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Project Motor Racing è il nuovo gioco di guida di Giants Software e Straight4 Studios

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Da chi ha reso l’agricoltura virtuale un fenomeno globale non ci si aspettava certo un gioco di guida dalle tinte racing, eppure eccoci qui: Giants Software e Straight4 Studios hanno appena presentato Project Motor Racing, in arrivo questo autunno su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S.

L’annuncio, accompagnato da un trailer narrato dalla leggenda delle corse Derek Bell, promette un’esperienza capace di coniugare realismo e accessibilità, senza rinunciare al cuore pulsante della simulazione.

72 auto, 27 circuiti e una fisica da veri professionisti

Project Motor Racing parte con numeri importanti: 72 vetture diverse, distribuite su 10 categorie tra classiche e moderne, e 27 circuiti internazionali ricostruiti con cura, anche grazie al supporto diretto di team ufficiali e piloti professionisti.

Il gioco poggia su un motore fisico evoluto, frutto del lavoro sul GIANTS Engine 10, già rodato nei campi virtuali ma ora rivisitato per la pista. Il risultato è un modello di guida solido, tecnico, ma allo stesso tempo modulabile in base al livello del giocatore. Simulazione sì, ma senza diventare una barriera.

Carriera, meteo dinamico ed eventi multiclasse

A completare l’offerta ci pensa una modalità Carriera profonda, eventi online competitivi, gare multiclasse, un ciclo giorno/notte che influenza l’illuminazione dinamica del tracciato e condizioni meteorologiche capaci di cambiare completamente l’approccio alla guida.

Non manca neppure un adattamento in tempo reale della linea ideale, che si modifica a seconda di ciò che accade in pista: pioggia, sporco sull’asfalto, collisioni o sorpassi fuori traiettoria. Ogni variabile può fare la differenza.

Requisiti ufficiali PC: serve una macchina solida

Già disponibili anche i requisiti di sistema per PC, che suggeriscono un motore tecnico importante e uno sviluppo nelle fasi finali. Ecco il dettaglio:

Requisiti minimi:

  • CPU: Intel Core i5 8400 / AMD Ryzen 5 2600
  • GPU: NVIDIA RTX 2060 / AMD RX 580
  • RAM: 16 GB
  • Storage: 125 GB
  • OS: Windows 10

Requisiti consigliati:

  • CPU: Intel Core i7 9700 / AMD Ryzen 7 3800
  • GPU: NVIDIA RTX 3070 / AMD RX 6800
  • RAM: 24 GB
  • Storage: 125 GB
  • OS: Windows 11

Una configurazione che punta dritta alla fascia alta, per garantire fluidità, dettaglio grafico e fedeltà fisica anche nei contesti più affollati e dinamici.

Tra ambizione e passione, una nuova strada da percorrere

Se le premesse saranno confermate alla prova pad alla mano, Project Motor Racing potrebbe rivelarsi la vera sorpresa dell’anno per gli amanti dei giochi automobilistici. Non solo per la quantità di contenuti e opzioni, ma per quell’equilibrio sottile tra il rispetto della simulazione e la voglia di aprirsi a un pubblico più ampio.

Una nuova corsia si apre nel mondo dei simcade, e stavolta il semaforo è davvero verde.

Grand Theft Auto VI rinviato: la nuova data d’uscita è maggio 2026

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La notizia che nessuno voleva leggere, ma che in molti temevano, è ora realtà: Grand Theft Auto VI è stato ufficialmente posticipato al 26 maggio 2026. Con un messaggio pubblicato direttamente sui propri canali ufficiali, Rockstar Games ha comunicato il rinvio della data di uscita, originariamente prevista in una finestra generica del 2025.

Un messaggio ai fan: “Vogliamo superare le vostre aspettative”

Nel comunicato, il team di Rockstar si è rivolto direttamente alla community, scusandosi per il ritardo e ringraziando i fan per la pazienza e il supporto dimostrati in questi mesi di attesa febbrile. L’entusiasmo attorno a GTA VI è stato definito “umiliante” da parte dello studio, che ha sottolineato quanto la pressione sia alta e quanto grande sia la responsabilità di mantenere – e superare – le aspettative.

“Con ogni gioco che abbiamo rilasciato, l’obiettivo è sempre stato quello di superare le vostre aspettative – e GTA VI non fa eccezione”.

Una promessa chiara, che conferma l’intenzione di raggiungere un livello qualitativo altissimo, anche a costo di prendersi altro tempo.

Una nuova data e una nuova attesa

La nuova data, 26 maggio 2026, fissa finalmente un obiettivo chiaro per i milioni di giocatori in attesa del titolo. Non si tratta più di un vago “2025”, ma di un giorno preciso sul calendario. Rockstar ha scelto di comunicare il rinvio in modo trasparente, evitando ambiguità e spiegando che il tempo extra servirà per completare al meglio il lavoro.

Cosa aspettarsi nei prossimi mesi

Il messaggio si conclude con una promessa importante: nei prossimi mesi verranno condivise nuove informazioni su Grand Theft Auto VI. È dunque lecito aspettarsi aggiornamenti più frequenti, nuovi trailer o dettagli su trama, ambientazione e personaggi. Dopo anni di silenzi, leak e ipotesi, ora i riflettori sono puntati sulla comunicazione ufficiale, che dovrà ricostruire un rapporto diretto con la fanbase.

Un’attesa che vale la pena?

Il rinvio di GTA VI è una notizia che fa male, ma non sorprende. I tempi di sviluppo si sono allungati per tutta l’industria, e Rockstar ha già dimostrato in passato quanto sappia prendersi il tempo necessario per consegnare esperienze epocali. Se questo significa vivere un’altra rivoluzione come accadde con GTA V nel 2013, allora sì: probabilmente ne sarà valsa la pena.

Recensione sedia da gaming Backforce V Plus, elegante, robusta e ecologica

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Backforce V Plus è una delle aggiunte più recenti alla linea di sedie da gaming che può essere utilizzata anche come sedia da ufficio. Il produttore teutonico l’ha progettata pensando sia ai gamer che ai professionisti, fondendo perfettamente i due mondi. Il mix di comfort, supporto lombare, opzioni di personalizzazione e materiali ecocompatibili la rende un’opzione fantastica per una pletora variegata di utilizzatori. Ne volete sapere di più? Allora continuate nella lettura della nostra recensione!

Caratteristiche tecniche

Peso minimo e massimo40 kg, 130 kg
Altezza minima e massima1,51 metri, 1,92 metri
MaterialiPlastica, tessuto PET riciclato
Altezza totale127-139 centimetri
Altezza della seduta45-57 centimetri
Altezza dello schienale82 centimetri
Larghezza dello schienale (interna)27 centimetri
Larghezza dello schienale (esterno)59 centimetri
Profondità del sedile46-51 centimetri
Larghezza del sedile48 centimetri
Profondità totale (senza base)60-65 centimetri
Larghezza dei braccioli9 centimetri
Profondità dei braccioli25 centimetri
Altezza dei braccioli dal sedile18-24 centimetri
Prezzo€ 499,00
Garanzia10 anni

Quali criteri vanno considerati quando si sceglie la propria sedia da gaming?

Dimensioni e regolazione: scegliere una sedia adatta alla propria corporatura

Quando si tratta di scegliere una sedia da gaming (in questo caso per adulti), è fondamentale considerare alcune caratteristiche come le dimensioni e la “vestibilità” ottimale. Ogni utente ha una morfologia unica in termini di altezza e peso, e una sedia mal adattata può rapidamente causare -dopo lunghe ore di gioco – disagio o persino dolore. Per garantire un comfort ergonomico a lungo termine, è necessario scegliere una sedia con più punti di regolazione: altezza, inclinazione dello schienale e regolazione dei braccioli. Queste regolazioni consentono di adattare la sedia alla propria posizione ideale e di mantenere una buona postura, evitando così di sforzare la colonna vertebrale o le spalle. Una sedia troppo piccola o troppo grande può ridurre l’efficacia di queste caratteristiche, motivo per cui è importante scegliere un modello che corrisponda alle proprie misure.

Rapporto qualità/prezzo: valutare il valore di una sedia da gaming

Investire in una sedia da gaming dovrebbe essere considerato in termini di rapporto qualità-prezzo. Potrebbe essere allettante optare per un modello molto economico, ma questo potrebbe compromettere la durata e il comfort. I materiali utilizzati, come similpelle, tessuto o persino cuscini di supporto lombare e per la testa, svolgono un ruolo chiave nella longevità del prodotto. Un altro aspetto importante è la qualità costruttiva. Una sedia da gaming di fascia alta offre solitamente un supporto ergonomico migliore e caratteristiche più robuste, come un meccanismo di inclinazione preciso e braccioli completamente regolabili. Si consiglia inoltre di controllare il servizio post-vendita e la garanzia offerti, poiché un buon supporto può giustificare un prezzo più alto in caso di difetti o usura.

Consigli per un modello professionale: per i gamer più esigenti

Per i professionisti degli eSport o per i gamer appassionati che trascorrono molte ore davanti allo schermo, è fondamentale scegliere una sedia da gaming che soddisfi criteri specifici. Un modello professionale deve combinare comfort, ergonomia e prestazioni. Ricercate sedie con supporto lombare rinforzato, materiali traspiranti e una struttura in grado di supportare lunghe sessioni senza deteriorarsi. Modelli come quelli dotati di cuscini regolabili, schienale reclinabile a 180° o braccioli 4D sono spesso consigliati per un uso intensivo. Queste sedie non sono solo progettate per il comfort, ma anche per massimizzare le prestazioni mantenendo il giocatore in una posizione ottimale durante il gioco.

Confezione di vendita

La Backforce V Plus arriva in una scatola di grandi dimensioni, pesante ma ben strutturata e – a dire il vero – anche piuttosto compatta. Il packaging è stato progettato con grande attenzione: ogni componente è separato e protetto da inserti in cartone, pellicole plastiche e pluriball per evitare graffi o danni durante il trasporto. All’interno si trovano tutte le parti necessarie per la costruzione della sedia (schienale, seduta, base a cinque razze, ruote, braccioli, viti, pistone a gas e chiavi a brugola) e le istruzioni di montaggio con illustrazioni dei singoli passaggi da seguire (con alcune immagini che potevano essere realizzate decisamente meglio in termini di comprensione).

Montaggio

Il montaggio è risultato essere semplice e vi garantiamo che è alla portata di chiunque. I fori sono perfettamente allineati e l’assemblaggio può essere completato in circa 20-30 minuti, anche da soli (ma per una maggiore comodità è consigliabile l’aiuto di una seconda persona). Non è diverso dal montaggio di qualsiasi altra sedia da gaming che abbia montato in passato ma abbiamo notato una attenzione nel dettaglio davvero meticolosa. In particolar modo, due sono le caratteristiche piuttosto interessanti della Backforce V Plus. La prima la troviamo direttamente nelle sue istruzioni di assemblaggio e riguarda l’utilizzo della scatola di spedizione per facilitarne il montaggio. Uno dei passaggi prevede di appoggiare lo schienale sulla scatola durante l’aggancio alla seduta. Una scelta che abbiamo trovato piuttosto ingegnosa. L’altro elemento che ci ha agevolato –  e non poco – è il fatto che la piastra che va collegata direttamente al pistone a gas e conseguentemente alla base a cinque razze, viene montata attraverso un sistema a scorrimento e non appoggiando semplicemente la piastra sulla seduta e cercando di mantenere l’allineamento con i fori per avvitare le relative viti. Una scelta che agevola, e non poco, il procedimento di assemblaggio, in quanto lo velocizza abbondantemente. Stessa cosa per la congiunzione fra schienale e seduta, le due porzioni vengono inserite l’una nell’altra, dopodiché, basta appoggiare il tutto sulla scatola di cartone, avvitare le quattro viti e il gioco è fatto. Una volta montata, la sedia appare immediatamente solida e ben rifinita.

Design ed estetica

Elegante, robusta ed ecologica

Backforce V Plus presenta un design dal fascino futuristico ma caratterizzato da una certa eleganza e decisamente meno estremo rispetto ad altre sedie da gaming, il che la rende adatta anche a contesti lavorativi. Il profilo ergonomico dello schienale, non ricorda il classico sedile automobilistico ma bensì una sorta di esoscheletro, a noi è venuto in mente subito Dead Space e la corazza di Isaac ma anche i mecha di Neo Genesis Evangelion. Sembra più una poltrona da comando che ben si adatterebbe al ponte della Nostromo della Weyland-Yutani Corporation o, oseremmo dire, del Millennium Falcon di Star Wars o ancora dell’’Enterprise di Star Trek. Le linea moderne e accattivanti si fondono con i materiali di qualità e le colorazioni disponibili sono si vivaci ma mai pacchiane. Rispetto a molte concorrenti, la V Plus evita l’effetto “plastico” e si distingue per un’estetica più curata e matura. Anche la cucitura decorativa con filo colorato è un dettaglio che conferisce valore al look complessivo. È una sedia che, visivamente, trasmette immediatamente la sensazione di un prodotto premium.

Materiali e qualità costruttiva

La costruzione è uno dei punti di forza principali della Backforce V Plus. È realizzata interamente in Germania, con un telaio interno in metallo robusto e una seduta in schiuma fredda sagomata, pensata per mantenere la forma nel tempo anche dopo lunghe sessioni di utilizzo. Il rivestimento è in PETG riciclato (certificato Oeko-Tex 100 e GRS), un poliestere termoplastico particolarmente apprezzato per la sua resistenza chimica, durevolezza ed eccellente formabilità. Il tessuto non solo è realizzato con materiale riciclato, ma il suo motivo a nido d’ape viene applicato utilizzando uno speciale processo chiamato “elettrosaldatura”. Ciò sta a significare che non è necessario incollare adesivi adattivi o altri materiali al tessuto. In questo modo, il tessuto rimane riciclabile. Il motivo a nido d’ape è disponibile su tutti i modelli Backforce V Plus, ad eccezione della BIG e della NAVI Edition. Il PET riciclato non è solo un bene per il pianeta, ma è anche esteticamente impeccabile: ogni cucitura è perfetta, nessun filo è fuori posto. In termini di confortevolezza, rispetto alle classiche sedie in ecopelle, si percepisce una certa ruvidità, il – alla lunga – potrebbe portare a qualche fastidio, soprattutto con il caldo ormai alle porte.

La base a cinque razze è in plastica (bisognava pur risparmiare da qualche parte), leggera ma davvero solida, e le ruote (universali da 65 mm morbide e con freno) scorrono fluidamente e, indipendentemente dalla superficie, senza generare rumori fastidiosi. I braccioli 5D – con la semplice pressione di un pulsante – sono comodi perché possono essere posizionati in modi diversi per trovare la posizione ideale (sono regolabili in altezza, pieghevoli sul retro e sul davanti). L’unico neo che abbiamo constatato è l’assenza di resistenza il che li rende soggetti a spostamenti imprevisti. Se ci si muove sulla sedia, è possibile facilmente spostarli indietro, avanti, a sinistra o a destra. Una maggiore resistenza sarebbe stata decisamente la scelta migliore e avrebbe evitato che ciò accadesse. Abbiamo invece particolarmente apprezzato, rispetto a qualsiasi altra sedia che abbia mai avuto, che i braccioli possono essere completamente ripiegati completamente all’indietro. Quindi, se ci si vuole avvicinare completamente alla scrivania, possono essere ripiegati. Il meccanismo di reclinazione è robusto e permette un’inclinazione ampia e naturale, con blocco nella posizione desiderata. La morbida imbottitura migliora inoltre la seduta e impedisce che le braccia si affatichino o i gomiti si spostino, anche durante l’uso prolungato.

