PlayStation 2: platform, casinò e avventure dinamiche

Nella mente dei videogiocatori nati negli anni ’90, o almeno nella larga maggioranza di loro, è una console in particolare a rappresentare l’indiscussa icona del videogioco casalingo: la PlayStation 2. Non è del resto un caso, anzi: i dati oggettivi relativi alla vendita della console parlano di oltre 160 milioni di unità vendute nel mondo con una produzione che è andata avanti fino al 2012, ben 5 anni dopo aver cominciato a cedere il passo alla PlayStation 3, diffusa a partire dalla fine del 2006. Con un arrivo sul mercato che data all’anno 2000, il periodo di maggior splendore della PlayStation 2 ha coinciso con alcuni dei giochi che maggiormente sono rimasti impressi della memoria dei videogiocatori. Un po’ per l’entusiasmo legato al deciso passo in avanti rispetto alla PlayStation, un po’ per l’oggettivo valore assoluto dei titoli di quel periodo, i trentenni di oggi non possono non ricordare con un sorriso nostalgico alcuni titoli che, DualShock 2 alla mano, hanno accompagnato innumerevoli loro pomeriggi.

PlayStation 2, il paradiso del platforming

Considerando le tipologie di giochi, non c’è dubbio che la PlayStation 2 sia stato un vero e proprio paradiso per i giochi platform. Il genere si era già imposto come uno dei più apprezzati, insieme ai giochi di strategia in tempo reale, durante gli anni ’90: inevitabile quindi che, negli anni successivi, uscissero per la nuova console titoli in grado di percorrere la strada già tracciata. Per quanto riguarda gli RTS, lo spettro dei comandi presentava una complessità tale da poter essere sfruttato appieno solo con una tastiera, cosa che ne ha impedito porting di vasto successo per console legate al controller; tutta un’altra storia invece per i platform, in grado di imporsi come grande successo anche per la console Sony. Fra i titoli principali non si può fare a meno di pensare ai vari capitoli delle serie Spyro, Ratchet & Clank, Rayman e Jak and Daxter, oltre a vari titoli legati a franchise multimediali di successo come Toy Story o Spongebob.

Casinò e giochi di carte

C’è stato poi un genere particolare che, mai come su PlayStation 2, ha prodotto titoli interessanti: quello delle suite di giochi da casinò. In effetti, in quegli anni si assistette a un’esplosione di popolarità di giochi da casinò con numerose trasmissioni tv dedicate: il fenomeno ebbe naturalmente riflesso sul mercato dei videogiochi, tanto mobile, ai suoi primi passi, quanto su console casalinghe. Fra queste, ampissimo ruolo ebbe proprio la PlayStation 2, con titoli come Ultimate Casinò, Vegas Casinò 2 o Hard Rock Casinò, in grado di fregiarsi del noto marchio di locali a tema. Dopo il periodo d’oro del genere, il testimone è passato ai casinò online, i quali ormai sono i punti di riferimento per gli appassionati: difficile si possa tornare alla console, lasciando quindi quella relativa alla PlayStation 2 un’esperienza probabilmente unica.

L’apoteosi del genere stealth

Il passo avanti della PlayStation 2 ha permesso anche l’evoluzione di un genere fino ad allora poco valorizzato: l’action-stealth. È il caso di Metal Gear Solid, che con il secondo e terzo capitolo ha raggiunto un livello considerato ancora oggi come il più alto della serie, nonostante il successo del meno risalente quinto capitolo. Un discorso simile va fatto per Splinter Cell, che con Pandora Tomorrow e Chaos Theory ha confermato le doti di Tom Clancy come sceneggiatore di videogiochi, oltre che come scrittore di successo.

Open World

È però probabilmente il genere dell’avventura dinamica ad aver lasciato maggiormente il segno sui giochi legati all’intramontabile console nera. Nel periodo in cui la PlayStation 2 rappresentava l’apice del videogame casalingo, sono stati numerosi i titoli ascrivibili al genere, con vere e proprie pietre miliari. Basti pensare alla trilogia composta da GTA3, GTA Vice City e GTA San Andreas, con quest’ultimo a rappresentare ancora oggi un livello di eccellenza della saga, superato forse solo in longevità da GTA V. Se la serie GTA è un ibrido sui generis tra avventura dinamica e open world, tuttavia, di avventura dinamica in senso proprio si può parlare per la serie di Prince of Persia. Grazie al passaggio a Ubisoft, nel giro di tre anni è arrivata sulla console una trilogia che ancora oggi è per gli appassionati l’eccellenza della saga: Le Sabbie del Tempo, del 2003, Spirito Guerriero, del 2004, e I Due Troni, del 2005. Vale infine la pena ricordare Shadow of the Colossus, circondato da un affetto tale da legittimare una remastered, così come la serie God of War, in grado di mantenere inalterato il suo successo portandolo fino a oggi, con più che plausibili futuri capitoli.

Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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