’aspetto che ci ha colpito meno, ma il giudizio arriverà con la versione definitiva del titolo.

Recensione Piles!, battaglie frenetiche all’ultimo calzino

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Il nome di K.C. Schrimpl, autore di Piles!, potrebbe dire poco al pubblico più affezionato dei giochi da tavolo. Il motivo è in realtà piuttosto semplice: lungi dall’essere un esordiente (Plunder: A Pirate’s Life, King’s Cup Extreme, Cheers To The Governor), il settore che gli ha attribuito maggiore notorietà è stato il cinema.

Dopo aver partecipato a vario titolo in pellicole come Le amiche della sposa, Love and Mercy e Fast & Furious 7, il regista ha firmato nel 2019 il thriller Among Thieves curandone sceneggiatura e regia. Una figura tuttavia poliedrica, esattamente come la sua Lost Boy Entertainment, una piccola società di produzione cinematografica nonché editrice di giochi da tavolo con sede a Hollywood a conduzione strettamente familiare. E così, oltre all’avventura nel mondo della settima arte, K.C. Schrimpl si è dedicato ai giochi da tavolo con produzioni dal taglio fresco e divertente. Siete tra coloro che nutrono una passione per l’organizzazione meticolosa degli indumenti, sull’ispirazione del metodo Marie Kondo? Piles! potrebbe essere il titolo per voi. Ma forse potrebbe esserlo a prescindere!

Piles! è disponibile al prezzo di € 19,99 dal 4 Marzo nei negozi fisici e presso i rivenditori online (come Amazon), distribuito nel nostro Paese da Asmodee Italia.

Confezione di vendita

Se il packaging di un gioco da tavolo fornisce sempre un primo parametro di riferimento per il mood dell’esperienza, non si può sostenere che Piles! costituisca una eccezione.

La confezione di vendita salta immediatamente all’occhio grazie ad un accostamento acceso di colori saturi e brillanti, grazie all’ispirato contrasto tra i primari magenta e giallo. Un punto esclamativo cromatico che si rafforza da quello grammaticale presente nel titolo stesso del prodotto, che ce ne anticipa con pochi elementi il tono frenetico.

Con i suoi 13,6 cm di larghezza per 10 cm di altezza, oltre 5,1 cm di profondità, Piles! può vantare a pieno titolo la definizione di titolo comodamente tascabile. Per i più desiderosi di dettagli, la confezione presenta delle rientranze laterali, che anticipano il meccanismo di apertura e chiusura della stessa, con una apprezzatissimo magnete.

Una volta aperta, la confezione rivela un’attenzione certosina alla presentazione estetica ed alla pragmaticità espositiva, grazie ad una comoda tabella che riassume alcuni parametri di riferimento da tener presenti durante le partite (il rapporto tra numero di giocatori e di set). All’interno della scatola, troviamo il conciso regolamento e due mazzi da complessivamente duecento carte.

Regole della partita

Piles! fa parte della famiglia dei party game indicati per ogni età, strutturato attorno ad osservazione e memoria.

L’obiettivo del gioco è creare sei set completi di indumenti prima degli avversari. Per farlo, è necessario sfidare tutti i giocatori contemporaneamente e farsi largo attraverso un ritmo incalzante e dichiaratamente caotico.

Dopo aver scelto il numero di partecipanti (fino ad otto) ed aver scremato il relativo numero di set che userete in partita, il setup prevede che tutti si dispongano seduti in cerchio attorno ad un tavolo. A ciascun giocatore vengono attribuite sei pile da quattro carte ciascuna, a faccia in giù. Le pile vengono distribuite in un’unica fila orizzontale davanti al proprio giocatore di riferimento. Questi ultimi non possono prendere visione delle carte finché non inizia la partita. Le quattro carte rimanenti dopo la distribuzione vengono collocate in fila a faccia in giù al centro del tavolo, ad una distanza tale da poter essere facilmente raggiungibili da ciascun partecipante.

In Piles! non esistono turni ed ogni giocatore effettua le proprie azioni in simultanea agli altri. La partita inizia quando le quattro carte al centro vengono girate. A quel punto, tutti i partecipanti potranno iniziare a immediatamente a giocare e guardare le proprie pile. Lo scopo è dunque di creare set set completi, scambiando le carte dalle vostre pile con carte dal centro, sempre alimentate e diversificate dalle azioni degli altri giocatori. Con alcuni piccoli limiti: si può tenere in mano solo una pila alla volta, si può scambiare solo una carta per volta e solo con quelle centrali, ciascuna pila non deve mai contenere più di quattro carte. Ogni pila completata con un set, deve essere dichiarata spostandola a faccia in su.