Comfort ed ergonomia

Dal punto di vista ergonomico, la V Plus è progettata per garantire il massimo supporto anche durante lunghe ore di gioco o lavoro. Lo schienale alto sostiene perfettamente la schiena, mentre la seduta ampia e ben imbottita offre una postura stabile e comoda. Non ci sono cuscini lombari o cervicali separati, ma il supporto integrato nella struttura è ben studiato e risulta efficace per la maggior parte degli utenti. Il modello a 4 vie del supporto lombare del modello V Plus (proprio come nel modello di punta Backforce One Plus) consente una regolazione – mediante rotella superiore a destra – precisa sia in orizzontale che in verticale, adattandosi alla conformazione individuale della colonna vertebrale dell’utente. Inoltre, il meccanismo di sincronizzazione automatica può essere regolato completamente in base alle proprie esigenze. Ciò sta a significare che la resistenza dello schienale non è più regolata rigidamente, ma può essere settata con precisione in base al proprio peso e alle proprie preferenze tramite la manopola inferiore a sinistra. Backforce V Plus offre anche la regolazione della profondità e dell’inclinazione della seduta. La prima può essere regolata in modo semplice e senza sforzo all’altezza dell’utente grazie al pistone a gas di alta qualità, la seconda, attraverso una seconda leva, posizionata a destra; ciò consente alla sedia di adattarsi perfettamente alla corporatura dell’utilizzatore. Inoltre, la regolazione dell’inclinazione offre un vantaggio particolare: anche una variazione di pochi gradi può contribuire a migliorare sensibilmente il comfort di seduta e ad alleviare efficacemente le tensioni e le pressioni sulla colonna vertebrale, soprattutto durante le sessioni più lunghe. La sedia è certificata fino a 130 kg di carico massimo (e un’altezza massima di 192 cm), il che la rende adatta anche a utenti più robusti.

Durabilità

Backforce, come anticipato, pone molta attenzione alla sostenibilità: la V Plus è prodotta in Germania con materiali riciclabili e avvalendosi di una filiera ridotta. Inoltre, la sedia è pensata per durare nel tempo: ogni componente è sostituibile e riparabile, un vantaggio importante rispetto a molti competitor dove, se si rompe un elemento, spesso si è costretti a sostituire l’intera sedia. Questo approccio modulare, unito alla qualità dei materiali, la rende un investimento a lungo termine, sia dal punto di vista economico che ecologico (a confermarlo anche la certificazione tedesca Blue Angel che viene assegnata a prodotti o servizi particolarmente rispettosi dell’ambiente).

Disponibilità

La Backforce V Plus è disponibile a 499 (il che la colloca nella fascia medio-alta), con opzioni di spedizione principalmente in Europa. Se si sceglie di personalizzare le patch in velcro, il costo lievita sensibilmente. Parliamo di 9 € per ogni singola patch. È attualmente disponibile sul sito web ufficiale cliccando qui. La sedia da gaming è disponibile in una gamma di 5 colori e 4 edizioni fan, offrendo un’ampia scelta per gusti diversi (noi abbiamo optato per lo schema di colorazione nero/viola). Il badge/LED Gamer-Pulse posteriore (con nome o logo) aggiunge un tocco distintivo (e offre una durata fino a 20 ore; può essere rimosso e ricaricato con il cavo in dotazione). Insomma, la personalizzazione distingue la Backforce V Plus dalle sedie da gaming convenzionali e la rende un prodotto versatile, sia dal punto di vista funzionale che stilistico.

Commento finale

La Backforce V Plus si posiziona in una fascia medio-alta del mercato, ma offre caratteristiche solitamente riservate a sedie ben più costose. La qualità costruttiva, il design ricercato, il comfort ergonomico e l’impegno nella sostenibilità la rendono una scelta eccellente per chi cerca una sedia duratura e professionale, che sia comoda tanto per il gaming quanto per il lavoro d’ufficio. L’unico vero limite potrebbe essere la scelta di una base in plastica e non in alluminio leggero e una maggiore resistenza sui braccioli ma per la fascia di prezzo in cui si colloca, la V Plus offre un pacchetto estremamente bilanciato. Un acquisto consigliato per chi cerca una sedia premium senza voler arrivare ai livelli di prezzo di una Hero o di una Secretlab Titan EVO e che offre anche una vasta gamma di opzioni di personalizzazione. Dalle patch per le spalle personalizzabili all’illuminazione LED Gamer Pulse, ogni utente ha la libertà di personalizzare la propria sedia.

Xbox: aumentano i prezzi di console, accessori e giochi

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Con un aggiornamento ufficiale sul proprio sito, Microsoft ha annunciato una revisione globale dei prezzi per l’intero ecosistema Xbox, già in vigore dal 1° maggio 2025. Il rincaro riguarda sia le console Xbox Series X|S, sia la linea di accessori, sia – e forse soprattutto – i videogiochi first-party, che da fine anno toccheranno la cifra simbolica di $79,99, ovvero circa 90 euro. Un segnale forte, che arriva in un periodo delicato per tutto il mercato del gaming.

Console più care: ecco i nuovi listini europei

Il rincaro coinvolge tutta la line-up di console. In Europa, i nuovi prezzi consigliati sono i seguenti:

  • Xbox Series S 512 GB: 349,99€
  • Xbox Series S 1 TB: 399,99€
  • Xbox Series X Digital: 549,99€
  • Xbox Series X: 599,99€
  • Xbox Series X 2 TB Galaxy Edition: 699,99€

Un aumento sensibile rispetto ai listini precedenti, che porta il top di gamma a sfiorare quota 700 euro, allineandosi così ai rincari già visti in casa Sony e Nintendo.

Controller e accessori: prezzi rivisti, ma non per tutti

Anche la gamma di controller ufficiali subisce un adeguamento verso l’alto:

  • Xbox Controller (Core): 64,99€
  • Xbox Controller (colorato): 69,99€
  • Xbox Controller Special Edition: 79,99€
  • Xbox Controller Limited Edition: 89,99€
  • Xbox Elite Wireless Controller Series 2 Core: 149,99€
  • Xbox Elite Wireless Controller Series 2: 199,99€

Va sottolineato che l’aumento non coinvolge gli accessori Adaptive, pensati per l’accessibilità, che mantengono il prezzo attuale. Una scelta che dimostra almeno in parte una certa attenzione al tema dell’inclusività.

I giochi a 90 euro: rincaro annunciato per i first-party

Il passaggio più discusso riguarda però i giochi Xbox pubblicati da Microsoft, che a partire dalle prossime uscite natalizievedranno il prezzo consigliato salire a $79,99 / 90€. Una soglia psicologica ormai superata anche su Switch 2 e PlayStation 5, che Microsoft sembra voler colmare senza troppi giri di parole.

L’azienda specifica che:

  • l’aumento non sarà retroattivo (i giochi già pubblicati non cambieranno prezzo);
  • i nuovi prezzi si applicheranno sia alle copie fisiche che digitali;
  • ci saranno ancora giochi proposti a fasce di prezzo diverse, in base al tipo di contenuto.

Chi acquisterà i giochi dallo Xbox Store, inoltre, potrà continuare a usufruire del vantaggio Xbox Play Anywhere, che consente di giocare sia su console che su PC con un unico acquisto.

Una spinta indiretta verso Game Pass?

Con i titoli in uscita a 90€, la strategia Game Pass potrebbe diventare ancora più centrale: Microsoft sembra intenzionata a spingere gli utenti verso l’abbonamento Ultimate, dove i giochi first-party vengono offerti fin dal day one. Il messaggio è chiaro: invece di pagare 90 euro per ogni uscita, l’abbonamento mensile potrebbe diventare la scelta più “conveniente” – e fidelizzante.

Un aumento globale, ma con qualche eccezione

Il nuovo listino ha validità globale, ma presenta alcune differenze regionali. Ad esempio, gli headset ufficiali Xbox aumenteranno di prezzo solo in USA e Canada, mentre in Europa resteranno invariati. Un elemento che dimostra come Microsoft abbia calibrato i rincari anche in base alle dinamiche dei singoli mercati.

Prezzi in salita in tutto il settore videoludico

Il mese di maggio si conferma un periodo caldo per i rialzi nel settore gaming. Dopo le indiscrezioni sui prezzi di Switch 2 e gli aumenti per PS5 Digital Edition, anche Microsoft si unisce al trend. E tutto questo – come molti utenti fanno notare anche sui social – ancora prima dell’uscita di GTA 6, che in molti temevano potesse essere il primo detonatore degli aumenti generalizzati. In realtà, il contesto economico globale, tra inflazione, dazi e tensioni internazionali, ha accelerato i rincari in modo ben più profondo.

8BitDo lancia l’Ultimate 2 Wireless: ancora più sostanza ad un prezzo top!

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8BitDo ha annunciato oggi l’arrivo in Europa del nuovo 8BitDo Ultimate 2 Wireless Controller, il controller premium disponibile per PC Windows e dispositivi Android. In questa nuova versione 8BitDo ha praticamente migliorato in tutto il precedente modello (noi avevamo provato la versione non Ultimate, qui) , dalla precisione dei grilletti a quella degli analogici, passando per nuove opzioni di personalizzazione e software e alle nuove colorazioni.

Caratteristiche di punta

Il nuovo controller rappresenta un’evoluzione significativa rispetto al modello precedente, introducendo numerose migliorie tecnologiche:

  • Tecnologia wireless “8Speed”: connessione 2.4G ultra-stabile con latenza bassissima (fino a 1ms in condizioni ideali) e portata di 10 metri
  • Joystick TMR: maggiore sensibilità, precisione e durabilità con consumo energetico ridotto
  • Grilletti a effetto Hall: possibilità di passare tra modalità lineare e tattile a seconda del gioco
  • Bumper rapidi programmabili: pulsanti L4 e R4 personalizzabili per reazioni più veloci
  • Controllo di movimento a 6 assi: completamente personalizzabile per azioni basate sul movimento, ideale per FPS
  • Anello RGB Fire Ring: illuminazione interattiva regolabile con modalità multiple

Base di ricarica integrata

Una caratteristica particolarmente apprezzabile mutuata dal precedente modello, è la base di ricarica integrata, che mantiene il controller sempre carico e pronto all’uso e funge anche da organizer per il controller sulla scrivania. Il sistema riconnette automaticamente il controller quando viene rimosso dalla base, garantendo sessioni di gioco ininterrotte.

Compatibilità e software

L’Ultimate 2 Wireless Controller è compatibile con:

  • Windows 10 (1903) e versioni successive
  • Android 9.0 e versioni successive

Attraverso il software 8BitDo Ultimate V2, gli utenti possono personalizzare completamente mappatura dei pulsanti, sensibilità di joystick e grilletti, vibrazione, illuminazione RGB e controlli di movimento. È inoltre possibile creare macro e profili personalizzati, passando rapidamente dall’uno all’altro.

Disponibilità e prezzo

Il controller 8BitDo Ultimate 2 Wireless è disponibile da oggi in Europa al prezzo di €59.99/£49.99 nelle colorazioni bianca, nera e viola.

Per chi cerca un’esperienza di gioco mobile completa, è disponibile separatamente anche l’8BitDo Mobile Gaming Clip, compatibile con l’Ultimate 2 Wireless Controller.


L’Ultimate 2 Wireless rappresenta l’offerta più avanzata di 8BitDo fino ad oggi, posizionandosi come alternativa premium ai controller ufficiali per PC e mobile, con caratteristiche che soddisfano anche i giocatori più esigenti.

Per tutti i dettagli vi rimandiamo al comunicato stampa qui sotto.

8BitDo® Finesses the Flagship, Launching the Ultimate 2 Wireless Controller for Windows® PC and Android® Across Europe

Fully Upgraded for Next-Level Performance, the Ultimate 2 Wireless Controller Brings High-End Features to PC and Mobile Devices

Karlstad, Sweden – April 30, 2025 – Game Outlet Europe®, an independent distributor of video games and gaming accessories and part of Embracer Freemode®, today announced the shipping of the 8BitDo® Ultimate 2 Wireless Controller across Europe.

Redesigned and fully upgraded for true next-level performance, the Ultimate 2 Wireless Controller adds a series of state-of-the-art new features, making the best even better.

Compatible with Windows® PC and Android® devices, the Ultimate 2 Wireless Controller uses the exclusive 8BitDo ‘8Speed’ Wireless Technology, delivering an exceptionally stable 2.4G connection with ultra-low latency under 1ms. Engineered for rock-solid reliability, the 8Speed Technology features strong anti-interference and a 10m range with virtually no lag. When used with Android devices, the controller switches to Bluetooth®, once again providing a strong, solid signal for lag free use.

Advanced wireless technology is of little use if the controller is lacking, but 8BitDo fans have little to fear here, as the new gamepad is stacked with advanced features designed to deliver premium performance, whatever your game. Utilising TMR (Tunneling Magnetoresistance) Joysticks, the latest technology offers higher sensitivity, greater precision, and enhanced durability, all the while consuming less power than other joystick technologies, ideal for wireless controllers. Surrounding the joysticks, the RGB Fire Ring provides interactive, fully adjustable lighting, featuring multiple light modes to choose from.

For the Triggers, the Ultimate 2 Wireless Controller utilises Hall-Effect technology, complete with a discrete Mode Switch allowing gamers to select between linear triggers and non-linear tactile triggers depending on player preference or gaming scenarios. In addition, the Ultimate 2 Wireless Controller comes complete with Remappable Fast Bumpers (R4 and L4 buttons) which are designed for personalized configuration, giving gamers razor sharp reaction times during gameplay. Completing the impressive roster of input buttons, the Ultimate 2 Wireless Controller includes Pro Back Paddle Buttons, Tactile Bumpers and a refined D-pad for enhanced control and faster response.

For those favouring motion control, gamers can utilise the customizable 6-Axis Motion Control, allowing enhanced, fully customizable motion-based actions in FPS games with 6-axis motion control under 2.4G mode. 

The included Integrated Charging Dock houses the 2.4G Adapter and keeps your controller fully charged and ready to play at all times, and even automatically reconnects when removed from the dock!

The 8BitDo Ultimate 2 Wireless Controller is available for purchase now, priced at €59.99 / £49.99, and is available in White, Black and Purple variants.

For more information on the Ultimate 2 Wireless Bluetooth Controller, please visit: https://www.8bitdo.com/ultimate-2-wireless-controller/ 

Lost Soul Aside è stato rinviato, ecco la nuova data di uscita

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Sony Interactive Entertainment e Ultizero Games hanno annunciato che Lost Soul Aside non arriverà più il 30 Maggio, bensì qualche mese dopo: il 29 Agosto.

