Ieri, 27 maggio 2021, alle 23:00 (ora italiana) è andato in onda uno speciale State of Play di Sony espressamente dedicato a Horizon: Forbidden West. L’evento, durato venti minuti esatti, si è concentrato su un corposo trailer di gameplay (il primo mostrato sinora). Il video completo, mostrato di seguito, è disponibile anche qui.
Horizon: Forbidden West – Dialogo ed esplorazione
Dopo una breve introduzione da parte del Game Director, Mathis de Jonge, il trailer ha potuto mostrarsi in tutta la sua magnificenza.
Nei primi minuti , Horizon: Forbidden West ha cominciato subito col mostrare i muscoli per quanto riguarda la caratterizzazione visiva dei personaggi e le espressioni facciali, mostrando un dialogo tra Aloy e una persona ferita. Nel corso di questo trailer, Aloy è impegnata a seguire le tracce del suo amico Erend, che è stato catturato dalla tribù dei Tenakth.
Dopo il dialogo iniziale, Aloy si lancia in un impervio percorso nelle terre selvagge, che dà modo allo spettatore di ammirare le incredibili panoramiche che faranno da sfondo a Horizon: Forbidden West.
Come nel primo episodio, il paesaggio è dominato dalle vestigia di un mondo tecnologico, ormai divorate da una Natura che ha ripreso il sopravvento e punteggiate da basilari e rudimentali opere della nuova civiltà umana (come capanne o palafitte). Naturalmente, è tutto molto più bello, dettagliato e “next-gen”.
Horizon: Forbidden West – Combattimento
Nella sezione successiva del trailer, dopo aver realizzato con sgomento che i Tenakth hanno acquisito la capacità di domare e di cavalcare le macchine, Aloy si ritrova impegnata in uno scontro con le creature metalliche, che fornisce un primo assaggio delle dinamiche di combattimento.
Seguono una veloce arrampicata e una sequenza sott’acqua. Qui il gioco ha modo di mostrare anche un elemento nuovo rispetto al predecessore: le spettacolari panoramiche subacquee.
A questo punto Aloy raggiunge il villaggio dei suoi nemici e fa un breve sfoggio delle sue capacità furtive, assassinando un nemico alle spalle. Subito dopo viene scoperta e si assiste ad una sequenza di corpo a corpo contro umani, un po’ più generosa. Terminata la quale Aloy riprende la caccia, questa volta in sella ad una delle macchine.
È a questo punto che trova Erend e i suoi rapitori. Ma prima di poterlo liberare è costretta a confrontarsi con una micidiale macchina, la Tremorzanna, cavalcata da uno dei suoi nemici. La boss fight che ne segue dura diversi minuti e mostra molti aspetti peculiari del combattimento. Lo spettatore viene quindi traghettato verso la conclusione, ancora incentrata sui filmati e sull’espressività dei personaggi.
Nell’ultima parte del trailer Ben McCaw, Narrative Director del gioco, fornisce ulteriori dettagli sulle meccaniche di gameplay (vecchie e nuove) mostrate da questo video. Analizziamone una parte.
Evoluzione grafica
La prima cosa da dire è che Horizon: Forbidden West, forte del grande impatto del suo predecessore, mostra da subito di voler mantenere invariati gli elementi che tanto hanno colpito il pubblico nella prima incarnazione della serie: solo che intende potenziarli e migliorarli, anche in ottica “next-gen”.
Da un punto di vista visivo, il trailer non fa altro che mostrarci una riuscita evoluzione della grafica. Il gioco sembra fare buon uso della nuova tecnologia (ovviamente questa è una prima impressione e va sempre presa con cautela quando si tratta di “primo trailer mostrato”. L’esperienza insegna).
I volti dei personaggi, le espressioni facciali e anche gli scenari e le panoramiche si presentano in ottima forma e c’è da sperare che il gioco saprà riproporre in chiave next-gen le stesse “cartoline” mozzafiato che hanno caratterizzato (e in parte condotto al successo) il primo episodio.
Horizon: Forbidden West sembra intenzionato, in tutto e per tutto, a mantenere il taglio artistico e cinematografico che ha contraddistinto il suo predecessore, migliorandolo in ragione delle potenzialità offerte del nuovo hardware.
Meccaniche vecchie e nuove
Anche l’esplorazione e il combattimento, sia con le macchine che con gli umani, sembrano incarnare una formula simile a quella di Horizon: Zero Dawn. Alla quale si aggiungono, però, elementi nuovi ed imprevedibili a mescolare le carte.
Nel muoversi attraverso gli scenari Aloy può ora contare su una serie di “gadget” che sembrano usciti dritti dall’arsenale di Rico Rodriguez in Just Cause: un rampino per aggrapparsi alle sporgenze e una sorta di “paracadute al plasma”, detto Alascudo, che consente delle morbide planate da altezze inverosimili.
Nelle dinamiche che regolano il parkour gli appigli sono sempre fissi e determinati dal gioco, senza consentire una scalata “libera”. Ma questa volta possono essere evidenziati dall’analisi tramite Focus. Inoltre, il trailer mostra una sezione del tutto nuova dell’esplorazione, quella subacquea, nella quale si inseriscono anche nuove meccaniche, come quella della “spinta” per nuotare più velocemente.
In combattimento, Aloy può avvalersi di armi già note come le frecce dirompenti, che frantumano la corazza delle macchine – e in questo caso anche degli uomini, dotati a loro volta di armature con “placche” simili a quelle delle macchine. E di una serie di nuovi gingilli, come il “fumogeno” per stordire e confondere un avversario; giavellotti che esplodono leggermente dopo l’impatto; granate piene di una sostanza collosa che rallenta e ostacola i nemici.
Anche in corpo a corpo la lancia, arma ben nota e collaudata nel primo episodio, si avvale di attacchi e mosse speciali (corredate da efficaci animazioni “dedicate”) che rendono molto più dinamico e meno prevedibile lo scontro corpo a corpo.
Considerazioni del team
Nell’ultima parte del trailer Ben McCaw descrive i tratti generali dell’ambientazione di Horizon e, più nello specifico, di questo secondo episodio. In un mondo post-apocalittico in cui gli ecosistemi sono profondamente cambiati e la Natura ha ripreso il sopravvento gli umani sopravvivono in tribù e strutture primitive, ma non sono più la specie dominante del pianeta. Questo è popolato da macchine dalle sembianze animali più o meno pericolose, alle quali gli uomini hanno imparato ad adattarsi (e, in qualche caso, a cacciarle).
In questo scenario, una terribile calamità minaccia di sconvolgere nuovamente gli equilibri e portare gravi sciagure a ciò che resta dell’Umanità: la Piaga Rossa. E Aloy sembra essere l’unica a poter impedire un disastro, recuperando le tecnologie necessarie dalle vestigia del vecchio mondo. Nella missione analizzata da questo trailer, Aloy ha appunto inviato il suo amico Erend a recuperare una di queste tecnologie dalle rovine di San Francisco, prima di dover salvare l’uomo dai Tenakth, che lo hanno catturato.
Il trailer, dall’aspetto assolutamente mozzafiato e ricco di novità che il secondo episodio intende apportare alla formula del primo, costituisce il primo vero sguardo al gameplay di questo titolo, che sarà disponibile in esclusiva PlayStation 5 in una data ancora da definirsi. Sono ancora in piedi le speranze che possa uscire entro l’anno solare 2021, ma alcuni si sono già rassegnati ad attendere il 2022.
Continueremo a monitorare i comunicati ed il sito ufficiale per ulteriori aggiornamenti e materiale aggiuntivo.