Il primo giocatore che completa i sei set ed urla Piles! vince la partita. Per gli amanti del caos, è possibile adottare una variante che prevede l’inserimento di un set extra nella costruzione del mazzo e nella disposizione di otto carte centrali anziché quattro.

L’esperienza di gioco

Come anticipato, Piles! fa parte di quelle esperienze ludiche in cui non sono richieste peculiari riflessioni strategiche, facendo piuttosto leva sui riflessi e sui ricordi.

Si tratta dunque di un party game votato alla frenesia ed al caos totali, che mescola i meccanismi di speed matching e set collection per creare un’esperienza adatta a tutta la famiglia ed ai bambini. La nostra esperienza di gioco è stata infatti assolutamente esilarante. Grazie ad un tempo di gioco mediamente molto basso (al massimo dieci minuti) ed una elevatissima rigiocabilità, Piles! è diventato in breve tempo un filler perfetto per ogni occasione di ritrovo con amici e parenti. Il suo carattere immediato è un ulteriore punto a favore che permette di essere intavolato e spiegato in pochissimi istanti.

Certamente, il titolo ideato da K.C. Schrimpl (coadiuvato da Corey Schrimpl e Cameron Ring, su illustrazioni di Alex Nikiforov) non sfrutta un concept originale. Chi cerca un’esperienza innovativa potrebbe non vedere in Piles! una proposta irresistibile. Tuttavia la necessità di gestire molteplici set da completare, unita all’attento design degli indumenti (studiati per essere molto simili tra loro al fine di trarre in inganno i giocatori) ne fanno un titolo da tenere in assoluta considerazione.

Da un punto di vista pratico, viste le sollecitazioni alle quali sono sottoposte le carte, il nostro consiglio è tuttavia quello di munirsi di bustine protettive. Vista la natura frenetica e disordinata del flow, non è infatti improbabile poter rovinare le carte dopo poche partite, se non si presta una giusta attenzione. Al tempo stesso, l’uso di protezioni potrebbe creare qualche difficoltà nel riposizionamento dei mazzi all’interno della confezione. Insomma, se ci tenete a preservare i vostri giochi da tavolo in condizioni esemplari, potreste dover fare qualche test per tutelare al meglio Piles! per i futuri utilizzi. Perché fidatevi, ci saranno.

Commento finale

Il regista K.C. Schrimpl si riaffaccia al panorama dei giochi da tavolo con un party game tanto frenetico quanto carismatico. Con Piles! i giocatori si sfideranno simultaneamente in una lotta tutti contri tutti nella quale velocità, memoria e riflessi faranno la differenza tra vittoria e sconfitta. Le meccaniche di speed matching e set collection si fondono perfettamente, regalando un’esperienza ludica in grado di coinvolgere grandi e piccoli. Magari non vanterà il concept più originale degli ultimi tempi, ma fidatevi di noi: ordinare la biancheria non è mai stato così assuefacente!

Si ringrazia Asmodee Italia per il gioco

Minecraft, l’aggiornamento “Vibrant Visuals” promette una rivoluzione visiva

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Minecraft Cross-Platform

Minecraft si prepara ad una vera rivoluzione visiva che potrebbe ridefinire l’esperienza di gioco per milioni di appassionati in tutto il mondo: Mojang Studios ha confermato l’arrivo di “Vibrant Visuals”, un aggiornamento che promette di rinnovare profondamente l’identità grafica del titolo.

Annunciato da Mojang Studios durante il recente Minecraft Live segna un passo atteso da tempo da parte di tutta la community. Si tratta tuttavia solo dell’inizio di un piano più ampio per modernizzare un’estetica rimasta sostanzialmente immutata dal 2009. I fan finora si erano infatti affidati a mod e shader creati da terze parti, visto che Mojang ha preferito adottare per anni un approccio conservativo, limitandosi a piccoli perfezionamenti senza mai affrontare una vero cambiamento.

“Vibrant Visuals” rovescia radicalmente questa filosofia, proponendo un rinnovamento estetico completo che include texture aggiornate, illuminazione direzionale, nebbia volumetrica e significativi miglioramenti a ombre e riflessi.

L’aggiornamento arriverà inizialmente su Minecraft: Bedrock Edition per “dispositivi compatibili” nei prossimi mesi, con una successiva implementazione anche per Java Edition. Mojang ha progettato questo update pensando all’accessibilità: sarà disponibile come semplice opzione nelle impostazioni del gioco, attivabile con un tocco.