L’action RPG, che ha percorso un lunghissimo periodo di sviluppo di oltre dieci anni (i lavori iniziali sono partiti a fine 2014), richiederà infatti ulteriore tempo per migliorare l’esperienza finale. Lost Soul Aside è previsto per PlayStation 5 e PC via Steam ed Epic Games Store.

Siamo davvero grati per la risposta positiva che abbiamo ricevuto dai giocatori di tutto il mondo da quando abbiamo annunciato Lost Soul Aside” ha dichiarato Yang Bing, CEO di Ultizero Games e game director, in un comunicato. “Continuiamo a impegnarci per offrire un’esperienza di gioco di alta qualità. Per rispettare gli standard che Ultizero Games si è prefissata, ci prenderemo un po’ di tempo in più per perfezionare il gioco. Lost Soul Aside uscirà il 29 agosto 2025. Vogliamo esprimere i nostri più sentiti ringraziamenti ai nostri fan in attesa del lancio”.

Sebbene non ci siano indicazioni in questo senso, è possibile immaginare che abbia influito nella decisione la distanza estremamente ravvicinata della release date originaria alla data di lancio di Nintendo Switch 2. Potrebbe essere possibile che il rinvio sia stato stabilito anche per evitare la scomoda concorrenza (ed attenzione mediatica superiore) relativa al lancio della nuova console.

Recensione Clair Obscur: Expedition 33, l’impressionante titolo di esordio di Sandfall Interactive

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Dopo la nostra anteprima dello scorso marzo, abbiamo finalmente avuto l’occasione di mettere le mani sulla versione completa di Clair Obscur: Expedition 33. Il titolo di debutto sviluppato dallo studio francese indipendente Sandfall Interactive e pubblicato da Kepler Interactive, è un GDR che offre un’esperienza avvincente e profondamente immersiva, unendo narrazione, meccaniche di gioco innovative e un mondo visivamente straordinario.

Vi ricordiamo che il gioco è disponibile dal 24 aprile 2025 su PC (via Steam), Xbox Series X/S, PlayStation 5 e per tutti gli abbonati al servizio Xbox Game Pass Ultimate.


Versione testata: PlayStation 5


Anno dopo anno, la Pittrice ci cancella

Clair Obscur: Expedition 33 comincia con una premessa tanto affascinante quanto macabra e misteriosa, in un quadro caratterizzato da una distopia agghiacciante in cui il destino dell’umanità è stato dettato da un rituale intriso di inevitabilità. Il protagonista (Gustave che ricorda Robert Pattinson e Kieron Culkin) è un membro della spedizione chiamata “Expedition 33, alle prese con un fenomeno che si verifica annualmente. La Pittrice (un’entità misteriosa e divina) si risveglia e inizia a dipingere sul suo Monolito che domina l’orizzonte. Dipinge un numero maledetto – in una sorta di conto alla rovescia – e tutti coloro che hanno quell’età si tramutano in una cascata di polvere e petali e svaniscono in una cancellazione (un fenomeno noto come “Gommage“) che ha un che di poetico. Anno dopo anno quel numero cambia, e altre persone saranno cancellate … e ora tocca al numero “33”. Con un solo anno da vivere, Gustave, Lune, Maelle e gli altri esploratori partono da Lumiere (che ricorda – seppur in versione distopica – Parigi) in missione; l’obiettivo? Interrompere il ciclo di morte della Pittrice in cui l’umanità vive e muore per sua esclusiva volontà.

La Pittrice, vive su un’isola lontana visibile dalle coste di Lumiere. Ma l’arrivo del gruppo sulle coste del Continente per cercare di porre fine ai nefasti eventi annuali, non va propriamente come auspicato. Un misterioso e ostile vecchio annienta la stragrande maggioranza parte della squadra, lasciando Gustave e alcuni dei membri a lottare per la propria vita. Dopo l’adrenalinica sequenza, ci siamo ritrovati nei panni di un provato Gustave in una foresta eterea (che ci ha ricordato non solo Final Fantasy ma anche Avatar), dove le pareti rocciose e i fiori bioluminescenti ci hanno guidato verso il primo obiettivo principale. Mentre i sopravvissuti affrontano la loro desolante realtà, il Gommage è diventato più di una crudele inevitabilità; sembra quasi una tradizione con la quale gli umani hanno ormai imparato a coesistere. Frasi come “Siamo già morti” escono dalle labbra con una facilità disarmante. Ma molti di fronte all’ombra della loro imminente fine o aggrappati al fragile filo della speranza, adottano un grido di battaglia: “Quando uno cade, noi continuiamo“. Chi condivide questa mentalità sceglie di arruolarsi nella spedizione (che assume il numero disegnato dalla Pittrice). Nessuna di queste spedizioni è ancora riuscita a sconfiggerla, almeno fino ad ora … l’ottimismo è una merce difficile da trovare per i membri della spedizione. La maggior parte di loro non combatte più per la vittoria; sembrano quasi andare verso la fine, verso quella morte impossibile da evitare, scoprendo quante più informazioni possibili sulla Pittrice per aiutare la prossima generazione a tentare di fermare la loro lenta estinzione. Sebbene il plot narrativo – presenti una certa originalità e sia stato ben scritto – abbiamo avuto la sensazione che il gioco avesse completamente perso la trama verso le battute finali. L’ultimo atto di Clair Obscur – eviteremo inutili spoiler – ci è sembrato un po’ frammentato. Il colpo di scena finale è comunque riuscito a convincerci in quanto gran parte del peso della narrazione è stato egregiamente sostenuto dal doppiaggio, che ha contribuito ad attenuare le lievi incongruenze di un atto finale che si è perso un po’ nella sua stessa grande ambizione.

C’è sempre domani

Come ogni gioco di ruolo a turni che si rispetti, Clair Obscur è dotato di un robusto sistema di combattimento (per un approfondimento vi rimandiamo alla nostra guida dedicata) e di una sovrabbondanza di abilità, attributi e aggiornamenti che trasformano le sue dinamiche meccaniche di schivata e parata in tempo reale in una vera e propria partita a scacchi. Ogni scontro in Clair Obscur non è il solito scambio di colpi a turni. Piuttosto, fonde l’azione in tempo reale con la strategia tradizionale: schivare e parare i colpi in arrivo – è di fondamentale importanza – dopodiché è necessario scatenare i potenti QTE per amplificare gli attacchi. Nello specifico, il sistema di combattimento ibrido a turni in tempo reale, prevede che ogni personaggio si alterna in base alla propria velocità: più si è veloci, più probabilità si hanno di attaccare per primi e più turni si ottengono. Tuttavia, è possibile reagire agli attacchi nemici in tempo reale, utilizzando una varietà di azioni difensive per evitare di subire danni. La ruota di battaglia mostra le azioni a disposizione. All’inizio della partita, è possibile attaccare, usare abilità, oggetti consumabili o usare la mira libera per sparare. In seguito, alla ruota di battaglia vengono aggiunti gli attacchi gradient (che possono essere concatenati alle abilità più potenti). Ogni personaggio può usare 6 abilità contemporaneamente (a patto di aver accumulato abbastanza punti abilità salendo di livello).

Uno degli aspetti del combattimento a turni – incentrato sulla sinergia – di Clair Obscur che ci ha affascinato maggiormente è relativo alle innumerevoli ore che abbiamo trascorso ad armeggiare nei menu, elaborando strategie con una accuratezza ai limiti della perfezione. Combinando Picto (che indica le abilità dei personaggi), attributi unici e Lumine (abilità passive dei Picto che il giocatore può equipaggiare su qualsiasi altro personaggio, indipendentemente da chi abbia equipaggiato il Picto originale). Rispetto alla versione in anteprima, il sistema di statistiche nel gioco finale sembra essere stato lievemente ribilanciato, con un’allocazione ottimale delle statistiche in base all’arma equipaggiata. A causa di questo sistema di ridimensionamento, è importante reimpostare le statistiche ogni volta che si cambia arma. I Picto, accessori che potenziano vari tratti, incoraggiano a personalizzare ogni personaggio in base ai rispettivi punti di forza e ricercando – al contempo – di costruire la propria build.

Altrettanta attenzione l’abbiamo dedicata all’analisi dei nemici. Questi presentano punti di forza e di debolezza che vanno accuratamente studiati e tenuti a mente. Nel primo caso, per eseguire parate e schivate perfette, nel secondo caso, per contrattaccare al meglio, utilizzando la pletora di attacchi a disposizione del gruppo e le relative sinergie. In una sorta di leggiadra danza fatta di “oggetti”, “abilità”, e “attacchi”. Schiva, para, spara, colpisci. Un sistema praticamente perfetto e – vi garantiamo – seppur apparentemente “ripetitivo”, capace di non stancare mai tenendo alta la concentrazione del giocatore, dall’inizio alla fine. C’è un’ottima varietà di nemici nel gioco, ce ne sono così tanti che il gioco “si diverte” a mescolarli. Anche la difficoltà in sé non è un grossissimo problema, in quanto è settabile. Se siete più giocatori avvezzi ai giochi turn-based e non avete buoni riflessi, potete optare per difficoltà più basse. Se siete più portati per i soul, potete optare per la difficoltà più alta e aumentare davvero il tasso di sfida.

Le uniche problematiche che abbiamo notato in termini di combat system riguardano la varietà di attacchi dei nemici. Sebbene – come anticipato – ce ne siano svariati, dispongono solo di 2/3 attacchi ciascuno (che diventano 5/7 soltanto verso le fasi finali del gioco), fatta eccezione per i Boss che come tutti i titoli del genere, vi daranno più di qualche grattacapo, con attacchi e combo stratificate. In definitiva, molti nemici diventano una sorta di mini-boss, caratterizzati esclusivamente da enormi riserve di salute. Ed è qui che si iniziano a capire i loro limiti in termini di schema di attacco e di prevedibilità.

Detto questo, i nemici hanno debolezze elementali diverse. Se un tipo di danno è inefficace e si stanno avendo difficoltà in combattimento, è necessario valutare la possibilità di passare a un’arma diversa o di provare abilità di un elemento diverso. Gli scudi proteggono da tutti i danni. Quando un nemico si protegge, è necessario utilizzare un’abilità anti-scudo, un attacco multi-colpo o colpi con mira libera per romperlo. I potenziamenti forniscono invece un bonus temporaneo sia agli alleati che ai nemici. I debuff, noti come status, sono una parte importante della battaglia. In particolare, ci sono molte sinergie attorno allo status “Bruciatura”, che infligge danni da fuoco alla fine del turno. Lentezza riduce la velocità e ritarda l’azione, Stordimento fa saltare un turno, Indifeso rende più vulnerabili ai danni e Sfinimento impedisce di ottenere PA. Schivare è più facile che Parare, ma Parare (che alla lunga diventa l’opzione migliore) è molto più gratificante. Parare dà +1 PA per attacco parato; parando ogni attacco in sequenza, si andrà a scatenare un contrattacco devastante! Proprio per questa ragione, la scelta migliore è impostare i personaggi in modo diverso. In questo modo andranno ad infliggere diversi tipi di danni elementali. Se un nemico è resistente o immune a un tipo di danno, potrete semplicemente usarne un altro senza dover cambiare arma o build. Insomma, il gioco si presta si a diversi stili ma sono tutti accumunati da un’analisi strategica comune.

L’altro elemento cardine è dato dall’esplorazione. L’esplorazione della mappa del mondo di gioco, l’abbiamo trovata assolutamente affascinante. Ci è piaciuto il modo in cui è stata strutturata. È progettata in modo tale da permettere di sbloccare abilità via via crescenti e che vi permetteranno di accedere a sempre più aree. Quindi, man mano che si avanza nel gioco, potrete tornare indietro e vedere cose che prima non eravate in grado di vedere in determinati luoghi e avere accesso a nuove aree a cui non eravate in grado di accedere. Ci ha ricordato un po’ i vecchi Final Fantasy, dove una porzione sempre più ampia della mappa del mondo diventa disponibile man mano che si procede nella storia principale. Alcune aree sono davvero ottime in termini di esplorazione, mentre altre sono più semplici e si riesce quasi a prevedere dove bisogna andare e dove trovare ogni oggetto. Avremmo preferito che ci fosse stato un po’ più di impegno, ma nel complesso, il lavoro svolto sull’esplorazione è davvero buono.

Un mondo splendido e inquietante

Le ambientazioni sono variegate e ogni zona ha una sua estetica distintiva che contribuisce a creare un’atmosfera unica con ogni dettaglio che riflette la solitudine e il mistero del mondo in cui si svolge l’avventura.

Dal punto di vista grafico, Clair Obscur: Expedition 33 è un vero capolavoro, non tanto per l’aspetto puramente grafico (c’è sicuramente di meglio in giro) ma nel suo insieme. Pochi giochi riescono a catturare l’attenzione e Clair Obscur è sicuramente fra questi. Oltre alla direzione artistica del gioco – a dir poco ispirata – con un’attenzione particolare a rendere ogni scena visivamente affascinante e funzionale al gameplay, la cosa più sorprendente è il suo mix incredibile di design. Da quello dei personaggi – che sembrano uscire dalla Belle Époque – passando per gli ambienti art déco e distopici/fantasy, pieni di diversità e di creature memorabili che trasudano atmosfera. La nebbia serpeggia sui sentieri acciottolati, rovine dorate brillano sotto lucernari frammentati e architetture lontane si contorcono con un’eleganza maestosa, in quello che sembra, in tutto e per tutto, un dipinto vivente. Anche la scelta di un attraversamento del mondo esterno in terza persona, non è casuale.

Sembra quasi di star giocando ad un gioco di Warhammer, con i personaggi che camminano in un diorama vivente e pulsante. Sulla strada vi imbatterete nei particolari Nevron, creature ostili e soprannaturali che hanno messo fine senza troppe cerimonie alle spedizioni passate. Altrove, creature meno ostili e oniriche sembrano avere un atteggiamento ambivalente nei confronti delle difficoltà degli umani (come ad esempio i Mimi). Per loro, siamo solo l’ultimo di una serie annuale di spedizionieri che passano di qui. Eppure, al netto dei pericoli ci siamo ritrovati ad esplorare ogni anfratto e a percorrere strade secondarie, imbattendoci – inevitabilmente – in scontri (talvolta piuttosto dolorosi) ma al contempo cercando di comprendere il funzionamento del mondo e della sua cultura. Una cultura che può essere apprezzata anche attraverso la scoperta di diari di spedizioni passate che includono utili consigli per le aree più insidiose e gli scontri con i boss. Anche se alcuni di questi diari – che nella pratica funzionano non dissimilmente dai codici sparsi in innumerevoli altri giochi – non li abbiamo trovati particolarmente utili per capire come affrontare un determinato nemico, abbiamo comunque apprezzato la scelta di enfatizzare sull’imparare da chi è venuto prima e lasciare un’eredità a chi verrà dopo, uno degli elementi più emozionanti e toccanti. Eravamo così incuriositi dalla storia più ampia che abbiamo fatto di tutto per ottenere ogni diario.