Due aspetti particolarmente interessanti riguardano la retrocompatibilità e la flessibilità dell’aggiornamento. Tutti i mondi esistenti potranno beneficiare dei miglioramenti visivi senza necessità di ricreazione, preservando così anni di costruzioni e avventure. Inoltre, essendo un’elaborazione completamente locale, ogni giocatore potrà decidere individualmente se attivare o meno le nuove grafiche, anche all’interno dello stesso server.

Mojang ha chiarito che “Vibrant Visuals” rappresenta solo il primo passo di un piano più ampio per il futuro di Minecraft. Questa strategia pluriennale potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per il titolo, rinfrescando l’interesse verso un franchise che, nonostante la sua longevità, ha mantenuto la rilevanza più grazie alla forza del marchio che all’innovazione del gioco base.

Yas!Games presenta nuove spassose novità al Play Festival del Gioco

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Yas!Games si appresta a ritagliarsi un ruolo da protagonista al Play Festival del Gioco, con una selezione esplosiva di titoli tra cui tre nuove proposte: Birdy Call, Smart Ass e Joke’s on Who.

La linea di party game più irreverente sul mercato proporrà infatti una line up di ben trentatré entusiasmanti party game: dai best seller come Punish Me, Daddy e Muffin Time, passando per il musicale Hitster, fino ad evergreen quali Bad People, Bad Choices, Don’t Get Got e What Do You Meme?.

I riflettori saranno tuttavia riservati ai nuovi prodotti. In Birdy Call i giocatori impersonano diversi Uccelli con un solo obiettivo: farli accoppiare e raccogliere più Uova possibile! In Smart Ass, invece, la velocità e la prontezza di riflessi sono fondamentali: i giocatori devono rispondere correttamente a cinque domande prima di tutti gli altri per vincere. Infine, Joke’s on Who metterà alla prova la conoscenza della cultura pop.

Il mondo dei giochi da tavolo è in continua evoluzione, offrendo esperienze sempre più coinvolgenti e senza filtri. A Bologna, Yas!Games – la linea di party game più irriverente di sempre – è pronta a lasciare il segno a Play Festival del Gioco, con una selezione esplosiva di ben 33 titoli, tra grandi classici amatissimi e attesissime novità.

Quest’anno, le vere star della fiera saranno le novità che promettono di scatenare risate a non finire: Birdy Call, Smart Ass e Joke’s on Who. In Birdy Call i giocatori impersonano diversi Uccelli con un solo obiettivo: farli accoppiare e raccogliere più Uova possibile! Tra versi strampalati, bluff e colpi di scena, il divertimento è garantito. Chi riuscirà a “quagliare” e diventare il campione del nido? In Smart Ass, invece, la velocità e la prontezza di riflessi sono fondamentali: i giocatori devono rispondere correttamente a cinque domande prima di tutti gli altri per vincere. Nonostante le domande sembrino facili, solo i più rapidi riusciranno a sconfiggere la concorrenza e dimostrare di essere veri smart ass. Infine, Joke’s on Who metterà alla prova la conoscenza della cultura pop: i partecipanti dovranno far indovinare agli altri l’identità dei personaggi famosi utilizzando il minor numero possibile di indizi, basati su carte che presentano frasi scritte come un post social, dimostrando intuizione, conoscenza e capacità di cogliere al volo gli indizi.

Non mancheranno i best seller come Punish Me, Daddy – il party game ideale per serate indimenticabili, che ridefinisce i limiti dell’imbarazzo e sfida il senso del pudore, invitando i giocatori a compiere azioni ridicole o a rivelare segreti inconfessabili – e Muffin Time, che promette di sconvolgere qualsiasi serata con un mix di caos e strategia fuori dal comune, pieno di trappole e sfide da superare. Per gli appassionati di musica, invece, Hitster e Hitster Radio Italia offriranno un viaggio nel tempo alla scoperta dei successi italiani e internazionali. Ma non solo, presso lo stand sarà possibile trovare anche tutti gli altri evergreen della linea, tra cui Bad People, Bad Choices, Don’t Get Got e il best seller What Do You Meme? con le diverse espansioni.

Yas!Games non si limita ai giochi: anche i gadget faranno la loro parte, rendendo l’esperienza ancora più memorabile. Torneranno gli amatissimi portachiavi apribottiglie brandizzati Yas!Games e braccialetti di Punish Me, Daddy. Le vere chicche di quest’anno? Il nuovissimo arbre magique Birdy Call, perfetto per diffondere lo spirito del gioco ovunque, e gli esclusivi stickers di Muffin Time.

Presso lo stand B11, padiglione 20, tutti gli appassionati potranno scoprire l’intera linea di giochi Yas!Games, dai più irriverenti e cinici ai più classici e strategici, e vivere un’esperienza unica all’insegna della socialità e del divertimento sfrenato.

Tyranitar protagonista del prossimo Raid Teracristal in Pokémon Scarlatto e Violetto

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Pokémon Scarlatto e Violetto continuano ad arricchirsi con eventi speciali, e il prossimo Raid Teracristal vede il ritorno di un’icona della seconda generazione: Tyranitar. L’appuntamento è fissato per il weekend dal 28 al 30 marzo, ma per chi dovesse perderselo ci sarà una seconda occasione tra il 4 e il 6 aprile, con le stesse condizioni.

L’esemplare di Tyranitar protagonista dell’evento non è uno qualsiasi: sarà disponibile solo nei Raid a 7 stelle, e si presenterà con un teratipo di tipo Spettro e l’Emblema della Forza Assoluta, segno distintivo dei Pokémon più rari ed esclusivi. Ogni giocatore potrà catturarne soltanto uno, ma sarà comunque possibile affrontare il raid più volte per aiutare altri Allenatori o raccogliere oggetti rari come pepite, caramelle rare e altri strumenti utili.

Come accedere all’evento

Per partecipare al Raid Teracristal, sarà sufficiente collegare la propria console Nintendo Switch a Internet e scaricare le ultime novità dal Poképortal attraverso il menu di pausa. Questo aggiornerà automaticamente i raid disponibili sulla mappa.

Come sempre, si potrà scegliere se affrontare Tyranitar in solitaria con l’aiuto di PNG o unirsi ad altri tre giocatori online per una sfida in cooperativa. In questo secondo caso sarà necessaria una sottoscrizione attiva a Nintendo Switch Online.

Assassin’s Creed Shadows supera i 2 milioni di giocatori: è il miglior lancio recente della saga

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Quando Ubisoft ha annunciato Assassin’s Creed Shadows, in molti – me compreso – hanno accolto la notizia con un certo scetticismo. Troppe aspettative, troppi confronti con i predecessori, troppa pressione dopo un Mirage che aveva diviso la community. E invece, oggi, dobbiamo riconoscere che Shadows è partito con il piede giusto: nei primi giorni dal lancio, ha raggiunto oltre 2 milioni di giocatori.

Una cifra imponente, soprattutto se si considera che solo poche ore prima Ubisoft aveva festeggiato il traguardo di un milione. In un post pubblicato su X, il team ha ringraziato la community, sottolineando come Assassin’s Creed Shadows abbia ormai superato i debutti di titoli del calibro di Origins e Odyssey, considerati due tra i più riusciti della “fase RPG” del franchise.

“Siamo entusiasti di celebrare questo incredibile traguardo! Grazie per esserti unito al viaggio nel Giappone feudale,” ha scritto Ubisoft.

Un successo che va oltre i numeri

Certo, i 2 milioni si riferiscono ai giocatori, non alle copie vendute. Al momento non ci sono dati ufficiali sulle vendite o indicazioni sugli obiettivi interni del publisher. Ma il segnale è chiaro: il pubblico ha accolto positivamente questo nuovo capitolo, a prescindere dalle valutazioni della critica.

Un dato interessante, tra l’altro, è che Assassin’s Creed Shadows ha ottenuto un metascore simile a quello di Dragon Age: The Veilguard, ma l’accoglienza e le prospettive per i due giochi sembrano diametralmente opposte. E questo perché Shadows ha dimostrato di essere, al netto dei difetti, un titolo solido e strutturato.

Una sintesi tra passato e futuro

Come abbiamo sottolineato nella nostra recensione, Assassin’s Creed Shadows rappresenta una fusione intelligente tra lo spirito stealth dei primi episodi e l’approccio RPG degli ultimi. Da un lato abbiamo Naoe, la shinobi agile e furtiva, perfetta per chi ama pianificare ogni mossa; dall’altro Yasuke, il samurai possente, ideale per affrontare i nemici a viso aperto.

Il risultato è un’esperienza che riesce a parlare a pubblici diversi, soddisfacendo chi è cresciuto con Altair e chi si è innamorato della saga con Origins e Valhalla. Non è un titolo rivoluzionario, ma è un passo avanti rispetto agli ultimi episodi.

Hai appena iniziato Shadows? Ti aiutiamo noi

Se anche voi siete tra quei 2 milioni di giocatori che stanno esplorando il Giappone feudale, sappiate che abbiamo preparato per voi una serie di guide per affrontare al meglio l’esperienza:

Recensione Domande Stupide da Fare ai Vostri Amici, quesiti improbabili e dove trovarli

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Quando un gioco da tavolo si orna di un nome parlante come Domande Stupide da Fare ai Vostri Amici, diventa piuttosto semplice illustrarne il leitmotiv. Il titolo infatti descrive e riassume in maniera estremamente precisa (ed un pelo pleonastica) quello che ci troviamo davanti.