Cercare difetti in Clair Obscur è come cercare un ago in un pagliaio, anche se abbiamo riscontrato alcuni problemini durante la nostra run. Il più evidente è il problema di sincronizzazione labiale, soprattutto nelle scene minori. Ci sono momenti in cui i movimenti della bocca dei personaggi non corrispondono esattamente ai dialoghi. Abbiamo anche riscontrato alcuni bug audio che interrompevano la musica a metà combattimento e sono notevoli i sacrifici nelle animazioni facciali (non propriamente al passo con i tempi).

Una colonna sonora sublime!

Il comparto audio è un altro dei punti di forza di Clair Obscur: Expedition 33. La colonna sonora realizzata da Lorien Testard è tra le migliori del panorama videoludico moderno ed è incredibilmente efficace nel creare una sensazione di tensione e di mistero. Le composizioni – che si collocano a metà strada tra Final Fantasy X Nier: Automata – si adattano perfettamente al tono del gioco, accentuando i momenti di esplorazione e le sequenze di combattimento più intense. C’è un notevole utilizzo degli archi che aggiungono una costante vena di malinconia. I violini ululano come ricordi che si rifiutano di svanire, i violoncelli portano il peso di un mondo in preda a un lento collasso, e persino i momenti più silenziosi sembrano trasmettere qualcosa. La musica, in definitiva, riesce a toccare le corde emotive del giocatore e a incrementare il coinvolgimento. Il sound design è altrettanto curato, con effetti sonori che contribuiscono al senso di realismo mentre il doppiaggio – sentito e toccante – accresce la tensione emotiva. Guardando il cast , non sorprende che questa sia una delle interpretazioni più avvincenti del genere. La decisione di Sandfall Interactive di investire così tanto nel cast si è rivelata ampiamente ripagata.

Un titolo da giocare tutto d’un fiato

La durata complessiva di Clair Obscur: Expedition 33 si attesta dalle trenta alle quarantacinque ore complessive. Gli appassionati del genere potrebbero storcere il naso essendo abituati a titoli della durata di oltre 100 ore. Ma in questo caso, la minor durata gioca a favore del gioco. Ogni singola interazione sembra studiata, senza spreco di tempo o attraverso l’inserimento di elementi dalla mera natura riempitiva. Il gioco si muove da una scena all’altra senza interruzioni, senza mai trascinarsi, e questo lo rende molto più avvincente. Se cercate di più, i contenuti secondari di Clair Obscur li abbiamo trovati altrettanto impressionanti. Come la maggior parte dei grandi giochi di ruolo, il mondo è un piacere da esplorare e le missioni opzionali ricordano Final Fantasy X e altri titoli classici. È anche evidente che gli sviluppatori abbiano dedicato molto impegno a questi contenuti, in quanto è possibile ottenere succulenti ricompense per aver esplorato sentieri meno battuti. Verso la fine del gioco, i super boss opzionali metteranno alla prova sia la vostra abilità che la vostra comprensione delle meccaniche di gioco. Sandfall Interactive ha fatto un lavoro assolutamente fenomenale nel progettare questi boss e li consigliamo vivamente a chiunque cerchi l’esperienza completa.

Commento finale

Clair Obscur: Expedition 33 è un GDR affascinante e coinvolgente che offre un’esperienza intellettualmente stimolante. Con una narrazione solida, unica e originale, un gameplay – in particolar modo per quanto riguarda il combat system – innovativo e una grafica funzionale, il gioco riesce a tenere il giocatore incollato allo schermo, facendo leva sulla combinazione di esplorazione, mistero e combattimento. Nonostante alcuni piccoli difetti legati in particolar modo al finale – un po’ frammentato e che sembra perdersi nella sua stessa ambizione e a qualche incertezza tecnica – il titolo si distingue per la sua capacità di offrire un’esperienza immersiva e memorabile. Clair Obscur: Expedition 33 è – a nostro giudizio – il gioco di ruolo d’esordio più impressionante che abbiamo mai avuto la fortuna di giocare.

Clair Obscur: Expedition 33, guida: Dove trovare e come sconfiggere tutti i Mimi nascosti

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Esplorando il misterioso mondo di Clair Obscur: Expedition 33, potrete incontrare diversi boss opzionali. Tra i più inquietanti e misteriosi ci sono i Mimi. Questi strani nemici – sebbene presenti praticamente in ogni regione principale esplorabile – non sono sempre facili da trovare, poiché spesso si nascondono lontano dai sentieri principali, in attesa che qualche esploratore coraggioso li incontri. Sconfiggerli non è un’impresa semplice, ma farlo può garantirvi ricompense importanti, tra cui risorse preziose come i Picto o abiti e tagli di capelli per personalizzare i vostri personaggi.


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In questa guida, spiegheremo dove si trovano tutti i Mimi e vi daremo utili consigli su come sconfiggerli e quali ricompense andrete ad ottenere!

Ecco un elenco completo di tutti i Mimi attualmente conosciuti, le loro posizioni e le ricompense ottenibili:

Mimo #1

Lumière

Posizione: Si trova durante il Prologo, quando esplorate Lumière. Seguite il percorso della storia principale e accompagnate Sophie al porto per la cerimonia del Gommage. Dopo aver attraversato il Mercato dei Fiori per raggiungere il porto, entrerete in un’ampia area aperta con tantissimi PNG che chiacchierano dell’imminente Gommage. Saprete di essere nel posto giusto quando vedrete il numero “34”. Di fronte alla fontana e di fronte a un arco simile all’Arco di Trionfo, diviso in tre parti, dirigetevi a destra per avvicinarvi al palco. Dirigetevi a est (destra). Dovreste vedere il primo Mimo in piedi e semi nascosto. ATTENZIONE, se doveste perderlo nel corso del prologo, non potrete più combatterlo. Tuttavia, la ricompensa potrà essere comunque ottenuta in seguito.
Ricompensa: Disco musicale Lumière

Mimo #2

Radure fiorite

Posizione: Durante l’Atto 1, una volta raggiunto le radure fiorite e di fronte alla Bandiera della Spedizione, dovrete dirigervi a sinistra verso un solitario Lancelier. Dopo aver sconfitto il nemico, continuate a procedere verso ovest fino a raggiungere quello che sembra un vicolo cieco. Una volta giunti alla fine del sentiero, giratevi verso la parete nord e usate l’appiglio per raggiungere la formazione rocciosa in lontananza. Seguendo il sentiero, dovreste raggiungere un’altra piattaforma a forma di altare con il rampino; qui si si trova il Mimo che state cercando.
Ricompensa: l’abito Baguette e un taglio di capelli per Gustave.

Mimo #3

Acque Volanti

Posizione: Quando entrate nella zona di Acque Volanti, dirigetevi verso Via Lumiéran e svoltate a sinistra attraverso le alghe. Arrampicatevi sugli appigli e vedrete il Mimo delle Acque Volanti.
Ricompensa: un taglio di capelli corto per Maelle e un colore di Lumina.

Mimo #4

Santuario Antico

Posizione: Vicino alla bandiera della Spedizione 63 del Labirinto del Santuario, vedrete un sentiero che porta a destra, dove c’è una piccola apertura sotto i rami di un albero caduto. Proseguite a destra finché non potrete passare sotto una roccia. Una volta dall’altra parte, andate a sinistra finché non individuate un’area aperta con un enorme e fatiscente campana in lontananza. Il Mimo si nasconde dietro di essa, vicino al mulino a vento.
Ricompensa: l’abito Baguette e un taglio di capelli per Lune.

Mimo #5

Il nido di Esquie

Posizione: Dentro al Nido, individuate lo strapiombo e lasciatevi cadere al suo interno. Il Mimo vi aspetterà proprio lì in piedi su una superficie rocciosa vicino all’acqua.
Ricompensa: l’abito Baguette e e un taglio di capelli per Sciel.

Mimo #6

Raccolto giallo

Posizione: Il prossimo mimo si trova nell’area opzionale del Raccolto Giallo, a est del Villaggio Gestral e del Nido di Esquie, vicino ad alcuni alberi gialli; esplorate la zona fino a trovare la bandiera di Harvester’s Hollow (Spedizione 68) . Da lì, proseguite a destra fino a quando non noterete un Nevron morto impalato su un lampione bluastro. C’è una piccola grotta a forma di triangolo sulla destra; il Mimo è nascosto proprio al suo interno.
Ricompensa: taglio di capelli con treccia per Maelle.

Mimo #7

Vecchia Lumière

Posizione: Dopo aver completato l’evento principale alla Vecchia Lumière, tornerete al mondo di gioco. Andate subito in città, poiché saranno accessibili nuove aree, una delle quali ospita un Mimo. Raggiungete la bandiera di spedizione e usate il viaggio rapido per Right Street. Questo è il percorso seguito quando il gruppo si è diviso e controllavate Lune, Sciel e Monoco. Seguitelo come avete fatto prima. È una camminata un po’ lunga, ma continuate. Superando alcuni Nevron e salendo su alcuni appigli, troverete il mimo nella zona superiore. Ricompensa: taglio di capelli con treccia per Sciel.

Mimo #8 / Mimo #9

Mappa del mondo (Il continente)

Posizione: Potete trovare questi due mimi nell’overworld una volta usciti dalla Vecchia Lumière nel secondo atto. Dirigetevi a nord-ovest per trovare una piccola isola caratterizzata da erba rossa e alberi, con due mimi al centro. Se avete ancora difficoltà a trovare la posizione, si trova anche a sud-ovest dell’area Visages – l’isola con tutte le grandi maschere – dove troverete uno degli Axon.
Ricompensa: taglio di capelli voluminoso per Sciel e Lune.

Mimo #10

Volti

Posizione: Potrete trovare questo mimo nella zona dei Visages, dove vi dirigerete più avanti nella storia mentre date la caccia a uno degli Axon durante il secondo atto. Mentre siete nella zona, avrete la possibilità di combattere l’Axon o esplorare tre percorsi secondari opzionali. Il mimo si trova in uno di questi percorsi, in particolare quello direttamente a sinistra della bandiera della spedizione di Plazza (il percorso della maschera della felicità). Saprete che è quello giusto perché l’erba cambierà da rossa a verde. Dalla bandiera della spedizione di Joy Vale, dirigetevi a sinistra, superando i corpi frondosi intrecciati tra i rami, poi girate a destra e prendete il sentiero tra le rocce, con i nemici sulla sinistra. Proseguite e troverete il mimo sul bordo di una scogliera, nascosto dietro un albero. Se non lo vedete, è perché si nasconde furtivamente dietro l’albero
Ricompensa: l’abito Baguette per Verso e un taglio di capelli.

Mimo #11

Mimo di Sirene

Posizione: Una volta raggiunta la bandiera dell’Atelier di Cucito, invece di dirigervi direttamente verso il boss Tisseur, andate a destra e salite le scale verso la statua. Girate a destra e troverete una stanza buia. Il Mimo vi aspetterà lì.
Ricompensa: taglio di capelli Sirène per Lune.

Mimo #12

All’interno del monolite

Posizione: Esplorate l’area fino a raggiungere una zona con due nemici di pattuglia armati di spada. Da lì, costeggiate il muro a sinistra fino a trovare il punto in cui potete calarvi con una corda in un’arena. Fate attenzione il mimo è accompagnato da altri due nemici.
Ricompensa: taglio di capelli voluminoso per Maelle.

Mimo #13

The Reacher

Posizione: Esquie imparerà a volare nell’Atto III, aprendo l’accesso a innumerevoli nuove zone. Una di queste è The Reacher, che si trova nel punto più a nord-ovest della mappa del mondo. Consigliamo di venire qui solo dopo aver iniziato la missione secondaria di Maelle per aumentare il suo livello di relazione da 5 a 6. Proseguendo in The Reacher, incontrerete una bandiera della spedizione chiamata Ladder Area. Proseguite e guardate a sinistra per individuare una corda. Il Mimo sarà al livello inferiore. Ricompense: vestito Baguette e taglio di capelli per Maelle.

Mimo #14

Cuori Congelati

Posizione: Il prossimo Mimo si trova nella location opzionale Cuori Ghiacciati, in una regione accessibile ad est della Stazione di Monoco. Dovrete addentrarvi parecchio nell’area, fino a raggiungere la stazione in cima alla collina che conduce al cratere e trovare la bandiera della spedizione. Da qui, arrampicatevi e aggrappatevi ai vagoni del treno ghiacciato fino a raggiungere il livello del mercante Gestral. Guardate alla vostra destra per individuare il Mimo seduto sul retro, vicino ad alcuni pilastri e casse.
Ricompensa: taglio di capelli corto per Lune.

Mimo #15

Flying Manor

Posizione: Esplorate l’area fino a raggiungere un’area aperta con due statue. Andate alla statua a sinistra e calatevi lungo la corda. Il Mimo sarà lì sotto. Fate attenzione perché questa è una zona di livello alto. Vi consigliamo di accedervi solo dopo aver raggiunto il livello 75-80 se volete avere una possibilità di sopravvivere. Ricompensa: taglio di capelli corto per Maelle.

Mimo #16

Scogliere senza sole

Posizione: Non appena arrivati ​​nella zona, seguite il sentiero a destra. Una volta raggiunta una grotta, interagite con il portale vorticoso interattivo che innescherà uno scontro 1 contro 1 con il Mimo. Consigliamo di affrontare questa sfida dopo aver raggiunto il livello 90-95.
Ricompensa: taglio di capelli calvo per tutti i personaggi e un Picto.

Come sconfiggere i mimi

Fortunatamente, tutti i Mimi hanno lo stesso move set, il che li rende piuttosto facili da sconfiggere una volta capito come funziona. Ecco una rapida panoramica delle meccaniche:

  • Barriera: all’inizio del combattimento, il mimo erigerà una barriera che ridurrà i danni subiti. Dovrete romperla se volete infliggere danni significativi.
  • Combo corpo a corpo: il Mimo colpirà tre volte. È un movimento piuttosto lento, che permette di effettuare una parata perfetta e infliggere danni ingenti.
  • Colpo martello: il Mimo evocherà un martello invisibile e lo scaglierà contro di voi più volte. I primi due colpi sono estremamente veloci, mentre gli ultimi due sono molto lenti. Provate a schivare i primi due, perché è più facile che cercare di pararli. Dopodiché, parate gli altri due attacchi lenti.

Utilizzate Sovraccarico e Assalto di Lumière o le altre abilità a disposizione di Lune e Maelle che nella loro descrizione indicano che possono rompere le difese nemiche.

Si ringrazia Dualshockers

Gli Imperdibili di Maggio 2025 – I migliori film e serie in arrivo al cinema ed in TV

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Tom Cruise plays Ethan Hunt, Pom Klementieff plays Paris, Greg Tarzan Davis plays Degas, Simon Pegg plays Benji Dunn and Hayley Atwell plays Grace in Mission: Impossible - The Final Reckoning from Paramount Pictures and Skydance.

In attesa dei grandi appuntamenti estivi, Maggio arricchirà la proposta del 2025: ecco “Gli Imperdibili”, con i nostri consigli sui migliori film e sulle migliori serie TV in arrivo!