Nomen omen, abbiamo dunque un party game basato su domande alle quali rispondere, contraddistinte da un tono molto leggero e goliardico. Un concept sicuramente già visto in mille altri prodotti, ma che Big Potato Games è riuscita a declinare in modi stimolanti.

Domande Stupide da Fare ai Vostri Amici è disponibile al prezzo di € 24,99 dal 27 Febbraio nei negozi fisici e presso i rivenditori online, distribuito nel nostro Paese da Asmodee Italia.


Confezione di vendita

Domande Stupide (da qui in avanti usiamo questa abbreviazione per non devastare il periodare) si presenta fin dal packaging come un titolo che fa della socialità la sua vocazione assoluta.

A colpire sono dapprima gli accostamenti cromatici fluo, arricchiti dalla stilizzazione dei numerosi gruppi di persone che Domande Stupide porta a coinvolgere. Un biglietto da visita sicuramente ammiccante, che si pone nel solco di questo peculiare sottogenere dei party game e che fa di tutto per risaltare sugli scaffali dei negozi in mezzo ad una nutrita concorrenza.

La confezione è altresì piuttosto corposa. Coi suoi 10,6 cm di lunghezza per 19 cm di altezza, oltre a 7 cm di profondità, Domande Stupide offre un packaging robusto e discretamente portatile anche se non leggerissimo. Un particolare plauso va all’attenzione riposta sui materiali, con scelte a favore della sostenibilità che comprendono l’assenza di plastica e l’utilizzo di adesivi di origine vegetale.

L’unboxing rivela, oltre al sintetico regolamento del titolo, la piccola plancia di gioco, un totale di quattrocento carte e sei divisori utili a separarle per argomenti differenti. Una proposta pragmatica, che punta ad un setup praticamente istantaneo delle partite. La stessa confezione infatti è il contenitore di default dal quale attingere ai vari quesiti del gioco. Se temete che le carte possano soffrire questa disposizione, non preoccupatevi. Domande Stupide ha tenuto perfettamente conto di ciascun spazio, includendo un piccolo spessore in cartoncino da rimuovere quando si gioca e riposizionare al termine delle partite. Esso garantisce così, nel primo caso la facilità di estrazione delle carte e nel secondo una salvaguardia letteralmente ermetica.

Regole della partita

Domande Stupide propone delle regole di gioco estremamente basilari, che puntano a creare in pochi secondi il massimo coinvolgimento possibile.

L’obiettivo del gioco è accumulare il maggior numero di punti indovinando correttamente a quale Domanda Stupida stanno rispondendo gli avversari. Il setup è praticamente immediato: aperta la scatola, è sufficiente posizionare la plancia ivi contenuta e munirsi di foglio e penna per iniziare la partita.

Il primo giocatore scelto dal gruppo (che può andare da tre ad otto individui) sarà Chi Indovina. Procede dunque alla scelta di una categoria tra le sei disponibili: Animali, Giocatori, Numeri, Cibo, Oggetti e Persone Famose. Effettuata la decisione, Chi Indovina chiude gli occhi.

A questo punto, un altro giocatore pesca cinque carte casuali della categoria indicata e colloca il mazzetto così formato a faccia in giù sul tavolo. Viene girata solo la carta in cima al mazzetto, in modo che tutti i giocatori (tranne Chi Indovina) possano leggere la relativa domanda. Fatto questo, la carta si rimescola nel mazzetto e Chi Indovina apre gli occhi.

I giocatori procedono dunque a dichiarare la loro risposta, che dovrà essere il più possibile onesta. Il compito di Chi Indovina sarà quello di analizzare, una alla volta, ciascuna delle carte del mazzetto ed intuire quale è la domanda alla quale i giocatori hanno risposto. Chi Indovina dovrà dunque posizionare ciascuna delle cinque carte sulla plancia, dalla meno alla più probabile. Effettuata la scelta, viene rivelata la domanda corretta. A seconda della posizione in cui il quesito è stato posto sulla plancia, attribuirà a Chi Indovina un punteggio che può oscillare tra zero e quattro punti.

Il numero di round complessivi varia al variare del numero di giocatori. Da tre a cinque, ciascun partecipante dovrà rivestire il ruolo di Chi Indovina due volte. In caso di più persone, sarà necessario rivestire il ruolo una volta. Il giocatore con il maggior numero di punti alla fine della partita è il vincitore.

L’esperienza di gioco

Come è facile intuire, Domande Stupide appartiene a quella famiglia di party game in cui le protagoniste sono le spiazzanti risposte a quesiti apparentemente innocui. Ed altrettanto immaginabile è capirne pregi e limiti naturali.