L’obiettivo della collana “Gli Imperdibili”, si badi bene, non è quello di consigliarvi necessariamente tutto ciò che di meritevole uscirà nel mese (qualcosa ci può sfuggire e possiamo sempre prendere dei piccoli granchi… siamo umani!). Tuttavia, l’obiettivo è indicarvi quelli che potrebbero essere i must watch, le produzioni più attese ed interessanti! Troverete appuntamenti direttamente nelle sale cinematografiche, così come produzioni Netflix, Disney+, Prime Video, Apple TV+, Paramount+ e chi più ne ha più ne metta!

Dopo un Aprile 2025 decisamente ricco di proposte, Maggio cavalcherà l’onda dell’entusiasmo delle settimane precedenti pur senza privare il pubblico di nuovi grandi appuntamenti. Al cinema arriveranno Final Destination Bloodlines, Lilo & Stitch e Mission: Impossibile – The Final Reckoning, ma anche The Legend of Ochi, La Trama Fenicia e Bring Her Back. Interessante anche la proposta dei servizi streaming. Vi citiamo alcuni esempi: Netflix offrirà The Four Seasons e Love, Death & Robots 4, Prime Video e Paramount+ proporranno rispettivamente Un Altro Piccolo Favore e SkyMed 3, Disney+ avrà Tales of the Underworld ed Apple TV+ la serie Murderbot.

Vi ricordiamo che potete tenere sotto controllo tutte le uscite principali del mese per Netflix dalla nostra rubrica. E adesso, largo ai nostri consigli!

1° Maggio

  • The Four Seasons (Miniserie – Netflix)
  • Un Altro Piccolo Favore (Film – Prime Video)

4 Maggio

  • Tales of the Underworld (Serie di animazione – Disney+)

8 Maggio

  • Colpi d’Amore (Film – Cinema)
  • Flight Risk (Film – Cinema)
  • The Legend of Ochi (Film – Cinema)

9 Maggio

  • NONNAS (Film – Netflix)

15 Maggio

  • Final Destination Bloodlines (Film – Cinema)
  • Love, Death & Robots 4 (Serie di animazione – Netflix)
  • Overcompensating – L’inganno (Serie TV – Prime Video)
  • SkyMed 3 (Serie TV – Paramount+)

16 Maggio

  • Murderbot (Serie TV – Apple TV+)

19 Maggio

  • Tucci in Italy (Docuserie – Disney+)

21 Maggio

  • Maschi Veri (Film – Netflix)
  • Lilo & Stitch (Film – Cinema)

22 Maggio

  • Mission: Impossibile – The Final Reckoning (Film – Cinema)

23 Maggio

  • Fear Street: Prom Queen (Film – Netflix)
  • Fountain of Youth – L’eterna giovinezza (Film – Apple TV+)

28 Maggio

  • La Trama Fenicia (Film – Cinema)
  • Bring Her Back – Torna da Me (Film – Cinema)

Borderlands 4 protagonista dello State of Play

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Nessuna sorpresa generica, nessuna carrellata di titoli: il prossimo State of Play sarà Borderlands 4, dal primo all’ultimo minuto. L’annuncio è arrivato direttamente dal PlayStation Blog, confermando che la trasmissione prevista per mercoledì 30 aprile alle 23:00 sarà uno speciale monografico dedicato al nuovo capitolo della saga Gearbox. Una scelta netta e coraggiosa, che sottolinea quanto Sony voglia puntare sull’universo folle e colorato di Borderlands per movimentare la seconda metà del 2025.

Borderlands 4 anticipa l’uscita: si parte il 12 settembre

La notizia più inattesa riguarda proprio la data di lancio. Originariamente fissato per il 25 settembre, Borderlands 4 arriverà ora il 12 settembre 2025, con quasi due settimane d’anticipo sul previsto. A confermarlo è stato Graeme Timmins, direttore creativo di Gearbox, che ha voluto rassicurare i fan sottolineando i buoni progressi nello sviluppo. Una mossa rara, soprattutto di questi tempi, e che rende l’attesa per l’evento ancora più vibrante.

Uno State of Play tutto da scoprire

Il Borderlands 4 State of Play durerà oltre 20 minuti e sarà condotto da Graeme Timmins insieme ad Anthony Nicholson, Senior Project Producer del progetto. Sarà un deep dive completo, capace di svelare non solo nuove missioni, ma anche abilità d’azione spettacolariarmi devastantipersonaggi inediti e il gradito ritorno di volti storici della saga. Insomma, un’anteprima pensata per accendere l’hype e mettere le cose in chiaro: Borderlands è pronto a tornare protagonista.

Un ritorno al caos stilizzato di Gearbox

Fin dalla sua prima apparizione durante lo State of Play di febbraio, Borderlands 4 aveva già lasciato il segno. Ma questo appuntamento promette molto di più: sarà l’occasione perfetta per capire se la nuova direzione saprà davvero ridare vitalità a un franchise leggendario, senza tradirne lo spirito originale. Con uno stile visivo sempre più definito, un sistema di gioco perfezionato e un cast che fonde il nuovo e il nostalgico, Gearbox vuole dimostrare che c’è ancora benzina nel serbatoio.

Appuntamento al 30 aprile: occhi puntati su Borderlands 4

Tutte le attenzioni saranno puntate su PlayStation domani sera. Il Borderlands 4 State of Play si preannuncia come uno degli eventi più importanti di questo inizio estate videoludica. Noi saremo pronti a raccontarvi ogni dettaglio subito dopo la diretta: missioni, personaggi, novità di gameplay e – perché no – anche qualche colpo di scena. Restate connessi… il caos sta per cominciare.

EA taglia ancora: Respawn perde due progetti e parte del team

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Non è la prima volta e, probabilmente, non sarà nemmeno l’ultima. Electronic Arts torna a far parlare di sé per una nuova ristrutturazione interna che colpisce Respawn Entertainment, lo studio guidato da Vince Zampella, celebre per successi come Apex Legends e la serie Star Wars Jedi. Questa volta a farne le spese sono due progetti in fase embrionale, cancellati senza troppi preamboli, e una parte del personale coinvolto in vari reparti dello studio.

A farlo sapere è stata la stessa EA, che ha parlato di “aggiustamenti mirati” all’interno dei team. Ma al di là della forma diplomatica, il messaggio è chiaro: qualcosa è stato tagliato, e qualcun altro ha dovuto lasciare.

Non solo prototipi: i tagli toccano anche i grandi nomi

I tagli, però, non si sono limitati ai progetti sperimentali. Secondo quanto riportato da IGN, la ristrutturazione ha toccato anche reparti chiave impegnati su franchise ormai consolidatiApex Legends, ad esempio, continua a essere aggiornato con costanza e mantiene una community attiva, mentre la saga di Star Wars Jedi resta uno dei filoni più ambiziosi per lo studio.

Eppure, nemmeno questi team sono stati risparmiati. I licenziamenti hanno coinvolto una miscela eterogenea di figure professionali: sviluppatori, addetti al publishing, al controllo qualità. Una riorganizzazione trasversale, che tocca l’intera struttura produttiva dello studio.

Una transizione delicata: riassegnazioni e supporto limitato

EA non ha comunicato quanti siano i dipendenti colpiti, ma alcune fonti interne stimano che Respawn conti attualmente circa 100 persone. Di queste, una parte dovrà lasciare, mentre ad altre verrà offerta la possibilità di ricollocarsi altrove, con 30 giorni di tempo per trovare una nuova posizione all’interno del gruppo.

Uno dei due progetti cancellati sarebbe quello già noto ai più attenti, segnalato a febbraio e ora definitivamente abbandonato. Alcuni dei suoi sviluppatori, per fortuna, sarebbero stati riassegnati al progetto Iron Man, in sviluppo presso EA Motive.

Tra incertezze e promesse: Respawn guarda avanti

Nonostante tutto, Respawn non si ferma. EA ha confermato che i lavori su Apex Legends e sul prossimo capitolo di Star Wars Jedi procedono regolarmente. Allo stesso modo, lo studio continuerà a supportare Star Wars: Zero Company, nuovo progetto in arrivo firmato Bit Reactor, che ha recentemente fatto il suo debutto con un primo trailer.

In un comunicato diffuso in giornata, lo studio ha voluto ringraziare i team coinvolti, riconoscendo pubblicamente l’impatto e la creatività che hanno contribuito a far crescere Respawn fino a oggi.

L’anima di uno studio non si misura dai numeri

La verità è che nel mondo dei videogiochi non basta l’esperienza o il nome di un franchise per essere al sicuro. Ogni progetto è un nuovo azzardo, ogni team una scommessa sul futuro. Ma se c’è una cosa che la storia di Respawn ha sempre dimostrato, è che dietro ogni titolo di successo ci sono persone che credono davvero in ciò che fanno. Anche in mezzo ai tagli, ai cambiamenti e alle riorganizzazioni, questo spirito non può essere cancellato.

CE-Asia svela l’Accolade trailer di AI LIMIT e annuncia il nuovo DLC

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AI LIMIT

L’editore CE-Asia ha pubblicato l’Accolade trailer di AI LIMIT, che mostra le recensioni dei media e il 92% di recensioni positive del gioco su Steam. Famitsu ha assegnato al gioco un punteggio di 33 su 40, inserendolo nella Gold Hall of Fame. Rectify Gaming gli ha assegnato un punteggio di 9,5 su 10 e PSX Brasil un punteggio di 85 su 100. Il nostro buon Vincenzo lo ha definito: “Nonostante qualche difetto, una produzione solida e davvero interessante. Con un sistema di combattimento riuscitissimo, una progressione ben equilibrata e boss spettacolari“, assegnandogli un bel 8.3 su 10

Nel frattempo, gli sviluppatori di AI LIMIT hanno annunciato che un nuovo DLC è in fase di sviluppo. Havenswell offrirà ai giocatori ancora più cose da esplorare. Maggiori dettagli verranno condivisi prossimamente.

Ambientato in un lontano futuro, AI LIMIT è un action-RPG fantascientifico post-apocalittico. I giocatori vestono i panni di Arrisa, una Blader immortale, ed esplorano le rovine della città alla ricerca di equipaggiamento, reliquie e, soprattutto, la speranza di una nuova vita. Possono combinare incantesimi, abilità e armi in modi unici e creativi per sconfiggere mostri feroci e potenti fazioni.

Dal suo lancio, il 27 marzo scorso, AI Limit ha ricevuto 12.029 recensioni, il 92% delle quali positive. I giocatori ne hanno elogiato il design dei livelli, i nemici e il combat system. Il gioco è attualmente disponibile per PlayStation 5 e PC.

Recensione MotoGP 25: La passione corre più forte che mai

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MotoGP 25 è una dichiarazione d’amore per la velocità. Per chi vive ogni staccata con il cuore in gola e per chi in pista ci si sente davvero, anche con un pad tra le mani. L’ho provato a fondo su PS5 e posso dirlo con certezza: non è solo un aggiornamento di MotoGP 24, è un passo avanti. Non uno di quelli fragorosi e rivoluzionari, ma uno deciso, intelligente, calibrato. Come una curva fatta tutta in piega, con l’asfalto che sfiora il ginocchio e la moto che tiene, tiene, tiene.

Il lavoro di Milestone si sente già nei primi metri. Il gioco è più stabile, più accessibile, ma non per questo meno autentico. E lo dice uno che ama la MotoGP da sempre, e che nei giochi cerca lo stesso brivido che si prova a sentire il telecronista urlare “CI PROVA!”.


Versione testata : PlayStation 5


Guida più accessibile, ma sempre appagante

L’evoluzione del modello di guida è il primo elemento che si fa notare. Dopo le critiche ricevute con l’edizione 2023, considerata troppo simulativa, Milestone ha deciso di percorrere una linea più dolce. Già MotoGP 24 aveva introdotto un bilanciamento notevole tra realismo e divertimento, ma qui siamo arrivati a un punto davvero maturo.

La fisica è stata rivista per offrire maggiore controllo in frenata e meno rischi di ribaltamento: l’anteriore regge quasi sempre, anche in staccate impossibili a Portimão. C’è più confidenza fin da subito, anche senza aiuti. Ma non fatevi ingannare: spremere il massimo da ogni moto richiede ancora testa, talento e… pollici allenati.

La novità? La moto “pesa” ancora, ma lo fa con equilibrio. Le gomme contano davvero e l’elettronica si sente come mai prima d’ora. Scegliere l’assetto giusto in base alla pista e al meteo è fondamentale, e ogni scelta si riflette sul comportamento del mezzo.

Le novità di carriera: Race Off, relazioni e scelte da veri piloti

La modalità Carriera è il cuore pulsante di MotoGP 25. Le novità sono tante e tutte centrate. La prima è l’introduzione delle discipline Race Off: minibike, motard e flat track. Quattro tracciati immersi in due ambientazioni inedite permettono di allenarsi, migliorare la forma fisica del pilota e stringere relazioni con altri professionisti.

Non è solo contorno: la performance nelle Race Off influisce sul rendimento in gara, sulle offerte di contratto e persino sulla trama della carriera. Le dinamiche sociali introdotte in MotoGP 24 ora hanno un impatto concreto. Un invito da Bagnaia per una sessione flat track? Potrebbe significare una sella Ducati la prossima stagione.

A livello strutturale, la Carriera ora si costruisce su scelte narrative. Tre rivali iniziali tra cui scegliere, ognuno con un percorso diverso. Preferite puntare tutto sullo sviluppo, o inseguire il sogno rosso di Borgo Panigale? A voi la scelta.

Infine, arriva il debriefing tecnico. Dopo ogni GP si parla con gli ingegneri: cosa non ha funzionato, dove serve migliorare, come si può intervenire. L’evoluzione della moto passa anche da qui, ed è finalmente vostra.

Arcade o Pro? La doppia anima di MotoGP 25

Un altro tassello fondamentale di questa edizione è la Arcade Experience, pensata per chi vuole godersi una gara senza doversi preoccupare di gestire ogni singolo parametro tecnico. In questa modalità l’esperienza è immediata, fluida, spettacolare, capace di restituire il brivido della velocità senza sovraccaricare il giocatore di pensieri e settaggi. Bastano pochi minuti per essere già dentro l’azione, a lottare carena contro carena come nei migliori weekend di gara.

Ma attenzione: l’anima Pro è rimasta intatta e pulsante. Chi vuole gestire la mappatura del motore, calibrare il freno motore, settare la curva del traction control e studiare ogni assetto nei minimi dettagli, troverà pane per i suoi denti. L’esperienza Pro, con la gestione di carburante, gomme ed elettronica avanzata, è profonda e gratificante come sempre, capace di soddisfare anche i veterani più esigenti. È un dualismo riuscito e intelligente: due esperienze, due modi di vivere la MotoGP, ma una sola, inconfondibile passione per le corse.

Grafica, audio, animazioni: quanto è cambiato?

Passando a Unreal Engine 5MotoGP 25 compie finalmente un passo avanti anche dal punto di vista visivo. Non si tratta di un balzo generazionale capace di stravolgere tutto, ma il miglioramento c’è e si sente in ogni dettaglio. La vegetazione attorno ai tracciati, l’illuminazione più dinamica, le texture ambientali più curate: tutto contribuisce a rendere l’esperienza più viva e credibile. Le moto sono più dettagliate, le tute dei piloti riflettono meglio la luce, le superfici bagnate restituiscono effetti più convincenti, e l’effetto complessivo in gara è più immersivo.

Anche i piloti finalmente sembrano loro: i volti sono più realistici e credibili, con espressioni migliori e animazioni più fluide. Jack Miller sembra Jack Miller, e non suo zio come capitava in passato, ma anche altri come Acosta e Bagnaia mostrano movimenti più naturali, specialmente in piega e nei cambi di direzione. Le transizioni tra box, griglia e podio sono più dinamiche, senza quelle sensazioni di rigidità che in passato rompevano l’incanto. Alcuni piloti, come Miller, sembrano già rifiniti e pronti per la bandiera a scacchi, altri devono ancora essere limati, ma la strada intrapresa è quella giusta.

Il sound è poi un altro punto di forza: le moto sono state registrate direttamente in pista, con microfoni montati sui mezzi ufficiali. Non parliamo più di suoni sintetici da banco prova, ma di rombi veri, tirati al massimo tra i cordoli. Il risultato? Più metallo, più vibrazioni, più MotoGP. Finalmente quando spalanchi il gas ti arriva addosso quella scarica di adrenalina che solo il sound di un motore lanciato può darti.

Intelligenza Artificiale e multiplayer

L’IA è stata rivista per adattarsi al nuovo modello fisico. Niente miracoli, ma la differenza si sente: più reattività, più rispetto in staccata, meno situazioni al limite del ridicolo. Siamo ancora lontani da una vera IA “umana”, ma i passi avanti sono concreti.

Online arriva finalmente la modalità classificata, richiesta a gran voce dalla community. Addio Live GP, ora si corre per scalare una vera ladder competitiva. Anche le nuove discipline Race Off sono giocabili online.

Cosa resta da migliorare?

MotoGP 25 è un gioco solido, ma qualche difetto rimane. Le impennate sono ancora troppo brusche, anche con l’elettronica al massimo. Alcune animazioni sono più rigide di altre, e ci sono piccoli bug minori che possono capitare qua e là.

L’IA, seppur migliorata, può ancora sorprendere in negativo. E la linea ideale di traiettoria, già problematica in MotoGP 24, non è ancora perfetta.

Commento finale

MotoGP 25 è il punto d’ingresso perfetto per chi vuole avvicinarsi al mondo della MotoGP, ma è anche un titolo che i fan storici possono spremere per ore. Le novità introdotte sono ben pensate, la guida è godibile ma profonda, e la Carriera è finalmente viva. Chi ama le moto ci ritroverà tutta la passione del paddock. Chi ama i videogiochi ci vedrà una simulazione tecnica ma accessibile. Io ci ho visto entrambe le cose, e ci ho corso come se fossi davvero lì.

“Occhio ragazzi, questo è un gran bel titolo”.

Vi ricordiamo che il gioco è disponibile per : Playstation 5, Playstation 4, Xbox Series X|S e Steam.

Anteprima ARC Raiders: la nostra esperienza dal Tech Test 2

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Dopo aver avuto accesso diretto al Tech Test 2 di ARC Raiders, possiamo finalmente raccontarvi in anteprima le nostre impressioni reali su uno dei progetti più ambiziosi di Embark Studios. Questa recensione nasce dall’esperienza concreta sul campo, senza filtri né teorie: solo ciò che abbiamo realmente provato, combattuto e osservato, esplorando ogni angolo del Rust Belt.

ARC Raiders ci catapulta in un futuro devastato, dove la superficie terrestre è dominata dalle micidiali macchine ARC e i sopravvissuti si rifugiano nelle città sotterranee. L’ambientazione, ispirata in modo rispettoso a scenari italiani come la Campania e la Calabria, dona al gioco un’identità visiva unica: Piazza Speranza, l’Acerra Spaceport e persino un vulcano che richiama il Vesuvio. Tutto, dai ruderi alle gallerie commerciali abbandonate, è costruito con una cura che evita ogni stereotipo, restituendo invece un’Italia post-apocalittica piena di fascino e malinconia.

Ma l’ambientazione non è solo un contorno estetico. Influenza direttamente il gameplay: la struttura stretta dei vicoli, i panorami decadenti e l’architettura crollata obbligano a pianificare ogni movimento con attenzione. Il ciclo giorno/notte e il meteo dinamico – sole, pioggia, nebbia improvvisa – trasformano radicalmente il modo in cui si affrontano le missioni. Anche i più banali spostamenti possono diventare un incubo, e ogni scorcio di bellezza nasconde un’insidia pronta a colpire. Un’Italia nuova, cruda, mai banale.


Versione testata : PC (Steam)


Un’esperienza PvPvE accessibile ma intensa

ARC Raiders riprende la formula degli extraction shooter classici, combinando PvP e PvE in un equilibrio dinamico: si combattono altri giocatori ma anche le macchine ARC, creature robotiche che richiedono approcci tattici diversi a seconda della loro tipologia. Alcune sono veloci e piccole, altre imponenti e corazzate, e ognuna richiede strategia e cooperazione per essere abbattuta.

La grande innovazione sta però nella gestione della progressione: anche fallendo l’estrazione, si ottengono comunque esperienza e risorse. Questo elimina gran parte della frustrazione tipica del genere e rende il gioco più accogliente per i nuovi arrivati. Ma attenzione: nonostante il sistema più permissivo, la tensione resta altissima. In ogni partita si avverte la pressione di decidere se rischiare ancora un’area piena di loot oppure puntare subito all’estrazione. E la presenza di altri giocatori, mai da sottovalutare, garantisce una tensione costante.

Progressione, crafting e venditori: il cuore di Speranza

La città rifugio di Speranza è il centro nevralgico di ARC Raiders, non solo per riprendersi tra una spedizione e l’altra, ma anche per crescere come Raider. Qui si trovano venditori che propongono missioni, materiali e strumenti di sopravvivenza. Da Tian Wei, il fabbro, ad Apollo, il mago dei gadget, ogni commerciante ha una sua personalità e una funzione chiave nella nostra progressione.

Il crafting è sorprendentemente profondo: possiamo costruire armi, migliorare armature, sviluppare gadget speciali come mine o zipline. Le stazioni di crafting, migliorabili nel tempo, offrono la possibilità di costruire attrezzature sempre più avanzate. E la raccolta delle risorse, divisa in quattro livelli di rarità, aggiunge uno strato extra di tensione e pianificazione a ogni esplorazione. Non manca un vero e proprio skill tree, con specializzazioni che plasmano il nostro stile di gioco: velocità, resistenza, efficienza energetica. A ogni missione, anche fallita, qualcosa di concreto viene guadagnato.

Battaglie, estrazioni e dinamiche di gioco

Ogni round inizia con una semplice missione e si trasforma rapidamente in una corsa disperata tra combattimenti furiosi, droni in agguato e squadre rivali pronte a tutto. Il sistema delle estrazioni multiple, alcune delle quali chiudono col passare del tempo, costringe i giocatori a rimanere in movimento e a prendere decisioni rapide. Non c’è mai un momento di calma: ogni sparo potrebbe attirare nemici, ogni rallentamento può essere fatale.

Interessante anche il sistema di flare: una torcia rossa indica la morte di un Raider e diventa immediatamente un richiamo per chi vuole approfittarne. Il ciclo giorno/notte e gli eventi climatici randomici trasformano il Rust Belt in un campo minato mutevole, mentre eventi dinamici – come drop di loot speciali – creano punti di interesse dove l’azione esplode violentemente. Arc Raiders riesce a bilanciare sapientemente l’adrenalina del combattimento con l’esplorazione tattica, premiando sia gli assalti coraggiosi che la paziente pianificazione.

La monetizzazione e il sistema di Battle Pass

Una delle preoccupazioni più diffuse riguardava la monetizzazione. Durante il Tech Test 2, abbiamo avuto modo di esplorare il Mercato Nero, ovvero i Battle Pass del gioco. Questi sono divisi in schermate progressive e accessibili spendendo crediti accumulati in partita (la “Reputazione”).

Il sistema, per ora, sembra corretto: si guadagna tutto giocando, senza obbligo di acquisti reali. È ancora presto per trarre conclusioni definitive, ma al momento Embark Studios ha optato per un approccio bilanciato, che non penalizza i giocatori free-to-play. Se manterranno questa filosofia, ARC Raiders riuscirà a evitare una delle trappole più pericolose per gli shooter moderni: il pay-to-win.

Atmosfera e stile: un’Italia post-apocalittica senza stereotipi

Estetica da vendere. ARC Raiders non assomiglia a nessun altro extraction shooter. I personaggi vestono abiti ispirati alla moda italiana degli anni ’70, dai completi sgargianti alle tute da pilota futuristiche. L’impressione è quella di trovarsi in una passerella decadente, mentre si combatte per sopravvivere.

Le città distrutte, i paesaggi desertificati, le rovine di centri commerciali e stazioni spaziali abbandonate raccontano una storia fatta di speranza e declino, senza mai cadere nel banale. Anche il design dei nemici, che ricorda vagamente l’estetica di Oblivion (2013), contribuisce a rendere ogni scontro visivamente memorabile. È difficile non restare affascinati dalla bellezza malinconica del Rust Belt, anche mentre si combatte per la vita.

Requisiti di sistema: quanto serve per sopravvivere nel Rust Belt

Prima di tuffarvi nell’avventura di ARC Raiders, è bene sapere che il gioco richiede una configurazione di tutto rispetto, soprattutto se volete godervelo al massimo delle potenzialità. Per quanto riguarda i requisiti minimi, sarà sufficiente un processore Intel Core i5-6600K o un AMD Ryzen 5 160012GB di RAM e una scheda grafica come la NVIDIA GeForce GTX 1050 Ti o l’AMD Radeon RX 580. Tuttavia, per un’esperienza più fluida e appagante, gli sviluppatori raccomandano di salire a un Intel Core i5-9600K o un Ryzen 5 3600, con almeno 16GB di RAM e una GPU come la RTX 2070 o la Radeon RX 5700 XT.

Per chi invece punta a spremere ogni singolo dettaglio visivo dal Rust Belt, i requisiti epici parlano chiaro: servirà almeno un Intel i7-9700K o Ryzen 7 3700X, 16GB di RAM e una potentissima RTX 4070 Ti o una Radeon RX 7900 XTX. Non parliamo quindi di un titolo adatto a configurazioni datate, ma d’altra parte il colpo d’occhio – fatto di paesaggi mozzafiatometeo dinamico e animazioni fluide – ripaga ampiamente ogni investimento in hardware.

Vale la pena sottolineare che ARC Raiders sarà disponibile anche su PlayStation 5 e Xbox Series X|S, garantendo prestazioni stabili e un comparto tecnico di alto livello anche su console next-gen. In un’epoca in cui l’ottimizzazione su tutte le piattaforme è diventata essenziale, Embark Studios sembra voler puntare molto anche su questo aspetto.

Commento finale

ARC Raiders è una boccata d’aria fresca nel panorama degli extraction shooter. Pur restando fedele alla tensione e al rischio che caratterizzano il genere, riesce a eliminare molta della frustrazione, offrendo una progressione sempre gratificante.
L’ambientazione italiana, realizzata con rispetto e grande cura stilistica, conferisce al gioco una personalità unica.
Non tutto è perfetto: qualche incertezza nel gunplay e l’incognita sulla monetizzazione restano da monitorare. Ma se Embark Studios continuerà su questa strada, ARC Raiders potrebbe davvero conquistare una nuova fetta di pubblico, affamato di novità e qualità.
Aspettiamo la versione completa, ma una cosa è certa: il futuro dei Raider è luminoso… o almeno quanto basta per vedere oltre la pioggia acida del Rust Belt.

Il gioco sara disponibile anche per PlayStation 5 e Xbox Series X|S oltre che su PC (Steam)

PlatinumGames prepara un nuovo gioco d’azione online

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PlatinumGames torna a far parlare di sé. Secondo un annuncio di lavoro individuato da Tech4Gamers, il team giapponese – celebre per capolavori come Bayonetta e NieR: Automata – è alla ricerca di un game designer per un titolo “nelle prime fasi dello sviluppo”. I requisiti richiesti puntano chiaramente in una direzione ben precisa: esperienza nello sviluppo di giochi d’azione online e nella progettazione di livelli per ambientazioni open world multiplayer.
Non si tratta, dunque, di un semplice esperimento isolato, ma del segnale concreto che PlatinumGames vuole riprovare a confrontarsi con un genere che, fino ad oggi, ha rappresentato più una sfida che un trionfo.

Il fantasma di Babylon’s Fall

Non si può parlare di nuovo progetto online targato Platinum senza tornare alla memoria su Babylon’s Fall. Pubblicato nel 2022 e accolto con freddezza tanto dalla critica quanto dai giocatori, il live service sviluppato insieme a Square Enix è diventato rapidamente un esempio negativo di come non gestire un progetto multiplayer.
Il supporto terminò dopo appena sei mesi dal lancio, con vendite disastrose e rivenditori costretti addirittura a distruggere le copie fisiche rimaste invendute. Un fallimento bruciante, che avrebbe potuto scoraggiare chiunque.

Eppure, PlatinumGames non ha mai fatto mistero della propria intenzione di non abbandonare il concetto di live service. Già nel 2022, il CEO Atsushi Inaba dichiarava pubblicamente di aver imparato molto dagli errori commessi con Babylon’s Fall, promettendo che il team avrebbe saputo trarre insegnamento da quell’esperienza amara. Ora, a distanza di tempo, sembra arrivato il momento di verificare se quella lezione sia davvero servita.

Un banco di prova per PlatinumGames

Al momento, il nuovo progetto resta avvolto nel mistero. Nessun titolo ufficiale, nessuna piattaforma annunciata, nessun dettaglio certo oltre ai riferimenti contenuti nell’annuncio di lavoro.
Eppure, non è difficile immaginare che per PlatinumGames questo non sia solo “un altro gioco online”, ma piuttosto un vero e proprio banco di prova: una sfida cruciale per riconquistare la fiducia del pubblico e dimostrare di poter dominare un genere che finora li ha messi a dura prova.

L’esperienza maturata con BayonettaNieR e tanti altri titoli acclamati lascia ben sperare sul fronte delle meccaniche d’azione: il talento del team non è mai stato in discussione. La domanda è se riusciranno a integrare quel talento in un mondo online vivo, coerente e, soprattutto, capace di trattenere i giocatori nel tempo.

Un autunno ricco di sfide

Intanto, PlatinumGames non resta con le mani in mano. Parallelamente a questo nuovo progetto segreto, il team sta collaborando con Team Ninja per lo sviluppo di Ninja Gaiden 4, atteso per questo autunno su console, PC e Game Pass.
Un altro appuntamento importante per il team, che potrebbe contribuire a rilanciare il prestigio dello studio dopo qualche inciampo di troppo.

Ma è il progetto interno – ancora senza nome – a catturare l’attenzione. Sarà questa la vera occasione di riscatto? I fan della casa di Osaka aspettano con impazienza. E stavolta, più che mai, PlatinumGames sa di non potersi permettere un altro passo falso.