Proprio partendo da questi ultimi, è chiaro che il concept non è esattamente una novità. Soprattutto negli ultimi tempi il mercato ha assistito ad una fioritura sovrabbondante di giochi di società con un impianto ludico basato su risposte a domande imbarazzanti. Appare dunque piuttosto evidente che l’appeal della nuova proposta Asmodee Italia potrebbe non essere il medesimo per tutto il pubblico. Soprattutto per coloro che già hanno affrontato esperienze simili.

D’altra parte, Domande Stupide riesce a proporne una declinazione gustosa grazie ad un maggior coinvolgimenti indiretto dei giocatori passivi. Chi Indovina dovrà infatti intuire il quesito corretto al quale gli altri partecipanti hanno dato risposta, mentre questi ultimi non potranno dare indizi evidenti. Sebbene il regolamento suggerisca di assumere un atteggiamento impassibile… nulla vieta di essere un pochino più infami e tendere qualche tiro manchino a Chi Indovina con sguardi affabulatori e ghigni sardonici.

Domande Stupide apre così le porte a sessioni ludiche potenzialmente esilaranti, soprattutto col giusto gruppo di amici. Il merito è anche della selezione dei quesiti, che mescolano maliziosamente domande innocue (chi è più propenso a collezionare gufi in ceramica?) ad altre molto più subdole (chi tende a lavare meno i piatti?) che possono aprire la porta a deliziose faide tra i partecipanti.

Commento finale

Domande Stupide da Fare ai Vostri Amici ha, nel suo stesso nome, una efficace descrizione dei propri pregi. E così, radunare un bel gruppetto di persone per sfidarsi a colpi di quesiti inaspettati regala sempre risate assicurate. Una formula ludica che si arricchisce inoltre di dinamiche trasversalmente sociali, che sopperiscono ad un concept altrimenti piuttosto derivativo. La possibilità di intavolarlo con un elevato numero di giocatori, l’estrema facilità di approccio nonché il suo ritmo piacevole completano l’offerta del nuovo allegro party game distribuito da Asmodee Italia.

Si ringrazia Asmodee Italia per il gioco

inZOI sta per arrivare: il nuovo simulatore sudcoreano riuscirà a superare The Sims?

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In arrivo su Steam il prossimo 28 Marzo in accesso anticipato, inZOI è il nuovo simulatore di vita sudcoreano che punta a sfidare The Sims.

Previsto in futuro anche per PlayStation 5 ed Xbox Series X/S, nel titolo il giocatore può alterare ogni aspetto del proprio mondo per creare storie ed esperienze uniche. Proprio come nel mondo reale, l’alter ego virtuale (noto come “Zoi”) dovrà trovarsi un lavoro, una casa, una famiglia, interagire con altri Zoi ed instaurare relazioni umane.

inZOI è sviluppato con Unreal Engine 5, e si differenzia da The Sims proprio per la sua ottima veste grafica, alcune meccaniche di gameplay e un’IA estremamente efficiente.

Il titolo sarà acquistabile tra una settimana al prezzo di 39,99 euro, e riceverà aggiornamenti per tutto l’anno. A differenza di The Sims, i contenuti in arrivo durate il primo anno dal rilascio ufficiale saranno completamente gratuiti, e spazieranno da nuovi oggetti per l’arredamento ad un miglioramento del sistema di personalizzazione dei propri Zoi, che comunque già al lancio potranno contare su un’impressionante editor del personaggio.

Netflix Aprile 2025: tutti i film e le serie TV in arrivo

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La primavera 2025 entra nel vivo con il mese di Aprile, che regala agli abbonati Netflix una nuova ricca selezione di film e serie TV.

Aprile si prospetta un mese davvero ricco per il servizio streaming, che ospiterà il ritorno di due serie importanti per la piattaforma: Black Mirror (con la sua settima stagione) e You (che calerà il proprio sipario con questi ultimi episodi). Oltre a questi attesi ritorni, ci sarà grande spazio per nuove proposte: si va dall’adattamento anime di Devil May Cry al drama medico Pulse, dal thriller asiatico Karma al misterioso L’eternauta. Tra le pellicole, Vincent Cassell sarà nel cast di Banger mentre Tom Hardy vestirà i panni da protagonista in Havoc.

Netflix sta per condividere il catalogo delle nuove uscite per Aprile 2025 sulla propria pagina ufficiale, tuttavia sulla piattaforma arriveranno altri prodotti che troverete nell’elenco sottostante.

Troverete inoltre qualche piccolo consiglio sui titoli da tenere in considerazione in grassetto per l’aprile proposto da Netflix, oppure per le novità del mese di Marzo laddove vogliate più consigli.