Recensione KIBORG, fuga dal pianeta Sigma

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Non molti titoli possono dire di aver seguito il peculiare percorso di sviluppo di KIBORG. Realizzato dal team russo Sobaka Studio, l’intrigante progetto è stato portato avanti nel corso degli anni anche attraverso il preventivo rilascio gratuito di KIBORG: Arena.

Si trattava di una sorta di antipasto sperimentale del core ludico del titolo, sotto forma di una demo gratuita che proponeva una endless mode per testarne alcune caratteristiche strutturali. Una forma piuttosto intrigante di testing su larga scala, che ha permesso agli sviluppatori di fare tesoro dei feedback dei giocatori al punto da aver completamente riscritto talune dinamiche di gameplay. KIBORG rappresenta così l’ideale coronamento di un complesso percorso di ampio respiro, da parte di una software house che si era già fatta notare con 9 Monkeys of Shaolin. Proprio di quest’ultimo titolo KIBORG rappresenta una coraggiosa evoluzione. Con l’obiettivo di unire il flow dei combattimenti a scorrimento con le caratteristiche essenziali di un rogue-like.

KIBORG sarà disponibile dal 30 Aprile per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series e PC via Steam.


Versione testata: PlayStation 5


Sulle orme di Tom Selleck

KIBORG butta il giocatore subito nella mischia, senza troppi giri di parole.

Dopo aver aperto gli occhi, vi ritrovate in un sotterraneo fetido debolmente illuminato dagli schermi di alcuni misteriosi terminali. Nell’unica porta aperta davanti a voi, campeggia una scritta al neon: “Last Ticket”. Neanche il tempo di oltrepassare la soglia che un misterioso e rivoltante individuo chiamato Volkov vi introdurrà alla tremenda realtà dei fatti. Siete Lee Morgan, il cosiddetto “Macellaio di Steinsberg”. Un criminale di guerra condannato alla reclusione eterna nella prigione più sicura della galassia, Sigma. L’unica possibilità di fuggire alla vostra sorte è affrontare il game show più violento di sempre, farsi strada tra ondate crescenti di delinquenti ed assassini per ottenere la libertà. Ma c’è qualcosa di strano in tutto questo, compresa la vostra perdurante assenza di memoria.

Prendendo spunto da un numero imprecisato di thriller e produzioni fantascientifiche (per citare solo un esempio recente, il franchise di Death Race), KIBORG propone una sceneggiatura che ben si adatta alle proprie caratteristiche ludiche. Se da un lato il preambolo può sembrare poco originale, dall’altro il titolo riesce a proporre gradualmente alcuni spunti narrativi che permettono di arricchire le prospettive dei tentativi di fuggire dal braccio della morte. Il merito è di una narrazione che si dipana lentamente, attraverso dettagli di lore che aiutano a creare un contesto ma anche a rivelare i misteri del pianeta Sigma.

Morgan Lee è un violento, ci sono pochi dubbi. Ma siamo sicuri che sia un cattivo?

In questa prospettiva, da un certo punto di vista addirittura sorprendente, è un po’ un peccato che gli sviluppatori siano incappati in alcune défaillance. Piuttosto fastidiosa è infatti la gestione dei dialoghi. Sebbene sia il metodo principale che permette alla trama di rivelarsi (ma anche di gestire i tutorial), purtroppo è estremamente semplice saltarli a piè pari. Basta la minima interazione con alcuni terminali o semplicemente allontanarsi troppo da una data area per perderli irrimediabilmente, attraverso interruzioni forzate. Visti gli sforzi compiuti da Sobaka Studio per rendere KIBORG ricco di sorprese, è spiacevole vedere tali fatiche vanificate da una scarsa attenzione che poteva essere mitigata facilmente.

Allo stesso modo, la direzione artistica di KIBORG non fa molto per restare impressa nella memoria. Al di là del conturbante baffo del protagonista, c’è davvero poco di originale e caratteristico nelle lugubri ambientazioni e nei prevedibili avversari di Morgan Lee. Più convincente il versante tecnico, sebbene nella nostra prova pre-release abbiamo riscontrato alcuni rallentamenti e diversi fenomeni di stuttering tra un livello e l’altro. Per fortuna c’è qualcosa che rende ogni partita davvero interessante al di là di tutto: il gameplay.

La direzione artistica trae evidenti spunti da moltissime altre produzioni.

Quanto vuoi per quel fucile?

A livello strutturale, KIBORG non si discosta dai migliori esponenti del genere rogue-like in stile Hades. Tuttavia, attinge senza paura anche dai classici picchiaduro a scorrimento nonché dalla lezione della serie Batman Arkham.

Morgan Lee dovrà così affrontare una serie di livelli nella sua scalata alla torre del “Last Ticket”, facendosi largo attraverso un numero crescente di avversari pronti a fargli la pelle. Il sistema di combattimento permette di sferrare attacchi leggeri e pesanti, respingere gli attacchi con parate e parry, destreggiarsi con schivate, utilizzare armi bianche e realizzare mosse speciali. Ma non ci sono unicamente soluzioni corpo a corpo. KIBORG permette infatti di equipaggiarsi con una vastissima selezioni di bocche da fuoco. Divise equamente in due categorie distinte, le prime possono essere utilizzate con una estrazione rapida mentre le seconda richiedono un tradizionale uso da TPS.

Non abbassate mai la guardia. Mai.

I combattimenti di KIBORG sanno essere frenetici e serrati, complici avversari in grado di infliggere elevate quantità di danno in pochissimi colpi. Sarà dunque necessario affrontare ciascun combattimento con metodo ed attenzione, per evitare di essere sopraffatti fin dalle prime ondate nemiche. Morgan Lee è un combattente formidabile, sia bene inteso, ma come ogni rogue-like che si rispetti il fallimento sarà un elemento imprescindibile dell’esperienza.

Ogni tentativo di scalare la torre non solo vi permetterà di avere una maggiore conoscenza dei rischi presenti, ma concede altresì a KIBORG di offrire un’esperienza con un grande senso di progressione. Pressoché ogni azione può sbloccare nuove possibilità nelle run successive: soddisfare determinati requisiti di combattimento potrà, ad esempio, sbloccare l’accesso a nuovi set di armi devastanti. I fallimenti vi permetteranno inoltre di mettere le mani su una valuta consumabile in grado di sbloccare miglioramenti perpetui all’interno di uno skill tree davvero generoso. Si va da estensioni di salute alla maggiore destrezza con le armi, dallo sblocco di nuovi colpi speciali alla possibilità di ottenere upgrade temporanei di qualità superiore. Proprio questi ultimi rappresentano la vera peculiarità dell’offerta di KIBORG.

Ponderate bene il vostro playstyle prima di scegliere l’impianto giusto.

Va bene, allora quanto vuoi per il braccio?

Non bastasse infatti l’elevato numero di armi presenti nel titolo di Sobaka Studio, il vero tratto distintivo dell’odissea attraverso il violento reality è la possibilità di installare impianti cibernetici.

Il corpo del detenuto potrà infatti essere progressivamente sostituito da protesi tecnologiche o armature ad alte prestazioni. Si tratta dei classici potenziamenti temporanei che rimarranno disponibili per la durata della singola scalata, ma sanno regalare esperienze drammaticamente diverse. Morgan può decidere di installare una testa in grado di prevenire gli status alterati ma anche di munirsi di un braccio destro in grado di estendere le combo con attacchi a distanza. Un cuore artificiale potrebbe permettere al galeotto di evocare NPC in suo soccorso, mentre una paio di gambe rinforzate garantirebbero una maggiore facilità di schivare gli attacchi avversari.

In ogni run è imprescindibile puntare il prima possibile ad ottenere un set completo di impianti tecnlogici.

Esteticamente e ludicamente ci troviamo di fronte all’elemento più gratificante ed affascinante di KIBORG, che rende ogni partita radicalmente diversa a seconda della build costruita man mano. Con sette slot per gli impianti, a loro volta disponibili in otto alternative ciascuno, le combinazioni possibili sono migliaia. E non si tratta di mere divergenze visive: Morgan Lee diventa a tutti gli effetti un personaggio diverso in base alle scelte effettuate. Le personalizzazioni non finiscono qui: ci sono anche centinaia di ulteriori miglioramenti con micro-impianti invisibili che non occupano slot e addirittura mutazioni genetiche. Queste ultime garantiscono effetti estremamente potenti, ma con altrettanto significativi malus da subire.

KIBORG è dunque un’esperienza molto stratificata ed inaspettatamente ricca di contenuti e versatilità. Un rogue-like che funziona e diverte, che ingloba con coraggio meccaniche e tipologie ludiche anche al costo di un risultato finale non perfettamente calibrato. L’esperienza complessiva tende infatti ad essere meno fluida di quanto sperato. Parte del problema è legato anche alla gestione dello shooting, un po’ farraginoso, nonché ad alcune situazioni paradossali che possono verificarsi a seconda delle build. Ad esempio, abbiamo riscontrato un crollo delle leggibilità dei combattimenti dopo aver volutamente creato un build con un elevato numero di NPC alleati. O ancora ritrovarsi ad attivare alcune abilità in maniera automatica nei momenti meno adatti. Manca dunque un po’ di ulteriore ottimizzazione agli equilibri generali, che immaginiamo arriveranno nel corso dei futuri aggiornamenti.

Alcune build sono inarrestabili, ma attenzione: basta scegliere una mutazione sbagliata per bruciarsi ogni vantaggio.

Commento finale

Con le sue caratteristiche frutto di un ibrido rogue-like tra picchiaduro old-school e sparatutto, KIBORG si è rivelato un titolo avvincente e ricco di sorprese. Combattimenti tesi e violenti si mescolano ad un incedere costante, in cui il senso di progressione è assicurato ed i contenuti sanno rivelarsi generosi. Pad alla mano, l’esperienza si rivela tuttavia non perfettamente bilanciata rendendo il brutale cammino di Lee Morgan a tratti fin troppo ruvido. Tuttavia, il fascino di creare un inarrestabile combattente cibernetico è una vera e propria figata da non sottovalutare.

Turtle Beach presenta una nuova serie di cuffie e controller per Xbox e Nintendo Switch

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Turtle Beach, ha presentato oggi una pletora di nuove cuffie e controller, ampliando ulteriormente la già ampia gamma di prodotti per i giocatori che possiedono console Nintendo Switch, Xbox e PC Windows.

Tutti i dettagli nel comunicato stampa qui di seguito:

“Il nostro team di Turtle Beach è entusiasta di presentare un’altra grande ondata di nuovi accessori innovativi da gaming che miglioreranno l’esperienza dei giocatori”, ha dichiarato Cris Keirn, CEO di Turtle Beach Corporation. “Tutti i nostri nuovi accessori presentati oggi rappresentano una chiara dedizione da parte di Turtle Beach a superare le aspettative e a fornire prodotti con caratteristiche competitive, costruzioni di alta qualità a prezzi accessibili e un’estetica sorprendente”.

A partire dalle nuove cuffie da gaming cablate per Nintendo Switch, la famosa e vendutissima serie di Turtle Beach – Turtle Beach Recon 70– ha ora ufficialmente licenza ufficiale per Nintendo Switch ed è pronta a immergere i giocatori nei mondi leggendari di Mario, The Legend of Zelda, Metroid e altri ancora, grazie a driver da 40 mm con sintonizzazione premium, prestazioni microfoniche cristalline e comfort duraturo. Inoltre, sul fronte audio per le console Nintendo Switch, le nuove cuffie da gaming cablate Turtle Beach Airlite Fit offrono un design leggero e soddisfacente, con esclusivi cuscinetti auricolari avvolti in tessuto Jersey e tre audaci colorazioni. Già tra le prime 3 cuffie più vendute per Nintendo Switch con PDP(2), le nuove Airlite Fit vengono ora inserite nell’ampia linea di cuffie da gaming di Turtle Beach.

Per quanto riguarda i controller da gaming per Nintendo Switch, Turtle Beach è felice di solleticare la fantasia retrò dei giocatori Nintendo con i nuovi controller wireless Turtle Beach Rematch Invincible Mario e Turtle Beach Rematch Super Mario Star. Entrambe le opzioni sono state meticolosamente progettate per offrire prestazioni di alto livello e un accattivante divertimento al buio.

Per i controller su console Xbox e PC, debuttano gli acclamati controller della serie Afterglow Wave. I controller Afterglow Wave sono stati i prodotti più venduti della categoria sotto PDP e ora fanno parte della famiglia di controller in espansione di Turtle Beach. I nuovi controller Afterglow Wave per Xbox sono dotati di trigger regolabili a 3 stop Hall Effect, che offrono ampie possibilità di personalizzazione e sono disponibili in cinque potenti varianti di colore. Infine, ma non per questo meno importante, i giocatori su Xbox possono sperimentare un controllo e una precisione che migliorano il gioco con il nuovo controller Turtle Beach Rematch Core, dotato di trigger a impulsi, controlli audio precisi, impugnatura senza fatica, doppio motore rumble e cinque avvincenti varianti di colore, tra cui tre caratterizzate da gusci mimetici semitrasparenti in nero. 

Tutti i 16 nuovi modelli di cuffie e controller da gaming sono disponibili per il pre-order presso rivenditori selezionati. Tutti gli accessori saranno lanciati a livello globale il 18 maggio 2025. Di seguito sono riportati ulteriori dettagli su ciascuna delle nuove cuffie e dei nuovi controller di Turtle Beach: 

Turtle Beach Recon 70 per Nintendo Switch

Realizzate per la tua prossima vittoria, il tuo ultimo traguardo e molto altro ancora, le cuffie da gaming Turtle Beach Recon 70 sono ora disponibili con licenza ufficiale per Nintendo Switch. Le cuffie Turtle Beach, leggere e confortevoli, sono progettate per ore e ore di gioco, con altoparlanti di alta qualità da 40 mm e cuscinetti in pelle sintetica over-ear di qualità superiore per un’esperienza più  coinvolgente. Il rinomato microfono ad alta sensibilità di Turtle Beach assicura che la chat vocale sia sentita chiaramente e si attiva facilmente per disattivare l’audio. Infine, la versatile connessione da 3,5 mm è perfetta per tutte le console Nintendo Switch.

Turtle Beach Airlite Fit per Nintendo Switch

Godetevi un livello superiore di gioco e comfort con le nuove cuffie da gaming cablate Turtle Beach Airlite Fit per console Nintendo Switch. Con licenza ufficiale e progettate con competenza in-house, queste cuffie offrono un audio finemente sintonizzato attraverso altoparlanti di alta qualità da 40 mm, offrendo un’esperienza coinvolgente sia per i giocatori occasionali che per quelli competitivi. I cuscinetti rialzati in jersey over-ear offrono un comfort eccezionale, consentendo ai giocatori di sentire ogni alto e basso nitido e bloccando efficacemente i rumori esterni. L’elegante microfono a cancellazione del rumore assicura che la chat vocale sia sentita chiaramente e può essere sollevato per disattivare l’audio. La versatile connessione audio da 3,5 mm è pienamente compatibile con tutte le console Nintendo Switch.

Controller wireless Turtle Beach Rematch per Nintendo Switch

Il controller wireless Rematch Invincible Mario per console Nintendo Switch mette nelle mani dei giocatori un’esplosione di fascino retrò ispirato ai power-up, mentre il design Rematch Super Mario Star potenzia le sessioni di gioco facendo brillare ogni mossa! Entrambi i nuovi modelli illuminano le sale da gioco più buie grazie al design che si illumina dopo l’esposizione alla luce. Per le lunghe sessioni di gioco, i giocatori apprezzeranno la batteria ricaricabile fino a 40 ore e la portata wireless fino a 30 piedi per giocare comodamente da qualsiasi punto della stanza. I giocatori su Nintendo Switch possono immergersi completamente nei loro giochi preferiti come Super Mario Party Jamboree e Mario Kart 8 Deluxe grazie ai controlli di movimento integrati. Due pulsanti mappabili migliorano le azioni di gioco.

Controller per Xbox Turtle Beach Afterglow Wave  

Con il controller da gaming Turtle Beach Afterglow Wave RGB per Xbox Series X|S, Xbox One e PC Windows, potrete ottenere prestazioni di gioco e stile elevati. Dotato di trigger Hall Effect regolabili a 3 stop, i giocatori Xbox possono regolare la sensibilità dei trigger e godere di un controllo fluido, preciso e duraturo. I giocatori possono anche personalizzare lo stile del controller con l’illuminazione RGB intelligente, che offre milioni di combinazioni di colori, con otto zone di illuminazione uniche e quattro diverse modalità preimpostate disponibili sul controller, oltre a quattro ulteriori preimpostazioni disponibili nell’app Control Hub. I giocatori possono personalizzare il loro gioco con due pulsanti ad azione rapida mappabili, per avere i comandi essenziali a portata di mano. I controlli audio brevettati del D-pad consentono di regolare istantaneamente il mix di volume di gioco/chat e il volume master, oltre a un pulsante dedicato per l’esclusione del microfono. Inoltre, scaricando l’applicazione Control Hub per console Xbox e PC Windows si possono ottenere opzioni di personalizzazione avanzate per l’illuminazione, la mappatura dei pulsanti, la configurazione e la diagnosi del controller. I doppi motori rumble e i trigger a impulsi forniscono un feedback coinvolgente e reattivo, mentre la forma ergonomica con impugnature testurizzate incise al laser garantisce una sensazione di non affaticamento. La connessione cablata USB-C di 10 piedi del controller Afterglow Wave assicura un gioco affidabile e senza lag.

Controller per Xbox Turtle Beach Rematch Core

Prova il controllo e la precisione di gioco con il controller cablato per Xbox Turtle Beach Rematch Core per Xbox Series X|S, Xbox One e PC Windows. Regolate l’audio al volo grazie ai controlli audio brevettati integrati nel D-pad, tra cui il mix di gioco/chat e il volume principale, oltre a un pulsante dedicato per l’esclusione del microfono. Progettato per il massimo comfort, la forma ergonomica garantisce una presa senza affaticamento durante le sessioni di gioco prolungate. I doppi motori rumble e i trigger a impulsi offrono un feedback reattivo e coinvolgente per migliorare il gioco. Il controller Rematch Core è dotato di un’affidabile connessione USB-C da 8 piedi per giocare senza interruzioni. Per configurare e diagnosticare il controller in modo semplice e veloce, scaricate l’applicazione Control Hub, disponibile per console Xbox e PC Windows.

Per maggiori informazioni sui prodotti e gli accessori Turtle Beach visitate www.turtlebeach.com

WUCHANG: Fallen Feathers, annunciata la data di uscita!

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Il publisher 505 Games ed il team di sviluppo Leenzee Games hanno confermato ufficialmente che WUCHANG: Fallen Feathers arriverà il prossimo 24 Luglio su PlayStation 5, Xbox Series e PC.

Il titolo, che sarà distribuito fisicamente per console nonché digitalmente sugli store digitali (per PC via Steam, Epic Games Store e Microsoft Store), verrà venduto al prezzo di €49.99. Sarà inoltre disponibile sull’Xbox Game Pass per tutti gli abbonati al servizio.

Con l’occasione sono stati condivisi ben due trailer, dedicati ai bonus preorder del soulslike.

Coloro che preordinano il titolo riceveranno il “Night & White Pack”, che includerà due costumi completi, un’arma ed un oggetto di upgrade. Coloro che invece opteranno per la Deluxe Edition (al costo di € 59.99) riceveranno un totale di quattro costumi, quattro armi ed un ulteriore oggetto di upgrade.

WUCHANG: Fallen Feathers è un RPG di azione Soulslike ambientato nella terra di Shu alla fine della Dinastia Ming, un’epoca oscura e tumultuosa, afflitta da guerre interne e da una misteriosa piaga che genera creature mostruose. Vesti i panni di Wuchang, un’abile guerriera pirata che soffre di amnesia a seguito del contagio dall’orribile malattia pteromorfica. Esplora le profondità di Shu, migliora il tuo arsenale e perfeziona le nuove abilità che otterrai sconfiggendo i nemici. Sacrifica lo sfuggente Mercurio rosso per far evolvere il tuo stile di combattimento e destreggiarti nelle tecniche che imparerai durante i tuoi viaggi. Ottieni nuove armi incantate dalle magie più potenti e scopri quale strategia si addice di più al tuo stile personale.

Combatti contro degli abomini grotteschi e attingi a saperi antichi per sconfiggere l’oscurità che minaccia ciò che resta dell’umanità. La tua missione per la verità ti porterà a scoprire e ad attraversare templi dimenticati dal tempo, rovine abbandonate e strade buie e pericolose. Recuperando i ricordi perduti di Wuchang il tuo cammino si diramerà verso finali diversi, ognuno determinato dalle tue scelte, dai segreti che rivelerai e dagli alleati di cui deciderai di fidarti.

Immergiti in una storia intricata, un sistema di combattimento dinamico e una grafica mozzafiato per un’avventura indimenticabile in una terra di caos e morte. Riuscirai a scoprire la verità sulla maledizione di Wuchang e a riportare la pace su Shu, oppure ti arrenderai all’orrore più sconfinante? Il destino della terra è nelle tue mani.

Recensione StarVaders, mech ed invasori spaziali in un deckbuilider avvincente

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StarVaders potrebbe rappresentare l’archetipo perfetto delle produzioni indipendenti. Realizzato da una manciata di sviluppatori? Si. Fresche meccaniche di gameplay che attingono da alcuni dei generi favoriti dagli amanti del vivace sottobosco di Steam? Certamente. Passione che trasuda dalla cura riposta nella seppur modesta presentazione estetica? Presente.

Dallo sforzo di Pengonauts, piccolo studio di sviluppo composto da tre persone con sede a Montreal, nasce questa gagliarda fusione tra deckbuilding, roguelike e tattico basato su griglie. Un melting pot intrigante (soprattutto perché sono alcuni dei generi preferiti di chi vi scrive, NdR), tanto immediato nell’approccio quanto profondo nelle proprie strategie, che potrebbe diventare una piccola perla nascosta. Della quale oggi abbiamo il piacere di parlarvi.

StarVaders è disponibile dal 30 Aprile per PC (via Steam).


Versione testata: PC


Alieni contro robottoni

In una realtà alternativa non meglio precisata, la Terra è stata messa al centro delle spiacevoli attenzioni di extraterrestri bellicosi. Le difese del nostro pianeta sono state stracciate dalla superiorità tecnologica aliena, mettendo a repentaglio il futuro stesso della specie. Tuttavia, non tutto è perduto. Nei panni di alcuni coraggiosi piloti, i giocatori saliranno a bordo di portentosi mech per combattere l’invasione. E respingere gli ostili visitatori da dove sono venuti.

StarVaders offre un classico pretesto narrativo per mettere i giocatori al centro di un canovaccio utile a giustificare le battaglie tra alieni e robot. Un evergreen intramontabile nella fantascienza cinematografica e videoludica, che vanta invero una buona ramificazione. Con dieci diversi piloti da interpretare, ciascuno dotato di una storia personale, ed una campagna articolata in sezioni multiple che nascondono un finale segreto, gli sviluppatori di Pengonauts sono riusciti a rendere attraente e stuzzicante anche un incipit altrimenti poco brillante.

Ogni personaggio ha dotazioni iniziali diverse, oltre ad uno dei tre mech disponibili.

Dal punto di vista estetico, StarVaders propone un art design prettamente bidimensionale con un’estetica che richiama tratti occidentali ed asiatici realizzati con il contributo dell’artista freelance DeadSlug. Ammiccante e colorato, il risultato convince e garantisce un appeal carismatico e fresco alla produzione.

Un titolo che gode altresì, oltre che di una presentazione di buon livello, anche di un comparto tecnico estremamente accomodante. In attesa di scoprire se StarVaders supporterà anche Steam Deck (che potrebbe rappresentare la sua dimensione ideale), la produzione chiede requisiti di sistema davvero modesti. Parliamo di un processore da almeno 2.0 GHZ, una memoria che disponga almeno di 4 GB di RAM ed una scheda video da 1 GB. Specifiche che al giorno d’oggi non rappresentano di certo un problema, anche per chi dispone ancora di limitati PC preassemblati (si, lo sappiamo che qualcuno c’è, non vi nascondete).

StarVaders può essere giocato praticamente su qualsiasi PC senza compromessi.

Pesca la carta, distruggi l’invasore

StarVaders è quello che accade quando si decidere di creare uno strategico mettendo insieme solidi roguelike deckbuilder come Slay the Spire ed Inscryption e concept intramontabili presi da Tetris e Space Invaders.

La produzione Pengonauts pone infatti il giocatore nei panni di uno dei tre mech impiegati in battaglie di difesa della Terra. I combattimenti si svolgono tuttavia attraverso un’avvincente simbiosi di meccaniche ludiche. Anzitutto, le lotte avvengono all’interno di livelli suddivisi in caselle. Sul lato basso ci sarà l’area da difendere, presieduta dal vostro alter ego robotico. Dal lato opposto gli invasori alieni, che col passare dei turni scenderanno avvicinandosi sempre di più. Compito del giocatore è sconfiggere le creature ostili prima che raggiungano la parte inferiore dello schermo, che può tollerare solo una minima quantità di attacchi (contraddistinti dall’indicatore Doom) prima di decretare il vostro fallimento difensivo.

Concatenare le abilità delle carte permette di sfruttare combinazioni a catena in grado di decimare gli alieni.

Se strutturalmente vi abbiamo praticamente descritto una rilettura dell’intramontabile titolo sviluppato da Tomohiro Nishikado, StarVaders tuttavia gestisce i combattimenti stessi non come uno shooter in tempo reale bensì come una partita a scacchi regolata dal deck che vi costruirete gradualmente. Il mech infatti si muove e sferra attacchi a seconda delle carte che compongono il vostro mazzo. Le stesse andranno giocate non solo considerando le sortite avversarie, ma anche il costo della singola azione (esagerare porta al surriscaldamento del mech, con spiacevoli conseguenze), le urgenze da gestire con priorità e le possibilità di predisporre combinazioni letali.

Dopo ogni scontro portato a termine, potrete ottenere nuove carte o potenziamenti con i quali migliorare il deck e renderlo sempre più adatto alle crescenti sfide del gioco. Studiare le combinazioni ottimali per sviluppare il mazzo passa anche attraverso i test sul campo di battaglia. Realizzare combo con le abilità del vostro robot è la chiave per uscire dalle situazioni più disperate, realizzando alchimie devastanti e spettacolari. Grazie ai Chrono Token è anche possibile riavvolgere brevemente il tempo per cancellare un azzardo eccessivo e trasformare una disfatta in una nuova sfida. Il culmine dei duelli sono gli scontri contro i boss, avversari ostici che dovranno essere affrontati non solo con la forza delle vostre armi, ma anche e soprattutto con l’acume delle vostre scelte tattiche.

Scegliere la carta da integrare al proprio mazzo non è mai una scelta banale.

Strategia gestionale

Sebbene infatti a prima vista possa sembrare un titolo piuttosto scanzonato, StarVaders rivela una piacevole profondità strategica legata alla gestione generale delle meccaniche ludiche.

Come ogni deckbuilder, ovviamente il primo pensiero sarà sempre quello di costruire gradualmente il mazzo migliore a seconda delle caratteristiche del vostro mech e del playstyle prescelto per affrontare le minacce. Tuttavia, son proprio queste ultime che garantiscono una pregevole stratificazione all’esperienza. I nemici non saranno infatti mere spugne per danni, ma risponderanno attivamente alle offensive, si doteranno di scudi e manovre evasive, chiederanno rinforzi e molto altro. Il player dovrà quindi studiare le tattiche migliori in ogni scontro, tenendo in debita considerazione anche e soprattutto il piazzamento sulla scacchiera rettangolare di gioco. Alcuni attacchi si propagheranno infatti in diagonale. Altri potranno essere gestiti in maniera simile agli ordigni della saga di Bomberman. Ci sarà addirittura anche la possibilità di chiamare bot che mimeranno le vostre azioni.

I boss richiedono una valutazione attenta delle strategie di attacco nonché del posizionamento del vostro mech.

StarVaders è dunque un titolo capace di regalare ore ed ore di divertimento, grazie ad una rigiocabilità elevatissima ed un buon numero di contenuti. Tra i diversi personaggi giocabili, i tre mech che garantiscono approcci alle battaglie molto diversi, le Challenge Mode, le sfide del giorno ed oltre quattrocento carte ed artefatti, c’è davvero di che sbizzarrirsi.

Al contempo, i portentosi mech del team canadese mostrano qualche piccola ruggine sulle loro scocche lucenti. Sebbene sia stato progettato dichiaratamente per prediligere “chiarezza ed accessibilità“, senza un esubero di tutorial e spiegazioni, StarVaders tuttavia risulta molto più profondo di quanto non voglia apparire. In linea generale questo è in realtà un aspetto davvero positivo. Tuttavi, dall’altro lato alcune meccaniche e finezze di gameplay tendono ad essere poco valorizzate dal game design e relegate alla sperimentazione da parte del giocatore. Il rischio è di trovarsi ad affrontare l’esperienza ludica senza i giusti presupposti conoscitivi. Un peccato, visto che ci si può perdere davvero molto di quanto StarVaders ha da offrire.

Alcuni misteri verranno svelati solo con il finale segreto.

Commento finale

Con StarVaders, il modesto team di sviluppo Pengonauts si presenta con personalità nel panorama delle produzioni indipendenti. Dopo aver mescolato con gusto Star Invaders agli strategici basati su griglie, il deckbuilder roguelike realizzato dalla software house di Montreal è stato in grado di coinvolgerci e divertirci. Semplice da approcciare e difficile da padroneggiare, la lotta ai visitatori extraterrestri offre un gameplay loop magnetico e gustosamente variegato e profondo. Se siete amanti delle sue fonti di ispirazione, StarVaders è l’esatta definizione di “ancora una partita e poi smetto… forse…. forse no”.