1° Aprile

  • Il monologo della speziale (Serie di animazione)

2 Aprile

  • Robinson Crusoe (Film)
  • Banger (Film)

3 Aprile

  • Devil May Cry (Serie di animazione)
  • Pulse (Serie TV)

4 Aprile

  • Io e te dobbiamo parlare (Film)
  • Test (Film)
  • Karma (Serie TV)

7 Aprile

  • Kill Tony: Kill or Be Killed (Intrattenimento)

8 Aprile

  • Kian’s Bizarre B&B (Intrattenimento)
  • The Clubhouse: un anno con i Red Sox (Docuserie)
  • Come vendere droga online (in fretta) 4 (Serie TV)

9 Aprile

  • Bad Influence: il lato oscuro dei giovani influencer (Docuserie)
  • Tremila anni di attesa (Film)

10 Aprile

  • Frozen Hot Boys (Film)
  • Black Mirror 7 (Serie TV)

11 Aprile

  • Il giardiniere (Miniserie)

12 Aprile

  • How To Make Millions Before Grandma Dies (Film)

15 Aprile

  • Glaskupan – La cupola di vetro (Film)

16 Aprile

  • The Diamond Heist: il furto del Millennium Star (Docuserie)
  • Projekt UFO (Miniserie)

17 Aprile

  • Ransom Canyon (Serie TV)

23 Aprile

  • Bullet Train Explosion (Film)

24 Aprile

  • You 5 (Serie TV)

25 Aprile

  • Havoc (Film)

30 Aprile

  • Asterix & Obelix: Il duello dei capi (Serie di animazione)
  • L’eternauta (Serie TV)

Recensione Happy Mochi, l’insospettabile tatticismo del riso glutinoso

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Happy Mochi è la risposta ad una improbabile domanda: cosa potrebbe mai capitare mettendono insieme gli iconici e dolcissimi mochigome ad un rapido gioco di carte? Un quesito che devono essersi posti Johan Benvenuto (autore del fantastico Harmonies) e Romaric Galonnier (co-creatore del successo Intrighi a Corte), alla ricerca di un delizioso soggetto per realizzare un piccolo ma simpaticissimo party game.

Dall’incontro dei due designer nasce così un titolo adatto dai due ai sei giocatori, per partite da circa venti minuti in cui ci si sfiderà a realizzare il minor numero di punti possibile. Come? Ve lo raccontiamo.

Happy Mochi è disponibile al prezzo di € 11,99 dal 4 Marzo nei negozi fisici e presso i rivenditori online (come Amazon), edito da Asmodee Italia.


Confezione di vendita

Il packaging di Happy Mochi mette in chiaro fin dai primi istanti come il prodotto si rivolga al pubblico dei party game. E lo fa puntando su due elementi di chiara evidenza: la carinissima direzione artistica e le dimensioni della confezione.

Partendo da quest’ultimo aspetto, il gioco è racchiuso in dimensioni estremamente contenute. Parliamo infatti di 11,2 cm di altezza per 11,2 cm di lunghezza, oltre che 3,2 cm di profondità. Un formato tascabile nel più ampio senso della parola, che permette al titolo di essere comodamente trasportato anche nelle tasche di una giacca o in un qualsiasi zainetto. Si tratta delle medesime dimensioni di piccoli classici come Mogel Motte e Kakerlakenpoker, per intenderci.

Già dalla confezione traspare poi l’attenzione alla direzione artistica. Non solo il design dei teneri mochi è particolarmente azzeccato, ma possiamo apprezzare da subito l’implementazione di ColorADD. Si tratta di un codice segnaletico, ideato dal grafico portoghese Miguel Neiva, per aiutare le persone daltoniche a riconoscere i colori. Una scelta votata alla inclusività, perfettamente coniugata allo stile del prodotto, che non possiamo che salutare con un grande plauso.

Per quanto riguarda l’unboxing, il contenuto della confezione è strettamente essenziale vista la natura del titolo. Oltre al regolamento, riassunto con un breve (ma grazioso) foglietto illustrativo, la scatola ospita le settanta carte di gioco oltre alla indispensabile carta Valore. Un’offerta coerente, di cui abbiamo apprezzato tuttavia il solido posizionamento interno che impedisce alle carte di mescolarsi durante i trasporti.

Regole della partita

Happy Mochi presenta delle regole piuttosto semplici ed intuitive, parzialmente mutuate dall’intramontabile UNO ma con alcuni aspetti peculiari. L’obiettivo finale è infatti quello di ottenere il punteggio più basso tra tutti i giocatori. Per farlo, è necessario liberarsi delle proprie carte il più velocemente possibile al fine di ottenere meno punti possibili al termine di ogni round.

Il setup iniziale è molto semplice e rapido. Dopo aver mescolato le carte, ogni giocatore ne riceve sette che non devono mai essere riorganizzate. Devono pertanto restare, nella mano di ciascun giocatore, nell’esatto ordine in cui sono state date. Si colloca dunque la carta Valore al centro del tavolo con il lato “+” visibile e, al di sotto della stessa, due carte con la faccia rivolta verso l’alto che costituiscono la Coppia Centrale. Infine, si colloca il mazzo residuo.

Durante ciascun turno, ogni giocatore può pescare una carta oppure giocare una coppia. La prima opzione può essere effettuata direttamente dalla Coppia Centrale, dalla cima del mazzo oppure dalle proprie carte Conservate (carte “ereditate” al termine dai round precedenti). Una volta pescata, la carta andrà posizionata all’interno della propria mano e non potrà essere riorganizzata. La seconda opzione prevede di giocare una coppia: si dovrà dunque scegliere un insieme di due carte adiacenti dalla propria mano e posizionarle sopra la Coppia Centrale.

Tuttavia, non è possibile giocare una coppia liberamente in quanto esistono delle restrizioni. Possono essere di valore (superiore o maggiore della Coppia Centrale a seconda del lato esposto della carta Valore) o di colore (se la Coppia Centrale condivide il medesimo colore, anche non necessariamente lo stesso che si intende giocare), nonché implicare effetti aggiuntivi obbligatori o facoltativi (legati a bonus e malus). Se invece si gioca una coppia con gli stessi numeri, si urla Happy Mochi per dichiarare l’eccezione (queste coppie bypassano infatti le restrizioni esistenti).

Il round termina quando almeno un giocatore finisce le carte della propria mano. Gli altri giocatori sommano i punti delle carte ancora in loro possesso e costituiranno i punti penalità. Questi stessi giocatori dovranno scegliere una carta dalla propria mano per ereditarla nel round successivo (la prima carta Conservata). A questo punto inizierà un nuovo round. La partita termina quando un giocatore avrà raggiunto o superato i trenta punti di penalità, mentre chi ne avrà meno sarà il vincitore.

Happy Mochi

L’esperienza di gioco

Alla nostra prova, Happy Mochi si è rivelato una validissima alternativa nel mare magno dei party game.

Oltre per la sua estrema facilità di setup ed approccio iniziale, quello che ci ha colpito è il flow delle partite. Esso infatti è capace di oscillare dalla frenesia al tatticismo, soprattutto quando si iniziano a sfruttare gli effetti aggiuntivi di talune carte per ostacolare i propri avversari. Ogni round diventa così una corsa ad ostacoli tra l’obiettivo personale di liberarsi velocemente delle proprie carte e il target trasversale di rovinare i piani degli altri giocatori.

Happy Mochi

Le sue caratteristiche ne fanno un filler adatto ad ogni età e tipologia di giocatore. Valido tanto ad inizio serata per avviarla scaldando l’ambiente sia per chiuderla in chiave “defaticante”. Forse il titolo risulta un pò meno adatto per alternare proposte diverse. Soprattutto visto che la tempistica media (circa venti minuti) non lo rende il più rapido dei party game.

Come spesso accade per questa tipologia di prodotto, il suo successo è tendenzialmente vincolato alla predisposizione degli altri giocatori a calarsi nel giusto mood. Tuttavia, contrariamente ad altri titoli che richiedono una partecipazione più dinamica, le regole meccaniche di Happy Mochi lo rendono meno esposto a questo rischio e più facilmente fruibile in ogni circostanza.

Si tratta dunque di un titolo che ci sentiamo di consigliare senza riserve. Soprattutto se siete in cerca di una proposta fresca per accrescere la vostra collezione di giochi da tavolo leggeri e divertenti. Viceversa, se cercate una proposta che garantisca una maggiore profondità ed interazione tra giocatori, potreste voler guardare altrove (come al recente Per la Corona).

Commento finale

Dai creatori di titoli come Harmonies ed Intrighi a Corte, Happy Mochi si è rivelato un delizioso party game capace al contempo di addolcire per la sua estetica e conquistare per la propria ludica. Un filler adatto per ogni serata e per tutte le età, in grado di aprirsi ad una soprendente stratificazione tattica che saprà intrigare anche i giocatori più smaliziati. Grazie ad un ottimo price tag ed alla estrema tascabilità del proprio packaging, la nuova proposta Asmodee Italia ha tutte le potenzialità per diventare un appuntamento ricorrente nelle vostre serate in compagnia dei giochi da tavolo.

Si ringrazia Asmodee Italia per il gioco

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